Giovanni A. Barbieri – La digitalizzazione, strategia per addomesticare l'inf...Giovanni Barbieri
Digitisation, a strategy for domesticating information
Seminar
Le infrastrutture della conoscenza nel mondo digitale / Knowledge infrastructures in the digital world
Istat, Rome, May 5, 2018
Ecosistemi della Formazione, lezione al Corso di HR Management di Marcello Martinez. Le 3 P dell'Ecosistema. In libreria a Cura di Raoul Nacamulli e Alessandra Lazazzara. Egea-Bocconi Editore.
Presentazione Maimone Festival della soft economy_2015Fabrizio Maimone
La mia presentazione al Festival della Soft Economy, edizione 2015.
Il ruolo dei social media per fare rete, collaborare, creare e condividere conoscenza (non solo) nei distretti culturali
Progetto Visioni Urbane - Slides della presentazione di Rossella Tarantino al workshop "Tecnologia per la creatività in Basilicata", con Bruce Sterling. Dicembre 2007
Giovanni A. Barbieri – La digitalizzazione, strategia per addomesticare l'inf...Giovanni Barbieri
Digitisation, a strategy for domesticating information
Seminar
Le infrastrutture della conoscenza nel mondo digitale / Knowledge infrastructures in the digital world
Istat, Rome, May 5, 2018
Ecosistemi della Formazione, lezione al Corso di HR Management di Marcello Martinez. Le 3 P dell'Ecosistema. In libreria a Cura di Raoul Nacamulli e Alessandra Lazazzara. Egea-Bocconi Editore.
Presentazione Maimone Festival della soft economy_2015Fabrizio Maimone
La mia presentazione al Festival della Soft Economy, edizione 2015.
Il ruolo dei social media per fare rete, collaborare, creare e condividere conoscenza (non solo) nei distretti culturali
Progetto Visioni Urbane - Slides della presentazione di Rossella Tarantino al workshop "Tecnologia per la creatività in Basilicata", con Bruce Sterling. Dicembre 2007
Tre considerazioni suggeriscono di no.
Si parla molto di Cultura Digitale, ma appena si entra nel dettaglio si parla di Competenze Digitali.
La seconda fase della trasformazione digitale (IoT) è appena iniziata e non ha ancora sviluppato tutta la sua influenza sulle esperienze, sull'immaginario e sulla creatività diffusa nella società.
Infine, la Cultura non si progetta, è una emergenza dallo stesso tessuto sociale; nasce dalla libera interpretazione creative delle persone sulla base delle nuove esperienze; vede la competizione di una pluralità di soggetti per influenzarne la natura
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Giuseppe Zollo:...Complexity Institute
Scheda del libro consigliato da Giuseppe Zollo: "Why information grows. The Evolution of Order from Atoms to Economies" - presentato al Complexity Literacy Meeting "Politica & Economia" 2018 organizzato dal Complexity Institute
Keynote inaugurale dei Seminari SISSCO Nuove frontiere della Public and Digital History (martedì 23 novembre 2021)
Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali - UniMoRe - Modena
Dati, statistiche e fake news. Che fare nell'istruzione secondaria?Giovanni Barbieri
Giovanni A. Barbieri
Intervento al seminario Finanza, economia, impresa: insegnare nel contesto europeo
Università degli studi di Milano-Bicocca
14 ottobre 2019
Le parole per capire i numeri, i numeri per capire il mondoGiovanni Barbieri
Le parole per capire i numeri, i numeri per capire il mondo
Giovanni A. Barbieri
StatCities Taranto 2019
Tanto quanto. Per i livelli essenziali di statistica nel territorio
Taranto, 4-5 luglio 2019
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La seconda fase della trasformazione digitale (IoT) è appena iniziata e non ha ancora sviluppato tutta la sua influenza sulle esperienze, sull'immaginario e sulla creatività diffusa nella società.
Infine, la Cultura non si progetta, è una emergenza dallo stesso tessuto sociale; nasce dalla libera interpretazione creative delle persone sulla base delle nuove esperienze; vede la competizione di una pluralità di soggetti per influenzarne la natura
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Tanto quanto. Per i livelli essenziali di statistica nel territorio
Taranto, 4-5 luglio 2019
This document discusses challenges to statistics in the era of "fake news" and "post-truth." It examines the relationship between statistics and representing reality, noting the difference between representing and measuring. While relativism would undermine statistics, model building provides a way for statistics to approximate reality through useful models rather than claiming absolute truth. The document concludes by discussing ways statistical organizations can communicate their scientific principles, including through numeracy, access to experts, trustworthiness, and fostering critical appraisal.
