Digitisation, a strategy for domesticating information
Seminar
Le infrastrutture della conoscenza nel mondo digitale / Knowledge infrastructures in the digital world
Istat, Rome, May 5, 2018
Progetto universitario di "Intelligenza Artificiale" e "Agenti per la comunicazione" svolto presso il Dipartimento di Informatica di Bari durante il corso del mio percorso universitario Magistrale.
Traccia dell'intervento di Valerio Eletti al panel su "ripensare l'umano... dare senso alla complessità" al Festival della sociologia, Narni 12 ottobre 2019
Per educare bisogna in primo luogo educarsi. Per educarsi occorre avere ben chiari i concetti su cui far leva. Per avere chiari quei concetti occorre fare filosofia e affrontare il tema della sostanza e della forma dei saperi mediati dalle diverse tecnologie.
Maragliano educarsi alle intelligenze nelle tecnologieRoberto Maragliano
Slide dell'intervento al Convegno "Educazione Intelligenza Artificiale EduIA-2019", Dipartimento di Scienze della Formazione", Università Roma Tre, 08 novembre 2019
L'obiettivo di questo caso studio è duplice: in primo luogo volevamo indagare come la progettazione di uno spazio fisico possa avvalersi della partecipazione degli utenti finali, i protagonisti dei test che permettono di individuare ed organizzare i contenuti, i servizi e le funzionalità all'interno di un dominio, nel nostro caso quello dell'aeroporto. Il secondo obiettivo è
quello di verificare se la mappatura semantica che emerge dall'analisi delle componenti principali possa, opportunamente adattata, costituire la base per la planimetria dello spazio fisico. L'idea che intendiamo verificare è se sia opportuno collocare vicini, nello spazio fisico, servizi che sono percepiti come vicini nella classificazione degli utenti.
Cmplx school spoleto_ve_reti3su3_22ago2016Valerio Eletti
Lezione dedicata alle applicazioni delle teorie delle reti sociali complesse a problemi che coinvolgono la memetica, i big data e il web 3.0. Terzo di tre ppt utilizzati nell'incontro del 22 agosto 2016 ad Aghielli (Spoleto) per il Complexity Institute.
Comunicazione, politica, economia, ricerca:
cosa cambia se tutto cambia su Internet.
(slideshow realizzato per il Master in non-conventional marketing e social media di EuroGiovani)
Italia 2.0 - L'inarrestabile corsa verso un nuovo PaeseDino Amenduni
Politica, comunicazione, opinione pubblica:
l’inarrestabile corsa verso un nuovo Paese (slideshow presentato al Collegio di Milano, 30 maggio, corso di cultura e innovazione digitale)
Presentazione della lezione di Dino Amenduni all'edizione del Master in Non Conventional +Social Media Marketing di Eurogiovani - Centro Ricerche e Studi Europei - a Milano dal 27 settembre all'1 ottobre 2011.
Lavorare coi social media (seconda edizione)Dino Amenduni
Comunicazione, politica, economia, ricerca:
cosa cambia se tutto cambia su Internet.
(slideshow realizzato per il Master in non-conventional marketing e social media di EuroGiovani)
Progetto universitario di "Intelligenza Artificiale" e "Agenti per la comunicazione" svolto presso il Dipartimento di Informatica di Bari durante il corso del mio percorso universitario Magistrale.
Traccia dell'intervento di Valerio Eletti al panel su "ripensare l'umano... dare senso alla complessità" al Festival della sociologia, Narni 12 ottobre 2019
Per educare bisogna in primo luogo educarsi. Per educarsi occorre avere ben chiari i concetti su cui far leva. Per avere chiari quei concetti occorre fare filosofia e affrontare il tema della sostanza e della forma dei saperi mediati dalle diverse tecnologie.
