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QUADERNO1/A
Cultura della
sicurezza
Progetto validato dalla Commissione Nazionale S-L-S
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
Piano Nazionale di Testimonianza Formativa
È vietata qualsiasi riproduzione e/o divulgazione non autorizzata. Tutti i diritti riservati a Commissione Nazionale S-L-S - Rev.01/2022
programma per studenti scuola secondaria di I°e II°grado
1
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
CULTURA DELLA SICUREZZA
2
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
OBIETTIVO DELL’INCONTRO
L’obiettivo dei MdL è quello di sensibilizzare i giovani
verso la Cultura della Sicurezza
Testimoniando ai ragazzi la propria esperienza lavorativa,
(somma di tanti errori e qualche successo)
attraverso un servizio volontario, libero e gratuito
3
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
CULTURA DELLA SICUREZZA
L’intervento non può essere inteso come
condizione sufficiente per soddisfare gli obblighi
formativi per la sicurezza
Non è quindi da intendersi come un corso sulla
sicurezza, ma un’azione di sensibilizzazione verso
la cultura della sicurezza
4
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
COSA E’ LA SICUREZZA ?
La sicurezza sul lavoro è l'obiettivo di un'attività di
prevenzione e protezione atta a ridurre l'esposizione
dei lavoratori al rischio di infortuni/incidenti e/o
malattie professionali
I lavoratori sono chiamati (obbligati) ad assumere un
ruolo attivo nella prevenzione degli infortuni
I nostri diritti non sono altro che i doveri degli altri nei nostri confronti
SICUREZZA
Dal latino:
SINE - CURA
SENZA
PREOCCUPAZIONE
5
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
PREVENZIONE e PROTEZIONE
Salute: bisogna evitare che nel tempo a causa della
continua esposizione a determinate fonti di pericolo si
corra il rischio di subire la conseguente malattia
professionale. Ad esempio: il rumore che può provocare
ipoacusia, l’amianto che può provocare asbestosi,
l’attività al video terminale che può causare danni alla
vista, ….
Sicurezza: se dopo aver adottato tutte le migliori
tecnologie al momento disponibili non si è in grado di
tutelare la persona da tutti i pericoli, ma permane la
possibilità di rischi residui, sarà necessario fare ricorso ai
DPI Dispositivi di Protezione Individuale 6
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
DATI STATISTICI INAIL
ANDAMENTO INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI
NUMERO DENUNCE 2018 2019 2020
Infortuni sul lavoro con esito mortale
di cui causati dal COVID
1.218
/
1.205
/
1.538
520
Deceduti con riconoscimento di malattia
professionale
di cui per Silicosi/Asbestosi (amianto)
1.177
257
1.018
212
912
205
Infortunio in itinere con esito mortale 312 318 261
Infortunio di studenti Scuole Statali 77.000 78.875 23.509
Fonte INAIL: Osservatorio statistico infortuni 7
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
APPROCCIO REATTIVO PROATTIVO
Iceberg di Heinrich
Incidenti:
- mortali
- con conseguenze
permanenti
- temporanee e lievi
Mancati infortuni
(near miss):
comportamenti a
rischio, azioni e
condizioni non sicure
8
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
TRIANGOLO della SICUREZZA
Triangolo di Heinrich
Elaborazio
ne dati
INAIL e di
letteratura
Dati
stimati
1
30
500
3.000
30.000
300.000
3.000.000
9
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
I CATTIVI COMPORTAMENTI
10
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
VIDEO INAIL
SICUREZZA NELLA SCUOLA
11
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
VIDEO INAIL
SICUREZZA NELLA SCUOLA
12
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
IL PERCHÉ
TROPPA
SICUREZZA
INSICUREZZA
Perché capitano gli infortuni?
COMPORTAMENTO
DISTRAZIONE
FRETTA
EVENTI NON
PREVISTI
MANCANZA
INFORMAZIONE
FORMAZIONE
13
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
MODELLO ORGI
OSSERVAZIONE
REAZIONE
(emotiva)
GIUDIZIO
(paragone)
INTERVENTO
(comportamento)
O I
LA MAPPA
DEL MONDO
Mission
identità
valori
opinioni
credenze
abilità
V
T
O
U
G
G
R
IL MODELLO ORGI
14
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
IMMAGINI INGANNEVOLI
La realtà non è mai quella che appare a prima vista
15
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
IMMAGINI INGANNEVOLI
Molto spesso la stessa
immagine (situazione) può
essere interpretata in
modo diverso:
Qual è quello giusto?
16
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
PERCEZIONE
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completa le
informazioni che
gli mancano
con quelle che
ritiene
logiche……
17
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
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Provate a
leggere il
testo
18
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
PERCEZIONE dei RISCHI
Rischio: Oggettivo Vs Soggettivo
Il Rischio oggettivo è una valutazione
scientifica della probabilità (P) e della
gravità (D) di uno specifico evento negativo
Il Rischio soggettivo è la
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La ricerca ha mostrato che in molti casi
esiste una discrepanza tra le due
valutazioni (Slovic, 2001)
19
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
PERCEZIONE dei RISCHI
La percezione del rischio è un fattore soggettivo, legato alla quotidianità
lavorativa. Spesso “l’abitudine al rischio” porta a sottovalutare il
pericolo e di conseguenza si verificano incidenti che sembrano
inspiegabili 20
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
PERCEZIONE dei RISCHI
Dopo gli attacchi dell’11settembre numerose persone statunitensi hanno optato per
l’auto invece dell’aereo, tra ottobre e dicembre 2001 ci sono stati 1000 morti
stradali in più
ILLUSIONE DEL
CONTROLLO
FAMILIARITA’
EFFETTO CULTURA
NESSUN CONTROLLO
COMPONENTE CATASTROFICA
VISIBILITA’ DEI DANNI EFFETTO
CULTURA (TERRORISMO)
21
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
PERCEZIONE dei RISCHI
?