Giovanni A. Barbieri. Istat's Annual Report: Experimental Classification and ...Giovanni Barbieri
Istat experiments with new statistical sources and methods to meet evolving user needs and remain timely. This includes non-standard classifications that aggregate official classifications differently, and new classifications based on Istat's research. Examples discussed are groups of labor market areas, generations defined by periods of Italian history, and social groups identified through a multidimensional analysis of economic, cultural and social factors. The report also describes experimental work on social networks and their informal, family, elective, and volunteer components.
Giovanni A. Barbieri – Il fatto è la cosa più ostinata del mondoGiovanni Barbieri
Giardini Naxos, 21 luglio 2017
Costruiamo il futuro: Summer school 2017
Realismo vs. apparenza
«Nella cultura dominante l’apparenza prende il posto della realtà»
LMAs as Urban Areas: an Alternative to Italy's città metropolitaneGiovanni Barbieri
This document proposes using labor market areas (LMAs) as an alternative to define metropolitan areas in Italy, instead of using administrative provinces. It discusses some of the issues with how metropolitan areas are currently defined based on provinces. It then outlines three strategies for defining metropolitan areas based on 1) features of the urban fabric using census data, 2) public transportation networks, and 3) daily mobility flows. It provides two examples of how LMAs could better define the metropolitan areas of Cagliari and Turin compared to administrative boundaries. The document concludes by discussing how geography, like history, is constantly evolving.
Verso un sistema integrato di indicatori per le politiche localiGiovanni Barbieri
Giovanni A. Barbieri, Istat
Intervento al convegno:
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I Comuni verso l’uso statistico degli archivi amministrativi
e dei sistemi di integrazione delle fonti
Dati e indicatori per le politiche del territorio
This document discusses Istat's efforts to promote open data through its Linked Open Data portal. It provides an overview of the open data movement and benefits of open data ecosystems. The document then describes Istat's Linked Open Data portal, including its features for navigating, searching, querying, and visualizing open data. Examples of use cases that leverage the portal for spatial querying across datasets and federated querying across multiple open data portals are also presented. The conclusion reinforces that a dissemination strategy based on open data can better serve users by making data more accessible and comparable.
Barbieri De Francisci_Dealing with Open Data at ISTATGiovanni Barbieri
Dealing with Open Data at ISTAT. First Steps Towards a Perfect Data Portal: a Cutting-edge Approach for Dealing with Open Data
IAOS, Abu Dhabi, December 6, 2016
La domanda d’informazione statistica integrata: nuovi usi e nuovi utentiGiovanni Barbieri
La modernizzazione dei processi di produzione incrementa notevolmente l'offerta di informazione statistica integrata. Ma a quale domanda si rivolge questa offerta? A quali utenti? A quali usi? E a quali principi deve attenersi la statistica pubblica?
Scuola e mercato del lavoro: una prospettiva storica, di Giovanni A. Barbieri...Giovanni Barbieri
Scuola e mercato del lavoro: una prospettiva storica
Intervento al convegno scientifico "La scuola in Italia: i protagonisti, i fatti, i dati". Salerno, 18 ottobre 2016
Intervento a StatCities 2016.
Tre spunti a partire dal lavoro svolto dal Servizio Statistica e toponomastica del Comune di Firenze:
Diffondere la cultura dell’analisi e dell’integrazione
Le nuove geografie e le nuove prospettive
Di quali informazioni hanno bisogno i luoghi?
Disparità territoriali e politiche di coesione: il ruolo dell'Istat 1926-2016Giovanni Barbieri
L’attenzione dell’Istat alle disparità territoriali è indissolubilmente legato alle vicende del Paese: dal centralismo dell'epoca fascista alle diverse concezioni che i partiti di ispirazione liberale, cattolica, socialista e comunista hanno della natura dei divari e dunque delle politiche per la loro riduzione. La definizione geografica del Mezzogiorno, diversa da quella amministrativa, rende arduo il compito delle statistiche. Dalla seconda metà degli anni Ottanta, con l’Atto unico europeo e la riforma dei fondi strutturali, l’Istat è chiamato a dare sostegno di documentazione alle politiche di coesione e si apre un nuovo straordinario periodo di sviluppo delle statistiche territoriali, tuttora in crescita.
La stima del valore aggiunto a livello territoriale: nuovi sviluppi (G. A. Ba...Giovanni Barbieri
Il lavoro si basa sui risultati degli studi e sperimentazioni in corso in Istat per ricercare una soluzione compiuta alla stima del valore aggiunto su base territoriale fine.
Relazioni tra imprese in Italia: un modello interpretativo (A. Righi, E. Pavo...Giovanni Barbieri
Il lavoro affronta il tema della diffusione delle collaborazioni delle imprese tra loro e con altre importanti istituzioni/attori, illustrando le tipologie esistenti (verticale, orizzontale, o altro) e la geografia del fenomeno.
