10. PERCENTUALE DI RISCHIO ATTRIBUIBILE
(CAUSE DI MORTE IN ETA’ 35-69 ANNI)
CANCRI DEL POLMONE
BPCO
TUTTI I CANCRI
PATOLOGIE VASCOLARI
92%
75%
43%
20%
11. 200
F+C+I
180
160
140
F+C
oppure
F+I
120
V a lu ta z io n e
pe r 1000
100
80
F
60
40
20
0
assenza
fattori di
rischio
Combinazioni tra i fattori di
rischio maggiori:
Fumo (F),
Iper-colesterolemia (C),
Ipertensione arteriosa (I).
Incidenza osservata in 10 anni
di primi eventi coronarici
maggiori in uomini tra i 30 e
50 anni.
12. 3. RIDUZIONE DEL RISCHIO DOPO AVER SMESSO DI FUMARE
Patologia
Breve termine
Malattia coronarica
Malattia cerebrovascolare
Malattia vascolare periferica
50% in meno a 1 anno
Come non fumatore a 10-15 anni
Come non fumatore a < 1 anno
Arresta immediatamente
la progressione
60% in meno a 5 anni
50-90% in meno a 15-20 anni
Come non fumatore a 10-15 anni
Rischio ridotto dopo 6 anni
Come non fumatore a 16 anni
Come non fumatore a 15 anni
Lenta riduzione
50% in meno a 20 anni
Cancro del polmone
Cancro della laringe
Cancro della cavità orale
Cancro della vescica
Malattia respiratoria
Lungo termine
13. PERCHE’ SMETTERE DI FUMARE
•
•
•
•
•
Salute (propria e dei propri cari)
Autostima (riuscire a liberarsi da una dipendenza)
Essere d’esempio
Estetica (pelle, denti, alito, pulito)
Economia
14. FUMO PASSIVO
Aumento del rischio nei bambini
Otite media
48% (Strachan 1998)
Bronchite cronica
150%
Bronchite asmatica
170%
Asma
110%
Attribuibili al fumo passivo il 50% dei casi di asma, bronchite
cronica e bronchite asmatica (Gergen 1998)
In Italia si stimano 30.000 casi all’anno di asma da f.p. nei bambini
Aumento del rischio negli adulti
Tumore polmonare
26% (Hackshaw 1997)
Coronaropatia ischemica 23% (Law 1997)
In Italia muoiono circa 600 persone per tumore polmonare e 2300
per infarto del miocardio da esposizione al fumo passivo
15. FUMO PASSIVO
Aumento del rischio per il feto in gravidanza
Basso peso alla nascita
140% (Ahlborg 1991)
Nato prematuro
107%
,,
Morte intrauterina
45%
,,
Gravidanza ectopica
120% (Doll-Crofton 1996)
Malformazioni congenite degli arti 110%
,,
Aborto spontaneo
28%
,,
16. MORTALITA’ ATTRIBUIBILE AL FUMO
(Peto.1994)
• 1/6 DEI DECESSI TOTALI
• LA META’ DEI FUMATORI MUORE PER CAUSE DI MORTE
CORRELABILI AL FUMO
• IL 30% DEI DECESSI AVVIENE NELL’ETA’ MEDIA (35-69
ANNI) CON UNA PERDITA DI 20-25 ANNI DI
ASPETTATIVA DI VITA
• L’ETA’ DI INIZIO E’ PIU’IMPORTANTE DELLA QUANTITA’ DI
TABACCO FUMATO AI FINI DELLA MORTALITA’. CHI INIZIA
A 15 ANNI HA UNA PROBABILITA’ TRE VOLTE SUPERIORE DI
MORIRE PER CANCRO DI CHI INIZIA A 20 ANNI
• SMETTERE DI FUMARE E’CONVENIENTE A TUTTE LE ETA’.
17. COMUNICAZIONE DEL DANNO
In Italia:
• ogni anno il fumo causa la morte di 80-90.000 persone (è
come se ogni giorno precipitasse un jumbo jet senza alcun
superstite a bordo);
• il fumo fa una vittima ogni 7 minuti: un numero di morti
circa 10 volte superiore a quello di tutti gli incidenti stradali e
circa 100 volte superiore a tutti gli omicidi;
• il fumo è responsabile di 1/3 di tutte le morti per cancro e
del 15% di tutte le cause di morte: una morte ogni 6-7 è
attribuibile al fumo;
• il fumo passivo causa circa 2900 morti l’anno. Il rischio di
morte per tumore da esposizione ambientale ai rivestimenti
di asbesto è 100 volte inferiore
18. “Se il tabacco fosse un nuovo prodotto
da lanciare sul mercato non
risponderebbe alle norme di sicurezza di
nessun Paese”
19. COSTI SOCIALI E SANITARI
• Secondo l’OMS il controllo del fumo di tabacco è il singolo
più importante intervento che un paese possa promuovere
per migliorare al tempo stesso la salute dei propri cittadini e
i conti della spesa sanitaria
• L’OMS e la Banca Mondiale asseriscono che “il mercato
mondiale del tabacco manda in fumo ogni anno 200 milioni di
dollari USA”.
• ECOS (Economic Consequences of Smoking).
Modello informatico consultabile:
www.who.dk/adt/ecos/whoweb.asp
20. Costi/Benefici per ogni 1000 tonnellate
di tabacco aggiunte (in $ USA 1990)
BENEFICI
Guadagno per i produttori
(2.600.000 dollari)
COSTI
La perdita netta è
di 27.000.000 dollari
Morti premature
Assenze per malattie
Costi sanitari
(29.800.000 dollari)
21. BENEFICI ECONOMICI DELLA
CESSAZIONE DEL FUMO
E’ STATO STIMATO CHE UNA RIDUZIONE DEL 40% DEL
CONSUMO DI SIGARETTE NEL REGNO UNITO
PORTEREBBE ALLA CREAZIONE DI 115.000 POSTI DI
LAVORO A TEMPO PIENO
(World Bank 1999)
22. COSTI SANITARI 2001
Costi ospedalieri legati al consumo di tabacco
(anno 2001)
ricoveri attribuibili al fumo
giornate di degenza attribuibili al fumo
costo assistenza ospedaliera attribuibile al fumo
Incidenza della spesa
8% della spesa sanitaria pubblica totale
0,47% sul Pil
Elaborazione OssFAD – ISS su dati Istat e Ministero della Salute
1.860.616
11.687.197
5.700 milioni €
23. Utilità ed efficacia di alcune possibili
misure anti-fumo
78,0
74,0
71,2
70,0
%
68,3
66,0
64,1
62,0
58,0
56,1
54,0
50,0
accesso gratuito
ai centri di
disassuefazione
medicinali per
smettere di
fumare gratuiti
aumento sensibile
estendere il
del costo delle
divieto di fumare
sigarette
OSSFAD, Istituto Superiore di Sanità – Indagine DOXA 2005
24. DECRETO LEGISLATIVO 24 Giugno 2003, n. 184
G.U. n. 169 del 23 Luglio 2003
Attuazione della direttiva 200137CE in
materia di lavorazione, presentazione e
vendita dei prodotti del tabacco.
25. Art.3 Tenore massimo in catrame, nicotina e
monossido di carbonio delle sigarette
1. A decorrere dal 1° gennaio 2004 il tenore in catrame,
nicotina e monossido di carbonio delle sigarette
immesse in libera pratica, commercializzate o
prodotte in Italia non può superare rispettivamente:
a) 10 mg/sigaretta per il catrame;
b) 1 mg/sigaretta per la nicotina;
c) 10 mg/sigaretta per il monossido di carbonio.