22
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
VALUTAZIONE dei RISCHI
qual’è la differenza tra
PERICOLO e RISCHIO
i PERICOLI sono sempre presenti
l’importante è conoscerli per non
incontrarli
ma se li incontri?
potrebbero trasformarsi in RISCHI
23
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
VALUTAZIONE dei RISCHI
Il PERICOLO diventa RISCHIO
quando
E’ ciò che può essere
dannoso, ad esempio una:
SOSTANZA = un acido
MACCHINA = una segatrice
SITUAZIONE di LAVORO
= una stanza con dei fusti
di benzina
MODO di COMPORTARSI =
camminare su di una fune
tesa nel vuoto
abbiamo
contemporaneamente:
• un PERICOLO
• un LAVORATORE
che vi si espone
24
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
RIDUZIONE dei RISCHI
Il rischio deve essere ridotto in modo tale che, in caso di incidente
non vi sia alcun danno alle persone
Questo risultato lo si ottiene in diverse fasi, tra cui:
ELIMINAZIONE DEI RISCHI ALLA FONTE: sostituendo ciò che è pericoloso
INFORMAZIONE, FORMAZIONE, ADDESTRAMENTO: mediante corsi
specifici
PREVENZIONE: mediante l’utilizzo di Dispositivi di Protezione Collettiva
(DPC) come barriere, reti di protezione, normative, ecc.
PROTEZIONE: mediante l’impiego dei Dispositivi di Protezione Individuale
(DPI) come elmetti, guanti, visiere, abbigliamento ….
RISPETTO DELLE REGOLE: di comportamento previste
25
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
RIDUZIONE dei RISCHI
pericolo carichi sospesi
Questo lavoratore è
esposto ad un RISCHIO?
26
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
PERICOLI QUOTIDIANI 1/5
Utilizzo di mezzi senza la dovuta COMPETENZA
estintore a polvere
L’opportuna formazione messa in atto consente agli operatori di
utilizzare i mezzi antincendio in sicurezza con l’impiego dei DPI
Utilizzo
improprio
estintore
PERICOLO
Propagazione
Incendio
RISCHIO
Formazione
Competenza
DPC
27
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
PERICOLI QUOTIDIANI 2/5
smontare la bicicletta
Il Dispositivo di Protezione Collettiva adottato è in grado di separare la
persona dal pericolo, non è quindi necessario adottare alcun DPI
Movimento
catena
pignone
PERICOLO RISCHIO DPC
Ferita da
schiaccia-
mento
Carter di
protezione
28
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
PERICOLI QUOTIDIANI 3/5
utilizzo del camino
Il Dispositivo di Protezione Collettiva adottato è in grado di separare la
persona dal pericolo, non è quindi necessario adottare alcun DPI
Fuoco
PERICOLO
Scottatura
o incendio
RISCHIO
Barriera
idonea
DPC
29
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
PERICOLI QUOTIDIANI 4/5
bambini sul balcone
Il DPC adottato è in grado di separare la persona dal pericolo, non è
quindi necessario adottare alcun DPI
Altezza
dal suolo
PERICOLO
Caduta
dall’alto
RISCHIO
Rete di
protezione
idonea
DPC
30
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
PERICOLI QUOTIDIANI 5/5
allevare serpenti
Il Dispositivo di Protezione Collettiva adottato è in grado di separare la
persona dal pericolo, non è quindi necessario adottare alcun DPI
Serpente
PERICOLO
Morso
RISCHIO
Contenitore
idoneo
DPC
31
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
PERICOLI QUOTIDIANI
Due operai stanno
installando
un’insegna luminosa
PERICOLO RISCHIO
Lavoro in
altezza
Caduta
Vi sembra un
Comportamento
corretto?
Dove stanno sbagliando? 32
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
PERICOLI QUOTIDIANI
Dove stanno sbagliando?
La scala risulta corretta: robusta, in alluminio con gli appoggi
in gomma, ma è posizionata male
Se per montare l’insegna entrambi dovessero spingere, la
scala tenderà a ribaltarsi all’indietro
La scala deve essere posizionata a 90°rispetto alla parete e
quindi servono due scale. In questo caso anche forzando la
spinta le scale non si sposteranno
Errore: Posizionamento della scala
33
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
PERICOLI QUOTIDIANI
Tre esempi da NON seguire
Tre PERICOLI e Tre RISCHI
quali sono?
