Slide dell'intervento di Piero De Sabbata - ENEA - al Workshop "FASHION E RETI DI IMPRESE" del 10 Maggio 2012 a Bologna, organizzato da ASSORETIPMI e dall’ENEA.
il caso di successo di Società Italiana Commerciale Utensili S.p.A.: strategia, organizzazione e strumenti (CCMS e automazione editoriale).
Fondata nel 1944, Società Italiana Commerciale Utensili S.p.A. - Sicutool è specializzata nella "commercializzazione di utensili professionali per l'industria e l'artigianato, tramite rivenditori qualificati". Sicutool ha iniziato a interessarsi a CCMS e sistemi di automazione editoriale nel 2002, adottando le soluzioni tecnologiche che usa ancora oggi per comunicare in modo fluido e biunivoco contenuti tecnici, commerciali e logistici lungo tutta la catena del valore. Miglioramento continuo dei contenuti, multilingualità, gestione di più strutture di classificazione, impaginazione automatica del catalogo su carta, integrazione tra fisico e digitale, alimentazione automatica delle applicazioni web, mobile e app sono i risultati che Sicutool ha raggiunto grazie all'adozione del CCMS, che permette all'azienda di continuare a rispondere agilmente alle richieste, esplicite e tacite, dei suoi interlocutori.
Introdurre efficacemente un sistema di gestione dei contenuti costa. Ma, al crescere della complessità della comunicazione, quanto ci costa rinunciare ai vantaggi e alle opportunità dei sistemi Component Content Management di automazione editoriale omnicanale? Ecco alcuni spunti di riflessione.
Servitization: alla scoperta dell’universo che si cela dietro questo concettoKEA s.r.l.
Quando si parla di servitizzazione, di integrazione a valore aggiunto fra prodotti e servizi, spesso ricorrono sempre le stesse parole chiave: assistenza remota, manutenzione preventiva / predittiva, oggetti IoT e dell’industria 4.0.
Il bel libro di Christian Kowlkowski e Wolfgang Ulaga (Service strategy in action. A practical guide for growing B2B service and solution business, 2017) ha il pregio di restituire un’immagine a tutto tondo della service economy: perché si sta affermando proprio ora? In che cosa si differenziano prodotti e servizi in termini di progettazione, erogazione, miglioramento / innovazione? Quali sono gli ostacoli alla crescita dei servizi? Come classificazione e prezzare correttamente i servizi?
il caso di successo di Società Italiana Commerciale Utensili S.p.A.: strategia, organizzazione e strumenti (CCMS e automazione editoriale).
Fondata nel 1944, Società Italiana Commerciale Utensili S.p.A. - Sicutool è specializzata nella "commercializzazione di utensili professionali per l'industria e l'artigianato, tramite rivenditori qualificati". Sicutool ha iniziato a interessarsi a CCMS e sistemi di automazione editoriale nel 2002, adottando le soluzioni tecnologiche che usa ancora oggi per comunicare in modo fluido e biunivoco contenuti tecnici, commerciali e logistici lungo tutta la catena del valore. Miglioramento continuo dei contenuti, multilingualità, gestione di più strutture di classificazione, impaginazione automatica del catalogo su carta, integrazione tra fisico e digitale, alimentazione automatica delle applicazioni web, mobile e app sono i risultati che Sicutool ha raggiunto grazie all'adozione del CCMS, che permette all'azienda di continuare a rispondere agilmente alle richieste, esplicite e tacite, dei suoi interlocutori.
Introdurre efficacemente un sistema di gestione dei contenuti costa. Ma, al crescere della complessità della comunicazione, quanto ci costa rinunciare ai vantaggi e alle opportunità dei sistemi Component Content Management di automazione editoriale omnicanale? Ecco alcuni spunti di riflessione.
Servitization: alla scoperta dell’universo che si cela dietro questo concettoKEA s.r.l.
Quando si parla di servitizzazione, di integrazione a valore aggiunto fra prodotti e servizi, spesso ricorrono sempre le stesse parole chiave: assistenza remota, manutenzione preventiva / predittiva, oggetti IoT e dell’industria 4.0.
Il bel libro di Christian Kowlkowski e Wolfgang Ulaga (Service strategy in action. A practical guide for growing B2B service and solution business, 2017) ha il pregio di restituire un’immagine a tutto tondo della service economy: perché si sta affermando proprio ora? In che cosa si differenziano prodotti e servizi in termini di progettazione, erogazione, miglioramento / innovazione? Quali sono gli ostacoli alla crescita dei servizi? Come classificazione e prezzare correttamente i servizi?
