2. Obiettivi:
1- Comprendere le modalità cognitive di un B.no con D.S.A
Funzionamento
Attività di Pensiero
Neurobiologico
2- Sperimentare quali sono alcuni pensieri, emozioni e comportamenti che
un B.no con D.S.A. vive all’interno del gruppo classe e in famiglia
3. Perché un bambino intelligente non riesce a leggere e
scrivere ?
Come riconoscere il suo problema e aiutarlo a trovare la
sua strada?
È facile confondere i sintomi con la semplice pigrizia, o
attribuirne la causa a problemi familiari ed emotivi.
È facile che a trionfare sia il senso di colpa, del bambino
e dei familiari.
Vincere la dislessia è possibile.
Occorre, però, prima di tutto conoscerla.
4. Se non è una Malattia perchè si
chiama Disturbo?
DISTURBO: gruppo di sintomi o comportamenti clinicamente riconoscibili
che si associano ad un sofferenza e ad una interferenza significativa con il
funzionamento dell’individuo. (DSM IV).
5. I D.S.A.
Sono una disabilità specifica dell’apprendimento
di origine neurobiologica
La neurobiologia è
lo studio generale del sistema nervoso,
in particolare visto come un'organizzazione di
cellule all'interno di circuiti neurali.
7. L’area destinata al linguaggio occupa gran parte
dell’emisfero sinistro del nostro cervello e, per
A contro, la maggioranza delle informazioni visive è
elaborata dall’emisfero destro.
In quest’area però a causa del chiasma ottico, cioè
dell’incrocio dei nervi oculari, arrivano soprattutto
le immagini provenienti dalla metà sinistra del
campo visivo.
B
11. I D.S.A sono espressione di neurodiversità
Definita come:
sviluppo neurologico atipico, manifestazione
della Variazione nello Sviluppo Umano
e in quanto tale va riconosciuta e rispettata.
Associazione Italiana Dislessia
12. Quali sono i D.S.A. ?
DISLESSIA DISORTOGRAFIA
• Lettura strumentale • Componente
capacità di leggere correttamente e velocemente le parole
che compongono un testo a prescindere dalla familiarità ortografica della
delle parole stesse.
scrittura
DISGRAFIA DISCALCULIA
• Componente grafo- • Abilità numeriche e di
motoria della scrittura calcolo
15. Diagnosi
Le difficoltà di apprendimento: I disturbi di apprendimento:
Possono dipendere da: NON dipendono da:
• Fattori ambientali (culturali, •Fattori ambientali
sociali, educativi)
•Deficit intellettivo
• Deficit intellettivo
•Deficit Sensoriali
• Deficit Sensoriali
•Disordini affettivi
• Disordini affettivi
• sono intrinseci al Sistema
Cognitivo
27. Sì, è Dislessico ma....
non apprende anche perchè....
1 - Si Distrae in continuazione...
2 - Non è Motivato...
3 - Non ha fiducia in se stesso....
28. 1 - Si Distrae in
continuazione...
I processi automatici sono processi cognitivi
che si verificano senza controllo conscio e
senza necessità di sforzo attentivo ed
elaborazione intenzionale.
29. I Processi Controllati tendono ad essere Seriali
(utilizzano una logica Sequenziale o passo dopo passo).
Sono evocati deliberatamente dal soggetto....
30. “Sì, è Dislessico ma....non apprende anche perchè
si Distrae in continuazione... “
Il B.no con D.S.A è Distraibile
31. 2 - Sì, è Dislessico ma....
non apprende anche perchè....
Non è Motivato...
33. “Sì, è Dislessico ma....non apprende anche perchè
Non è Motivato... “
La Motivazione
fa fare al meglio delle nostre possibilità
quello che già sappiamo fare.
34. 3 - Sì, è Dislessico ma....
non apprende anche perchè....
Non ha fiducia in se stesso
35. METACOMUNICAZIONE
Il concetto di metacomunicazione riguarda la possibilità di comunicare dati sull’atto
stesso di comunicare.
Sto scherzando!
La capacità di metacomunicare in modo adeguato, non solo è la condizione necessaria per
una comunicazione efficace, ma è anche strettamente collegata con il rilevante tema della
consapevolezza di sé e degli altri.
36. Definizione di sé e dell’altro
“Ecco come mi vedo”- “Ecco come ti vedo”
Sono brava.
