Il punto di vista di anziani e dei loro nuclei di riferimento: storie quotidiane italiane di vecchiaia fragile. Presentazione di Maria Giulia Marini. Milano 26 ottobre 2012
Medicina delle disuguaglianze (Italo Siena)csermeg
Seminario di Primavera CSeRMEG 16 aprile 2005 SPECIAL INTERESTS Le passioni disciplinari in Medicina Generale, idee ed esperienze a confronto - www.csermeg.it
L'utenza straniera in MG (Alessandra Bellotto, Maria Grazia Riva, C. Bonazzi,...csermeg
Seminario di Primavera CSeRMEG 16 aprile 2005 SPECIAL INTERESTS Le passioni disciplinari in Medicina Generale, idee ed esperienze a confronto - www.csermeg.it
Il punto di vista di anziani e dei loro nuclei di riferimento: storie quotidiane italiane di vecchiaia fragile. Presentazione di Maria Giulia Marini. Milano 26 ottobre 2012
Medicina delle disuguaglianze (Italo Siena)csermeg
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L'unità di valutazione multidimensionale in ItaliaFranco Pesaresi
L'organizzazione, gli strumenti, il PAI e il case manager nelle modalità di lavoro delle unità di valutazione multidimensionali (UVM) nelle regioni italiane.
XVIII Congresso CSeRMEG 21-22 ottobre 2005 DETERMINANTI DELLA SALUTE, DISUGUAGLIANZA, DISCRIMINAZIONE lo sguardo della Medicina Generale - www.csermeg.it
L'articolo di Franco Pesaresi e Marina Simoncelli descrive le funzioni, gli strumenti di valutazione, la composizione delle unità di valutazione multidimensionale nelle diverse regioni italiane.
Pti del piano strategico salute mentale regioneRaffaele Barone
IL PIANO TERAPEUTICO PERSONALIZZATO E' UNO DEGLI ASPETTI IMPORTANTI PREVISTI DAL PIANO STATEGICO SALUTE MENTALE IN SICILIA. L'UTENTE E' CENTRALE NELLA CO-PROGETTAZIONE CON GLI OPERATORI DELLA SALUTE PER IL PROPRIO PIANO DI CURA.
Presentazione dell'analisi sull'impatto economico del Circuito del MugelloMoreno Toigo
Questo lavoro va a completare un percorso di ricerca iniziato ad aprile con la presentazione della nostra ricerca sulle ricadute generate dalla pubblicità, durante il periodo di svolgimento del MotoGP 2007. Presentazione del 13 marzo 2009.
L'unità di valutazione multidimensionale in ItaliaFranco Pesaresi
L'organizzazione, gli strumenti, il PAI e il case manager nelle modalità di lavoro delle unità di valutazione multidimensionali (UVM) nelle regioni italiane.
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Questo lavoro va a completare un percorso di ricerca iniziato ad aprile con la presentazione della nostra ricerca sulle ricadute generate dalla pubblicità, durante il periodo di svolgimento del MotoGP 2007. Presentazione del 13 marzo 2009.
Studio sull’andamento dell’economia e del commercio, nel territorio della Com...Moreno Toigo
Prima presentazione. Analisi socio-economica generale, analisi del turismo e del sistema ricettivo, analisi degli esercizi di somministrazione. Presentazione del 21 aprile 2010
Progetto follow-up attività FSE 2000-2006Moreno Toigo
Sistema di valutazione integrata del placement e della qualità dei corsi attraverso i dati forniti dalle Agenzie formative. Presentazione del 17 marzo 2008.
SLA N.C.I.O. La malattia SLA: Network delle Cure In Organizzazioni evolute. Lo studio è stato realizzato dall’Area Sanità e Salute della Fondazione ISTUD, con la collaborazione di FIASO ed AISLA, per sviluppare una conoscenza diretta e approfondita delle attuali procedure di diagnosi e cura delle persone con SLA in due realtà Regionali: Lombardia e Veneto.
