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L’INSEGNANTE DEVE TENER
CONTO:
 TAPPE E MODALITÀ
NEUROPSICOLOGICHE
DELLO SVILUPPO
DELL’ APPRENDIMENTO
 METODO DI
INSEGNAMENTO
DELLA
LETTURA/SCRITTURA
CHE FAVORISCE
L’APPRENDIMENTO
DI TUTTI I BAMBINI
“COSA ACCADE NEL
BAMBINO”
 TEORIA
LINGUISTICA DEL
BAMBINO
UTA FRITH
(1985)
PROPONE UN MODELLO EVOLUTIVO DI APPRENDIMENTO
DELLA
LETTO – SCRITTURA CHE PREVEDE
4 FASI DI SVILUPPO.
TEORIA EVOLUTIVA
CHE TENTA DI SPIEGARE COME UN BAMBINO ARRIVA A COSTRUIRE LE
ABILITÀ CHE STANNO ALLA BASE DEI PROCESSI DI LETTURA E
SCRITTURA.
ANDAMENTO GERARCHICO DELL’APPRENDIMENTO
Il modello evolutivo di Uta Frith
Il modello proposto prevede per tutti i sistemi di scrittura e
lettura basati su un sistema alfabetico una sequenza di stadi,
tra loro dipendenti, caratterizzati da strategia e competenze
diverse:
STADIO LOGOGRAFICO
COINCIDE CON L’ETÀ
PRESCOLARE
SCRITTURA
LA SCRITTURA VIENE REALIZZATA
COME SE FOSSE UN DISEGNO.
NON C’ È CONSAPEVOLEZZA
FONEMICA.
LETTURA
IL BAMBINO LEGGE IN BASE ALLA
FORMA GLOBALE DELLA PAROLA
UTILIZZANDO INDICI VISIVI,
CONTESTUALI E PRAGMATICI.
CHI HA DIFFICOLTÀ
 NON METTE IN ATTO STRATEGIE DI
ANTICIPAZIONE E COORDINAZIONE CON
IL PATRIMONIO LINGUISTICO STABILE;
 NON DIFFERENZIA PAROLE SCRITTE DI
FRONTE A STIMOLI DIVERSI;
 ATTRIBUISCE SEMPRE LO STESSO
SIGNIFICATO A PAROLE DIVERSE.
(Medeghini, - “Perché è così difficile imparare?” Vannini Editrice)
STADIO ALFABETICO
In questa fase il bambino è in grado di scrivere parole
composte da suoni che hanno una corrispondenza
biunivoca con le lettere.
ALA
PANE
PATATE
PRATO
FANTASMA
Questo non vale per:
- fonemi che hanno doppio modo di essere rappresentati (c,g)
- fonemi rappresentati da un grafema multisegnico (sc, gn, gl)
- doppie
CHI HA DIFFICOLTÀ
 IMPEGNA MOLTO TEMPO A MEMORIZZARE
LA CORRISPONDENZA SUONO SEGNO;
 CONFONDE SUONI (B/D; P/Q;M/N...);
 INVERTE LE LETTERE (UN/NU, IL/LI …);
 SBAGLIA LE VOCALI (A/E, A/O…);
 COMPIE SOSTITUZIONI, OMISSIONI,
AGGIUNTE.
(Medeghini, - “Perché è così difficile imparare?” Vannini Editrice)
NON È IN GRADO DI COMPIERE
UNA
ELABORAZIONEELABORAZIONE
FONOLOGICAFONOLOGICA
DELLA PAROLADELLA PAROLA
PER FAVORIRE IL PASSAGGIO
DALLO STADIO LOGOGRAFICO
ALLO STADIO ALFABETICO PER
TUTTI I BAMBINI
È FONDAMENTALE UN PERCORSO DIDATTICO
CHE PREVEDA COSTANTI ESERCITAZIONI
(A PICCOLO GRUPPO O A CLASSE INTERA)
DI METAFONOLOGIA, CIOÈ DI GIOCHI DI
INDIVIDUAZIONE, SEGMENTAZIONE, FUSIONE
DI SILLABE E LETTERE.
Quando il b.no dimostra di aver
automatizzato la lettura/scrittura di
parole che rispondono al criterio dello
stadio alfabetico
presentare le parole dello stadio
ortografico
• È la stabilizzazione di un processo
appreso;
• È caratterizzata da un alto grado
di velocità e di accuratezza;
• È realizzata inconsciamente, con
un minimo impegno attentivo;
• È difficile da sopprimere, ignorare
o influenzare.
CHE COS’ È
L’AUTOMATIZZAZIONE?
COME L’INSEGNANTE PUÒ …
 RICONOSCERE L’ESISTENZA DEL PROBLEMA
 SAPERLO INDIVIDUARE PRECOCEMENTE
OSSERVANDO IN MODO SISTEMATICO
L’EVOLUZIONE DELLE PRESTAZIONI DEGLI ALUNNI,
METTENDOLE ANCHE A CONFRONTO PER
COGLIERNE LE DISCREPANZE INDIVIDUALI
SAPERE COME OGNI ALUNNO STA
PROCEDENDO NELL’ELABORAZIONE
DELLA LINGUA SCRITTA E QUANTI
ALUNNI SI SITUANO NELLE DIVERSE
FASI MI AIUTA A PROGETTARE QUALI
PERCORSI PROPORRE.
AD ESEMPIO SE ANDREA NON HA
RAGGIUNTO LA FASE
ALFABETICA HA SENSO INIZIARE
CON LUI UN PERCORSO
ORTOGRAFICO?
… e con i bambini
stranieri?
Eterogeneità
sviluppo
individuale
Eterogeneità
nell’uso della
competenza
plurilingue
Fattori sociali
Fattori culturali
Fattori di
contatto
linguistico
Esistenza di fasi di
sviluppo linguistico
Periodi critici
nello sviluppo
cognitivo e
linguistico
entro cui
determinate
competenze
devono essere
sviluppate
Caratteristiche
L1 vs L2
Motivazione
Età e modalità
di
apprendimento
Alunno
italiano
Alunno
straniero
Il b. applica il
meccanismo di
decodificazione e
codificazione non più
sulla base di strategie
alfabetiche, bensì per
gruppi di lettere. Non
opera più sulla singola
lettera, ma sulla sillaba
associando 2 o più
lettere.