Mamma
ce l’ho fatta! Grande amore mio!!
Ho partecipato Festeggiamo!
alla la gara di
tabelline!
CONFERMA
Sei veramente
brava.
Sono
veramente
brava
37. Sono brava.
Mamma
ce l’ho fatta!
Ho partecipato
alla la gara di
tabelline! Fortunella,
fortunella!
RIFIUTO
Non sei brava,
ma te la cavi.
Non sono
poi così
brava
38. Sono brava.
Mamma
ce l’ho fatta!
Ho partecipato
alla la gara di Sì…, pulisciti bene
tabelline! le scarpe che ho
appena pulito il
pavimento.
DISCONFERMA
Tu non esisti.
Sono?
39. Ecco Come Vedo che Tu mi Vedi
“Non ha fiducia in se stesso....”
Le convinzioni di una persona di essere in
grado di superare gli ostacoli influenzano e
si “frapporranno” alla messa in atto di quel
comportamento stesso.
Convinzioni che le persone hanno circa la loro
efficacia personale di organizzare e dirigere le
loro abilità e risorse per mettere in atto
un’azione che li condurrà alla conseguenza
desiderata (Bandura, 1977).
40. Autoefficacia
• L’autoefficacia è una misura delle
proprie capacità?
• L’autoefficacia non riguarda il numero
di abilità possedute, ma ciò che si
crede di poter fare con i mezzi a
propria disposizione
41. Sì, è Dislessico ma....
non apprende anche perchè....
1 - Si Distrae in continuazione...
2 - Non è Motivato...
3 - Non ha fiducia in se stesso....
42. Conclusioni...
• I D.S.A. hanno origine neurobiologica
• Non sono una Malattia
• É un funzionamento Cognitivo
43. IL Bambino / Adulto con D.S.A
ha un proprio Stile Cognitivo.
Lo Stile Cognitivo è un modo di
Essere.
47. BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (2002), DSM-IV-TR Manuale diagnostico e statistico dei disturbi
mentali - Text Revision, Masson Editrice.
Bandura A., Pastorelli C., Barbaranclli C. e Caprara C.V. (1999), Self-efficacy pathways to
Childhooddepression, <<Journal of Personality and Social Psychology>>, vol. 76. n. 2. pp.
258-269, <<Neuropsychology>>, vol. 5, n. 3, pp. 171-196.
Biancardi A. (1999), Quando un bambino non sa leggere, Rizzoli Editore, Milano.
Biancardi A., Mariani E., e Pieretti M. (2003), La discalculia evolutiva: dai modelli
neuropsicologici alla riabilitazione, Franco Angeli, Milano.
Celi F. (2002), Psicopatologia dello sviluppo. Storie di bambini, Mc Graw-Hill Milano.
Celi F. e Fontana D. (2007), Formazione, ricerca e interventipsicoeducativi a scuola. Storie di
cooperazione fra psicologi e insegnanti, Mc Graw-Hill, Milano.
Consensus Conference (2007), I Disturbi Evolutivi Specifici dell'Apprendimento: raccomandazioni
per la pratica clinica definite con il metodo della Consensus Conference. Circolo della Stampa. Milano 26 gennaio 2007.
Cornoldi C. (1999), Le difficoltà di apprendimento a scuola, Bologna, Il Mulino.
Murray C. e Greenberg M.T. (2006), Examining the importance of social relationships and social
con-texts in the lives of children with high-incidence disabilities, <<The Journal of Special Education >>, vol. 39. n. 4. pp. 220
Nicolson R.I. e Fawcett A. J. (2007), Procedural learning difficulties: reuniting the developmental
disorders, <<Trends in Neuroscience>>, vol. 30. pp. 135-141.
48. Ramus F. (2006), A neurological model of dyslexia and other domain-specific developmental
disorders with an associated sensorimotor syndrome, in G.D. Rosen (a cura di), <<The dyslexic brain: new pathway in
neuroscience discovery>>, Mahwah. Lawrence Earlbaum Ass. pp. 75-101.
Sartori G., e La Spisa F. (1979), Lettura e dislessia, Codex Editrice.
Snowling M.J. (2000), Dyslexia: a cognitive developmental perspective, Oxford. Basil Blackwell.
