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Verso l’inventario nazionale geominerario e ambientale delle
risorse minerarie solide
Fiorenzo Fumanti
Dipartimento per il Servizio Geologico d'Italia
ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la
Ricerca Ambientale
GdL GeoMin ISPRA: Roberta Carta, Michele Fratini, Carlo Dacquino, Marco Di Leginio, Maria Teresa
Lettieri, Domenico Ligato, Mauro Lucarini, Agata Patanè, Monica Serra, Rossella Sisti
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
L’Italia è uno dei pochi paesi Europei che ancora non dispone di un
inventario nazionale delle risorse minerarie solide, delle attività in essere e
pregresse, del loro impatto ambientale e del loro valore culturale. Inventari
che, negli altri paesi europei, sono patrimonio dei Servizi Geologici.
In questo contesto si inquadra la realizzazione di un Data Base geologico-
minerario nazionale che vuole integrare i dati della Rilevazione, per i siti
attivi, con il recupero e la revisione, validazione, armonizzazione delle
informazioni presenti negli archivi del Servizio Geologico d’Italia ed in altri
Databases al fine di giungere ad un quadro il più possibile omogeneo della
situazione nazionale, attuale e storica, comprensiva degli aspetti geologico-
economici, culturali ed ambientali.
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente: fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
In prima analisi si prevede di tenere in considerazione i seguenti dati:
1)Il Database Nazionale delle Attività Estrattive di minerali solidi derivante dalla rilevazione
congiunta ISPRA-ISTAT di supporto al Progetto Pressioni Antropiche e Rischi naturali del Piano
Statistico Nazionale.
2)La Banca Dati CARG (Carta geologica d’Italia a scala 1:50.000, basata su rilevamenti a scala
1:10.000) con le informazioni riportate nello strato ST013, risorse e prospezioni sulle cave e
miniere, attive e dismesse.
3)Per le aree non coperte dalla cartografia CARG si farà ricorso alla digitalizzazione delle
informazioni presenti sugli originali d’autore, a scala 1:25.000, della carta geologica 1:100.000
4)Dati ed informazioni presenti negli archivi dei Servizi Geologici Regionali quando diversi dalle
informazioni già disponibili nel DB CARG
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente: fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei
dati
5) Database “I siti minerari italiani abbandonati, 1870-2006”; integrato con i successivi
aggiornamenti
6) “Inventario nazionale provvisorio delle strutture di deposito di Tipo A”. Per
l’aggiornamento dell’inventario si valutano le risposte delle regioni e che consistono nella
compilazione di apposite schede inviate a tutte le realtà territoriali.
7) Databases in essere o in progetto presenti presso i firmatari del Protocollo d’intesa per la
realizzazione della rete Musei e Parchi minerari (Ministero sviluppo economico, Regioni,
Musei e parchi minerari, gestori siti minerari, etc.). Dati derivanti dal database Repertorio
dei musei scienze della terra” per la sezione che riguarda il censimento dei musei e parchi
minerari.
8) Dati ed informazioni relativi ai siti minerari ricadenti nei siti contaminati di competenza
nazionale (ISPRA) e regionale (ARPA/APPA)
9) Dati relativi ai Valori di fondo Naturale presenti nel SNPA
10) Dati ed informazioni sulle attività di recupero e ripristino ambientale presenti in ISPRA e
nel SNPA
11) Informazioni relative al rilascio dei pareri istruttori di VIA presso SNPA
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente: fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente: fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente: fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
Cave cessate per regione/provincia autonoma
Regione/Provincia
autonoma
Anno di riferimentoa
Cave cessate
n.