STADIO ORTOGRAFICO
In questa fase il bambino è in grado di scrivere parole CHE SEGUONO LE REGOLE
ORTOGRAFICHE
parole che si possono
scrivere o leggere
correttamente
seguendo una regola
ortografica
/K/
C CH Q CQ
RICHIEDONO PADRONANZA ORTOGRAFICA
ANCHE I FONEMI CHE VENGONO RAPPRESENTATI
CON GRAFEMI MULTISEGNICI, COME AD
ESEMPIO /GN/ E /GL/.
La fase ortografica richiede maggior padronanza del
sistema di codifica della parola orale di quella espressa
nella fase alfabetica, in quanto richiede il superamento
della strategia di analisi fonologica che si rivela
inefficiente per produrre molte parole del nostro lessico
ortografico.
LA FASE ORTOGRAFICA RICHIEDE DUNQUE
UN CAMBIAMENTO DI STRATEGIA NEL
PROCESSAMENTO DELL’INFORMAZIONE.
CHI HA DIFFICOLTÀ:
 CONTINUA A LEGGERE LETTERA PER
LETTERA;
 RIESCE A LEGGERE PAROLE REGOLARI
(rondìne vs ròndine perchè rondine è una
parola irregolare rispetto all’ accento =
sdrucciola);
 COMPIE ERRORI ORTOGRAFICI IN PAROLE
NON TRASPARENTI.
E’ NECESSARIO PREDISPORRE ATTIVITÀ SPECIFICHE E
MIRATE ALLA SINGOLA DIFFICOLTÀ, SOLLECITANDO NEL
BAMBINO UN ATTEGGIAMENTO ATTIVO E UNA
PARTECIPAZIONE ANCHE EMOTIVA NEI CONFRONTI
DELL’APPRENDIMENTO.
RISULTA FONDAMENTALE UTILIZZARE UN APPROCCIO
METACOGNITIVO PER FAVORIRE I PROCESSI DI
PIANIFICAZIONE DI SELEZIONE E DI CONTROLLO DELLE
STRATEGIE PIÙ IDONEE ALLA SOLUZIONE DEL COMPITO.
COSA FARE?COSA FARE?
 Parole per essere scritte o lette correttamente si
deve tener conto del loro significato
 Consente di scrivere le stringhe omofone non - omografe:
cuore quota
 taccuino tacqui
 luna l’una
 anno hanno
 ceco cieco
 ES: cielo (celare)
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Segmentazioni: l’ago;lago
STADIO
LESSICALE
La distinzione di queste fasi di sviluppo
non è di secondaria importanza per
comprendere la natura degli errori
compiuti dai bambini con difficoltà di
apprendimento, in quanto consente di
guidare gli insegnanti con strategie di
recupero più specifiche e commisurate
al grado e al tipo di difficoltà.
C’È RELAZIONE TRA DIFFICOLTÀ DI
APPRENDIMENTO E METODO UTILIZZATO?
La lingua italiana ha un’ortografia
trasparente, quindi la via fonologica di
accesso alla lettura/scrittura è più
semplice e naturale.
è controindicato, fin dalle prime fasi
dell’apprendimento, proporre una via di
accesso al lessico (METODO GLOBALE).
METODO GLOBALE
NON È APPLICABILE ANCHE PER ALUNNI
STRANIERI PERCHÉ MANCA IL
REQUISITO FONDAMENTALE DEL
METODO, CIOÈ RICHIEDE UN
RETROTERRA DI CONOSCENZE LESSICALI
E SINTATTICHE.
Il b.no deve acquisire un sistema generativo di
scrittura, se vogliamo che usi la via sublessicale,
dobbiamo insegnargli la corrispondenza fra “pezzi”
di parola orale e “pezzi” di parole scritte, ma di che
ampiezza devono essere questi pezzi?
L’italiano è un sistema di scrittura alfabetico molto
regolare, sarebbe logico insegnare le
corrispondenze grafema-fonema.
Ciò però si basa su operazioni metalinguistiche
analitiche che non sono a disposizione di bambini
che arrivano in prima elementare sono inaccessibili
a b.ni che hanno avuto o hanno ancora problemi di
linguaggio e in particolare problemi di
programmazione fonologica.
Da M.Emiliani, gennaio 2005
… QUALE METODO UTILIZZARE?
IL METODO SILLABICO PERCHÉ
SI FONDA SULLA SILLABA, CHE
HA MAGGIORE SALIENZA
PERCETTIVA PER I BAMBINI.
BA – NA – NA
BA – LE - NA
IL METODO SILLABICOIL METODO SILLABICO
… COMUNQUE RISPETTARE LA
SEQUENZA SUGGERITA:
Utilizzare parole del livello alfabetico
( corrispondenza suono/segno)
 Parole bisillabe piane CVCV.
 Parole trisillabe piane CVCVCV.
 Parole bisillabe con nesso biconsonantico
divisibile CVC-CV (canto).
 Parole bisillabe con nesso biconsonantico
non divisibile CCV-CV (scavo)CV-CCV (mosca.
 Parole trisillabe con le stesse caratteristiche.
 Parole con sillabe inverse (VC – CV – CV).
esempio:
NO
CONTEMPORANEAMENTE
 utilizzare materiale figurato;
 privilegiare le attività a livello orale;
 svolgere attività attraverso le sillabe scritte, con
parole ad alta frequenza d’uso, poi media, poi
bassa;
 NON PRESENTARE PIÙ CARATTERI INSIEME, ma
usare lo stampato maiuscolo;
 presentare prima i suoni lunghi (M L R S F)
e associarli alla vocale.
 presentare le sillabe tenendo conto del contrasto
percettivo;
 Aiutare il bambino con riferimenti visivi stabili
es. /me/ di mela.
… COMUNQUE RISPETTARE LA
SEQUENZA SUGGERITA:
OK!
Con molta probabilità, i bambini che
fanno fatica ad apprendere la
scrittura hanno anche difficoltà a
livello di lettura.
