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Siena, 25.01.2011




Disturbi Specifici dell’ Apprendimento

                                   e

           Difficoltà Scolastiche

                         D.ssa Erika Cordovani
                 Psicologa Cognitivo-Comportamentale
      Specializzanda Psicoterateuta Cognitivo - Comportamentale
                        Docente Scuola Primaria
Obiettivi:
1- Comprendere le modalità cognitive di un B.no con D.S.A



           Funzionamento
                               Attività di Pensiero
           Neurobiologico




2- Sperimentare quali sono alcuni pensieri, emozioni e comportamenti che
un B.no con D.S.A. vive all’interno del gruppo classe e in famiglia
Perché un bambino intelligente non riesce a leggere e
                      scrivere ?

Come riconoscere il suo problema e aiutarlo a trovare la
                      sua strada?

È facile confondere i sintomi con la semplice pigrizia, o
  attribuirne la causa a problemi familiari ed emotivi.


È facile che a trionfare sia il senso di colpa, del bambino
                      e dei familiari.


      Vincere la dislessia è possibile.
 Occorre, però, prima di tutto conoscerla.
Se non è una Malattia perchè si
          chiama Disturbo?

DISTURBO: gruppo di sintomi o comportamenti clinicamente riconoscibili

che si associano ad un sofferenza e ad una interferenza significativa con il

funzionamento dell’individuo. (DSM IV).
I D.S.A.
Sono una disabilità specifica dell’apprendimento
           di origine neurobiologica

La neurobiologia è
lo studio generale del sistema nervoso,
in particolare visto come un'organizzazione di
   cellule all'interno di circuiti neurali.
“In Pratica”

Cos’ è un’Attivazione
  Neurobiologica?
L’area destinata al linguaggio occupa gran parte
    dell’emisfero sinistro del nostro cervello e, per
A   contro, la maggioranza delle informazioni visive è
    elaborata dall’emisfero destro.
    In quest’area però a causa del chiasma ottico, cioè
    dell’incrocio dei nervi oculari, arrivano soprattutto
    le immagini provenienti dalla metà sinistra del
    campo visivo.




B
Differenza fra:

un Compito Automatico
          e
 un Compito Cognitivo
I D.S.A sono espressione di neurodiversità


               Definita come:

sviluppo neurologico atipico, manifestazione
   della Variazione nello Sviluppo Umano

e in quanto tale va riconosciuta e rispettata.



                            Associazione Italiana Dislessia
Quali sono i D.S.A. ?


       DISLESSIA                                                DISORTOGRAFIA
• Lettura strumentale                                       • Componente
capacità di leggere correttamente e velocemente le parole
 che compongono un testo a prescindere dalla familiarità      ortografica della
delle parole stesse.
                                                              scrittura


      DISGRAFIA                                                   DISCALCULIA
• Componente grafo-                                         • Abilità numeriche e di
  motoria della scrittura                                     calcolo
E ...

il Disturbo non Verbale o Visuo-Spaziale????
Diagnosi
Le difficoltà di apprendimento:    I disturbi di apprendimento:

Possono dipendere da:              NON dipendono da:
• Fattori ambientali (culturali,   •Fattori ambientali
  sociali, educativi)
                                   •Deficit intellettivo
• Deficit intellettivo
                                   •Deficit Sensoriali
• Deficit Sensoriali
                                   •Disordini affettivi
• Disordini affettivi
                                   •   sono intrinseci al Sistema
                                       Cognitivo
Difficoltà Percettiva


       pq
       bd
Cosa Rappresenta questa
      Immagine?
Stai Attento e Guarda Bene!
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Huffman: Psychology in Action (8e)
Stai più Attento!
Guarda bene...guarda Meglio!
©John Wiley & Sons, Inc. 2007
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Osserva bene e dai un Titolo... a questa
               Immagine
Luoghi Comuni
Sì, è Dislessico ma....
non apprende anche perchè....

     1 - Si Distrae in continuazione...

     2 - Non è Motivato...

     3 - Non ha fiducia in se stesso....
1 - Si Distrae in
                  continuazione...




