Connessioni in Acciaio - Lezione 14 dicembre2012Franco Bontempi
Lezione del 14 dicembre 2012 dell'Ing. Chiara Crosti - Corso di Costruzioni Metalliche del Prof. Ing. Franco Bontempi presso la Facolta' di Ingegneria della Universita' di Roma La Sapienza
Analisi tridimensionale di pile da ponte a doppia lama.Franco Bontempi
Giornate AICAP 2002
La pila da ponte a doppia lama è formata da due parti con caratteristiche geometriche e meccaniche molto diverse tra
loro. La prima parte è costituita da un cassone chiuso, molto rigido; la seconda, superiore, è composta da due lame
flessibili collegate rigidamente in sommità. Analizzando la struttura nella sua tridimensionalità, si vuole porre in rilievo
alcuni comportamenti che un’analisi più semplice non è in grado di cogliere.
Connessioni in Acciaio - Lezione 14 dicembre2012Franco Bontempi
Lezione del 14 dicembre 2012 dell'Ing. Chiara Crosti - Corso di Costruzioni Metalliche del Prof. Ing. Franco Bontempi presso la Facolta' di Ingegneria della Universita' di Roma La Sapienza
Analisi tridimensionale di pile da ponte a doppia lama.Franco Bontempi
Giornate AICAP 2002
La pila da ponte a doppia lama è formata da due parti con caratteristiche geometriche e meccaniche molto diverse tra
loro. La prima parte è costituita da un cassone chiuso, molto rigido; la seconda, superiore, è composta da due lame
flessibili collegate rigidamente in sommità. Analizzando la struttura nella sua tridimensionalità, si vuole porre in rilievo
alcuni comportamenti che un’analisi più semplice non è in grado di cogliere.
Slide della esercitazione n.7 del Corso di Tecnica delle Costruzioni per Ingegneria Civile tenuto dal Prof. Franco Bontempi alla Sapienza Universita' di Roma - esercitazioni tenute dall'Ing. Stefania Arangio
Corso di Aggiornamento Professionale
MODELLAZIONE STRUTTURALE
E CALCOLO AUTOMATICO DELLE STRUTTURE
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Pordenone
21-22 settembre 2017
Lezione Dott. Ing. Francesco Petrini
Bridges with hinged spans after a centenary experienceDCEE2017
Pier Giorgio Malerba.
Several steel and R.C. continuous bridges of the last century were made statically determinate by
placing hinge connections in suitable points of their spans (articulated bridges). The main
advantages of this choice are a clear and simple static scheme and the avoidance of spurious effect
due to settlements of the foundations.
On the other hand, the systematic use of bearing supports and joints along the spans causes slope
discontinuities of the road platform: under the permanent loads, such kinks are progressively
increased by shrinkage, creep and steel relaxation effects; under the traffic loads these local
discontinuities foster the dynamic effects in the neighbourhood of the hinges and causes severe
damages both at these devices and at their interfaces with the body of the main structure. Moreover,
these effects are an inconvenience as far as the appearance of the structure and ride comfort.
This contribution would present an overview of the performance of these bridges after a century of
experiences and to highlight their most diffused drawbacks. Particular attention is paid to the hinge
connections made of a couple of opposite R.C. corbels, which is one of the most critical zones. In
fact, their shape made difficult the detailing of the bars, frequently quite congested, attracts and
retains the damaging agents (salted water from the platform) and, as a consequence, gives rise to
fast corrosion states. Some criteria for their structural assessment are given and the examples of
rehabilitation are presented.
ntesi degli argomenti trattati nelle esercitazioni 7 (parte 2) e 8 del Corso di Tecnica delle Costruzioni tenuto presso la Facoltà di Ingegneria Civile della Sapienza di Roma
AS4100 Steel Design Webinar Worked ExamplesClearCalcs
Worked examples from the ClearCalcs AS4100 Steel Design Webinar - slides: https://www.slideshare.net/clearcalcs/steel-design-to-as4100-1998-a12016-webinar-clearcalcs
Libro che raccoglie le lezioni del Prof. Giulio Ceradini a cura del Prof. Carlo Gavarini.
Ad uso esclusivo degli Allievi del Corso di Teoria e Progetto di Ponti della Facoltà di Ingegneria della Sapienza - Prof. Ing. Franco Bontempi
lezione tenuta presso l'Ordine degli Ingegneri di Siena, all'interno del corso di aggiornamento sulle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC08) tenuto in data 21 febbraio 2012.
Appunti del corso di Tecnica delle Costruzioni - Bontempi, SapienzaFranco Bontempi
Appunti del corso di Tecnica delle Costruzioni Prof. Ing. Franco Bontempi, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Sapienza Universita' di Roma, raccolti dalla Allieva Alessia Perini.