Le disuguaglianze sociali determinano le iniquità di salute. Ecco perché è importante che il piano regionale di prevenzione 2015-18 preveda obiettivi finalizzati a un health equity audit, investendo, in particolare, sulle azioni che si ipotizza abbiano un maggiore impatto sul contrasto delle disuguaglianze.
Un tema importante, che è stato affrontato venerdì 13 marzo, nel corso del workshop L’equità nel piano di prevenzione regionale 2015-18 in presenza di operatori della sanità pubblica e referenti per la salute coinvolti nella discussione degli interventi da inserire nel piano regionale di prevenzione, sui quali investire per ridurre le iniquità di salute (come la riduzione della sedentarietà, dell’alimentazione scorretta, dell’abitudine al fumo e degli infortuni sul lavoro).
Giuseppe Costa – coordinatore del gruppo di lavoro Equità nella salute e sanità della Commissione Salute della conferenza delle regioni – ha illustrato i dati contenuti nel libro bianco sulle disuguaglianze di salute in Italia – L’Equità della salute in Italia, di cui è coautore – che sono stati il punto di partenza della discussione.
Il rapporto di fiducia che unisce il medico di famiglia al paziente è fondamentale nell'orientare le cure mettendo al centro di ogni processo il malato
La valutazione di impatto dei servizi assistenziali e educativi | WIS18 | Mat...Iris Network
XVI Workshop sull'impresa sociale
13-14 settembre 2018, Riva del Garda (Tn).
Intervento di Matteo Olivo (Cooperativa sociale Uscita di Sicurezza) nella sessione "Misurare l’impatto: metodologie a supporto del cambiamento"
SESSIONE PARALLELA | venerdì 14 Settembre | ore 9
A cura di Elisa Chiaf | Università degli Studi di Brescia – Socialis
Intervengono:
Sara Depedri | Euricse
Stefano Mantovani | Cooperativa sociale Noncello, Pordenone
Sara Marconi | Rete delle Case del Quartiere, Torino
Stefania Ieluzzi | Comune di Torino – Cascina Roccafranca
Nicola Corini | Cooperativa sociale Cauto, Brescia
Chiara Maria Leveque | Fondazione Lang
Serena Kaneklin | Associazione CAF, Milano
Valentina Tosi, Gabriele Guzzetti | Tiresia, Politecnico di Milano
Matteo Olivo | Cooperativa sociale Uscita di Sicurezza, Grosseto
Oggetti alla ricerca. Negli ultimi anni il tema della misurazione d’impatto è entrato prepotentemente nelle agende delle imprese sociali italiane. Dopo la stagione della “rendicontazione sociale”, si è ora nella fase della “misurazione d’impatto”, tesa a definire se il progetto funziona o se genera il cambiamento atteso. A tali domande è necessario rispondere con metodologie complesse, per questo il supporto della ricerca risulta essere fondamentale. Dai metodi partecipativi alle sperimentazioni controllate randomizzate, l’attenzione sul “come si misura l’impatto” è altissima. Durante la sessione si dibatterà sul tema da un altro punto di vista: “come la misurazione è stata utilizzata”, per il cambiamento organizzativo, il supporto allo sviluppo di una policy, il capacity building o la legittimazione?
Risultati dell’indagine sulle intenzioni di voto alle prossime elezioni amministrative nel Comune di Livorno. Rilevazione online realizzata tra il 29-4-2019 e il 2-5-2019
L'immigrazione in Italia e il diritto alla saluteMoreno Toigo
Relazione al seminario di presentazione del 6-7-2017 a Grosseto del progetto "ESCAPES - Educatori alla Salute di Comunità", progetto finanziato dal fondo FAMI 2014-2020. Dove si spiega, con dati incontrovertibili, perché l'immigrazione è inevitabile, indispensabile e conveniente.
