1. Un consiglio : se nella prossima versione di latino non sapete come tradurre alcune parole scrivete "
na na na ".
Questa la soluzione adottata da Vasco Rossi nel portare all'italiano il testo di " Creep ", hit mondiale
dei Radiohead ( da Pablo Honey, loro primo album, 1993 ). Ora, lo sappiamo tutti, il Blasco è il Blasco
: ha il suo stile, le sue iterazioni, la sua aria da perenne ubriaco, e che piaccia o meno, il suo sound è
rimasto pressoche invariato nel tempo, segno che il pubblico apprezza e compra. I Radiohead invece,
e questo forse non lo sanno tutti, sono esattamente all'opposto: ogni loro album è completamente
differente dal precedente; sono artisti della ricerca sonora, dell'evoluzione, del divenire. Si ha difficoltà
quindi a capire che relazione ci sia tra loro e cosa, coverizzandoli, Vasco voglia dirci. Se voleva
rendere un omaggio, di sicuro non ci è riuscito: l'arrangiamento del brano è stato modificato a sua
immagine e somiglianza : da un " 16 step " ( un tempo medio - veloce ) il ritmo è stato rallentato per
farne una classica " ballad" come ce ne sono già tante nel repertorio del cantante emiliano, dove però
si rimane basiti è nella trasposizione del testo.
" Creep " originariamente è la storia di uno " sfigato " innamorato di una ragazza bellissima ( nel testo
è un " angel "), desideroso di una perfezione ideale solo per essere notato da lei che, puntualmente,
fugge da lui; " Ad ogni costo " ( questo il titolo della versione di Vasco ) è un vago, straziante,
monologo su un altrettanto vago tradimento, con buona pace di Thom Yorke e compagni.
Fare una cover non è un lavoro facile, bisogna avere cognizione di causa nel maneggiare materiale
altrui e farlo proprio, ma sopratutto per fare una cover valida serve una valida motivazione.
Eccovi quindi 5 cover valide con 5 valide motivazioni.
1 Il cambio di genere
Frank Zappa - Starway to heaven - live-
da: The best band you never heard in your life 1991
Frank Zappa è stato un genio. Ha una discografia
enorme, non c'è genere che non abbia affrontato con
successo, ha sempre lavorato con musicisti eccezionali,
ha creato brani di una complessità incredibile ( è stato
l'unico capace di usare i tempi " irrazionali " ).
Frank Zappa è stato anche un pazzo. In alcuni canzoni ci
sono voci narranti come nei film, ha spesso trattato temi
assurdi ( la mamma eschimese che ammonisce il figlio di
star lontano da dove vanno gli husky e non mangiare la
neve gialla, o la suite orchestrale dedicata a Venezia
intitolata " Questi cazzi di piccione ") o scabrosi ( in un
brano, piuttosto lungo, inneggia continuamente al fatto
che abbia " una minchia tanta ", si, ha origini italiane ),
suona la chitarra e altre decine di strumenti nelle
posizioni più assurde, dirige la band come un 'orchestra.
Questa cover di un classico del rock inizia reggae, diventa ska e finisce be - bop : quando si dice
libertà d'interpretazione...
Il famoso assolo è riservato alla sezione fiati.
2 Essenzialità
Peter Gabriel - Heroes
da: Scratch my back 2010
2. ( potete trovare il brano anche nella compilation musicforrelief.org scaricabile online. il cui ricavato sarà donato alle
vittime del terremoto di Haiti )
Peter Gabriel è lento a pubblicare album : l'ex genesis ci
ha messo 7 anni per dare alla luce questo suo ultimo "
Scratch my back " composto unicamente da, guarda che
caso, cover.
L'approccio è particolare : le costruzioni sonore sono
ridotte al minimo indispensabile, niente batteria ne basso
ne chitarre, solo archi, piano e voce, il disco assume così
una sensazione
d' intimità e a - temporalità, come se l'artista fosse vicino
a noi e stia " ricordando" i brani. Allo stesso tempo la
veste essenziale degli arrangiamenti risalta le melodie
originali ripulendo le canzoni di tutti gli orpelli che
"nascondono" le note più importanti, quelle della voce. Si
cerca, insomma di togliere il velo di Maya.
Heroes, altro capolavoro immortale della storia del rock, nacque della mente di David Bowie quando
vide due giovani baciarsi vicino al muro di Berlino ( siamo nel 1977 ); il testo esprime i desideri e le
speranze della coppia, che nel loro bacio si isola dal resto ( And the guns shot above our heads and
we kissed,as though nothing could fall ). Gabriel elimina l'incessante chitarra di Rober Fripp e carica il
brano di pathos cinematografico grazie ad una splendida sezione d'archi. Poi c'è anche la sua voce, e
se vi si mozzerà il fiato è per colpa sua.