Trenta M., Di Filippo G. e Zoccolotti P. (2009), La relazione tra dislessia, disortografia e
discalculia. Uno studio su bambini del quinto anno della scuola primaria, <<Dislessia, giornale Italiano di ricerca clinica e
applicata >>, vol. 6, n.1, pp. 13-30.
Tressoldi P. E., e Vio C. (2008), E’ proprio così difficile distinguere difficoltà da disturbo di
apprendimento?, <<Dislessia, giornale Italiano di ricerca clinica e applicata, >>, vol. 5, n.2, pp. 139 – 147.
Vallar G. (1999), The methodological foundations of neuropsychology, in F. Denes e L.
www.associazioneitalianadislessia.it
www.pubblica.istruzione.it
www.redazionesociale.it
http://www.cittasostenibili.minori.it
http://www.minori.it
http://www.edscuola.it/archivio/handicap/disturbi_apprendimento.htm
Immagini del Filmato: Come puo’ essere così difficile A.I.D.
49.
50. Sistemi di lettura: accesso lessicale
Socdno una riccrea dlel’Unvrsetiià di Carbmdgie
l’oidrne dlele lertete all’iternno diuna praloa non ha
imprtzaona a ptatp che la pimra e l’ulimta saino
nllea gusita psoizoine.
Anhce se le ltteere snoo msese a csao una peonrsa
può leggere l’inetra fasre sneza poblremi.
Ciò è dovuto al ftato che il nstoro celverlo non lgege
ongi sigonla leterta ma tiene in cosinaderzione la
prolaa nel suo inesime.
LORENZO CALIGARIS - AID MILANO
51. Indicatori per il riconoscimento della
dislessia
Al termine del primo anno (della scuola primaria)
devono essere segnalati ai genitori i bambini che
presentano una o più delle seguenti caratteristiche:
– difficoltà nell’associazione grafema-fonema e/o fonema-
grafema
– mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura
e scrittura
– eccessiva lentezza nella lettura e scrittura
– incapacità a produrre le lettere in stampato maiuscolo in
modo riconoscibile
Consensus Conference (2007)
52. • Difficoltà che possono essere presenti nei bambini
con dislessia:
– Copiare dalla lavagna
– Prendere appunti
– Recuperare rapidamente un’informazione contenuta nel
testo
– Recuperare rapidamente sequenze, procedure, risultati
– Organizzare lo spazio grafico
– Mantenere l’attenzione per il tempo necessario a
completare le attività proposte
53. • Difficoltà che possono essere presenti nei bambini
con dislessia:
– Rispettare le regole ortografiche
– Creare rime
– Raccontare storie complesse
– Produrre testi scritti dotati di sufficienti strutture di
coesione morfosintattica
– Comprendere il testo letto autonomamente
– Apprendere adeguatamente lingue straniere, soprattutto
in forma scritta
54. Caratteristiche Dislessia Evolutiva
• La difficoltà di lettura può essere più o meno grave e spesso si accompagna a
problemi nella scrittura (disortografia e/o disgrafia)
• e nel calcolo (discalculia).
• Si evidenziano errori caratteristici come:
• Inversione di lettere e di numeri (pre- per; 21 – 12)
• Sostituzione di lettere (m/n – v/f – b/d)
• Difficoltà a copiare dalla lavagna
• Difficoltà nel prendere nota di istruzioni impartite oralmente
• Difficoltà di concentrazione e attenzione
• Difficoltà nell’imparare le tabelline ed alcune informazioni in sequenza quali le
lettere dell’alfabeto, i giorni della settimana e i mesi dell’anno.
• Difficoltà nei rapporti spaziali e temporale (destra – sinistra; ieri – domani; mesi e
giorni)
• Difficoltà a esprimere verbalmente ciò che pensa.
• La lentezza e gli errori nella letto - scrittura ostacolano la comprensione del
significato del testo.
• Talvolta il bambino perde fiducia in se stesso e può avere alterazioni del
comportamento come conseguenza, ma non causa della dislessia.
55. DSA e scuola media
• All’inizio della scuola secondaria di primo grado:
• il problema può manifestarsi attraverso:
– parziale comprensione dei testi
– difficoltà nell’acquisizione di termini specifici
– difficoltà a prendere appunti, a compilare il diario,
a completare le attività nei tempi richiesti