161.000 occupati in meno dal marzo 2014 ... lo dice Istat con il report del 30 aprile 2015 .... girano un po troppe chiacchere ma per ora poco si fa per rimettere in moto la macchina produttiva .... leggi
161.000 occupati in meno dal marzo 2014 ... lo dice Istat con il report del 30 aprile 2015 .... girano un po troppe chiacchere ma per ora poco si fa per rimettere in moto la macchina produttiva .... leggi
Parte I° di III - il documento è aperto alla partecipazione di tutta la città, qui viene riportato in sintesi dei lavori effettuati nei due appuntamenti che si sono susseguiti in via Cialdini 59 in Fabriano. L'analisi punta ad individuare le problematiche di una media città italiana. Si cerca inoltre con numeri reali soluzioni reali. Buona lettura. Le parti II° e III° verranno scritte nei prossimi apputamenti, aperti alla partecipazione di tutti, di aprile e maggio ogni giovedì alle ore 21.00 in via Cialdini 59.
Convegno scientifico Matera, 23 ottobre 2019
Territorio, cultura e sviluppo: una lettura attraverso il Rapporto Istat 2019
Università degli studi della Basilicata - Aula Magna
Via Lanera, 20 Matera
c'e molta confusione nei dati sull'occupazione; media e politici enfatizzano la crescita, ma l'ISTAT ci dice che a marzo 2015 su marzo 2014 l'occupazione è diminuita di 161.000 unità e che tasso di occupazione è passato da 55,7% a 55,5% , -0,2/ non sono bei numeri ...leggi
The document appears to be from the website www.explorehimalaya.com and describes the various adventure, cultural, and responsible tourism activities they offer in the Himalayas, including skydiving, trekking, climbing, rafting, wildlife safaris, cultural tours, homestays, and more. It also discusses their motivated team, customized products/services, world record events, network/subsidiaries, celebrity experiences, and their roles in the community through responsible tourism initiatives.
Parte I° di III - il documento è aperto alla partecipazione di tutta la città, qui viene riportato in sintesi dei lavori effettuati nei due appuntamenti che si sono susseguiti in via Cialdini 59 in Fabriano. L'analisi punta ad individuare le problematiche di una media città italiana. Si cerca inoltre con numeri reali soluzioni reali. Buona lettura. Le parti II° e III° verranno scritte nei prossimi apputamenti, aperti alla partecipazione di tutti, di aprile e maggio ogni giovedì alle ore 21.00 in via Cialdini 59.
Convegno scientifico Matera, 23 ottobre 2019
Territorio, cultura e sviluppo: una lettura attraverso il Rapporto Istat 2019
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c'e molta confusione nei dati sull'occupazione; media e politici enfatizzano la crescita, ma l'ISTAT ci dice che a marzo 2015 su marzo 2014 l'occupazione è diminuita di 161.000 unità e che tasso di occupazione è passato da 55,7% a 55,5% , -0,2/ non sono bei numeri ...leggi
The document appears to be from the website www.explorehimalaya.com and describes the various adventure, cultural, and responsible tourism activities they offer in the Himalayas, including skydiving, trekking, climbing, rafting, wildlife safaris, cultural tours, homestays, and more. It also discusses their motivated team, customized products/services, world record events, network/subsidiaries, celebrity experiences, and their roles in the community through responsible tourism initiatives.
Documento sindaci contro città metropolitane def firmeLuigi Palamara
I SINDACI DI:
ALTAVILLA MILICIA, ALTOFONTE, BAGHERIA, BELMONTE MEZZAGNO,
CASTELDACCIA, CINISI, FICARAZZI, MONREALE, SANTA CRISTINA GELA, SANTA
FLAVIA, TERRASINI, TRABIA, USTICA, VILLABATE,
CHIEDONO
L’IMMEDIATO RITIRO DEL DISEGNO DI LEGGE
SULL’ISTITUZIONE E ORDINAMENTO DELLE CITTA’
METROPOLITANE DI CATANIA, MESSINA E PALERMO.