G. A. Barbieri, Presentazione del Rapporto sulla conoscenza, 22 febbraio 2018
1. PRESENTAZIONE DEL
RAPPORTO SULLA CONOSCENZA
Giovanni A. Barbieri, Istat
Direttore centrale per lo sviluppo dell'informazione e della cultura statistica
Roma, Aula ottagona delle Terme di Diocleziano, 22 febbraio 2018
2. Come leggere il Rapporto?
«A modo suo questo libro è
molti libri, ma soprattutto è
due libri.
Il primo, lo si legge come
abitualmente si leggono i
libri […].
Il secondo, lo si legge […]
seguendo l’ordine indicato
a piè pagina d’ogni
capitolo.»
[Julio Cortàzar. Il gioco del
mondo]
2 Presentazione del Rapporto sulla conoscenza
Giovanni A. Barbieri – Roma, 22 febbraio 2018
3. Un testo e un ipertesto
1965: Ted Nelson (sociologo americano) propone il
termine hyper-text con il significato di presentazione
flessibile, generalizzata, non lineare del materiale
disponibile su un argomento
1989: Tim Berners-Lee propone un nuovo progetto di
ipertesto e lo chiama WorldWideWeb
Caratteristiche:
Non linearità i rimandi nei Quadri informativi
Una rete di nodi i collegamenti ricostruiscono una logica
e suggeriscono percorsi alternativi di lettura
Accesso a diversi tipi d’informazione (testi, grafici, dati)
dai grafici si accede ai dati la prima applicazione
massiva in Istat del DOI (digital object identifier)
3 Presentazione del Rapporto sulla conoscenza
Giovanni A. Barbieri – Roma, 22 febbraio 2018
4. Perché una lettura non lineare
La successione dei capitoli suggerisce una chiave
analitica e interpretativa che muove dalla creazione di
conoscenza, alla sua trasmissione, ai suoi usi nei
processi economici e nella vita delle persone, agli aspetti
che costituiscono domande e stimoli alle politiche
Ma non partiamo da zero: siamo già immersi
nell’informazione (semantica) e nella conoscenza:
4 Presentazione del Rapporto sulla conoscenza
Giovanni A. Barbieri – Roma, 22 febbraio 2018
L’informazione è la tecnologia che ci permette
di trasmettere il sapere nel tempo (di
generazione in generazione) e nello spazio
(da un gruppo all’altro)
Il linguaggio, il disegno, le mappe, la scrittura
Sulle spalle dei giganti (Newton)
La bibbia di pietra (Hugo)
6. La rete dei rimandi
Tra i 38 Quadri informativi (e i 4 paragrafi in cui si articola il
Capitolo 5) si stabiliscono – attraverso i collegamenti
ipertestuali – 123 connessioni:
Frutto di decisioni redazionali
Possibilità di creare percorsi di navigazione e di approfondimento su
misura
Rappresentativi della complessità e dell'articolazione dei temi trattati
L’insieme di questi legami è un grafo
I singoli Quadri informativi sono nodi
i legami ipertestuali sono archi orientati (dal Quadro che richiama al
Quadro richiamato)
Tutti i Quadri risultano connessi:
Il numero massimo di passaggi per connettere due nodi è di 6
passaggi
I "gradi di separazione" (numero medio di passaggi) in media 2,8
6 Presentazione del Rapporto sulla conoscenza
Giovanni A. Barbieri – Roma, 22 febbraio 2018
8. La centralità dell’istruzione
L’analisi condotta su questo grafo conferma la centralità
dell’istruzione
Il relativo Quadro informativo è quello che viene «puntato» dal
maggior numero di schede: 11 su 42
A sua volta il Quadro informativo dell’istruzione rinvia a 6 schede
(soltanto il Quadro «e-business: i sistemi informativi integrati per
l’attività aziendale (ERP, CRM e SCM)» e il paragrafo introduttivo
del Focus sull’istruzione nelle imprese hanno un numero di
rimandi maggiore: rispettivamente 8 e 7)
L’importanza dell’istruzione emerge anche da tutte le misure di
centralità che è possibile calcolare
D’altro canto, il Quadro dell’istruzione non forma una clique con i
suoi vicini (coefficiente di clustering locale basso), e dunque
risulta «aperto» a una pluralità di connessioni
8 Presentazione del Rapporto sulla conoscenza
Giovanni A. Barbieri – Roma, 22 febbraio 2018
10. Il ruolo della ricerca e sviluppo
Passando alla creazione di conoscenza, le attività di ricerca e
sviluppo, e in particolare quelle condotte dalle imprese, oltre a
rappresentare il volano dell’innovazione nel sistema produttivo
e della sua capacità di competere sul terreno della
conoscenza, sono al centro di un’altra importante rete di
relazioni
Il numero di connessioni in uscita e in entrata (7 e 3, rispettivamente)
è inferiore a quello rilevato per l’istruzione…
… e questo si riflette sulle misure di centralità, che presentano
anch’esse valori più bassi