Report sul libro di Rudy Bandiera, Rischi e opportunità del Web 3.0 e delle tecnologie che lo compongono, Dario Flaccovio Editore, Palermo, 2014
Il libro scritto da Rudy Bandiera, con il contributo di numerosi esperti di settore, ci invita a riflettere sulle strategie delle aziende oggi leader di settore e a gettare uno sguardo sulle tecnologie che saranno forse centrali nell’internet e nel web di domani (il Web 3.0).
All’orizzonte si profila una vera e propria rivoluzione copernicana: principalmente non sarà più l’utente a cercare le informazioni in modo autonomo, ma saranno le informazioni a proporsi attivamente all’utente in base al contesto e all’esperienza che avranno maturato nei suoi confronti, mirando a influenzarne i processi decisionali e a sostituirsi nell’esecuzione di determinati compiti.
Condividi Saperi e Tecnologie. Dalla frammentazione alle Reti di impresaChannelWeb srl
Slide della presentazione pubblica in Biblioteca Salaborsa a Bologna il 3 Novembre 2009, dal titolo:
Condividere saperi e tecnologie. Dalla frammentazione alle Reti di impresa
Nuove tecnologie digitali applicate al mondo del tessile-Fashion. Un percorso innovativo organizzato da Assyst a Maranello, in una giornata ricca di eccellenze del settore della moda e brand internazionali.
AR - Augmented Reality - Realtà aumentataKEA s.r.l.
Augmented Reality (AR): panoramica sul tema della realtà aumentata
Report e spunti dal libro di Communication Strategies Lab, Realtà aumentate. Esperienze, strategie e contenuti per l’Augmented Reality, Apogeo, Milano, 2012..
La recente uscita del nuovo catalogo IKEA ha fatto conoscere a un ampio pubblico di fruitori la tecnologia della AR (Augmented Reality – Realtà Aumentata)..
IKEA invita l’utente a scaricare l’apposita app e a inquadrare con la videocamera di uno smartphone / tablet le pagine contrassegnate da un apposito pittogramma per vederne “aumentati” i contenuti. Per esempio, inquadrando una pagina che raffigura uno scaffale, l’utente vede sullo smartphone / tablet la video-guida al montaggio oppure accessori e varianti del prodotto o suggerimenti per l’arredo o altre informazioni contestuali..
Basandosi sul riconoscimento di luoghi (ovvero delle loro coordinate spaziali) e/o di oggetti, le applicazioni di augmented reality collegano le entità concrete con i relativi contenuti digitali, permettendo di progettare e attivare strategie di comunicazione in grado di rendere fruibili le informazioni giuste nel posto giusto e nel momento giusto, superando il gap attuale, per cui i contenuti si collocano spesso altrove rispetto ai luoghi e ai tempi in sono effettivamente necessari..
Nel contesto operativo di Kea, la realtà aumentata:.
Esprime interessanti potenzialità per ottimizzare il trasferimento del sapere, integrando gli strumenti tradizionali della comunicazione tecnica (manuali e cataloghi in primis) con contenuti digitali contestuali.
Per esempio: video-guide al montaggio, all’utilizzo o alla manutenzione del prodotto; schede tecniche e di sicurezza; liste di parti di ricambio; liste degli utensili e dei dispositivi di protezione individuali necessari per svolgere un’attività; liste di accessori e prodotti alternativi, dati relativi alla disponibilità a magazzino, ecc.)
Pone la sfida di progettare applicazioni in grado non solo di trasferire il sapere – cioè di fornire un arricchimento quantitativo e lineare –, ma anche di generare e condividere conoscenza – cioè di fornire un arricchimento qualitativo, stimolando le persone a interpretare il reale secondo una prospettiva di discontinuità, predisponendole a un approccio progettuale e creativo nei confronti dei problemi che si trovano ad affrontare.
Il volume collettaneo del Communication Strategies Lab (CSL – www.csl.unifi.it) dell’Università di Firenze, Dipartimento di Scienza dell’Educazione e dei Processi Culturali e Formativi, fornisce non solo una panoramica sui campi applicativi della realtà aumentata, proponendo numerosi casi studi esteri e italiani, ma anche un inquadramento concettuale, e in particolare semiotico, della AR.
Digital 2B s.n.c. - Gestione documentale, Archiviazione Ottica Sostitutiva, Realizzazione Portali, Siti Internet, Hosting Linux, SMS Marketing, Software, Streaming Radio con Shoutcast.. tutto su sistemi open-source a Marsala - Palermo - Trapani - Sicilia
Lunedì 12 aprile 2010 dalle 16:30 alle 19:00 si è tenuto un seminario organizzato daTOP-IX, in collaborazione con CSP e Torino Wireless sul tema del cloud computing
INFO: http://www.poloinnovazioneict.org/everything_as_a_service.php
DIAGRAM PROCESS INNOVATION fornisce Consulenza, Project Management e Servizi per la dematerializzazione e gestione dei processi documentali.