Rapporto annuale Caritas Cagliari. Analisi socio-economica della Sardegna e della Diocesi di Cagliari. Il lavoro che manca e la disoccupazione giovanile.
Martedì 19 novembre 2013, si è tenuta ad Aosta, alla Cittadella dei Giovani, l’assemblea pubblica di Confindustria Valle d’Aosta dal titolo “Il futuro dell’impresa manifatturiera:
due realtà alpine a confronto, Valle d’Aosta e Provincia autonoma di Bolzano”. Nel corso dell’evento la Presidente Monica Pirovano ha presentato alcuni dati delle due
realtà alpine.
Dinamiche del settore manifatturiero Italiano e prospettive di sviluppo nel M...University of Calabria
"Prospettive di Sviluppo nel Mezzogiorno - Ruolo dell’Artigianato»
14 e 15 Novembre 2016, Centro Congressi Hotel la Principessa, Campora S. G. - Amantea (CS)
I Seminari del Progetto Lab.Art. - Laboratorio Artigiano
CGIL - Fondazione Giuseppe Di Vittorio - FondArtigianato
Tessere reti, promuovere fiducia, accompagnare la risalita. L’impegno della Caritas diocesana di Cagliari per i giovani, la famiglia, il lavoro, l’accoglienza, la povertà.
Rapporto Caritas 2014
2015 - Analisi disoccupazione nella Città di FABRIANORoberto Sorci
Un analisi sulla situazione occupazionale di Fabriano ex capitale degli elettrodomestici che da città della massima occupazione è diventata la città della disoccupazione . Nel documento le motivazioni perché la "politica" chieda per questo territorio il riconoscimento di Area di Crisi Industriale Complessa. Sono illustrate inoltre le motivazioni per cui il territorio fabrianese può essere reindustrializzato con successo .
E' stata pubblicata la Nota del III trimestre del 2014 relativa al Sistema delle Comunicazioni Obbligatorie sui movimenti di rapporti di lavoro, in Italia, registrati nel periodo luglio-settembre 2014. Da pagina 10 i dati regionali.
La nota è stata curata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - DG dei Sistemi Informativi, Innovazione Tecnologica e Comunicazione e da Italia Lavoro, Ufficio di Statistica e da Italia Lavoro Staff di Statistica, Studi e Ricerche sul Mercato del Lavoro.
1. III Trimestre 2013
Il mercato del lavoro
Prendendo a riferimento la media dei primi due trimestri, è possibile tracciare un quadro evolutivo
provvisorio del 2013 riguardo i principali indicatori del mercato del lavoro, così da avere il “polso” delle
dinamiche in atto con un maggior grado di tempestività, sempre attraverso l’utilizzo dei dati derivanti
dall’indagine Istat1.
La serie storica delle forze lavoro evidenzia con tutta chiarezza gli effetti di medio periodo della crisi. La
contrazione della capacità di spesa che in questi anni hanno subito le famiglie italiane ha indotto sempre
più persone ad affacciarsi sul mercato del lavoro. Soprattutto nei nuclei monoreddituali è emersa così la
necessità di integrare il reddito familiare attraverso l’accesso al mercato del lavoro di uno o più
componenti. In molti casi, e soprattutto nel Sud, tale fenomeno ha interessato in larga parte le donne: il
numero di occupate o in cerca di occupazione, dopo un periodo di continua contrazione (tra il 2004 e il
2009), è cresciuto di quasi 7mila unità tra il 2009 e il 2012 (da 64.797 a 71.503). Anche nel 2013, tale
fenomeno non sembra arrestarsi, almeno guardando alla media dei primi due trimestri. In soli sei mesi,
facendo riferimento ai dati grezzi (non destagionalizzati), il saldo di genere risulta positivo in entrata per
oltre mille e cento unità (72.608). Anche la componente maschile ha ripreso il sentiero di espansione, ma
solo a partire dal 2012. Il livello complessivo delle forze di lavoro provinciali ha così raggiunto quota
184.102 nel 2012, con una ulteriore crescita nei primi due trimestri del 2013 (187.134; +3mila circa).