Piemonteb
solo 1980-2012 224
Valle D'Aosta nd-2012 20
Lombardiai
2012 2896
Bolzano-Bozen 2012 309
Trentoc
2012 1100
Veneto 2012 1325
Friuli Venezia Giulia solo 2012-13 3
Liguria 2012 380
Emilia Romagna solo 1985-2013 149
Toscanad
vari anni 1208
Umbriae
2012 75
Marchee
2012 550
Laziof
2009 475
Abruzzo 2013 485
Molise 2006 541
Campaniag
2003 1516
Pugliah
2013 2531
Basilicata solo 1979-2012 155
Calabria nd-2012 49
Sicilia solo 2008-2013 117
Sardegna 2007 860
ITALIA 14968
a
Se non diversamente specificato si intende l'anno di esecuzione del censimento sul
territorio delle attività dismesse
b
Il dato non tiene conto delle cave di ghiaia e sabbia poiché ritenute tutte recuperate
c
Il dato si riferisce al censimento delle attività pre Legge Prov. del 4/3/1980 n°6 ed è
sovrastimato per la sovrapposizione negli stessi siti, di più denunce d'esercizio. Post LP
n°6 tutte le cave chiuse sono state oggetto di recupero ambientale
d
Solo PAEP provincie di FI (2010), LI (2011), PO (2007), GR (2009)
e
solo cave che necessitano di interventi di recupero ambientale
f
nella relazione PRAE sono citate anche 2732 siti storici di cava, molte delle quali
coperte dall'espansione urbana o rinaturalizzate
g
Il dato comprende anche 180 cave abusive
h
cave che hanno ultimato la loro attività di coltivazione prima dell'entrata in vigore
della LR 37/85 che sancisce l'obbligo del ripristino. Diverse di queste sono ritenute da
recuperare
i
Il dato tiene conto di censimenti effettuati dalle Province, usando ogni tipo di fonte
disponibile, e include tutte le cave cessate/dismesse/abbandonate presenti in
Lombardia, indipendentemente dall'anno di chiusura e dallo stato attuale delle aree.
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente: fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
Cave cessate: dati regionali disomogenei e non
confrontabili tra di loro. Necessità di elaborare un
nuovo catasto nazionale e verificare la reale necessità
di ripristino
Alternativa: controllo da immagini satellitari….con qualche sorpresa
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
Cava autorizzata
ma non
comunicata
dalla regione
nella rilevazione
Siti minerari 1870-2014 Siti minerari in produzione
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e
nuove disponibilità dei dati
Gli impatti ambientali dell’attività
mineraria
Oltre agli impatti ambientali classici delle attività di cantiere (sollevamento polveri, immissione
d’inquinanti per il funzionamento dei macchinari di cantiere e per il traffico indotto, rischio di
sversamenti sul suolo e nei corpi idrici superficiali e/o profondi, inquinamento acustico, …),
l’attività mineraria presenta impatti ambientali specifici, qualitativamente e/o quantitativamente,
quali:
• consumo di suolo;
• deturpazione del paesaggio;
• inquinamento delle falde profonde e dei corpi idrici superficiali;
• rischio statico-strutturale connesso con l’apertura di vuoti nel sottosuolo (crolli e/o
subsidenza), con i fronti di cava nelle attività a cielo aperto, con le frane nel caso di cumuli
di depositi di rifiuti delle attività estrattive;
• rischio di frane e alluvioni, connesso all’esistenza dei bacini di laveria
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
I rischi ambientali dell’attività mineraria
L’Allegato II al D.Lgs 117/2008 definisce i criteri per
classificare di tipo A una struttura di deposito:
1. il guasto o cattivo funzionamento, quale il crollo di un
cumulo o di una diga, potrebbe causare un incidente
rilevante sulla base della valutazione dei rischi alla luce di
fattori quali la dimensione presente o futura, l'ubicazione e
l'impatto ambientale della struttura; Rischio statico-
strutturale
2. contiene rifiuti di estrazione classificati come pericolosi ai
sensi del decreto legislativo 4 aprile 2006, n. 152, e
successive modificazioni, oltre un determinato limite;
3. contiene sostanze o preparati classificati come pericolosi
ai sensi delle direttive 67/548/CEE o 1999/45/CE oltre un
determinato limite. Rischio ecologico-sanitario
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
I rischi ambientali dell’attività mineraria
Mentre l’art. 3 comma 3 del DM Ambiente del 16/04/2013 “Modalità di realizzazione dell’inventario
nazionale di cui all’art. 20 del D.Lgs 117/2008” stabilisce che l’Autorità competente:
Valuta quali dei siti estrattivi presenti sul territorio di competenza sono effettivamente o
potenzialmente pericolosi tenendo in considerazione sia il rischio statico-strutturale che il rischio
ecologico-sanitario. Per quanto riguarda la valutazione del rischio statico-strutturale l'Autorità
competente si avvale delle indicazioni specificate nella pertinente sezione dell'allegato II al
decreto legislativo 30 maggio 2008 n. 117 e relative alla classificazione delle strutture di deposito
dei rifiuti di estrazione.