Il DLO - Document Lifecycle Outsourcing - è un modello di offerta innovativo che si basa su un processo di analisi, revisione e automazione dei processi documentali e presenta tutta una serie di vantaggi rispetto agli schemi tradizionali, minimizzando gli investimenti e ottimizzando i tempi e i costi della gestione documentale.
ICARO: soluzioni e strumenti smart per avere maggiore flessibilità sul Cloud; adattare soluzioni software alle nuove esigenze cloud-based; produrre e gestire servizi a consumo: Business Process as a Service.
ICARO: Tramite modelli, strumenti e algoritmi per la gestione della configurazione e del deploy dei servizi e processi cloud; Il middleware e l’astrazione dei servizi sul cloud; l’ottimizzazione dei costi per le PMI e per la gestione del cloud.
ICARO permette: automatizzare il processo di pubblicazione e vendita delle applicazioni a consumo su cloud; automatizzare il processo di monitoraggio di basso ed alto livello e l'impostazione di strategie di smart cloud; automatizzare il controllo sulle SLA (service level agreement) in modo da associare ad evetuali disfuzioni azioni di scaling, riconfigurazione, etc.
ICARO ha sviluppato: modello descrittivo per servizi e applicazioni;
sistema automatico di configurazione;
motore di intelligence per il cloud e reasoner che prendere decisioni su configurazioni: consistenza e completezza (sulla base din un ontologia Cloud per lo Smart Cloud);
soluzione di produzione del business, config automatica;
algoritmi per il monitoraggio del comportamento di servizi e applicazioni: IaaS, PaaS, SaaS,…;
soluzione PaaS di tipo evoluto; algoritmi per la valutazione di modelli di costo e di business;
adeguamento dell’architettura su alcune applicazioni; algoritmi di ottimizzazione della gestione del cloud.
Report sul libro di Rudy Bandiera, Rischi e opportunità del Web 3.0 e delle tecnologie che lo compongono, Dario Flaccovio Editore, Palermo, 2014
Il libro scritto da Rudy Bandiera, con il contributo di numerosi esperti di settore, ci invita a riflettere sulle strategie delle aziende oggi leader di settore e a gettare uno sguardo sulle tecnologie che saranno forse centrali nell’internet e nel web di domani (il Web 3.0).
All’orizzonte si profila una vera e propria rivoluzione copernicana: principalmente non sarà più l’utente a cercare le informazioni in modo autonomo, ma saranno le informazioni a proporsi attivamente all’utente in base al contesto e all’esperienza che avranno maturato nei suoi confronti, mirando a influenzarne i processi decisionali e a sostituirsi nell’esecuzione di determinati compiti.
Condividi Saperi e Tecnologie. Dalla frammentazione alle Reti di impresaChannelWeb srl
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Condividere saperi e tecnologie. Dalla frammentazione alle Reti di impresa
Nuove tecnologie digitali applicate al mondo del tessile-Fashion. Un percorso innovativo organizzato da Assyst a Maranello, in una giornata ricca di eccellenze del settore della moda e brand internazionali.
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Augmented Reality (AR): panoramica sul tema della realtà aumentata
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La recente uscita del nuovo catalogo IKEA ha fatto conoscere a un ampio pubblico di fruitori la tecnologia della AR (Augmented Reality – Realtà Aumentata)..
IKEA invita l’utente a scaricare l’apposita app e a inquadrare con la videocamera di uno smartphone / tablet le pagine contrassegnate da un apposito pittogramma per vederne “aumentati” i contenuti. Per esempio, inquadrando una pagina che raffigura uno scaffale, l’utente vede sullo smartphone / tablet la video-guida al montaggio oppure accessori e varianti del prodotto o suggerimenti per l’arredo o altre informazioni contestuali..
Basandosi sul riconoscimento di luoghi (ovvero delle loro coordinate spaziali) e/o di oggetti, le applicazioni di augmented reality collegano le entità concrete con i relativi contenuti digitali, permettendo di progettare e attivare strategie di comunicazione in grado di rendere fruibili le informazioni giuste nel posto giusto e nel momento giusto, superando il gap attuale, per cui i contenuti si collocano spesso altrove rispetto ai luoghi e ai tempi in sono effettivamente necessari..
Nel contesto operativo di Kea, la realtà aumentata:.
Esprime interessanti potenzialità per ottimizzare il trasferimento del sapere, integrando gli strumenti tradizionali della comunicazione tecnica (manuali e cataloghi in primis) con contenuti digitali contestuali.
Per esempio: video-guide al montaggio, all’utilizzo o alla manutenzione del prodotto; schede tecniche e di sicurezza; liste di parti di ricambio; liste degli utensili e dei dispositivi di protezione individuali necessari per svolgere un’attività; liste di accessori e prodotti alternativi, dati relativi alla disponibilità a magazzino, ecc.)