Andamento delle forze di lavoro in provincia di Reggio Calabria
(valori assoluti; Anni 2004-2012 e media dei primi due trimestri del 2013)
225.000
200.000
175.000
150.000
125.000
100.000
75.000
50.000
25.000
0
210.896
130.339
207.071
129.355
198.681
127.993
80.556
77.717
70.688
2004
2005
2006
186.341
182.272
178.531
179.650
175.753
184.102
187.134
118.377
115.284
113.735
112.270
108.965
112.599
114.527
67.964
66.989
64.797
67.380
66.787
71.503
72.608
2012
2013 II T
2007
2008
Maschi
Fonte: elaborazioni CCIAA di Reggio Calabria su dati Istat
2009
Femmine
2010
2011
TOTALE
Nonostante la crescita di breve e medio periodo, il tasso di attività provinciale (49,3) registra ancora uno
svantaggio strutturale nei confronti della Penisola (63,6), mentre il confronto con la media delle province
calabresi evidenzia un lieve recupero, con una crescita di quasi un punto percentuale (dal 48,4 al 49,3), a cui
si associa una riduzione regionale di circa un punto e mezzo (da 51,7 a 50,2).
1
La Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro è un’indagine campionaria condotta dall’Istat sulla popolazione
residente (circa 600mila individui all’anno) al fine di comprendere il funzionamento e le dinamiche occupazionali, su
base trimestrale e annuale. Alla pubblicazione dei dati annuali dell’Istat a livello provinciale, la Camera di Commercio
di Reggio Calabria, in quanto soggetto SISTAN, produce elaborazioni ad hoc trimestrali a partire dall’utilizzo dei
microdati disponibili.
Camera di Commercio di Reggio Calabria
Pagina 1
2. III Trimestre 2013
Il mercato del lavoro
Andamento del tasso di attività per classi di età in provincia di Reggio Calabria, in Calabria e in Italia
(rapporto tra forze di lavoro e popolazione con almeno 15 anni; Anno 2012 e media dei primi due trimestri del 2013)
70,0
62,5
60,0
56,4
62,4
54,8
55,0
50,0
53,7
52,1
62,7
62,5
50,2
62,4
62,2
47,9
47,4
2010
48,4
2012
2011
49,3
II Trimestre
2013
46,5
2009
50,2
48,8
47,2
63,6
62,2
48,7
63,7
51,7
63,0
50,6
65,0
52,9
52,4
49,8
45,0
48,4
40,0
2004
2005
2006
2007
Reggio Calabria
2008
Calabria
ITALIA
Fonte: elaborazioni CCIAA di Reggio Calabria su dati Istat
Anche sul fronte occupazionale, gli anni di crisi hanno lasciato un segno evidente in provincia, riducendo
l’incontro tra domanda e offerta di lavoro di quasi diecimila unità. Dai 158.795 occupati, infatti, si passa a
poco più di 149mila. Le differenze di genere, nel medio periodo, sembrano ricalcare il processo dapprima
ricordato: il numero di donne occupate, tra il 2010 e il 2012 risulta addirittura in crescita, grazie soprattutto
all’adozione di forme contrattuali flessibili.
Il perdurare del ciclo recessivo, tuttavia, ha iniziato a manifestare i suoi effetti anche su tale indicatore, visti
i 4mila posti di lavoro “rosa” persi durante i primi sei mesi del 2013. Nel complesso, l’anno corrente ha
evidenziato una contrazione di oltre 5mila posti di lavoro, riconducendo la provincia allo stesso livello
sperimentato nel 2010, al culmine degli effetti della crisi dei mutui sub-prime.
