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Entropia e disordine
Entropia
 L’entropia è una grandezza fisica
legata al disordine di un sistema.
 Un mucchio di mattoni ha più entropia di un
muro costruito con essi.
 L’acqua in un bicchiere ha più entropia del
ghiaccio dal quale si è sciolta.
Disuguaglianza – uguaglianza
di Clausius
• Data una macchina che lavora tra T1
e T2
:
• per il Teorema di Carnot è η < ηR
,
• (vale “=” se e solo se la macchina è
reversibile);
• per definizione è:
• η = 1 – |Q1
|/Q2
; ηR
= 1 – T1
/T2
;
• sostituendo: ovvero
• nella disuguaglianza: ,
• poiché Q1
è negativo, |Q1
| = –Q1
:
• (n = 2)
• Se la macchina è reversibile, η = ηR
, quindi
• (uguaglianza di Clausius per n = 2)
 Abbiamo visto che una macchina termica
reversibile soddisfa la relazione
(considerando i moduli di Q):
 Che si può riscrivere:
 Il rapporto Q/T è lo stesso per la sorgente
calda e fredda.
 Ciò suggerisce a Clausius la definizione:
1 1
2 2
Q T
Q T
=
1 2
1 2
Q Q
T T
=
Definizione di ENTROPIA
 L’entropia S è una grandezza la cui variazione è
rappresentata dal rapporto tra:
il calore Q
(trasferito con una trasformazione reversibile
ad una data temperatura T espressa in kelvin)
e la temperatura T stessa. (Si misura in J/K)
Q
S
T
∆ =
• Definiamo variazione di entropia di un sistema
che passa dallo stato A allo stato B:
• la sommatoria è su tutti gli scambi di calore che
fanno passare da A a B con una trasformazione
reversibile.
• Si dimostra che S(B) – S(A) non dipende dalla
trasformazione, ma solo da A e B. (funzione di
stato)
Più in generale:
S aumenta o diminuisce?
 Se Q>0
 Calore fornito al
sistema
 S aumenta
 Se Q<0
 Calore ceduto dal
sistema
 S diminuisce
Caratteristiche di S
Si potrebbe provare che:
 è una funzione di stato
 è estensiva
 Dato che è una funzione di stato, la sua
variazione dipende dagli stati iniziale A e
finale B.
 Se la trasformazione A  B è irreversibile
si può considerare ΔS lungo una
trasformazione (A  B)rev
Per definire l'entropia siamo partiti dalla
sua variazione
ΔS=S(B) – S(A):
l'entropia S, così come l'energia
potenziale, è definita a partire da un
livello di zero arbitrario:
È consuetudine scegliere come stato R
in cui S(R) = 0, quello di un cristallo
perfetto di atomi identici a T = 0 K.
(Vedi relaz. Di Boltzmann)
3. L'entropia di un sistema isolato
• Un sistema chiuso e isolato Ω non scambia
materia né energia con l'ambiente esterno.
• Consideriamo Ω diviso in due sottosistemi:
• Ω = Ω1
+ Ω2
.
• Ω1
: cilindro con pistone a tenuta;
• Ω2
: laboratorio con sorgenti
• di calore
Le trasformazioni reversibili non variano l'entropia di
un sistema isolato
• In un sistema isolato dove hanno luogo solo
trasformazioni reversibili l'entropia rimane
costante.
• In una trasformazione reversibile, Ω1
riceve da Ω2
le quantità di calore Q1
, Q2
, ...,Qn
alle rispettive
temperature T1
, T2
, ...,Tn
.
• La variazione totale dell'entropia di Ω è la
somma delle due variazioni, quella di Ω1
e quella
di Ω2
.
Le trasformazioni reversibili non variano l'entropia di
un sistema isolato
• La variazione di entropia di Ω1
è:
•
• mentre quella di Ω2
è:
• Pertanto la variazione di entropia totale è:
• ∆S = S1
(B) – S1
(A) + S2
(B) – S2
(A) = 0.
Le trasformazioni irreversibili aumentano l'entropia di
un sistema isolato
• In un sistema isolato dove hanno luogo
trasformazioni irreversibili l'entropia aumenta.
• Sia: Ω2
l'interno di una macchina di Joule a
temperatura T; Ω1
l'esterno della macchina,
compresa la Terra.