Per quanto riguarda la valutazione del rischio ecologico-sanitario l'autorità competente tiene conto
almeno delle seguenti indicazioni:
a) tipologia dei rifiuti di estrazione stoccati e pericolosità degli stessi;
b) tendenza dei rifiuti di estrazione stoccati a produrre drenaggio acido;
c) presenza nei minerali sfruttati dall'attività estrattiva di elementi quali Ab, As, Cd,
Cr, Co, Hg, Pb, Ni, Tl, Zn, Sb, Mn, Be e possibilità di migrazione degli stessi dai
rifiuti estrattivi stoccati;
d) eventuali elementi pericolosi utilizzati nel processi estrattivi, quali ad esempio il
Cianuro.
La valutazione del rischio considera fra i recettori oltre alla presenza umana anche i siti di pregio
naturalistico quali aree protette e corsi d'acqua.
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
Elenco delle strutture di deposito dei rifiuti di estrazione chiuse o abbandonate che hanno gravi
ripercussioni negative sull'ambiente o che, a breve o medio termine, possono rappresentare una grave
minaccia per la salute umana o l'ambiente (DLgs 117/2008 di recepimento della Direttiva 2006/21/CE del
15 marzo 2006 volta a regolamentare la gestione dei rifiuti provenienti dalle industrie estrattive).
Nella Banca Dati sono registrati i siti con
potenziali ripercussioni negative sull’ambiente, in
funzione dei dati forniti dalle Regioni e/o
Province autonome relativi a:
-tipologia dei minerali coltivati
-relativi scarti potenziali,
-estensione del sito minerario,
-periodo di coltivazione,
-tempo trascorso dalla chiusura/abbandono
Al 2017, 630 siti inseriti, 108 a rischio ES alto,
213 medio-alto
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e
nuove disponibilità dei dati
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e
nuove disponibilità dei dati
Un’opportunità per il futuro dei siti minerari:
il recupero storico-museale
• i minerali rari presenti in associazione ai minerali coltivati
• la tipicità storico-culturale dei siti in relazione alla loro ubicazione
• la presenza di coltivazioni non troppo profonde, da adibire a percorsi di visita in
sotterraneo
• la valenza storica e la qualità ambientale delle aree di ubicazione dei siti
• l’esistenza di una viabilità di accesso alle aree e di una buona ricettività turistica,
anche in prospettiva
Principali parametri per il recupero museale:
Le attività estrattive hanno caratterizzato la storia sociale ed economica di ampie
porzioni del territorio italiano. La chiusura delle attività ci ha consegnato una eredità di
grande valore storico, uno straordinario patrimonio di archeologia industriale, costituito da
edifici residenziali e industriali, macchinari, scavi a cielo aperto, gallerie, etc. Il recupero e la
valorizzazione di questa memoria può rappresentare una opportunità di sviluppo di territori
orfani, e spesso martoriati, dalle attività minerarie.
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
Nel gennaio 2009, l’ISPRA, nel corso di un tavolo tecnico di lavoro che ha visto riuniti i principali parchi
e musei minerari italiani, ha evidenziato la necessità di una rete museale mineraria, ed ha istituito la
“Giornata Nazionale dedicata alla memoria mineraria” - in stretta collaborazione con l’Associazione
Italiana per il Patrimonio Archeologico ed Industriale (AIPAI), in sinergia con l’Associazione Nazionale
Geologia & Turismo, con il patrocino dell’Associazione Nazionale Ingegneri Minerari (ANIM) e
dell’Associazione Mineraria Italiana per l’industria mineraria e petrolifera (ASSOMINERARIA).
