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Giuda
Nicolosi
Crediti
Copywriter: Roberta Ferrino
www.robywriter.com
Grafico: Mattia Biato
Fotografie: Emanuele D’Amato
www.emanueledamato.com
INDICE
BIOGRAFIA
APPROFONDIMENTI
PUBBLICAZIONI
IL TEAM
BIOGRAFIA
Giuda Nicolosi, all’anagrafe Giulio Nicolosi (Milano, 22 Aprile 1986), è un poeta
e cantautore italiano.
Figlio di genitori trapiantati a Milano, cresce circondato dalla musica: è proprio suo padre,
Vincenzo, che lo introduce all’ascolto dei grandi cantautori (Fabrizio De André, Paolo Conte,
Lucio Dalla, Lucio Battisti, Francesco De Gregori e Antonello Venditti) e lo instrada
alla predilezione per l’arte scritta e cantata.
La scoperta della poesia
Ha 7 anni quando, durante una vacanza in Toscana, vive l’esperienza che lo segnerà per il resto
della vita:
«Mi sono trovato di fronte a un paesaggio che non avevo mai visto:
ero immerso nella natura, quando ho iniziato a provare un senso di amore profondo
per le cose che mi circondavano; era tutto così bello che non riuscivo nemmeno
a esprimere il mio stupore per questa meraviglia, non sapevo come ringraziare
la natura per il dono della bellezza che mi aveva fatto.
Così ho preso un pezzo di carta e ho scritto una poesia; poi ho preso questo foglietto,
l’ho strappato e l’ho lanciato in aria con la speranza che potesse ricongiungersi
con tutto il creato.
In quel momento ho sentito di aver toccato qualcosa di molto profondo:
avevo scelto la poesia e avevo trovato il mio modo per sdebitarmi.
La poesia ha iniziato a dare un senso alla mia vita e così ho capito quale fosse
la mia missione: inondare di arte il mondo, le persone che avevo intorno,
la natura e le cose».
Da quel momento inizia a scrivere poesie e dedica interi pomeriggi alla stesura delle sue prime
prose.
Frequenta il liceo classico e, per tutto il periodo dell’adolescenza, legge in media
un libro di poesie al giorno.
Tra i suoi autori preferiti compaiono Foscolo, Leopardi, Rilke, Schiller, Goethe, Neruda, Montale,
Paul Valéry e Baudelaire.
La musica e la passione per Fabrizio De André
Come è solito ribadire: «La musica e la poesia non si sono incontrate subito»; ha infatti 11 anni
quando si avvicina al mondo della musica e inizia a studiare basso elettrico e chitarra.
In questo periodo approfondisce la sua passione per i cantautori grazie al ripetuto ascolto
di La città vecchia di Fabrizio De André, trasformando questo amore in un sentimento più forte,
da lui più volte definito ossessione:
«Avevo da poco acquistato Anime Salve e, durante un viaggio, l’ho messo in loop per 		
quattordici ore. Arrivati a un’area di servizio mio padre ha dato di matto e mi ha detto:
“Adesso basta! Lo adoro, ma non ce la faccio più, buttalo via.”; allora ho cambiato disco...
sempre di De André ovviamente... (ride n.d.r.)».
A 15 anni prende lezioni di canto lirico e, finito il liceo, frequenta un corso Triennale di specializ-
zazione in sound design.
Le prime boyband e la parentesi come DJ
Ha ormai quasi 20 anni quando, per la prima volta, ricopre il ruolo di bassista per alcune
boyband ed è solo in seguito che, quasi per gioco, presterà la sua voce diventando
il cantante dei Santa Klaus Little Helper e dei Microwaves.
Contemporaneamente crea il duo Dirty Smile e suona come Disc-jockey per club e feste
in giro per l’Italia.
Durante le feste private, non potendosi avvalere di un tecnico, si occupa personalmente
di montare le luci e l’impianto audio, imparando così anche questa mansione.
Tramite alcune conoscenze trova lavoro in un service audio e fa esperienza come apprendista
in sala prove.
L’allontanamento dalla musica
A 23 anni passa un momento molto difficile della sua vita: dalla musica non ricava abbastanza
introiti ed è così costretto a svolgere diversi lavori precari; colpito ulteriormente da una
delusione amorosa, decide di lasciare la musica e parte per un viaggio attraverso l’Europa
che lo terrà lontano da casa per due anni.
Vive prima in Spagna e poi in Inghilterra e dedica il suo tempo libero allo studio
della poesia straniera.
Tornato in Italia trova lavoro come commesso e realizza che lontano dalla musica
sarà infelice per sempre.
Mix poesia e musica, le prime canzoni come cantautore
«Un giorno mio cugino mi disse: “Strimpelli la chitarra e scrivi testi in inglese
che non hanno alcun senso, perché non provi a unire le due cose?”
Sembrerà strano, ma non avevo mai pensato alla poesia e alla musica come una cosa sola.
Il mio esordio come cantautore è arrivato quando ho iniziato a scrivere nella mia lingua;
io scrivevo spesso in inglese... sai, l’inglese non lo capiva nessuno quindi era molto più semplice
per me: mi esponevo, ma non del tutto. Mi spaventava l’idea di mostrare i miei sentimenti:
le tue poesie sono le tue poesie, al massimo vengono lette dagli amici e resti comunque
suscettibile alle critiche; quando tiri fuori una cosa così intima ti metti completamente a nudo
e non è facile. Ho imparato ad ascoltare e a capire i sentimenti e le emozioni degli altri,
così piano piano sono passato dal parlare solo di me, al raccontare sempre di più degli altri».
In questo periodo scrive Siamo noi la cura, singolo che verrà pubblicato nel 2016.
L’incontro con Carlo “Bobo” Ceruti
«Facevo il lavapiatti in un ristorante e, grazie ai miei genitori, ero riuscito ad affittare uno
studio nel quale creavo dei jingle pubblicitari. Ogni tanto scrivevo qualche canzone,
gli amici la vedevano come una terapia, ero stato male e avevo toccato il fondo.
Ci stavo provando, ma non ci credevo neanche io; mi ero preso qualche mese
per preparare qualcosa da portare alle etichette, in quel periodo quando dicevo
che lo avrei fatto come lavoro mi scontravo con i sorrisi e la patina sociale».
Un giorno presenta i suoi provini a Carlo “Bobo” Ceruti, amico e batterista: «Ricordo che Bobo è
entrato in studio dicendomi: “Tu arriverai al successo, hai una voce incredibile”; lui è stato il pri-
mo a credere in me, mi ha aiutato tanto, era speranzoso e convinto che questo progetto sarebbe
arrivato ad alti livelli».
Sotto consiglio di Bobo torna a prendere lezioni di canto e, nei successivi dieci anni, studia canto
jazz, pop e moderno.
La nascita di Giuda Nicolosi
A 25 anni incontra il suo primo manager e produttore e, da quel momento, la sua vita prende una
svolta inaspettata: Giulio si trova improvvisamente a vivere nel “mondo discografico” passando
dagli studi di registrazione ai backstage di grossi concerti.
È proprio questo produttore che gli propone lo pseudonimo di Giuda che, da quel momento,
sostituirà il suo nome di battesimo.
Il nome Giuda, benché sia conosciuto prevalentemente nella sua accezione negativa, ha diversi
significati:
•	 È un nome di origine aramaica che significa lodato;
•	 Giuda (il quarto figlio di Giacobbe) è riconosciuto come uno dei Padri dell’Ebraismo (è infatti
dalla tribù di Giuda che discendono Re Davide e Gesù);
•	 Giuda Taddeo (meglio conosciuto come San Giuda) è un apostolo diventato martire e patrono
di situazioni difficili e cause perse.
«Il mio produttore era ebreo, per cui scelse questo nome come tributo al popolo ebraico;
è inoltre ispirato a Giuda di Jesus Christ Superstar perché all’inizio avevo questa impronta
molto più rock. Mi rendo conto che susciti molta curiosità e che a primo impatto
risulti difficile da associare a un cantautore romantico, però rimane in testa
e non se lo dimentica nessuno».
Quello stesso anno incide le sue prime tracce e prende parte a un ritiro artistico nel Parco del
Conero: durante questa esperienza impara a esibirsi in qualsiasi circostanza atmosferica, fisica e
sociale.
Inizia così a farsi conoscere e a mandare i suoi provini alle case discografiche: da queste riceve
numerose richieste che però rifiuterà poiché non conformi al suo progetto.
Da quel momento intraprende la sua carriera come artista indipendente che continuerà
fino a oggi.
Il sodalizio con Dydo e L’istante prima di volare (2015)
Nel 2014, tramite il fotografo Emanuele D’Amato, conosce Dino Dispenza
(in arte Dydo), ex componente degli Huga Flame: da questo incontro nasce un progetto
innovativo che unisce il cantautorato pop/rock all’hip hop e, il 5 gennaio 2015, esce il loro primo
singolo Insieme che preannuncia la pubblicazione del primo EP di Giuda Nicolosi:
L’istante prima di volare.
Nello stesso anno vengono rilasciati Luna Park, Se Passi Da Qui, Il Treno e Fuoco e Fiamme,
tutti firmati Nicolosi-Dispenza.
L’EP riscuote un buon successo ed entra nelle classifiche di iTunes.
