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LA GESTIONE DELLE ACQUE
METEORICHE IN AMBITO URBANO
Prof. Salvatore Manfreda
salvatore.manfreda@unibas.it
www2.unibas.it/manfreda
LA GESTIONE DELLE ACQUE METEORICHE
IN AMBITO URBANO, 23 Novembre 2018
I Cambiamenti Climatici
A tutti è nota l’importanza dell’ozonosfera
come filtro nei confronti degli ultravioletti
che vengono intrappolati quasi totalmente
in quanto vengono utilizzati nella
importante reazione di formazione
dell’ozono
Scenari Futuri: Cambi Climatici
• European Regional Climate Modeling
(Christensen et al., 2005)
http://prudence.dmi.dk
Temperature Estive
Schär et al. (2003)
Gli impatti dei Cambiamenti Climatici
▪ Diminuzione della portata dei fiumi
▪ Perdita di biodiversità̀
▪ Rischio desertificazione
▪ Aumento della richiesta idrica in
agricoltura
▪ Aumento della mortalità̀ da ondate
di calore
▪ Espansione degli habitat per vettori
di malattie
▪ Diminuzione del potenziale
idroelettrico
IMPATTI = effetti sui sistemi naturali
e umani causati da eventi
meteorologici e climatici estremi e
dai cambiamenti climatici e
vulnerabilità̀ di una società̀ o un
sistema esposti ai cambiamenti
climatici (IPCC 2014).
Intensificazione delle precipitazioni
estreme e dei periodi siccitosi
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periodi estivi
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risorsa idrica (competizione tra
settori)
AUMENTO EVENTI ESTREMI IN ITALIA
Caratteristiche delle precipitazioni
meteoriche negli ultimi eventi in Italia
Mitigazione e Adattamento
Politiche, strategie e
misure che si possono
mettere in campo per
ridurre le emissioni di
gas a effetto serra
Processo di
adeguamento al clima
Cerca di limitare o
evitare danni e/o
sfruttare le opportunità̀
favorevoli
Integrare nel modo più̀ efficace ed efficiente mitigazione e adattamento
che offrono due soluzioni diverse, ma complementari, allo stesso
problema
Uso del Suolo e Trasformazioni
• L’Italia è un paese fortemente antropizzato: 189 ab./Km2;
a fronte della Francia 114; Spagna 89.
• Nel periodo 1990-2005 si è verificato un consumo di suolo
di oltre 244.000 ettari/anno (due volte la superficie del
Comune di Roma, pari a 668 ettari/giorno)
26/11/2018 Prof. S. Manfreda – Ordine Ingegneri Potenza 12
Suolo consumato in
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comune (2012).
Fonte: ISPRA.
26/11/2018 Prof. S. Manfreda – Ordine Ingegneri Potenza 13
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Fonte: ISPRA.
26/11/2018 Prof. S. Manfreda – Ordine Ingegneri Potenza 14
Portata Generata con diversi usi del suolo
Area coperta da Vegetazione Arborea
P5g (mm) P (mm) A (kmq) t (h)
15 50 1 9
dry CNI S (mm) Ia (mm) Q (mm) Q (l/s)
12.7 38.7 403.0 80.60 0.00 0
average CNII S (mm) Ia (mm) Q (mm) Q (l/s)
12.7<P5g<27.94 60 169.33 33.87 1.40 43.31490209
near saturation CNIII S (mm) Ia (mm) Q (mm) Q (l/s)
27.94 78 72.81 14.56 0.00 -
Portata Generata con diversi usi del suolo
Area Urbanizzata
P5g (mm) P (mm) A (kmq) t (h)
15 50 1 9
dry CNI S (mm) Ia (mm) Q (mm) Q (l/s)
12.7 68.8 115.1 23.03 0.00 0
average CNII S (mm) Ia (mm) Q (mm) Q (l/s)
12.7<P5g<27.94 84 48.38 9.68 18.33 565.7586002
near saturation CNIII S (mm) Ia (mm) Q (mm) Q (l/s)
27.94 92 20.80 4.16 0.00 -
Potenza Eventi recenti 2018 – fonte
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Lo stato delle reti di drenaggio urbano
• Eventi pluviometrici di intensità elevata più frequenti;
• Incremento delle superfici impermeabili e aumento delle
portate;
• Reti spesso sottodimensionate rispetto alle evoluzioni e
trasformazioni dei centri urbani;
• Le frequenti situazioni di crisi delle attuali infrastrutture
evidenzia la necessità di rivedere i sistemi di gestione
delle acque pluviali.