Maragliano educarsi alle intelligenze nelle tecnologieRoberto Maragliano
Slide dell'intervento al Convegno "Educazione Intelligenza Artificiale EduIA-2019", Dipartimento di Scienze della Formazione", Università Roma Tre, 08 novembre 2019
L'obiettivo di questo caso studio è duplice: in primo luogo volevamo indagare come la progettazione di uno spazio fisico possa avvalersi della partecipazione degli utenti finali, i protagonisti dei test che permettono di individuare ed organizzare i contenuti, i servizi e le funzionalità all'interno di un dominio, nel nostro caso quello dell'aeroporto. Il secondo obiettivo è
quello di verificare se la mappatura semantica che emerge dall'analisi delle componenti principali possa, opportunamente adattata, costituire la base per la planimetria dello spazio fisico. L'idea che intendiamo verificare è se sia opportuno collocare vicini, nello spazio fisico, servizi che sono percepiti come vicini nella classificazione degli utenti.
Cmplx school spoleto_ve_reti3su3_22ago2016Valerio Eletti
Lezione dedicata alle applicazioni delle teorie delle reti sociali complesse a problemi che coinvolgono la memetica, i big data e il web 3.0. Terzo di tre ppt utilizzati nell'incontro del 22 agosto 2016 ad Aghielli (Spoleto) per il Complexity Institute.
Comunicazione, politica, economia, ricerca:
cosa cambia se tutto cambia su Internet.
(slideshow realizzato per il Master in non-conventional marketing e social media di EuroGiovani)
Italia 2.0 - L'inarrestabile corsa verso un nuovo PaeseDino Amenduni
Politica, comunicazione, opinione pubblica:
l’inarrestabile corsa verso un nuovo Paese (slideshow presentato al Collegio di Milano, 30 maggio, corso di cultura e innovazione digitale)
Presentazione della lezione di Dino Amenduni all'edizione del Master in Non Conventional +Social Media Marketing di Eurogiovani - Centro Ricerche e Studi Europei - a Milano dal 27 settembre all'1 ottobre 2011.
Lavorare coi social media (seconda edizione)Dino Amenduni
Comunicazione, politica, economia, ricerca:
cosa cambia se tutto cambia su Internet.
(slideshow realizzato per il Master in non-conventional marketing e social media di EuroGiovani)
Dati, statistiche e fake news. Che fare nell'istruzione secondaria?Giovanni Barbieri
Giovanni A. Barbieri
Intervento al seminario Finanza, economia, impresa: insegnare nel contesto europeo
Università degli studi di Milano-Bicocca
14 ottobre 2019
Le parole per capire i numeri, i numeri per capire il mondoGiovanni Barbieri
Le parole per capire i numeri, i numeri per capire il mondo
Giovanni A. Barbieri
StatCities Taranto 2019
Tanto quanto. Per i livelli essenziali di statistica nel territorio
Taranto, 4-5 luglio 2019
This document discusses challenges to statistics in the era of "fake news" and "post-truth." It examines the relationship between statistics and representing reality, noting the difference between representing and measuring. While relativism would undermine statistics, model building provides a way for statistics to approximate reality through useful models rather than claiming absolute truth. The document concludes by discussing ways statistical organizations can communicate their scientific principles, including through numeracy, access to experts, trustworthiness, and fostering critical appraisal.
Giovanni A. Barbieri. Istat's Annual Report: Experimental Classification and ...Giovanni Barbieri
Istat experiments with new statistical sources and methods to meet evolving user needs and remain timely. This includes non-standard classifications that aggregate official classifications differently, and new classifications based on Istat's research. Examples discussed are groups of labor market areas, generations defined by periods of Italian history, and social groups identified through a multidimensional analysis of economic, cultural and social factors. The report also describes experimental work on social networks and their informal, family, elective, and volunteer components.
Giovanni A. Barbieri – Il fatto è la cosa più ostinata del mondoGiovanni Barbieri
Giardini Naxos, 21 luglio 2017
Costruiamo il futuro: Summer school 2017
Realismo vs. apparenza
«Nella cultura dominante l’apparenza prende il posto della realtà»
LMAs as Urban Areas: an Alternative to Italy's città metropolitaneGiovanni Barbieri
This document proposes using labor market areas (LMAs) as an alternative to define metropolitan areas in Italy, instead of using administrative provinces. It discusses some of the issues with how metropolitan areas are currently defined based on provinces. It then outlines three strategies for defining metropolitan areas based on 1) features of the urban fabric using census data, 2) public transportation networks, and 3) daily mobility flows. It provides two examples of how LMAs could better define the metropolitan areas of Cagliari and Turin compared to administrative boundaries. The document concludes by discussing how geography, like history, is constantly evolving.
