Una bella camminata intorno ad Artimino, nelle colline vicino a Firenze. Nel sito www.mondogeo.it potete trovare anche la traccia in formato GPX utile per caricarla sul Gps, la mappa del percorso e delle foto illustrative.
I tre versanti di un Parco
Nel cuore geografico delle Alpi, accanto ai confini con la Svizzera e l’Austria, si estende una delle più belle e importanti aree protette d’Europa.
Nato nel 1935, passato grazie a successivi ampliamenti dagli 8.000 ettari iniziali agli attuali 134.619, il Parco Nazionale dello Stelvio ospita vette altissime come l’Ortles, il Gran Zebrù e il Cevedale, meravigliose foreste di abete rosso e larice, pascoli d’alta quota e cascate, un centinaio tra laghi e laghetti di montagna e lo stesso numero di ghiacciai.
Chi percorre i sentieri, le vette e i ghiacciai dello Stelvio è il benvenuto. L’invito dell’autore a chi legge e utilizza sul terreno questa guida è di guardarsi intorno, ammirare e capire. E di rispettare gli animali e le piante, il lavoro dell’uomo, la fragile bellezza di quest’angolo straordinario delle Alpi e della Terra.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=152
Le vallate delle Orobie Valtellinesi hanno orientamento all’incirca nord-sud e sono racchiuse da montagne severe, con versanti ripidi. I pendii ricchi di itinerari scialpinistici hanno esposizioni prevalentemente da nord est a nord ovest (salvo poche eccezioni) e consentono di trovare neve in ottime condizioni per gran parte della stagione sciistica.
Sebbene molti siano facilmente raggiungibili, agli itinerari più frequentati si affiancano percorsi poco conosciuti, che offrono uno scialpinismo di ricerca ed esplorazione, nei quali non è raro dover battere traccia con le pelli per tutto il percorso di salita, fino ai pendii sui quali lasciare i primi solchi sulla neve intonsa nelle divertenti discese.
Questa guida nasce con l’intento di raccogliere i principali itinerari scialpinistici delle Orobie Valtellinesi e offrire una panoramica quasi completa a chi senta il desiderio di esplorare questa stupenda area geografica, a torto spesso trascurata perché molti itinerari fra le sue valli non sono entrati nel novero delle grandi classiche, ripetute magari ogni stagione.
Scheda del libro: https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=162
Una bella camminata intorno ad Artimino, nelle colline vicino a Firenze. Nel sito www.mondogeo.it potete trovare anche la traccia in formato GPX utile per caricarla sul Gps, la mappa del percorso e delle foto illustrative.
I tre versanti di un Parco
Nel cuore geografico delle Alpi, accanto ai confini con la Svizzera e l’Austria, si estende una delle più belle e importanti aree protette d’Europa.
Nato nel 1935, passato grazie a successivi ampliamenti dagli 8.000 ettari iniziali agli attuali 134.619, il Parco Nazionale dello Stelvio ospita vette altissime come l’Ortles, il Gran Zebrù e il Cevedale, meravigliose foreste di abete rosso e larice, pascoli d’alta quota e cascate, un centinaio tra laghi e laghetti di montagna e lo stesso numero di ghiacciai.
Chi percorre i sentieri, le vette e i ghiacciai dello Stelvio è il benvenuto. L’invito dell’autore a chi legge e utilizza sul terreno questa guida è di guardarsi intorno, ammirare e capire. E di rispettare gli animali e le piante, il lavoro dell’uomo, la fragile bellezza di quest’angolo straordinario delle Alpi e della Terra.
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Le vallate delle Orobie Valtellinesi hanno orientamento all’incirca nord-sud e sono racchiuse da montagne severe, con versanti ripidi. I pendii ricchi di itinerari scialpinistici hanno esposizioni prevalentemente da nord est a nord ovest (salvo poche eccezioni) e consentono di trovare neve in ottime condizioni per gran parte della stagione sciistica.
Sebbene molti siano facilmente raggiungibili, agli itinerari più frequentati si affiancano percorsi poco conosciuti, che offrono uno scialpinismo di ricerca ed esplorazione, nei quali non è raro dover battere traccia con le pelli per tutto il percorso di salita, fino ai pendii sui quali lasciare i primi solchi sulla neve intonsa nelle divertenti discese.