Il Manifesto dei condomini e dei quartieri eco-solidaliMoreno Toigo
Condomini per quartieri eco-solidali - Incontro del 17-5-2017 per la discussione e l'approvazione del Manifesto dei condomini e dei quartieri eco-solidali
Livorno, Museo di Storia Naturale del Mediterraneo
Condomini per quartieri eco-solidali - PresentazioneMoreno Toigo
Presentazione del progetto "Condomini per quartieri eco-solidali"
Livorno, Museo di Storia Naturale del Mediterraneo
21 Febbraio 2017
Il progetto vuole definire un modello di quartiere eco-solidale basato su una rete di condomini che adottino pratiche di solidarietà e di sostenibilità ambientale. Il modello sarà definito attraverso un percorso partecipativo che coinvolgerà tutti i cittadini. Il percorso partecipativo promuoverà l’adesione del maggior numero possibile di condomini alla rete, definirà le regole di funzionamento e le modalità di partecipazione alla rete, le caratteristiche del quartiere eco-solidale ideale (modello) e un piano di azione condiviso per adeguare la situazione attuale del quartiere al modello ideale. Per far ciò vogliamo costituire un gruppo stabile di facilitatori/animatori tra i residenti, coinvolgendo attivamente le scuole con sede nel quartiere con l’obiettivo di farle diventare non solo esse stesse eco-solidali, ma anche un centro civico aperto alla comunità, motore propulsore di educazione democratica, di cultura civica, di sensibilità ambientale e di partecipazione.
Scuole APPERTE - Formazione gruppo comunicazioneMoreno Toigo
Formazione per gli studenti del gruppo comunicazione, inseriti nel percorso di alternanza scuola-lavoro previsto dal progetto Scuole APPERTE (www.scuoleapperte.it)
1. INCONTRI PREPARATORI
P.I.S.
(AREA ANZIANI)
Gruppo integrato di lavoro
A cura di Carla Mazzanti e Bruno Mazzocchi
02.07.2008
2. INDICE:
●
Anziani soli e loro condizione di salute
●
Fenomeno delle badanti (welfare informale)
●
Famiglie che assistono
●
Centri sociali e spazi di socializzazione
●
Condizioni abitative e barriere architettoniche
●
Volontariato in un'ottica di rete e di
valorizzazione delle risorse
●
Spesa (budget virtuale)
3. Essere anziani
a Grosseto
UNA INDAGINE SULLA
QUALITÀ DELLA VITA DEGLI ANZIANI
SUL TERRITORIO PROVINCIALE
L’Assessore alle Politiche Integrate
Dicembre 2005 Istruzione, Formazione, Lavoro,
Politiche Sociali e Pari Opportunità
Anna Nativi
4. La ricerca mette bene in evidenza che vi è
una quota di popolazione che presenta
condizioni di precarietà-disagio:
●
il 36% degli intervistati denuncia condizioni di
disagio medio-alto;
●
i non autosufficienti sono il 3,1% e i parzialmente
non autosufficienti sono il 14,5%.
●
I ricercatori avanzano una stima pari a 1657
soggetti non autosufficienti e di 7740 parzialmente
autosufficienti.
●
Di tali, circa il 38% vivono nell'area grossetana
5. Non secondario il problema
rappresentato dal disagio
socioeconomico:
●
l’11,9 % degli intervistati dichiara una
condizione di forte disagio
●
il 36,9% dichiara una condizione di
disagio
●
Solo il 5,3% dei soggetti si considerano
benestanti.
●
Circa 30 anziani su 100 vivono con la
pensione minima
12. Domande in base alla Legge
383/2001: in provincia di
Grosseto sono state 2560, di cui
1619 per colf e badanti.
Quando lei ha problemi, da chi riceve aiuto?
(valori percentuali):
3,6%: da persone pagate dalla famiglia (1800 “teoriche” solo
nell'area grossetana)
(personale pagato dalla famiglia: 4,7% Albegna; 4,1% Amiata; 3,8%
Colline Metallifere; 2,6% Area Grossetana; 3,6% media provinciale)
1,4%: volontariato
13. Si può stimare il numero di anziani
non autosufficienti (parziali o totali)
residenti sul territorio provinciale e
quindi bisognosi di assistenza sociale
e sanitaria tra le 8 mila e le 11 mila
persone, una cifra ben superiore al
numero di anziani non autosufficienti
ufficialmente seguiti dai servizi
sociali.