34
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
PERICOLI QUOTIDIANI
Tre PERICOLI - Tre RISCHI - DPI/DPC
Operaio in alto: LAVORO in
ALTEZZA, Caduta dall’alto,
imbragatura agganciata alla
struttura portante (DPI)
Operaio sul camion: CARICO SOSPESO,
Schiacciamento, delimitare la zona d’azione
della gru (DPC)
Operaio a terra: TRANSITO VEICOLI,
Investimento, segnale di pericolo
posizionato 150 mt prima del cantiere (DPC)
35
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
OBIETTIVO SICUREZZA
Obiettivo fondamentale
della SICUREZZA
Fare in modo, nei
limiti del possibile
consentito dalle
tecniche, che gli
ambienti di lavoro
siano sicuri,
e quindi
i lavoratori non
siano esposti a
rischi
36
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
VALUTAZIONE RISCHI
La valutazione dei RISCHI
La valutazione dei rischi, anche quelli immateriali, deve essere
effettuata per ogni ambiente lavorativo
Viene svolta dal datore di lavoro che direttamente o con l’aiuto
di consulenti, esamina i Rischi presenti nell’ambiente di lavoro
e mette in atto gli accorgimenti necessari ad evitare danni alle
persone
Uno strumento molto diffuso è la matrice di valutazione dei
rischi 37
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
VALUTAZIONE RISCHI
Le definizioni utilizzate nella valutazione dei RISCHI
PERICOLO: situazione potenzialmente dannosa in termini di lesioni
o malattie
INCIDENTE: evento negativo indesiderato che ha la capacità di
produrre lesioni alle persone e/o danni materiali alle cose
DANNO: conseguenza negativa derivante dal verificarsi di un evento
negativo (incidente) ed è influenzata dalla natura del pericolo
PROBABILITA’: possibilità che si verifichi un danno ed è influenzata
dalle misure di sicurezza e dalle precauzioni
RISCHIO: probabilità che accada un evento dannoso
38
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
SISTEMA DI CALCOLO
Come si calcola
il RISCHIO
Il rischio (R) è dato dal
valore di Probabilità (P)
che un dato evento possa
accadere, moltiplicato
per il valore del Danno
(D) che può prodursi
R = P x D
39
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
SISTEMA DI CALCOLO
VALORE RISULTATO
1
3
VALORE RISULTATO
4
8
VALORE RISULTATO
9
16
R > 8 Mettere cartello di FUORI SERVIZIO
e fare azioni correttive immediate
R
R = 1
R > 8
40
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
LIVELLI DI PROBABILITA’
PROBABILITA'
SIGNIFICATO
DEL VALORE
CRITERIO DI SCELTA
1 MOLTO IMPROBABILE
• il verificarsi del danno è subordinato ad un concatenamento di eventi
indipendenti tra di loro
• il verificarsi del danno è creduto impossibile tra gli addetti
• non è mai accaduto nulla di simile
2 POCO PROBABILE
• il verificarsi del danno dipende da condizioni «sfortunate»
• il verificarsi del danno provocherebbe reazioni di grande stupore tra gli
addetti
• eventi simili si sono verificati molto raramente
3 PROBABILE
• il verificarsi del danno dipende da condizioni non direttamente connesse
alle situazioni ma possibili
• il verificarsi del danno provocherebbe reazioni di moderato stupore tra dli
addetti
• eventi simili sono stati già riscontrati in letteratura
4
MOLTO
PROBABILE
• verificarsi del danno dipende da condizioni direttamente connesse alle
situazioni ma possibili
• il verificarsi del danno non provocherebbe nessuna reazione di stupore
• eventi simili sono già accaduti in azienda o in aziende dello stesso tipo
41
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
ENTITA’ DEL DANNO
DANNO
SIGNIFICATO
DEL VALORE
CRITERIO DI SCELTA
1 LIEVE
• Incidente che dà luogo a disturbi rapidamente reversibili (pochi giorni)
• esposizione cronica che da luogo a disturbi rapidamente reversibili (pochi
giorni)
2 MODESTA ENTITA’
• incidente che dà luogo a disturbi reversibili (mesi)
• esposizione cronica che da luogo a disturbi reversibili (mesi)
3 GRAVE
• incidente con effetti di invalidità permanente parziali o comunque
irreversibili
• esposizione cronica con effetti di invalidità permanente
4 MOLTO GRAVE
• incidente con effetti di invalidità totale o mortale
• esposizione cronica con effetti mortali o totalmente invalidanti
42
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
Anche un RISCHIO
può far sorridere
43
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
Meccanico
Incendio
Rumore
Chimico (componenti, polveri, fumi)
Elettrico
Fumo passivo
Amianto
Vibrazioni
Cantieri
Videoterminalista
Lavoro in altezza
Sollevamento carichi
Droga ed alcool
Guida, autotrasporti
Spazio confinato
Stress e tanti altri ancora
Ma quanti
sono i
RISCHI?
Moltissimi,
eccone
alcuni:
44
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
00) RISCHIO
MECCANICO
Schiacciamento,
taglio,
abrasione,
trascinamento…
da mancato uso
di carter di
protezione
45
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
01) RISCHIO
INCENDIO
Un idrante
in pessime
condizioni per
mancata
manutenzione
46
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
02) RISCHIO
RUMORE
Ipoacusia
causata dal
mancato
utilizzo degli
otoprotettori
(DPI)
47
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
03) RISCHIO
CHIMICO
Contatto con
sostanze da
mancato
utilizzo dei
guanti
(DPI)
48
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
04) RISCHIO
ELETTRICO
Mancato
utilizzo del
buon senso
acqua +
corrente
elettrica =
cocktail
micidiale
49
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
05) RISCHIO
FUMO
PASSIVO
Pensa ai
poveri
polmoni….
50
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
06) RISCHIO
AMIANTO
Le macchine
da guerra
erano
imbottite di
amianto,
eccezionale
materiale
ignifugo….
51
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
07) RISCHIO
VIBRAZIONI
Anni di
lavoro senza
protezione
dalle
vibrazioni
52
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
08) RISCHIO
CANTIERI
Fidarsi è
bene, ma
non fidarsi
è meglio!
53
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
09) RISCHIO
VIDEO
TERMINALISTA
Se la
seduta non
è corretta,
il mal di
schiena è
assicurato
54
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
10) RISCHIO
LAVORO IN
ALTEZZA
Un esercizio
da imprudenti,
ma i cimiteri
sono pieni di
imprudenti!
55
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
11) RISCHIO
SOLLEVAMENTO
CARICHI
Ricorda
i
movimenti
corretti…
56
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
12) RISCHIO
DROGA E ALCOOL
Ricorda
niente
alcool, né
droga
57
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
13) RISCHIO
GUIDA
Una guida
sportiva,
ma
pericolosa!