Giuda
Nicolosi
Precipitare non esiste (2016), Nuvola (2016) e il Nuvola Tour
Il 24 dicembre 2015 pubblica Tanto Tempo: primo singolo del secondo EP, Precipitare non esiste,
in uscita nella prima metà del 2016.
Seguono Universo, Chi non sa vivere, Lulù – featuring Brunella, Precipitare non esiste e
Certi sogni - featuring Fabry Valezano.
In questa produzione Giuda alterna la dolce atmosfera cantautorale a un’ambientazione pop/rock
più dura e cupa della precedente.
Il singolo Universo si classifica per una settimana nella top 10 italiana di Radio Airplay.
Il 9 giugno pubblica il video di Sulla strada: il brano che decreta l’uscita del suo terzo EP Nuvola;
il video ottiene un buon successo e viene condiviso su blog e siti web
per preannunciare l’imminente tournée dell’artista.
Durante l’estate del 2016 si esibisce nel suo primo live tour accompagnato da Dydo, Carlo
“Bobo” Ceruti (batteria), Alfredo Grassi (chitarra) Michele Bornengo (basso) ed
Emanuele D’amato (fotografo).
Tra luglio e dicembre rilascia i videoclip di Sereno, Nuvola, Siamo noi la cura e La realtà:
i rimanenti singoli estratti da Nuvola.
Il Sereno Tour (2017) e I fiori di Giuda
A gennaio 2017 parte il Sereno Tour che comprende alcune date nei locali e l’idea innovativa di
portare lo show per le strade di Milano: Giuda si esibisce in tutta la città, presentando al pubblico
i suoi brani ri-arrangiati in chiave street acustica.
L’8 maggio pubblica il video di Tu sei molto di più nel quale ritroviamo la partecipazione di Dydo.
La tournée si conclude il 25 agosto 2017 con la data al Festival Show di Mestre:
per questo spettacolo Giuda appare in apertura come ospite tra i Big.
A dicembre pubblica su Spotify I fiori di Giuda (Deluxe Edition): un album
che raccoglie i successi del cantautore degli ultimi due anni.
Il Barbabietola
Il 2 dicembre 2017 presenta al pubblico il Barbabietola: un villaggio creativo milanese, concepito
come punto di incontro per gli artisti.
La struttura, attrezzata in ambito fotografico e musicale, si occupa di produzioni e contenuti
di alto livello e prevede servizi di formazione per gli artisti emergenti.
L’incontro con Andrea Maccagno
Nel 2016 conosce Andrea Maccagno, bassista e arrangiatore molto rinomato. I due iniziano a
collaborare occasionalmente nel 2017, quando Andrea cura alcune linee di basso per Giuda.
Dopo la preparazione di un live, Maccagno e Nicolosi iniziano a collaborare
sempre più frequentemente fino a quando, nel 2018, Andrea diventa il suo arrangiatore
e produttore artistico.
Da questa unione nascono brani come la satirica Sanremo così (2018) e La nave di REA (2019),
quest’ultima ispirata a un avvenimento realmente accaduto nella vita dell’arrangiatore.
Il successo mediatico di Sanremo così, Sanremo famosi (2018)
Nel 2018 partecipa all’Area Sanremo dove si classifica tra i primi 120 concorrenti.
«Terminata l’Area Sanremo mi sono rimesso al lavoro su alcuni inediti. Il singolo
Sanremo così è nato per scherzo: stavamo lavorando a un altro pezzo
che doveva intitolarsi “Viviamo così”, era fine gennaio e si respirava
la classica aria pre-Festival; un giorno Andrea mi ha chiamato e mi da detto:
“Perché non facciamo una canzone su Sanremo?”.
Avevamo questo provino pronto e scherzando al telefono abbiamo cambiato le parole,
parole che poi sono diventate strofe e ritornello.
Abbiamo girato il videoclip davanti al Teatro Ariston tra gli sguardi indignati e divertiti,
siamo andati addirittura in sala stampa durante il Festival
per farla conoscere ai giornalisti...».
La canzone ha riscosso un ottimo successo mediatico: Giuda ha concesso numerose interviste
alle emittenti nazionali tra le quali Radio Italia, inoltre il video Sanremo così, Sanremo famosi,
pubblicato il 5 febbraio 2018, è stato condiviso da diverse testate giornalistiche e dalla TIM.
La collaborazione con Luciano Iezzi e Gianni Bobbio
Nel 2018 conosce Luciano Iezzi, chitarrista con il quale instaura una proficua collaborazione:
insieme affrontano tutte le date di quell’anno, tra le quali l’esibizione al Festival Estivo 2018.
Per questa partecipazione esclusiva, Nicolosi compone il trio Iezzi-Ceruti-Maccagno:
formazione che utilizzerà anche nella creazione del prossimo album.
Il 30 maggio pubblica il video live del singolo Il meglio di noi accompagnato dal Maestro
Alessandro Spoldi; nei mesi successivi escono Tra noi e il mare e Risveglio: brani che ritrovere-
mo insieme a Il meglio di noi – acoustic version nell’album Bisaid, in uscita nel 2019.
Il 29 settembre pubblica la sua prima raccolta di poesie intitolata I fiori di Giuda Atto I.
Figura influente di questo periodo è anche Gianni Bobbio: polistrumentista, arrangiatore
e produttore di fama internazionale nonché leggenda della musica italiana e titolare dello storico
Bob Studio.
L’8 dicembre 2018 partecipano insieme alla 21ª edizione del Premio Giovanni D’Anzi:
concorso canoro dedicato alla tradizione della canzone milanese. Il duo si classifica terzo
con il singolo I grattacieli di Milano.
L’influenza anni ‘70 e Bisaid (2019)
Nel 2019, insieme a Ceruti, Maccagno e Iezzi, torna in studio di registrazione per concentrarsi
su un nuovo progetto: Giuda, influenzato dalla visione musicale di Luciano, si lascia coinvolgere
e riscopre le sonorità anni ‘60 - ‘70.
Le canzoni nascono durante le prove e sono caratterizzate da un modo di esprimersi genuino
e spontaneo: filo conduttore che verrà mantenuto per tutta la produzione.
Nella fase di mixaggio vengono lasciate apposite “sporcature” che vogliono marcare e
far riconoscere questa contaminazione anni ‘70.
Il 16 gennaio pubblica Quello che non va, mentre il 2 aprile esce sul canale YouTube “Radial by
The Orchard” Il meglio di noi – featuring Marco Gedi.
Il 29 aprile rilascia il video della favola romantica La nave di REA: il singolo ottiene
un ottimo successo e Giuda presenzia a numerose interviste nelle radio.
Nel giugno 2019 partecipa al 32°Sanremo Rock&Trend: edizione che lo vede partecipe come
finalista della categoria rock.
A dicembre 2019 esce ufficialmente Bisaid: l’album viene dedicato a Luciano Iezzi dopo la sua
improvvisa scomparsa avvenuta il 21 marzo 2019, prima della conclusione del disco.
La tracklist comprende alcuni inediti come Valentina, Respira, Martina e la luna,
La mia vita e La mongolfiera.
Quest’ultimo lavoro viene considerato come un disco di transizione che porterà l’artista e i suoi
collaboratori verso un’idea musicale più chiara.
Il 26 dicembre lancia sulle piattaforme il videoclip di Valentina.
La Rêverie Acoustic Band
Nel 2019, durante una chiacchierata con Beppe Ciaccio e Gianni Bobbio,
rimane incantato dai racconti di quest’ultimo:
«Gianni mi stava spiegando quanto fosse diverso fare musica negli anni ‘60 - ‘70;
c’erano tanti elementi che accompagnavano gli artisti, erano delle piccole orchestre;
la musica dal vivo era sacra, si suonava davvero! Non c’era l’elettronica,
c’erano solo dei grandi musicisti».
Così, complice la sua passione per il Romanticismo, fonda la Rêverie Acoustic Band:
un ensemble che ricrea il concetto di musica corale e orchestrale in cui il cantautore (l’uomo)
è al centro con le sue emozioni e intorno a sé ritrova i suoi musicisti che lo accompagnano
in questo viaggio.
La presentazione della Rêverie Acoustic Band avviene il 21 dicembre 2019 presso il teatro
fACTORy32 a Milano, data di partenza e anteprima della tournée teatrale prevista per il 2020.
La formazione ha subito alcune variazioni dal 2019 ed è a oggi così composta:
Giulio “Giuda” Nicolosi: cantante.
Andrea Maccagno: bassista, arrangiatore direttore artistico e direttore di palco.
Enrico Fornatto: chitarrista e vice direttore di palco.
Riccardo Bera detto “Rex”: batterista e assistente di palco.
Maestro Marina Giorgia Begajoli: pianoforte e tastiere.
Maestro Bruno Tripoli: primo violino.
Claudio Olivieri: attore.
Rientrano nel progetto anche alcuni ospiti, tra i quali ricordiamo Gianni Bobbio (flautista) e il Mae-
stro Alessandro Spoldi (pianoforte e tastiere).
Il 2020
A febbraio 2020 partecipa al Festival Barrio’s a Milano.
A causa dell’emergenza Coronavirus annulla la tournée teatrale e si reinventa sui social
per rimanere in contatto con i suoi fan:
•	 A marzo pubblica i video ufficiali di La mia vita e Respira, entrambi estratti da Bisaid.