Questa guida nasce con l’intento di raccogliere i principali itinerari scialpinistici delle Orobie Valtellinesi e offrire una panoramica quasi completa a chi senta il desiderio di esplorare questa stupenda area geografica, a torto spesso trascurata perché molti itinerari fra le sue valli non sono entrati nel novero delle grandi classiche, ripetute magari ogni stagione.
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Percorsi ad anello, lungo tratte antiche, ma anche lungo itinerari moderni.
La scelta non è casuale. Perché il percorso cosiddetto ad anello permette, in un’unica escursione, di ammirare più paesaggi e di circondarsi di tante montagne.
In Valchiavenna transita la famosa Via Spluga, passano la Via Francisca, la Via del Giubileo, la Via dei Càrden, la Via Bregaglia, il Sentiero del Cardinello.
Un insieme di itinerari tra l’attuale e l’antico, sempre diversi e in grado di proporre al lettore e all'escursionista la miriade di possibilità offerte dalla vallata, tra piane e laghi, nella prima porzione della valle, per trasformarsi poi in più arditi percorsi, sino a raggiungere l’ambito dell’alta montagna e andare a conoscere le più belle vette della Valchiavenna.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=150
98 itinerari con scheda tecnica, mappa, descrizione
Le Orobie vengono sciate da sempre, praticamente dall’introduzione degli sci in Italia. Prima ancora della frequentazione turistica, gli abitanti delle valli bergamasche le hanno percorse con gli sci da fondo. Lo scialpinismo delle origini in queste zone, ma anche fino agli anni settanta e perfino ottanta, era quello con gli sci stretti. Le ragioni dell’approccio sono storiche prima ancora che orografiche, e risalgono a una concomitanza di fattori: fortissimo contributo di personale alle truppe alpine, con relativo addestramento allo sci come mezzo di trasporto; il richiamo dei centri sportivi dei corpi militari come professione; scarsa attitudine del terreno allo sviluppo dello sci alpino; scarsità di risorse economiche in loco causato dall’emigrazione della forza lavoro verso l’economia industriale della pianura – Milano è vicina.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=141
44 itinerari in tutta le regione - Territorio unico nel suo genere, inciso da lunghe valli le cui creste superano spesso i tremila metri, ricco di boschi, laghi e aree selvagge, dove in pochi chilometri si passa dal clima mediterraneo del Tenero ai ghiacciai del Basòdino e dell’Adula, il Ticino esprime una magia particolare che, insieme a una straordinaria rete di sentieri e di rifugi, lo rende un vero paradiso escursionistico.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=151
50 escursioni.
C’è una stretta valle, compresa fra le vette rocciose delle Dolomiti di Brenta e la verde dorsale della Paganella, dove sorgono due ameni paesini dolomitici, Molveno e Andalo, accompagnati dalle altre tre località turistiche con cui formano la Comunità della Paganella: Cavedago, Spormaggiore e Fai della Paganella.
Nel complesso un’area da cui godere di visioni privilegiate sulle guglie e le torri del Brenta, fra tutte la Brenta Alta, il celeberrimo Campanile Basso, la Torre di Brenta e tutte le vette della Catena Centrale. Escursioni panoramiche per tutti i gusti, in cui ritrovare spazi di quiete e silenzio prima di rigettarsi nella vivace mondanità di Molveno, Andalo e dei paesi vicini. Fra questi scenari naturali e lungo questi sentieri accoglienti auguro a chi vorrà percorrerli di trovare la pace, l’armonia e la serenità che hanno accompagnato le mie escursioni.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=198
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Percorsi ad anello, lungo tratte antiche, ma anche lungo itinerari moderni.
La scelta non è casuale. Perché il percorso cosiddetto ad anello permette, in un’unica escursione, di ammirare più paesaggi e di circondarsi di tante montagne.
In Valchiavenna transita la famosa Via Spluga, passano la Via Francisca, la Via del Giubileo, la Via dei Càrden, la Via Bregaglia, il Sentiero del Cardinello.