58
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
14) RISCHIO
SPAZIO
CONFINATO
Il mancato
utilizzo dei
mezzi tecnici
previsti dalle
procedure
può rivelarsi
fatale
59
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
15) RISCHIO
STRESS
Non mi
sento
bene, mi
sento
strano…
60
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
IL NUOVO MODO DI FARE
PREVENZIONE IN 4 PUNTI
Diffidate di chi sostiene che:
«si deve fare
come si è sempre fatto»
RACCOMANDAZIONI
61
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
VIDEO
LA FAVOLA DEL COLIBRÌ
62
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
VIDEO
LA FAVOLA DEL COLIBRÌ
63
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
CONCLUSIONI
il BOS (Behavior Observation System)
il BOS: è un approccio in uso in diverse aziende dove si lavora in
squadra (impianti petrolchimici, magazzini. ecc)
Consiste nell’allenarsi ad identificare i comportamenti non sicuri
Sulla base di una check-list predefinita di comportamenti pericolosi
si evidenziano quelli che ricorrono di più dopo un certo
periodo di tempo, e su questi si fa formazione
64
A B C D E F G H I L M N O
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13 65
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
DIAGRAMMA CAUSA EFFETTO
66
Federazione Nazionale
Maestri del Lavoro
CONCLUSIONI
FEDERAZIONE NAZIONALE
MAESTRI DEL LAVORO
Con il progetto di
testimonianza formativa
sulla «CULTURA della
SICUREZZA»
abbiamo voluto
sensibilizzarvi sul tema, in
quanto esigenza non più
ELUDIBILE
il momento di agire è ora,
il confronto crea il SAPERE
NOTA: I testi di questa presentazione non rivestono carattere di ufficialità e non sono sostitutivi in alcun modo della normativa ufficiale 67
68

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  • 1. QUADERNO1/A Cultura della sicurezza Progetto validato dalla Commissione Nazionale S-L-S Federazione Nazionale Maestri del Lavoro Piano Nazionale di Testimonianza Formativa È vietata qualsiasi riproduzione e/o divulgazione non autorizzata. Tutti i diritti riservati a Commissione Nazionale S-L-S - Rev.01/2022 programma per studenti scuola secondaria di I°e II°grado 1
  • 2. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro CULTURA DELLA SICUREZZA 2
  • 3. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro OBIETTIVO DELL’INCONTRO L’obiettivo dei MdL è quello di sensibilizzare i giovani verso la Cultura della Sicurezza Testimoniando ai ragazzi la propria esperienza lavorativa, (somma di tanti errori e qualche successo) attraverso un servizio volontario, libero e gratuito 3
  • 4. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro CULTURA DELLA SICUREZZA L’intervento non può essere inteso come condizione sufficiente per soddisfare gli obblighi formativi per la sicurezza Non è quindi da intendersi come un corso sulla sicurezza, ma un’azione di sensibilizzazione verso la cultura della sicurezza 4
  • 5. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro COSA E’ LA SICUREZZA ? La sicurezza sul lavoro è l'obiettivo di un'attività di prevenzione e protezione atta a ridurre l'esposizione dei lavoratori al rischio di infortuni/incidenti e/o malattie professionali I lavoratori sono chiamati (obbligati) ad assumere un ruolo attivo nella prevenzione degli infortuni I nostri diritti non sono altro che i doveri degli altri nei nostri confronti SICUREZZA Dal latino: SINE - CURA SENZA PREOCCUPAZIONE 5
  • 6. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro PREVENZIONE e PROTEZIONE Salute: bisogna evitare che nel tempo a causa della continua esposizione a determinate fonti di pericolo si corra il rischio di subire la conseguente malattia professionale. Ad esempio: il rumore che può provocare ipoacusia, l’amianto che può provocare asbestosi, l’attività al video terminale che può causare danni alla vista, …. Sicurezza: se dopo aver adottato tutte le migliori tecnologie al momento disponibili non si è in grado di tutelare la persona da tutti i pericoli, ma permane la possibilità di rischi residui, sarà necessario fare ricorso ai DPI Dispositivi di Protezione Individuale 6
  • 7. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro DATI STATISTICI INAIL ANDAMENTO INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI NUMERO DENUNCE 2018 2019 2020 Infortuni sul lavoro con esito mortale di cui causati dal COVID 1.218 / 1.205 / 1.538 520 Deceduti con riconoscimento di malattia professionale di cui per Silicosi/Asbestosi (amianto) 1.177 257 1.018 212 912 205 Infortunio in itinere con esito mortale 312 318 261 Infortunio di studenti Scuole Statali 77.000 78.875 23.509 Fonte INAIL: Osservatorio statistico infortuni 7
  • 8. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro APPROCCIO REATTIVO PROATTIVO Iceberg di Heinrich Incidenti: - mortali - con conseguenze permanenti - temporanee e lievi Mancati infortuni (near miss): comportamenti a rischio, azioni e condizioni non sicure 8
  • 9. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro TRIANGOLO della SICUREZZA Triangolo di Heinrich Elaborazio ne dati INAIL e di letteratura Dati stimati 1 30 500 3.000 30.000 300.000 3.000.000 9
  • 10. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro I CATTIVI COMPORTAMENTI 10
  • 11. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro VIDEO INAIL SICUREZZA NELLA SCUOLA 11
  • 12. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro VIDEO INAIL SICUREZZA NELLA SCUOLA 12
  • 13. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro IL PERCHÉ TROPPA SICUREZZA INSICUREZZA Perché capitano gli infortuni? COMPORTAMENTO DISTRAZIONE FRETTA EVENTI NON PREVISTI MANCANZA INFORMAZIONE FORMAZIONE 13
  • 14. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro MODELLO ORGI OSSERVAZIONE REAZIONE (emotiva) GIUDIZIO (paragone) INTERVENTO (comportamento) O I LA MAPPA DEL MONDO Mission identità valori opinioni credenze abilità V T O U G G R IL MODELLO ORGI 14
