Raimondo Villano - Problematiche ed azioni politiche della società globale de...Raimondo Villano
Abstract da:
Raimondo Villano, “Verso la società globale dell'informazione” (patrocinio Rotary Club Pompei Oplonti Vesuvio Est, Presentazione del Governatore Rotary International Distretto 2100-Italia Prof. Antonio Carosella, Ed. Eidos, pag. 194; Torre Annunziata, 1^ ed. maggio 1996; 2^ ed. settembre 2000).
Raimondo Villano - Problematiche ed azioni politiche della società globale de...Raimondo Villano
Abstract da:
Raimondo Villano, “Verso la società globale dell'informazione” (patrocinio Rotary Club Pompei Oplonti Vesuvio Est, Presentazione del Governatore Rotary International Distretto 2100-Italia Prof. Antonio Carosella, Ed. Eidos, pag. 194; Torre Annunziata, 1^ ed. maggio 1996; 2^ ed. settembre 2000).
Arena Francesco - Il Crowdfunding per la Pubblica Amministrazione: IL Civic C...Francesco Arena
Il presente lavoro di tesi si è proposto di approfondire il fenomeno del Crowdfunding nella sua accezione Civica, contestualizzandolo nello scenario socio-economico italiano.
R. Villano - Società globale dell’informazione - CONCLUSIONIRaimondo Villano
R. Villano “Verso la società globale dell’informazione”. Dalla presentazione: " L’autore non chiude gli occhi di fronte ai problemi che vien ponendo all’uomo di oggi la trasformazione in atto della società. Al contrario: li fa suoi, quei problemi, e, pur con le debite cautele e riserve, assume coraggiosamente posizione a favore della prospettiva di cambiamento, ovviamente governato e diretto dall’uomo. (...) La riflessione dell’autore su quest’area problematica dura da anni, in cui ne ha fatto partecipi gli amici rotariani con la generosità di chi mette a vantaggio degli altri la propria fatica e con l’umiltà di chi sente il proprio dono inadeguato al sentimento che lo muove e lo accompagna. Alcune tappe di questo fecondo e costante rapporto della silenziosa operosità sono contrassegnate da concrete proposte di notevole utilità e rilevanza sociale: le validissime indicazioni sull’organizzazione del servizio sanitario e dell’assistenza agli anziani, sull’orientamento dei giovani nella scelta degli studi e del lavoro, le preziose applicazioni di razionalità informatica alla sistemazione dell’archivio Distretto 2100 del R.I. Di tutta l’esperienza acquisita e conoscenza accumulata negli ultimi anni quest’opera è la summa, di cui non saprei se apprezzare di più l’ampiezza della materia trattata o lo sforzo di renderla accessibile alla comprensione di persone sfornite di competenza specifica ma dotate di buona volontà, quali son certamente i Rotariani. A me, che ho avuto più volte l’occasione di apprezzare la serietà dell’impegno professionale e civile dell’autore, piace concludere col notare ch’egli, nel delineare l’avvento del nuovo universalismo tecnologico come versione contemporanea degli universalismi classici (cristiano, umanistico, razionalistico), ha saputo far sua la pedagogia rotariana dell’uomo come fine”.
Corso di Formazione Politica Netleft: Le Buone Pratiche del DigitaleFrancesco Tupone
Slide relative alla lezione sulle "Buone Pratiche del digitale" del corso di formazione politica organizzato da Netleft, circolo ARCI Pietralata e Transizione: "Il futuro è già qui. Solo che è mal distribuito!
Le logiche della condivisione, della cooperazione, l’autogestione. Le produzioni sociali e le esperienze dell’open source, le economie della condivisione, del dono, stampanti 3D, smart-contracts, ecc.
La sinistra nella storia ha sempre vissuto sulla capacità di anticipo nella lettura dei processi in atto e nella capacità di organizzare le lotte per resistere alle tendenze del capitalismo e organizzare una società in maniera diversa.
Le trasformazioni che si sono prodotte negli ultimi 30 anni hanno sconvolto la società nella quale viviamo.
