L'allerta meteo e normativa volontariato, Regione Toscana. Riparbella 2008Barbara Barsanti
Slide del corso tenuto presso il centro intercomunale della Alta val di cecina nel 2008.
N:B.
la normativa sul decreto 81 è obsoleta alla luce del decreto del 13 luglio 2011 pubblicato in GU n. 159 dell'11 luglio che disciplina le modalità di applicazione delle disposizioni in materia di sicurezza contenute nel decreto legislativo n. 81/2008 ai volontari di protezione civile, della Croce Rossa Italiana, del CNSAS - Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico - e dei Vigili del Fuoco Volontari delle Province Autonome di Trento e Bolzano e della Regione Valle d'Aosta. Decreto che diventerà operativo l' 8 gennaio 2012.
Regione Marche - P.F. Difesa della Costa - Vincenzo Marzialetti
La presentazione illustrata durante l’assemblea pubblica Proteggere le Spiagge del Conero, che si è tenuta presso l’Ente Parco del Conero il 7 maggio 2010.
L'allerta meteo e normativa volontariato, Regione Toscana. Riparbella 2008Barbara Barsanti
Slide del corso tenuto presso il centro intercomunale della Alta val di cecina nel 2008.
N:B.
la normativa sul decreto 81 è obsoleta alla luce del decreto del 13 luglio 2011 pubblicato in GU n. 159 dell'11 luglio che disciplina le modalità di applicazione delle disposizioni in materia di sicurezza contenute nel decreto legislativo n. 81/2008 ai volontari di protezione civile, della Croce Rossa Italiana, del CNSAS - Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico - e dei Vigili del Fuoco Volontari delle Province Autonome di Trento e Bolzano e della Regione Valle d'Aosta. Decreto che diventerà operativo l' 8 gennaio 2012.
Regione Marche - P.F. Difesa della Costa - Vincenzo Marzialetti
La presentazione illustrata durante l’assemblea pubblica Proteggere le Spiagge del Conero, che si è tenuta presso l’Ente Parco del Conero il 7 maggio 2010.
Ciclo di webinar #pongov per la presentazione della strategia di intervento e dei progetti in corso di attuazione. Materiali presentati il 2/3/2017 dal Dipartimento della Protezione Civile, beneficiario di un progetto nel quadro del PON Governance, nel corso del webinar "Più governance per ridurre il rischio".
Presentazione Mappe di Pericolosità e Rischio del Piano di Gestione delle Alluvioni ai sensi del D.Lgs. 49/2010 di recepimento della Direttiva 2007/60/CE
Per l’attuazione degli adempimenti di cui al D.Lgs. 49/2010, nell’ambito delle attività di coordinamento del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale, affidato all’AdB Nazionale Liri-Garigliano e Volturno, l’AdB Puglia ha dapprima adottato le Misure Transitorie ai sensi dell’art. 11 del D.Lgs. 49/2010 con Delibera Comitato Istituzionale AdBP n. 65/2010, e successivamente ha predisposto le Mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni sul territorio di propria competenza, secondo le linee guida contenute nel documento “Indirizzi Operativi per l’attuazione della direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione ed alla gestione dei rischi da alluvioni con riferimento alla predisposizione delle mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni”, redatto dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare (MATTM), in collaborazione con Autorità di Bacino Nazionali, Dipartimento di Protezione Civile ed ISPRA.
Le Mappe della pericolosità (art. 6 co. 2 e 3) contengono la perimetrazione delle aree geografiche che potrebbero essere interessate da alluvioni secondo i gli scenari aventi tempo di ritorno di 30, 200 e 500 anni, indicando per ogni scenario i seguenti elementi:
a) estensione dell'inondazione;
b) altezza idrica o livello;
c) caratteristiche del deflusso (velocità e portata).
Le Mappe del rischio (art. 6 co. 5) indicano le potenziali conseguenze negative derivanti dalle alluvioni in 4 classi di rischio di cui al DPCM 29 settembre 1998, espresse in termini di:
a) numero indicativo degli abitanti interessati;
b) infrastrutture e strutture strategiche (autostrade, ferrovie, ospedali, scuole, etc);
c) beni ambientali, storici e culturali di rilevante interesse;
d) distribuzione e tipologia delle attività economiche;
e) impianti che potrebbero provocare inquinamento accidentale in caso di alluvione e aree protette.
Le attività svolte per la produzione delle mappe di pericolosità e del rischio di alluvioni sono state approvate dal Comitato Tecnico dell’AdBP rispettivamente nelle sedute del 04/04/2013 e 20/05/2013.
