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Documentazione di progetto della soluzione:
“Apri la Porta alla Protezione Civile – Resilienza a casa tua”
L’ente
La struttura del Comune di Genova che cura il progetto “Apri la porta alla Protezione Civile -
Resilienza a casa tua” è la Direzione Protezione Civile che in condizioni ordinarie svolge attività di
informazione, di ricerca e raccolta dei dati concernenti le vulnerabilità presenti sul territorio al fine
di organizzare e predisporre gli interventi e le azioni volte a ridurre l’esposizione al rischio da parte
della cittadinanza.
L’area di intervento
In considerazione delle caratteristiche geomorfologiche, idrologiche ed insediative e per le
peculiarità meteo-climatiche del territorio del Comune di Genova, storicamente interessato da
frequenti episodi alluvionali, con conseguenti gravi rischi per la popolazione, l’Ufficio Gestione
Emergenze della Direzione Protezione Civile è impegnato, in prima linea, sugli aspetti che
riguardano prevenzione, contrasto e mitigazione al rischio di matrice meteorologica. Il territorio
comunale, che si estende su una superficie di 244 km2, ha al 2017 una popolazione di 580933 unità,
di cui circa il 19% risiede in aree allagabili poste ai margini dei numerosi rivi e torrenti che
costituiscono il complesso reticolo idrografico del territorio.
L’area di intervento del progetto è la fascia di inondabilità P3 (detta anche fascia A) identificata
dalla Pianificazione di Bacino ai sensi del D.L. 180/98 e ss.mm.ii. attraverso la mappatura della
Pericolosità (P) specifica. Il territorio in oggetto è definito a pericolosità Idraulica molto elevata e
corrisponde alle aree perifluviali, inondabili al verificarsi dell'evento di piena con portata al colmo
di piena corrispondente a periodo di ritorno T= 50 anni. Dalle mappe dei Piani di Bacino della
Regione Liguria riferite al territorio genovese, aggiornate tenendo in considerazione anche le aree
inondate negli eventi alluvionali del 2014, la sola fascia A ricopre un’area in cui risiede quasi il 10%
della popolazione di tutto il Comune.
Destinatari e obiettivi
All’interno dei 2800 edifici, pari a 30.660 Unità Immobiliari Abitative (U.I.A) presenti all’interno
della fascia A sono state individuate circa 900 U.I.A. poste ai piani terreni, seminterrati e/o
ammezzati e che per tali caratteristiche strutturali sono esposte in caso di evento alluvionale ad un
rischio ancora più grave. L’elenco delle U.I.A è stato realizzato a seguito di un’attività di ricognizione
in campo eseguita dai volontari impiegati nel progetto di Servizio Civile Nazionale (2015-16)
denominato Resilienza 141.
I destinatari specifici del progetto sono i residenti delle sopra individuate U.I.A maggiormente
esposte. Si intende, attraverso il contatto diretto “porta a porta”, organizzato attraverso incontri e
interviste, fornire alla popolazione che risiede in queste abitazioni dettagliate informative sui
caratteri specifici del rischio cui è esposta, al fine di migliorare il grado di sicurezza, e, attraverso la
diffusione della cultura di protezione civile, infondere maggiore consapevolezza del rischio e delle
misure di contrasto e/o adattamento per limitare i possibili danni, in particolare in termini di vite
umane, nel caso di eventi di tipo alluvionale.
Contestualmente i dati raccolti saranno inoltre finalizzati ad implementare il Sistema di chiamata
vocale informativa con l’elenco completo dei numeri telefonici dei residenti delle U.I.A. in
argomento, ad attribuire puntualmente il grado di rischio di ciascuna U.I.A., determinandone il tipo
di vulnerabilità, classificata in strutturale sostenibile in presenza di piani superiori o vie di fuga atte
a guadagnare temporaneamente posizioni di sicurezza, strutturale non sostenibile in assenza di
queste caratteristiche, personale in presenza di criticità individuale, che impedisce di provvedere
all’auto-protezione.
Inoltre con la caratterizzazione puntuale delle vulnerabilità e conseguente mappatura della classe
di rischio per gli edifici ricadenti in fascia A sarà possibile elaborare opportune azioni e interventi
da parte di tutto il Sistema di Protezione Civile (Direzione P.C. del Comune, Municipi, Associazioni
di Volontariato P.C., Pubbliche Assistenze) da mettere in campo per prevenire e limitare i danni in
caso di eventi alluvionali.