Definizioni
• Acque meteoriche dilavanti (AMD): acque derivanti da precipitazioni
atmosferiche; si dividono in acque meteoriche dilavanti non contaminate e
acque meteoriche dilavanti contaminate, che includono anche le acque
meteoriche di prima pioggia salvo le acque di prima pioggia assimilabili ad
AMDNC.
• Acque meteoriche dilavanti contaminate (AMC): acque meteoriche dilavanti,
diverse dalle acque meteoriche dilavanti non contaminate, ivi incluse le
acque di prima pioggia, derivanti dalle attività̀ che comportano oggettivo
rischio di trascinamento, nelle acque meteoriche, di sostanze pericolose o
di sostanze in grado di determinare effettivi pregiudizi ambientali
individuate dal Regolamento attuativo.
• Acque meteoriche dilavanti non contaminate (AMDNC): acque meteoriche
dilavanti derivanti da superfici impermeabili non adibite allo svolgimento di
attività̀ produttive.... Sono AMDNC anche le APP ad esse assimilabili.
• Acque meteoriche di prima pioggia (AMPP): acque corrispondenti, per ogni
evento meteorico, ad una precipitazione di 5 mm uniformemente distribuita
sull’intera superficie scolante servita dalla rete di drenaggio; ai fini del
calcolo delle portate si stabilisce che tale valore si verifichi in quindici
minuti; i coefficienti di deflusso si assumono pari ad 1 per le superfici
coperte, lastricate od impermeabilizzate ed a 0,3 per quelle permeabili di
qualsiasi tipo, escludendo dal computo le superfici coltivate; si considerano
eventi meteorici distinti quelli che si succedono a distanza di 48 ore.
BEST MANAGEMENT PRACTICES NEI SISTEMI DI DRENAGGIO URBANO
ESEMPI DI BEST MANAGEMENT PRACTICES
TETTI VERDI
• I TETTI VERDI a seconda della stratigrafia del tetto verde si possono
trattenere fra il 30 ed il 90% delle acque meteoriche. Considerato
l'effetto depurativo del verde pensile, l'acqua meteorica in eccesso può̀
essere immessa senza problemi in un impianto d'infiltrazione oppure in
una canalizzazione.
• Il verde pensile inoltre comporta ancora ulteriori vantaggi: laminazione,
evaporazione e depurazione delle acque meteoriche; miglioramento
dell'isolamento termico; miglioramento del microclima; assorbimento e
filtraggio delle polveri atmosferiche; miglioramento della qualità̀ della
vita e della qualità̀ del lavoro.
Pavimentazioni Drenanti
• RIPRISTINO DEL CICLO DELLE ACQUE
I pavimenti drenanti permettono di trasferire l’acqua
piovana al terreno, ripristinando l’equilibrio della falda e
riducendo l’inquinamento locale.
• DRENAGGIO DELLE ACQUE METEORICHE
Anche in caso di precipitazioni intense le pavimentazioni
drenanti disperdono le acque meteoriche efficacemente.
Fitodepurazione: come trattare e
recuperare le acque di scarico con sistemi
naturali
Philadelphia Water Department della US
Environmental Protection Agency
Philadelphia Water Department della US
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Sistemi di Accumulo Domestico
Sistemi di Accumulo Domestico
La Gestione delle Acque nella Città di Matera
come modello sostenibile ispirato al passato
Piovosità Annuale registrata dal 1922-2014
• Serie storica delle
precipitazioni medie
annuali a Matera.
• A titolo illustrativo
inserita una linea di
che descrive la
tendenza delle piogge
registrate nel periodo
1922-2014.
La città e l’acqua
• Matera nasce a ridosso del
Fiume Gravina
• I sassi si articolano attorno a
due grabiglioni tombati
• Il clima è semi-arido ed era
indispensabile costruire strategie
di accumulo della risorsa idrica
Cartografia catastale
Via Fiorentini (1875)
Grabiglione in Viale Bruno Buozzi
1900 - 2000
Evoluzione del Grabiglione in Via
Fiorentini – 1900 -2000
Fonti di approvvigionamento dell’acqua
• Per millenni la principale fonte di approvvigionamento per
gli abitanti dell’epoca stata il Gorgo o come la chiama il
Verricelli (1595) in gergo dialettale “Jurio”, una riserva
naturale di acqua in un’ansa del torrente Gravina.