  • 15. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro IMMAGINI INGANNEVOLI La realtà non è mai quella che appare a prima vista 15
  • 16. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro IMMAGINI INGANNEVOLI Molto spesso la stessa immagine (situazione) può essere interpretata in modo diverso: Qual è quello giusto? 16
  • 17. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro PERCEZIONE Il nostro cervello completa le informazioni che gli mancano con quelle che ritiene logiche…… 17
  • 18. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro PERCEZIONE INGANNEVOLE Provate a leggere il testo 18
  • 19. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro PERCEZIONE dei RISCHI Rischio: Oggettivo Vs Soggettivo Il Rischio oggettivo è una valutazione scientifica della probabilità (P) e della gravità (D) di uno specifico evento negativo Il Rischio soggettivo è la percezione di una persona riferita ad un rischio La ricerca ha mostrato che in molti casi esiste una discrepanza tra le due valutazioni (Slovic, 2001) 19
  • 20. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro PERCEZIONE dei RISCHI La percezione del rischio è un fattore soggettivo, legato alla quotidianità lavorativa. Spesso “l’abitudine al rischio” porta a sottovalutare il pericolo e di conseguenza si verificano incidenti che sembrano inspiegabili 20
  • 21. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro PERCEZIONE dei RISCHI Dopo gli attacchi dell’11settembre numerose persone statunitensi hanno optato per l’auto invece dell’aereo, tra ottobre e dicembre 2001 ci sono stati 1000 morti stradali in più ILLUSIONE DEL CONTROLLO FAMILIARITA’ EFFETTO CULTURA NESSUN CONTROLLO COMPONENTE CATASTROFICA VISIBILITA’ DEI DANNI EFFETTO CULTURA (TERRORISMO) 21
  • 22. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro PERCEZIONE dei RISCHI ? 22
  • 23. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro VALUTAZIONE dei RISCHI qual’è la differenza tra PERICOLO e RISCHIO i PERICOLI sono sempre presenti l’importante è conoscerli per non incontrarli ma se li incontri? potrebbero trasformarsi in RISCHI 23
  • 24. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro VALUTAZIONE dei RISCHI Il PERICOLO diventa RISCHIO quando E’ ciò che può essere dannoso, ad esempio una: SOSTANZA = un acido MACCHINA = una segatrice SITUAZIONE di LAVORO = una stanza con dei fusti di benzina MODO di COMPORTARSI = camminare su di una fune tesa nel vuoto abbiamo contemporaneamente: • un PERICOLO • un LAVORATORE che vi si espone 24
  • 25. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro RIDUZIONE dei RISCHI Il rischio deve essere ridotto in modo tale che, in caso di incidente non vi sia alcun danno alle persone Questo risultato lo si ottiene in diverse fasi, tra cui: ELIMINAZIONE DEI RISCHI ALLA FONTE: sostituendo ciò che è pericoloso INFORMAZIONE, FORMAZIONE, ADDESTRAMENTO: mediante corsi specifici PREVENZIONE: mediante l’utilizzo di Dispositivi di Protezione Collettiva (DPC) come barriere, reti di protezione, normative, ecc. PROTEZIONE: mediante l’impiego dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) come elmetti, guanti, visiere, abbigliamento …. RISPETTO DELLE REGOLE: di comportamento previste 25
  • 26. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro RIDUZIONE dei RISCHI pericolo carichi sospesi Questo lavoratore è esposto ad un RISCHIO? 26
  • 27. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro PERICOLI QUOTIDIANI 1/5 Utilizzo di mezzi senza la dovuta COMPETENZA estintore a polvere L’opportuna formazione messa in atto consente agli operatori di utilizzare i mezzi antincendio in sicurezza con l’impiego dei DPI Utilizzo improprio estintore PERICOLO Propagazione Incendio RISCHIO Formazione Competenza DPC 27
  • 28. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro PERICOLI QUOTIDIANI 2/5 smontare la bicicletta Il Dispositivo di Protezione Collettiva adottato è in grado di separare la persona dal pericolo, non è quindi necessario adottare alcun DPI Movimento catena pignone PERICOLO RISCHIO DPC Ferita da schiaccia- mento Carter di protezione 28
  • 29. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro PERICOLI QUOTIDIANI 3/5 utilizzo del camino Il Dispositivo di Protezione Collettiva adottato è in grado di separare la persona dal pericolo, non è quindi necessario adottare alcun DPI Fuoco PERICOLO Scottatura o incendio RISCHIO Barriera idonea DPC 29
  • 30. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro PERICOLI QUOTIDIANI 4/5 bambini sul balcone Il DPC adottato è in grado di separare la persona dal pericolo, non è quindi necessario adottare alcun DPI Altezza dal suolo PERICOLO Caduta dall’alto RISCHIO Rete di protezione idonea DPC 30
  • 31. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro PERICOLI QUOTIDIANI 5/5 allevare serpenti Il Dispositivo di Protezione Collettiva adottato è in grado di separare la persona dal pericolo, non è quindi necessario adottare alcun DPI Serpente PERICOLO Morso RISCHIO Contenitore idoneo DPC 31
  • 32. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro PERICOLI QUOTIDIANI Due operai stanno installando un’insegna luminosa PERICOLO RISCHIO Lavoro in altezza Caduta Vi sembra un Comportamento corretto? Dove stanno sbagliando? 32
  • 33. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro PERICOLI QUOTIDIANI Dove stanno sbagliando? La scala risulta corretta: robusta, in alluminio con gli appoggi in gomma, ma è posizionata male Se per montare l’insegna entrambi dovessero spingere, la scala tenderà a ribaltarsi all’indietro La scala deve essere posizionata a 90°rispetto alla parete e quindi servono due scale. In questo caso anche forzando la spinta le scale non si sposteranno Errore: Posizionamento della scala 33