Pone la sfida di progettare applicazioni in grado non solo di trasferire il sapere – cioè di fornire un arricchimento quantitativo e lineare –, ma anche di generare e condividere conoscenza – cioè di fornire un arricchimento qualitativo, stimolando le persone a interpretare il reale secondo una prospettiva di discontinuità, predisponendole a un approccio progettuale e creativo nei confronti dei problemi che si trovano ad affrontare.
Il volume collettaneo del Communication Strategies Lab (CSL – www.csl.unifi.it) dell’Università di Firenze, Dipartimento di Scienza dell’Educazione e dei Processi Culturali e Formativi, fornisce non solo una panoramica sui campi applicativi della realtà aumentata, proponendo numerosi casi studi esteri e italiani, ma anche un inquadramento concettuale, e in particolare semiotico, della AR.
Digital 2B s.n.c. - Gestione documentale, Archiviazione Ottica Sostitutiva, Realizzazione Portali, Siti Internet, Hosting Linux, SMS Marketing, Software, Streaming Radio con Shoutcast.. tutto su sistemi open-source a Marsala - Palermo - Trapani - Sicilia
Lunedì 12 aprile 2010 dalle 16:30 alle 19:00 si è tenuto un seminario organizzato daTOP-IX, in collaborazione con CSP e Torino Wireless sul tema del cloud computing
INFO: http://www.poloinnovazioneict.org/everything_as_a_service.php
DIAGRAM PROCESS INNOVATION fornisce Consulenza, Project Management e Servizi per la dematerializzazione e gestione dei processi documentali.
Il DLO - Document Lifecycle Outsourcing - è un modello di offerta innovativo che si basa su un processo di analisi, revisione e automazione dei processi documentali e presenta tutta una serie di vantaggi rispetto agli schemi tradizionali, minimizzando gli investimenti e ottimizzando i tempi e i costi della gestione documentale.
ICARO: soluzioni e strumenti smart per avere maggiore flessibilità sul Cloud; adattare soluzioni software alle nuove esigenze cloud-based; produrre e gestire servizi a consumo: Business Process as a Service.
ICARO: Tramite modelli, strumenti e algoritmi per la gestione della configurazione e del deploy dei servizi e processi cloud; Il middleware e l’astrazione dei servizi sul cloud; l’ottimizzazione dei costi per le PMI e per la gestione del cloud.
ICARO permette: automatizzare il processo di pubblicazione e vendita delle applicazioni a consumo su cloud; automatizzare il processo di monitoraggio di basso ed alto livello e l'impostazione di strategie di smart cloud; automatizzare il controllo sulle SLA (service level agreement) in modo da associare ad evetuali disfuzioni azioni di scaling, riconfigurazione, etc.
ICARO ha sviluppato: modello descrittivo per servizi e applicazioni;
sistema automatico di configurazione;
motore di intelligence per il cloud e reasoner che prendere decisioni su configurazioni: consistenza e completezza (sulla base din un ontologia Cloud per lo Smart Cloud);
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algoritmi per il monitoraggio del comportamento di servizi e applicazioni: IaaS, PaaS, SaaS,…;
soluzione PaaS di tipo evoluto; algoritmi per la valutazione di modelli di costo e di business;
adeguamento dell’architettura su alcune applicazioni; algoritmi di ottimizzazione della gestione del cloud.
Caratterizzazione dei sistemi cloud per la Pubblica AmministrazioneAmmLibera AL
Il presente documento ha lo scopo di orientare le soluzioni di sistemi di CloudComputing in ambito
SPC ed è pertanto diretto ai datacenter delle Pa che vorranno seguire una logica di razionalizzazione e
integrazione, al mercato interessato alle prossime gare SPC, ai privati interessati a qualificare la propria offerta secondo i bisogni della PA e le linee di indirizzo dell’AgID, ai nuovi datacenter che verranno realizzati. Il documento
intende inoltre essere una prima linea di indirizzo per la certificazione delle soluzioni cloud per la PA, in
attuazione delle regole tecniche per la qualificazione dei fornitori SPC e della certificazione dei servizi in
corso di emanazione.
Modello economico del Cloud, Knowledge Intensive Business Servicesciii_inginf
Modello economico del Cloud. L’importanza dell’industria dei servizi, i KIBS (Knowledge Intensive Business Services).
Presentazione a cura dell'Ing. Bruno Lo Torto
Consigliere Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingegneri
http://www.centrostudicni.it/
Il progetto DeFacto è stato concepito a fronte delle manifeste difficoltà che le aziende hanno nel processo di trasformazione digitale, ovvero nell’adozione di pratiche agili e di DevOps, e a fronte della trasformazione dell’offerta da applicazioni monolitiche ad applicazioni cloud-native, basate su architetture a micro-servizi.