Lavoro, economia, democrazia, moneta, relazioni tra individui, si sono trasformati in un tempo rapidissimo che ha messo fuori gioco schemi di lettura dei processi sociali, economici, politici.
I partiti, la politica, le istituzioni politiche e sociali, che si erano consolidate tra l’800 e il ‘900, si sgretolano e perdono autorevolezza, capacità di azione, senso delle cose da fare.
Le formazioni della sinistra subiscono più delle altre l’urto dei grandi processi di trasformazione.
Questo non elimina ingiustizie, sfruttamento, discriminazioni, alienazione. Anzi.
Le nuove forme di produzione del valore aprono o al più grande processo di schiavitù mai visto nella Storia o ad un nuovo processo di liberazione umana.
Tutto dipende dalle nostre lotte!
Transizione, Net Left e il circolo ARCI di Pietralata offrono un corso di formazione politica organizzato in 6 giornate di studio e confronto settimanali sui grandi processi che attraversano le società più avanzate. Nel corso saranno analizzate le dinamiche del passaggio storico-politico che il mondo sta attraversando, le novità sotto il profilo del lavoro, l’impatto delle robotizzazioni, dell’intelligenza artificiale, della genetica e delle nanotecnologie sulla nostra società, sul modello di welfare, il sistema pensionistico, la scuola pubblica, la sanità, ecc.
La leadership al femminile e un futuro al digitaleAlberto Mascia
L’anticipazione del futuro passa attraverso la trasformazione dell’invisibile in visibile, un processo di innovazione che parte da una o più visioni e sfocia in mutamenti e risultati tangibili.
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Giuseppe Zollo:...Complexity Institute
Scheda del libro consigliato da Giuseppe Zollo: "Why information grows. The Evolution of Order from Atoms to Economies" - presentato al Complexity Literacy Meeting "Politica & Economia" 2018 organizzato dal Complexity Institute
Una visione dell'evoluzione del capitalismo, con un modello dell'uomo, e con la possibilità di un'ipotetico piano di marketing strategico per una grande Corporate del comparto ICT.
Interazione, innovazione e collaborazione sono i principi base della Social Innovation, sapientemente riproposti e rielaborati all’interno del testo Il libro bianco dell’innovazione sociale scritto da Robin Murray, Julie Caulier Grice e Geoff Mulgan e curato per l’edizione italiana da Alex Giordano e Adam Arvidsson.
Con un chiaro approccio realistico, dimenticando le teorie e le formule da manuale, il testo vi propone nient’altro che un’attenta e cosciente osservazione dei meccanismi odierni, filtrando il tutto con un forte senso critico volto alla praticità delle soluzioni.
Non si tratta dunque di rimpastare modelli passati e pochi affini alle attuali dinamiche socio- economiche, ma si tratta di una chiara esortazione all’impiego delle risorse di cui noi tutti siamo detentori: dalla sfida per la riduzione delle emissioni di Co2, alla lotta alla povertà fino alla salvaguardia per la salute delle persone.
Murray, Grice e Geoff dalle pagine dell’opera definiscono la Social Innovation come un fenomeno che parte dal basso, dalla società moderna virata dalla spinta dirompente della nuova generazione, fatta di giovani caparbi ed entusiasti, pronti a mettersi in gioco . La Social Innovation dunque è un fenomeno irruente e spontaneo che non impone soluzioni astratte ma nuove e concrete possibilità per il miglioramento degli obiettivi mondiali. Dopo il crollo dei vecchi dogmi sociali , divenuti ormai obsoleti, la società mondiale si è trovata a fare i conti con una repentina decadenza dell’intero apparato socio- economico. Per effetto domino, ciò ha portato ad un consequenziale compromissione del lineare andamento del mercato, ad un incremento vertiginoso dei costi e infine alla necessità di reinventarsi.
La sfida che lancia la Social Innovation è quella di riprendersi gli spazi e di attribuirgli nuovi segmenti di esistenza, rielaborando i vecchi modelli.
Fonte http://www.societing.org/wp-content/uploads/Open-Book.pdf
Power in the digital age. Risks and opportunities of technological evolution ...LorenzoDeFilippis
The new frontiers of digital and the possible applications of generative artificial intelligence (AI), the collection and exploitation of Big Data, social networks, digital governance and digital privacy constitute areas of fundamental importance for understanding contemporary world.