I processi automatici sono processi cognitivi
 che si verificano senza controllo conscio e
   senza necessità di sforzo attentivo ed
          elaborazione intenzionale.
I Processi Controllati tendono ad essere Seriali
(utilizzano una logica Sequenziale o passo dopo passo).
     Sono evocati deliberatamente dal soggetto....
“Sì, è Dislessico ma....non apprende anche perchè

         si Distrae in continuazione... “




         Il B.no con D.S.A è Distraibile
2 - Sì, è Dislessico ma....
non apprende anche perchè....


      Non è Motivato...
Dissonanza Cognitiva
“Sì, è Dislessico ma....non apprende anche perchè

                 Non è Motivato... “




               La Motivazione

fa fare al meglio delle nostre possibilità
      quello che già sappiamo fare.
3 - Sì, è Dislessico ma....

non apprende anche perchè....

 Non ha fiducia in se stesso
METACOMUNICAZIONE
   Il concetto di metacomunicazione riguarda la possibilità di comunicare dati sull’atto
   stesso di comunicare.



                                                             Sto scherzando!




La capacità di metacomunicare in modo adeguato, non solo è la condizione necessaria per
una comunicazione efficace, ma è anche strettamente collegata con il rilevante tema della
consapevolezza di sé e degli altri.
Definizione di sé e dell’altro
 “Ecco come mi vedo”- “Ecco come ti vedo”
Sono brava.

                   Mamma
                   ce l’ho fatta!           Grande amore mio!!
                   Ho partecipato           Festeggiamo!
                   alla la gara di
                   tabelline!




                 CONFERMA
                                     Sei veramente
                                     brava.

Sono
veramente
brava
Sono brava.

               Mamma
               ce l’ho fatta!
               Ho partecipato
               alla la gara di
               tabelline!             Fortunella,
                                      fortunella!




              RIFIUTO
                                 Non sei brava,
                                 ma te la cavi.

Non sono
poi così
brava
Sono brava.


                 Mamma
                 ce l’ho fatta!
                 Ho partecipato
                 alla la gara di     Sì…, pulisciti bene
                 tabelline!          le scarpe che ho
                                     appena pulito il
                                     pavimento.




                 DISCONFERMA

                                   Tu non esisti.

Sono?
Ecco Come Vedo che Tu mi Vedi
“Non ha fiducia in se stesso....”

 Le convinzioni di una persona di essere in
 grado di superare gli ostacoli influenzano e
 si “frapporranno” alla messa in atto di quel
 comportamento stesso.


                Convinzioni che le persone hanno circa la loro
                efficacia personale di organizzare e dirigere le
                loro abilità e risorse per mettere in atto
                un’azione che li condurrà alla conseguenza
                desiderata (Bandura, 1977).
Autoefficacia
• L’autoefficacia è una misura delle
  proprie capacità?

• L’autoefficacia non riguarda il numero
  di abilità possedute, ma ciò che si
  crede di poter fare con i mezzi a
  propria disposizione
Sì, è Dislessico ma....
non apprende anche perchè....

     1 - Si Distrae in continuazione...

     2 - Non è Motivato...

     3 - Non ha fiducia in se stesso....
Conclusioni...
• I D.S.A. hanno origine neurobiologica

• Non sono una Malattia

• É un funzionamento Cognitivo
IL Bambino / Adulto con D.S.A
 ha un proprio Stile Cognitivo.

Lo Stile Cognitivo è un modo di
            Essere.
Come si Affronta?