Corso di Tecnica delle Costruzioni per Ingegneri Civili presso la Facolta' di Ingegneria della Sapienza di Roma, Prof. Ing. Franco Bontempi (appunti del I semestre del raccolti da Alessandra Aguinagalde)
Slide della esercitazione n.7 del Corso di Tecnica delle Costruzioni per Ingegneria Civile tenuto dal Prof. Franco Bontempi alla Sapienza Universita' di Roma - esercitazioni tenute dall'Ing. Stefania Arangio
Corso di Aggiornamento Professionale
MODELLAZIONE STRUTTURALE
E CALCOLO AUTOMATICO DELLE STRUTTURE
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Pordenone
21-22 settembre 2017
Lezione Dott. Ing. Francesco Petrini
Bridges with hinged spans after a centenary experienceDCEE2017
Pier Giorgio Malerba.
Several steel and R.C. continuous bridges of the last century were made statically determinate by
placing hinge connections in suitable points of their spans (articulated bridges). The main
advantages of this choice are a clear and simple static scheme and the avoidance of spurious effect
due to settlements of the foundations.
On the other hand, the systematic use of bearing supports and joints along the spans causes slope
discontinuities of the road platform: under the permanent loads, such kinks are progressively
increased by shrinkage, creep and steel relaxation effects; under the traffic loads these local
discontinuities foster the dynamic effects in the neighbourhood of the hinges and causes severe
damages both at these devices and at their interfaces with the body of the main structure. Moreover,
these effects are an inconvenience as far as the appearance of the structure and ride comfort.
This contribution would present an overview of the performance of these bridges after a century of
experiences and to highlight their most diffused drawbacks. Particular attention is paid to the hinge
connections made of a couple of opposite R.C. corbels, which is one of the most critical zones. In
fact, their shape made difficult the detailing of the bars, frequently quite congested, attracts and
retains the damaging agents (salted water from the platform) and, as a consequence, gives rise to
fast corrosion states. Some criteria for their structural assessment are given and the examples of
rehabilitation are presented.
ntesi degli argomenti trattati nelle esercitazioni 7 (parte 2) e 8 del Corso di Tecnica delle Costruzioni tenuto presso la Facoltà di Ingegneria Civile della Sapienza di Roma
AS4100 Steel Design Webinar Worked ExamplesClearCalcs
Worked examples from the ClearCalcs AS4100 Steel Design Webinar - slides: https://www.slideshare.net/clearcalcs/steel-design-to-as4100-1998-a12016-webinar-clearcalcs
Libro che raccoglie le lezioni del Prof. Giulio Ceradini a cura del Prof. Carlo Gavarini.
Ad uso esclusivo degli Allievi del Corso di Teoria e Progetto di Ponti della Facoltà di Ingegneria della Sapienza - Prof. Ing. Franco Bontempi
lezione tenuta presso l'Ordine degli Ingegneri di Siena, all'interno del corso di aggiornamento sulle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC08) tenuto in data 21 febbraio 2012.
Appunti del corso di Tecnica delle Costruzioni - Bontempi, SapienzaFranco Bontempi
Appunti del corso di Tecnica delle Costruzioni Prof. Ing. Franco Bontempi, Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale, Sapienza Universita' di Roma, raccolti dalla Allieva Alessia Perini.
Corso di Tecnica delle Costruzioni per Ingegneri Civili presso la Facolta' di Ingegneria della Sapienza di Roma, Prof. Ing. Franco Bontempi (appunti del I semestre del raccolti da Alessandra Aguinagalde)
Tecnica delle Costruzioni A.A. 2013/14 BontempiFranco Bontempi
Il corso ha per oggetto la progettazione strutturale, attraverso la traduzione dei principi e delle teorie della meccanica strutturale in modelli, metodi e criteri adeguati a definire il comportamento strutturale delle costruzioni e a eseguire la verifica della sicurezza e delle capacità prestazionali delle opere e degli elementi in acciaio, in conglomerato armato e in conglomerato armato precompresso. Alla fine del corso, lo Studente: 1) acquisirà le conoscenze teoriche e metodologiche fondamentali per l’analisi strutturale e la progettazione e 2) avrà le competenze per concepire, progettare e verificare costruzioni ordinarie; acquisirà capacità 3) di giudizio e di 4) comunicazione di idee, informazioni, dati, problemi e soluzioni relativi alle costruzioni tipiche dell’Ingegneria Civile, sia singole, come edifici, sia componenti di reti infrastrutturali; 5) potrà successivamente estendere le conoscenze e le competenze su tutti i temi specialistici relativi all’Ingegneria Strutturale.