Le nuove frontiere del digitale e le possibili applicazione dell’intelligenza artificiale (AI) generativa, delle cryptovalute e il confronto con temi quali la raccolta e lo sfruttamento dei Big Data, dei social network, della governance digitale e della privacy costituiscono oggi ambiti di fondamentale importanza per la comprensione della realtà che ci circonda.
Arena Francesco - Il Crowdfunding per la Pubblica Amministrazione: IL Civic C...Francesco Arena
Il presente lavoro di tesi si è proposto di approfondire il fenomeno del Crowdfunding nella sua accezione Civica, contestualizzandolo nello scenario socio-economico italiano.
R. Villano - Società globale dell’informazione - CONCLUSIONIRaimondo Villano
R. Villano “Verso la società globale dell’informazione”. Dalla presentazione: " L’autore non chiude gli occhi di fronte ai problemi che vien ponendo all’uomo di oggi la trasformazione in atto della società. Al contrario: li fa suoi, quei problemi, e, pur con le debite cautele e riserve, assume coraggiosamente posizione a favore della prospettiva di cambiamento, ovviamente governato e diretto dall’uomo. (...) La riflessione dell’autore su quest’area problematica dura da anni, in cui ne ha fatto partecipi gli amici rotariani con la generosità di chi mette a vantaggio degli altri la propria fatica e con l’umiltà di chi sente il proprio dono inadeguato al sentimento che lo muove e lo accompagna. Alcune tappe di questo fecondo e costante rapporto della silenziosa operosità sono contrassegnate da concrete proposte di notevole utilità e rilevanza sociale: le validissime indicazioni sull’organizzazione del servizio sanitario e dell’assistenza agli anziani, sull’orientamento dei giovani nella scelta degli studi e del lavoro, le preziose applicazioni di razionalità informatica alla sistemazione dell’archivio Distretto 2100 del R.I. Di tutta l’esperienza acquisita e conoscenza accumulata negli ultimi anni quest’opera è la summa, di cui non saprei se apprezzare di più l’ampiezza della materia trattata o lo sforzo di renderla accessibile alla comprensione di persone sfornite di competenza specifica ma dotate di buona volontà, quali son certamente i Rotariani. A me, che ho avuto più volte l’occasione di apprezzare la serietà dell’impegno professionale e civile dell’autore, piace concludere col notare ch’egli, nel delineare l’avvento del nuovo universalismo tecnologico come versione contemporanea degli universalismi classici (cristiano, umanistico, razionalistico), ha saputo far sua la pedagogia rotariana dell’uomo come fine”.
Corso di Formazione Politica Netleft: Le Buone Pratiche del DigitaleFrancesco Tupone
Slide relative alla lezione sulle "Buone Pratiche del digitale" del corso di formazione politica organizzato da Netleft, circolo ARCI Pietralata e Transizione: "Il futuro è già qui. Solo che è mal distribuito!
Le logiche della condivisione, della cooperazione, l’autogestione. Le produzioni sociali e le esperienze dell’open source, le economie della condivisione, del dono, stampanti 3D, smart-contracts, ecc.
La sinistra nella storia ha sempre vissuto sulla capacità di anticipo nella lettura dei processi in atto e nella capacità di organizzare le lotte per resistere alle tendenze del capitalismo e organizzare una società in maniera diversa.
Le trasformazioni che si sono prodotte negli ultimi 30 anni hanno sconvolto la società nella quale viviamo.
Lavoro, economia, democrazia, moneta, relazioni tra individui, si sono trasformati in un tempo rapidissimo che ha messo fuori gioco schemi di lettura dei processi sociali, economici, politici.
I partiti, la politica, le istituzioni politiche e sociali, che si erano consolidate tra l’800 e il ‘900, si sgretolano e perdono autorevolezza, capacità di azione, senso delle cose da fare.
Le formazioni della sinistra subiscono più delle altre l’urto dei grandi processi di trasformazione.
Questo non elimina ingiustizie, sfruttamento, discriminazioni, alienazione. Anzi.