LA LETTURA SI SVILUPPA
ATTRAVERSO FASI
DI SVILUPPO
HA CONSEGUENZE IMPORTANTI
PER LA VALUTAZIONE DELLE
DIFFICOLTÀ DI LETTURA
COME UN BAMBINO LEGGE?
PER VERIFICARLO SERVE :
 OSSERVARE LA FASE DI
SVILUPPO RAGGIUNTA DAL
BAMBINO;
 CERCARE DI COMPRENDERNE
I MOTIVI (se ci sono
difficoltà).
Via fonologica o indiretta
IDENTIFICAZIONE DEI TRATTI
IDENTIFICAZIONE DELLE LETTERE
REGOLE DI CONVERSIONE GRAFEMA
FONEMA
SISTEMA FONETICO
PRONUNCIA
Via lessicale o diretta
IDENTIFICAZIONE DEI TRATTI
IDENTIFICAZIONE DELLE LETTERE
IDENTIFICAZIONE DELLE PAROLE
SISTEMA SEMANTICO
LESSICO FONOLOGICO
SISTEMA FONETICO
PRONUNCIA
(COLTHEART,1978;19819)
CLEMATIDE
TAVOLO
PER LEGGERE ILBAMBINO USA:
 IL CONTESTO COSTITUITO DA UNA IMMAGINE.
 ALCUNI INDIZI FONETICI:UTILIZZANO ALCUNE LETTERE (QUELLE
INIZIALI, FINALI O ENTRAMBE) PER INDOVINARE IL SUONO DELLA
STRINGA ORTOGRAFICA.
 LETTURA FONOLOGICA INIZIALE: I BI. FONDONO I FONEMI PER POI
RICONOSCERE IL SUONO DELLA PAROLA CHE STANNO LEGGENDO.
 LETTURA FONOLOGICA INTERMEDIA: GRUPPI DI DUE TRE LETTERE
VENGONO CONVERTITE IN UNITÀ FONOLOGICHE PIÙ AMPIE DEL
SINGOLO FONEMA.
La lettura si velocizza.
Permette all’alunno di apprendere quelle regolarità ortografiche che dipendono
da una considerazione di due o tre lettere: ca, ce, che, sca, sce, gi, gli.
PAROLA TARGET TRASCRIZIONE DI COME
LEGGE IL BAMBINO
E CHE PAROLA C’È
SCRITTA ALLORA?
Al. Gi. “Indovinare da indizi fonetici” (la conversione grafema - fonema non è
sistematica né sequenziale
bottone boss
stagione [sto] [sogatto] non lo sa
pesce [pe] [ra] pera
uccello [uva]
Ma. Cu. “Lettura fonologica iniziale” ( conversione grafema per grafema, difficoltà
con l’assemblaggio fonetico e il riconoscimento lessicale)
spada [s] [p] [a] [d] [a] non lo sa
chiesa [k] [i] [e] [s] [a] casa
cuscino [ku] [ski] [no] chino
Zi. An. “Lettura fonologica intermedia” conversione per gruppi di grafemi,
efficiente assemblaggio fonetico e riconoscimento lessicale)
scarpa [sk] [ska] [skarpa] scarpa
uccello [u] [ce] [lo] uccello
stagione [sta] [g] [stagione]
Esempidilettura–Orsolini–DIIFICOLTÀDILETTURANEIBAMBINI
CAROCCI
FASE AVANZATA DELLA LETTURA FONOLOGICA:
IL BO PRONUNCIA AD ALTA VOCE PAROLE INTERE E COMPIE INTERNAMENTE
UNA CONVERSIONE DI UNITÀ ORTOGRAFICHE IN UNITÀ FONOLOGICHE.
• la stringa è pronunciata con una sillabazione sottovoce;
• in modo non fluente, con una esitazione percettibile o con un allungamento tra una
sillaba e l’altra;
• o dopo una lunga pausa (+ di 2 secondi) dal momento in cui viene mostrata la stringa
• con prosodia regolarizzata (accento sulla penultima sillaba, come in [tavo’lo])
AD ES:
il bambino articola silenziosamente le sillabe iniziali della parola o pronuncia la parola
in maniera non fluida, con allungamenti tra una sillabe e l’altra, ad es: [ta:volo], come se
stesse riconoscendo la parte finale della stringa mentre finisce di pronunciare la sillaba
iniziale.
QUANDO C’È UNA LETTURA
LESSICALE?
 LEGGONO PIÙ VELOCEMENTE E CON
PROSODIA FLUIDA:
 SI PARTE DA PAROLE CORTE E CON
FREQUENZA D’USO
ALLA FINE DELLA II CLASSE NEI
BAMBINI ITALIANI PREVALE UNA
LETTURA LESSICALE
LA LETTURA - richiede l’attivazione della
fusione sillabica e/o delle unità sub/lessicali
LA SCRITTURA - richiede sia la competenza
sillabica, per il controllo dell’ortografia
fonologica, sia l’analisi lettera per lettera,per
la realizzazione dei grafemi.
Successivamente è richiesto anche il
controllo di regole ortografiche non
fonologiche.
IN NEUROPSICOLOGIA
LETTURA E SCRITTURA
RICHIEDONO COMPETENZE DIVERSE
USO DEL CARATTERE DI
SCRITTURA
FINCHÈ IL BAMBINO NON HA
STABILIZZATO LA FASE ALFABETICA È
NECESSARIO NON PRESENTARE ALTRI
CARATTERI OLTRE LO STAMPATO
MAIUSCOLO.
LO STAMPATO MAIUSCOLO
• ASTE ORIZZONTALI, VERICALI, DIAGONALI, CERCHI E SEMICERCHI
• LA SEPARAZIONE TRA LE LETTERE FACILITA L’INDIVIDUAZIONE
DEI SINGOLI SUONI E LA CORRISPONDENZA SUONO – SEGNO
• LE LETTERE NON CAMBIANO AL CAMBIARE DELLA POSIZIONE
ALL’INTERNO DELLA PAROLA
A B C D E F G
H I L M N O P
Q R S T U V
Z
A B C
Le lettere dello stampato maiuscolo occupano tutte lo stesso spazio,
hanno sagome uguali per cui non è necessario ricorrere a
valutazioni percettive di altezza, lunghezza, destra/sinistra,
sopra/sotto…come è invece richiesto dal corsivo e dallo stampato
minuscolo
I tratti distintivi nello
stampato maiuscolo
compaiono in modo
regolare, tutti nella
stessa posizione,
facilitando il compito di chi
li deve individuare per
differenziare tra loro le
varie lettere.