Verso un sistema integrato di indicatori per le politiche localiGiovanni Barbieri
Giovanni A. Barbieri, Istat
Intervento al convegno:
Matera, 9 giugno 2017
I Comuni verso l’uso statistico degli archivi amministrativi
e dei sistemi di integrazione delle fonti
Dati e indicatori per le politiche del territorio
This document discusses Istat's efforts to promote open data through its Linked Open Data portal. It provides an overview of the open data movement and benefits of open data ecosystems. The document then describes Istat's Linked Open Data portal, including its features for navigating, searching, querying, and visualizing open data. Examples of use cases that leverage the portal for spatial querying across datasets and federated querying across multiple open data portals are also presented. The conclusion reinforces that a dissemination strategy based on open data can better serve users by making data more accessible and comparable.
Barbieri De Francisci_Dealing with Open Data at ISTATGiovanni Barbieri
Dealing with Open Data at ISTAT. First Steps Towards a Perfect Data Portal: a Cutting-edge Approach for Dealing with Open Data
IAOS, Abu Dhabi, December 6, 2016
La domanda d’informazione statistica integrata: nuovi usi e nuovi utentiGiovanni Barbieri
La modernizzazione dei processi di produzione incrementa notevolmente l'offerta di informazione statistica integrata. Ma a quale domanda si rivolge questa offerta? A quali utenti? A quali usi? E a quali principi deve attenersi la statistica pubblica?
Scuola e mercato del lavoro: una prospettiva storica, di Giovanni A. Barbieri...Giovanni Barbieri
Scuola e mercato del lavoro: una prospettiva storica
Intervento al convegno scientifico "La scuola in Italia: i protagonisti, i fatti, i dati". Salerno, 18 ottobre 2016
Intervento a StatCities 2016.
Tre spunti a partire dal lavoro svolto dal Servizio Statistica e toponomastica del Comune di Firenze:
Diffondere la cultura dell’analisi e dell’integrazione
Le nuove geografie e le nuove prospettive
Di quali informazioni hanno bisogno i luoghi?
Disparità territoriali e politiche di coesione: il ruolo dell'Istat 1926-2016Giovanni Barbieri
L’attenzione dell’Istat alle disparità territoriali è indissolubilmente legato alle vicende del Paese: dal centralismo dell'epoca fascista alle diverse concezioni che i partiti di ispirazione liberale, cattolica, socialista e comunista hanno della natura dei divari e dunque delle politiche per la loro riduzione. La definizione geografica del Mezzogiorno, diversa da quella amministrativa, rende arduo il compito delle statistiche. Dalla seconda metà degli anni Ottanta, con l’Atto unico europeo e la riforma dei fondi strutturali, l’Istat è chiamato a dare sostegno di documentazione alle politiche di coesione e si apre un nuovo straordinario periodo di sviluppo delle statistiche territoriali, tuttora in crescita.
La stima del valore aggiunto a livello territoriale: nuovi sviluppi (G. A. Ba...Giovanni Barbieri
Il lavoro si basa sui risultati degli studi e sperimentazioni in corso in Istat per ricercare una soluzione compiuta alla stima del valore aggiunto su base territoriale fine.
Relazioni tra imprese in Italia: un modello interpretativo (A. Righi, E. Pavo...Giovanni Barbieri
Il lavoro affronta il tema della diffusione delle collaborazioni delle imprese tra loro e con altre importanti istituzioni/attori, illustrando le tipologie esistenti (verticale, orizzontale, o altro) e la geografia del fenomeno.