Il progetto nel dettaglio
Terminato il censimento degli edifici ricadenti in Fascia A, che ha individuato le unità abitative a cui
rivolgere le attività previste, dal mese di maggio 2016 si è avviata la ricognizione puntuale con le
interviste porta a porta nell’ambito del progetto “Resilienza 141”. In questa prima indagine,
proseguita nell’anno 2017, solo nel 33% dei casi è stato possibile entrare in casa e parlare con i
residenti. Si è pertanto provveduto ad attivare il progetto di Servizio Civile Nazionale “Apri la porta
alla Protezione Civile – Resilienza a casa tua”, iniziato nel gennaio 2018 e che terminerà nel gennaio
2019, finalizzato a contattare i residenti delle U.I.A. che non hanno dato riscontro in precedenza.
Per riuscire a fare ciò, si intende coinvolgere con l’ausilio delle associazioni di categoria gli
Amministratori condominiali con lo scopo di raggiungere attraverso la loro collaborazione anche
quei residenti che, per motivi contingenti, per diffidenza o per motivi di sicurezza, non sono stati
inizialmente disponibili agli incontri porta a porta. Quindi tra le attività svolte dai volontari di SCN è
prevista, relativamente agli edifici a maggior rischio inondabilità, la realizzazione di una banca dati
degli Amministratori condominiali.
Nello specifico, le interviste vengono organizzate attraverso l’affissione di un primo avviso presso i
portoni degli stabili da visitare per informare gli abitanti del progetto, proporre loro una data e
fascia oraria in cui effettuare tale intervista e lasciare i contatti da utilizzare per concordare un
appuntamento, se non disponibili nella data proposta. In caso di assenza nella prima data fissata, si
lascia quindi un avviso che segnala il passaggio dei volontari e ricorda la possibilità di fissare un
altro appuntamento.
Nel corso della raccolta dati poi i rilevatori chiedono di compilare un questionario, denominata
“Scheda di rilevamento vulnerabilità” in duplice copia (di cui una copia viene lasciata all’abitante) e
di comunicare alla Direzione Protezione Civile del Comune di Genova ogni eventuale futura
variazione nei dati raccolti, forniscono informazioni sui canali del Comune per tenersi info rmati in
caso di allerta (servizio SMS, sito Internet istituzionale, pagine Facebook e Twitter, canale
Telegram), chiedono di diffondere la voce fra i vicini dell’iniziativa per cercare di raggiungere il
maggior numero di persone possibile e distribuiscono opportuno materiale informativo sul rischio
alluvione e sul progetto.
Nel corso dei precedenti progetti è stato inoltre rilevato che quasi il 9% delle U.I.A visitate è
occupato da stranieri, spesso inconsapevoli degli eventi alluvionali pregressi e con alcune difficoltà
di corretta comprensione linguistica. In questi casi, per migliorare l’efficacia della comunicazione,
nel corso delle visite alle U.I.A. i volantini informativi sul rischio alluvionale vengono distribuiti
anche in diverse lingue straniere (inglese, spagnolo, francese, arabo, albanese, rumeno e dari, oltre
al genovese). Questo materiale è stato realizzato dalla direzione Protezione Civile in collaborazione
con una scuola genovese ad elevata presenza multietnica e la Facoltà di lingue dell’Università degli
Studi di Genova, con il patrocinio dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il progetto quindi è
anche importante veicolo di diffusione della cultura di protezione civile all’interno delle comunità
straniere, a volte chiuse e non facilmente raggiungibili, che possono essere considerate dunque
beneficiari indiretti del progetto.
Inoltre, a fronte di svariate segnalazioni inerenti problematiche nel territorio comunale ricevute fin
dalle prime uscite, si è deciso di preparare per la cittadinanza un opuscolo con tutti i contatti degli
uffici municipali preposti alla ricezione delle segnalazioni e della Direzione Protezione Civile. In
questo modo si pensa che si possa fornire un ulteriore servizio alla cittadinanza e aumentare il
numero di beneficiari indiretti durante le uscite finalizzate alle interviste.
Tempi e valori economici del progetto
L’obiettivo fissato traguarda un arco temporale di ampio respiro per cui, anche se il progetto
attraverso cui si sta attualmente svolgendo terminerà nel gennaio 2019, l’attività proseguirà nel
tempo per mantenere aggiornato il database ed eventualmente per sviluppare nuovi campi
applicativi ed estendere la propria efficacia.