LO STAMPATO MAIUSCOLO
I l corsivo
È il carat t ere più dif f icile perché present a:
 Segni molt o irregolari.
 Segni dif f icili da smont are in segment i.
 I l gest o graf ico è unico e complesso( richiede
capacit à percet t ivo mot orie evolut e).
 La singola let t era si modif ica quando cambia la
posizione all’int erno delle parole.
 Le let t ere non sono separat e (meno percet t ibili come
suono)
Lo stampato minuscolo
 È più usato nei libri di testo
 Mantiene la separazione tra le lettere, ma
non occupano tutte lo stesso spazio
 È più complesso del maiuscolo perché
presenta lettere molto simili: p, q, d, b
QUINDI STAMPATO MAIUSCOLO
• NESSUNA FRETTA DI PASSARE AGLI ALTRI CARATTERI
• CRITERIO PER PASSARE ALL’USO DI UN ALTRO CARATTERE:
COMPETENZA SICURA DELL’ABBINAMENTO SUONO LETTERA
Il PASSAGGIO DALLO STAMPATO AL….
• GRADUALE (ATTIVITÀ DI PREGRAFISMO- INDICAZIONI DI TIPO COSTRUTTIVO)
• SUGGERIMENTO: QUADERNINO A RIGHE PER GLI ALLENAMENTI INDIVIDUALI CON
L’UNICO SCOPO DI UN ALLENAMENTO GRAFO - MOTORIO
• INSEGNARE CONTEMPORANEAMENTE I QUATTRO CARATTERI
È COME INSEGNARE AD UN BAMBINO UNA PAROLA NUOVA E
CONTEMPORANEAMENTE TUTTI I SUOI SINONIMI
Laura Blason,
Michela Borean,
Laura Bravar e
Stefania Zoia
“IL CORSIVO
DALL’A ALLA Z”
Un metodo per insegnare
I movimenti della scrittura
Erickson
La teoria
La pratica
Lo screening precoce nella scuola primaria
Può una prova di 16 parole
prevedere i disturbi specifici di
apprendimento?
57
Le difficoltà nelle competenze comunicativo-linguistiche, motorio-prassiche,
uditive e visuospaziali in età prescolare sono possibili indicatori di rischio di
DSA, soprattutto in presenza di altri casi in famiglia…..La Consensus
Conference ribadisce l’importanza di screening degli indicatori di rischio
condotti dagli insegnanti con la consulenza di professionisti della salute. …
Queste attività di screening richiedono un’attività di formazione e di
costruzione condivisa di strumenti con gli operatori sanitari al fine di mettere
gli insegnanti in condizione di riconoscere gli indicatori di rischio e di favorire
in modo ottimale lo sviluppo delle competenze implicate nell’apprendimento
della lettura, della scrittura e del calcolo. Gli screening andrebbero condotti
già all’inizio dell’ultimo anno della scuola dell’Infanzia....
Nell’arco del primo anno della scuola primaria è opportuno che gli insegnanti
realizzino delle osservazioni sistematiche e periodiche delle competenze di
lettura-scrittura
Consensus Conference
26 Gennaio 2007
SCREENING
MetodologiaMetodologia
di rilevazionedi rilevazione
Pretende di individuare
con un buon livello di
attendibilità i soggetti a rischio
di un determinato disturbo
PredicePredice un disturbo sulla
base di un segno critico
individuato in precedenza
DIAGNOSI
SCREENING È UNOSCREENING È UNO
STRUMENTO EFFICACESTRUMENTO EFFICACE
• SEMPLICE
• RAPIDO DA SOMMINISTRARE
• POCO COSTOSO IN TERMINI DI STRUMENTAZIONE E DI RISORSE
SPECIALISTICHE
SOLO COSÌ PUÒ ESSERE SOMMINISTRATOSOLO COSÌ PUÒ ESSERE SOMMINISTRATO
IN LARGA SCALA EIN LARGA SCALA E RIPETUTAMENTERIPETUTAMENTE
PER
INDIVIDUARE PRECOCEMENTE LE
DIFFICOLTÀ
•PREVENIRE LA COMPARSA E IL CONSOLIDAMENTO DI STRATEGIE O
MECCANISMI ERRATI, INEFFICACI O POCO ECONOMICI;
• LIMITARE I DANNI DERIVANTI DALLA FRUSTRAZIONE
DELL'INSUCCESSO, QUALI LA PERDITA DI MOTIVAZIONE ALL’
APPRENDIMENTO, LA CHIUSURA IN SE STESSI, LA BASSA
AUTOSTIMA, I PROBLEMI DI RELAZIONE, ECC..
•IMPOSTARE INTERVENTI DIDATTICI EDUCATIVI IDONEI:CREAZIONE
DI LABORATORI PER L’ALLENAMENTO SPECIFICO DEI
PREREQUISITI METALINGUISTICI;
•MONITORAGGIO DEI MIGLIORAMENTI RAGGIUNTI NEL TEMPO.
•PERMETTERE UNA SEGNALAZIONE PRECOCE AI SERVIZI SANITARI
OBIETTIVO:OBIETTIVO:
IDENTIFICARE LE DIFFICOLTÀ
DI ELABORAZIONE
FONOLOGICA DELLA PAROLA
LE DIFFICOLTÀ DI
ACCESSO ALLA FASE
ALFABETICA
QUANDO?