LA RETE NAZIONALE DEI PARCHI E MUSEI MINERARI (ReMi) viene
istituita con un Protocollo d’intesa siglato a Milano il 2 ottobre 2015 nel
corso del workshop “Il recupero e la valorizzazione dei Siti Minerari
dismessi in Italia”, un’occasione di sviluppo per un turismo geologico e
culturale”
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
Aderenti Comitato della Rete Nazionale
dei Parchi e Musei Minerari Italiani -
ReMi
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente: fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
Aderenti Comitato della Rete Nazionale
dei Parchi e Musei Minerari Italiani -
ReMi
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e
nuove disponibilità dei dati
Ubicazione geografica dei siti
www.isprambiente.gov.it/it/progetti/suolo-e-territorio-1/miniere-e-cave/progetto-remi-rete-nazionale-dei-parchi-e-musei-minerari-italiani
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e
nuove disponibilità dei dati
SITO ReMi
Collana ISPRA - Docureportage ISPRA a tema Minerario
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Parco delle Colline Metallifere e Parco minerario dell’Elba
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
SITO ReMi
Collana ISPRA Docureportage ISPRA a tema Minerario
Parco Geominerario Storico ed Ambientale
della Sardegna
Parco Nazionale Museo delle miniere
dell’Amiata
SCARICABILI
http://www.isprambiente.gov.it/it/progetti/suolo-e-territorio-1/miniere-e-cave/progetto-remi-rete-nazionale-dei-parchi-e-
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Documentario in lavorazione: Villaggio di Formignano e Museo di
Perticara
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
POLITICHE MINERARIE IN EUROPA: THE RAW MATERIALS INITIATIVE
Nel 2008 la Commissione europea ha adottato l'iniziativa sulle materie prime [COM (2008) 699] che, in assenza di una
specifica direttiva UE, definisce una strategia per affrontare la questione dell'accesso alle materie prime nell'UE.
Gli obiettivi principali di questa iniziativa sono:
i)costruire strategie per garantire l'accesso ai minerali non energetici sul mercato mondiale;
ii) creare misure per migliorare l'approvvigionamento di materie prime provenienti da fonti all'interno dell'UE, per regolare
la concorrenza in funzione della domanda/offerta di materiali;
iii) ridurre il consumo di materie prime nell'UE migliorando la sostenibilità, l'efficienza delle risorse e riciclando.
La strategia copre tutte le materie prime utilizzate dall'industria europea tranne i materiali della produzione agricola e dei
materiali utilizzati come combustibili. Garantire l'accesso sostenibile a queste materie prime è fondamentale per la
competitività e la crescita dell'economia dell'UE e agli obiettivi della strategia Europa 2020.
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
DATABASE NAZIONALI: ALCUNE INFORMAZIONI
La situazione dei Database inerenti il settore estrattivo è estremamente variegata e multiforme in ambito europeo. Di
seguito si riportano alcuni esempi.
- Gran Bretagna: pubblica il DB BritPits include informazioni su miniere e cave attive, sulla localizzazione, sulla proprietà,
sull’Autorità competente, sulla geologia e sui prodotti (commodities);
-Repubblica Ceca: pubblica un Annuario delle risorse minerarie, riguardante dati minerari, informazioni sulle risorse,
prodotti commerciali;
-Svezia, Finlandia e Norvegia: DB e Mappa metallogenica dei depositi minerari della penisola fennoscandinava;
-Francia: http://www.brgm.fr/donneeNumerique/detail.jsp?theme=H.Mine&pageActive=0&cook=1358846198606
-Germania: http://www.bgr.bund.de/EN/Themen/Min_rohstoffe/min_
- Grecia: DB contenente tutte le informazioni sulle Materie Prime;
- Irlanda: DB che include informazioni su 5450 siti minerari, con mappe, tipologia di minerali estratti e relative
descrizioni;
- Polonia: http://geoportal.pgi.gov.pl/css/surowce/
- Slovenia: http://www.geo-zs.si/podrocje.aspx?id=68
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e
nuove disponibilità dei dati
PROGETTI UE IN CUI E’ PARTNER ISPRA
Per tentare di migliorare la conoscenza sulle Materie Prime, per
quanto riguarda l’esplorazione, lo sfruttamento, la lavorazione, il
riuso ed il riciclo, vari esperti di Paesi UE, negli ultimi anni, hanno
contribuito a diversi Progetti Europei con l’obiettivo di dare
un’uniformità alla catalogazione dei Raw Materials.
Tra i differenti progetti finanziati gli obiettivi si sono in gran parte
focalizzati sulla necessità di realizzare Database ed Inventari
armonizzati ed uniformi, andando poi a confluire in vere e proprie
Piattaforme Informatiche di Raccolta Dati.