La metodologia sviluppata potrebbe essere infatti utilizzata in futuro anche nelle porzioni di
territorio comunale ricadenti in Fascia B e C (rispettivamente aree perifluviali inondabili al
verificarsi dell’evento di piena con portata al colmo di piena corrispondente a periodo di ritorno T=
200 anni e T= 500 anni) e estendere così i beneficiari del progetto a circa il 19% dei residenti
genovesi.
Il progetto, nella sua articolazione su più anni (2016, 2017 e 2018) e diverse modalità attuative
(Servizio Civile Nazionale negli anni 2016 e 2018; collaborazione con la Fondazione CIMA nel
2017), ha previsto fino a gennaio 2019 l’impiego totale di 15400 ore/persona nei tre anni. I benefici
attesi dal progetto derivano dall’aumento del livello di sicurezza e della resilienza delle persone che
risiedono nelle aree del comune di Genova più esposte al rischio alluvionale e dalla limitazione delle
perdite in termini di vite umane nel caso di eventi alluvionali.
Il gruppo di lavoro
Giulia Bruno, Dottoressa in Ingegneria Industriale
Laureata a pieni voti in Ingegneria Industriale – Gestione Energia Ambiente (curriculum
Energia e Ambiente) presso l’Università degli Studi di Genova e attualmente iscritta al corso
di laurea magistrale in Ingegneria Civile e Ambientale (curriculum Ambiente e Protezione
del Territorio) presso lo stesso ateneo. Volontaria di Protezione Civile dal 2014.
Andrea Daffra, Storico dell’Arte
Laureato in Pianificazione Territoriale ed Urbanistica (triennale) e in Storia dell’arte e
Valorizzazione del Patrimonio Artistico (magistrale); attualmente iscritto alla Scuola di
Specializzazione in Beni Storico Artistici presso l’Università degli Studi di Genova. Volontario
e caposquadra- vice coordinatore presso la squadra di Protezione Civile del suo comune di
residenza.
Roberto Ferrara, Pianificatore Territoriale
Laureato in Pianificazione urbanistica e territoriale a Genova (triennale) e Torino
(magistrale), iscritto all’Albo degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori dal
2016. Borsista di ricerca su temi di rigenerazione urbana e resilienza del territorio presso
l’Università degli Studi di Genova negli anni 2014-2015.
Erica Vanzetto, Educatrice Prima Infanzia
Laureata in Scienze dell’Educazione e della Formazione presso l’Università degli studi di
Padova e Master in Coordinamento pedagogico di nidi e servizi per l’infanzia presso
l’Università degli studi di Firenze.

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  • 1. Documentazione di progetto della soluzione: “Apri la Porta alla Protezione Civile – Resilienza a casa tua” L’ente La struttura del Comune di Genova che cura il progetto “Apri la porta alla Protezione Civile - Resilienza a casa tua” è la Direzione Protezione Civile che in condizioni ordinarie svolge attività di informazione, di ricerca e raccolta dei dati concernenti le vulnerabilità presenti sul territorio al fine di organizzare e predisporre gli interventi e le azioni volte a ridurre l’esposizione al rischio da parte della cittadinanza. L’area di intervento In considerazione delle caratteristiche geomorfologiche, idrologiche ed insediative e per le peculiarità meteo-climatiche del territorio del Comune di Genova, storicamente interessato da frequenti episodi alluvionali, con conseguenti gravi rischi per la popolazione, l’Ufficio Gestione Emergenze della Direzione Protezione Civile è impegnato, in prima linea, sugli aspetti che riguardano prevenzione, contrasto e mitigazione al rischio di matrice meteorologica. Il territorio comunale, che si estende su una superficie di 244 km2, ha al 2017 una popolazione di 580933 unità, di cui circa il 19% risiede in aree allagabili poste ai margini dei numerosi rivi e torrenti che costituiscono il complesso reticolo idrografico del territorio. L’area di intervento del progetto è la fascia di inondabilità P3 (detta anche fascia A) identificata dalla Pianificazione di Bacino ai sensi del D.L. 180/98 e ss.mm.ii. attraverso la mappatura della Pericolosità (P) specifica. Il territorio in oggetto è definito a pericolosità Idraulica molto elevata e corrisponde alle aree perifluviali, inondabili al verificarsi dell'evento di piena con portata al colmo di piena corrispondente a periodo di ritorno T= 50 anni. Dalle mappe dei Piani di Bacino della Regione Liguria riferite al territorio genovese, aggiornate tenendo in considerazione anche le aree inondate negli eventi alluvionali del 2014, la sola fascia A ricopre un’area in cui risiede quasi il 10% della popolazione di tutto il Comune.