• La presenza di questo prezioso serbatoio naturale spiega
l’intensa presenza di insediamenti temporanei e
permanenti lungo le sponde della Gravina durante l’età
paleolitica e neolitica.
Fontana Ferdinandea
Successivamente, l’approvvigionamento di acqua potabile fu
principalmente assicurato dalle falde freatiche delle zone collinari che
circondano “il Piano” (area immediatamente a monte del Sasso
Barisano) che consentirono la creazione di una piccola fontana in
corrispondenza del “Piano” (Piazza Vittorio Veneto – centro di Matera).
Secondo Copeti (1982), l’opera di captazione e di canalizzazione
dell’acqua fu realizzata nel Medioevo (data presunta 1351).
La fontana era posta all’ingresso
della città e secondo Verricelli (1595):
“nel entrare de la Città una fontana
abondante surgente con una
conserva grandissima de acqua
quale l’estate non si può bevere da
chi non usato che gli fa venire doglie
et torcimento di ventre”.
Sistema di raccolta e decantazione
della acque piovane a Murgia
Sistema di raccolta e decantazione della
acque piovane a Murgia Timone costituito
da vasche di diversa ampiezza e
profondità fra loro collegate
La raccolta delle acque meteoriche
Durante le piogge, terrazzamenti e sistemi di raccolta
dell’acqua proteggevano i pendii dall’erosione e
convogliavano per gravità le acque verso le cisterne
attraverso canali al cui interno erano posti sacchi di juta
che rallentavano la corsa dell’acqua permettendo anche un
filtraggio della stessa.
Cisterna a tetto
• È un ingegnoso sistema per carpire le infiltrazioni del
sottosuolo e la condensa naturale dovuta alle differenze di
temperatura.
Sul tetto presente il
pozzo, dal quale
l’acqua fatta fluire
in vasche per
l’abbeveraggio degli
animali.
Cisterna a tetto in località
Murgia di S. Andrea
Cisterna a Campana
Standard
Durante le piogge invernali, i
terrazzamenti e sistemi di raccolta
dell’acqua convogliavano per
gravità le acque verso le cisterne.
Le cisterne erano presenti nella
maggior parte delle abitazioni, ed
erano ad uso famigliare. Superficie drenata 100 m2
Volume 10 m3
Num. utenze 4
Avevano una capacità
compresa fra i 5 -15 m3.
Cisterna a Campana del vicinato
• Le cisterne a Campana “grandi” avevano la funziona di
accumulare acqua per un intero vicinato.
Superficie drenata 260 m2
Volume 50 m3
N.utenze 6
0
5
10
15
20
25
30
35
1
31
61
91
121
151
181
211
241
271
301
331
361
Contenutod’acqua
(m3) Tempo (giorni)
Palombaro del Sasso Caveoso
• Il Palombaro ha una superficie di oltre
100m2, con profondità comprese fra i 10 e i
13m;
• Ha una capacità di circa 1300m3.
Superficie
drenata
43000 m2
Volume 1300 m3
Num. utenze 1500
Palombaro Lungo
• Ha una capacità di circa 5000 m3.
Superficie
drenata
165000 m2
Volume 5000 m3
Num. utenze 5740
• Questa “Cattedrale dell’Acqua” è la più
grande cisterna presente nei Sassi di
Matera.
La disponibilità idrica del sistema delle cisterne
Tipologia di
Cisterna
Volume
Annuo (m3)
N.
Cisterne
Totale
(m3)
Campana
Standard
52,24 2039 106 517
Campana 135,81 170 23 087
Palombaro
Lungo
68951,52 1 68 951
Palombaro del
Caveoso
17969,18 1 17 969
Totale (m3) 216 525
Disponibilità
(l ab. /giorno)
32,9
Il numero stimato di cisterne
presenti nei Sassi di Matera si
aggira sulle 2210 cisterne :
• 2039 cisterne a campana
standard;
• 170 cisterne a campana
“grandi”;
• 2 palombari.
Valutazioni riferite ad un anno medio
Sviluppo e infrastruture
Popolazione Basilicata
Popolazione Matera
100k
Nel 1927, la città di Matera fu
connessa ad una grande
infrastruttura idrica rappresentata
dall’acquedotto del Sele.
Questo diede un rapido impulso
alla crescita della città.
Nella prima metà degli anni ’50
iniziarono a prendere forma i
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portando ad un sostanziale
sviluppo urbanistico.