Herzum, come Software Factory, e il Dipartimento di Ingegneria Informatica, Modellistica, Elettronica e Sistemistica, come centro di ricerca dell’Università della Calabria, con la realizzazione di questo progetto, hanno implementato una soluzione innovativa per l’applicazione efficace e sicura di pratiche Agili e di DevSecOps nella gestione del ciclo di vita dei componenti software.
Corso innovazione per associazioni gratuitoSilvio Filippi
Presntazione di un corso che abbiamo fatto all'ordine dei Geometri di Milano gratuitamente e siamo disponibili a fare a tutti coloro che lo richiedono. Durata 4 ore
Progetto ELI4U - Milestone 50% - WP3 - Attività 4 - Comune di FirenzeProgettoELI4U
Presentazione, nell'ambito della Milestone 50% di luglio 2011, dell'avanzamento delle attivitià relative al Work Package 3 - Attività 4, da parte del Comune di Firenze.
Mobile, BPM e Cloud tramite MDD: Una leva tecnologica per il business [ITA]Marco Brambilla
Questo workshop descrive un approccio basato su progettazione model-driven del software per lo sviluppo di applicazioni Web e mobile in ambito enterprise, supportando anche l'integrazione all'interno dei processi di business aziendali.
Il workshop mostra come sia possibile affrontare con tecniche agili le problematiche di definizione e ristrutturazione di processi aziendali, ottenendo in tempi rapidi prototipi funzionanti e installazioni finali delle applicazioni, anche a fronte di esigenze di flessibilità e continua evoluzione dei requisiti.
A tale scopo, il deployment su cloud si mostra vincente, garantendo la massima flessibilità di progettazione e installazione. Il workshop mostra come le tecniche model-driven facilitano l'accesso alla cloud.
A dimostrazione di questi concetti si mostreranno casi di studio concreti e l'uso del tool WebRatio, uno strumento innovativo che consente la progettazione agile e basato su modelli per processi aziendali, front-end e funzionalità che coprono anche integrazioni con piattaforme SOA, BPM, Mobile, e Cloud.
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1. Il contributo dell’Information Technology
alle Reti di imprese del Tessile
Piero De Sabbata – ENEA (UTT) piero.desabbata@enea.it
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete
Sede centrale ENEA,
Roma, 18 novembre 2011
La Rete d’Impresa formalizzata: opportunità per le PMI - 1
2. Sommario
Introduzione
1 – Le promesse dell’ICT per le reti di imprese
2 – Uno sguardo più analitico
3 – L’esperienza di eBIZ-TCF
4 - Le lezioni apprese
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 2
3. XLAB in breve
Un centro di competenze costituito nel 2001 da ENEA ed FTI (Forum Tecnologie
dell’Informazione), ora nel Laboratorio CROSS-TEC del Tecnopolo ENEA di Bologna
dedicato alle TECNOLOGIE e STANDARD per l’INTEROPERABILITA’
Azioni di trasferimento tecnologico ed innovazione verso le reti di imprese,
soprattutto di PMI, distretti e PA
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Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 3
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le reti di imprese
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5. ICT e contratto di rete
Le ICT per il contratto di rete
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difficile attuazione
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 5
6. Evoluzione dei concetti
ICT a supporto della Paradigmi funzionali Modello di impresa
collaborazione tra
MERCATO
aziende
Scambio dati diretto 1 a 1 scambio ordini
singola
EDI (tramite HUB) gestione dei fornitori
MERCATO
Applicazioni ASP (market supply chain
place, eBidding, ISP…) management
SOA (infrastrutture di community e servizi di estesa
servizi: ISU, SaaS) integrazione !
MERCATO
!