• Ω1
compie lavoro W su Ω2
, la cui
• entropia aumenta di ∆S = W/T;
• l'entropia di Ω1
è invariata (non
• ha avuto scambi di calore).
Generalizzando i risultati precedenti:
• In un sistema isolato dove hanno luogo solo
trasformazioni reversibili l'entropia rimane
costante.
• In un sistema isolato dove hanno luogo
trasformazioni irreversibili l'entropia
aumenta.
L'entropia dell'Universo
Per quanto visto finora:
ogni trasformazione che avviene in un sistema
isolato provoca una variazione di entropia
∆S > 0 (= 0 se e solo se la trasformazione è
reversibile);
• l'Universo è tutto ciò che esiste: non c'è un
ambiente “esterno” con cui scambiare energia;
• in esso avvengono continuamente trasformazioni
irreversibili, quindi l'entropia dell'Universo è in
aumento incessante.
Il quarto enunciato del secondo
principio
• Un sistema isolato parte da uno stato iniziale A e viene
lasciato libero di evolvere nel tempo.
• L'energia totale del sistema si conserva; (per il 1° princ.)
…e l’entropia?
L'evoluzione spontanea di un sistema isolato giunge ad uno
stato di equilibrio a cui corrisponde il massimo aumento
dell'entropia
(compatibilmente con il primo principio della
termodinamica).
Il quarto enunciato del secondo
principio
Es: Il passaggio spontaneo del calore dal corpo più caldo
al corpo più freddo è il risultato del principio generale di
aumento dell’entropia dell’Universo.
I fenomeni naturali hanno un verso privilegiato (freccia del
tempo)
• In un sistema non isolato Ω1
l'entropia può
diminuire (ad es. nell'interno di un frigo dove
l’acqua si trasforma in ghiaccio, perché il
calore è sottratto Q<0, quindi ΔS<0);
• La diminuzione può avvenire solo a spese dell'energia
fornita ad un sistema Ω2
formato dal motore, dal
sistema elettrico, dalle serpentine e dal fluido.
• Si dimostra che l’entropia del sistema Ω2
aumenta in
misura maggiore o uguale rispetto alla diminuzione di
entropia di Ω1
L'entropia di un sistema non isolato
Caso ideale: frigorifero reversibile.
∆STOT
= 0.
Caso reale: frigorifero irreversibile.
L'aumento di entropia in Ω2
è maggiore del
modulo della diminuzione in Ω1
:
∆STOT
>0.
Stati macroscopici e stati
microscopici
• Stato macroscopico o macrostato di un sistema
fisico: insieme dei valori delle variabili
macroscopiche che permettono di identificarne le
proprietà (per un gas perfetto: p, V, T, n);
• Stato microscopico o microstato di un sistema
fisico: precisa configurazione dei suoi costituenti
microscopici (per un gas: masse, posizioni,
velocità di tutte le molecole).
Relazione tra microstati e macrostati
• Ad ogni microstato possiamo associare uno e un
solo macrostato, le cui proprietà sono definite dai
valori medi o totali delle grandezze intensive o
estensive che lo caratterizzano.
• Ad ogni macrostato possiamo associare, in
generale, molti microstati.
La molteplicità di un macrostato
• Si definisce molteplicità del macrostato A, W(A),
il numero di microstati diversi che corrispondono
ad A.
• Esempio: molteplicità dei macrostati di 8 molecole
di gas nelle due metà (destra e sinistra) di un
recipiente.
• Il numero totale di microstati possibili è 256.
• Maggiore è la molteplicità di un macrostato (70)
più alta è la sua probabilità di verificarsi (70/256)
• Minore è la molteplicità di un macrostato (1),
minore la sua possibilità di verificarsi (1/256)
• Il macrostato con tutte le 8 molecole a sinistra è
estremamente improbabile (1/256).
• Consideriamo più ordinati i microstati in cui si ha minima
indeterminazione sulla posizione delle particelle
Ad esempio
• Il microstato in cui tutte le molecole sono nella metà di
un recipiente è quello più ordinato (meno probabile)
• Il microstato in cui le molecole sono distribuite nelle due
metà è quello più disordinato (più probabile)
• Gli stati più disordinati sono quelli che hanno
maggiore probabilità di verificarsi spontaneamente.
• Ecco perché un sistema isolato tende spontaneamente
al massimo disordine e quindi alla massima entropia.
Impossibilità o improbabilità?