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La gestione delle acque meteoriche in ambito urbano

  • 1. LA GESTIONE DELLE ACQUE METEORICHE IN AMBITO URBANO Prof. Salvatore Manfreda salvatore.manfreda@unibas.it www2.unibas.it/manfreda LA GESTIONE DELLE ACQUE METEORICHE IN AMBITO URBANO, 23 Novembre 2018
  • 2. I Cambiamenti Climatici A tutti è nota l’importanza dell’ozonosfera come filtro nei confronti degli ultravioletti che vengono intrappolati quasi totalmente in quanto vengono utilizzati nella importante reazione di formazione dell’ozono
  • 3. Scenari Futuri: Cambi Climatici • European Regional Climate Modeling (Christensen et al., 2005) http://prudence.dmi.dk
  • 4.
  • 5.
  • 7. Gli impatti dei Cambiamenti Climatici ▪ Diminuzione della portata dei fiumi ▪ Perdita di biodiversità̀ ▪ Rischio desertificazione ▪ Aumento della richiesta idrica in agricoltura ▪ Aumento della mortalità̀ da ondate di calore ▪ Espansione degli habitat per vettori di malattie ▪ Diminuzione del potenziale idroelettrico IMPATTI = effetti sui sistemi naturali e umani causati da eventi meteorologici e climatici estremi e dai cambiamenti climatici e vulnerabilità̀ di una società̀ o un sistema esposti ai cambiamenti climatici (IPCC 2014).
  • 8. Intensificazione delle precipitazioni estreme e dei periodi siccitosi - Eventi alluvionali - Eventi di dissesto idrogeologico - Danni ad infrastrutture e servizi - Riduzione precipitazione in periodi estivi - Difficoltà per la gestione della risorsa idrica (competizione tra settori)
  • 10. Caratteristiche delle precipitazioni meteoriche negli ultimi eventi in Italia
  • 11. Mitigazione e Adattamento Politiche, strategie e misure che si possono mettere in campo per ridurre le emissioni di gas a effetto serra Processo di adeguamento al clima Cerca di limitare o evitare danni e/o sfruttare le opportunità̀ favorevoli Integrare nel modo più̀ efficace ed efficiente mitigazione e adattamento che offrono due soluzioni diverse, ma complementari, allo stesso problema
  • 12. Uso del Suolo e Trasformazioni • L’Italia è un paese fortemente antropizzato: 189 ab./Km2; a fronte della Francia 114; Spagna 89. • Nel periodo 1990-2005 si è verificato un consumo di suolo di oltre 244.000 ettari/anno (due volte la superficie del Comune di Roma, pari a 668 ettari/giorno) 26/11/2018 Prof. S. Manfreda – Ordine Ingegneri Potenza 12
  • 13. Suolo consumato in percentuale per comune (2012). Fonte: ISPRA. 26/11/2018 Prof. S. Manfreda – Ordine Ingegneri Potenza 13
  • 14. Suolo consumato in percentuale per comune (2012). Fonte: ISPRA. 26/11/2018 Prof. S. Manfreda – Ordine Ingegneri Potenza 14
  • 15. Portata Generata con diversi usi del suolo Area coperta da Vegetazione Arborea P5g (mm) P (mm) A (kmq) t (h) 15 50 1 9 dry CNI S (mm) Ia (mm) Q (mm) Q (l/s) 12.7 38.7 403.0 80.60 0.00 0 average CNII S (mm) Ia (mm) Q (mm) Q (l/s) 12.7<P5g<27.94 60 169.33 33.87 1.40 43.31490209 near saturation CNIII S (mm) Ia (mm) Q (mm) Q (l/s) 27.94 78 72.81 14.56 0.00 -
  • 16. Portata Generata con diversi usi del suolo Area Urbanizzata P5g (mm) P (mm) A (kmq) t (h) 15 50 1 9 dry CNI S (mm) Ia (mm) Q (mm) Q (l/s) 12.7 68.8 115.1 23.03 0.00 0 average CNII S (mm) Ia (mm) Q (mm) Q (l/s) 12.7<P5g<27.94 84 48.38 9.68 18.33 565.7586002 near saturation CNIII S (mm) Ia (mm) Q (mm) Q (l/s) 27.94 92 20.80 4.16 0.00 -
  • 17. Potenza Eventi recenti 2018 – fonte Youtube
  • 18. Potenza Eventi recenti 2018 – fonte Youtube
  • 19. Potenza Eventi recenti 2018 – fonte Youtube
  • 20. Lo stato delle reti di drenaggio urbano • Eventi pluviometrici di intensità elevata più frequenti; • Incremento delle superfici impermeabili e aumento delle portate; • Reti spesso sottodimensionate rispetto alle evoluzioni e trasformazioni dei centri urbani; • Le frequenti situazioni di crisi delle attuali infrastrutture evidenzia la necessità di rivedere i sistemi di gestione delle acque pluviali.