organizzazioni virtuali
e … service park e e… business virtuale (rete)
constellation, cloud, ecosystems,
sky (!) Enterprise 2.0, social
networks…
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 6
7. ICT nelle reti di imprese, esempi
eBusiness
CRM/Business Customer relationship management, market analysis, customers
intelligence feedback, …
Servizi vendita estesi Cataloghi e Listini, disponibilità magazzino, configurazione
prodotto (customer services, e-Catalogues)
SCM Supplier discovering, e-procurement, basic order cycle management,
order monitoring and tracking, e-Invoicing, logistics, trackability,
planning and optimisation
Financing e banking Operazioni finanziarie, pagamento tasse, gestione servizi bancari,…
Co-Design …stylistic design – industrial design – virtual prototyping – simulation
– product data management, product life cycle management … etc
(CAD, PDM, PLM)
Social software … etc Wiki, documentation repository, innovation and creativeness team
support …
CIM/MES Machinery setup and optimisation, Pipeline control, materials and
goods characterisation, etc
8. Esempi di vantaggi attesi da
cooperazione nella filiera
1) La propagazione di informazioni: lungo la filiera consente di anticipare scelte di
produzione in base ad andamenti del mercato (da valle a monte) o in base all’effettivo
avanzamento degli ordini (da monte a valle) e quindi migliorare la pianificazione e
ridurre gli sprechi (lancio in produzione di articoli non richiesti, sottostima del bisogno di
scorte di magazzino, ritardo nella consegna al cliente, impianti fermi in attesa dei
semilavorati o delle materie prime)
2) Nuovi servizi al cliente possono essere attivati, come la tracciabilità del proprio ordine, la
vista sulle disponibilità di magazzino, l’emissione di certificati di qualità/difettosità, la
personalizzazione del prodotto, aiutano a fidelizzare il cliente
3) Una più stretta collaborazione con il partner industriale (p.es. visibilità sugli avanzamenti
e giacenze, pianificazione commesse, definizione di procedure e standard qualitativi
comuni) aiuta a ridurre l’incertezza e gli imprevisti nella pianificazione e ad elevare i livelli
qualitativi garantiti per il prodotto finale
4) cresce la trasparenza nelle relazioni: diviene possibile monitorare e stimare i
comportamenti virtuosi o meno dei vari attori della rete
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 8
9. Esempi di vantaggi attesi da
cooperazione nella filiera
1) La propagazione di informazioni: lungo la filiera consente di anticipare scelte di
produzione in base ad andamenti del mercato (da valle a monte) o in base all’effettivo
avanzamento degli ordini (da monte a valle) e quindi migliorare la pianificazione e
ridurre gli sprechi (lancio in produzione di articoli non richiesti, sottostima del bisogno di
scorte di magazzino, ritardo nella consegna al cliente, impianti fermi in attesa dei
semilavorati o delle materie prime)
2) Nuovi servizi al cliente possono essere attivati, come la tracciabilità del proprio ordine, la
vista sulle disponibilità di magazzino, l’emissione di certificati di qualità/difettosità, la
personalizzazione del prodotto, aiutano a fidelizzare il cliente
3) Una più stretta collaborazione con il partner industriale (p.es. visibilità sugli avanzamenti
e giacenze, pianificazione commesse, definizione di procedure e standard qualitativi
comuni) aiuta a ridurre l’incertezza e gli imprevisti nella pianificazione e ad elevare i livelli
qualitativi garantiti per il prodotto finale
4) cresce la trasparenza nelle relazioni: diviene possibile monitorare e stimare i
comportamenti virtuosi o meno dei vari attori della rete
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 9
10. Progetto Leapfrog: nuovi metodi
progettazione capi abbigliamento
Outsourcing e Virtualizzazione nelle fasi di progettazione…
Virtual Fabric Fabric behaviour
Catalogo
Fabric design library prediction
Co-design
servizi
partnership
Garment
designer
Fabric production Production
Planning, Management &
SCM planning 2D CAD
Riduzione campionari
Riduzione prototipi
Servizi/partnership
Riduzione lead-time
Vestibilità/personalizzazione del capo Virtual try on Target
and population
www.leapfrog-eu.org
animation 3D virtual body
services provider
12 maggio 2008 - 10
11. Tutto molto bello ….
Ma allora perchè sta
funzionando poco?
“Vorrei avere gli avanzamenti dei miei
ordini ma il mio fornitore non me li da…”
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 11
12. 2 – Uno sguardo più
analitico
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 12
13. Tra il dire ed il fare…
“Vorrei avere gli avanzamenti dei miei ordini ma il mio fornitore
non me li da…”
- Problemi di riservatezza (mantenersi margini di manovra e… di
costo)
- Difficoltà organizzative (riorganizzarsi internamente) e
competenze interne su tecnologie
- Mancanza di interoperabilità dei sistemi ICT
- Costo in termini di risorse/infrastrutture
- Ritorno investimento dipende da adesione/partecipazione
dei partner
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 13
14. 1) I limiti della collaborazione
Accessories
Clothing
Yarns Fabrics
Feed-back
R.M.
Trade org.
Subcontractors Subcontractors Subcontractors
Q.Check
Aree di condivisione della conoscenza
Vincoli e limitazioni alla collaborazione da :
Know-How su prodotto (progettazione, processo, prestazioni,..): rischio di
perdere proprio know-how (essere ‘copiati’ o sostituiti, p.es.)