   A piccoli passi...
Giorno dopo Giorno....
La scuola ha l’obbligo di insegnare
a “Leggere, Scrivere e fare i Calcoli
                e...
    a trasmettere la Voglia di...”
Grazie per l’attenzione
BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (2002), DSM-IV-TR Manuale diagnostico e statistico dei disturbi
        mentali - Text Revision, Masson Editrice.
Bandura A., Pastorelli C., Barbaranclli C. e Caprara C.V. (1999), Self-efficacy pathways to
 Childhooddepression, <<Journal of Personality and Social Psychology>>, vol. 76. n. 2. pp.
        258-269, <<Neuropsychology>>, vol. 5, n. 3, pp. 171-196.
Biancardi A. (1999), Quando un bambino non sa leggere, Rizzoli Editore, Milano.
Biancardi A., Mariani E., e Pieretti M. (2003), La discalculia evolutiva: dai modelli
        neuropsicologici alla riabilitazione, Franco Angeli, Milano.
Celi F. (2002), Psicopatologia dello sviluppo. Storie di bambini, Mc Graw-Hill Milano.
Celi F. e Fontana D. (2007), Formazione, ricerca e interventipsicoeducativi a scuola. Storie di
 cooperazione fra psicologi e insegnanti, Mc Graw-Hill, Milano.
Consensus Conference (2007), I Disturbi Evolutivi Specifici dell'Apprendimento: raccomandazioni
per la pratica clinica definite con il metodo della Consensus Conference. Circolo della Stampa. Milano 26 gennaio 2007.
Cornoldi C. (1999), Le difficoltà di apprendimento a scuola, Bologna, Il Mulino.
Murray C. e Greenberg M.T. (2006), Examining the importance of social relationships and social
con-texts in the lives of children with high-incidence disabilities, <<The Journal of Special Education >>, vol. 39. n. 4. pp. 220
Nicolson R.I. e Fawcett A. J. (2007), Procedural learning difficulties: reuniting the developmental
disorders, <<Trends in Neuroscience>>, vol. 30. pp. 135-141.
Ramus F. (2006), A neurological model of dyslexia and other domain-specific developmental
disorders with an associated sensorimotor syndrome, in G.D. Rosen (a cura di), <<The dyslexic brain: new pathway in
neuroscience discovery>>, Mahwah. Lawrence Earlbaum Ass. pp. 75-101.
Sartori G., e La Spisa F. (1979), Lettura e dislessia, Codex Editrice.
Snowling M.J. (2000), Dyslexia: a cognitive developmental perspective, Oxford. Basil Blackwell.
Trenta M., Di Filippo G. e Zoccolotti P. (2009), La relazione tra dislessia, disortografia e
discalculia. Uno studio su bambini del quinto anno della scuola primaria, <<Dislessia, giornale Italiano di ricerca clinica e
applicata >>, vol. 6, n.1, pp. 13-30.
Tressoldi P. E., e Vio C. (2008), E’ proprio così difficile distinguere difficoltà da disturbo di
apprendimento?, <<Dislessia, giornale Italiano di ricerca clinica e applicata, >>, vol. 5, n.2, pp. 139 – 147.
Vallar G. (1999), The methodological foundations of neuropsychology, in F. Denes e L.
www.associazioneitalianadislessia.it
www.pubblica.istruzione.it
www.redazionesociale.it
http://www.cittasostenibili.minori.it
http://www.minori.it
http://www.edscuola.it/archivio/handicap/disturbi_apprendimento.htm

Immagini del Filmato: Come puo’ essere così difficile A.I.D.
Sistemi di lettura: accesso lessicale

Socdno una riccrea dlel’Unvrsetiià di Carbmdgie
l’oidrne dlele lertete all’iternno diuna praloa non ha
imprtzaona a ptatp che la pimra e l’ulimta saino
nllea gusita psoizoine.
Anhce se le ltteere snoo msese a csao una peonrsa
può leggere l’inetra fasre sneza poblremi.
Ciò è dovuto al ftato che il nstoro celverlo non lgege
ongi sigonla leterta ma tiene in cosinaderzione la
prolaa nel suo inesime.