Complessivamente circa 1200
persone, poco più del 10% dei non
autosufficienti totali o parziali stimati
attraverso la ricerca.
15. Quando lei ha problemi, da chi riceve aiuto?
(valori percentuali):
●
Familiare convivente nel 58% dei casi
●
Familiare non convivente nel 42,1% dei casi
●
Vicinato (7,1%)
●
Nessuno (4,2%)
●
Persone pagate dalla famiglia (3,6%)
●
Servizi pubblici (1,5%)
●
Volontariato (1,4%)
●
Altro (2,9%)
16. Anziani che assistono
• Familiari/parenti
(60,4%)
• Conoscenti/amici/vicini
(13,7%)
• Fa volontariato (2,8%)
• Presta assistenza dietro
compenso (0,1%)
Maschi più attivi nell’aiuto parentale; femmine nell’aiuto ai vicini
17. Lettura “incrociata”:
• L’ambito familiare e
parentale è ancora il
luogo privilegiato delle
relazioni sociali
• Minori possibilità di
compresenza
• …ma aumentata
frequenza degli scambi
• Sostanziale “tenuta”
della famiglia
19. ASSOCIAZIONISMO
●
Nessuna partecipazione associazionistica:
76.6%
●
Partecipa attivamente ad associazioni (18%)
●
% Molto più elevata per maschi
●
Preferenza per associazioni sportivo-ricreative
e socio-assistenziali (> 25%)
21. Dove si trova la sua abitazione?
●
Centro città (40,5%)
●
Periferia (46,7%)
●
Paese o frazione (11,8%)
●
Case isolate (1%)
●
Nella zona di Grosseto, alta % di intervistati soddisfatti
delle loro condizioni abitative. Il 94% dichiara che la
propria casa è confortevole (78,1%) oppure che, pur non
essendo il massimo, è presente tutto ciò che serve
(16,7%);
●
Solo il 5,2% del campione vive in case non adeguate alle
proprie esigenze.
22. Insoddisfatti dell'abitazione:
●
Aumentano con l'aumentare dell'età (6% a 65
anni, 12 % a 80 ed oltre)
●
Più si invecchia più tempo si passa all’interno delle mura
domestiche e maggiori sono i fattori che possono in
qualche modo causare disagi ( ristrettezza degli ambienti,
servizi igienici inadeguati, casa poco riscaldata ).
●
Al peggiorare delle condizioni di salute degli intervistati
peggiorano anche i giudizi sulla casa.
●
Fra coloro che non sono soddisfatti, 43,7% perché manca
l'ascensore, 38% perché...c'è tanti lavori da fare, o perché
mancano spazi esterni
24. Istituzioni “non for profit”
●
Istituzioni non for profit iscritte agli albi (2007) =
212 (119 nell'area grossetana), 82 di
volontariato; 10 cooperative sociali; 1 ente
ausiliario; 33 associazioni
●
Il fenomeno è in crescita, ma sostanzialmente
stazionario dal 1999 per quanto riguarda le
ripartizioni fra le varie voci
25. Volontariato per anziani a Grosseto:
●
ANZIANI: è uno dei tavoli tematici della
Consulta del Volontariato
●
L'ASL 9 ha sottoscritto protocolli d'intesa con
36 associazioni di volontariato e tutela
●
Di queste, solo 2 (AUSER e AVO) sono
specificamente rivolte agli anziani
●
Mancano dati su III settore “non convenzionato”
●
Dati AUSER: nel 2007, oltre 950 persone
assistite; oltre 3.500 prestazioni
28. Dichiarazione d'intenti per costruire
un budget “territoriale” appropriato
●
Trasformare la sanità d'attesa in sanità
d'iniziativa
●
Misurare le performance “territoriali”
29. I casi complessi
sono costosi.
Bisogna profondere
energie per ridurli al
minimo
Partire da
un'azione forte
sugli stili di vita,
prima ancora che
insorga il rischio
Level 0:
Determinants of Health
Health Promotion
30.
