A. De Panizza, Il Rapporto sulla conoscenza in Italia – un caleidoscopio per guardare il sapere utile
1. un caleidoscopio sul sapere utile
Andrea de Panizza
Le infrastrutture del sapere nel mondo digitale
Istat
Roma, 29 maggio 2018
2. Gli ingredienti e la ricetta del Rapporto
• Prospettiva ampia tecnologia, economia, società, cultura, creatività
• Approccio modulare 38 quadri tematici: una pagina di testo, l’altra di
grafici che sostengono la narrazione, con uso estensivo del posizionamento
• Dividere l’Oceano in quattro parti…
o La creazione di conoscenza
o La trasmissione della conoscenza
o L’uso della conoscenza nella vita e nell’economia
o Gli strumenti e le sfide per le politiche
o Un mare interno: l’istruzione nelle imprese
• … e ricomporlo oltre 130 rimandi tra i quadri; percorsi suggeriti
• Dati e approfondimenti a portata di click rimandi a fonti e
metodologie, uso massivo del sistema DOI nei grafici
3. Sintesi dei risultati
• Ciò che sapevamo ex ante (ma è proprio così?):
Il mito dell’italiano creativo, scalfito dalla crisi
Un paese poco istruito e a bassa intensità di R&S, ancora attivo
nell’innovazione non tecnologica, … ma fino a quando?
• Quel che è diventato il centro del discorso (nostro malgrado)
L’istruzione, determinante di comportamenti ed esiti
persone, imprese… istituzioni (?)
• Guardando attraverso i dati (forse con ottimismo)
Un paese ancora vitale, e in evoluzione, malgrado la crisi
Miglioramento del sistema d’istruzione, del posizionamento nella catena del
valore, cambiamenti culturali … almeno un po’
4. La debolezza della ricerca nelle imprese
un pezzo forte nel cahier de doléances
Il divario con i paesi capofila è forte: lo 0,8% del Pil contro l’1,3%
medio nell’Ue e il 2,0% in Germania
Fonte: Eurostat, Statistics on research and development (BERD)
Doi.org/10.1481/Istat.Rapportoconoscenza.2018.2.2.1
5. In molti casi intensità minore ma comparabile a quella tedesca (NON chimico & farma),
la supera nei settori tradizionali ed è cresciuta molto (anche se per isteresi)
Livelli e dinamica di disegni, marchi, pubblicazioni e valori unitari offrono una sponda
Intensità della spesa R&S in Italia, Germania e Spagna. Anni 2015 e 2007 (% sul valore aggiunto settoriale)
Anche se a livello settoriale spaventa meno
Fonte: elaborazione su dati Eurostat (BERD, National Accounts). Si
considerano i settori a intensità di R&S più elevata in Italia
6. Gli adulti (25-64 anni) con un diploma sono il 60%: quasi 17 punti in meno che nell’Ue
In gran parte, pesa la bassa istruzione delle persone più anziane
Ma anche tra i giovani tra 25 e 34 anni il divario è di 12 punti. E l’Italia è ultima in Europa
Adulti con almeno un titolo di studio secondario superiore nei paesi Ue per classe di età. Anni 2016 e 2007 (%)
Un paese poco istruito
Fonte: Eurostat, European Labour Force Survey
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
% 25-64 Terziario 25-64 Sec.sup. 25-34 Almeno sec.sup. 25-34 terziario 2007 - Almeno sec.sup.
7. Progressi notevoli (anche nell’efficienza del sistema), e il divario si riduce molto al netto
dei titoli brevi (Isced 5): gli ITS da noi sono appena nati…
Restano però deboli altri indicatori: uno tra tutti, i dottorati
Popolazione 25-34 anni con titolo terziario. Maggiori economie Uem. Anni 1992-2016 (%)
Ma la storia è più articolata
Fonte: Eurostat, Population by educational attainment level [edat_lfse_03], ed
elaborazioni su Graduates in tertiary education by age groups [educ_uoe_grad05]
8. Fonte: Invalsi, Servizio statistico
In Italia, permane un divario enorme tra indirizzi scolastici e sul territorio
Questo forse è il problema…
Leggere, scrivere, fare di conto:
le conoscenze che ti servono tutta la vita
Competenze degli studenti di classe II superiore, per tipo di scuola e regione. A.S. 2016/17 (punteggi)
9. Fonte: Istat, Indagine sulle forze di lavoro
I diplomati con genitori laureati hanno frequentato un liceo (60%) o il tecnico (25%).