Giovanni A. Barbieri – La digitalizzazione, strategia per addomesticare l'informazione
1. LA DIGITALIZZAZIONE, STRATEGIA PER
ADDOMESTICARE L’INFORMAZIONE
Giovanni A. Barbieri, Istat
Direttore centrale per lo sviluppo dell'informazione e della cultura statistica
Le infrastrutture della conoscenza nel mondo digitale
Roma, Istat, Aula magna, 29 Maggio 2018
2. Digitalizzazione: di che parliamo?
«La digitalizzazione è il processo di conversione che,
applicato alla misurazione di un fenomeno fisico, ne
determina il passaggio dal campo dei valori continui a
quello dei valori discreti. Tale processo viene oggi
comunemente sintetizzato nei termini di passaggio
dall’analogico al digitale» [Wikipedia]
Vorrei partire da qui, e quindi sgombrare il campo da
possibili equivoci:
Non parleremo, nel mio intervento e nel resto del seminario, di
smaterializzazione della gestione documentale (paperless office)
Parleremo invece di infrastrutture della conoscenza di fronte alla
trasformazione digitale, a partire dal Rapporto sulla conoscenza dell’Istat,
e allargando lo sguardo ad altre infrastrutture rilevanti per il mondo
dell’istruzione e della cultura
2 Le infrastrutture della conoscenza nel mondo digitale
Giovanni A. Barbieri – Roma, 29 maggio 2018
3. I presupposti
Il presupposto sottaciuto delle dicotomie
continuo/discreto e analogico/digitale è che la realtà
naturale sia continua e analogica, e che la sua
misurazione e rappresentazione possa essere digitale, al
costo di una perdita d’informazione
Che la natura sia continua e analogica è quasi vero
Lo è nell’approccio scientifico classico
Anche se, come vedremo, stiamo pur sempre parlando di applicazione di
modelli all’osservazione e alla misurazione della realtà e – ad esempio –
quando parliamo della fisica newtoniana essa adotta un modello matematico
basato sul calcolo infinitesimale, che opera sul continuo
Non lo è nella fisica quantistica…
3 Le infrastrutture della conoscenza nel mondo digitale
Giovanni A. Barbieri – Roma, 29 maggio 2018
4. Il linguaggio e i fonemi
I fonemi sono forse la caratteristica più importante del
linguaggio umano
I fonemi realizzano la digitalizzazione del mezzo uditivo per il
parlato
mano/nano (cambia il fonema iniziale)
anche/ante (cambia il fonema finale)
Sono refrattari alle variazioni del parlato quotidiano (tono,
accento, eccetera)
Types vs tokens [Peirce 1906]
Ci sono 21 lettere nell’alfabeto ma ci sono più di 21 lettere in questa
frase
Il linguaggio è anche un’illusione benigna
Un’illusione generata dalla nostra competenza, non dalla semplicità
del segnale
4 Le infrastrutture della conoscenza nel mondo digitale
Giovanni A. Barbieri – Roma, 29 maggio 2018
6. La scrittura
I greci adottano l’alfabeto fenicio (750 a.e.v.), superando
la Lineare B d’epoca micenea
Alfabeto consonantico di meno di 30 simboli (cuneiforme
e geroglifico > 100), ma richiede comunque competenza
Fonetica indeoeuropea meno complessa di quella
semitica: restano caratteri inutilizzati
I greci li applicano alle vocali: α ε ι ο υ
Il primo alfabeto fonetico completo
La prima tecnologia della storia dell’umanità che
preserva una copia della voce umana
La scrittura si democratizza: fine della «segreta
conoscenza» [Rovelli]
6 Le infrastrutture della conoscenza nel mondo digitale
Giovanni A. Barbieri – Roma, 29 maggio 2018
8. E allora?
Ecco, adesso vi chiedete: ma questo dove vuol andare a
parare?
Dicevamo all’inizio: rappresentare il continuo attraverso il
discreto è una buona strategia, al costo di una perdita
d’informazione
Qual è questo costo?