GENNAIO
MAGGIO
I ANNO SCUOLA PRIMARIA
SCREENING
CLASSE II SCUOLA
PRIMARIA
Prove somministrate
 DETTATO
 PROVA DI COMPRENSIONE MT
 PROVA MATEMATICA (conoscenza sistema
numero e calcolo)
VALUTAZIONE
QUALITATIVA DEGLI
ERRORI
VALUTAZIONE
QUANTITATIVA DEGLI
ERRORI
TIPOLOGIA DEGLI ERRORI? QUANTI ERRORI?
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Lorenzini.belli

  • 1.
  • 2. L’INSEGNANTE DEVE TENER CONTO:  TAPPE E MODALITÀ NEUROPSICOLOGICHE DELLO SVILUPPO DELL’ APPRENDIMENTO  METODO DI INSEGNAMENTO DELLA LETTURA/SCRITTURA CHE FAVORISCE L’APPRENDIMENTO DI TUTTI I BAMBINI “COSA ACCADE NEL BAMBINO”  TEORIA LINGUISTICA DEL BAMBINO
  • 3. UTA FRITH (1985) PROPONE UN MODELLO EVOLUTIVO DI APPRENDIMENTO DELLA LETTO – SCRITTURA CHE PREVEDE 4 FASI DI SVILUPPO. TEORIA EVOLUTIVA CHE TENTA DI SPIEGARE COME UN BAMBINO ARRIVA A COSTRUIRE LE ABILITÀ CHE STANNO ALLA BASE DEI PROCESSI DI LETTURA E SCRITTURA. ANDAMENTO GERARCHICO DELL’APPRENDIMENTO
  • 4. Il modello evolutivo di Uta Frith Il modello proposto prevede per tutti i sistemi di scrittura e lettura basati su un sistema alfabetico una sequenza di stadi, tra loro dipendenti, caratterizzati da strategia e competenze diverse:
  • 5. STADIO LOGOGRAFICO COINCIDE CON L’ETÀ PRESCOLARE SCRITTURA LA SCRITTURA VIENE REALIZZATA COME SE FOSSE UN DISEGNO. NON C’ È CONSAPEVOLEZZA FONEMICA. LETTURA IL BAMBINO LEGGE IN BASE ALLA FORMA GLOBALE DELLA PAROLA UTILIZZANDO INDICI VISIVI, CONTESTUALI E PRAGMATICI.
  • 6. CHI HA DIFFICOLTÀ  NON METTE IN ATTO STRATEGIE DI ANTICIPAZIONE E COORDINAZIONE CON IL PATRIMONIO LINGUISTICO STABILE;  NON DIFFERENZIA PAROLE SCRITTE DI FRONTE A STIMOLI DIVERSI;  ATTRIBUISCE SEMPRE LO STESSO SIGNIFICATO A PAROLE DIVERSE. (Medeghini, - “Perché è così difficile imparare?” Vannini Editrice)
  • 7. STADIO ALFABETICO In questa fase il bambino è in grado di scrivere parole composte da suoni che hanno una corrispondenza biunivoca con le lettere. ALA PANE PATATE PRATO FANTASMA Questo non vale per: - fonemi che hanno doppio modo di essere rappresentati (c,g) - fonemi rappresentati da un grafema multisegnico (sc, gn, gl) - doppie
  • 8. CHI HA DIFFICOLTÀ  IMPEGNA MOLTO TEMPO A MEMORIZZARE LA CORRISPONDENZA SUONO SEGNO;  CONFONDE SUONI (B/D; P/Q;M/N...);  INVERTE LE LETTERE (UN/NU, IL/LI …);  SBAGLIA LE VOCALI (A/E, A/O…);  COMPIE SOSTITUZIONI, OMISSIONI, AGGIUNTE. (Medeghini, - “Perché è così difficile imparare?” Vannini Editrice)
  • 9. NON È IN GRADO DI COMPIERE UNA ELABORAZIONEELABORAZIONE FONOLOGICAFONOLOGICA DELLA PAROLADELLA PAROLA
  • 10. PER FAVORIRE IL PASSAGGIO DALLO STADIO LOGOGRAFICO ALLO STADIO ALFABETICO PER TUTTI I BAMBINI È FONDAMENTALE UN PERCORSO DIDATTICO CHE PREVEDA COSTANTI ESERCITAZIONI (A PICCOLO GRUPPO O A CLASSE INTERA) DI METAFONOLOGIA, CIOÈ DI GIOCHI DI INDIVIDUAZIONE, SEGMENTAZIONE, FUSIONE DI SILLABE E LETTERE.
  • 11. Quando il b.no dimostra di aver automatizzato la lettura/scrittura di parole che rispondono al criterio dello stadio alfabetico presentare le parole dello stadio ortografico
  • 12. • È la stabilizzazione di un processo appreso; • È caratterizzata da un alto grado di velocità e di accuratezza; • È realizzata inconsciamente, con un minimo impegno attentivo; • È difficile da sopprimere, ignorare o influenzare. CHE COS’ È L’AUTOMATIZZAZIONE?
  • 13. COME L’INSEGNANTE PUÒ …  RICONOSCERE L’ESISTENZA DEL PROBLEMA  SAPERLO INDIVIDUARE PRECOCEMENTE OSSERVANDO IN MODO SISTEMATICO L’EVOLUZIONE DELLE PRESTAZIONI DEGLI ALUNNI, METTENDOLE ANCHE A CONFRONTO PER COGLIERNE LE DISCREPANZE INDIVIDUALI
  • 14. SAPERE COME OGNI ALUNNO STA PROCEDENDO NELL’ELABORAZIONE DELLA LINGUA SCRITTA E QUANTI ALUNNI SI SITUANO NELLE DIVERSE FASI MI AIUTA A PROGETTARE QUALI PERCORSI PROPORRE. AD ESEMPIO SE ANDREA NON HA RAGGIUNTO LA FASE ALFABETICA HA SENSO INIZIARE CON LUI UN PERCORSO ORTOGRAFICO?
  • 15. … e con i bambini stranieri?