Il secondo principio è in accordo con
l'esperienza perché i fenomeni che lo violano
sono così improbabili da non avvenire mai.
 Nessuna legge fisica vieta l'evoluzione spontanea
verso uno stato più ordinato, ad es. il passggio
spontaneo di calore dal corpo più freddo a quello
più caldo) ma è un fenomeno così improbabile
che in pratica non avviene mai
L'equazione di Boltzmann per
l'entropia• L. Boltzmann dimostrò che l'entropia di un
macrostato dipende dalla sua molteplicità:
• Lo zero di S corrisponde ad un cristallo perfetto a
T = 0 K, con tutti gli atomi fermi e W(A) = 1
(ln 1 = 0).
kB
= 1,38 x 10-23
J/K ln: logaritmo in base e
(e ≅ 2,72)
Interpretazione dell'equazione di
Boltzmann
• L’entropia S è proporzionale al logaritmo della
molteplicità W, quindi cresce con W ed è
massima per il macrostato di massima
molteplicità.
• L'evoluzione spontanea di un sistema è verso il
massimo valore dell'entropia (max. disordine).
Un’ipotesi: la morte termica dell’Universo.
 Dato che l’evoluzione spontanea dell’universo
segue la direzione corrispondente al massimo
aumento dell’entropia, nell’universo il calore
continuerà a passare da zone più calde (stelle)
a zone più fredde (pianeti) finchè tutti i corpi
raggiungeranno la stessa temperatura.
 Senza differenze di temperatura non si potrà
eseguire lavoro e nell’universo non avverrà più
nessuna trasformazione
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 L’evoluzione delle specie viventi verso forme
sempre più complesse induce a ritenere che
esistano sistemi che producono ordine crescente
(es: evoluzione di un embrione ) e quindi violino
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 Ma questi sistemi non sono isolati: gli organismi
cedono continuamente calore all’atmosfera come
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Il terzo principio della
termodinamica• Negli ultimi due secoli si sono ottenute in
laboratorio temperature sempre più basse
• nel 2003sono stati raggiunti sperimentalmente i
4,5x10-10
K.
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Entropia e disordine

  • 2. Entropia  L’entropia è una grandezza fisica legata al disordine di un sistema.  Un mucchio di mattoni ha più entropia di un muro costruito con essi.  L’acqua in un bicchiere ha più entropia del ghiaccio dal quale si è sciolta.
  • 3. Disuguaglianza – uguaglianza di Clausius • Data una macchina che lavora tra T1 e T2 : • per il Teorema di Carnot è η < ηR , • (vale “=” se e solo se la macchina è reversibile); • per definizione è: • η = 1 – |Q1 |/Q2 ; ηR = 1 – T1 /T2 ; • sostituendo: ovvero
  • 4. • nella disuguaglianza: , • poiché Q1 è negativo, |Q1 | = –Q1 : • (n = 2) • Se la macchina è reversibile, η = ηR , quindi • (uguaglianza di Clausius per n = 2)
  • 5.  Abbiamo visto che una macchina termica reversibile soddisfa la relazione (considerando i moduli di Q):  Che si può riscrivere:  Il rapporto Q/T è lo stesso per la sorgente calda e fredda.  Ciò suggerisce a Clausius la definizione: 1 1 2 2 Q T Q T = 1 2 1 2 Q Q T T =
  • 6. Definizione di ENTROPIA  L’entropia S è una grandezza la cui variazione è rappresentata dal rapporto tra: il calore Q (trasferito con una trasformazione reversibile ad una data temperatura T espressa in kelvin) e la temperatura T stessa. (Si misura in J/K) Q S T ∆ =
  • 7. • Definiamo variazione di entropia di un sistema che passa dallo stato A allo stato B: • la sommatoria è su tutti gli scambi di calore che fanno passare da A a B con una trasformazione reversibile. • Si dimostra che S(B) – S(A) non dipende dalla trasformazione, ma solo da A e B. (funzione di stato) Più in generale:
  • 8. S aumenta o diminuisce?  Se Q>0  Calore fornito al sistema  S aumenta  Se Q<0  Calore ceduto dal sistema  S diminuisce
  • 9. Caratteristiche di S Si potrebbe provare che:  è una funzione di stato  è estensiva  Dato che è una funzione di stato, la sua variazione dipende dagli stati iniziale A e finale B.  Se la trasformazione A  B è irreversibile si può considerare ΔS lungo una trasformazione (A  B)rev
  • 10. Per definire l'entropia siamo partiti dalla sua variazione ΔS=S(B) – S(A): l'entropia S, così come l'energia potenziale, è definita a partire da un livello di zero arbitrario: È consuetudine scegliere come stato R in cui S(R) = 0, quello di un cristallo perfetto di atomi identici a T = 0 K. (Vedi relaz. Di Boltzmann)
  • 11. 3. L'entropia di un sistema isolato • Un sistema chiuso e isolato Ω non scambia materia né energia con l'ambiente esterno. • Consideriamo Ω diviso in due sottosistemi: • Ω = Ω1 + Ω2 . • Ω1 : cilindro con pistone a tenuta; • Ω2 : laboratorio con sorgenti • di calore
  • 12. Le trasformazioni reversibili non variano l'entropia di un sistema isolato • In un sistema isolato dove hanno luogo solo trasformazioni reversibili l'entropia rimane costante. • In una trasformazione reversibile, Ω1 riceve da Ω2 le quantità di calore Q1 , Q2 , ...,Qn alle rispettive temperature T1 , T2 , ...,Tn . • La variazione totale dell'entropia di Ω è la somma delle due variazioni, quella di Ω1 e quella di Ω2 .