•	 Organizza insieme alla pagina cap125 un concerto live in diretta Facebook e partecipa
alle diverse iniziative canore promosse durante la quarantena.
•	 Il 22 maggio rilascia il brano Torneremo su Spotify.
Nel rispetto delle misure precauzionali torna a esibirsi dal vivo in formazione fissa con la
Rêverie Acoustic Band:
A luglio partecipa alla decima edizione di Rock ‘N’ Wolf: il buon seguito ottenuto in semifinale gli
assicura il terzo posto nella classifica finale.
Quest’ultima esibizione, svoltasi in diretta streaming, è stata dedicata a Bobo Ceruti, venuto a
mancare in seguito a una breve malattia.
Il 4 agosto esce il singolo Come noi accompagnato dal video ufficiale.
A settembre ritorna a Sanremo Rock&Trend per la 33ª edizione: arriva in semifinale
esibendosi sul palco dell’Ariston con l’inedito Giulia.
L’11 ottobre si esibisce nuovamente al Teatro fACTORy32 in un concerto a porte chiuse.
APPROFONDIMENTI
La Rêverie Acoustic Band nasce dall’idea che la musica italiana abbia bisogno di un grande
cambiamento: il progetto prevede infatti l’abolizione di playback o suoni elettronici
e riconosce il musicista come figura insostituibile e unico creatore della propria arte
È nella ripresa di questo concetto classico (ma innovativo) che nascono
i seguenti approfondimenti:
L’importanza del team
«Dopo alcune scelte sbagliate, ho iniziato scegliere accuratamente le persone
con cui lavorare: è importante che chi collabora con me abbia valori umani e artistici
che mi rispecchino.
Grazie a questo metro ho conosciuto tante persone che mi hanno insegnato e nutrito
a livello artistico e personale.
Se sono migliorato e sto continuando a scrivere è grazie al team che ho scelto
per il mio progetto: ciascuno è indispensabile e ha per me un valore inestimabile.
Tra le persone che ho incontrato nel mio percorso vorrei ricordare Bobo Ceruti
e Luciano Iezzi: Bobo è stata la prima persona a credere in me, mi ha indirizzato
verso lo studio del canto e ha seguito questo progetto con l’idea che sarebbe arrivato
a tantissime persone; Luciano ha influenzato la scrittura di tanti brani
ed è stato un vero maestro di vita.
Fondamentali sono stati anche Andrea Maccagno ed Emanuele D’Amato:
Andrea è un genio, crea suoni e ambientazioni, è un vero sound designer;
Emanuele attraverso foto e video ha tradotto le mie canzoni
all’interno di un immaginario visivo. Loro non sono solo dei collaboratori,
sono vera parte del progetto: con Iezzi, Maccagno e Ceruti ho collaborato
alla stesura melodica di numerosi brani.
APPROFONDIMENTI
Tutto parte dalle mie canzoni, ma il processo creativo viene influenzato dai tanti artisti
che, ognuno nel proprio ambito, vi partecipano; Andrea, per esempio,
spesso lavora alla fase compositiva trasformando un provino chitarra e voce
in un brano strutturalmente completo. I grandi cantautori degli anni ‘60, ‘70, e ‘80
collaboravano moltissimo, Venditti, per esempio, suona con gli stessi musicisti da trent’anni.
È vero che c’è un creatore, ma un grande artista non può esistere senza un grande team».
La ricerca dell’autenticità
«I cantautori negli anni ‘60, ‘70 e ‘80 sono stati i nuovi poeti: hanno ripreso l’utilizzo della
musica come canale per esprimere la poesia, come si faceva prima del 1500;
hanno creato una corrente in cui il poeta non è più il “dannato e incompreso”,
ma è colui che porta la poesia al mondo.
Se i cantautori si fossero conformati alle mode di quegli anni, probabilmente oggi
non avremmo la musica d’autore; ciò è stato reso possibile grazie alla salvaguardia
della loro autenticità.
Io non voglio fare musica che va di moda o che strizza l’occhio, io credo che
i contenuti poetici possano davvero parlare e colpire il cuore e la spiritualità delle persone,
questo non c’entra nulla con la moda.
Quelli che hanno il coraggio di essere se stessi oggi sono sono pochi, io stesso ogni giorno
mi chiedo se quello che scrivo mi stia rispecchiando.
Un cantautore compone con l’intento di tradurre i sentimenti, è una cosa molto delicata:
quando scrivi una canzone non cerchi più di farla funzionare, cerchi di dire la verità.
Nell’era dei social sembra che a decretare che il successo di un artista
siano le visualizzazioni o il numero di followers, io credo che sia sbagliato
valutare l’operato in questo modo: non si può misurare il successo solo in base
alla popolarità, quella è l’ultima cosa; il successo si misura nel numero di persone
che esprimono felicità, gratitudine e ammirazione per quello che stai facendo...
è quando ottieni questo che capisci che una comunicazione autentica e sincera
viene e verrà sempre ripagata».
La mission
«La mia missione come artista è quella di riportare al centro l’umanità e i sentimenti.
Come il Romanticismo donava all’uomo una nuova sensibilità riportandolo
al centro nella sua spinta verso l’infinito, vorrei che, ascoltando le mie canzoni,
le persone ritrovassero il desiderio di sfidare la vita, lasciandosi andare
alle proprie emozioni; vorrei che ritrovassero la poesia e che ricominciassero
a guardarsi intorno con incanto.
Viviamo in un mondo che sente e percepisce poco, non credo che le persone
vogliano questo: credo che si debba tornare a un’originaria purezza
e alla libertà di creare fuori dagli schemi.
Questo è il mio sogno romantico».
Il manifesto artistico
Giuda Nicolosi è un cantautore che viaggia controcorrente, fuori dagli schemi e dalle
mode musicali del momento. Concentrandosi sulla forza poetica dei testi, utilizza la melodia e
l’armonia musicale come strumenti per raggiungere milioni di persone: questo contribuisce
a far rinascere l’interesse e l’amore del pubblico verso la musica d’autore,
dando vita a un nuovo rinascimento artistico.
Curiosità
Impegnato da molti anni nel sociale e nel volontariato, ha ricevuto nel 2020 una targa
dall’Associazione Life per l’aiuto prestato alle strutture ospedaliere durante
l’emergenza Coronavirus.
È Presidente dell’Associazione Call To Arts.
È Co-Fondatore Senior di WikiPoesia e collaboratore di WikiSolidarietà.
Vita privata
È sposato con Martina e, nel 2020, è nato il loro primo figlio: Lucio.
PUBBLICAZIONI
Singoli
Insieme - featuring Dydo (2015)
Luna Park - featuring Dydo (2015)
Se Passi Da Qui - featuring Dydo (2015)
Il Treno - featuring Dydo (2015)
Fuoco e Fiamme - featuring Dydo (2015)
Tanto Tempo (2015)
Universo (2016)
Chi non sa vivere (2016)
Lulù – featuring Brunella (2016)
Precipitare non esiste (2016)
Certi sogni - featuring Fabry Valezano (2016)
Sulla strada (2016)
Sereno (2016)
Nuvola (2016)
Siamo noi la cura (2016)
La realtà (2016)
Tu sei molto di più – featuring Dydo (2017)
Sanremo così, Sanremo famosi (2018)
Il meglio di noi – Acoustic version (2018)
Tra noi e il mare (2018)
Risveglio (2018)
Quello che non va (2019)
Il meglio di noi – featuring Marco Gedi (2019)
La nave di REA (2019)
Valentina (2019)
Respira (2019)
Martina e la luna (2019)
La mia vita (2019)
La mongolfiera (2019)
Torneremo (2020)
Come noi (2020)
Discografia
L’istante prima di volare - EP 2015
Precipitare non esiste - EP 2016
Nuvola - EP 2016
I fiori di Giuda (Deluxe Edition) – Album Edizione Spotify 2017
Bisaid – Album 2019
Live – Tournée
Partecipazione al Fantasma Tour - Dydo 2016
Nuvola Tour 2016
Sereno Tour 2017
Partecipazioni
Festival Show – Mestre 2017
Area Sanremo 2018
Festival Estivo 2018
Premio Danzi 2018 – 3° classificato
Sanremo Rock&Trend 2019 – finalista categoria rock
Festival Barrio’s 2020
Rock ‘N’ Wolf 2020 – 3° classificato
Sanremo Rock&Trend 2020 – semifinalista categoria trend
Scritti
I fiori di Giuda Atto I – 2018 raccolta di poesie ISBN 9781723871542
Sito internet
www.giudanicolosi.it
La Rêverie Acoustic Band
Andrea Maccagno: bassista, arrangiatore, direttore artistico e direttore di palco.
Classe 1991, ha studiato teoria musicale, armonia, fisica acustica, psicoacustica,
chitarra classica e basso.
Ha imparato la parte tecnica di registrazione e mixaggio dal padre Roberto Maccagno, vincitore
di 6 Latin Grammy Awards, mentre si è formato come arrangiatore grazie ai consigli sapienti di
Emanuele Ruffinengo e Danilo Ballo.
Dal 2003 a oggi, ha lavorato a produzioni internazionali con artisti come Mario Lavezzi, Piero
Cassano, Alessandra Amoroso, Antonino, Elio Rivagli, Fabio Perversi, Ludovico Vagnone,
Ricardo Montaner, Son de Sol e molti altri.