Andamento degli occupati per genere in provincia di Reggio Calabria
(valori assoluti; Anni 2004-2012 e media dei primi due trimestri del 2013)
200.000
175.000
170.311
173.376
173.389
166.851
161.882
158.305
158.795
152.768
154.346
149.047
104.152
101.649
101.114
93.886
92.203
90.985
57.730
56.655
57.681
58.882
62.143
58.062
2011
2012
2013 II T
150.000
125.000
108.844
110.708
112.712
108.151
100.000
75.000
50.000
61.467
62.668
60.677
2004
2005
2006
58.700
25.000
0
2007
2008
2009
Maschi
Femmine
2010
TOTALE
Fonte: elaborazioni CCIAA di Reggio Calabria su dati Istat
Una crescita della forza lavoro e una riduzione dei posti disponibili inducono gioco forza a un
peggioramento del tasso di occupazione (relativo alla popolazione 15-64 anni). Come media dei primi due
Camera di Commercio di Reggio Calabria
Pagina 2
3. III Trimestre 2013
Il mercato del lavoro
trimestri, il 39,1 della provincia di Reggio Calabria risulta certo inferiore alla media annua del 2012 (40,4),
ma per la prima volta dal 2006, superiore all’analogo indice riferito all’intera regione (38,5). Permane un
differenziale di circa sedici punti e mezzo con la media nazionale (55,6) che lascia intendere la debolezza del
mercato del lavoro reggino.
Andamento del tasso di occupazione in provincia di Reggio Calabria, in Calabria e in Italia
(rapporto tra gli occupati e popolazione di 15-64 anni; Anni 2004-2012 e media dei primi due trimestri del 2013)
60,0
57,4
50,0
57,5
58,4
46,0
55,0
45,7
46,1
58,7
58,7
44,9
40,0
44,5
45,6
44,5
56,9
56,9
56,8
43,1
42,2
42,5
41,6
41,8
44,1
45,0
45,5
57,5
41,8
55,6
39,1
42,9
40,3
40,4
2011
2012
35,0
38,5
30,0
2004
2005
2006
2007
2008
Reggio Calabria
2009
2010
CALABRIA
II Trimestre
2013
ITALIA
Fonte: elaborazioni CCIAA di Reggio Calabria su dati Istat
L’andamento divergente tra offerta (in aumento) e domanda di lavoro (in riduzione) ha effetti di notevole
portata sulla disoccupazione, calcolata come numero di persone in cerca di occupazione sul totale dei
residenti che si dichiarano attivi. Dopo un periodo di lieve crescita sperimentato nella prima fase di crisi,
esaurito il contributo contenitivo offerto dagli strumenti di protezione sociale passiva (CIG in primis), il
numero di coloro che si dichiarano in cerca di un posto di lavoro è aumentato di quasi novemila unità,
portandosi da 20.855 a 29.756.
Andamento dei disoccupati per genere in provincia di Reggio Calabria
(valori assoluti; Anni 2004-2012 e media dei primi due trimestri del 2013)
50.000
40.585
40.000
38.087
33.695
29.756
30.000
25.292
21.496
22.985
23.541
19.491
20.390
20.227
20.855
10.226
11.131
12.085
11.156
10.011
20.000
18.647
9.264
9.259
8.141
9.699
7.906
9.361
2006
2007
2010
TOTALE
2011
2012
15.281
19.089
20.396
15.080
15.049
10.000
0
2004
2005
2008
2009
Maschi
Femmine
14.546
2013 II T
Fonte: elaborazioni CCIAA di Reggio Calabria su dati Istat
Nei primi due trimestri dell’anno corrente, poi, al lordo degli effetti stagionali, la provincia di Reggio
Calabria registra un progressivo surriscaldamento del fenomeno, in linea con quanto osservabile a livello
Camera di Commercio di Reggio Calabria
Pagina 3
4. III Trimestre 2013
Il mercato del lavoro
regionale e nazionale. Il tasso di coloro che sono in cerca di un’occupazione, pari al 16,2% nel 2012, nel giro
di soli sei mesi ha superato quota un quinto (20,4%). Una dinamica, quella sperimentata dal territorio
reggino, in linea con quella regionale ma inferiore a quella nazionale, con un ulteriore peggioramento del
gap strutturale che interessa l’area.