6 febbraio 2014 - Si è svolta presso l’Università della Calabria di Arcavacata di Rende (Cs) la giornata di studio sulla “ Resistenza al fuoco delle strutture”, organizzata dalla Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco e dall’Università della Calabria, con il Patrocinio dell’Ordine degli Ingegneri di Cosenza, e rivolta ai professionisti che operano nel settore dell’antincendio.
http://www.vigilfuococalabria.com/territorio/direzione/291-unical-giornata-di-studio-resistenza-al-fuoco-delle-strutture-2.html
Reti DC e reti AC: problematiche di affidabilità nelle reti di distribuzione ...Sardegna Ricerche
La presentazione realizzata da Giovanna Adinolfi nel corso dell'evento "Affidabilità delle reti ibride AC/DC", che è stato organizzato dalla Piattaforma Energie rinnovabili e si è svolto il 29 settembre 2021.
Strutture temporanee arangio ottobre 2014 sapienzaStroNGER2012
Lezione di Franco Bontempi
LA STATICA DEGLI ALLESTIMENTI TEMPORANEI PER EVENTI Quadro normativo e verifiche di sicurezza.
Venerdì 10 ottobre 2014,
Aula del Chiostro, Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale,
Sapienza Università di Roma
Corso di dottorato & Corso di formazione StroNGER2012
Basi di OTTIMIZZAZIONE STRUTTURALE, 6 luglio 2016 (totale di 8 ore)
&
LA PROGETTAZIONE STRUTTURALE ATTRAVERSO L’ANALISI DI CASI CRITICI, 7 e 8 luglio (totale di 16 ore)
I Restauri e la Città: l’esempio del Colosseo e della Casa di AugustoStroNGER2012
GLI ATTORI DEL DIVENIRE URBANO
Facoltà di Ingegneria
Sapienza Università di Roma
Sala del Chiostro 26 NOVEMBRE 2015
a cura di
Alessandro Cutini - Franco Bontempi
SISTEMILA RETE STRADALE URBANA:UN’EMERGENZA DEL QUOTIDIANO O UN’OPPORTUNITA’ ...StroNGER2012
GLI ATTORI DEL DIVENIRE URBANO
Facoltà di Ingegneria
Sapienza Università di Roma
Sala del Chiostro 26 NOVEMBRE 2015
a cura di
Alessandro Cutini - Franco Bontempi
INFRASTRUTTURE IN AMBITO URBANO: COMPLESSITA’ DI PROGETTO E DURABILITA’StroNGER2012
GLI ATTORI DEL DIVENIRE URBANO
Facoltà di Ingegneria
Sapienza Università di Roma
Sala del Chiostro 26 NOVEMBRE 2015
a cura di
Alessandro Cutini - Franco Bontempi
61Resilienza dei centri urbani e rilievo delle costruzioni: un binomio indivi...StroNGER2012
GLI ATTORI DEL DIVENIRE URBANO
Facoltà di Ingegneria
Sapienza Università di Roma
Sala del Chiostro 26 NOVEMBRE 2015
a cura di
Alessandro Cutini - Franco Bontempi
Roma e le sue acque:il punto di vista della Protezione CivileStroNGER2012
GLI ATTORI DEL DIVENIRE URBANO
Facoltà di Ingegneria
Sapienza Università di Roma
Sala del Chiostro 26 NOVEMBRE 2015
a cura di
Alessandro Cutini - Franco Bontempi
Una visione ampia dei sistemi: robustezza e resilienza.StroNGER2012
GLI ATTORI DEL DIVENIRE URBANO
Facoltà di Ingegneria
Sapienza Università di Roma
Sala del Chiostro 26 NOVEMBRE 2015
a cura di
Alessandro Cutini - Franco Bontempi
L’investigazione antincendio sugli aspetti strutturali: una proposta di codificaStroNGER2012
I numerosi incendi che si innescano e danneggiano
le strutture hanno rivoluzionato, da una parte,
molte procedure sulla prevenzione definendo metodologie
gestionali più efficaci e stanno, dall’altra,
portando ad affinare procedure investigative
codificate atte a ridurre il rischio di errori/omissioni
durante le indagini.
Lo scopo di questo articolo è quello di esporre
una metodologia codificata di Structural Fire Investigation
(Investigazione sugli aspetti strutturali in
caso di incendio) atta ad individuare le cause scatenanti,
pregresse e latenti, che hanno determinato
l’evento accidentale.