Nel 2008 ha affrontato insieme al padre la Tournée Allenrock degli Estopa svoltasi in Spagna e
Portogallo e ha partecipato (come tecnico) alla data di Rock ‘N’ Rio.
Nel 2009 ha partecipato a una produzione di musica sacra per la RAI con Gabriele Barlera.
È stato l’assistente di Roby Facchinetti durante la tournée Dove comincia il sole dei Pooh.
Nel 2020 ha preso parte alla colonna sonora del film Lui è mio padre.
Enrico Fornatto: chitarrista e vice direttore di palco.
Chitarrista piemontese allievo dei Maestri Carletti e Petracca, suona da quando aveva 10 anni.
Oggi si realizza artisticamente componendo, producendo e arrangiando musica propria e di altri
artisti. Ha lavorato per Alberto Fortis, Valeria Caponnetto Delleani, Jambalaya 37, Pablo e il Mare
e Cosimo Morleo; è chitarrista per Starlights, Dirty Set, e Aldisopradelleparole.
Riccardo Bera detto “Rex”: batterista e assistente di palco.
Nato ad Alba (CN), si avvicina al mondo della musica a 11 anni, quando il Maestro
Mario della Piana lo sceglie come batterista per l’orchestra scolastica.
Persegue gli studi presso un centro musicale della zona, per poi proseguire come privatista sotto
la guida di Gianluca Fuiano e, successivamente, di Elio Rivagli.
A 14 anni prende parte ai suoi primi live, grazie ai quali sperimenta vari generi.
Dopo diverse esperienze, suona attualmente con Belzeboss e negli Uncle Does.
ILTEAM
Maestro Marina Giorgia Begajoli: pianoforte e tastiere.
Pianista italiana, debutta in pubblico a 6 anni ed entra nel Conservatorio “Agostino Steffani”
di Castelfranco Veneto (TV) a 10. Continua gli studi musicali al Conservatorio
“Giuseppe Verdi” di Milano dove, sotto la guida del M° Valerio Premuroso, nel 2017 ottiene il
Diploma Accademico a pieni voti.
Integra la sua formazione frequentando il corso di clavicembalo del M° Lia Levi Minzi e il corso di
Pianista d’Ensamble e Pianista d’Orchestra del M° Andrea Rebaudengo.
Ha partecipato a Masterclass di Alto Perfezionamento Pianistico tenute da Jesus Maria Gomez
Rodriguez, Filippo Gamba, Antoniette van Zabner e Massimilano Ferrati.
Ha collaborato in qualità di pianista accompagnatore con il Conservatorio di Musica
“A. Steffani” di Castelfranco Veneto, si è esibita per il Rotary Club di Monza e ha eseguito
concerti come suonatrice di celesta nell’orchestra sinfonica del Conservatorio di Castelfranco
Veneto diretta da Uroš Lajovic.
Ha partecipato come solista all’edizione 2019 di PianoCity Milano.
Maestro Bruno Tripoli: primo violino.
Ha svolto gli studi musicali presso il Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Milano,
diplomandosi sotto la guida del M° Gigino Maestri.
Ha frequentato in seguito corsi di perfezionamento con i Maestri Felice Cusano, Greta Mullay e
Stojan Kaltchev.
Si è esibito con molteplici orchestre di fama internazionale e si è distinto ricoprendo ruoli di
spalla, solista ed elemento di giuria in concerti, recital e rassegne musicali.
Nel 1998 ha collaborato con il Teatro Konzerthaus Freiburg Grober Saal in qualità di spalla
dell’Orchestra Lirica Europea Mailand; nel 1999 ha partecipato al Festival di Viterbo in qualità di
spalla e solista dell’Orchestra U.E.C.A.
È stato solista ospite della National Taiwan Symphony Orchestra nei maggiori teatri di Taiwan.
Dal 2003 al 2006 è stato violino di spalla dell’Orchestra Filarmonica di Milano.
Ha inoltre ricoperto il ruolo di violino di spalla nella Piccola Sinfonica di Milano,
nell’Orchestra Sinfonica del Teatro Coccia di Novara e
nell’Orchestra Sinfonica del Teatro G.Donizetti di Bergamo.
Si è esibito al Parlamento Europeo di Bruxelles e al Quirinale in Roma.
Ha suonato per le più importanti reti televisive italiane e, nel 2011, è stato spalla e solista
dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo in occasione del Festival della Canzone Italiana.
Edoardo Claudio Olivieri: attore.
Conosciuto con gli pseudonimi ECO ed Edoardo Elisei, è la voce narrante
dello spettacolo presentato dalla Rêverie Acoustic Band.
È ascoltando la Lectura Dantis di Carmelo Bene che all’età di 9 anni si innamora perdutamente
del teatro e ne intraprende i primi studi.
Terminate le superiori si iscrive alla Scuola di Teatro Bibiena e si diploma nel biennio 1993/1994
sotto la guida del M° Giorgio Trestini cimentandosi in teatro comico,
grottesco e d’improvvisazione.
Nel 1995 frequenta la Scuola di Teatro Colli e si diploma Attore Professionista sotto la guida del
M° Emanuele Montagna; partecipa inoltre ai Master in recitazione Metodo Stanislavskij-Strasberg
tenuti dai docenti della St. Petersburg State Theatre Arts Academy a Bologna.
Nel 1996 Si specializza nel metodo dell’estraniazione dell’attore frequentando la
Scuola di Teatro Bertold Brecht di Bologna.
Trasferitosi a Firenze, crea e dirige una piccola compagnia teatrale con la quale, per alcuni anni,
realizza spettacoli satirici a fini umanitari.
Si perfeziona frequentando il Corso Professionale di Doppiaggio e Uso della Voce con il M°
Roberto Chevalier e Patrizia Mottola e approfondisce le tecniche di respirazione
presso la Vocal Classes.
Nel 2019 Ha ricevuto la Croce d’Oro dell’Unione Mondiale dei Poeti.
Ospiti
Maestro Alessandro Spoldi: pianoforte e tastiere.
Diplomatosi al conservatorio nel 2009, integra i suoi studi al CPM Music Institute di Milano spe-
cializzandosi in tastiere e pianoforte moderno. È un musicista capace di congiungere la tradizio-
ne classica alle influenze jazz e pop moderne.
Gianni Bobbio: flautista.
Polistrumentista, produttore, arrangiatore e compositore di fama internazionale.
Chitarrista di Ornella Vanoni, Fausto Papetti, Nicola di Bari, Guido Pistocchi, Franco Cerri, Bob
James ecc.; flauto solista voluto da Giorgio Strehler in produzioni storiche del
Piccolo Teatro di Milano come La Tempesta e L’Arlecchino.
È coordinatore musicale e direttore d’orchestra del Piccolo Teatro di Milano dal lontano 1978.
Nel 1985 vince uno Zecchino d’argento come compositore e, sempre in quel periodo, compone
la sigla dell’UNICEF e scrive diverse colonne sonore di cartoni animati: Calimero, Carnaby street,
L’ispettore Nasy, Montana, ecc.
Nella sua lunga carriera ha composto diversi jingle televisivi per Mitsubishi, Big Babol, Marlboro,
Mc Donald’s, Honda, Vigorsol, Lacoste (vincitore del premio public.tv) Knor, Pavarotti Parfurms,
Omsa, Paglieri, Hasbro (18 titoli) ecc.
Dal 1981 è titolare dello storico Bob Studio, dove ha registrato: Ivano Fossati, Mia Martini, Lore-
dana Berté, Nicola di Bari,Fausto Leali, Little Tony, Fausto Papetti, Gianluca Guidi, Pino Calvi,
Severino Gazzelloni, Fred Bongusto, Tullio de Piscopo, Andrea Tofanelli, I Caravans, Leone di
Lernia, Dino Siani, Nunzio Rotondo, Hengel Gualdi, Carmen Russo, Anna Maria Pierangeli, Rolan-
do Jhonson, Dino Sarti, Bobby Solo, Tony Dallara, Gino Latilla, Giorgio Consolini, Cristina D’A-
vena, Nino Manfredi, Sally, Mary Lindsay, Cannelle, Electric Mind, Tom Hocker, Stephany, Vito
Mercurio, Edoardo Vianello e moltissimi altri.
Nella Rêverie Acoustic Band ricopre il ruolo di flautista.
Collaboratori
Emanuele D’Amato: Fotografo di musica, sociale, personal branding e lifestyle.
Ha all’attivo dodici anni di carriera e ha realizzato oltre cento videoclip come filmmaker.
È impegnato in numerosi progetti tra i quali ricordiamo le D&M’S Chronicles e la collaborazione
con il Consiglio Nazionale Ricerca sul mare e gli antichi mestieri a esso legati.
Nel suo curriculum vanta fotografie di scena, tournée, backstage, shooting e copertine
di numerosi artisti.
Roberta Ferrino: Copywriter professionista e autrice.
Ha collaborato con aziende leader del settore conseguendo una formazione avanzata in SEO,
social, copy e content marketing.
Da sei anni si occupa di tutto ciò che è scritto, professione che alterna alla sua più grande
passione: la musica.
Mattia Biato: Grafico.