  • 2. Destinatari e obiettivi All’interno dei 2800 edifici, pari a 30.660 Unità Immobiliari Abitative (U.I.A) presenti all’interno della fascia A sono state individuate circa 900 U.I.A. poste ai piani terreni, seminterrati e/o ammezzati e che per tali caratteristiche strutturali sono esposte in caso di evento alluvionale ad un rischio ancora più grave. L’elenco delle U.I.A è stato realizzato a seguito di un’attività di ricognizione in campo eseguita dai volontari impiegati nel progetto di Servizio Civile Nazionale (2015-16) denominato Resilienza 141. I destinatari specifici del progetto sono i residenti delle sopra individuate U.I.A maggiormente esposte. Si intende, attraverso il contatto diretto “porta a porta”, organizzato attraverso incontri e interviste, fornire alla popolazione che risiede in queste abitazioni dettagliate informative sui caratteri specifici del rischio cui è esposta, al fine di migliorare il grado di sicurezza, e, attraverso la diffusione della cultura di protezione civile, infondere maggiore consapevolezza del rischio e delle misure di contrasto e/o adattamento per limitare i possibili danni, in particolare in termini di vite umane, nel caso di eventi di tipo alluvionale. Contestualmente i dati raccolti saranno inoltre finalizzati ad implementare il Sistema di chiamata vocale informativa con l’elenco completo dei numeri telefonici dei residenti delle U.I.A. in argomento, ad attribuire puntualmente il grado di rischio di ciascuna U.I.A., determinandone il tipo di vulnerabilità, classificata in strutturale sostenibile in presenza di piani superiori o vie di fuga atte a guadagnare temporaneamente posizioni di sicurezza, strutturale non sostenibile in assenza di queste caratteristiche, personale in presenza di criticità individuale, che impedisce di provvedere all’auto-protezione. Inoltre con la caratterizzazione puntuale delle vulnerabilità e conseguente mappatura della classe di rischio per gli edifici ricadenti in fascia A sarà possibile elaborare opportune azioni e interventi da parte di tutto il Sistema di Protezione Civile (Direzione P.C. del Comune, Municipi, Associazioni di Volontariato P.C., Pubbliche Assistenze) da mettere in campo per prevenire e limitare i danni in caso di eventi alluvionali.
  • 3. Il progetto nel dettaglio Terminato il censimento degli edifici ricadenti in Fascia A, che ha individuato le unità abitative a cui rivolgere le attività previste, dal mese di maggio 2016 si è avviata la ricognizione puntuale con le interviste porta a porta nell’ambito del progetto “Resilienza 141”. In questa prima indagine, proseguita nell’anno 2017, solo nel 33% dei casi è stato possibile entrare in casa e parlare con i residenti. Si è pertanto provveduto ad attivare il progetto di Servizio Civile Nazionale “Apri la porta alla Protezione Civile – Resilienza a casa tua”, iniziato nel gennaio 2018 e che terminerà nel gennaio 2019, finalizzato a contattare i residenti delle U.I.A. che non hanno dato riscontro in precedenza. Per riuscire a fare ciò, si intende coinvolgere con l’ausilio delle associazioni di categoria gli Amministratori condominiali con lo scopo di raggiungere attraverso la loro collaborazione anche quei residenti che, per motivi contingenti, per diffidenza o per motivi di sicurezza, non sono stati inizialmente disponibili agli incontri porta a porta. Quindi tra le attività svolte dai volontari di SCN è prevista, relativamente agli edifici a maggior rischio inondabilità, la realizzazione di una banca dati degli Amministratori condominiali. Nello specifico, le interviste vengono organizzate attraverso l’affissione di un primo avviso presso i portoni degli stabili da visitare per informare gli abitanti del progetto, proporre loro una data e fascia oraria in cui effettuare tale intervista e lasciare i contatti da utilizzare per concordare un appuntamento, se non disponibili nella data proposta. In caso di assenza nella prima data fissata, si lascia quindi un avviso che segnala il passaggio dei volontari e ricorda la possibilità di fissare un altro appuntamento. Nel corso della raccolta dati poi i rilevatori chiedono di compilare un questionario, denominata “Scheda di rilevamento vulnerabilità” in duplice copia (di cui una copia viene lasciata all’abitante) e di comunicare alla Direzione Protezione Civile del Comune di Genova ogni eventuale futura variazione nei dati raccolti, forniscono informazioni sui canali del Comune per tenersi info rmati in caso di allerta (servizio SMS, sito Internet istituzionale, pagine Facebook e Twitter, canale Telegram), chiedono di diffondere la voce fra i vicini dell’iniziativa per cercare di raggiungere il maggior numero di persone possibile e distribuiscono opportuno materiale informativo sul rischio alluvione e sul progetto.
