Poichè il ritardo di linguaggio è il maggior predittore della dislessia ecco come è possibile potenziare il linguaggio nel bambino piccolo per prevenire il disturbo di apprendimento.
CON OCCHI DIVERSI - catechesi per candidati alla Cresima
sviluppo del linguaggio e dislessia
1. INCONTRO CON LA SCUOLA ‘G. DOLCETTA’
7 MAGGIO 2015– MONTECCHIO (VI)
Dott.ssa Patrizia Mazzotti
Logopedista
Via Cavour 60, Cologna Veneta VR
Tel. 338 982 3939
Lo sviluppo del
linguaggio
2. DSA: cos’è?
• Sono disturbi delle abilità scolastiche.
• Interessano uno o più domini
dell’apprendimento.
• Lasciano intatto il funzionamento
intellettivo.
Consensus conference, 2007
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3. Disturbi specifici di apprendimento:
DSA
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• I DSA sono causati da mancanza di
automatizzazione per cui bambino compie
una doppia fatica in quanto deve ragionare
su come si leggono e scrivono le parole.
4. Uno o tanti DSA?
• DISLESSIA: difficoltà specifica nella
lettura
• DISGRAFIA: disturbo della scrittura
• DISORTOGRAFIA: difficoltà a rispettare le regole
ortografiche
• DISCALCULIA: disturbo delle abilità di calcolo
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5. Disturbi specifici di apprendimento:
DSA
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Importanza della prevenzione
6. Disturbi specifici di apprendimento:
DSA
“Se il disturbo non è riconosciuto
tempestivamente insegnanti e
genitori considerano
i bambini dislessici
pigri,
svogliati,
poco intelligenti”
G. Stella, 2004
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7. Cosa può accadere al bambino?
Bassa
autostima
Demotiva
zione
frustrazio
ne
ansia
Reazioni
psicosoma
tiche
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“Non sono bravocome gli altri”
Non valgo niente
“ sono stupid*,non capisco niente”
“ Non c la farò mai, è troppo
difficile,rinuncio”
“Mi sento agitato, ho paura di
sbagliare”
8. Apprendimento e Linguaggio
• I bambini che presentano ancora alterazioni
della pronuncia dopo i 4 anni hanno l’80% di
probabilità di sviluppare DSA.
• Difficoltà in uno qualsiasi dei livelli linguistici
avrà come conseguenza difficoltà
nell’apprendimento scolastico.
G. Stella, 2015
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9. Il linguaggio come una torta a piani
Comprensione
Suoni,
Vocabolario,
Grammatica,
Narrazione.
Produzione
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10. Disturbo di linguaggio
• Quando le componenti linguistiche, o
alcune di esse:
– Si manifestano in ritardo,
– Si sviluppano lentamente,
– Si sviluppano in modo alterato.
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11. Indici di rischio: 9 mesi
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TA..TA..
TA..
9mesi: lallazione poco variata.
Lallazione:
produzione di vocali e
consonanti senza
significato associato.
Inizia indicativamente a
6 mesi.
12. Indici di rischio: 18 mesi
• il bambino non combina gesti e parole.
• La produzione non è stabile.
• Comprende poche parole.
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13. Indici di rischio: 24 mesi
Produce meno di 50 parole:
linguaggio a lenta emergenza (LLE)
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Quando il bambino sa dire almeno 50
parole impara:
•Combinare le sillabe in parole.
•Combinare gesti e parole in frasi.
•Il lessico incrementa.
14. Possibile recupero: 31mesi
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(Late Bloomer)
• presenta iniziale ritardo di linguaggio ma
dai 30 mesi lo sviluppo
Se impara 10 parole
nuove alla
settimana,
30 al mese.
15. Diagnosi: 36 mesi
• Persiste crescita lenta del vocabolari0.
• Produce pochi verbi, presenza maggiore di
nomi.
• La produzione della grammatica della frase è
inadeguata.
• Meno del 70% delle parole è
comprensibile.
• Ancora non pronuncia /b/; /d/; /g/.
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16. Esempi di ritardo espressivo di
linguaggio - 1
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Bambino1, 42 mesi
• Comprensione sufficiente.
• Disturbo fonologico, suoni a disposizione /t/;/p/; /ʧ/; /ʤ/ in sillaba CV.
• Disturbo morfosintattico in produzione.