L’iter investigativo, associato a determinate operazioni
strutturali e forensi che partono dalla raccolta
delle informazioni iniziali al repertamento e
controllo documentale per poi completarsi con le
verifiche computazionali, sicuramente aiuta a determinare,
in maniera rigorosa, le cause e l’origine
di un incendio. La modellazione degli incendi con
il software del NIST, Fire Dynamics Simulator
(FDS) e l’analisi strutturale con vari codici di calcolo,
permettono di verificare determinate ipotesi
maturate durante il repertamento e di avvalorare
scientificamente l’analisi semiotica rilevata sulla
scena, fornendo dati forensi utili in fase dibattimentale.
Quindi un’attività investigativa pianificata, permette
a qualsiasi utente, (VV.F., personale delle Forze
dell’Ordine, Consulente, Perito, CTU o Libero
Professionista), di svolgere indagini in maniera appropriata
secondo una linea guida che permette
di non tralasciare controlli a volte rilevanti per la
stesura della documentazione complessiva in forma
di report finale.
29 May 2015 - Rome
Research Meeting with
University of Brasilia–Brazil
University of Nebraska-Lincoln (Omaha Campus)
University of Rome La Sapienza
StroNGER
29 May 2015 - Rome
Research Meeting with
University of Brasilia–Brazil
University of Nebraska-Lincoln (Omaha Campus)
University of Rome La Sapienza
StroNGER
29 May 2015 - Rome
Research Meeting with
University of Brasilia–Brazil
University of Nebraska-Lincoln (Omaha Campus)
University of Rome La Sapienza
StroNGER
29 May 2015 - Rome
Research Meeting with
University of Brasilia–Brazil
University of Nebraska-Lincoln (Omaha Campus)
University of Rome La Sapienza
StroNGER
Uso delle fibre di basalto nel risanamento degli edifici storiciStroNGER2012
Intervento di Stefania Arangio a:
Miglioramento e adeguamento sismico di strutture esistenti attraverso l'utilizzo di materiali compisiti in FRP
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma
14 aprile 2015
IDENTIFICAZIONE STRUTTURALE DEL COMPORTAMENTO SPERIMENTALE DI CENTINE INNOVAT...StroNGER2012
Contributo a IF CRASC'15 di Alessandra Castelli e Francesco Petrini.
14-16 maggio 2015.
Universita' degli Studi di Roma La Sapienza
Facolta' di Ingegneria Civile e Industriale
ifcrasc15@stronger2012.com
Corso Ottimizzazione Strutturale Sapienza 2015StroNGER2012
Il corso vuole introdurre in maniera semplice i concetti, i metodi, gli strumenti necessari all’ottimizzazione di una struttura in termini di capacità prestazionali e sicurezza. L’attenzione è focalizzata sulle idee e sulle applicazioni, nella convinzione che gran parte dei dettagli algoritmici, seppure fondamentali nelle applicazioni più sofisticate, possano essere rimandati a successivi approfondimenti: questo anche alla luce degli strumenti computazionali moderni che permettono di concentrarsi sulla progettazione concettuale dei sistemi strutturali nelle forme più attuali. Gli studenti potranno quindi essere capaci di impostare e comprendere i processi ideativi alla base delle moderne forme strutturali che si presentano per le coperture, i ponti e gli edifici alti.
MIGLIORAMENTO ED ADEGUAMENTO SISMICO DI STRUTTURE ESISTENTI ATTRAVERSO L’UTIL...StroNGER2012
MIGLIORAMENTO ED ADEGUAMENTO SISMICO DI STRUTTURE ESISTENTI ATTRAVERSO L’UTILIZZO DI MATERIALI COMPOSITI IN FRP.
14 e 21 Aprile 2015.
https://www.ording.roma.it/seminario.aspx?id=14727
MIGLIORAMENTO ED ADEGUAMENTO SISMICO DI STRUTTURE ESISTENTI ATTRAVERSO L’UTIL...
RESISTENZA AL FUOCO DEI COLLEGAMENTI DI STRUTTURE IN ACCIAIO_Crosti_Verona
1. VERONA, ITALY, 21 NOVEMBRE 2013
RESISTENZA AL FUOCO
DEI COLLEGAMENTI
DI STRUTTURE IN ACCIAIO
Chiara Crosti
“Sapienza” University of Rome,
chiara.crosti@uniroma1.it
chiara.crosti@stronger2012.com
2.
3.
4.