Le nuove forme di produzione del valore aprono o al più grande processo di schiavitù mai visto nella Storia o ad un nuovo processo di liberazione umana.
Tutto dipende dalle nostre lotte!
Transizione, Net Left e il circolo ARCI di Pietralata offrono un corso di formazione politica organizzato in 6 giornate di studio e confronto settimanali sui grandi processi che attraversano le società più avanzate. Nel corso saranno analizzate le dinamiche del passaggio storico-politico che il mondo sta attraversando, le novità sotto il profilo del lavoro, l’impatto delle robotizzazioni, dell’intelligenza artificiale, della genetica e delle nanotecnologie sulla nostra società, sul modello di welfare, il sistema pensionistico, la scuola pubblica, la sanità, ecc.
La leadership al femminile e un futuro al digitaleAlberto Mascia
L’anticipazione del futuro passa attraverso la trasformazione dell’invisibile in visibile, un processo di innovazione che parte da una o più visioni e sfocia in mutamenti e risultati tangibili.
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Giuseppe Zollo:...Complexity Institute
Scheda del libro consigliato da Giuseppe Zollo: "Why information grows. The Evolution of Order from Atoms to Economies" - presentato al Complexity Literacy Meeting "Politica & Economia" 2018 organizzato dal Complexity Institute
Una visione dell'evoluzione del capitalismo, con un modello dell'uomo, e con la possibilità di un'ipotetico piano di marketing strategico per una grande Corporate del comparto ICT.
Interazione, innovazione e collaborazione sono i principi base della Social Innovation, sapientemente riproposti e rielaborati all’interno del testo Il libro bianco dell’innovazione sociale scritto da Robin Murray, Julie Caulier Grice e Geoff Mulgan e curato per l’edizione italiana da Alex Giordano e Adam Arvidsson.
Con un chiaro approccio realistico, dimenticando le teorie e le formule da manuale, il testo vi propone nient’altro che un’attenta e cosciente osservazione dei meccanismi odierni, filtrando il tutto con un forte senso critico volto alla praticità delle soluzioni.
Non si tratta dunque di rimpastare modelli passati e pochi affini alle attuali dinamiche socio- economiche, ma si tratta di una chiara esortazione all’impiego delle risorse di cui noi tutti siamo detentori: dalla sfida per la riduzione delle emissioni di Co2, alla lotta alla povertà fino alla salvaguardia per la salute delle persone.
Murray, Grice e Geoff dalle pagine dell’opera definiscono la Social Innovation come un fenomeno che parte dal basso, dalla società moderna virata dalla spinta dirompente della nuova generazione, fatta di giovani caparbi ed entusiasti, pronti a mettersi in gioco . La Social Innovation dunque è un fenomeno irruente e spontaneo che non impone soluzioni astratte ma nuove e concrete possibilità per il miglioramento degli obiettivi mondiali. Dopo il crollo dei vecchi dogmi sociali , divenuti ormai obsoleti, la società mondiale si è trovata a fare i conti con una repentina decadenza dell’intero apparato socio- economico. Per effetto domino, ciò ha portato ad un consequenziale compromissione del lineare andamento del mercato, ad un incremento vertiginoso dei costi e infine alla necessità di reinventarsi.
La sfida che lancia la Social Innovation è quella di riprendersi gli spazi e di attribuirgli nuovi segmenti di esistenza, rielaborando i vecchi modelli.
Fonte http://www.societing.org/wp-content/uploads/Open-Book.pdf
Power in the digital age. Risks and opportunities of technological evolution ...LorenzoDeFilippis
The new frontiers of digital and the possible applications of generative artificial intelligence (AI), the collection and exploitation of Big Data, social networks, digital governance and digital privacy constitute areas of fundamental importance for understanding contemporary world.
Le nuove frontiere del digitale e le possibili applicazione dell’intelligenza artificiale (AI) generativa, delle cryptovalute e il confronto con temi quali la raccolta e lo sfruttamento dei Big Data, dei social network, della governance digitale e della privacy costituiscono oggi ambiti di fondamentale importanza per la comprensione della realtà che ci circonda.
