Sintesi della presentazione effettuata dai ragazzi del gruppo 4, classe 3C nel seminario sulla musica leggera tenuto nell'aula magna dell' I. C. "G. Carducci" di Foligno il 22/03/2013
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
De andrè gr.4 3C
1. I.C. “G. Carducci” Foligno
-Seminario sulla musica
leggera 2013
-gr.4 3C
FabrizioFabrizio
De AndrèDe Andrè
2. La scelta di questoLa scelta di questo
cantante è sortacantante è sorta
ascoltando i suoi brani,ascoltando i suoi brani,
che trattano temiche trattano temi
particolari e profondi,particolari e profondi,
grazie alle melodie e algrazie alle melodie e al
suo modo di cantare, isuo modo di cantare, i
suoi testi sono semplicisuoi testi sono semplici
ed orecchiabili e sied orecchiabili e si
trasformano in canzonitrasformano in canzoni
con una struttura similecon una struttura simile
ad una ballata.ad una ballata.
Ascoltando conAscoltando con
attenzione i suoi braniattenzione i suoi brani
si può comprenderesi può comprendere
come i suoi testicome i suoi testi
divengano delle vere edivengano delle vere e
proprie poesieproprie poesie
Fabrizio De AndrèFabrizio De Andrè
3. Fabrizio de Andrè nasce il
18 febbraio 1940 nel
quartiere genovese di
Pegli, da una famiglia
dell'alta borghesia
industriale cittadina.
Fabrizio visse inizialmente
nella campagna astigiana
a Revignano d'Asti,
La sua storia
luogo d'origine della famiglia. Si
trasferì poi nella Genova del
dopoguerra, scossa e partecipe della
contrapposizione tra cattolici e
comunisti.
4. In seguito il cantautore frequentò alcuni corsi di lettere e altri di
medicina presso l'Università di Genova, prima di scegliere la facoltà
di Giurisprudenza, ispirato dal padre e dal fratello Mauro. A sei esami
dalla laurea decise di intraprendere una strada diversa: la musica.
Successivamente dopo
aver provato a studiare il
violino, l'incontro vero con
la musica avvenne solo
nella metà degli anni
sessanta con l'ascolto di
Brassens, anche lui
cantautore, ma non solo, fu
anche poeta, scrittore e
attore; nacque nel 1921 e
morì nel 1981. De André
tradurrà alcune sue
canzoni, inserendole nei
primi album.
5. La passione nacque anche grazie alla
“scoperta” del jazz e all'assidua
frequentazione degli amici Tenco, Bindi
e Paoli, del pianista Mario De Santis ed
altri, con cui iniziò a suonare la chitarra
nel locale “La borsa di Arlecchino”.
Questo fu il nome, tra gli anni 50 e
60, di un piccolo teatro collocato
sotto il palazzo della Borsa di
Genova,in cui si esibivano diversi
artisti.Dal 2007 sorse un locale nelle
stesse sale e con lo stesso nome.
6. Nel 1961 il cantautore pubblicò
il suo primo 45 giri e negli anni
successivi andò affermandosi
sempre più come un
personaggio riservato e
musicista colto, abile nel
mescolare nelle proprie opere
varie tendenze ed ispirazioni: le
atmosfere degli storici cantautori
francesi, tematiche sociali
trattate sia con asprezza che
con metafore poetiche,
tradizioni musicali di diverse
regioni italiane, un linguaggio
semplice alla portata di tutti.
7. In seguito al matrimonio e
alla nascita del figlio,
Fabrizio fu pressato dalla
necessità di provvedere al
mantenimento della famiglia
e trovò un impiego in un
istituto scolastico privato
come insegnante,
conducendo una vita
sregolata ed in contrasto con
le abitudini della sua
famiglia, frequentando amici
di tutte le estrazioni culturali
e sociali.
Successivamente, De André incontrò una ragazza di famiglia
borghese, della quale s'innamorò; si sposarono ed ebbero un
figlio di nome Cristiano.
8. Nella seconda metà degli anni 70, De André si stabilì nella sua
tenuta sarda insieme alla compagna Dori Ghezzi, da cui ebbe
una figlia chiamata Luisa Vittoria.
Qui la coppia venne rapita
dall'Anonima Sequestri
Sarda e tenuta prigioniera
sulle pendici del monte
Lerno, presso Pattada,
per essere liberata dopo
quattro mesi, dietro
pagamento di un riscatto
di 550 milioni di lire,
versate dal padre
Giuseppe.
9. Morì a Milano l'11 gennaio del
1999. Subito dopo la sua
scomparsa, la popolarità e l'alto
livello artistico del suo canzoniere
portarono alcune istituzioni a
dedicargli vie, piazzi, parchi,
biblioteche e scuole. Durante i suoi
40 anni di attività incise 13 album in
studio, più alcune canzoni
pubblicate solo come singoli e poi
riedite in varie antologie. Molti testi
delle sue canzoni raccontano storie
di emarginati, ribelli, prostitute e
sono state considerate delle vere e
proprie poesie. Fabrizio De André é
stato anche uno degli artisti che
maggiormente hanno valorizzato la
lingua ligure, esplorandone altre
come il napoletano.
10. Nonostante le critiche ricevute, De André ha continuò a comporre
ottenendo così sempre più successo e riuscendo ad affermare le sue
idee. Lui non fu solo criticato ma anche amato ed apprezzato.
Fabrizio De André rappresenta per noi uno dei più grandi cantautori
italiani.
Lui fu un personaggio
controcorrente, che ha
trasmesso agli italiani il piacere
di cantare, la voglia di cambiare
e migliorare. Fabrizio de André
insieme ad altri cantanti (ad es.
Rino Gaetano, Bennato e Dalla)
hanno segnato un posto nella
storia della musica e noi tutti li
ricordiamo come grandi
cantautori italiani nonostante il
susseguirsi di nuovi generi
musicali.
11. Questa canzone narra di un
pescatore che si trova lungo la
spiaggia e un assassino gli
chiede del pane e del vino. I
due vedono arrivare i gendarmi
in sella con le armi, allora
l'assassino si dà alla fuga e le
guardie chiedono al pescatore
se lì vicino era passato un
assassino. Il vecchio nega
dicendo di non aver visto
nessuno. Questo brano ha una
melodia ed un ritmo allegro,
calzante ed uno stile country
che si nota soprattutto verso la
parte finale della canzone.
Abbiamo scelto come canzone “il Pescatore” perchè ci ha
affascinato il modo in cui De Andrè si esprime.
12. IL PESCATORE
All'ombra dell'ultimo sole
s'era assopito un pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.
Venne alla spiaggia un
assassino
due occhi grandi da bambino
due occhi enormi di paura
eran gli specchi di
un'avventura.
E chiese al vecchio dammi il
pane
ho poco tempo e troppa fame
e chiese al vecchio dammi il
vino
ho sete e sono un assassino.
Gli occhi dischiuse il vecchio al
giorno
non si guardò neppure intorno
ma versò il vino e spezzò il
pane
per chi diceva ho sete e ho
fame.
E fu il calore di un momento
poi via di nuovo verso il vento
davanti agli occhi ancora il
sole
dietro alle spalle un pescatore.
Dietro alle spalle un pescatore
e la memoria è già dolore
è già il rimpianto di un aprile
giocato all'ombra di un cortile.
13. Vennero in sella due
gendarmi
vennero in sella con le armi
chiesero al vecchio se lì vicino
fosse passato un assassino.
Ma all'ombra dell'ultimo sole
s'era assopito il pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso
Per ascoltare il brano visualizzare il seguente link:
http://youtu.be/USv1DAbwSXU