È il costo dell’approssimazione e del campionamento
8 Le infrastrutture della conoscenza nel mondo digitale
Giovanni A. Barbieri – Roma, 29 maggio 2018
9. Pensare per modelli
Un modello astratto (o concettuale) è una costruzione
teorica che rappresenta processi fisici, biologici o sociali,
con un insieme di variabili e un insieme di relazioni
logiche e quantitative tra loro
In questa accezione, il modello consente di ragionare
all’interno di uno schema logico astratto e semplificato:
Astratto (idealizzato) perché il modello può formulare ipotesi
esplicite di cui è noto che – a un certo livello di dettaglio – sono
false
Semplificato perché ciò consente di pervenire a soluzioni
ragionevolmente accurate, trascurando la complessità implicita
nel grande numero di variabili e attori del processo modellizzato
9 Le infrastrutture della conoscenza nel mondo digitale
Giovanni A. Barbieri – Roma, 29 maggio 2018
10. I modelli in statistica
Albert Einstein 1933
«Models should be as simple as possible, but not simpler»
George Box
1976: «Since all models are wrong the scientist cannot obtain a
‘correct’ one by excessive elaboration»
1978: «All models are wrong but some are useful» è il titolo di un
paragrafo «…parsimonious models often do provide
remarkably useful approximations»
10 Le infrastrutture della conoscenza nel mondo digitale
Giovanni A. Barbieri – Roma, 29 maggio 2018
11. Entropia
Ludwig Boltzmann (1844-1906):
Meccanica statistica: entropia correlata a ordine (differenti probabilità
degli stati del sistema)
Entropia espressione del «grado di disordine» di un sistema
Claude Shannon (1916-2009):
Livello di imprevedibilità di una fonte d’informazione
Quanta «informazione» in un messaggio (segnale/rumore)?
Grado di ignoranza equiparato a disordine: messaggio come quantità
di informazione che fa passare il ricevente da incertezza a ordine
(minor incertezza)
L’unità di misura è il bit (binary digit)
Principio di Landauer (confermato sperimentalmente nel
2012): «qualsiasi manipolazione logicamente irreversibile
dell’informazione, come la cancellazione di un bit, deve essere
accompagnata da un corrispondente aumento dell’entropia dei
gradi di libertà non cognitivi dell’apparecchio per l’elaborazione
dell’informazione o del suo ambiente»
11 Le infrastrutture della conoscenza nel mondo digitale
Giovanni A. Barbieri – Roma, 29 maggio 2018
13. Informazione semantica
Digitalizzazione come strategia per minimizzare gli errori
di conservazione e trasmissione dell’informazione
E i contenuti?
Siamo spesso interessati ai contenuti dell’informazione a
prescindere dal modo in cui essa è codificata o digitalizzata
[Dennett 2017]
Questo è il secondo concetto di informazione, che si usa
chiamare informazione semantica
Quando riferita all’economia e alla società, possiamo
chiamarla informazione utile, o informazione economica,
nel senso proposto da Luciano Floridi [2010]:
un’informazione che vale qualche cosa, in termini
economici, di lavoro o di costo
13 Le infrastrutture della conoscenza nel mondo digitale
Giovanni A. Barbieri – Roma, 29 maggio 2018
Editor's Notes
Peirce, Charles Sanders (1906). “Prolegomena to an apology for pragmaticism”. Monist. vol.16 (1906). pp. 492–546.
Dennett, Daniel C. (2018). Dai batteri a Bach. Come evolve la mente. Milano: Raffaello Cortina. ISBN 978-88-328-5007-9
La tavoletta della conoscenza segreta, da Ninive. British Museum
Rovelli, Carlo (2011). Che cos'è la scienza. La rivoluzione di Anassimandro. Milano: Mondadori Università. ISBN 978-88-6184-075-1
Bruno Munari
Rovelli, Carlo (2011). Che cos'è la scienza. La rivoluzione di Anassimandro. Milano: Mondadori Università. ISBN 978-88-6184-075-1
Rovelli, Carlo (2011). Che cos'è la scienza. La rivoluzione di Anassimandro. Milano: Mondadori Università. ISBN 978-88-6184-075-1
On the role and usefulness of models, there is a vast literature and even anecdotes and folklore. There is the celebrated short story by J. L. Borges (1975, but originally published in a magazine in 1946) on the map of the empire: “In that Empire, […] the Cartographers Guilds struck a Map of the Empire whose size was that of the Empire, and which coincided point for point with it. The following Generations, who were not so fond of the Study of Cartography as their Forebears had been, saw that that vast map was Useless […]”). There is the one-liner attributed to Einstein (“Models should be as simple as possible, but not simpler”). Even if he never wrote exactly this concise phrase, he said something to this effect in the conference in “On the Method of Theoretical Physics” in Oxford on June 10th, 1933 (Einstein 1934): “It can scarcely be denied that the supreme goal of all theory is to make the irreducible basic elements as simple and as few as possible without having to surrender the adequate representation of a single datum of experience.”)