Ciclo di webinar #pongov per la presentazione della strategia di intervento e dei progetti in corso di attuazione. Materiali presentati il 2/3 dal Dipartimento della Protezione Civile, beneficiario di un progetto nel quadro del PON Governance, nel corso del webinar "Più governance per ridurre il rischio".
la Giunta comunale ha preso atto dei nuovi elaborati del Piano Comunale delle Coste. Si tratta del “giro di boa” nel complesso percorso di questo strumento urbanistico che ora sarà ripresentato in Commissione Vas per poi aprirsi alle osservazioni dei cittadini e passare alla definitiva adozione e approvazione. Ecco cosa si prevede per la costa leccese.
Presentazione verso il piano comunale delle costeComune_di_Lecce
La Giunta comunale ha preso atto dei nuovi elaborati del Piano Comunale delle Coste. Si tratta del “giro di boa” nel complesso percorso di questo strumento urbanistico che ora sarà ripresentato in Commissione Vas per poi aprirsi alle osservazioni dei cittadini e passare alla definitiva adozione e approvazione.
Introduzione al Piano di Governo del territorio. Le relazioni tra urbanistica e ambiente e la Vas come strumento della pianificazione (cioè dell'urbanistica come tecnologia di processo). Il governo del territorio
coinvolge una molteplicità di azioni, si deve
legare alla programmazione -economica e temporale- delle opere pubbliche, per realizzare infrastrutture adeguate,
per valutare disponibilità di risorse ambientali e gli impatti.
Ciclo di webinar #pongov per la presentazione della strategia di intervento e dei progetti in corso di attuazione. Materiali presentati il 2/3/2017 dal Dipartimento della Protezione Civile, beneficiario di un progetto nel quadro del PON Governance, nel corso del webinar "Più governance per ridurre il rischio".
Presentazione Mappe di Pericolosità e Rischio del Piano di Gestione delle Alluvioni ai sensi del D.Lgs. 49/2010 di recepimento della Direttiva 2007/60/CE
Per l’attuazione degli adempimenti di cui al D.Lgs. 49/2010, nell’ambito delle attività di coordinamento del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale, affidato all’AdB Nazionale Liri-Garigliano e Volturno, l’AdB Puglia ha dapprima adottato le Misure Transitorie ai sensi dell’art. 11 del D.Lgs. 49/2010 con Delibera Comitato Istituzionale AdBP n. 65/2010, e successivamente ha predisposto le Mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni sul territorio di propria competenza, secondo le linee guida contenute nel documento “Indirizzi Operativi per l’attuazione della direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione ed alla gestione dei rischi da alluvioni con riferimento alla predisposizione delle mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni”, redatto dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare (MATTM), in collaborazione con Autorità di Bacino Nazionali, Dipartimento di Protezione Civile ed ISPRA.
Le Mappe della pericolosità (art. 6 co. 2 e 3) contengono la perimetrazione delle aree geografiche che potrebbero essere interessate da alluvioni secondo i gli scenari aventi tempo di ritorno di 30, 200 e 500 anni, indicando per ogni scenario i seguenti elementi:
a) estensione dell'inondazione;
b) altezza idrica o livello;
c) caratteristiche del deflusso (velocità e portata).
Le Mappe del rischio (art. 6 co. 5) indicano le potenziali conseguenze negative derivanti dalle alluvioni in 4 classi di rischio di cui al DPCM 29 settembre 1998, espresse in termini di:
a) numero indicativo degli abitanti interessati;
b) infrastrutture e strutture strategiche (autostrade, ferrovie, ospedali, scuole, etc);
c) beni ambientali, storici e culturali di rilevante interesse;
d) distribuzione e tipologia delle attività economiche;
e) impianti che potrebbero provocare inquinamento accidentale in caso di alluvione e aree protette.
Le attività svolte per la produzione delle mappe di pericolosità e del rischio di alluvioni sono state approvate dal Comitato Tecnico dell’AdBP rispettivamente nelle sedute del 04/04/2013 e 20/05/2013.
Ciclo di webinar #pongov per la presentazione della strategia di intervento e dei progetti in corso di attuazione. Materiali presentati il 2/3 dal Dipartimento della Protezione Civile, beneficiario di un progetto nel quadro del PON Governance, nel corso del webinar "Più governance per ridurre il rischio".
la Giunta comunale ha preso atto dei nuovi elaborati del Piano Comunale delle Coste. Si tratta del “giro di boa” nel complesso percorso di questo strumento urbanistico che ora sarà ripresentato in Commissione Vas per poi aprirsi alle osservazioni dei cittadini e passare alla definitiva adozione e approvazione. Ecco cosa si prevede per la costa leccese.