In compenso, le attività di R&S si collocano al centro di un gruppo di
Quadri informativi ben connessi tra loro (innovazione, investimenti
immateriali, export di servizi, qualità dell’export e così via)
Questo si riflette in coefficienti di clustering locale relativamente
elevati, a testimonianza delle stretta interdipendenza dei diversi
aspetti che concorrono alle attività innovative delle imprese
10 Presentazione del Rapporto sulla conoscenza
Giovanni A. Barbieri – Roma, 22 febbraio 2018
13. L’occupazione culturale e l’influsso delle
origini familiari
L’occupazione culturale offre un’indicazione del ruolo economico
del settore e, insieme, di alcune professioni a carattere culturale
Richiamata dai Quadri della produzione creativa e della fruizione culturale,
rimanda a sua volta ad ambiti in apparenza distanti quali i livelli e il premio
dell’istruzione, la domanda e l’offerta di cultura e il design industriale
Sotto il profilo dell’analisi della rete, si traduce in misure di centralità
relativamente elevate
L’istruzione è strumento fondamentale per correggere la
diseguaglianza delle opportunità
Le condizioni di partenza incidono su percorsi e risultati, offrendo
maggiori chance relative a chi proviene da famiglie più istruite
Anche in questo caso, sui richiami in ingresso prevalgono quelli in uscita:
garantire eguali opportunità pur in presenza di diverse condizioni di partenza
rinvia – oltre che ai livelli e al premio dell’istruzione – all’output formativo del
sistema universitario, alle discipline di laurea e dottorato e, in ultima istanza, ai
flussi internazionali di conoscenza (invenzioni, affiliazioni scientifiche,
migrazioni)
13 Presentazione del Rapporto sulla conoscenza
Giovanni A. Barbieri – Roma, 22 febbraio 2018
Editor's Notes
1963
HyperText is a way to link and access information of various kinds as a web of nodes in which the user can browse at will. Potentially, HyperText provides a single user-interface to many large classes of stored information, such as reports, notes, data-bases, computer documentation and on-line systems help. We propose the implementation of a simple scheme to incorporate several different servers of machine-stored information already available at CERN, including an analysis of the requirements for information access needs by experiments... A program which provides access to the hypertext world we call a browser. ― T. Berners-Lee, R. Cailliau, 12 November 1990, CERN
Il Digital Object Identifier (acronimo DOI, in italiano "Identificatore dell'oggetto digitale") è uno standard che consente l'identificazione duratura, all'interno di una rete digitale, di qualsiasi entità oggetto di proprietà intellettuale e di associarvi i relativi dati di riferimento, secondo uno schema strutturato ed estensibile.
Il DOI si distingue dai comuni indicatori internet, come gli URL, in quanto identifica un oggetto direttamente, e non attraverso qualche suo attributo, come il luogo in cui l'oggetto è collocato.
Il DOI si distingue dai comuni identificatori di proprietà intellettuale come quelli legati agli standard bibliografici (ISBN, ISRC, ecc.) in quanto immediatamente azionabile in rete.
Un identificatore DOI può essere registrato su qualunque forma di proprietà intellettuale espressa in qualsiasi ambiente digitale.
Un oggetto può essere arbitrariamente identificato a qualunque livello di granularità. Ciò significa che, ad esempio, si può registrare un DOI sulla testata di una rivista, sul suo singolo numero, sul singolo articolo di un dato numero, sulla singola tabella di un dato articolo.
I benefici derivanti dall'utilizzo del DOI sono molteplici. Tra questi, in particolare, si hanno i seguenti:
persistenza: il nome DOI continuerà a funzionare correttamente nonostante venga modificata l'ubicazione del materiale, venga riordinato o inserito nei "preferiti";
cooperazione con altri dati, provenienti da altre fonti;
estensibilità: il nome DOI può essere esteso, aggiungendovi nuove caratteristiche e servizi attraverso l'amministrazione dei Gruppi dei DOI Name;
indipendenza dalla piattaforma;
aggiornamenti dinamici: gli aggiornamenti dei MetaDati, delle applicazioni e dei servizi risultano dinamici.
Il greco come primo alfabeto fonetico completo della storia dell’umanità: è nata la prima tecnologia della storia dell’umanità che preserva una copia della voce umana (Carlo Rovelli. Che cos’è la scienza: la rivoluzione di Anassimandro. Milano: Mondadori. 2014)