  • 13. Le trasformazioni reversibili non variano l'entropia di un sistema isolato • La variazione di entropia di Ω1 è: • • mentre quella di Ω2 è: • Pertanto la variazione di entropia totale è: • ∆S = S1 (B) – S1 (A) + S2 (B) – S2 (A) = 0.
  • 14. Le trasformazioni irreversibili aumentano l'entropia di un sistema isolato • In un sistema isolato dove hanno luogo trasformazioni irreversibili l'entropia aumenta. • Sia: Ω2 l'interno di una macchina di Joule a temperatura T; Ω1 l'esterno della macchina, compresa la Terra. • Ω1 compie lavoro W su Ω2 , la cui • entropia aumenta di ∆S = W/T; • l'entropia di Ω1 è invariata (non • ha avuto scambi di calore).
  • 15. Generalizzando i risultati precedenti: • In un sistema isolato dove hanno luogo solo trasformazioni reversibili l'entropia rimane costante. • In un sistema isolato dove hanno luogo trasformazioni irreversibili l'entropia aumenta.
  • 16. L'entropia dell'Universo Per quanto visto finora: ogni trasformazione che avviene in un sistema isolato provoca una variazione di entropia ∆S > 0 (= 0 se e solo se la trasformazione è reversibile); • l'Universo è tutto ciò che esiste: non c'è un ambiente “esterno” con cui scambiare energia; • in esso avvengono continuamente trasformazioni irreversibili, quindi l'entropia dell'Universo è in aumento incessante.
  • 17. Il quarto enunciato del secondo principio • Un sistema isolato parte da uno stato iniziale A e viene lasciato libero di evolvere nel tempo. • L'energia totale del sistema si conserva; (per il 1° princ.) …e l’entropia? L'evoluzione spontanea di un sistema isolato giunge ad uno stato di equilibrio a cui corrisponde il massimo aumento dell'entropia (compatibilmente con il primo principio della termodinamica).
  • 18. Il quarto enunciato del secondo principio Es: Il passaggio spontaneo del calore dal corpo più caldo al corpo più freddo è il risultato del principio generale di aumento dell’entropia dell’Universo. I fenomeni naturali hanno un verso privilegiato (freccia del tempo)
  • 19. • In un sistema non isolato Ω1 l'entropia può diminuire (ad es. nell'interno di un frigo dove l’acqua si trasforma in ghiaccio, perché il calore è sottratto Q<0, quindi ΔS<0); • La diminuzione può avvenire solo a spese dell'energia fornita ad un sistema Ω2 formato dal motore, dal sistema elettrico, dalle serpentine e dal fluido. • Si dimostra che l’entropia del sistema Ω2 aumenta in misura maggiore o uguale rispetto alla diminuzione di entropia di Ω1 L'entropia di un sistema non isolato
  • 20. Caso ideale: frigorifero reversibile. ∆STOT = 0. Caso reale: frigorifero irreversibile. L'aumento di entropia in Ω2 è maggiore del modulo della diminuzione in Ω1 : ∆STOT >0.