  • 34. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro PERICOLI QUOTIDIANI Tre esempi da NON seguire Tre PERICOLI e Tre RISCHI quali sono? 34
  • 35. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro PERICOLI QUOTIDIANI Tre PERICOLI - Tre RISCHI - DPI/DPC Operaio in alto: LAVORO in ALTEZZA, Caduta dall’alto, imbragatura agganciata alla struttura portante (DPI) Operaio sul camion: CARICO SOSPESO, Schiacciamento, delimitare la zona d’azione della gru (DPC) Operaio a terra: TRANSITO VEICOLI, Investimento, segnale di pericolo posizionato 150 mt prima del cantiere (DPC) 35
  • 36. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro OBIETTIVO SICUREZZA Obiettivo fondamentale della SICUREZZA Fare in modo, nei limiti del possibile consentito dalle tecniche, che gli ambienti di lavoro siano sicuri, e quindi i lavoratori non siano esposti a rischi 36
  • 37. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro VALUTAZIONE RISCHI La valutazione dei RISCHI La valutazione dei rischi, anche quelli immateriali, deve essere effettuata per ogni ambiente lavorativo Viene svolta dal datore di lavoro che direttamente o con l’aiuto di consulenti, esamina i Rischi presenti nell’ambiente di lavoro e mette in atto gli accorgimenti necessari ad evitare danni alle persone Uno strumento molto diffuso è la matrice di valutazione dei rischi 37
  • 38. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro VALUTAZIONE RISCHI Le definizioni utilizzate nella valutazione dei RISCHI PERICOLO: situazione potenzialmente dannosa in termini di lesioni o malattie INCIDENTE: evento negativo indesiderato che ha la capacità di produrre lesioni alle persone e/o danni materiali alle cose DANNO: conseguenza negativa derivante dal verificarsi di un evento negativo (incidente) ed è influenzata dalla natura del pericolo PROBABILITA’: possibilità che si verifichi un danno ed è influenzata dalle misure di sicurezza e dalle precauzioni RISCHIO: probabilità che accada un evento dannoso 38
  • 39. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro SISTEMA DI CALCOLO Come si calcola il RISCHIO Il rischio (R) è dato dal valore di Probabilità (P) che un dato evento possa accadere, moltiplicato per il valore del Danno (D) che può prodursi R = P x D 39
  • 40. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro SISTEMA DI CALCOLO VALORE RISULTATO 1 3 VALORE RISULTATO 4 8 VALORE RISULTATO 9 16 R > 8 Mettere cartello di FUORI SERVIZIO e fare azioni correttive immediate R R = 1 R > 8 40
  • 41. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro LIVELLI DI PROBABILITA’ PROBABILITA' SIGNIFICATO DEL VALORE CRITERIO DI SCELTA 1 MOLTO IMPROBABILE • il verificarsi del danno è subordinato ad un concatenamento di eventi indipendenti tra di loro • il verificarsi del danno è creduto impossibile tra gli addetti • non è mai accaduto nulla di simile 2 POCO PROBABILE • il verificarsi del danno dipende da condizioni «sfortunate» • il verificarsi del danno provocherebbe reazioni di grande stupore tra gli addetti • eventi simili si sono verificati molto raramente 3 PROBABILE • il verificarsi del danno dipende da condizioni non direttamente connesse alle situazioni ma possibili • il verificarsi del danno provocherebbe reazioni di moderato stupore tra dli addetti • eventi simili sono stati già riscontrati in letteratura 4 MOLTO PROBABILE • verificarsi del danno dipende da condizioni direttamente connesse alle situazioni ma possibili • il verificarsi del danno non provocherebbe nessuna reazione di stupore • eventi simili sono già accaduti in azienda o in aziende dello stesso tipo 41
  • 42. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro ENTITA’ DEL DANNO DANNO SIGNIFICATO DEL VALORE CRITERIO DI SCELTA 1 LIEVE • Incidente che dà luogo a disturbi rapidamente reversibili (pochi giorni) • esposizione cronica che da luogo a disturbi rapidamente reversibili (pochi giorni) 2 MODESTA ENTITA’ • incidente che dà luogo a disturbi reversibili (mesi) • esposizione cronica che da luogo a disturbi reversibili (mesi) 3 GRAVE • incidente con effetti di invalidità permanente parziali o comunque irreversibili • esposizione cronica con effetti di invalidità permanente 4 MOLTO GRAVE • incidente con effetti di invalidità totale o mortale • esposizione cronica con effetti mortali o totalmente invalidanti 42
  • 43. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro Anche un RISCHIO può far sorridere 43
  • 44. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro Meccanico Incendio Rumore Chimico (componenti, polveri, fumi) Elettrico Fumo passivo Amianto Vibrazioni Cantieri Videoterminalista Lavoro in altezza Sollevamento carichi Droga ed alcool Guida, autotrasporti Spazio confinato Stress e tanti altri ancora Ma quanti sono i RISCHI? Moltissimi, eccone alcuni: 44
  • 45. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro 00) RISCHIO MECCANICO Schiacciamento, taglio, abrasione, trascinamento… da mancato uso di carter di protezione 45
  • 46. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro 01) RISCHIO INCENDIO Un idrante in pessime condizioni per mancata manutenzione 46
  • 47. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro 02) RISCHIO RUMORE Ipoacusia causata dal mancato utilizzo degli otoprotettori (DPI) 47
  • 48. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro 03) RISCHIO CHIMICO Contatto con sostanze da mancato utilizzo dei guanti (DPI) 48
  • 49. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro 04) RISCHIO ELETTRICO Mancato utilizzo del buon senso acqua + corrente elettrica = cocktail micidiale 49
  • 50. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro 05) RISCHIO FUMO PASSIVO Pensa ai poveri polmoni…. 50