                   LORENZO CALIGARIS - AID MILANO
Indicatori per il riconoscimento della
                    dislessia
Al termine del primo anno (della scuola primaria)
devono essere segnalati ai genitori i bambini che
presentano una o più delle seguenti caratteristiche:
  – difficoltà nell’associazione grafema-fonema e/o fonema-
    grafema
  – mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura
    e scrittura
  – eccessiva lentezza nella lettura e scrittura
  – incapacità a produrre le lettere in stampato maiuscolo in
    modo riconoscibile


                                     Consensus Conference (2007)
• Difficoltà che possono essere presenti nei bambini
  con dislessia:
  – Copiare dalla lavagna
  – Prendere appunti
  – Recuperare rapidamente un’informazione contenuta nel
    testo
  – Recuperare rapidamente sequenze, procedure, risultati
  – Organizzare lo spazio grafico
  – Mantenere l’attenzione per il tempo necessario a
    completare le attività proposte
• Difficoltà che possono essere presenti nei bambini
  con dislessia:
  – Rispettare le regole ortografiche
  – Creare rime
  – Raccontare storie complesse
  – Produrre testi scritti dotati di sufficienti strutture di
    coesione morfosintattica
  – Comprendere il testo letto autonomamente
  – Apprendere adeguatamente lingue straniere, soprattutto
    in forma scritta
Caratteristiche Dislessia Evolutiva
•   La difficoltà di lettura può essere più o meno grave e spesso si accompagna a
    problemi nella scrittura (disortografia e/o disgrafia)
•   e nel calcolo (discalculia).
•   Si evidenziano errori caratteristici come:
•   Inversione di lettere e di numeri (pre- per; 21 – 12)
•   Sostituzione di lettere (m/n – v/f – b/d)
•   Difficoltà a copiare dalla lavagna
•   Difficoltà nel prendere nota di istruzioni impartite oralmente
•   Difficoltà di concentrazione e attenzione
•   Difficoltà nell’imparare le tabelline ed alcune informazioni in sequenza quali le
    lettere dell’alfabeto, i giorni della settimana e i mesi dell’anno.
•   Difficoltà nei rapporti spaziali e temporale (destra – sinistra; ieri – domani; mesi e
    giorni)
•   Difficoltà a esprimere verbalmente ciò che pensa.
•   La lentezza e gli errori nella letto - scrittura ostacolano la comprensione del
    significato del testo.
•   Talvolta il bambino perde fiducia in se stesso e può avere alterazioni del
    comportamento come conseguenza, ma non causa della dislessia.
DSA e scuola media

• All’inizio della scuola secondaria di primo grado:
• il problema può manifestarsi attraverso:
   – parziale comprensione dei testi
   – difficoltà nell’acquisizione di termini specifici
   – difficoltà a prendere appunti, a compilare il diario,
      a completare le attività nei tempi richiesti