31. UNA CULTURA DELLA VALUTAZIONE PROFESSIONALE RICHIEDE
INDICATORI DI SALUTE & PERFORMANCE
Profili di salute a livello di Indicatori per la valutazione delle attività socio-
gruppi di medici: sanitarie territoriali:
Indicatori generali di salute e di
•
Questioni di metodo:
benessere socio-sanitario •
Oggetto della valutazione (attività medicina
(dinamiche demografiche, registro convenzionata – es. prevenzione primaria &
patologie e cause di morte) secondaria, gestione cronicità, attività
ambulatoriale & domiciliare, assistenza socio-
Problematiche rilevanti o che
• sanitaria, gestione patologie croniche, altre
presentano variazioni (tumori, attività);
malattie psichiche, incidenti •
Livello del sistema di valutazione (singolo
stradali e sul lavoro, maternità, professionista, forme associative, Distretti,
Aids + focus anziani) ASL, Regione);
•
Tipologia indicatori (input, struttura,
Indicatori di tenuta del sistema
• processo, output, esito intermedio & finale) +
(anni potenziali di vita persi, consumi sanitari pazienti;
prevalenza disabilità), indicatori di •
Finalità indicatori (valutazione equità,,
processo / output / esito per governance consumi & auditing multilivello);
situazioni di criticità o priorità o •
Fonti informative (flussi amministrativi
elevata eterogeneità regionale correnti vs. cartelle cliniche medici, rilevazioni
ad-hoc);
32. Le prospettive per la medicina territoriale
…
Portare la misurazione,
dove è significativo, Coinvolgere il
medico di medicina
(es. a livello di forme generale negli
organizzative /fino al obiettivi di sistema
singolo professionista)
Programmazione Piani integrati di
PSR 2008-2010 Piani per MMG
aziendale salute di zona
valutazione
33. Ad oggi la regione Toscana per
programmare e valutare dispone
di:
280 indicatori a 86 indicatori a 27 indicatori a livello
livello regione e livello di zona – di medicina generale
aziende (Mes) SDS (Ars-Mes) (Ars-Mes)
Le misure come strumento di coordinamento e di
linguaggio del sistema.
Le misure per governare il sistema sanitari nei suoi
diversi ambiti e livelli.
Le misure per rispondere in modo trasparente e
chiaro ai cittadini sul “valore” prodotto dal sistema.
34. Il Chronic Care Model ha un ruolo pivotale ancorché non esaustivo
La prevenzione
Il Territorio:
Chronic Care
Model
Integrazione
Il Progetto PASSI
socio-sanitaria:
la non
autosufficienza
Progressi delle Livello di Zona: gli indicatori di
Aziende Sanitarie valutazione MeS e ARS
per la Salute in
Italia
Gli indicatori per la non
autosufficienza, RT
Livello di MMG: indicatori
35. Per sorveglianza di popolazione sulla salute si intende
una raccolta continua e sistematica di dati finalizzata a
progettare, realizzare e valutare interventi di salute
pubblica. Il cambiamento culturale che sta alla base di
PASSI è quello di passare da un sistema che misura la
quantità e la qualità delle prestazioni sanitarie a uno
che ascolta direttamente i bisogni di salute percepiti.
Al centro del sistema vi è quindi la persona: il contatto
diretto, attraverso un'intervista telefonica, è la modalità
con cui PASSI ascolta la voce dei cittadini e raccoglie le
informazioni sui bisogni di salute.
PASSI permette di stimare l'evoluzione dei fattori
comportamentali di rischio per la salute (fumo, alcool,
sedentarietà, dieta, ecc.) nonché la diffusione delle
misure e degli interventi di prevenzione a livello di
Azienda Sanitaria.
36. Gli strumenti del sistema
Piano Sanitario Piano Integrato Sociale
Regionale Regionale
Programmazione Piani Integrati di Salute
Aziendale
(Profilo di salute)
Valutazione della Valutazione della
performance delle Ausl performance delle SDS,
Zone distretto, medicina
convenzionata