5. Structure of Next Generation – Energy harvesting and Resilience
Spin-off di Ricerca – www.stronger2012.com
Persone
Attivita’
Progettazione, adeguamento e ottimizzazione
Valutazione di Resilienza
Sostenibilita’ e Recupero Energetico
Modellazione numerica avanzata
Approccio ingegneristico alla progettazione di strutture in caso di
incendio
Ingegneria Forense
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
6. RESISTENZA AL FUOCO
DEI COLLEGAMENTI
DI STRUTTURE IN ACCIAIO
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
7. CASE HISTORY
Crollo di capannoni a seguito del sisma, Maggio 2012
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
8. CASE HISTORY
Crollo di capannoni a seguito del sisma, Maggio 2012
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
9. CASE HISTORY
I-35W Bridge, 1 Agosto 2007, Minnesota
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
10. I-35W Bridge, 1 Agosto 2007, Minnesota
U10-W
[*] National Transportation Safety Board, “Collapse of I-35 W Highway Bridge, Minneapolis, Minnesota, August
1, 2007” Accident Report, NTSB/HAR 08/03 PB 2008-916213, Washington D.C. 20594. 2008.
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
11. CASE HISTORY
WORLD TRADE CENTER 5, September 11th, 2011
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
12. CASE HISTORY
WORLD TRADE CENTER 5, September 11th, 2011
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
13. CASE HISTORY
WORLD TRADE CENTER 5, September 11th, 2011
Fema
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
14. CASE HISTORY
WORLD TRADE CENTER 5, September 11th, 2011
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
15. CASE HISTORY
WORLD TRADE CENTER 5, September 11th, 2011
World Trade Center 5 Failure Analysis, Kevin J. LaMalva, Jonathan R. Barnett, Ph.D. and Donald O. Dusenberry, P.E
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17. DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
NTC 2008
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
18. DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
19. DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
20. DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
21. DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
NTC 2008
Cap. 1 – Oggetto
“Circa le indicazioni applicative per l’ottenimento delle prescritte prestazioni, per quanto
non espressamente specificato nel presente documento, ci si può riferire a normative di
comprovata validità e a altri documenti tecnici elencati nel Cap. 12. In particolare quelle
fornite dagli Eurocodici con le relative Appendici nazionali costituiscono indicazioni di
comprovata validità e forniscono il sistematico supporto applicativo delle presenti
norme.”
Cap. 12 – Riferimenti tecnici
“Per quanto non diversamente specificato nella presente norma, si intendono coerenti
con i principi alla base della stessa, le indicazioni riportate nei seguenti documenti:
- Eurocodici strutturali pubblicati dal CEN, con le precisazioni riportate nelle Appendici
Nazionali o, in mancanza di esse, nella forma internazionale EN;
- Norme UNI EN armonizzate i cui riferimenti siano pubblicati su Gazzetta Ufficiale
dell’Unione Europea;
- Norme per prove, materiali e prodotti pubblicate da UNI.”
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
22. DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
NTC 2008
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
23. DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
UNI EN 1993-1-8
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Introduction
Basis of Design
Connections made with bolts, rivets or pins
Welded connections
Analysis, classification and modeling
Structural joints connecting H or I sections
Hollow section joints
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
24. DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
25. DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
CLASSIFICAZIONE DEL NODO SECONDO UNI EN 1993-1-8:2005
•Joint stiffness:
•Rigid;
•Semi-rigid;
•Pinned.
•Joint strength:
•Full strength;
•Partial strength;
•Pinned.
•Joint ductility:
•Continuos;
•Semi-continuos;
•Simple.
UNI EN 1993-1-8:2005
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
26. DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
UNI EN 1993-1-8:2005
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
27. DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
CLASSIFICAZIONE SECONDO LA RESISTENZA
ripristino di
resistenza
M, FULL STRENGTH
a parziale
ripristino
0.25*M, FULL STRENGTH
a cerniera
UNI EN 1993-1-8:2005
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
28. DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
CLASSIFICAZIONE SECONDO LA DUTTILITA’
STIFFNESS/RESISTANCE
Full-strength
Partial-strength
Pinned
Rigid
Continuos
Semi-continuos
*
Semi-continuos Semi-continuos
*
Semi-rigid
Pinned
*
*
Simple
UNI EN 1993-1-8:2005
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
29. DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
CLASSIFICAZIONE SECONDO I TIPI DI ANALISI
L’interpretazione da fornire a questa nuova classificazione dipende anche dal tipo di
analisi che si vuole condurre. Difatti, nel caso di un’analisi elastica globale, le uniche
caratteristiche rilevanti per la modellazione sono quelle di rigidezza; viceversa se stiamo
effettuando un’analisi rigido-plastica ci interessano principalmente le resistenze; infine,
in tutti gli altri casi, sia la rigidezza che la resistenza governano il modo in cui il nodo
dovrebbe essere modellato. La tabella seguente riassume la casistica presentata:
UNI EN 1993-1-8:2005
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
30. DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
Per rappresentare il comportamento di un nodo si fa riferimento al diagramma
momento-rotazione da cui è possibile effettuare delle valutazioni riguardanti la
resistenza, la rigidezza e la duttilità; in funzione della tipologia di connessione.