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  • 1. Siena, 25.01.2011 Disturbi Specifici dell’ Apprendimento e Difficoltà Scolastiche D.ssa Erika Cordovani Psicologa Cognitivo-Comportamentale Specializzanda Psicoterateuta Cognitivo - Comportamentale Docente Scuola Primaria
  • 2. Obiettivi: 1- Comprendere le modalità cognitive di un B.no con D.S.A Funzionamento Attività di Pensiero Neurobiologico 2- Sperimentare quali sono alcuni pensieri, emozioni e comportamenti che un B.no con D.S.A. vive all’interno del gruppo classe e in famiglia
  • 3. Perché un bambino intelligente non riesce a leggere e scrivere ? Come riconoscere il suo problema e aiutarlo a trovare la sua strada? È facile confondere i sintomi con la semplice pigrizia, o attribuirne la causa a problemi familiari ed emotivi. È facile che a trionfare sia il senso di colpa, del bambino e dei familiari. Vincere la dislessia è possibile. Occorre, però, prima di tutto conoscerla.
  • 4. Se non è una Malattia perchè si chiama Disturbo? DISTURBO: gruppo di sintomi o comportamenti clinicamente riconoscibili che si associano ad un sofferenza e ad una interferenza significativa con il funzionamento dell’individuo. (DSM IV).
  • 5. I D.S.A. Sono una disabilità specifica dell’apprendimento di origine neurobiologica La neurobiologia è lo studio generale del sistema nervoso, in particolare visto come un'organizzazione di cellule all'interno di circuiti neurali.
  • 6. “In Pratica” Cos’ è un’Attivazione Neurobiologica?
  • 7. L’area destinata al linguaggio occupa gran parte dell’emisfero sinistro del nostro cervello e, per A contro, la maggioranza delle informazioni visive è elaborata dall’emisfero destro. In quest’area però a causa del chiasma ottico, cioè dell’incrocio dei nervi oculari, arrivano soprattutto le immagini provenienti dalla metà sinistra del campo visivo. B
  • 8.
  • 9. Differenza fra: un Compito Automatico e un Compito Cognitivo
  • 10.
  • 11. I D.S.A sono espressione di neurodiversità Definita come: sviluppo neurologico atipico, manifestazione della Variazione nello Sviluppo Umano e in quanto tale va riconosciuta e rispettata. Associazione Italiana Dislessia
  • 12. Quali sono i D.S.A. ? DISLESSIA DISORTOGRAFIA • Lettura strumentale • Componente capacità di leggere correttamente e velocemente le parole che compongono un testo a prescindere dalla familiarità ortografica della delle parole stesse. scrittura DISGRAFIA DISCALCULIA • Componente grafo- • Abilità numeriche e di motoria della scrittura calcolo
  • 13. E ... il Disturbo non Verbale o Visuo-Spaziale????
  • 14.
  • 15. Diagnosi Le difficoltà di apprendimento: I disturbi di apprendimento: Possono dipendere da: NON dipendono da: • Fattori ambientali (culturali, •Fattori ambientali sociali, educativi) •Deficit intellettivo • Deficit intellettivo •Deficit Sensoriali • Deficit Sensoriali •Disordini affettivi • Disordini affettivi • sono intrinseci al Sistema Cognitivo
  • 18. Stai Attento e Guarda Bene!
  • 19. ©John Wiley & Sons, Inc. 2007 Huffman: Psychology in Action (8e)
  • 20. Stai più Attento! Guarda bene...guarda Meglio!
  • 21. ©John Wiley & Sons, Inc. 2007 Huffman: Psychology in Action (8e)
  • 22. ©John Wiley & Sons, Inc. 2007 Huffman: Psychology in Action (8e)
  • 23. ©John Wiley & Sons, Inc. 2007 Huffman: Psychology in Action (8e)
  • 24. Osserva bene e dai un Titolo... a questa Immagine
  • 25.
  • 27. Sì, è Dislessico ma.... non apprende anche perchè.... 1 - Si Distrae in continuazione... 2 - Non è Motivato... 3 - Non ha fiducia in se stesso....
  • 28. 1 - Si Distrae in continuazione... I processi automatici sono processi cognitivi che si verificano senza controllo conscio e senza necessità di sforzo attentivo ed elaborazione intenzionale.
  • 29. I Processi Controllati tendono ad essere Seriali (utilizzano una logica Sequenziale o passo dopo passo). Sono evocati deliberatamente dal soggetto....
  • 30. “Sì, è Dislessico ma....non apprende anche perchè si Distrae in continuazione... “ Il B.no con D.S.A è Distraibile
  • 31. 2 - Sì, è Dislessico ma.... non apprende anche perchè.... Non è Motivato...