  • 51. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro 06) RISCHIO AMIANTO Le macchine da guerra erano imbottite di amianto, eccezionale materiale ignifugo…. 51
  • 52. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro 07) RISCHIO VIBRAZIONI Anni di lavoro senza protezione dalle vibrazioni 52
  • 53. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro 08) RISCHIO CANTIERI Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio! 53
  • 54. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro 09) RISCHIO VIDEO TERMINALISTA Se la seduta non è corretta, il mal di schiena è assicurato 54
  • 55. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro 10) RISCHIO LAVORO IN ALTEZZA Un esercizio da imprudenti, ma i cimiteri sono pieni di imprudenti! 55
  • 56. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro 11) RISCHIO SOLLEVAMENTO CARICHI Ricorda i movimenti corretti… 56
  • 57. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro 12) RISCHIO DROGA E ALCOOL Ricorda niente alcool, né droga 57
  • 58. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro 13) RISCHIO GUIDA Una guida sportiva, ma pericolosa! 58
  • 59. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro 14) RISCHIO SPAZIO CONFINATO Il mancato utilizzo dei mezzi tecnici previsti dalle procedure può rivelarsi fatale 59
  • 60. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro 15) RISCHIO STRESS Non mi sento bene, mi sento strano… 60
  • 61. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro IL NUOVO MODO DI FARE PREVENZIONE IN 4 PUNTI Diffidate di chi sostiene che: «si deve fare come si è sempre fatto» RACCOMANDAZIONI 61
  • 62. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro VIDEO LA FAVOLA DEL COLIBRÌ 62
  • 63. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro VIDEO LA FAVOLA DEL COLIBRÌ 63
  • 64. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro CONCLUSIONI il BOS (Behavior Observation System) il BOS: è un approccio in uso in diverse aziende dove si lavora in squadra (impianti petrolchimici, magazzini. ecc) Consiste nell’allenarsi ad identificare i comportamenti non sicuri Sulla base di una check-list predefinita di comportamenti pericolosi si evidenziano quelli che ricorrono di più dopo un certo periodo di tempo, e su questi si fa formazione 64
  • 65. A B C D E F G H I L M N O 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 65
  • 66. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro DIAGRAMMA CAUSA EFFETTO 66
  • 67. Federazione Nazionale Maestri del Lavoro CONCLUSIONI FEDERAZIONE NAZIONALE MAESTRI DEL LAVORO Con il progetto di testimonianza formativa sulla «CULTURA della SICUREZZA» abbiamo voluto sensibilizzarvi sul tema, in quanto esigenza non più ELUDIBILE il momento di agire è ora, il confronto crea il SAPERE NOTA: I testi di questa presentazione non rivestono carattere di ufficialità e non sono sostitutivi in alcun modo della normativa ufficiale 67
  • 68. 68

Editor's Notes

  1. La Costituzione della Repubblica Italiana pone la sicurezza allo stesso livello della libertà e della dignità umana, lo Statuto dei lavoratori introduce il diritto dei lavoratori di poter controllare l’applicazione delle norme sulla salute e la sicurezza nel proprio ambiente di lavoro, ………… Chi l’avrebbe detto che nonostante tutti questi splendidi testi, oggi saremmo stati ancora qui a contare, ed a raccontare, un elenco interminabile di avvenimenti negativi, una vera e propria strage. Ora, il tentativo di riuscire a stimolare voi, che rappresentate «la speranza del nostro futuro», verso il concetto di cultura della sicurezza. Il miglior compenso per questo nostro onesto lavoro sarà di apprezzare più avanti nel tempo un miglioramento di queste statistiche che al momento non possono che rattristarci. E’ terribile pensare che dopo aver sentito «il profumo del lavoro» una giovane vita si debba spegnere solo per guadagnare qualche attimo di tempo di produzione. Un misero guadagno di fronte all’immenso valore di un futuro compromesso, spezzato o cancellato.
  2. Non è nostra intenzione insegnarvi le preghiere, ma stimolarvi verso la preghiera. Quando per gli studenti vengono programmati progetti di formazione in ambiente lavorativo (alternanza scuola-lavoro), per soddisfare gli obblighi previsti dalla norma, gli allievi dovranno ricevere un corso certificato in merito alla salute e sicurezza negli ambienti di lavoro.
  3. Si deve applicare una definizione che va ricercata nel diritto Romano, DO UT DES (io do affinché tu dia) e senso traslato «sul posto di lavoro scambiamoci queste cose in maniera definita»
  4. La parte emersa dell’iceberg rappresenta gli eventi negativi che vengono affrontati con approccio reattivo, curando cioè a i danni alle persone ed esaminando a posteriori i processi produttivi per migliorarne la sicurezza. Ma ormai «il danno è fatto» La parte sommersa rappresenta invece tutti gli eventi con potenziali effetti negativi e che solo per caso non si traducono in infortuni. Questi eventi vanno affrontati in modo proattivo, giocando cioè «in anticipo» perché, riducendo il volume della parte sommersa, certamente si ridurrà significativamente anche il numero degli incidenti con effetti mortali e con danni alle persone
  5. Heinrich ha dimostrato come ad un certo numero di infortuni mortali corrispondano sempre lesioni permanenti, lesioni temporanee, medicazioni, condizioni non sicure ed azioni non sicure che aumentano enormemente spostandosi dal vertice alla base della piramide. La relazione più accreditata tra gli infortuni mortali, quelli gravi e tutti gli altri eventi è 1-30-500-3000-30000-etc. Il ragionamento da sviluppare, coinvolgendo gli studenti, è come, agendo sulle azioni non sicure (base della piramide), e cioè sui comportamenti individuali, si possa ridurre il numero di eventi fatali e gravi.