Un insieme di itinerari tra l’attuale e l’antico, sempre diversi e in grado di proporre al lettore e all'escursionista la miriade di possibilità offerte dalla vallata, tra piane e laghi, nella prima porzione della valle, per trasformarsi poi in più arditi percorsi, sino a raggiungere l’ambito dell’alta montagna e andare a conoscere le più belle vette della Valchiavenna.
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98 itinerari con scheda tecnica, mappa, descrizione
Le Orobie vengono sciate da sempre, praticamente dall’introduzione degli sci in Italia. Prima ancora della frequentazione turistica, gli abitanti delle valli bergamasche le hanno percorse con gli sci da fondo. Lo scialpinismo delle origini in queste zone, ma anche fino agli anni settanta e perfino ottanta, era quello con gli sci stretti. Le ragioni dell’approccio sono storiche prima ancora che orografiche, e risalgono a una concomitanza di fattori: fortissimo contributo di personale alle truppe alpine, con relativo addestramento allo sci come mezzo di trasporto; il richiamo dei centri sportivi dei corpi militari come professione; scarsa attitudine del terreno allo sviluppo dello sci alpino; scarsità di risorse economiche in loco causato dall’emigrazione della forza lavoro verso l’economia industriale della pianura – Milano è vicina.
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44 itinerari in tutta le regione - Territorio unico nel suo genere, inciso da lunghe valli le cui creste superano spesso i tremila metri, ricco di boschi, laghi e aree selvagge, dove in pochi chilometri si passa dal clima mediterraneo del Tenero ai ghiacciai del Basòdino e dell’Adula, il Ticino esprime una magia particolare che, insieme a una straordinaria rete di sentieri e di rifugi, lo rende un vero paradiso escursionistico.
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50 escursioni.
C’è una stretta valle, compresa fra le vette rocciose delle Dolomiti di Brenta e la verde dorsale della Paganella, dove sorgono due ameni paesini dolomitici, Molveno e Andalo, accompagnati dalle altre tre località turistiche con cui formano la Comunità della Paganella: Cavedago, Spormaggiore e Fai della Paganella.
Nel complesso un’area da cui godere di visioni privilegiate sulle guglie e le torri del Brenta, fra tutte la Brenta Alta, il celeberrimo Campanile Basso, la Torre di Brenta e tutte le vette della Catena Centrale. Escursioni panoramiche per tutti i gusti, in cui ritrovare spazi di quiete e silenzio prima di rigettarsi nella vivace mondanità di Molveno, Andalo e dei paesi vicini. Fra questi scenari naturali e lungo questi sentieri accoglienti auguro a chi vorrà percorrerli di trovare la pace, l’armonia e la serenità che hanno accompagnato le mie escursioni.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=198
Scheda tecnica della Forra fatta dall'associazione di torrentisti "Toboga Club".
http://www.canyoningitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=51:peschiorosso&catid=25:molise-schede-tecniche&Itemid=37
27 escursioni con ciaspole, scarponi, ramponi
La magia del paesaggio innevato, la luce scintillante e tagliente dell'inverno, le forme create dal ghiaccio e dal vento. Tutto questo, nei mesi invernali, è racchiuso, come un tesoro ancora in parte da scoprire, nelle montagne del crinale tosco-emiliano, comprese tra i confini del Parco Nazionale.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=145
22 itinerari
Se chiedete a qualsiasi biker che cosa vuol dire per lui la mountain bike, con tutta probabilità vi risponderà che essa rappresenta una delle massime espressioni di libertà, e pensandoci bene ha ragione. Pedalare tra i boschi, arrampicandosi su irti sentieri o gettandosi a capofitto lungo adrenaliniche discese, appaga completamente il desiderio di evasione e di ricerca del contatto con la natura, che molto spesso nel quotidiano si tende a smarrire.
I Colli Euganei sono un perfetto mix di natura e luoghi di estremo interesse storico, religioso e culturale. La mountain bike è il mezzo ideale per scoprirli.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=147
Escursione semplice e panoramica su sentieri agevoli in Alpi Apuane, nei pressi di Palagnana.