Diplomato al liceo artistico, cura da anni l’immagine e la comunicazione di attività e
manifestazioni.
È inoltre bassista e ha esperienza come tecnico eventi.
Giovanni Verga: Web strategyst
Collaboratori amministrativi
Rocco Lanatà: Manager
Rossana Lanati: PR e segreteria
D.ssa Mara Fini: Consulente finanziario
Barbabietola – Amministrazione
Martina Motta: Socia fondatrice, manager degli eventi e responsabile della comunicazione.
Mara Crestani: Segreteria, contabilità e amministrazione.
Melissa Iezzi: Contatto con il pubblico.
Giuda
Nicolosi
Biografia Giuda Nicolosi

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Biografia Giuda Nicolosi

  • 2. Crediti Copywriter: Roberta Ferrino www.robywriter.com Grafico: Mattia Biato Fotografie: Emanuele D’Amato www.emanueledamato.com
  • 4. BIOGRAFIA Giuda Nicolosi, all’anagrafe Giulio Nicolosi (Milano, 22 Aprile 1986), è un poeta e cantautore italiano. Figlio di genitori trapiantati a Milano, cresce circondato dalla musica: è proprio suo padre, Vincenzo, che lo introduce all’ascolto dei grandi cantautori (Fabrizio De André, Paolo Conte, Lucio Dalla, Lucio Battisti, Francesco De Gregori e Antonello Venditti) e lo instrada alla predilezione per l’arte scritta e cantata. La scoperta della poesia Ha 7 anni quando, durante una vacanza in Toscana, vive l’esperienza che lo segnerà per il resto della vita: «Mi sono trovato di fronte a un paesaggio che non avevo mai visto: ero immerso nella natura, quando ho iniziato a provare un senso di amore profondo per le cose che mi circondavano; era tutto così bello che non riuscivo nemmeno a esprimere il mio stupore per questa meraviglia, non sapevo come ringraziare la natura per il dono della bellezza che mi aveva fatto. Così ho preso un pezzo di carta e ho scritto una poesia; poi ho preso questo foglietto, l’ho strappato e l’ho lanciato in aria con la speranza che potesse ricongiungersi con tutto il creato. In quel momento ho sentito di aver toccato qualcosa di molto profondo: avevo scelto la poesia e avevo trovato il mio modo per sdebitarmi. La poesia ha iniziato a dare un senso alla mia vita e così ho capito quale fosse la mia missione: inondare di arte il mondo, le persone che avevo intorno, la natura e le cose». Da quel momento inizia a scrivere poesie e dedica interi pomeriggi alla stesura delle sue prime prose. Frequenta il liceo classico e, per tutto il periodo dell’adolescenza, legge in media un libro di poesie al giorno. Tra i suoi autori preferiti compaiono Foscolo, Leopardi, Rilke, Schiller, Goethe, Neruda, Montale, Paul Valéry e Baudelaire. La musica e la passione per Fabrizio De André Come è solito ribadire: «La musica e la poesia non si sono incontrate subito»; ha infatti 11 anni quando si avvicina al mondo della musica e inizia a studiare basso elettrico e chitarra. In questo periodo approfondisce la sua passione per i cantautori grazie al ripetuto ascolto di La città vecchia di Fabrizio De André, trasformando questo amore in un sentimento più forte, da lui più volte definito ossessione: «Avevo da poco acquistato Anime Salve e, durante un viaggio, l’ho messo in loop per quattordici ore. Arrivati a un’area di servizio mio padre ha dato di matto e mi ha detto: “Adesso basta! Lo adoro, ma non ce la faccio più, buttalo via.”; allora ho cambiato disco... sempre di De André ovviamente... (ride n.d.r.)». A 15 anni prende lezioni di canto lirico e, finito il liceo, frequenta un corso Triennale di specializ- zazione in sound design.
  • 5. Le prime boyband e la parentesi come DJ Ha ormai quasi 20 anni quando, per la prima volta, ricopre il ruolo di bassista per alcune boyband ed è solo in seguito che, quasi per gioco, presterà la sua voce diventando il cantante dei Santa Klaus Little Helper e dei Microwaves. Contemporaneamente crea il duo Dirty Smile e suona come Disc-jockey per club e feste in giro per l’Italia. Durante le feste private, non potendosi avvalere di un tecnico, si occupa personalmente di montare le luci e l’impianto audio, imparando così anche questa mansione. Tramite alcune conoscenze trova lavoro in un service audio e fa esperienza come apprendista in sala prove. L’allontanamento dalla musica A 23 anni passa un momento molto difficile della sua vita: dalla musica non ricava abbastanza introiti ed è così costretto a svolgere diversi lavori precari; colpito ulteriormente da una delusione amorosa, decide di lasciare la musica e parte per un viaggio attraverso l’Europa che lo terrà lontano da casa per due anni. Vive prima in Spagna e poi in Inghilterra e dedica il suo tempo libero allo studio della poesia straniera. Tornato in Italia trova lavoro come commesso e realizza che lontano dalla musica sarà infelice per sempre. Mix poesia e musica, le prime canzoni come cantautore «Un giorno mio cugino mi disse: “Strimpelli la chitarra e scrivi testi in inglese che non hanno alcun senso, perché non provi a unire le due cose?” Sembrerà strano, ma non avevo mai pensato alla poesia e alla musica come una cosa sola. Il mio esordio come cantautore è arrivato quando ho iniziato a scrivere nella mia lingua; io scrivevo spesso in inglese... sai, l’inglese non lo capiva nessuno quindi era molto più semplice per me: mi esponevo, ma non del tutto. Mi spaventava l’idea di mostrare i miei sentimenti: le tue poesie sono le tue poesie, al massimo vengono lette dagli amici e resti comunque suscettibile alle critiche; quando tiri fuori una cosa così intima ti metti completamente a nudo e non è facile. Ho imparato ad ascoltare e a capire i sentimenti e le emozioni degli altri, così piano piano sono passato dal parlare solo di me, al raccontare sempre di più degli altri». In questo periodo scrive Siamo noi la cura, singolo che verrà pubblicato nel 2016. L’incontro con Carlo “Bobo” Ceruti «Facevo il lavapiatti in un ristorante e, grazie ai miei genitori, ero riuscito ad affittare uno studio nel quale creavo dei jingle pubblicitari. Ogni tanto scrivevo qualche canzone, gli amici la vedevano come una terapia, ero stato male e avevo toccato il fondo. Ci stavo provando, ma non ci credevo neanche io; mi ero preso qualche mese per preparare qualcosa da portare alle etichette, in quel periodo quando dicevo che lo avrei fatto come lavoro mi scontravo con i sorrisi e la patina sociale».