But why should a model be parsimonious? The answer is once again in Maxwell’s thought experiment: because models are costly. Because perception, observation and understanding are costly. On the other hand, understanding implies reaching out for the far-away object (the nearly unattainable reality) and putting it to work in our “system of understanding”.
In my opinion, the best clarification of the role of models in statistics, as a scientific tool, comes from an often misquoted George Box. He returned to the issue at least twice, with a slightly different wording and emphasis:
Since all models are wrong the scientist cannot obtain a “correct” one by excessive elaboration. On the contrary following William of Occam he should seek an economical description of natural phenomena. Just as the ability to devise simple but evocative models is the signature of the great scientist so overelaboration and overparameterization is often the mark of mediocrity. (Box 1976)
Now it would be very remarkable if any system existing in the real world could be exactly represented by any simple model. However, cunningly chosen parsimonious models often do provide remarkably useful approximations. For example, the law PV = RT relating pressure P, volume V and temperature T of an “ideal” gas via a constant R is not exactly true for any real gas, but it frequently provides a useful approximation and furthermore its structure is informative since it springs from a physical view of the behavior of gas molecules.
For such a model there is no need to ask the question “Is the model true?”. If “truth” is to be the “whole truth” the answer must be “No”. The only question of interest is “Is the model illuminating and useful?”. (Box 1979)
L'approccio molecolare introdotto dalla meccanica statistica ha successivamente generalizzato l'entropia agli stati di non-equilibrio correlandola più strettamente al concetto di ordine, precisamente alle possibili diverse disposizioni dei livelli molecolari e quindi differenti probabilità degli stati in cui può trovarsi macroscopicamente un sistema [359]. L’entropia è dunque espressione del “grado di disordine” di un sistema: un aumento del disordine corrisponde ad aumento di entropia e, viceversa, una diminuzione del disordine è associata a una diminuzione di entropia. Come misura del grado di disordine o di indeterminazione di un sistema, il concetto di entropia ha potuto essere esteso ad ambiti di applicazione lontani dalla fisica, primo fra tutti la teoria dell’informazione. Negli anni quaranta Shannon riuscì a definire l’equazione con cui calcolare il livello di imprevedibilità di una fonte d’informazione, constatando che la sua formula era praticamente uguale a quella con cui Boltzmann aveva calcolato l’entropia di un sistema termodinamico. Per Shannon il problema era misurare quanta “informazione” contiene un dato messaggio, e quindi, di conseguenza, quanto costa inviarlo, dato un sistema di trasmissione e le difficoltà che un canale di trasmissione (in generale disturbato da “rumore” ) può trovare. La sua intuizione fu quella di equiparare il grado di ignoranza al disordine: il “messaggio” è quella quantità di informazione che fa passare il ricevente da uno stato di incertezza ad uno stato di ordine (o, se si vuole, di minor incertezza).
Charles H. Bennett (2003), "Notes on Landauer's principle, Reversible Computation and Maxwell's Demon" (PDF), Studies in History and Philosophy of Modern Physics, 34 (3): 501–510, arXiv:physics/0210005 Freely accessible, Bibcode:2003SHPMP..34..501B, doi:10.1016/S1355-2198(03)00039-X, retrieved 2015-02-18
Floridi, Luciano (2010). Information. A Very Short Introduction. Oxford: Oxford University Press.