Molto bella la vista dalla cima del monte Croce sul Procinto, il Matanna e la Pania.
Unica difficoltà particolare un passaggio di pochi metri un po’ più impegnativo ed esposto ma è stato reso sicuro con delle catene fisse.
Il tracciato si svolge tutto in faggete e praterie d’altura.
Da evitare il periodo estivo più caldo per la bassa quota a cui si svolge.
In primavera è spettacolare la fioritura multicolore che si offre sui prati del Croce.
Valle del Boite, Centro Cadore, Val d’Ansiei, Misurina.
Il Cadore rientra tra quelle regioni montane tanto forti dal punto di vista identitario quanto indefinite dal punto di vista geografico. Un territorio con labili confini, ma con fortissime fondamenta culturali, che ne fanno una delle regioni alpine dove seguire in maniera esemplare l'evoluzione storica del paesaggio. Una terra di forti contrasti, dove isolate frazioni quasi disabitate si trovano a brevissima distanza da centri turistici di primaria importanza, dove sentieri affollatissimi si trovano a pochi chilometri in linea d’aria da percorsi completamenti immersi nel silenzio.
Non si può dire che manchino montagne importanti, anzi proprio in Cadore si ergono alcune delle più alte vette delle Dolomiti e alcuni dei gruppi più monumentali, come il Sorapìs, il Pelmo e l’Antelao e le stesse Dolomiti di Sesto che si affacciano con il loro versante meridionale sulla Val d’Ansiei. Altresì il Cadore è via d'accesso alle Marmarole e alle Dolomiti Friulane, zone fra le più selvagge, spettacolari e silenziose dell’intero arco alpino.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=202
Camminare a Chamonix? Apparentemente non ha senso! Siamo nella capitale mondiale dell’alpinismo, nel luogo dove questa attività ha avuto la sua origine ufficiale. A partire dalla fine del Settecento, Chamonix è stata il campo base per generazioni di appassionati, venuti da ogni angolo della terra a combattere la propria battaglia personale sui ghiacciai e sulle guglie granitiche del Monte Bianco. Eppure non sono stati gli alpinisti a “scoprire” Chamonix. Sono stati gli antichi viaggiatori, gli escursionisti del passato. Questi primi esploratori, curiosi e impressionabili, si sono lasciati travolgere dall’esperienza sublime (proprio nel senso romantico del termine) che qui, di fronte al Monte Bianco in tutta la sua poderosa magnificenza, costituisce uno stimolo costante e intenso.
Ancora oggi l’escursionismo è una delle attività sportive più praticate nella valle di Chamonix. È proprio camminando, prendendo il proprio tempo, alternando liberamente il ritmo sereno del passo alle pause per guardare, toccare, ascoltare, che si apprezza al meglio la semplice bellezza di questo “tempio della natura”. Camminando oppure correndo, per godere del puro piacere di uno sforzo intenso nell’aria cristallina, di fronte a un panorama grandioso.
Sui bei sentieri di Chamonix c’è spazio per tutti e si incontra un po’ di tutto: escursionisti, trail runners, alpinisti in avvicinamento alle vie d’arrampicata o in salita ai rifugi. Non importa se si va lenti o veloci, carichi o leggeri, soli o in compagnia. Quello che conta è sapersi avvicinare a questa maestosa natura alpina con lo stesso sguardo incantato dei pionieri, magari arricchito dalla consapevolezza moderna dell’estrema fragilità della natura stessa.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=211
48 itinerari scialpinistici nella splendida Val Visdende
Autore: Albino De Bernardin, Andrea Rizzato
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 184 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 20/12/2013
Nel variegato panorama editoriale gravitante sulle Dolomiti ben poco è stato scritto sulla Val Visdende, estremo lembo di montagne venete incastonate tra le Creste di Confine, le Dolomiti stesse e le Alpi Carniche. La vallata, famosa più per i suoi prati e i boschi di fondovalle, è invero sconosciuta nei suoi recessi più elevati, laddove la sequenza ininterrotta di cime si fonde con il cielo oramai prossimo all’Austria e all’Europa.