Mj,R
Sj,ini
ϕCd
Nodo
Modello
Curva caratteristica momentorotazione
Mj,R = momento flettente resistente
Sj,ini = rigidezza rotazionale iniziale
ϕCd = rotazione ultima
Lorenzo Conversano-Valutazione dell’influenza delle connessioni semi-rigide nell’analisi globale delle strutture in acciaio
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
31. DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
MODELLAZIONE DEL NODO
Il metodo che fornisce la più accurata conoscenza del comportamento dei nodi consiste
nell’effettuare test sperimentali; tuttavia, nella pratica di progettazione questa tecnica è
antieconomica, il che la rende adatta per lo più a propositi di ricerca. L’uso dei dati
sperimentali disponibili in letteratura è principalmente rivolto, più che alla progettazione,
alla validazione di modelli che mirano alla previsione del comportamento dei nodi a
partire dalle sue proprietà geometriche e meccaniche. I modelli per la previsione del
comportamento dei nodi si dividono in cinque categorie:
•test sperimentali; “Goverdhan data bank”, “Steel connection data bank”, “SERICON data bank”
•modelli empirici; Polimonio di Frye e Morris
•modelli analitici; 4 parametri di Richard e Abbott
•modelli agli elementi finiti;
METODO DELLE COMPONENTI
•modelli meccanici.
Detti anche modelli a molla, i modelli meccanici si basano sulla simulazione del
nodo/collegamento con un insieme di componenti rigide e flessibili.
chiara.crosti@uniroma1.it
32. DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
METODO DELLE COMPONENTI A TEMPERATURA AMBIENTE
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
42. ESEMPIO NUMERICO
COLLEGAMENTO TRAVE COLONNA
356x171x51 UB
356x171x51 UB
305x305x198 UC
Bulloni M20 8.8
Acciaio trave e colonna: S355
Acciaio piatto: S275
Piatto di giunto: 260x150x8
VE,d= 127.6 KN
ME,d (L/2)= 382.66 KNm
Temperatura ambiente
VE,d= 72.3 KN
ME,d (L/2)= 217 KNm
In caso di incendio
Beam-to-column joints with bolted end-plate connections
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
43. ESEMPIO NUMERICO
APPROCCIO TRADIZIONALE
La resistenza del collegamento deve soddisfare quanto prescritto nel EC3 parte 1-8
La resistenza a taglio del giunto e’ basata sulla resistenza a taglio della bullonatura, la
resistenza a taglio della flangia di estremita’, la resitenza a rottura per meccanismi di
tipo “block shear” e la capacita’ portante della flangia di estremita’.
Resistenza a taglio bullonatura
700 KN
Resistenza a taglio della flangia d'estremita'
270 KN
Resistenza a rottura per "block shear"
320 KN
Capacita’ portante
294 KN
VE,d / 2 < Rmin a taglio
63.8 KN < 270 KN
OK!
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
46. ESEMPIO NUMERICO
APPROCCIO TRADIZIONALE
Il grado di utilizzo del giunto deve essere minore uguale al massimo grado di utilizzo
dei due elementi connessi (trave, colonna)
μg = Grado di utilizzo giunto = (VEd /2) / Valore che governa la rottura del giunto = 0.24
OK!