  • 21. Stati macroscopici e stati microscopici • Stato macroscopico o macrostato di un sistema fisico: insieme dei valori delle variabili macroscopiche che permettono di identificarne le proprietà (per un gas perfetto: p, V, T, n); • Stato microscopico o microstato di un sistema fisico: precisa configurazione dei suoi costituenti microscopici (per un gas: masse, posizioni, velocità di tutte le molecole).
  • 22. Relazione tra microstati e macrostati • Ad ogni microstato possiamo associare uno e un solo macrostato, le cui proprietà sono definite dai valori medi o totali delle grandezze intensive o estensive che lo caratterizzano. • Ad ogni macrostato possiamo associare, in generale, molti microstati.
  • 23. La molteplicità di un macrostato • Si definisce molteplicità del macrostato A, W(A), il numero di microstati diversi che corrispondono ad A. • Esempio: molteplicità dei macrostati di 8 molecole di gas nelle due metà (destra e sinistra) di un recipiente.
  • 24. • Il numero totale di microstati possibili è 256. • Maggiore è la molteplicità di un macrostato (70) più alta è la sua probabilità di verificarsi (70/256) • Minore è la molteplicità di un macrostato (1), minore la sua possibilità di verificarsi (1/256) • Il macrostato con tutte le 8 molecole a sinistra è estremamente improbabile (1/256).
  • 25. • Consideriamo più ordinati i microstati in cui si ha minima indeterminazione sulla posizione delle particelle Ad esempio • Il microstato in cui tutte le molecole sono nella metà di un recipiente è quello più ordinato (meno probabile) • Il microstato in cui le molecole sono distribuite nelle due metà è quello più disordinato (più probabile) • Gli stati più disordinati sono quelli che hanno maggiore probabilità di verificarsi spontaneamente. • Ecco perché un sistema isolato tende spontaneamente al massimo disordine e quindi alla massima entropia.
  • 26. Impossibilità o improbabilità? Il secondo principio è in accordo con l'esperienza perché i fenomeni che lo violano sono così improbabili da non avvenire mai.  Nessuna legge fisica vieta l'evoluzione spontanea verso uno stato più ordinato, ad es. il passggio spontaneo di calore dal corpo più freddo a quello più caldo) ma è un fenomeno così improbabile che in pratica non avviene mai
  • 27. L'equazione di Boltzmann per l'entropia• L. Boltzmann dimostrò che l'entropia di un macrostato dipende dalla sua molteplicità: • Lo zero di S corrisponde ad un cristallo perfetto a T = 0 K, con tutti gli atomi fermi e W(A) = 1 (ln 1 = 0). kB = 1,38 x 10-23 J/K ln: logaritmo in base e (e ≅ 2,72)
  • 28. Interpretazione dell'equazione di Boltzmann • L’entropia S è proporzionale al logaritmo della molteplicità W, quindi cresce con W ed è massima per il macrostato di massima molteplicità. • L'evoluzione spontanea di un sistema è verso il massimo valore dell'entropia (max. disordine).
  • 29. Un’ipotesi: la morte termica dell’Universo.  Dato che l’evoluzione spontanea dell’universo segue la direzione corrispondente al massimo aumento dell’entropia, nell’universo il calore continuerà a passare da zone più calde (stelle) a zone più fredde (pianeti) finchè tutti i corpi raggiungeranno la stessa temperatura.  Senza differenze di temperatura non si potrà eseguire lavoro e nell’universo non avverrà più nessuna trasformazione
  • 30. I sistemi viventi.  L’evoluzione delle specie viventi verso forme sempre più complesse induce a ritenere che esistano sistemi che producono ordine crescente (es: evoluzione di un embrione ) e quindi violino il secondo principio (IV enunciato)  Ma questi sistemi non sono isolati: gli organismi cedono continuamente calore all’atmosfera come prodotto del loro metabolismo, aumentandone l’entropia
  • 31. Il terzo principio della termodinamica• Negli ultimi due secoli si sono ottenute in laboratorio temperature sempre più basse • nel 2003sono stati raggiunti sperimentalmente i 4,5x10-10 K. • Tuttavia, più la temperatura di un corpo si avvicina allo zero assoluto, più è difficile raffreddarlo ulteriormente, • Terzo principio della termodinamica: • è impossibile raffreddare un corpo fino allo zero assoluto mediante un numero finito di trasformazioni. (Legge di Nerst)