Andamento del tasso di disoccupazione in provincia di Reggio Calabria, in Calabria e in Italia
(rapporto tra gli occupati e la popolazione di riferimento; Anno 2012 e media dei primi due trimestri del 2013)
25,0
20,0
23,1
19,2
19,3
16,3
20,4
12,9
15,0
14,3
11,3
10,5
11,2
6,8
6,1
6,7
2006
2007
2008
12,7
8,0
7,7
11,9
11,3
14,4
10,0
5,0
11,2
12,1
11,6
12,7
16,2
13,1
10,7
7,8
8,4
8,4
2009
2010
2011
12,4
0,0
2004
2005
Reggio Calabria
CALABRIA
2012
II Trimestre
2013
ITALIA
Fonte: elaborazioni CCIAA di Reggio Calabria su dati Istat
Il prolungato periodo recessivo crea un effetto distorsivo sulla popolazione, favorendo i lavoratori
contrattualmente più stabili e concentrando gli effetti sulle forme di lavoro atipiche, spesso occupate dai
più giovani. Anche con riferimento alla media dei primi due trimestri del 2013, dunque, il processo di
divergenza continua a sfavorire la fascia meno matura della popolazione, con un tasso di disoccupazione
che ha raggiunto il 54,1% della forza lavoro nella classe 15-24 anni (44,6% alla fine del 2012), e 26,3% per la
classe successiva (24,9% nel 2012).
Il numero di coloro che cercano lavoro con almeno 35 anni, dopo una sostanziale stabilità fino al 2011, ha
ora preso a crescere con intensità, in relazione ai fattori già posti alla luce nelle pagine precedenti,
raddoppiando nel giro di soli diciotto mesi (15,2% come media dei primi due trimestri del 2013).
Nonostante ciò, il differenziale generazionale prosegue a crescere. Per farsi un’idea dell’entità di tale
fenomeno, basti pensare come un giovane dell’area caratterizzata dal più basso tasso di disoccupazione
generale (la provincia di Reggio Emilia), ha minor probabilità di trovare lavoro di un over 34 reggino, stante
un tasso di disoccupazione della fascia di età 15-24 pari al 15,9%. In tal senso, il problema del differenziale
di opportunità tra giovani e popolazione “adulta” sembra addirittura più urgente dell’annoso divario tra
Nord e Sud di cui da decenni si discute.
Camera di Commercio di Reggio Calabria
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5. III Trimestre 2013
Il mercato del lavoro
Andamento del tasso di disoccupazione per classi di età in provincia di Reggio Calabria
(rapporto tra gli occupati e la popolazione di riferimento; Anni 2004-2012 e media dei primi due trimestri del 2013)
60,0
52,9
54,1
52,1
50,0
42,8
40,0
30,0
20,0
34,3
27,0
19,2
29,4
25,5
33,0
24,9
17,6
12,7
44,6
29,4
22,5
16,3
45,2
17,5
10,5
19,4
11,2
11,3
17,8
11,6
19,1
16,2
26,3
20,4
13,1
15,2
10,0
10,8
0,0
2004
7,7
2005
7,0
5,5
2006
2007
15-24 anni
6,2
5,9
2008
25-34 anni
6,9
2009
2010
Almeno 35 anni
7,5
2011
Totale
9,5
2012
2013 II T
Fonte: elaborazioni CCIAA di Reggio Calabria su dati Istat
Per approfondire (control + clic per aprire il collegamento):
http://dati.istat.it/?lang=it
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