Presentazione verso il piano comunale delle costeComune_di_Lecce
La Giunta comunale ha preso atto dei nuovi elaborati del Piano Comunale delle Coste. Si tratta del “giro di boa” nel complesso percorso di questo strumento urbanistico che ora sarà ripresentato in Commissione Vas per poi aprirsi alle osservazioni dei cittadini e passare alla definitiva adozione e approvazione.
Introduzione al Piano di Governo del territorio. Le relazioni tra urbanistica e ambiente e la Vas come strumento della pianificazione (cioè dell'urbanistica come tecnologia di processo). Il governo del territorio
coinvolge una molteplicità di azioni, si deve
legare alla programmazione -economica e temporale- delle opere pubbliche, per realizzare infrastrutture adeguate,
per valutare disponibilità di risorse ambientali e gli impatti.
11 Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica - Etica scienza tecnica: il dominio dell'etica in una teoria generale / Science and land use planning theory - Ethics techniques science: the ethical foundation of a general theory. Leggere e rileggere le commemorazioni nei calendari non solo l'importanza delle memorie civili (del proprio paese come il 25 aprile o il 2 giugno e quelle di tutti i paesi), ma anche le ricorrenze “mondiali” istituite per dare al futuro possibilità di esistere: il giorno dell'Acqua (Water Day 22 marzo), il giorno della Terra (Earth Day 22 aprile), il giorno dell'ambiente (World Environment Day 5 giugno). In una delle prime lezioni abbiamo accennato alle esercitazioni per l'emergenza della piena della Senna e ora in questi giorni si assiste alla gestione reale dell'emergenza; nella lezione precedente abbiamo discusso di cinque postulati alla base di una teoria generale e ora vedremo l'importanza dell'etica (ricordate l'etica per gli eletti?) nell'impegno politico e scientifico per l'urbanistica vedendo l'attualità dei dipinti di Ambrogio Lorenzetti a Siena.
20100302 Gronda di Genova - Progetto faraonico inutileILoveGENOVA
La gronda di Genova, un progetto faraonico, velleitario, inutile e dannoso. Un cinico massaco del territorio del Ponente genovese e della Valpolcevera.
WATER INNOVATION SUMMIT 2023 | Sessione 9-SerraServizi a rete
"Indagine innovativa sul distretto fognario di Meolo (VE) per la definizione dell'impronta della matrice fognaria e la pianificazione di un Modello per l'approccio al riutilizzo degli effluenti depurati"
Considerazioni sulla frana lungo l’autostrada Savona-Torino del 24 novembre e...GeologiaSenzaFrontie
Novembre 2019 rimarrà nella memoria come uno tra i più piovosi e critici dal punto di vista degli eventi geo-idrologici. Il bilancio di danni e vittime legate a frane e inondazioni appare anche inferiore a quanto ci si sarebbe potuto aspettare. Sarà stata la fortuna, l’effetto di un avvio lento della stagione piovosa (le piogge sono iniziate, più debolmente, fin da ottobre) o quello delle misure di mitigazione che (nonostante tutto) si stanno realizzando? È difficile da dire. Ad ogni modo, proviamo a fare qualche ragionamento a mente fredda sul “dissesto idrogeologico”, dopo quel breve momento di clamore che il tema ha suscitato in seguito all’ennesimo evento eccezionale avvenuto in area ligure: la frana avvenuta il 24 novembre che ha determinato il crollo del viadotto sull’A6 Torino- Savona, in corrispondenza della Madonna del Monte, in prossimità di Savona.
Progetto della Direzione Protezione CIvile del Comune di Genova
OBIETTIVO: miglioramento delle condizioni di sicurezza dei cittadini più esposti al rischio alluvionale
DESTINATARI: nuclei familiari residenti ai piani bassi delle abitazioni ricadenti in aree inondabili a più elevata pericolosità idraulica
MODALITA’: volontari del Servizio Civile Nazionale si recano presso le abitazioni per la compilazione di una «scheda di rilevamento della vulnerabilità» per raccogliere informazioni utili.
Elaborando tali dati sarà possibile organizzare in futuro azioni volte a facilitare la comunicazione delle allerte meteo al cittadino e a mettere in campo idonee misure di mitigazione del rischio.
Osservazioni variante pud Associazione Posidonia Le GrazieClaudia Bertanza
l’Amministrazione Comunale di Porto Venere ha adottato, Delibera n. 61 del 14 dicembre 2018, una proposta di variante al PUD, Piano di utilizzo comunale delle aree demaniali marittime, che porterà a un notevole aumento dei pontili galleggianti nel seno dell’Olivo, alla modifica e cementificazione di un tratto di linea di costa e trasformerà le spiagge da libere a attrezzate lasciando libero solo l’ultimo tratto ai confini con lo stabilimento Le Terrazze.