  • 6. Un giorno presenta i suoi provini a Carlo “Bobo” Ceruti, amico e batterista: «Ricordo che Bobo è entrato in studio dicendomi: “Tu arriverai al successo, hai una voce incredibile”; lui è stato il pri- mo a credere in me, mi ha aiutato tanto, era speranzoso e convinto che questo progetto sarebbe arrivato ad alti livelli». Sotto consiglio di Bobo torna a prendere lezioni di canto e, nei successivi dieci anni, studia canto jazz, pop e moderno. La nascita di Giuda Nicolosi A 25 anni incontra il suo primo manager e produttore e, da quel momento, la sua vita prende una svolta inaspettata: Giulio si trova improvvisamente a vivere nel “mondo discografico” passando dagli studi di registrazione ai backstage di grossi concerti. È proprio questo produttore che gli propone lo pseudonimo di Giuda che, da quel momento, sostituirà il suo nome di battesimo. Il nome Giuda, benché sia conosciuto prevalentemente nella sua accezione negativa, ha diversi significati: • È un nome di origine aramaica che significa lodato; • Giuda (il quarto figlio di Giacobbe) è riconosciuto come uno dei Padri dell’Ebraismo (è infatti dalla tribù di Giuda che discendono Re Davide e Gesù); • Giuda Taddeo (meglio conosciuto come San Giuda) è un apostolo diventato martire e patrono di situazioni difficili e cause perse. «Il mio produttore era ebreo, per cui scelse questo nome come tributo al popolo ebraico; è inoltre ispirato a Giuda di Jesus Christ Superstar perché all’inizio avevo questa impronta molto più rock. Mi rendo conto che susciti molta curiosità e che a primo impatto risulti difficile da associare a un cantautore romantico, però rimane in testa e non se lo dimentica nessuno». Quello stesso anno incide le sue prime tracce e prende parte a un ritiro artistico nel Parco del Conero: durante questa esperienza impara a esibirsi in qualsiasi circostanza atmosferica, fisica e sociale. Inizia così a farsi conoscere e a mandare i suoi provini alle case discografiche: da queste riceve numerose richieste che però rifiuterà poiché non conformi al suo progetto. Da quel momento intraprende la sua carriera come artista indipendente che continuerà fino a oggi. Il sodalizio con Dydo e L’istante prima di volare (2015) Nel 2014, tramite il fotografo Emanuele D’Amato, conosce Dino Dispenza (in arte Dydo), ex componente degli Huga Flame: da questo incontro nasce un progetto innovativo che unisce il cantautorato pop/rock all’hip hop e, il 5 gennaio 2015, esce il loro primo singolo Insieme che preannuncia la pubblicazione del primo EP di Giuda Nicolosi: L’istante prima di volare. Nello stesso anno vengono rilasciati Luna Park, Se Passi Da Qui, Il Treno e Fuoco e Fiamme, tutti firmati Nicolosi-Dispenza. L’EP riscuote un buon successo ed entra nelle classifiche di iTunes. Giuda Nicolosi
  • 7. Precipitare non esiste (2016), Nuvola (2016) e il Nuvola Tour Il 24 dicembre 2015 pubblica Tanto Tempo: primo singolo del secondo EP, Precipitare non esiste, in uscita nella prima metà del 2016. Seguono Universo, Chi non sa vivere, Lulù – featuring Brunella, Precipitare non esiste e Certi sogni - featuring Fabry Valezano. In questa produzione Giuda alterna la dolce atmosfera cantautorale a un’ambientazione pop/rock più dura e cupa della precedente. Il singolo Universo si classifica per una settimana nella top 10 italiana di Radio Airplay. Il 9 giugno pubblica il video di Sulla strada: il brano che decreta l’uscita del suo terzo EP Nuvola; il video ottiene un buon successo e viene condiviso su blog e siti web per preannunciare l’imminente tournée dell’artista. Durante l’estate del 2016 si esibisce nel suo primo live tour accompagnato da Dydo, Carlo “Bobo” Ceruti (batteria), Alfredo Grassi (chitarra) Michele Bornengo (basso) ed Emanuele D’amato (fotografo). Tra luglio e dicembre rilascia i videoclip di Sereno, Nuvola, Siamo noi la cura e La realtà: i rimanenti singoli estratti da Nuvola. Il Sereno Tour (2017) e I fiori di Giuda A gennaio 2017 parte il Sereno Tour che comprende alcune date nei locali e l’idea innovativa di portare lo show per le strade di Milano: Giuda si esibisce in tutta la città, presentando al pubblico i suoi brani ri-arrangiati in chiave street acustica. L’8 maggio pubblica il video di Tu sei molto di più nel quale ritroviamo la partecipazione di Dydo. La tournée si conclude il 25 agosto 2017 con la data al Festival Show di Mestre: per questo spettacolo Giuda appare in apertura come ospite tra i Big. A dicembre pubblica su Spotify I fiori di Giuda (Deluxe Edition): un album che raccoglie i successi del cantautore degli ultimi due anni. Il Barbabietola Il 2 dicembre 2017 presenta al pubblico il Barbabietola: un villaggio creativo milanese, concepito come punto di incontro per gli artisti. La struttura, attrezzata in ambito fotografico e musicale, si occupa di produzioni e contenuti di alto livello e prevede servizi di formazione per gli artisti emergenti. L’incontro con Andrea Maccagno Nel 2016 conosce Andrea Maccagno, bassista e arrangiatore molto rinomato. I due iniziano a collaborare occasionalmente nel 2017, quando Andrea cura alcune linee di basso per Giuda. Dopo la preparazione di un live, Maccagno e Nicolosi iniziano a collaborare sempre più frequentemente fino a quando, nel 2018, Andrea diventa il suo arrangiatore e produttore artistico. Da questa unione nascono brani come la satirica Sanremo così (2018) e La nave di REA (2019), quest’ultima ispirata a un avvenimento realmente accaduto nella vita dell’arrangiatore.
  • 8. Il successo mediatico di Sanremo così, Sanremo famosi (2018) Nel 2018 partecipa all’Area Sanremo dove si classifica tra i primi 120 concorrenti. «Terminata l’Area Sanremo mi sono rimesso al lavoro su alcuni inediti. Il singolo Sanremo così è nato per scherzo: stavamo lavorando a un altro pezzo che doveva intitolarsi “Viviamo così”, era fine gennaio e si respirava la classica aria pre-Festival; un giorno Andrea mi ha chiamato e mi da detto: “Perché non facciamo una canzone su Sanremo?”. Avevamo questo provino pronto e scherzando al telefono abbiamo cambiato le parole, parole che poi sono diventate strofe e ritornello. Abbiamo girato il videoclip davanti al Teatro Ariston tra gli sguardi indignati e divertiti, siamo andati addirittura in sala stampa durante il Festival per farla conoscere ai giornalisti...». La canzone ha riscosso un ottimo successo mediatico: Giuda ha concesso numerose interviste alle emittenti nazionali tra le quali Radio Italia, inoltre il video Sanremo così, Sanremo famosi, pubblicato il 5 febbraio 2018, è stato condiviso da diverse testate giornalistiche e dalla TIM. La collaborazione con Luciano Iezzi e Gianni Bobbio Nel 2018 conosce Luciano Iezzi, chitarrista con il quale instaura una proficua collaborazione: insieme affrontano tutte le date di quell’anno, tra le quali l’esibizione al Festival Estivo 2018. Per questa partecipazione esclusiva, Nicolosi compone il trio Iezzi-Ceruti-Maccagno: formazione che utilizzerà anche nella creazione del prossimo album. Il 30 maggio pubblica il video live del singolo Il meglio di noi accompagnato dal Maestro Alessandro Spoldi; nei mesi successivi escono Tra noi e il mare e Risveglio: brani che ritrovere- mo insieme a Il meglio di noi – acoustic version nell’album Bisaid, in uscita nel 2019. Il 29 settembre pubblica la sua prima raccolta di poesie intitolata I fiori di Giuda Atto I. Figura influente di questo periodo è anche Gianni Bobbio: polistrumentista, arrangiatore e produttore di fama internazionale nonché leggenda della musica italiana e titolare dello storico Bob Studio. L’8 dicembre 2018 partecipano insieme alla 21ª edizione del Premio Giovanni D’Anzi: concorso canoro dedicato alla tradizione della canzone milanese. Il duo si classifica terzo con il singolo I grattacieli di Milano. L’influenza anni ‘70 e Bisaid (2019) Nel 2019, insieme a Ceruti, Maccagno e Iezzi, torna in studio di registrazione per concentrarsi su un nuovo progetto: Giuda, influenzato dalla visione musicale di Luciano, si lascia coinvolgere e riscopre le sonorità anni ‘60 - ‘70. Le canzoni nascono durante le prove e sono caratterizzate da un modo di esprimersi genuino e spontaneo: filo conduttore che verrà mantenuto per tutta la produzione. Nella fase di mixaggio vengono lasciate apposite “sporcature” che vogliono marcare e far riconoscere questa contaminazione anni ‘70. Il 16 gennaio pubblica Quello che non va, mentre il 2 aprile esce sul canale YouTube “Radial by The Orchard” Il meglio di noi – featuring Marco Gedi. Il 29 aprile rilascia il video della favola romantica La nave di REA: il singolo ottiene un ottimo successo e Giuda presenzia a numerose interviste nelle radio. Nel giugno 2019 partecipa al 32°Sanremo Rock&Trend: edizione che lo vede partecipe come finalista della categoria rock.
  • 9. A dicembre 2019 esce ufficialmente Bisaid: l’album viene dedicato a Luciano Iezzi dopo la sua improvvisa scomparsa avvenuta il 21 marzo 2019, prima della conclusione del disco. La tracklist comprende alcuni inediti come Valentina, Respira, Martina e la luna, La mia vita e La mongolfiera. Quest’ultimo lavoro viene considerato come un disco di transizione che porterà l’artista e i suoi collaboratori verso un’idea musicale più chiara. Il 26 dicembre lancia sulle piattaforme il videoclip di Valentina. La Rêverie Acoustic Band Nel 2019, durante una chiacchierata con Beppe Ciaccio e Gianni Bobbio, rimane incantato dai racconti di quest’ultimo: «Gianni mi stava spiegando quanto fosse diverso fare musica negli anni ‘60 - ‘70; c’erano tanti elementi che accompagnavano gli artisti, erano delle piccole orchestre; la musica dal vivo era sacra, si suonava davvero! Non c’era l’elettronica, c’erano solo dei grandi musicisti». Così, complice la sua passione per il Romanticismo, fonda la Rêverie Acoustic Band: un ensemble che ricrea il concetto di musica corale e orchestrale in cui il cantautore (l’uomo) è al centro con le sue emozioni e intorno a sé ritrova i suoi musicisti che lo accompagnano in questo viaggio. La presentazione della Rêverie Acoustic Band avviene il 21 dicembre 2019 presso il teatro fACTORy32 a Milano, data di partenza e anteprima della tournée teatrale prevista per il 2020. La formazione ha subito alcune variazioni dal 2019 ed è a oggi così composta: Giulio “Giuda” Nicolosi: cantante. Andrea Maccagno: bassista, arrangiatore direttore artistico e direttore di palco. Enrico Fornatto: chitarrista e vice direttore di palco. Riccardo Bera detto “Rex”: batterista e assistente di palco. Maestro Marina Giorgia Begajoli: pianoforte e tastiere. Maestro Bruno Tripoli: primo violino. Claudio Olivieri: attore. Rientrano nel progetto anche alcuni ospiti, tra i quali ricordiamo Gianni Bobbio (flautista) e il Mae- stro Alessandro Spoldi (pianoforte e tastiere). Il 2020 A febbraio 2020 partecipa al Festival Barrio’s a Milano. A causa dell’emergenza Coronavirus annulla la tournée teatrale e si reinventa sui social per rimanere in contatto con i suoi fan: • A marzo pubblica i video ufficiali di La mia vita e Respira, entrambi estratti da Bisaid. • Organizza insieme alla pagina cap125 un concerto live in diretta Facebook e partecipa alle diverse iniziative canore promosse durante la quarantena. • Il 22 maggio rilascia il brano Torneremo su Spotify. Nel rispetto delle misure precauzionali torna a esibirsi dal vivo in formazione fissa con la Rêverie Acoustic Band: A luglio partecipa alla decima edizione di Rock ‘N’ Wolf: il buon seguito ottenuto in semifinale gli assicura il terzo posto nella classifica finale.