  6. Il comportamento (l’intervento) è la conseguenza di uno stimolo, e rappresenta le fasi visibili, oggettive, di un processo più complesso che avviene in parte a livello soggettivo. Osservazione: attraverso i 5 sensi (vista, tatto, olfatto, udito, gusto) riceviamo continuamente stimoli dall’esterno, ai quali in qualche modo reagiamo. Reazione: c’è un primo confronto con i dati di un archivio primordiale (Amigdala) che determina una prima reazione emotiva, sudore, battito cardiaco, pelle d’oca, ecc. (la macchina della verità). Giudizio: c’è poi un confronto con i dati più strutturati di un secondo archivio (Ippocampo), che possiamo definire la mappa del mondo, mappa appunto perché ci orienta e dove, strutturati secondo una scala gerarchica, troviamo aspetti come l’identità, i valori, le abilità; sono questi elementi che producono l’intervento, dunque se la sicurezza rappresenta un valore è possibile attendersi comportamenti sicuri, mentre se la sicurezza non è nell’elenco dei nostri valori è probabile attendersi comportamenti insicuri Intervento: comportamento Bypassare una procedura di sicurezza potrebbe agevolare il lavoro, però….Se esiste il valore della sicurezza non si bypasserà la procedura. Dunque il problema sta nell’inserire la sicurezza nell’elenco dei valori della mappa del mondo, così come l’onestà, il rispetto verso gli altri, ecc. e ciò avviene con la FORMAZIONE
  7. Ed entra in azione il nostro giudizio, andando a ricercare nella nostra mappa del mondo, e completando l’informazione mancante…
  8. Qui entra in azione l’osservazione, la prima reazione è di sconcerto, ma poi il giudizio setaccia la nostra mappa del mondo, e recupera le informazioni mancanti riconoscendo per colore e trasposizione di lettere le singole parole (come attraverso un filtro di decrittazione), finché avviene l’intervento, cioè il leggere e comprendere correttamente il testo.
  9. Paul Slovic è uno psicologo statunitense , professore di psicologia presso l'Università dell’Oregon ,è considerato uno dei più noti ricercatori internazionali sul tema della percezione del rischio (Risk perception studies) e del Decision-making.
  10. Le abitudini mentali ci fanno perder di vista la realtà vera: viaggiare in aereo è molto meno pericoloso che viaggiare in auto.
  11. La domanda è qual è il posto più sicuro? La maggior parte delle persone ritiene che il luogo di lavoro (specialmente l’industria chimica ) sia l’ambiente più pericoloso , in realtà se leggiamo le statistiche (le ultime disponibili non influenzate dal COVID 19), si vede che per ogni infortunio mortale sul lavoro , ci sono c.ca 3 morti sulle strade e più di 7 nell’ambiente domestico.
  12. Il rischio è la probabilità che accada un evento dannoso: implica l’esistenza di un pericolo e la possibilità che questo si trasformi in danno
  13. Ogni fattore di rischio dev’essere valutato ed all’occorrenza misurato secondo le previsioni del D.Lgs. 81/2008 e le norme di buona tecnica (Norme UNI – EN) applicabili.
  14. i Sistemi per la Gestione della Sicurezza e della Salute sul Lavoro (SGSSL), conformi all’art.30 del D.Lgs. 81/2008 prevedono tutti i passi elencati sopra, e altri ancora.
  15. La favola del colibrì. In effetti la favola continua, con il cucciolo di elefante che segue l’esempio del colibrì, e poi il cucciolo di leone che fa altrettanto, e così via tutti gli altri animali, anche adulti. Il risultato è che l’incendio viene spento. Uscendo dalla metafora, dove l’incendio rappresenta la sequela inarrestabile di incidenti, purtroppo non possiamo dire che tutto finisca bene come nella favola, possiamo solo chiederci se è possibile fare come il colibrì, e cioè che cosa può fare ciascuno di noi.
  16. BOS: un metodo per identificare i comportamenti pericolosi. Il discorso può essere valido, anche nella vita di tutti i giorni, se fin da ragazzi si acquisisse l’abitudine, il coraggio (come quello del colibrì) di evidenziare i comportamenti rischiosi, e i conseguenti cambiamenti necessari per ridurre i rischi. Si possono fare degli esempi relativi a contesti, situazioni abituali per gruppi di ragazzi, come l’uscita del sabato sera, l’uso della bici, dell’auto, e tanto altro. In questo intervento formativo abbiamo detto di come la sicurezza sia un «do ut des», e cioè che uno protegge l’altro, abbiamo insistito sulla valutazione dei rischi, insomma ogni individuo può avere la capacità di fare come il colibrì, ma deve averne anche il coraggio. Il BOS: Behavior Observation System è un approccio in uso in diverse aziende dove si lavora in squadra (impianti petrolchimici,magazzini.ecc) Consiste nell’allenarsi ad identificare i comportamenti non sicuri. Sulla base di una check-list predefinita di comportamenti pericolosi si evidenziano quelli che ricorrono di più dopo un certo periodo di tempo, e su questi si fa formazione.
  17. Il diagramma di Ishikawa: un sofisticato metodo tecnico, usato per individuare le cause che generano un effetto, che richiede l’utilizzo di ulteriori oggettivi metodi d’indagine.