  • 21.
  • 22. Definizioni • Acque meteoriche dilavanti (AMD): acque derivanti da precipitazioni atmosferiche; si dividono in acque meteoriche dilavanti non contaminate e acque meteoriche dilavanti contaminate, che includono anche le acque meteoriche di prima pioggia salvo le acque di prima pioggia assimilabili ad AMDNC. • Acque meteoriche dilavanti contaminate (AMC): acque meteoriche dilavanti, diverse dalle acque meteoriche dilavanti non contaminate, ivi incluse le acque di prima pioggia, derivanti dalle attività̀ che comportano oggettivo rischio di trascinamento, nelle acque meteoriche, di sostanze pericolose o di sostanze in grado di determinare effettivi pregiudizi ambientali individuate dal Regolamento attuativo. • Acque meteoriche dilavanti non contaminate (AMDNC): acque meteoriche dilavanti derivanti da superfici impermeabili non adibite allo svolgimento di attività̀ produttive.... Sono AMDNC anche le APP ad esse assimilabili. • Acque meteoriche di prima pioggia (AMPP): acque corrispondenti, per ogni evento meteorico, ad una precipitazione di 5 mm uniformemente distribuita sull’intera superficie scolante servita dalla rete di drenaggio; ai fini del calcolo delle portate si stabilisce che tale valore si verifichi in quindici minuti; i coefficienti di deflusso si assumono pari ad 1 per le superfici coperte, lastricate od impermeabilizzate ed a 0,3 per quelle permeabili di qualsiasi tipo, escludendo dal computo le superfici coltivate; si considerano eventi meteorici distinti quelli che si succedono a distanza di 48 ore.
  • 23. BEST MANAGEMENT PRACTICES NEI SISTEMI DI DRENAGGIO URBANO
  • 24. ESEMPI DI BEST MANAGEMENT PRACTICES
  • 25. TETTI VERDI • I TETTI VERDI a seconda della stratigrafia del tetto verde si possono trattenere fra il 30 ed il 90% delle acque meteoriche. Considerato l'effetto depurativo del verde pensile, l'acqua meteorica in eccesso può̀ essere immessa senza problemi in un impianto d'infiltrazione oppure in una canalizzazione. • Il verde pensile inoltre comporta ancora ulteriori vantaggi: laminazione, evaporazione e depurazione delle acque meteoriche; miglioramento dell'isolamento termico; miglioramento del microclima; assorbimento e filtraggio delle polveri atmosferiche; miglioramento della qualità̀ della vita e della qualità̀ del lavoro.
  • 26. Pavimentazioni Drenanti • RIPRISTINO DEL CICLO DELLE ACQUE I pavimenti drenanti permettono di trasferire l’acqua piovana al terreno, ripristinando l’equilibrio della falda e riducendo l’inquinamento locale. • DRENAGGIO DELLE ACQUE METEORICHE Anche in caso di precipitazioni intense le pavimentazioni drenanti disperdono le acque meteoriche efficacemente.
  • 27. Fitodepurazione: come trattare e recuperare le acque di scarico con sistemi naturali
  • 28. Philadelphia Water Department della US Environmental Protection Agency
  • 29. Philadelphia Water Department della US Environmental Protection Agency
  • 30. Sistemi di Accumulo Domestico
  • 31. Sistemi di Accumulo Domestico
  • 32. La Gestione delle Acque nella Città di Matera come modello sostenibile ispirato al passato
  • 33. Piovosità Annuale registrata dal 1922-2014 • Serie storica delle precipitazioni medie annuali a Matera. • A titolo illustrativo inserita una linea di che descrive la tendenza delle piogge registrate nel periodo 1922-2014.
  • 34. La città e l’acqua • Matera nasce a ridosso del Fiume Gravina • I sassi si articolano attorno a due grabiglioni tombati • Il clima è semi-arido ed era indispensabile costruire strategie di accumulo della risorsa idrica Cartografia catastale Via Fiorentini (1875) Grabiglione in Viale Bruno Buozzi 1900 - 2000 Evoluzione del Grabiglione in Via Fiorentini – 1900 -2000
  • 35. Fonti di approvvigionamento dell’acqua • Per millenni la principale fonte di approvvigionamento per gli abitanti dell’epoca stata il Gorgo o come la chiama il Verricelli (1595) in gergo dialettale “Jurio”, una riserva naturale di acqua in un’ansa del torrente Gravina. • La presenza di questo prezioso serbatoio naturale spiega l’intensa presenza di insediamenti temporanei e permanenti lungo le sponde della Gravina durante l’età paleolitica e neolitica.