  • 10. Quest’ultima esibizione, svoltasi in diretta streaming, è stata dedicata a Bobo Ceruti, venuto a mancare in seguito a una breve malattia. Il 4 agosto esce il singolo Come noi accompagnato dal video ufficiale. A settembre ritorna a Sanremo Rock&Trend per la 33ª edizione: arriva in semifinale esibendosi sul palco dell’Ariston con l’inedito Giulia. L’11 ottobre si esibisce nuovamente al Teatro fACTORy32 in un concerto a porte chiuse. APPROFONDIMENTI La Rêverie Acoustic Band nasce dall’idea che la musica italiana abbia bisogno di un grande cambiamento: il progetto prevede infatti l’abolizione di playback o suoni elettronici e riconosce il musicista come figura insostituibile e unico creatore della propria arte È nella ripresa di questo concetto classico (ma innovativo) che nascono i seguenti approfondimenti: L’importanza del team «Dopo alcune scelte sbagliate, ho iniziato scegliere accuratamente le persone con cui lavorare: è importante che chi collabora con me abbia valori umani e artistici che mi rispecchino. Grazie a questo metro ho conosciuto tante persone che mi hanno insegnato e nutrito a livello artistico e personale. Se sono migliorato e sto continuando a scrivere è grazie al team che ho scelto per il mio progetto: ciascuno è indispensabile e ha per me un valore inestimabile. Tra le persone che ho incontrato nel mio percorso vorrei ricordare Bobo Ceruti e Luciano Iezzi: Bobo è stata la prima persona a credere in me, mi ha indirizzato verso lo studio del canto e ha seguito questo progetto con l’idea che sarebbe arrivato a tantissime persone; Luciano ha influenzato la scrittura di tanti brani ed è stato un vero maestro di vita. Fondamentali sono stati anche Andrea Maccagno ed Emanuele D’Amato: Andrea è un genio, crea suoni e ambientazioni, è un vero sound designer; Emanuele attraverso foto e video ha tradotto le mie canzoni all’interno di un immaginario visivo. Loro non sono solo dei collaboratori, sono vera parte del progetto: con Iezzi, Maccagno e Ceruti ho collaborato alla stesura melodica di numerosi brani. APPROFONDIMENTI
  • 11. Tutto parte dalle mie canzoni, ma il processo creativo viene influenzato dai tanti artisti che, ognuno nel proprio ambito, vi partecipano; Andrea, per esempio, spesso lavora alla fase compositiva trasformando un provino chitarra e voce in un brano strutturalmente completo. I grandi cantautori degli anni ‘60, ‘70, e ‘80 collaboravano moltissimo, Venditti, per esempio, suona con gli stessi musicisti da trent’anni. È vero che c’è un creatore, ma un grande artista non può esistere senza un grande team». La ricerca dell’autenticità «I cantautori negli anni ‘60, ‘70 e ‘80 sono stati i nuovi poeti: hanno ripreso l’utilizzo della musica come canale per esprimere la poesia, come si faceva prima del 1500; hanno creato una corrente in cui il poeta non è più il “dannato e incompreso”, ma è colui che porta la poesia al mondo. Se i cantautori si fossero conformati alle mode di quegli anni, probabilmente oggi non avremmo la musica d’autore; ciò è stato reso possibile grazie alla salvaguardia della loro autenticità. Io non voglio fare musica che va di moda o che strizza l’occhio, io credo che i contenuti poetici possano davvero parlare e colpire il cuore e la spiritualità delle persone, questo non c’entra nulla con la moda. Quelli che hanno il coraggio di essere se stessi oggi sono sono pochi, io stesso ogni giorno mi chiedo se quello che scrivo mi stia rispecchiando. Un cantautore compone con l’intento di tradurre i sentimenti, è una cosa molto delicata: quando scrivi una canzone non cerchi più di farla funzionare, cerchi di dire la verità. Nell’era dei social sembra che a decretare che il successo di un artista siano le visualizzazioni o il numero di followers, io credo che sia sbagliato valutare l’operato in questo modo: non si può misurare il successo solo in base alla popolarità, quella è l’ultima cosa; il successo si misura nel numero di persone che esprimono felicità, gratitudine e ammirazione per quello che stai facendo... è quando ottieni questo che capisci che una comunicazione autentica e sincera viene e verrà sempre ripagata». La mission «La mia missione come artista è quella di riportare al centro l’umanità e i sentimenti. Come il Romanticismo donava all’uomo una nuova sensibilità riportandolo al centro nella sua spinta verso l’infinito, vorrei che, ascoltando le mie canzoni, le persone ritrovassero il desiderio di sfidare la vita, lasciandosi andare alle proprie emozioni; vorrei che ritrovassero la poesia e che ricominciassero a guardarsi intorno con incanto. Viviamo in un mondo che sente e percepisce poco, non credo che le persone vogliano questo: credo che si debba tornare a un’originaria purezza e alla libertà di creare fuori dagli schemi. Questo è il mio sogno romantico». Il manifesto artistico Giuda Nicolosi è un cantautore che viaggia controcorrente, fuori dagli schemi e dalle mode musicali del momento. Concentrandosi sulla forza poetica dei testi, utilizza la melodia e l’armonia musicale come strumenti per raggiungere milioni di persone: questo contribuisce a far rinascere l’interesse e l’amore del pubblico verso la musica d’autore, dando vita a un nuovo rinascimento artistico.
  • 12. Curiosità Impegnato da molti anni nel sociale e nel volontariato, ha ricevuto nel 2020 una targa dall’Associazione Life per l’aiuto prestato alle strutture ospedaliere durante l’emergenza Coronavirus. È Presidente dell’Associazione Call To Arts. È Co-Fondatore Senior di WikiPoesia e collaboratore di WikiSolidarietà. Vita privata È sposato con Martina e, nel 2020, è nato il loro primo figlio: Lucio.
  • 13. PUBBLICAZIONI Singoli Insieme - featuring Dydo (2015) Luna Park - featuring Dydo (2015) Se Passi Da Qui - featuring Dydo (2015) Il Treno - featuring Dydo (2015) Fuoco e Fiamme - featuring Dydo (2015) Tanto Tempo (2015) Universo (2016) Chi non sa vivere (2016) Lulù – featuring Brunella (2016) Precipitare non esiste (2016) Certi sogni - featuring Fabry Valezano (2016) Sulla strada (2016) Sereno (2016) Nuvola (2016) Siamo noi la cura (2016) La realtà (2016) Tu sei molto di più – featuring Dydo (2017) Sanremo così, Sanremo famosi (2018) Il meglio di noi – Acoustic version (2018) Tra noi e il mare (2018) Risveglio (2018) Quello che non va (2019) Il meglio di noi – featuring Marco Gedi (2019) La nave di REA (2019) Valentina (2019) Respira (2019) Martina e la luna (2019) La mia vita (2019) La mongolfiera (2019) Torneremo (2020) Come noi (2020)
  • 14. Discografia L’istante prima di volare - EP 2015 Precipitare non esiste - EP 2016 Nuvola - EP 2016 I fiori di Giuda (Deluxe Edition) – Album Edizione Spotify 2017 Bisaid – Album 2019 Live – Tournée Partecipazione al Fantasma Tour - Dydo 2016 Nuvola Tour 2016 Sereno Tour 2017 Partecipazioni Festival Show – Mestre 2017 Area Sanremo 2018 Festival Estivo 2018 Premio Danzi 2018 – 3° classificato Sanremo Rock&Trend 2019 – finalista categoria rock Festival Barrio’s 2020 Rock ‘N’ Wolf 2020 – 3° classificato Sanremo Rock&Trend 2020 – semifinalista categoria trend Scritti I fiori di Giuda Atto I – 2018 raccolta di poesie ISBN 9781723871542 Sito internet www.giudanicolosi.it