μt = = Grado di utilizzo trave = MEd / Mc, Rd = 0.74
VE,d
356x171x51 UB
VE,d / 2
VE,d / 2
356x171x51 UB
305x305x198 UC
Temperatura ambiente
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
47. ESEMPIO NUMERICO
APPROCCIO TRADIZIONALE
•Determinazione dello spessore di protezione antincendio
μt > μg
E’ sufficiente assicurare una protezione anticendio almeno equivalente a quella scelta
dalla trave
• Classe di Resistenza richiesta di 60 min
• Protezione passiva al fuoco realizzata con una lastra in gesso applicata su tre lati
chiara.crosti@uniroma1.it - chiara.crosti@stronger2012.com
48. ESEMPIO NUMERICO
APPROCCIO TRADIZIONALE
Temperatura ( C )
1000
900
800
700
600
500
400
300
200
100
0
Temperatura del gas
Temperatura dell'acciaio protetto
0
Ap/V [1/m]
ca [J/kgK]
cp [J/kgK]
dp [m]
λp [W/mK]
ρa [kg/m3]
ρp [kg/m3]
ɸ
10
20
30
t (min)
40
50
60
136
600
1700
0.02
0.2
7850
800
0.7854
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50. ESEMPIO NUMERICO
METODO APPENDICE D, EUROCODICE
Temperature
E
TG = 281 oC
TF = 294 oC
TE = 314 oC
D
TD = 334 oC
C
B
A
TC = 354 oC
TB = 367 oC
TA = 392 oC
Distanza dalla flangia
inferiore della trave (mm)
G
F
350
G
300
F
250
E
200
D
150
C
100
B
50
T (oC)
A
0
0
100
200
300
400
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500
51. ESEMPIO NUMERICO
METODO APPENDICE D, EUROCODICE
Temperature
Fattore di riduzione
E
TG = 281 oC
TF = 294 oC
TE = 314 oC
kF = 0.94
kE = 0.89
D
TD = 334 oC
kD = 0.86
C
B
A
TC = 354 oC
TB = 367 oC
TA = 392 oC
kC = 0.83
G
F
kA = 1
1,2
Bulloni
1
Saldature
0,8
K
Le temperature in ogni
posizione sono utilizzate
per determinare i fattori
di riduzione dei singoli
elementi componenti il
giunto
0,6
0,4
0,2
T [C]
0
0
100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000
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52. ESEMPIO NUMERICO
METODO APPENDICE D, EUROCODICE
La resistenza a taglio del giunto:
Temperatura
Ambiente
Alte Temp.
Resistenza a taglio bullonatura
700 KN
612 KN
Resistenza a taglio della flangia d'estremita'
270 KN
270 KN
Resistenza a rottura per "block shear"
320 KN
320 KN
Capacita’ portante
258 KN
258 KN
Ved,ϑ = 72.3 KN
μg = Grado di utilizzo del giunto = (Ved,ϑ /2) / Valore che governa la rottura del giunto = 0.14
La riduzione del carico applicato nel caso di stato limite d’incendio e’ maggiore della
riduzione delle proprieta’ del materiale dei componenti del collegamento. Tuttavia nei
collegamenti che trasferiscono momento e’ piu’ probabile che l’utilizzo del collegamento possa
essere maggiore di quello della trave e che per collegamenti non protetti la riduzione della
resistenza dei componenti del giunto sia maggiore
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53. ESEMPIO NUMERICO
GIUNTO SALDATO
IPE 300
HE 220A
Acciaio: S275
Momento plastico della trave, IPE 300
Momento plastico della colonna, HEA 220
My,T = Wy * σy = 153.2 kNm
My,T = Wy * σy = 141.7 kNm
Mu,T = Wpl * σy = 172.1 kNm
Mu,T = Wpl * σy = 156.3 kNm
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54. ESEMPIO NUMERICO
CALCOLO DELLE RESISTENZE DELLE VARIE COMPONENTI
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55. ESEMPIO NUMERICO
CALCOLO DEL MOMENTO RESISTENTE DEL GIUNTO
M RD = min { Fc,RD; Ft,RD; Vpl,RD } * z = Nc,RD * z = 184 * 0.29 = 53.36 kNm
184
321
298
La resistenza del giunto e’ governata dalla instabilita’ della colonna.
MF-S (beam) = 153 kN*m
z = 0.29 m
MF-S (column) = 142 kN*m
M RD (JOINT) = 53.36 kNm < MF-S (column) = 142 kN*m < MF-S (beam) = 153 kN*m
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57. SOLUZIONE
Si realizza un guinto a completo ripristino:
•Inserimento di irrigidimenti per rinforzare la colonna:
•Irrigidimenti orizzontali + Irrigidimento obliquo:
M RD, giunto = Vpl,RD * z = 525* 0.29 = 152 kNm
MF-S (column) = 142 kN*m
MF-S (beam) = 153 kN*m
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58. INFLUENZA DELLE CONNESSIONI
SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
DELLE STRUTTURE SOTTO
FUOCO
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59. INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
Trave incernierata all’estremita’
Heating phase
DT
compression e
II ord. moment
Temperatura
q
Cooling phase
flashover
Trazione
Effetto catenaria
Forza assiale trave
tempo
Trazione
tempo
Compressione
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60. INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
Trave incernierata all’estremita’
Heating phase
DT
compressione
II ord. moment
Temperatura
q
Cooling phase
flashover
Trazione
Effetto catenaria
Forza assiale trave
tempo
Trazione
tempo
Compressione
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61. INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
Trave incernierata all’estremita’
Heating phase
DT
compressione
II ord. moment
Temperatura
q
Cooling phase
flashover
Trazione
Effetto catenaria
Forza assiale trave
tempo
Trazione
tempo
Compressione
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62. INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
QUALE E’ IL COMPORTAMENTO DELLE CONNESSIONI IN ACCIAIO SOTTO
L’AZIONE DEL FUOCO?