  • 16. Eterogeneità sviluppo individuale Eterogeneità nell’uso della competenza plurilingue Fattori sociali Fattori culturali Fattori di contatto linguistico Esistenza di fasi di sviluppo linguistico Periodi critici nello sviluppo cognitivo e linguistico entro cui determinate competenze devono essere sviluppate Caratteristiche L1 vs L2 Motivazione Età e modalità di apprendimento
  • 18. Il b. applica il meccanismo di decodificazione e codificazione non più sulla base di strategie alfabetiche, bensì per gruppi di lettere. Non opera più sulla singola lettera, ma sulla sillaba associando 2 o più lettere. STADIO ORTOGRAFICO In questa fase il bambino è in grado di scrivere parole CHE SEGUONO LE REGOLE ORTOGRAFICHE parole che si possono scrivere o leggere correttamente seguendo una regola ortografica /K/ C CH Q CQ
  • 19. RICHIEDONO PADRONANZA ORTOGRAFICA ANCHE I FONEMI CHE VENGONO RAPPRESENTATI CON GRAFEMI MULTISEGNICI, COME AD ESEMPIO /GN/ E /GL/. La fase ortografica richiede maggior padronanza del sistema di codifica della parola orale di quella espressa nella fase alfabetica, in quanto richiede il superamento della strategia di analisi fonologica che si rivela inefficiente per produrre molte parole del nostro lessico ortografico. LA FASE ORTOGRAFICA RICHIEDE DUNQUE UN CAMBIAMENTO DI STRATEGIA NEL PROCESSAMENTO DELL’INFORMAZIONE.
  • 20. CHI HA DIFFICOLTÀ:  CONTINUA A LEGGERE LETTERA PER LETTERA;  RIESCE A LEGGERE PAROLE REGOLARI (rondìne vs ròndine perchè rondine è una parola irregolare rispetto all’ accento = sdrucciola);  COMPIE ERRORI ORTOGRAFICI IN PAROLE NON TRASPARENTI.
  • 21. E’ NECESSARIO PREDISPORRE ATTIVITÀ SPECIFICHE E MIRATE ALLA SINGOLA DIFFICOLTÀ, SOLLECITANDO NEL BAMBINO UN ATTEGGIAMENTO ATTIVO E UNA PARTECIPAZIONE ANCHE EMOTIVA NEI CONFRONTI DELL’APPRENDIMENTO. RISULTA FONDAMENTALE UTILIZZARE UN APPROCCIO METACOGNITIVO PER FAVORIRE I PROCESSI DI PIANIFICAZIONE DI SELEZIONE E DI CONTROLLO DELLE STRATEGIE PIÙ IDONEE ALLA SOLUZIONE DEL COMPITO. COSA FARE?COSA FARE?
  • 22.  Parole per essere scritte o lette correttamente si deve tener conto del loro significato  Consente di scrivere le stringhe omofone non - omografe: cuore quota  taccuino tacqui  luna l’una  anno hanno  ceco cieco  ES: cielo (celare) Accenti: Mòdena Moréna Segmentazioni: l’ago;lago STADIO LESSICALE
  • 23. La distinzione di queste fasi di sviluppo non è di secondaria importanza per comprendere la natura degli errori compiuti dai bambini con difficoltà di apprendimento, in quanto consente di guidare gli insegnanti con strategie di recupero più specifiche e commisurate al grado e al tipo di difficoltà.
  • 24. C’È RELAZIONE TRA DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO E METODO UTILIZZATO? La lingua italiana ha un’ortografia trasparente, quindi la via fonologica di accesso alla lettura/scrittura è più semplice e naturale. è controindicato, fin dalle prime fasi dell’apprendimento, proporre una via di accesso al lessico (METODO GLOBALE).
  • 25. METODO GLOBALE NON È APPLICABILE ANCHE PER ALUNNI STRANIERI PERCHÉ MANCA IL REQUISITO FONDAMENTALE DEL METODO, CIOÈ RICHIEDE UN RETROTERRA DI CONOSCENZE LESSICALI E SINTATTICHE.
  • 26. Il b.no deve acquisire un sistema generativo di scrittura, se vogliamo che usi la via sublessicale, dobbiamo insegnargli la corrispondenza fra “pezzi” di parola orale e “pezzi” di parole scritte, ma di che ampiezza devono essere questi pezzi? L’italiano è un sistema di scrittura alfabetico molto regolare, sarebbe logico insegnare le corrispondenze grafema-fonema. Ciò però si basa su operazioni metalinguistiche analitiche che non sono a disposizione di bambini che arrivano in prima elementare sono inaccessibili a b.ni che hanno avuto o hanno ancora problemi di linguaggio e in particolare problemi di programmazione fonologica. Da M.Emiliani, gennaio 2005
  • 27. … QUALE METODO UTILIZZARE? IL METODO SILLABICO PERCHÉ SI FONDA SULLA SILLABA, CHE HA MAGGIORE SALIENZA PERCETTIVA PER I BAMBINI. BA – NA – NA BA – LE - NA
  • 28. IL METODO SILLABICOIL METODO SILLABICO
  • 29. … COMUNQUE RISPETTARE LA SEQUENZA SUGGERITA: Utilizzare parole del livello alfabetico ( corrispondenza suono/segno)  Parole bisillabe piane CVCV.  Parole trisillabe piane CVCVCV.  Parole bisillabe con nesso biconsonantico divisibile CVC-CV (canto).  Parole bisillabe con nesso biconsonantico non divisibile CCV-CV (scavo)CV-CCV (mosca.  Parole trisillabe con le stesse caratteristiche.  Parole con sillabe inverse (VC – CV – CV).
  • 31.  utilizzare materiale figurato;  privilegiare le attività a livello orale;  svolgere attività attraverso le sillabe scritte, con parole ad alta frequenza d’uso, poi media, poi bassa;  NON PRESENTARE PIÙ CARATTERI INSIEME, ma usare lo stampato maiuscolo;  presentare prima i suoni lunghi (M L R S F) e associarli alla vocale.  presentare le sillabe tenendo conto del contrasto percettivo;  Aiutare il bambino con riferimenti visivi stabili es. /me/ di mela. … COMUNQUE RISPETTARE LA SEQUENZA SUGGERITA:
  • 32.
  • 33. OK!
  • 34.
  • 35. Con molta probabilità, i bambini che fanno fatica ad apprendere la scrittura hanno anche difficoltà a livello di lettura.