  • 15. La Rêverie Acoustic Band Andrea Maccagno: bassista, arrangiatore, direttore artistico e direttore di palco. Classe 1991, ha studiato teoria musicale, armonia, fisica acustica, psicoacustica, chitarra classica e basso. Ha imparato la parte tecnica di registrazione e mixaggio dal padre Roberto Maccagno, vincitore di 6 Latin Grammy Awards, mentre si è formato come arrangiatore grazie ai consigli sapienti di Emanuele Ruffinengo e Danilo Ballo. Dal 2003 a oggi, ha lavorato a produzioni internazionali con artisti come Mario Lavezzi, Piero Cassano, Alessandra Amoroso, Antonino, Elio Rivagli, Fabio Perversi, Ludovico Vagnone, Ricardo Montaner, Son de Sol e molti altri. Nel 2008 ha affrontato insieme al padre la Tournée Allenrock degli Estopa svoltasi in Spagna e Portogallo e ha partecipato (come tecnico) alla data di Rock ‘N’ Rio. Nel 2009 ha partecipato a una produzione di musica sacra per la RAI con Gabriele Barlera. È stato l’assistente di Roby Facchinetti durante la tournée Dove comincia il sole dei Pooh. Nel 2020 ha preso parte alla colonna sonora del film Lui è mio padre. Enrico Fornatto: chitarrista e vice direttore di palco. Chitarrista piemontese allievo dei Maestri Carletti e Petracca, suona da quando aveva 10 anni. Oggi si realizza artisticamente componendo, producendo e arrangiando musica propria e di altri artisti. Ha lavorato per Alberto Fortis, Valeria Caponnetto Delleani, Jambalaya 37, Pablo e il Mare e Cosimo Morleo; è chitarrista per Starlights, Dirty Set, e Aldisopradelleparole. Riccardo Bera detto “Rex”: batterista e assistente di palco. Nato ad Alba (CN), si avvicina al mondo della musica a 11 anni, quando il Maestro Mario della Piana lo sceglie come batterista per l’orchestra scolastica. Persegue gli studi presso un centro musicale della zona, per poi proseguire come privatista sotto la guida di Gianluca Fuiano e, successivamente, di Elio Rivagli. A 14 anni prende parte ai suoi primi live, grazie ai quali sperimenta vari generi. Dopo diverse esperienze, suona attualmente con Belzeboss e negli Uncle Does. ILTEAM
  • 16. Maestro Marina Giorgia Begajoli: pianoforte e tastiere. Pianista italiana, debutta in pubblico a 6 anni ed entra nel Conservatorio “Agostino Steffani” di Castelfranco Veneto (TV) a 10. Continua gli studi musicali al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano dove, sotto la guida del M° Valerio Premuroso, nel 2017 ottiene il Diploma Accademico a pieni voti. Integra la sua formazione frequentando il corso di clavicembalo del M° Lia Levi Minzi e il corso di Pianista d’Ensamble e Pianista d’Orchestra del M° Andrea Rebaudengo. Ha partecipato a Masterclass di Alto Perfezionamento Pianistico tenute da Jesus Maria Gomez Rodriguez, Filippo Gamba, Antoniette van Zabner e Massimilano Ferrati. Ha collaborato in qualità di pianista accompagnatore con il Conservatorio di Musica “A. Steffani” di Castelfranco Veneto, si è esibita per il Rotary Club di Monza e ha eseguito concerti come suonatrice di celesta nell’orchestra sinfonica del Conservatorio di Castelfranco Veneto diretta da Uroš Lajovic. Ha partecipato come solista all’edizione 2019 di PianoCity Milano. Maestro Bruno Tripoli: primo violino. Ha svolto gli studi musicali presso il Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Milano, diplomandosi sotto la guida del M° Gigino Maestri. Ha frequentato in seguito corsi di perfezionamento con i Maestri Felice Cusano, Greta Mullay e Stojan Kaltchev. Si è esibito con molteplici orchestre di fama internazionale e si è distinto ricoprendo ruoli di spalla, solista ed elemento di giuria in concerti, recital e rassegne musicali. Nel 1998 ha collaborato con il Teatro Konzerthaus Freiburg Grober Saal in qualità di spalla dell’Orchestra Lirica Europea Mailand; nel 1999 ha partecipato al Festival di Viterbo in qualità di spalla e solista dell’Orchestra U.E.C.A. È stato solista ospite della National Taiwan Symphony Orchestra nei maggiori teatri di Taiwan. Dal 2003 al 2006 è stato violino di spalla dell’Orchestra Filarmonica di Milano. Ha inoltre ricoperto il ruolo di violino di spalla nella Piccola Sinfonica di Milano, nell’Orchestra Sinfonica del Teatro Coccia di Novara e nell’Orchestra Sinfonica del Teatro G.Donizetti di Bergamo. Si è esibito al Parlamento Europeo di Bruxelles e al Quirinale in Roma. Ha suonato per le più importanti reti televisive italiane e, nel 2011, è stato spalla e solista dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo in occasione del Festival della Canzone Italiana. Edoardo Claudio Olivieri: attore. Conosciuto con gli pseudonimi ECO ed Edoardo Elisei, è la voce narrante dello spettacolo presentato dalla Rêverie Acoustic Band. È ascoltando la Lectura Dantis di Carmelo Bene che all’età di 9 anni si innamora perdutamente del teatro e ne intraprende i primi studi. Terminate le superiori si iscrive alla Scuola di Teatro Bibiena e si diploma nel biennio 1993/1994 sotto la guida del M° Giorgio Trestini cimentandosi in teatro comico, grottesco e d’improvvisazione. Nel 1995 frequenta la Scuola di Teatro Colli e si diploma Attore Professionista sotto la guida del M° Emanuele Montagna; partecipa inoltre ai Master in recitazione Metodo Stanislavskij-Strasberg tenuti dai docenti della St. Petersburg State Theatre Arts Academy a Bologna. Nel 1996 Si specializza nel metodo dell’estraniazione dell’attore frequentando la Scuola di Teatro Bertold Brecht di Bologna. Trasferitosi a Firenze, crea e dirige una piccola compagnia teatrale con la quale, per alcuni anni, realizza spettacoli satirici a fini umanitari.
  • 17. Si perfeziona frequentando il Corso Professionale di Doppiaggio e Uso della Voce con il M° Roberto Chevalier e Patrizia Mottola e approfondisce le tecniche di respirazione presso la Vocal Classes. Nel 2019 Ha ricevuto la Croce d’Oro dell’Unione Mondiale dei Poeti. Ospiti Maestro Alessandro Spoldi: pianoforte e tastiere. Diplomatosi al conservatorio nel 2009, integra i suoi studi al CPM Music Institute di Milano spe- cializzandosi in tastiere e pianoforte moderno. È un musicista capace di congiungere la tradizio- ne classica alle influenze jazz e pop moderne. Gianni Bobbio: flautista. Polistrumentista, produttore, arrangiatore e compositore di fama internazionale. Chitarrista di Ornella Vanoni, Fausto Papetti, Nicola di Bari, Guido Pistocchi, Franco Cerri, Bob James ecc.; flauto solista voluto da Giorgio Strehler in produzioni storiche del Piccolo Teatro di Milano come La Tempesta e L’Arlecchino. È coordinatore musicale e direttore d’orchestra del Piccolo Teatro di Milano dal lontano 1978. Nel 1985 vince uno Zecchino d’argento come compositore e, sempre in quel periodo, compone la sigla dell’UNICEF e scrive diverse colonne sonore di cartoni animati: Calimero, Carnaby street, L’ispettore Nasy, Montana, ecc. Nella sua lunga carriera ha composto diversi jingle televisivi per Mitsubishi, Big Babol, Marlboro, Mc Donald’s, Honda, Vigorsol, Lacoste (vincitore del premio public.tv) Knor, Pavarotti Parfurms, Omsa, Paglieri, Hasbro (18 titoli) ecc. Dal 1981 è titolare dello storico Bob Studio, dove ha registrato: Ivano Fossati, Mia Martini, Lore- dana Berté, Nicola di Bari,Fausto Leali, Little Tony, Fausto Papetti, Gianluca Guidi, Pino Calvi, Severino Gazzelloni, Fred Bongusto, Tullio de Piscopo, Andrea Tofanelli, I Caravans, Leone di Lernia, Dino Siani, Nunzio Rotondo, Hengel Gualdi, Carmen Russo, Anna Maria Pierangeli, Rolan- do Jhonson, Dino Sarti, Bobby Solo, Tony Dallara, Gino Latilla, Giorgio Consolini, Cristina D’A- vena, Nino Manfredi, Sally, Mary Lindsay, Cannelle, Electric Mind, Tom Hocker, Stephany, Vito Mercurio, Edoardo Vianello e moltissimi altri. Nella Rêverie Acoustic Band ricopre il ruolo di flautista.
  • 18. Collaboratori Emanuele D’Amato: Fotografo di musica, sociale, personal branding e lifestyle. Ha all’attivo dodici anni di carriera e ha realizzato oltre cento videoclip come filmmaker. È impegnato in numerosi progetti tra i quali ricordiamo le D&M’S Chronicles e la collaborazione con il Consiglio Nazionale Ricerca sul mare e gli antichi mestieri a esso legati. Nel suo curriculum vanta fotografie di scena, tournée, backstage, shooting e copertine di numerosi artisti. Roberta Ferrino: Copywriter professionista e autrice. Ha collaborato con aziende leader del settore conseguendo una formazione avanzata in SEO, social, copy e content marketing. Da sei anni si occupa di tutto ciò che è scritto, professione che alterna alla sua più grande passione: la musica. Mattia Biato: Grafico. Diplomato al liceo artistico, cura da anni l’immagine e la comunicazione di attività e manifestazioni. È inoltre bassista e ha esperienza come tecnico eventi. Giovanni Verga: Web strategyst Collaboratori amministrativi Rocco Lanatà: Manager Rossana Lanati: PR e segreteria D.ssa Mara Fini: Consulente finanziario Barbabietola – Amministrazione Martina Motta: Socia fondatrice, manager degli eventi e responsabile della comunicazione. Mara Crestani: Segreteria, contabilità e amministrazione. Melissa Iezzi: Contatto con il pubblico.