  • 33. “Sì, è Dislessico ma....non apprende anche perchè Non è Motivato... “ La Motivazione fa fare al meglio delle nostre possibilità quello che già sappiamo fare.
  • 34. 3 - Sì, è Dislessico ma.... non apprende anche perchè.... Non ha fiducia in se stesso
  • 35. METACOMUNICAZIONE Il concetto di metacomunicazione riguarda la possibilità di comunicare dati sull’atto stesso di comunicare. Sto scherzando! La capacità di metacomunicare in modo adeguato, non solo è la condizione necessaria per una comunicazione efficace, ma è anche strettamente collegata con il rilevante tema della consapevolezza di sé e degli altri.
  • 36. Definizione di sé e dell’altro “Ecco come mi vedo”- “Ecco come ti vedo” Sono brava. Mamma ce l’ho fatta! Grande amore mio!! Ho partecipato Festeggiamo! alla la gara di tabelline! CONFERMA Sei veramente brava. Sono veramente brava
  • 37. Sono brava. Mamma ce l’ho fatta! Ho partecipato alla la gara di tabelline! Fortunella, fortunella! RIFIUTO Non sei brava, ma te la cavi. Non sono poi così brava
  • 38. Sono brava. Mamma ce l’ho fatta! Ho partecipato alla la gara di Sì…, pulisciti bene tabelline! le scarpe che ho appena pulito il pavimento. DISCONFERMA Tu non esisti. Sono?
  • 39. Ecco Come Vedo che Tu mi Vedi “Non ha fiducia in se stesso....” Le convinzioni di una persona di essere in grado di superare gli ostacoli influenzano e si “frapporranno” alla messa in atto di quel comportamento stesso. Convinzioni che le persone hanno circa la loro efficacia personale di organizzare e dirigere le loro abilità e risorse per mettere in atto un’azione che li condurrà alla conseguenza desiderata (Bandura, 1977).
  • 40. Autoefficacia • L’autoefficacia è una misura delle proprie capacità? • L’autoefficacia non riguarda il numero di abilità possedute, ma ciò che si crede di poter fare con i mezzi a propria disposizione
  • 41. Sì, è Dislessico ma.... non apprende anche perchè.... 1 - Si Distrae in continuazione... 2 - Non è Motivato... 3 - Non ha fiducia in se stesso....
  • 42. Conclusioni... • I D.S.A. hanno origine neurobiologica • Non sono una Malattia • É un funzionamento Cognitivo
  • 43. IL Bambino / Adulto con D.S.A ha un proprio Stile Cognitivo. Lo Stile Cognitivo è un modo di Essere.
  • 44. Come si Affronta? A piccoli passi... Giorno dopo Giorno....
  • 45. La scuola ha l’obbligo di insegnare a “Leggere, Scrivere e fare i Calcoli e... a trasmettere la Voglia di...”
  • 47. BIBLIOGRAFIA American Psychiatric Association (2002), DSM-IV-TR Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali - Text Revision, Masson Editrice. Bandura A., Pastorelli C., Barbaranclli C. e Caprara C.V. (1999), Self-efficacy pathways to Childhooddepression, <<Journal of Personality and Social Psychology>>, vol. 76. n. 2. pp. 258-269, <<Neuropsychology>>, vol. 5, n. 3, pp. 171-196. Biancardi A. (1999), Quando un bambino non sa leggere, Rizzoli Editore, Milano. Biancardi A., Mariani E., e Pieretti M. (2003), La discalculia evolutiva: dai modelli neuropsicologici alla riabilitazione, Franco Angeli, Milano. Celi F. (2002), Psicopatologia dello sviluppo. Storie di bambini, Mc Graw-Hill Milano. Celi F. e Fontana D. (2007), Formazione, ricerca e interventipsicoeducativi a scuola. Storie di cooperazione fra psicologi e insegnanti, Mc Graw-Hill, Milano. Consensus Conference (2007), I Disturbi Evolutivi Specifici dell'Apprendimento: raccomandazioni per la pratica clinica definite con il metodo della Consensus Conference. Circolo della Stampa. Milano 26 gennaio 2007. Cornoldi C. (1999), Le difficoltà di apprendimento a scuola, Bologna, Il Mulino. Murray C. e Greenberg M.T. (2006), Examining the importance of social relationships and social con-texts in the lives of children with high-incidence disabilities, <<The Journal of Special Education >>, vol. 39. n. 4. pp. 220 Nicolson R.I. e Fawcett A. J. (2007), Procedural learning difficulties: reuniting the developmental disorders, <<Trends in Neuroscience>>, vol. 30. pp. 135-141.