Cooling phase
Local buckling
Temperatura
Heating phase
Forza assiale trave
tempo
Tension
1
tempo
Compression
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63. INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
QUALE E’ IL COMPORTAMENTO DELLE CONNESSIONI IN ACCIAIO SOTTO
L’AZIONE DEL FUOCO?
Sheared bolts
Cooling phase
Temperatura
Heating phase
Forza assiale trave
tempo
Tension
tempo
Compression
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64. INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
QUALE E’ IL COMPORTAMENTO DELLE CONNESSIONI IN ACCIAIO SOTTO
L’AZIONE DEL FUOCO?
Cooling phase
Temperatura
Heating phase
Dai risultati di tali test
possibile confermare che
risposta della struttura
essenzialmente dominata:
e’
la
e’
•dall’espansione termica;
•dal degrado del materiale;
•vincoli;
piuttosto
che
gravitazionali.
dai
carichi
Forza assiale trave
tempo
Tension
Stiff restraint to
horizontal movement
tempo
Ductile restraint to
horizontal movement
Compression
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67. INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
356x171x51 UB
4m
0
400
0,00
800
1200
1600
t (sec)
-0,20
-0,40
-0,60
CASO A:
Cerniera – Carrello
-0,80
-1,00
CASO B:
Cerniera - Cerniera
-1,20
-1,40
CASO A
-1,60
CASO B
-1,80
Dy (m)
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70. INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
METODO DELLE COMPONENTI A TEMPERATURA ELEVATE
1
FORZA DI
COMPRESSIONE
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71. INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
METODO DELLE COMPONENTI A TEMPERATURA ELEVATE
FORZA DI
TRAZIONE
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2
72. INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
a Temperatura ambiente
Sotto
incendio
UNI EN 1993-1-8:2005
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73. INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
CONSIDERAZIONI
Le connessioni sono in generale progettate per resistere a forze a temperatura
ambiente che sono facilmente calcolabili. Tuttavia e’ stato visto che in condizioni di
incendio la risposta strutturale degli elementi strutturali ad esse connesse genera
una complessa variazione di forze per le quali le connessioni non sono state
certamente progettate.
Le strutture dovrebbero essere progettata al fuoco cosi’ come si fa per vento e/o
sisma.
La presenza di forza assiale, sia essa di compressione o di trazione, puo’ inficiare
il comportamento strutturale del nodo in questione.
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74. CONCLUSIONI - RIEPILOGO
RIEPILOGO
ASPETTI NORMATIVI: CONNESSIONI IN ACCIAIO
NTC2008
EC PART 1-8
ASPETTI NORMATIVI: CONNESSIONI IN ACCIAIO SOTTO FUOCO
APPROCCIO TRADIZIONALE
METODO APPENDICE D EC3 PART 1-2
ESEMPI NUMERICI:
GIUNTO BULLONATA
GIUNTO SALDATO
INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE DELLE
STRUTTURE
TRAVI INCERNIERATE
TRAVI LIBERE DI MUOVERSI LATERALMENTE
METODO DELLE COMPONENTI (AZIONE INCENDIO)
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75. CONCLUSIONI
RINGRAZIAMENTI
Si ringrazia:
•Il gruppo di ricerca www.francobontempi.org,
•La Fondazione Promozione Acciaio,
•Ing. Piergiorgio Perin per l’utilizzo del codice di calcolo ad elementi finiti Straus7,
www.hsh.info
•Metallurgy division of the National Institute of Standard and Technology (NIST) in
Gaithersburg (MD), in particolare Dr. Dat Duthinh,
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76. CONCLUSION
REFERENCES
• “British Constructional Steelwork Association/Steel Construction Institute (2002) Joint in Steel
Construction: Simple connections”. Steel Construction Institute, Ascot, Publication P212.
• “Guida agli Eurocodici 1,2,3 e 4”. Lennon T., Moore D.B., Wang Y.C., Baley C.G., EPC Editore.
• “Structural Design for Fire Safety”. Buchanan A. H., John Wiley & Sons, 2001.
• “Resistenza al fuoco delle costruzioni”. Ponticelli L., Caciolai M., De Angelis C., UTET 2008.
• “L’ingegneria della sicurezza anticendio e il processo prestazionale”. Marsella S., Nasi L., EPC
Libri, 2006.
• The SFPE Handbook of Fire Protection Engineering. Third Edition, NFPA, 2002.
• “Tecnica delle Costruzioni. Basi della progettazione – Elementi intelaiati in acciaio,” Bontempi F.,
Arangio S., Sgambi L.,Carocci Editore, 2008.
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