  • 36. LA LETTURA SI SVILUPPA ATTRAVERSO FASI DI SVILUPPO HA CONSEGUENZE IMPORTANTI PER LA VALUTAZIONE DELLE DIFFICOLTÀ DI LETTURA
  • 37. COME UN BAMBINO LEGGE? PER VERIFICARLO SERVE :  OSSERVARE LA FASE DI SVILUPPO RAGGIUNTA DAL BAMBINO;  CERCARE DI COMPRENDERNE I MOTIVI (se ci sono difficoltà).
  • 38. Via fonologica o indiretta IDENTIFICAZIONE DEI TRATTI IDENTIFICAZIONE DELLE LETTERE REGOLE DI CONVERSIONE GRAFEMA FONEMA SISTEMA FONETICO PRONUNCIA Via lessicale o diretta IDENTIFICAZIONE DEI TRATTI IDENTIFICAZIONE DELLE LETTERE IDENTIFICAZIONE DELLE PAROLE SISTEMA SEMANTICO LESSICO FONOLOGICO SISTEMA FONETICO PRONUNCIA (COLTHEART,1978;19819)
  • 41. PER LEGGERE ILBAMBINO USA:  IL CONTESTO COSTITUITO DA UNA IMMAGINE.  ALCUNI INDIZI FONETICI:UTILIZZANO ALCUNE LETTERE (QUELLE INIZIALI, FINALI O ENTRAMBE) PER INDOVINARE IL SUONO DELLA STRINGA ORTOGRAFICA.  LETTURA FONOLOGICA INIZIALE: I BI. FONDONO I FONEMI PER POI RICONOSCERE IL SUONO DELLA PAROLA CHE STANNO LEGGENDO.  LETTURA FONOLOGICA INTERMEDIA: GRUPPI DI DUE TRE LETTERE VENGONO CONVERTITE IN UNITÀ FONOLOGICHE PIÙ AMPIE DEL SINGOLO FONEMA. La lettura si velocizza. Permette all’alunno di apprendere quelle regolarità ortografiche che dipendono da una considerazione di due o tre lettere: ca, ce, che, sca, sce, gi, gli.
  • 42. PAROLA TARGET TRASCRIZIONE DI COME LEGGE IL BAMBINO E CHE PAROLA C’È SCRITTA ALLORA? Al. Gi. “Indovinare da indizi fonetici” (la conversione grafema - fonema non è sistematica né sequenziale bottone boss stagione [sto] [sogatto] non lo sa pesce [pe] [ra] pera uccello [uva] Ma. Cu. “Lettura fonologica iniziale” ( conversione grafema per grafema, difficoltà con l’assemblaggio fonetico e il riconoscimento lessicale) spada [s] [p] [a] [d] [a] non lo sa chiesa [k] [i] [e] [s] [a] casa cuscino [ku] [ski] [no] chino Zi. An. “Lettura fonologica intermedia” conversione per gruppi di grafemi, efficiente assemblaggio fonetico e riconoscimento lessicale) scarpa [sk] [ska] [skarpa] scarpa uccello [u] [ce] [lo] uccello stagione [sta] [g] [stagione] Esempidilettura–Orsolini–DIIFICOLTÀDILETTURANEIBAMBINI CAROCCI
  • 43. FASE AVANZATA DELLA LETTURA FONOLOGICA: IL BO PRONUNCIA AD ALTA VOCE PAROLE INTERE E COMPIE INTERNAMENTE UNA CONVERSIONE DI UNITÀ ORTOGRAFICHE IN UNITÀ FONOLOGICHE. • la stringa è pronunciata con una sillabazione sottovoce; • in modo non fluente, con una esitazione percettibile o con un allungamento tra una sillaba e l’altra; • o dopo una lunga pausa (+ di 2 secondi) dal momento in cui viene mostrata la stringa • con prosodia regolarizzata (accento sulla penultima sillaba, come in [tavo’lo]) AD ES: il bambino articola silenziosamente le sillabe iniziali della parola o pronuncia la parola in maniera non fluida, con allungamenti tra una sillabe e l’altra, ad es: [ta:volo], come se stesse riconoscendo la parte finale della stringa mentre finisce di pronunciare la sillaba iniziale.
  • 44. QUANDO C’È UNA LETTURA LESSICALE?  LEGGONO PIÙ VELOCEMENTE E CON PROSODIA FLUIDA:  SI PARTE DA PAROLE CORTE E CON FREQUENZA D’USO ALLA FINE DELLA II CLASSE NEI BAMBINI ITALIANI PREVALE UNA LETTURA LESSICALE
  • 45. LA LETTURA - richiede l’attivazione della fusione sillabica e/o delle unità sub/lessicali LA SCRITTURA - richiede sia la competenza sillabica, per il controllo dell’ortografia fonologica, sia l’analisi lettera per lettera,per la realizzazione dei grafemi. Successivamente è richiesto anche il controllo di regole ortografiche non fonologiche. IN NEUROPSICOLOGIA LETTURA E SCRITTURA RICHIEDONO COMPETENZE DIVERSE
  • 46. USO DEL CARATTERE DI SCRITTURA FINCHÈ IL BAMBINO NON HA STABILIZZATO LA FASE ALFABETICA È NECESSARIO NON PRESENTARE ALTRI CARATTERI OLTRE LO STAMPATO MAIUSCOLO.
  • 47. LO STAMPATO MAIUSCOLO • ASTE ORIZZONTALI, VERICALI, DIAGONALI, CERCHI E SEMICERCHI • LA SEPARAZIONE TRA LE LETTERE FACILITA L’INDIVIDUAZIONE DEI SINGOLI SUONI E LA CORRISPONDENZA SUONO – SEGNO • LE LETTERE NON CAMBIANO AL CAMBIARE DELLA POSIZIONE ALL’INTERNO DELLA PAROLA
  • 48. A B C D E F G H I L M N O P Q R S T U V Z A B C Le lettere dello stampato maiuscolo occupano tutte lo stesso spazio, hanno sagome uguali per cui non è necessario ricorrere a valutazioni percettive di altezza, lunghezza, destra/sinistra, sopra/sotto…come è invece richiesto dal corsivo e dallo stampato minuscolo
  • 49. I tratti distintivi nello stampato maiuscolo compaiono in modo regolare, tutti nella stessa posizione, facilitando il compito di chi li deve individuare per differenziare tra loro le varie lettere. LO STAMPATO MAIUSCOLO
  • 50.