  • 4. Nel corso dei precedenti progetti è stato inoltre rilevato che quasi il 9% delle U.I.A visitate è occupato da stranieri, spesso inconsapevoli degli eventi alluvionali pregressi e con alcune difficoltà di corretta comprensione linguistica. In questi casi, per migliorare l’efficacia della comunicazione, nel corso delle visite alle U.I.A. i volantini informativi sul rischio alluvionale vengono distribuiti anche in diverse lingue straniere (inglese, spagnolo, francese, arabo, albanese, rumeno e dari, oltre al genovese). Questo materiale è stato realizzato dalla direzione Protezione Civile in collaborazione con una scuola genovese ad elevata presenza multietnica e la Facoltà di lingue dell’Università degli Studi di Genova, con il patrocinio dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il progetto quindi è anche importante veicolo di diffusione della cultura di protezione civile all’interno delle comunità straniere, a volte chiuse e non facilmente raggiungibili, che possono essere considerate dunque beneficiari indiretti del progetto. Inoltre, a fronte di svariate segnalazioni inerenti problematiche nel territorio comunale ricevute fin dalle prime uscite, si è deciso di preparare per la cittadinanza un opuscolo con tutti i contatti degli uffici municipali preposti alla ricezione delle segnalazioni e della Direzione Protezione Civile. In questo modo si pensa che si possa fornire un ulteriore servizio alla cittadinanza e aumentare il numero di beneficiari indiretti durante le uscite finalizzate alle interviste. Tempi e valori economici del progetto L’obiettivo fissato traguarda un arco temporale di ampio respiro per cui, anche se il progetto attraverso cui si sta attualmente svolgendo terminerà nel gennaio 2019, l’attività proseguirà nel tempo per mantenere aggiornato il database ed eventualmente per sviluppare nuovi campi applicativi ed estendere la propria efficacia. La metodologia sviluppata potrebbe essere infatti utilizzata in futuro anche nelle porzioni di territorio comunale ricadenti in Fascia B e C (rispettivamente aree perifluviali inondabili al verificarsi dell’evento di piena con portata al colmo di piena corrispondente a periodo di ritorno T= 200 anni e T= 500 anni) e estendere così i beneficiari del progetto a circa il 19% dei residenti genovesi.
  • 5. Il progetto, nella sua articolazione su più anni (2016, 2017 e 2018) e diverse modalità attuative (Servizio Civile Nazionale negli anni 2016 e 2018; collaborazione con la Fondazione CIMA nel 2017), ha previsto fino a gennaio 2019 l’impiego totale di 15400 ore/persona nei tre anni. I benefici attesi dal progetto derivano dall’aumento del livello di sicurezza e della resilienza delle persone che risiedono nelle aree del comune di Genova più esposte al rischio alluvionale e dalla limitazione delle perdite in termini di vite umane nel caso di eventi alluvionali. Il gruppo di lavoro Giulia Bruno, Dottoressa in Ingegneria Industriale Laureata a pieni voti in Ingegneria Industriale – Gestione Energia Ambiente (curriculum Energia e Ambiente) presso l’Università degli Studi di Genova e attualmente iscritta al corso di laurea magistrale in Ingegneria Civile e Ambientale (curriculum Ambiente e Protezione del Territorio) presso lo stesso ateneo. Volontaria di Protezione Civile dal 2014. Andrea Daffra, Storico dell’Arte Laureato in Pianificazione Territoriale ed Urbanistica (triennale) e in Storia dell’arte e Valorizzazione del Patrimonio Artistico (magistrale); attualmente iscritto alla Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici presso l’Università degli Studi di Genova. Volontario e caposquadra- vice coordinatore presso la squadra di Protezione Civile del suo comune di residenza. Roberto Ferrara, Pianificatore Territoriale Laureato in Pianificazione urbanistica e territoriale a Genova (triennale) e Torino (magistrale), iscritto all’Albo degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori dal 2016. Borsista di ricerca su temi di rigenerazione urbana e resilienza del territorio presso l’Università degli Studi di Genova negli anni 2014-2015. Erica Vanzetto, Educatrice Prima Infanzia Laureata in Scienze dell’Educazione e della Formazione presso l’Università degli studi di Padova e Master in Coordinamento pedagogico di nidi e servizi per l’infanzia presso l’Università degli studi di Firenze.