  • 36. Fontana Ferdinandea Successivamente, l’approvvigionamento di acqua potabile fu principalmente assicurato dalle falde freatiche delle zone collinari che circondano “il Piano” (area immediatamente a monte del Sasso Barisano) che consentirono la creazione di una piccola fontana in corrispondenza del “Piano” (Piazza Vittorio Veneto – centro di Matera). Secondo Copeti (1982), l’opera di captazione e di canalizzazione dell’acqua fu realizzata nel Medioevo (data presunta 1351). La fontana era posta all’ingresso della città e secondo Verricelli (1595): “nel entrare de la Città una fontana abondante surgente con una conserva grandissima de acqua quale l’estate non si può bevere da chi non usato che gli fa venire doglie et torcimento di ventre”.
  • 37. Sistema di raccolta e decantazione della acque piovane a Murgia Sistema di raccolta e decantazione della acque piovane a Murgia Timone costituito da vasche di diversa ampiezza e profondità fra loro collegate
  • 38. La raccolta delle acque meteoriche Durante le piogge, terrazzamenti e sistemi di raccolta dell’acqua proteggevano i pendii dall’erosione e convogliavano per gravità le acque verso le cisterne attraverso canali al cui interno erano posti sacchi di juta che rallentavano la corsa dell’acqua permettendo anche un filtraggio della stessa.
  • 39. Cisterna a tetto • È un ingegnoso sistema per carpire le infiltrazioni del sottosuolo e la condensa naturale dovuta alle differenze di temperatura. Sul tetto presente il pozzo, dal quale l’acqua fatta fluire in vasche per l’abbeveraggio degli animali.
  • 40. Cisterna a tetto in località Murgia di S. Andrea
  • 41. Cisterna a Campana Standard Durante le piogge invernali, i terrazzamenti e sistemi di raccolta dell’acqua convogliavano per gravità le acque verso le cisterne. Le cisterne erano presenti nella maggior parte delle abitazioni, ed erano ad uso famigliare. Superficie drenata 100 m2 Volume 10 m3 Num. utenze 4 Avevano una capacità compresa fra i 5 -15 m3.
  • 42. Cisterna a Campana del vicinato • Le cisterne a Campana “grandi” avevano la funziona di accumulare acqua per un intero vicinato. Superficie drenata 260 m2 Volume 50 m3 N.utenze 6 0 5 10 15 20 25 30 35 1 31 61 91 121 151 181 211 241 271 301 331 361 Contenutod’acqua (m3) Tempo (giorni)
  • 43. Palombaro del Sasso Caveoso • Il Palombaro ha una superficie di oltre 100m2, con profondità comprese fra i 10 e i 13m; • Ha una capacità di circa 1300m3. Superficie drenata 43000 m2 Volume 1300 m3 Num. utenze 1500
  • 44. Palombaro Lungo • Ha una capacità di circa 5000 m3. Superficie drenata 165000 m2 Volume 5000 m3 Num. utenze 5740 • Questa “Cattedrale dell’Acqua” è la più grande cisterna presente nei Sassi di Matera.
  • 45. La disponibilità idrica del sistema delle cisterne Tipologia di Cisterna Volume Annuo (m3) N. Cisterne Totale (m3) Campana Standard 52,24 2039 106 517 Campana 135,81 170 23 087 Palombaro Lungo 68951,52 1 68 951 Palombaro del Caveoso 17969,18 1 17 969 Totale (m3) 216 525 Disponibilità (l ab. /giorno) 32,9 Il numero stimato di cisterne presenti nei Sassi di Matera si aggira sulle 2210 cisterne : • 2039 cisterne a campana standard; • 170 cisterne a campana “grandi”; • 2 palombari. Valutazioni riferite ad un anno medio
  • 46. Sviluppo e infrastruture Popolazione Basilicata Popolazione Matera 100k Nel 1927, la città di Matera fu connessa ad una grande infrastruttura idrica rappresentata dall’acquedotto del Sele. Questo diede un rapido impulso alla crescita della città. Nella prima metà degli anni ’50 iniziarono a prendere forma i rioni ed i quartieri di oggi portando ad un sostanziale sviluppo urbanistico.