  • 51. I l corsivo È il carat t ere più dif f icile perché present a:  Segni molt o irregolari.  Segni dif f icili da smont are in segment i.  I l gest o graf ico è unico e complesso( richiede capacit à percet t ivo mot orie evolut e).  La singola let t era si modif ica quando cambia la posizione all’int erno delle parole.  Le let t ere non sono separat e (meno percet t ibili come suono)
  • 52.
  • 53. Lo stampato minuscolo  È più usato nei libri di testo  Mantiene la separazione tra le lettere, ma non occupano tutte lo stesso spazio  È più complesso del maiuscolo perché presenta lettere molto simili: p, q, d, b
  • 54. QUINDI STAMPATO MAIUSCOLO • NESSUNA FRETTA DI PASSARE AGLI ALTRI CARATTERI • CRITERIO PER PASSARE ALL’USO DI UN ALTRO CARATTERE: COMPETENZA SICURA DELL’ABBINAMENTO SUONO LETTERA Il PASSAGGIO DALLO STAMPATO AL…. • GRADUALE (ATTIVITÀ DI PREGRAFISMO- INDICAZIONI DI TIPO COSTRUTTIVO) • SUGGERIMENTO: QUADERNINO A RIGHE PER GLI ALLENAMENTI INDIVIDUALI CON L’UNICO SCOPO DI UN ALLENAMENTO GRAFO - MOTORIO • INSEGNARE CONTEMPORANEAMENTE I QUATTRO CARATTERI È COME INSEGNARE AD UN BAMBINO UNA PAROLA NUOVA E CONTEMPORANEAMENTE TUTTI I SUOI SINONIMI
  • 55. Laura Blason, Michela Borean, Laura Bravar e Stefania Zoia “IL CORSIVO DALL’A ALLA Z” Un metodo per insegnare I movimenti della scrittura Erickson La teoria La pratica
  • 56. Lo screening precoce nella scuola primaria Può una prova di 16 parole prevedere i disturbi specifici di apprendimento?
  • 57. 57 Le difficoltà nelle competenze comunicativo-linguistiche, motorio-prassiche, uditive e visuospaziali in età prescolare sono possibili indicatori di rischio di DSA, soprattutto in presenza di altri casi in famiglia…..La Consensus Conference ribadisce l’importanza di screening degli indicatori di rischio condotti dagli insegnanti con la consulenza di professionisti della salute. … Queste attività di screening richiedono un’attività di formazione e di costruzione condivisa di strumenti con gli operatori sanitari al fine di mettere gli insegnanti in condizione di riconoscere gli indicatori di rischio e di favorire in modo ottimale lo sviluppo delle competenze implicate nell’apprendimento della lettura, della scrittura e del calcolo. Gli screening andrebbero condotti già all’inizio dell’ultimo anno della scuola dell’Infanzia.... Nell’arco del primo anno della scuola primaria è opportuno che gli insegnanti realizzino delle osservazioni sistematiche e periodiche delle competenze di lettura-scrittura Consensus Conference 26 Gennaio 2007
  • 58. SCREENING MetodologiaMetodologia di rilevazionedi rilevazione Pretende di individuare con un buon livello di attendibilità i soggetti a rischio di un determinato disturbo PredicePredice un disturbo sulla base di un segno critico individuato in precedenza
  • 60. SCREENING È UNOSCREENING È UNO STRUMENTO EFFICACESTRUMENTO EFFICACE • SEMPLICE • RAPIDO DA SOMMINISTRARE • POCO COSTOSO IN TERMINI DI STRUMENTAZIONE E DI RISORSE SPECIALISTICHE SOLO COSÌ PUÒ ESSERE SOMMINISTRATOSOLO COSÌ PUÒ ESSERE SOMMINISTRATO IN LARGA SCALA EIN LARGA SCALA E RIPETUTAMENTERIPETUTAMENTE
  • 61. PER INDIVIDUARE PRECOCEMENTE LE DIFFICOLTÀ •PREVENIRE LA COMPARSA E IL CONSOLIDAMENTO DI STRATEGIE O MECCANISMI ERRATI, INEFFICACI O POCO ECONOMICI; • LIMITARE I DANNI DERIVANTI DALLA FRUSTRAZIONE DELL'INSUCCESSO, QUALI LA PERDITA DI MOTIVAZIONE ALL’ APPRENDIMENTO, LA CHIUSURA IN SE STESSI, LA BASSA AUTOSTIMA, I PROBLEMI DI RELAZIONE, ECC.. •IMPOSTARE INTERVENTI DIDATTICI EDUCATIVI IDONEI:CREAZIONE DI LABORATORI PER L’ALLENAMENTO SPECIFICO DEI PREREQUISITI METALINGUISTICI; •MONITORAGGIO DEI MIGLIORAMENTI RAGGIUNTI NEL TEMPO. •PERMETTERE UNA SEGNALAZIONE PRECOCE AI SERVIZI SANITARI
  • 62. OBIETTIVO:OBIETTIVO: IDENTIFICARE LE DIFFICOLTÀ DI ELABORAZIONE FONOLOGICA DELLA PAROLA LE DIFFICOLTÀ DI ACCESSO ALLA FASE ALFABETICA
  • 65. Prove somministrate  DETTATO  PROVA DI COMPRENSIONE MT  PROVA MATEMATICA (conoscenza sistema numero e calcolo)
  • 66. VALUTAZIONE QUALITATIVA DEGLI ERRORI VALUTAZIONE QUANTITATIVA DEGLI ERRORI TIPOLOGIA DEGLI ERRORI? QUANTI ERRORI? SEGNALAZIONE ALLA FAMIGLIA PER VALUTAZIONE CLINICA PROGETTAZIONE ATTIVITÀ SCOLASTICHE
  • 67.