L’Associazione Posidonia ha protocollato ieri in Comune a Porto Venere e in Regione Liguria le osservazioni in allegato.
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Francesco Baruffi: la Direttiva 2007-60 ed il piano di gestione delle alluvioni
1. 10 novembre 2016 - Venezia
Ing. Francesco Baruffi
LA DIRETTIVA 2007/60/CE E
IL PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO
DI ALLUVIONE
Autorità di bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione
2. DIRETTIVA 2007/60/EU
La Direttiva 2007/60/CE ha
istituito in Europa un quadro
coordinato per la valutazione
e la gestione del rischio da
alluvioni e prevede la
predisposizione - da parte di
tutti gli stati membri - di un
piano di gestione del rischio
da alluvioni
FloodRiskManagementPlan
Approvato 3 marzo 2016
3. da: S. Simonetti (Rischio Ambientale)
pericolosità
danno
FloodRiskManagementPlan
4. DIRETTIVA 2007/60/EU
“ …Le alluvioni possono
provocare vittime,
l’evacuazione di persone e
danni all’ambiente,
compromettere
gravemente lo sviluppo
economico e mettere in
pericolo le attività
economiche della
Comunità”….;
6. DIRETTIVA 2007/60/EU
Tuttavia alcune attività
umane come la crescita
degli insediamenti umani
e l’incremento delle
attività economiche nelle
pianure alluvionali……, e i
cambiamenti climatici
…… ..contribuiscono ad
aumentarne la probabilità
e ad aggravarne gli
impatti negativi
7. la protezione dalle inondazioni attraverso interventi
strutturali non è mai una condizione assoluta ed una
diversa percezione di ciò può generare un falso senso di
sicurezza
nov. 1966 rotta in destra del Piave a S.Andrea di
Barbarana fonte:Consorzio Basso Piave
WG-F - ON FLOOD
8. deve quindi essere
preso in
considerazione la
presenza di un
rischio residuo sul
territorio ,
derivante dal
possibile mancato
funzionamento
delle opere
idrauliche presenti
9. Gli effetti sul
territorio derivanti
da cedimento dei
corpi arginali
rientrano
ampiamente tra
queste casistiche
spesso non
indagate negli
strumenti di
pianificazione
disponibili
argini, il territorio e la
direttiva alluvioni
10. La presenza di un
argine viene
solitamente
interpretata nel
campo urbanistico
come una garanzia
a tempo
indeterminato,
permettendo uno
sviluppo edilizio che
risulta irreversibile e
basato su questo
errato presupposto
argini e territorio:
il rischio residuo
nov.2002, rotta del Noncello, (Pordenone)
11. Il costo della
alluvionale del
2010 nel Veneto
ammonta a
circa
€ 430 milioni
in larga parte
da imputare alle
rotte arginali
argini e territorio:
il danno economico
nov.2010 Bacchiglione, (Vicenza)
12. i fenomeni di
cedimento
arginali sono
accompagnati
da allagamenti
che si
sviluppano in
tempi brevissimi
argini e territorio:
provocare vittime
Nov. 1966, rotta di Mserada-Piave-fonte non nota
13. Ipotesi di lavoro:
criticità per franco
<= 20 cm
altezza petto di
sfioro 10% di ha
estensione breccia,
b=(15 – 45) ha
tempo di innesco 20
minuti
Il piano di gestione del rischio di
alluvioni:
le mappature
DISTRETTO ALPI ORIENTALI,
impostazione della mappatura
nel FloodRiskManagementPlan
14. non
conoscendo il
modello
geotecnico,
non possono
essere escluse
a priori diverse
combinazioni
tra lo sfioro e i
possibili punti di
potenziale
rottura
non conservativo
rispetto ai volumi
sfiorati
conservativo rispetto
ai volumi per
formazione delle
brecce
Q2 = Q – Qsf (tratta1-2)
Q3 = Q – Qsf (tratta1-3)
DISTRETTO ALPI ORIENTALI,
impostazione della mappatura nel FloodRiskManagementPlan
DISTRETTO ALPI ORIENTALI,
impostazione della mappatura nel FloodRiskManagementPlan
Il piano di gestione del rischio di
alluvioni:
le mappature
17. Confronto con allagamenti
evento 1882
confronto con allagamenti
evento i966
brecce arginali da modello
FloodRiskManagementPlan
Il piano di gestione del rischio
di alluvioni:
le mappature
19. le mappature lungo le coste
A fronte di un sistema complesso, l’approccio
metodologico utilizzato è semplificato, ma questo non
pregiudica sostanzialmente la descrizione degli effetti dei
fenomeni
21. SORGENTI
eventi frequenti
poco frequenti:
rari
LIVELLO MASSIMO A VENEZIA (cm)
Scenario di riferimento Tr 30 Tr 100 Tr 300
LMM+ Hastr + Hsurge 145 155 170
Hset up + Rup + 40 cm per ogni scenario
valori in cm sullo zero I.G.M.