  • 48. Ramus F. (2006), A neurological model of dyslexia and other domain-specific developmental disorders with an associated sensorimotor syndrome, in G.D. Rosen (a cura di), <<The dyslexic brain: new pathway in neuroscience discovery>>, Mahwah. Lawrence Earlbaum Ass. pp. 75-101. Sartori G., e La Spisa F. (1979), Lettura e dislessia, Codex Editrice. Snowling M.J. (2000), Dyslexia: a cognitive developmental perspective, Oxford. Basil Blackwell. Trenta M., Di Filippo G. e Zoccolotti P. (2009), La relazione tra dislessia, disortografia e discalculia. Uno studio su bambini del quinto anno della scuola primaria, <<Dislessia, giornale Italiano di ricerca clinica e applicata >>, vol. 6, n.1, pp. 13-30. Tressoldi P. E., e Vio C. (2008), E’ proprio così difficile distinguere difficoltà da disturbo di apprendimento?, <<Dislessia, giornale Italiano di ricerca clinica e applicata, >>, vol. 5, n.2, pp. 139 – 147. Vallar G. (1999), The methodological foundations of neuropsychology, in F. Denes e L. www.associazioneitalianadislessia.it www.pubblica.istruzione.it www.redazionesociale.it http://www.cittasostenibili.minori.it http://www.minori.it http://www.edscuola.it/archivio/handicap/disturbi_apprendimento.htm Immagini del Filmato: Come puo’ essere così difficile A.I.D.
  • 49.
  • 50. Sistemi di lettura: accesso lessicale Socdno una riccrea dlel’Unvrsetiià di Carbmdgie l’oidrne dlele lertete all’iternno diuna praloa non ha imprtzaona a ptatp che la pimra e l’ulimta saino nllea gusita psoizoine. Anhce se le ltteere snoo msese a csao una peonrsa può leggere l’inetra fasre sneza poblremi. Ciò è dovuto al ftato che il nstoro celverlo non lgege ongi sigonla leterta ma tiene in cosinaderzione la prolaa nel suo inesime. LORENZO CALIGARIS - AID MILANO
  • 51. Indicatori per il riconoscimento della dislessia Al termine del primo anno (della scuola primaria) devono essere segnalati ai genitori i bambini che presentano una o più delle seguenti caratteristiche: – difficoltà nell’associazione grafema-fonema e/o fonema- grafema – mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura e scrittura – eccessiva lentezza nella lettura e scrittura – incapacità a produrre le lettere in stampato maiuscolo in modo riconoscibile Consensus Conference (2007)
  • 52. • Difficoltà che possono essere presenti nei bambini con dislessia: – Copiare dalla lavagna – Prendere appunti – Recuperare rapidamente un’informazione contenuta nel testo – Recuperare rapidamente sequenze, procedure, risultati – Organizzare lo spazio grafico – Mantenere l’attenzione per il tempo necessario a completare le attività proposte
  • 53. • Difficoltà che possono essere presenti nei bambini con dislessia: – Rispettare le regole ortografiche – Creare rime – Raccontare storie complesse – Produrre testi scritti dotati di sufficienti strutture di coesione morfosintattica – Comprendere il testo letto autonomamente – Apprendere adeguatamente lingue straniere, soprattutto in forma scritta
  • 54. Caratteristiche Dislessia Evolutiva • La difficoltà di lettura può essere più o meno grave e spesso si accompagna a problemi nella scrittura (disortografia e/o disgrafia) • e nel calcolo (discalculia). • Si evidenziano errori caratteristici come: • Inversione di lettere e di numeri (pre- per; 21 – 12) • Sostituzione di lettere (m/n – v/f – b/d) • Difficoltà a copiare dalla lavagna • Difficoltà nel prendere nota di istruzioni impartite oralmente • Difficoltà di concentrazione e attenzione • Difficoltà nell’imparare le tabelline ed alcune informazioni in sequenza quali le lettere dell’alfabeto, i giorni della settimana e i mesi dell’anno. • Difficoltà nei rapporti spaziali e temporale (destra – sinistra; ieri – domani; mesi e giorni) • Difficoltà a esprimere verbalmente ciò che pensa. • La lentezza e gli errori nella letto - scrittura ostacolano la comprensione del significato del testo. • Talvolta il bambino perde fiducia in se stesso e può avere alterazioni del comportamento come conseguenza, ma non causa della dislessia.
  • 55. DSA e scuola media • All’inizio della scuola secondaria di primo grado: • il problema può manifestarsi attraverso: – parziale comprensione dei testi – difficoltà nell’acquisizione di termini specifici – difficoltà a prendere appunti, a compilare il diario, a completare le attività nei tempi richiesti