ISPRA in particolare negli ultimi anni ha contribuito alla realizzazione
di Progetti UE quali MINERALS4EU (2013-2015), contribuisce tuttora
lavorando al Progetto MICA (2016-2018) ed al Progetto FORAM e dal
prossimo anno contribuirà al Progetto GEOERA (dedicato ai Servizi
Geologici Europei).
www.foramproject.net
www.geoera.eu
www.minerals4eu.eu
www.mica-project.eu
Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati

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F. Fumanti, Verso l’inventario nazionale geominerario e ambientale delle risorse minerarie solide - Dipartimento per il Servizio Geologico d'Italia - Ispra

  • 1. Verso l’inventario nazionale geominerario e ambientale delle risorse minerarie solide Fiorenzo Fumanti Dipartimento per il Servizio Geologico d'Italia ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale GdL GeoMin ISPRA: Roberta Carta, Michele Fratini, Carlo Dacquino, Marco Di Leginio, Maria Teresa Lettieri, Domenico Ligato, Mauro Lucarini, Agata Patanè, Monica Serra, Rossella Sisti Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
  • 2. L’Italia è uno dei pochi paesi Europei che ancora non dispone di un inventario nazionale delle risorse minerarie solide, delle attività in essere e pregresse, del loro impatto ambientale e del loro valore culturale. Inventari che, negli altri paesi europei, sono patrimonio dei Servizi Geologici. In questo contesto si inquadra la realizzazione di un Data Base geologico- minerario nazionale che vuole integrare i dati della Rilevazione, per i siti attivi, con il recupero e la revisione, validazione, armonizzazione delle informazioni presenti negli archivi del Servizio Geologico d’Italia ed in altri Databases al fine di giungere ad un quadro il più possibile omogeneo della situazione nazionale, attuale e storica, comprensiva degli aspetti geologico- economici, culturali ed ambientali. Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente: fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
  • 3. In prima analisi si prevede di tenere in considerazione i seguenti dati: 1)Il Database Nazionale delle Attività Estrattive di minerali solidi derivante dalla rilevazione congiunta ISPRA-ISTAT di supporto al Progetto Pressioni Antropiche e Rischi naturali del Piano Statistico Nazionale. 2)La Banca Dati CARG (Carta geologica d’Italia a scala 1:50.000, basata su rilevamenti a scala 1:10.000) con le informazioni riportate nello strato ST013, risorse e prospezioni sulle cave e miniere, attive e dismesse. 3)Per le aree non coperte dalla cartografia CARG si farà ricorso alla digitalizzazione delle informazioni presenti sugli originali d’autore, a scala 1:25.000, della carta geologica 1:100.000 4)Dati ed informazioni presenti negli archivi dei Servizi Geologici Regionali quando diversi dalle informazioni già disponibili nel DB CARG Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente: fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
  • 4. 5) Database “I siti minerari italiani abbandonati, 1870-2006”; integrato con i successivi aggiornamenti 6) “Inventario nazionale provvisorio delle strutture di deposito di Tipo A”. Per l’aggiornamento dell’inventario si valutano le risposte delle regioni e che consistono nella compilazione di apposite schede inviate a tutte le realtà territoriali. 7) Databases in essere o in progetto presenti presso i firmatari del Protocollo d’intesa per la realizzazione della rete Musei e Parchi minerari (Ministero sviluppo economico, Regioni, Musei e parchi minerari, gestori siti minerari, etc.). Dati derivanti dal database Repertorio dei musei scienze della terra” per la sezione che riguarda il censimento dei musei e parchi minerari. 8) Dati ed informazioni relativi ai siti minerari ricadenti nei siti contaminati di competenza nazionale (ISPRA) e regionale (ARPA/APPA) 9) Dati relativi ai Valori di fondo Naturale presenti nel SNPA 10) Dati ed informazioni sulle attività di recupero e ripristino ambientale presenti in ISPRA e nel SNPA 11) Informazioni relative al rilascio dei pareri istruttori di VIA presso SNPA Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente: fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
  • 5. Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente: fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
  • 6. Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente: fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