• 3-4 aa parla in modo incomprensibile
/da’daʧo/ (gelato)
/pe’soje/ (persone)
/’pa:la/ + gesto (palla)
17. Esempi di ritardo espressivo di
linguaggio - 2
• Comprensione sufficiente.
• Grammatica emergente in produzione.
• Disturbo fonologico.
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• 4-5 aa la produzione verbale migliora
/‘patte i ‘pɛli ‘ala ‘babola/
(Pettina i capelli della bambola)
/‘la ‘mamma ‘tila/
(La mamma stira) /’tano ‘taʧo/
(Fanno calcio)
18. Ritardo espressivo di linguaggio
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G. Stella, 2015
• 5 aa la produzione verbale migliora
19. Evoluzione di un ritardo di linguaggio
espressivo
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M, febbraio prima
classe scuola
primaria.
Ritardo di linguaggio
non trattato,
difficoltà con la
lettoscrittuura.
6 aa permangono difficoltà di analisi e di
programmazione fonologica
20. Evoluzione di un ritardo espressivo di
linguaggio
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• 7 aa permangono difficoltà di analisi e di
programmazione fonologica DISLESSIA
E.,
febbraio seconda classe
della scuola primaria
con pregresso ritardo
espressivo di linguaggio
non tratato.
21. Fattori protettivi
1. Allattamento al seno.
2. Disponibilità comunicativa della mamma.
3. Opportunità di giocare ed apprendere.
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•L’importanza dell’ambiente può superare quella della
genetica.
22. Fattori di rischio
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Sesso (a favore dei
maschi).
Familiarità (altro membro
del nucleo familiare con
distrurbo di linguaggio o
dislessia).
Otiti ricorrenti fino a 36
mesi.
Stile educativo
inadeguato
R. Salvadorini, 2013
25. Stimolare precocemente
• Il baby talk (maternese) è utile per
entrare in relazione con il
bambino piccolo e incoraggiarlo a
parlare.
• Quando il genitore imita, il
bambino ha la conferma che il
suo messaggio è arrivato.
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26. Stimolare precocemente
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Narrazioni della vita quotidiana:
• Racconti delle routine giornaliere mentre si
compiono.
• rielaborazione di fatti accaduti che gli adulti
propongono al bambino in forma di racconto
possono avere come protagonisti:
– il bambino stesso,
– i famigliari .
Levorato, 2010
27. Stimolare precocemente
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• I bambini comprendono molte parole già a
6 mesi.
• Meno parole si ascoltano, meno parole
si sanno,
• il vocabolario si sviluppa di più nei bambini
con mamme che parlano molto ai loro
bambini.
28. Stimolare precocemente
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mesi
•Il vocabolario si sviluppa maggiormente nei
bambini di madri altamente responsive.
•L’importanza dell’ambiente supera quella della
genetica. Flaugnacco, 2014
29. Stile educativo corretto
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Il bambino come comunicatore attivo.
Sostitutivo:
Non lascia sperimentare
Assistenziale:
Lascia sperimentare un po’
ma con assistenza costante
Educante:
Stimola l’autonomia
Lev S. Vigotskji
30. Stile educativo corretto
L’adulto con stile educativo adeguato:
• Segue il focus del bambino,
• Non sposta l’argomento,
• ripete, rielabora, espande,
• Permette al bambino di essere un comunicatore
attivo.
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“bau..”
“il cane
corre…”
31. Stile educativo corretto
• Concentrarsi sul focus del bambino, cioè
denominare oggetti e figure
che il bambino sta guardando.
• Descrivere in modo semplice,
• aggiungere anche facendo riferimento a
esperienze passate.
• Interessarlo divertendolo per aumentare i
tempi di attenzione.
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32. Stile educativo corretto
Usare un linguaggio che sia:
• ridondante, ripetitivo
• Composto da frasi semplici
• Formulato con prosodia evidente (toni alti ed esagerati)
• Adatto alla sua frequenza comunicativa, anche se questo
vuol dire accettare pause di silenzio
• Stabilire il contatto visivo, sorridere, guardare
commentare ogni comportamento intenzionale.
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33. Stile educativo inadeguato
• Dirigere l’attenzione del bambino su
un focus diverso, su qualcos’altro,
• Dialogo fatto di ‘no’,
• Svalutare le azioni del bambino,
• Non essere contingente all’azione
del bambino,
• Non rispondere, lasciar cadere nel
silenzio le proposte del bambino.
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Stile didattico