Strategie e relazioni contrattuali: informazioni su mercato, informazioni per
la pianificazione (migliori condizioni acquisto, concorrenza,
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 14
15. Evoluzione dello scenario ICT
Catalogues
Fabric Suppl. Garm.designer
OGGI Selection
…Fabrics
2D design
Vi è una crescente complessità dei componenti SW coinvolti a supporto
della progettazione e un crescente flusso di informazioni da scambiare
Fabric Library. Reference 3D
Domani? and prediction virtual bodies
Collaborative fabric design tools
Virtual try on
Requirements
Fabric Suppl. Co-desIgn Garm.designer
Customised Catalogues
Selection
Fabric engineering supports …Fabrics 3D design &
(Library, manufacturability prediction) 3D/2D flattening tools
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 15
16. 2) Mancanza di interoperabilità
dei sistemi ICT
Una pluralità di
modelli
• Company portal
Trade
• Peer to Peer (P2P)
Trade
Trade
• ASP
Trade
ASP
• P2P con Hub di HUB
Trade
comunicazione
HUB
Trade
• Framework basato HUB
Trade
HUB
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ASP
ATTENZIONE alla scelta del
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 16 modello appropriato!!
17. Criticità verso i sistemi ICT
Una breve checklist puramente indicativa …
Quali funzioni e conoscenze condivido
Chi governa? Se manca leader serve broker? (relazioni m x n)
Come gestire dinamicità rete (ingresso ed uscita membri,
apertura a partner esterni)
Delimitare e modellare la collaborazione, quali ricadute su
procedure interne
Salvaguardare investimenti pre-esistenti, pluralismo
soluzioni ed architetture
Evitare duplicazioni
Costo di avvio, basso valore in assenza di massa critica
Come verificare il rispetto delle procedure di collaborazione
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 17
18. 2 – Il contributo della ricerca
ICT
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 18
19. La ricerca ICT
Alcuni temi di ricerca che impattano sulle future
reti di impresa
Future Internet (infrastruttura ‘smart’ per una internet di
oggetti, servizi, persone, conoscenza): ubiquità, mobilità,
trust, sicurezza, adattività, ecc ecc
Tecnologie per l’interoperabilità
Paradigmi del software orientato ai servizi (applicazioni
come servizio, servizi come commodity)
Strumenti per produrre/gestire innovazione
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 19
20. Interoperabilità vs Integrazione
Integrazione: uniformarsi a principi comuni
- tendere a comportarsi come oggetto unico
- p.es. uniformare rappresentazione delle informazioni
Interoperabilità: concordare regole tra diversi
- ‘accoppiamento lasco’ tra oggetti autonomi
- p.es. mantenere proprie rappresentazioni interne
delle informazioni
Si vedano le ottime definizioni nei risultati pubblici della NoE ‘Interop’: D 6.1 Practices,
principles and patterns for interoperability
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 20
21. ICT per l’interoperabilità
Sistemi interoperabili: richiedono accordo su
processi, rappresentazione delle informazioni, canali
di trasporto Modello a rete di pari (P2P):
• linguaggio base e interfacce
standardizzate
Modello centralizzato: • ogni partecipante pubblica le proprie
• leader definisce regole generali e capacità,
specifiche, • negoziazione diretta di un accordo
• fornitore tecnologia predispone con il partner potenziale
strumenti e tecnologie • riconfigurazione automatica
• ogni partecipante si adatta interfaccia in base all’accordo
raggiunto
Soluzioni proprietarie • riuso in più reti
Standard +
Esempi: ebXML, BPEL, e WSDL
Soluzioni proprietarie
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 21
22. Standard applicativi
standard tecnologici ---> standard applicativi
(html, http, xml, sql, ..) (UBL, GS1, rosetta.net, step…)
sviluppo sw, comunicazione, interoperabilità, collaborazione
Per l’azienda il grosso dello sforzo è concentrato in due aree:
• Allineare i processi organizzativi con i partner
• Mappare le informazioni interne verso rappresentazioni esterne
Grazie a standard applicativi riconosciuti internazionalmente può
• adattare i sistemi interni una volta sola usando modelli ‘noti e condivisi’, allo stato
dell’arte, quindi meno ambigui
• riusare le interfacce, ovvero svilupparle una volta sola per parlare con partner in
tutto il mondo
• Evitare inerzie… (effetto “guida a destra“ degli inglesi!)
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 22
23. Vantaggio degli Standard
applicativi
ASP
oppure…
? Trade
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 23
24. 3 - L’esperienza di eBIZ-TCF
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 24
25. La nostra esperienza
Settore tessile abbigliamento, situazione di partenza:
assenza di leader, moltissime aziende piccole medie
esperienze piccole e spesso in difficoltà
piccole comunità chiuse (lock-in dei fornitori servizi)
molteplicità di modelli
sistemi ERP (non sempre) e ruolo SW. House
scarsa propensione a EDI anche verso vendita
timore a condividere dati
grandi progetti innovativi di filiera senza seguito
(“quick-response”)
assenza di massa critica (e benefici)
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 25
26. Evoluzione
• All’inizio c’era EDITEX (anni 90, tecnologia EDIFACT)...