22. TRASFERIMENTO le opere di difesa esistenti
GIUDIZIOESPERTO
TIPOLOGIA
1.pennelli trasversali a riva
2.ripascimento libero
3.dune
nella tabella corrisponde
alla combinazione 31, ossia
ad un livello di difesa di
massima affidabilità pari a
L3 con qualsiasi condizione
di manutenzione
TIPOLOGIA
1.presenti opere radenti
2.ripascimento libero
3.dune
nella tabella corrisponde
alla combinazione 40, con
un livello di difesa
decresente in funzione
della riduzione della
manutenzione da L3 a L1
TIPOLOGIA
1.muro di difesa
2.duna - cordone dunale,
nella tabella corrisponde
alla combinazione 06, con
un livello di difesa
decresente in funzione
della riduzione della
manutenzione da L3 a L2
Le opere di difesa presenti nell’arco
costiero sono state classificazione
mediante un giudizio esperto
dell’ente gestore tenendo delle
caratteristiche geometrico-strutturali
e degli interventi di manutenzione
effettuati e di quelli programmati
23. le aree che abitualmente non
sono coperte d'acqua e per le
quali si dovrà determinare la
pericolosità generata dalla
sorgente (variazione delle altezze
del mare nei tre scenari di
riferimento) attraverso l’interazione
con i sistemi di difesa (pathways).
RICETTORE
MODELLO DI CALCOLO SEMPLIFICATO
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
MODELLO DI CALCOLO
BIDIMENSIONALE
27. 2 anni e mezzo
50 incontri
2000 presenze totali
40 presenze medie per incontro
7 settembre 2015 Convegno internazionale a EXPO AQUAE esperienze
internazionali a confronto sui piani di gestione del rischio di alluvioni
22-23 ottobre 2015 a Madrid WORKING GROUP F MEETING
L’informazione
FloodRiskManagementPlan
28. Il piano di gestione del rischio
di alluvioni:
architettura del piano
FloodRiskManagementPlan
30. Primo piano : 6 anni (2016-
2021)
integrazione
priorità misure di preparazione
e prevenzione
attuazione interventi già in
programma nei piani esistenti
e fattibili nei 6 anni previsti
Il piano di gestione del rischio
di alluvioni:
architettura del piano
FloodRiskManagementPlan
31. Il piano di gestione del rischio di
alluvioni:
le CATEGORIE DELLE misure
FloodRiskManagementPlan
943
32. - raccolta di dati in tempo reale sui livelli del fiume e delle
inondazioni – valutazioni sulla forma e della portata di picco
della piena
- sostenere la comunicazione con le squadre di volontari
durante un'emergenza
obiettivi: la salvaguardia della salute
umana e dell’attività economica
la gestione delle opere idrauliche
misura M41_1: sistemi previsionali
FloodRiskManagementPlan
33. Sviluppo del
monitoraggio dei
corpi arginali a
basso costo
Il piano di gestione del rischio
di alluvioni:
gli argini
FloodRiskManagementPlan
34. la salvaguardia dei patrimoni culturali
Patrimonio architettonico Archeologico
Libri e manoscritti Gallerie e
Depositi
Vicenza 2010
FloodRiskManagementPlan
35. • M42_1 : PROTOCOLLI DI INTERVENTO
• M42_2: LINEE GUIDE PER LA
CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO
CULTURALE (COSE MOBILI O IMMOBILI)
• M42_3: LOCALIZZAZIONE DI DEPOSITI SICURI
• M42_4: PREPARAZIONE DELLE SQUADRE
SPECIALIZZATE
Firenze novembre 1966
la salvaguardia dei patrimoni culturali
FloodRiskManagementPlan
36. Il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni nel Distretto
delle Alpi Orientali
38. grazie
per
l’attenzione
www.alpiorientali.it
10 NOVEMBRE 2016 - VENEZIA
ING. FRANCESCO BARUFFI
Autorità di bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione
PreparazionePreparazione ProtezioneProtezione
PrevenzionePrevenzione
misure
misure
misure
misure
misuremisure
FloodRiskManagementPlan