  • 7. Cave cessate per regione/provincia autonoma Regione/Provincia autonoma Anno di riferimentoa Cave cessate n. Piemonteb solo 1980-2012 224 Valle D'Aosta nd-2012 20 Lombardiai 2012 2896 Bolzano-Bozen 2012 309 Trentoc 2012 1100 Veneto 2012 1325 Friuli Venezia Giulia solo 2012-13 3 Liguria 2012 380 Emilia Romagna solo 1985-2013 149 Toscanad vari anni 1208 Umbriae 2012 75 Marchee 2012 550 Laziof 2009 475 Abruzzo 2013 485 Molise 2006 541 Campaniag 2003 1516 Pugliah 2013 2531 Basilicata solo 1979-2012 155 Calabria nd-2012 49 Sicilia solo 2008-2013 117 Sardegna 2007 860 ITALIA 14968 a Se non diversamente specificato si intende l'anno di esecuzione del censimento sul territorio delle attività dismesse b Il dato non tiene conto delle cave di ghiaia e sabbia poiché ritenute tutte recuperate c Il dato si riferisce al censimento delle attività pre Legge Prov. del 4/3/1980 n°6 ed è sovrastimato per la sovrapposizione negli stessi siti, di più denunce d'esercizio. Post LP n°6 tutte le cave chiuse sono state oggetto di recupero ambientale d Solo PAEP provincie di FI (2010), LI (2011), PO (2007), GR (2009) e solo cave che necessitano di interventi di recupero ambientale f nella relazione PRAE sono citate anche 2732 siti storici di cava, molte delle quali coperte dall'espansione urbana o rinaturalizzate g Il dato comprende anche 180 cave abusive h cave che hanno ultimato la loro attività di coltivazione prima dell'entrata in vigore della LR 37/85 che sancisce l'obbligo del ripristino. Diverse di queste sono ritenute da recuperare i Il dato tiene conto di censimenti effettuati dalle Province, usando ogni tipo di fonte disponibile, e include tutte le cave cessate/dismesse/abbandonate presenti in Lombardia, indipendentemente dall'anno di chiusura e dallo stato attuale delle aree. Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente: fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati Cave cessate: dati regionali disomogenei e non confrontabili tra di loro. Necessità di elaborare un nuovo catasto nazionale e verificare la reale necessità di ripristino
  • 8. Alternativa: controllo da immagini satellitari….con qualche sorpresa Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati Cava autorizzata ma non comunicata dalla regione nella rilevazione
  • 9. Siti minerari 1870-2014 Siti minerari in produzione Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
  • 10. Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
  • 11. Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
  • 12. Gli impatti ambientali dell’attività mineraria Oltre agli impatti ambientali classici delle attività di cantiere (sollevamento polveri, immissione d’inquinanti per il funzionamento dei macchinari di cantiere e per il traffico indotto, rischio di sversamenti sul suolo e nei corpi idrici superficiali e/o profondi, inquinamento acustico, …), l’attività mineraria presenta impatti ambientali specifici, qualitativamente e/o quantitativamente, quali: • consumo di suolo; • deturpazione del paesaggio; • inquinamento delle falde profonde e dei corpi idrici superficiali; • rischio statico-strutturale connesso con l’apertura di vuoti nel sottosuolo (crolli e/o subsidenza), con i fronti di cava nelle attività a cielo aperto, con le frane nel caso di cumuli di depositi di rifiuti delle attività estrattive; • rischio di frane e alluvioni, connesso all’esistenza dei bacini di laveria Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
  • 13. I rischi ambientali dell’attività mineraria L’Allegato II al D.Lgs 117/2008 definisce i criteri per classificare di tipo A una struttura di deposito: 1. il guasto o cattivo funzionamento, quale il crollo di un cumulo o di una diga, potrebbe causare un incidente rilevante sulla base della valutazione dei rischi alla luce di fattori quali la dimensione presente o futura, l'ubicazione e l'impatto ambientale della struttura; Rischio statico- strutturale 2. contiene rifiuti di estrazione classificati come pericolosi ai sensi del decreto legislativo 4 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni, oltre un determinato limite; 3. contiene sostanze o preparati classificati come pericolosi ai sensi delle direttive 67/548/CEE o 1999/45/CE oltre un determinato limite. Rischio ecologico-sanitario Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