• Moda-ML, www.moda-ml.org, progetto europeo (IST Take up Action), di vita
Risorse e Ciclo
2001-2003; paralleli: eTexML (Francia), eVisit (Germania); basati su XML
degli standard
• TexSpin, un workshop CEN/ISSS (comitato europeo di standardizzazione,
2002-2003), raccoglie Moda-ML ed eTexML
• Moda-ML cresce e diviene gruppo permanente di iniziativa (2004) ad hoc
Strumenti
• Sviluppo e adozione in progetti locali ed EU (TQR, Cross, Trame,
Penelope, 2003-…)
• TexWeave, nuova iniziativa CEN/ISSS (2005-2006) nuovi processi tra ricerca,
Intreccio
standardizzazione e
• Leapfrog Integrated project (FP&, NMP, 2005-2009), smart garment
organisation : tools e ontologia settoriale (Onto-Moda)dimostrazione sul
campo
• Progetti nazionali (DDTA, IPSA) ed Europei usano specifiche TexWeave
• Progetto eBIZ-TCF (DG Ent, 2008-2010), architettura per armonizzare
l’eBusiness nei settori tessile abbigliamento e calzatura
• CEN Workshop eBIZ (CEN, 2012-2013), iniziativa di standardizzazione
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 26
27. eBIZ-TCF: armonizzare
l’eBusiness
A public Call for ‘Expression of Interest’
17 pilots, from 20 countries, grouped in transnational small clusters
More than 150 organisations directly involved,
16 IT suppliers
37 fashion producers and suppliers
13 Facilitators supporting industries
89 retail companies Austria
Belgium
Denmark
Estonia
Bulgaria Finland
Czeck Greece
Croatia Slovenia
France Hungary
Germany Latvia
Italy Sweden
Netherland Slovakia
Portugal
Romania
Spain
www.ebiz-tcf.eu, www.moda-ml.org
28. Problemi-soluzioni
- COMPRENSIBILITA’: una architettura di riferimento,
documentazione e risorse online (esempi, schemi,
guida all’eBusiness)
- VELOCITA’ REAZIONE: Document factory per
manutenzione delle versioni
- COMPLESSITA’ DEGLI ACCORDI: suite di strumenti
online
- LENTEZZA START-UP: strumenti di addestramento
e validazione, corsi online
- TIMORI STAKEHOLDERS: approccio aperto,
community e partecipazione a standardizzazione
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 28
29. I video di eBIZ
English version:
English version:
http://www.youtube.com/watch?v=DePJTVrQfpA
http://www.youtube.com/watch?v=DePJTVrQfpA
Italian version:
Italian version:
http://www.youtube.com/watch?v=LM-ZGLSM6u8
http://www.youtube.com/watch?v=LM-ZGLSM6u8
29 – Napoli 19th of October, 2011
30. 4 - Le lezioni apprese
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 30
31. Requisiti per RETI di PMI
Esistenza attori super-partes garanti
Azioni di standardizzazione e creazione consenso
Specifiche molto focalizzate su settore per ridurre ambiguità
ed errori e facilitare comprensione
Usabilità e documentazione
Adottabilità incrementale (architetture scalabili)
Tutti debbono poter diventare Fornitori tecnologia (apertura)
Disponibilità componenti SW dimostrativi
Facilità e controllo sulle potenziali estensioni (da Dizionari
comuni)
Attività di ricerca e innovazione a supporto dell’adozione
Coinvolgimento delle associazioni industriali e dei fornitori di
tecnologia e servizi
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 31
32. Conclusioni
Le reti di PMI chiedono alla ricerca :
credibilità e ‘persistenza’ degli operatori, linguaggio di settore,
risorse pubblicamente accessibili, nessun lock-in, basse soglie di
ingresso per ‘iniziare il gioco’, pianificazione con ritorni a breve
termine, risultati tangibili
Le attività di standardizzazione a livello applicativo in un
settore basato su PMI sono un processo ciclico sempre aperto, e
richiedono sinergie tra moltissimi attori, XLAB è presente.
La promozione dell’adozione di metodi di collaborazione
interaziendale richiede un mix di attività di standardizzazione,
ricerca/innovazione e dimostrazione e promozione.
Workshop sulle attese delle PMI dal Contratto di Rete - 32
33. Riferimenti
piero.desabbata@enea.it
www.xml-lab.it ma anche
www.moda-ml.org
www.ubl-italia.org
www.lisealab.it
www.ebiz-tcf.eu
www.texweave.org
Grazie per l’attenzione
e ricordate che come Paese abbiamo un ritardo sugli
standard applicativi e settoriali, mettiamoci al lavoro !!
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