La Val Visdende è anche la valle dei silenzi, abbandonata com’è dalla stabile presenza dell’uomo, è un luogo dove il muto colloquio tra natura e escursionista può essere ancora coltivato. Come per un misterioso incanto infatti, sembra che tutti si siano dimenticati di questi luoghi quando altrove si apriva la porta ad uno sviluppo tumultuoso e spesso poco accorto, tanto che in quota non ci sono strutture turistiche, non si può salire in auto tra i boschi, non esistono funivie e piste da sci. La valle è ancora naturale! Non solo: descrivendone i possibili itinerari scialpinistici si coprono distanze notevoli (circa venti chilometri da est a ovest e dieci da nord a sud). Una sorta di vero e proprio gruppo montuoso, un territorio ampio e sufficientemente esteso anche per chi ama spaziare e cambiare prospettive, ambienti e scenari.
Ecco quindi l’obiettivo di questa guida scialpinistica: raccontare, descrivere, documentare cosa si trova all’interno del meraviglioso scrigno della Val Visdende quando la neve rende tutto ancora più affascinante e splendente. Una guida monografica, completa ed esaustiva delle possibilità scialpinistiche in zona, con il secondo fine, o buon proposito, di riproporre il tema della valorizzazione e della tutela dei luoghi con un gesto davvero concreto. È un inizio, un primo passo, ma speso nella convinzione che questi itinerari, con la bellezza che offrono, valgano più di mille parole.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=50
1. Val Pellice Canale della Liussa 1740 m
Evidente canalone, ben visibile dalla provinciale fra Villar e Bobbio Pellice.
Si origina dalla cresta spartiacque con la Val Luserna e scende verso il Vallone della Liussa; la parte più
interessante è quella superiore, in quanto più in basso la presenza di vegetazione lo rende impraticabile.
Il canale è attraversato in due punti da stradine sterrate che consentono di interrompere la discesa in
funzione delle condizioni di innevamento e di dove si è lasciata l’auto (vedi foto)
Punto di partenza: strada del Chiot della Sella
Dislivello: da 400 a 600 m (dipende fino a dove si arriva in macchina)
Esposizione: Nord
Difficoltà: OS
Periodo consigliato: in primavera quando la strada di accesso sia agibile almeno fino a 1000m
(si può anche fare in inverno però bisogna partire da 700 m di quota e risalire tutta la stada con gli sci)
Salita: Poco dopo l’abitato di Villar Pellice, svoltare a sinistra, attraversare il ponte sul Pellice e risalire il
vallone della Lussa lumgo la strada che porta al Chiot della Sella.
Oltrepassare il ponte del Sartas e, se si intende uscire dal canale nella parte più bassa indicata nel disegno,
lasciare l’auto quando si arriva al bivio segnalato per Codissart.
Se invece si intende uscire dal canale più in alto, proseguire ancora con l’auto verso il Chiot della Sella fino
al bivio per l’alpeggio Pla d’Amount (sulla sinistra).
Salire a piedi o con gli sci fino alle baite, poi spostarsi a sinistra e seguire la dorsale fino alla cresta
spartiacque con la Val Luserna.
Atraversando a sinistra si raggiunge l’imbocco del canale.
1
2. Discesa: Scendere il canale, abbastanza ripido all’inizio, poi quando la pendenza si attenua si individua
una pista forestale che lo attraversa; seguendola verso sinistra si ritorna in breve alle baite di Pla d’Amount.
Se si è lasciata l’auto al bivio per Codissart o prima, continuare invece la discesa fino ad un’altra stradina
che attraversa il canale più in basso e seguirla verso sinistra ritornando sulla strada del Chiot della Sella.
NOTA:
E’ anche possibile (se la strada è agibile) raggiungere la sommità del canale da Rorà in Val Luserna,
risalendo la strada che porta al Rifugio Valanza; 200 metri circa prima del rifugio, nel punto in cui la
strada si avvicina di più alla cresta si raggiunge in pochi minuti l’imbocco del canale.
In questo caso si scende il canale fino alla strada che porta alle baite di Pla d’Amount e poi bisogna
risalire fino sulla cresta per ritornare all’auto.
L’inizio del canale della
Liussa
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