  • 14. I rischi ambientali dell’attività mineraria Mentre l’art. 3 comma 3 del DM Ambiente del 16/04/2013 “Modalità di realizzazione dell’inventario nazionale di cui all’art. 20 del D.Lgs 117/2008” stabilisce che l’Autorità competente: Valuta quali dei siti estrattivi presenti sul territorio di competenza sono effettivamente o potenzialmente pericolosi tenendo in considerazione sia il rischio statico-strutturale che il rischio ecologico-sanitario. Per quanto riguarda la valutazione del rischio statico-strutturale l'Autorità competente si avvale delle indicazioni specificate nella pertinente sezione dell'allegato II al decreto legislativo 30 maggio 2008 n. 117 e relative alla classificazione delle strutture di deposito dei rifiuti di estrazione. Per quanto riguarda la valutazione del rischio ecologico-sanitario l'autorità competente tiene conto almeno delle seguenti indicazioni: a) tipologia dei rifiuti di estrazione stoccati e pericolosità degli stessi; b) tendenza dei rifiuti di estrazione stoccati a produrre drenaggio acido; c) presenza nei minerali sfruttati dall'attività estrattiva di elementi quali Ab, As, Cd, Cr, Co, Hg, Pb, Ni, Tl, Zn, Sb, Mn, Be e possibilità di migrazione degli stessi dai rifiuti estrattivi stoccati; d) eventuali elementi pericolosi utilizzati nel processi estrattivi, quali ad esempio il Cianuro. La valutazione del rischio considera fra i recettori oltre alla presenza umana anche i siti di pregio naturalistico quali aree protette e corsi d'acqua. Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
  • 15. Elenco delle strutture di deposito dei rifiuti di estrazione chiuse o abbandonate che hanno gravi ripercussioni negative sull'ambiente o che, a breve o medio termine, possono rappresentare una grave minaccia per la salute umana o l'ambiente (DLgs 117/2008 di recepimento della Direttiva 2006/21/CE del 15 marzo 2006 volta a regolamentare la gestione dei rifiuti provenienti dalle industrie estrattive). Nella Banca Dati sono registrati i siti con potenziali ripercussioni negative sull’ambiente, in funzione dei dati forniti dalle Regioni e/o Province autonome relativi a: -tipologia dei minerali coltivati -relativi scarti potenziali, -estensione del sito minerario, -periodo di coltivazione, -tempo trascorso dalla chiusura/abbandono Al 2017, 630 siti inseriti, 108 a rischio ES alto, 213 medio-alto Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
  • 16. Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
  • 17. Un’opportunità per il futuro dei siti minerari: il recupero storico-museale • i minerali rari presenti in associazione ai minerali coltivati • la tipicità storico-culturale dei siti in relazione alla loro ubicazione • la presenza di coltivazioni non troppo profonde, da adibire a percorsi di visita in sotterraneo • la valenza storica e la qualità ambientale delle aree di ubicazione dei siti • l’esistenza di una viabilità di accesso alle aree e di una buona ricettività turistica, anche in prospettiva Principali parametri per il recupero museale: Le attività estrattive hanno caratterizzato la storia sociale ed economica di ampie porzioni del territorio italiano. La chiusura delle attività ci ha consegnato una eredità di grande valore storico, uno straordinario patrimonio di archeologia industriale, costituito da edifici residenziali e industriali, macchinari, scavi a cielo aperto, gallerie, etc. Il recupero e la valorizzazione di questa memoria può rappresentare una opportunità di sviluppo di territori orfani, e spesso martoriati, dalle attività minerarie. Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
  • 18. Nel gennaio 2009, l’ISPRA, nel corso di un tavolo tecnico di lavoro che ha visto riuniti i principali parchi e musei minerari italiani, ha evidenziato la necessità di una rete museale mineraria, ed ha istituito la “Giornata Nazionale dedicata alla memoria mineraria” - in stretta collaborazione con l’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico ed Industriale (AIPAI), in sinergia con l’Associazione Nazionale Geologia & Turismo, con il patrocino dell’Associazione Nazionale Ingegneri Minerari (ANIM) e dell’Associazione Mineraria Italiana per l’industria mineraria e petrolifera (ASSOMINERARIA). LA RETE NAZIONALE DEI PARCHI E MUSEI MINERARI (ReMi) viene istituita con un Protocollo d’intesa siglato a Milano il 2 ottobre 2015 nel corso del workshop “Il recupero e la valorizzazione dei Siti Minerari dismessi in Italia”, un’occasione di sviluppo per un turismo geologico e culturale” Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
  • 19. Aderenti Comitato della Rete Nazionale dei Parchi e Musei Minerari Italiani - ReMi Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente: fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
  • 20. Aderenti Comitato della Rete Nazionale dei Parchi e Musei Minerari Italiani - ReMi Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