Tra quelli con genitori a bassa istruzione solo il 20% ha fatto il liceo:
la scuola d’elezione è stato il professionale (37%)
Intanto la strada è segnata già alle superiori
Diplomati di 25-34 anni per tipo di scuola e titolo di studio dei genitori. Anno 2016 (incidenze %)
10. L’istruzione nelle piccole imprese fa la differenza
A imprenditori istruiti corrispondono dipendenti istruiti (un anno in più == 1,3 mesi medi)
Questo sembra condizionare il posizionamento delle imprese sul mercato e la loro organizzazione
L’istruzione è determinante nella
sopravvivenza e nella performance
(ruolo forte dell’imprenditore)
Istruzione e performance:
(diff. % per anno di scolarità aggiuntivo di dipendenti e indipendenti)
Istruzione , uso di ICT e innovazioni. Anni 2015 e 2011-14
(Incremento percentuale per ogni anno aggiuntivo di scolarità media)
E ha un ruolo strategico nella scelta
d’uso delle tecnologie e nell’innovazione
(ruolo forte dei dipendenti)
11. L’uso delle IT – gli individui
Il divario nell’uso di internet è quasi interamente legato all’istruzione:
tra gli anziani istruiti, la diffusione è superiore ai giovani
Ma la maggior parte di chi va online si limita a poche attività,
… di solito rifuggendo quelle legate al testo scritto
Attività svolte online dagli utenti di internet negli ultimi 3 mesi nei Paesi Ue. Anno 2017 (valori %)
Fonte: Eurostat, ICT usage in households and by individuals.
12. L’uso di strumenti e-business nelle imprese Ue. Anni 2017, 2010 e variazioni sul 2010 (% imprese 10+)
Fonte: Eurostat, Community survey on ICT usage in enterprises
L’uso delle IT – le imprese vanno…
La diffusione degli applicativi gestionali (Erp) tra le imprese è molto
cresciuta, e non distante dalle altre maggiori economie…
13. Addetti delle imprese che usano un computer connesso per settore. Anno 2017 (% addetti; imprese 10+)
Fonte: Eurostat, Community survey on ICT usage in enterprises
L’uso delle IT – le imprese vanno…
… Così come la diffusione dell’uso di computer sul lavoro a livello settoriale
è in linea con l’insieme delle altre economie europee..
14. Imprese che fanno formazione ICT ai dipendenti nei paesi Ue, per dimensione e settore. Anno 2017 (% impr.10+)
Fonte: Eurostat, Community survey on ICT usage in enterprises
… ma i computer da soli non bastano
Poche imprese investono in formazione IT per i dipendenti, in tutti i
settori, indipendentemente dalla dimensione
15. L’area tabù, appena toccata nel rapporto
Perché i nostri cittadini usano così poco i servizi pubblici online?
E quali i miglioramenti possibili nei processi interni all’Amministrazione?
L’uso dei servizi di e-government (moduli online), per livello di istruzione. Anni 2017 e 2009 (% 25-64)
16. Wikipedia: l’infrastruttura globale del sapere digitale (1)
La versione in italiano tra le più sviluppate, anche grazie a uno sforzo collettivo
Le maggiori edizioni di Wikipedia corrette per profondità e contributori per diffusione della lingua, sett.2017 (mln voci)
Fonte: Wikimedia Foundation (stats.wikimedia.org), dic.2017
17. Wikipedia: l’infrastruttura globale del sapere digitale (2)
L’Italia ottavo paese per numero di page-views (3,7%), ma un’incidenza
prossima ai nordici considerando gli utenti di internet
Per lo più, consultiamo l’edizione italiana (quella inglese molto più diffusa in
Francia e Germania)
Le pagine Wikipedia viste dai principali paesi di diffusione, per edizione linguistica. Settembre 2017 (valori %)
Fonte: Wikimedia Foundation (stats.wikimedia.org), dic.2017
18. Wikipedia: l’infrastruttura globale del sapere digitale (3)
Le tracce di emigrazione, immigrazione, studio e influenza culturale:
L’edizione italiana terza in Albania e quarta in Svizzera, Lussemburgo, Giordania,
Ucraina, Austria…. Rappresenta quasi l’1% delle pagine viste dalla Cina.
L’edizione italiana sulle pagine visitate, per paese e su Wikipedia.it. Paesi selezionati, sett.
2017 (valori %)
Fonte: Wikimedia Foundation (stats.wikimedia.org), dic.2017
19. Il Rapporto è disponibile sul sito Istat
Doi.org/10.1481/Istat.Rapportoconoscenza.2018
Grazie!