1. Florindo Russo
New economy & digital divide – 2002
NEW ECONOMY & DIGITAL DIVIDE
La nostra economia è caratterizzata da profondi cambiamenti strutturali
che influenzano, ed influenzeranno sempre più, il nostro modo di
concepire la realtà socio-economica e le dinamiche comportamentali che
ad essa soggiacciono. Questa nuova economy idea è stata definita
weghtless economy, anche descritta come knowledge economy, intangible
economy, immaterial economy o più semplicemente new economy.
Quali allora le dimensioni da considerare per comprendere un fenomeno di
così ampia portata capace di rendere inefficaci e inefficienti i tradizionali
modelli di analisi economica.
La dottrina in materia parla di 4 key words: 1) the information and
communications technology (ICT) e Internet; 2) intellectual property; 3)
electronic libraries, databases e new media; 4) biotechnology. Questi sono
certamente gli elementi trainanti della new economy che considera sempre
più il knowledge management come un fattore critico di successo, per
trasmettere tutte le capacità intellettuali di un’azienda ai knowledge
workers e collegare le persone al patrimonio aziendale di conoscenze.
L’interfaccia chiave con l’ambiente è costituita da business intelligence
tools per comprendere e reagire rapidamente alle dinamiche di mercato.
Negroponte, direttore del Media Lab del MIT di Boston, con una metafora
assai ardita afferma che stiamo per entrare nella “società dei bit”; una
società in cui le principali risorse scambiate avranno forma digitale
(saranno cioè rappresentate da bit), a differenza della società preesistente
2. Florindo Russo
New economy & digital divide – 2002
in cui le risorse avevano una consistenza fisica, per cui si poteva parlare
della “società degli atomi”. Mentre l’economia della società degli atomi è
basata essenzialmente sulla produzione di beni fisici, quella della società
dei bit è fondata sulla produzione di informazione e di conoscenza.
Fino ai primi anni ’60, com’è noto, la teoria economica assumeva che il
mercato di concorrenza perfetta operasse in condizioni di assoluta
trasparenza e a costi nulli; inoltre si pensava che gli operatori economici,
nell’ipotesi di conoscenza non perfetta delle variabili rilevanti per le loro
decisioni, si adattassero passivamente alle condizioni di incertezza. In tale
contesto si ha riferimento ad un processo di convergenza economica nel
quale le regioni più povere crescono a tassi maggiori di quelle inizialmente
più ricche (la cosiddetta beta-convergenza). Nel lungo periodo questo
processo dovrebbe portare ad un’eguaglianza nei livelli di ricchezza pro
capite tra i vari sistemi economici. Si tratta pertanto di un puro
meccanismo di mercato che non lascia spazio alle azioni di politica
economica di riequilibrio territoriale, essendo capace di portare
automaticamente all’eliminazione dei divari economici.
Oggi le economie industrializzate sono guidate dal sapere, knowledge
based economics, come sottolinea l’OCSE nel suo rapporto del 1998, con
implicazioni notevoli per le politiche industriali. La conoscenza
costituisce, infatti, il maggior input del processo produttivo ed una delle
variabili fondamentali nel sentiero di espansione di un’impresa. La carenza
di adeguate informazioni ostacola pertanto il processo innovativo e dunque
la crescita delle imprese. Inoltre, la rivoluzione informatica, ha segnato il
passaggio da un’economia, per così dire, manifatturiera ad un’economia
della conoscenza, in cui diviene predominante, in una prospettiva di
innovazione aziendale, il possesso e la diffusione di informazioni.
1
3. Florindo Russo
New economy & digital divide – 2002
Allora nell’attuale contesto economico gli approcci tradizionali di
convergenza “assoluta” sembrano inadeguati per una profonda e reale
analisi del sistema.
La maggior parte delle verifiche empiriche ha, infatti, mostrato l’esistenza
di una convergenza di tipo “condizionato”, secondo la quale i diversi
sistemi economici – caratterizzati da profonde differenze nelle condizioni
di partenza – tendono a convergere, non verso un identico livello di
prodotto pro capite, bensì verso un proprio stato stazionario determinato
appunto dalle specificità di ciascuna economia. E’ evidente che questo
secondo approccio apre ampie prospettive ad un intervento pubblico che si
ponga l’obiettivo di incidere sui fattori “condizionanti”.