  • 21. Ubicazione geografica dei siti www.isprambiente.gov.it/it/progetti/suolo-e-territorio-1/miniere-e-cave/progetto-remi-rete-nazionale-dei-parchi-e-musei-minerari-italiani Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
  • 22. SITO ReMi Collana ISPRA - Docureportage ISPRA a tema Minerario http://www.isprambiente.gov.it/it/progetti/suolo-e-territorio-1/miniere-e-cave/progetto-remi- rete-nazionale-dei-parchi-e-musei-minerari-italiani Parco delle Colline Metallifere e Parco minerario dell’Elba Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
  • 23. SITO ReMi Collana ISPRA Docureportage ISPRA a tema Minerario Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna Parco Nazionale Museo delle miniere dell’Amiata SCARICABILI http://www.isprambiente.gov.it/it/progetti/suolo-e-territorio-1/miniere-e-cave/progetto-remi-rete-nazionale-dei-parchi-e- musei-minerari-italiani/docureportage-ispra-a-tema-minerario Documentario in lavorazione: Villaggio di Formignano e Museo di Perticara Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
  • 24. POLITICHE MINERARIE IN EUROPA: THE RAW MATERIALS INITIATIVE Nel 2008 la Commissione europea ha adottato l'iniziativa sulle materie prime [COM (2008) 699] che, in assenza di una specifica direttiva UE, definisce una strategia per affrontare la questione dell'accesso alle materie prime nell'UE. Gli obiettivi principali di questa iniziativa sono: i)costruire strategie per garantire l'accesso ai minerali non energetici sul mercato mondiale; ii) creare misure per migliorare l'approvvigionamento di materie prime provenienti da fonti all'interno dell'UE, per regolare la concorrenza in funzione della domanda/offerta di materiali; iii) ridurre il consumo di materie prime nell'UE migliorando la sostenibilità, l'efficienza delle risorse e riciclando. La strategia copre tutte le materie prime utilizzate dall'industria europea tranne i materiali della produzione agricola e dei materiali utilizzati come combustibili. Garantire l'accesso sostenibile a queste materie prime è fondamentale per la competitività e la crescita dell'economia dell'UE e agli obiettivi della strategia Europa 2020. Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
  • 25. DATABASE NAZIONALI: ALCUNE INFORMAZIONI La situazione dei Database inerenti il settore estrattivo è estremamente variegata e multiforme in ambito europeo. Di seguito si riportano alcuni esempi. - Gran Bretagna: pubblica il DB BritPits include informazioni su miniere e cave attive, sulla localizzazione, sulla proprietà, sull’Autorità competente, sulla geologia e sui prodotti (commodities); -Repubblica Ceca: pubblica un Annuario delle risorse minerarie, riguardante dati minerari, informazioni sulle risorse, prodotti commerciali; -Svezia, Finlandia e Norvegia: DB e Mappa metallogenica dei depositi minerari della penisola fennoscandinava; -Francia: http://www.brgm.fr/donneeNumerique/detail.jsp?theme=H.Mine&pageActive=0&cook=1358846198606 -Germania: http://www.bgr.bund.de/EN/Themen/Min_rohstoffe/min_ - Grecia: DB contenente tutte le informazioni sulle Materie Prime; - Irlanda: DB che include informazioni su 5450 siti minerari, con mappe, tipologia di minerali estratti e relative descrizioni; - Polonia: http://geoportal.pgi.gov.pl/css/surowce/ - Slovenia: http://www.geo-zs.si/podrocje.aspx?id=68 Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati
  • 26. PROGETTI UE IN CUI E’ PARTNER ISPRA Per tentare di migliorare la conoscenza sulle Materie Prime, per quanto riguarda l’esplorazione, lo sfruttamento, la lavorazione, il riuso ed il riciclo, vari esperti di Paesi UE, negli ultimi anni, hanno contribuito a diversi Progetti Europei con l’obiettivo di dare un’uniformità alla catalogazione dei Raw Materials. Tra i differenti progetti finanziati gli obiettivi si sono in gran parte focalizzati sulla necessità di realizzare Database ed Inventari armonizzati ed uniformi, andando poi a confluire in vere e proprie Piattaforme Informatiche di Raccolta Dati. ISPRA in particolare negli ultimi anni ha contribuito alla realizzazione di Progetti UE quali MINERALS4EU (2013-2015), contribuisce tuttora lavorando al Progetto MICA (2016-2018) ed al Progetto FORAM e dal prossimo anno contribuirà al Progetto GEOERA (dedicato ai Servizi Geologici Europei). www.foramproject.net www.geoera.eu www.minerals4eu.eu www.mica-project.eu Istat - Roma, 20 Giugno 2017 Le attività estrattive e l'ambiente:fabbisogni informativi e nuove disponibilità dei dati