3 L'omaggio rispettoso
Morgan - Un giudice
da: Non al denaro, non all'amore, nè al cielo 2005
Morgan, prima di finire a fare il giudice a x-factor e fare
uso della polverina di Pollon per contrastare la
depressione e l'allergia, era un bravo musicista ed
arrangiatore, tanto che Dori Ghezzi, vedova
dell'immenso e , purtroppo, defunto Fabrizio de Andrè gli
chiese, nel 2005, di re - incidere uno degli album più belli
del poeta genovese, quel " Non al denaro, non all'amore
nè al cielo " frutto della rielaborazione de " L'antologia di
Spoon River di Edgar Lee Masters.
Il risultato onora l'originale senza stravolgerlo, grazie
all'intervento " filologico " che rispetta ogni nota del disco
del disco 1971, e tende a mettere in luce nuove
sfumature grazie alle moderne tecnologie che donano
pulizia e definizione. Nelle registrazione sono stati
utilizzati tutti strumenti originari dell'epoca, l'unico che
non è stato possibile re - incidere è la voce di Faber, per cui a sostituirla, ci sarà quella dell' ex -
Bluvertigo ( sempre Morgan per chi non lo sapesse ) e il risultato, per i più affezionati all'originale può
spiazzare.
" Un giudice " delle 9 canzoni, è quelle che è stata, forse, più " rimaneggiata ", l'arrangiamento è infatti
ora più elettronico, strizzando l'occhio ai Kraftwerk.
Il risultato è comunque piacevole. Morgan sa il fatto suo, o almeno lo sapeva.
3. 4 L'omaggio irrispettoso
The flaming lips - Money
da: ...doing The dark side of the moon 2009
I Flaming Lips sono una band di pazzi americani che sul
palco indossano tute da astronauta, gonfiano bambole
gonfiabili e suonano con mani di plastica giganti.
Un loro concerto va visto, fosse solo per il divertimento
che procura, se ci si aggiungiamo poi che oltre alla
goliardia, sono anche un gruppo originale ( fanno una
specie di rock psichedelico ammodernato con punk ed
indie ), il prezzo del biglietto vale la spesa. Costante
tipica della loro produzione, oltre ad album dai nomi
assurdi ( "Yoshimi Battles The Pink Robots", " In a priest
driven ambulance" ) è la rivisitazione in chiave " loro " di
classici del rock con spudorata libertà dileggiatrice,
causando a volte le ire dei fan e degli autori degli
originali. Stavolta l'hanno fatta grossa, talmente grossa
che gli è venuta ( abbastanza ) bene : " Dark side of the
moon " dei ( bisogna dirlo ? ) Pink Floyd è simbolo di un'era, che rimane immortale tra le generazioni;
un disco carico di significati e messaggi universali di cui i Flaming Lips sembrano farsi beatamente
beffa e considerare solo l'iniziale " inno " alla follia ( "I've always been mad, I know I've been mad, like
the most of us...very hard to explain why you're mad, even if you're not mad..." ) che se nell'originale
era sotto voce qui è ben udibile, come per giustificare tutto quello che succederà dopo. Da " Breathe "
che da pacifica intro diventa un brano quasi tribale, agli orologi di " Time " che diventano sirene
industriali e colpi di tosse.
Money da quasi - blues in 7 / 8 diventa una specie di colonna sonora elettronica da videgioco del
Game Boy, quindi scordatevi l'assolo e beccatevi la voce monotona del vocoder.
I Flaming Lips sono in lista per il coraggio.
5 Un nuovo significato
Johnny Cash - Hurt
da: American IV: The man comes around 2002
4. Il brano originale chiude " The Downward Spiral " ,
album iniziatore dell' industrial , rumoroso genere nato
dai Nine Inch Nails ( autori dell'album e del brano in
questione ) capace di unire il rock e l'elettroncia più
acida. La canzone è tragica : un tossicodipendente si
buca nuovamente e l dolore lo fa render conto di ciò che
è diventato e di come sia rimasto solo ( What have I
become? my sweetest friend everyone I know goes
away in the end ), ma alla fine c'è anche il desiderio di
ricominciare una vita migliore milion miles away....
Johnny Cash è stato la leggenda del country; ha
incarnato lo spirito del sogno americano avendo una vita
piena di avventure, relazioni, figli, prima di spengersi, 4
mesi dopo l'amata ultima moglie, per complicazioni
dovuti al diabete nel 2003.
Questa cover acustica, che ripulisce l'originale dell'elettronica e delle dissonanze, è l'ultimo brano che
ha inciso prima di serrare le labbra per sempre, quando i dottori già gli avevano comunicato che gli
restavano pochi mesi di vita.
Nella sua voce, c'è l'ineluttabilità, la rassegnazione di chi sa che l'ultima battaglia non si può vincere,
ma anche la luce di chi non ha rimpianti e la speranza di ricominciare di nuovo, forse, milion miles
away...
Il brano, sopratutto se ascoltato insieme al video, è tremendamente commovente; l'originale
impallidisce e perde il suo significato autodistruttivo in nome di una nuova personalità, certo non più
allegra ma sicuramente più emozionante.
Vasco, queste sono cover con un senso.
Andatevele a sentire sulla pagina facebook del Marziale, ad ogni costo.