Peraltro gli sviluppi analitici della cosiddetta new economy geography si
pongono in alternativa rispetto alla tradizionale ipotesi di convergenza
“assoluta”. Esternalità positive localizzate legate ad una agglomerazione
delle attività produttive implicherebbero, al progredire di un processo di
integrazione commerciale e liberalizzazione dei movimenti di capitale, una
tendenza "centripeta" all'attrazione dei fattori mobili, con rischio di
"svuotamento progressivo" delle aree periferiche.
In tali sub-sistemi periferici si osserva una forte carenza d’acquisizione e
trasferimento d’informazione tra le imprese, che si accompagna ad una
scarsa capacità, delle stesse, di instaurare rapporti di collaborazione, anche
con agenti esterni. Siamo in presenza di una modesta propensione ad
innovare proprio perché le conoscenze, quasi sempre “tacite” e di carattere
tradizionale, si trasferiscono prevalentemente by doing, ossia attraverso
l’attività svolta in azienda, ostacolando l’avvio di quel processo
d’apprendimento dinamico che - come più volte osservato – dà luogo a
2
4. Florindo Russo
New economy & digital divide – 2002
nuove conoscenze e dunque a nuove tecnologie, fondamentali per lo
sviluppo locale.
La carenza d’adeguate informazioni, potrebbe essere colmata attraverso
interventi di politica economica finalizzati da una parte, ad accrescere
l’attività informativa – l’innovazione culturale è, infatti, una risorsa che va
alimentata e distribuita – e dall’altra, a sviluppare a livello locale quel
capitale di fiducia su cui si basano l’attività di cooperazione tra le imprese
e la creazione di network imprenditoriali learning by interacting da cui,
successivamente, scaturiscono i processi innovativi.
Se le nuove tecnologie della comunicazione portano con sé grandi
possibilità di crescita culturale, di democrazia e magari anche di ricchezza,
allora tutti devono poterne usufruire, anzi specialmente coloro che per
collocazione di censo o per etnia, o per geografia, sono stati finora esclusi
dai grandi benefici della società moderna. Si delinea insomma, in tale
filone di pensiero, questa consequenzialità: 1) le tecnologie della
comunicazione sono un bene sociale; 2) proprio per questo non devono
esserci discriminazioni di fatto nelle possibilità d’accesso, altrimenti il
fossato, che già oggi esiste, si allargherà ulteriormente; 3) la massiccia
diffusione di tali tecnologie può essere addirittura uno strumento di
progresso sociale, eventualmente capace di ridurre le differenze esistenti e
di svolgere dunque una funzione positiva di riequilibrio.
Digital divide: questo è il fossato, il fossato digitale che separa “chi ha” e
“chi non ha” accesso alle nuove reti telematiche (gli Have's e i Not
Have's).
“Chiunque abbia osservato l'espressione di una persona sopra i
cinquant'anni di fronte a un computer che naviga su Internet sa che cosa
significa l'espressione esclusione digitale” (Censis). E' la nuova forma di
3
5. Florindo Russo
New economy & digital divide – 2002
segregazione moderna, quel digital divide che ha colpito l'America e che
sta per colpire anche l'Italia, che, come tutti i paesi occidentali, da una
parte fatica a portare le nuove tecnologie alla portata di tutti, dall'altra si
dispera cercando tecnici in grado di dominarle. Digital divide: chi è dentro,
è dentro! Chi è fuori, è fuori! Dal processo produttivo, ma anche dal
tessuto sociale. E' questo il rischio che corriamo, sottolinea il Censis nel
capitolo dedicato alla comunicazione e ad Internet del suo
trentaquattresimo rapporto annuale sull'Italia.
Studi hanno rilevato che tra gli Americani si delineano due tendenze di
fondo. Da un lato, vi è un gruppo costituito da individui che sono connessi
fra di loro in modo sempre più intenso – tramite telefono o Internet;
dall’altro un insieme di soggetti che si allontana da questo fenomeno di
integrazione socio-economica. Queste analisi indicano che gli Have's
stanno diventando sempre più ricchi di informazioni mentre i Not Have's
sembrano essere condannati ad una forma di “impoverimento informativo”
che determina fenomeni di isolamento sociale. Gli elementi che guidando
questo digital divide sembrano essere costituiti dall’istruzione e dal
reddito, dimensioni chiavi che hanno sempre caratterizzato i processi di
sviluppo e che influenzano profondamente i divari culturali.
Digital divide in una digital society, dove le aziende comunicheranno con i
propri fornitori in forma digitale creando un continuum tra il mercato di
sbocco e la fonte degli approvvigionamenti: la cosiddetta supply chain sarà
resa più snella ed efficiente. La produzione ed il consumo di informazioni
e di conoscenze rappresenteranno l’attività economica prevalente della
società del futuro. Ogni elemento di conoscenza potrà avere un suo prezzo
e chi naviga in Internet pagherà le informazioni che desidera ottenere.
Nella digital society molte attività economiche verranno svolte in forma
elettronica. Per indicare le nuove modalità secondo cui tali attività
4
6. Florindo Russo
New economy & digital divide – 2002
verranno svolte si usa l’espressione electronic business. Questa
espressione di tipo generico fa riferimento a una molteplicità di attività che
potranno essere svolte in modo digitale con notevoli incrementi di
efficacia ed efficienza. Una panoramica delle aree che presentano
maggiori opportunità di sviluppo dell’e-business è rappresentata dalle
digital news, l’e-commerce, il virtual banking, la virtual supply chain,
l’entertainment, il telework, la distant education e la telemedicina.
Si è detto che siamo senza ombra di dubbio in presenza di un forte
“sviluppo economico”: ma verso quale direzione? Quali sono gli orizzonti
che si aprono dinanzi ai giovani di tutto il mondo? Possiamo parlare di
reali ICT opportunities? E se la risposta è positiva chi saranno i soggetti
che si avvantaggeranno di ciò?
Spesso si perde di vista quel concetto di “sviluppo sociale” che dovrebbe
essere alla base di ogni cultura che si ritenga civile, uno “sviluppo” che
abbracci ogni campo della scienza, del sapere, ed ogni individuo in quanto
tale. Uno “sviluppo” che sia capace di soddisfare sì i bisogni di natura
economica, ma, e soprattutto, che sappia far fronte alle esigenze personali
e sociali di una collettività nell’ottica di una crescita integrale dell’”essere
uomo”, mirata alla cooperazione fra le diverse comunità ed
all’integrazione delle minoranze.
Tutte persone appartenenti alla medesima realtà, tutti aventi una pari
dignità, quella Umana.
5
7. Florindo Russo
New economy & digital divide – 2002
Riferimenti:
Paci R., Convergenza e divergenza tra le regioni europee.
Implicazioni per lo sviluppo in Sardegna, 2000 (Università di
Cagliari e CRENOS)
Piacenti P., Investimenti, produttività e occupazione nelle regioni
europee: evidenze ed interpretazioni da una analisi di “cluster”,
2000 (Università di Cagliari e CRENOS)
Masumeci M., Informazione e processi di apprendimento nello
sviluppo locale, 2000 (Università di Cagliari e CRENOS)
Paci R., Pigliaro F., Pugno M., Disparities in economic growth and
unemployement across the european regions: a cectorial
perspective, 2001 (Università di Cagliari e CRENOS)
Lynn Margherio, The emergine digital economy, 2001
Schizzerotto A., Trivellato P., Le disuguaglianza di fronte
all’istruzione, 2000
NTIA – US Department of commerce, Falling through the net:
defining the digital divide, 1999
http://www.repubblica.it/online/lf_new_economy/001201monitor8/
monitor8/monitor8.html
http://www.comune.prato.it/tempi/prospet/htm/carli.htm
http://firstmonday.org/issues/issue4_2/gurstein/index.html
http://www.crenos.unica.it/
http://www.unesco.org/courier/1998_12/uk/dossier/intro11.htm
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