Cos’è il CRM e perché è così importante per il marketing aziendale?Gabriella Mazzon
Il CRM (Customer Relationshop Management) è lo strumento fondamentale per gestire le relazioni con i clienti esistenti e potenziali. In brutale sintesi è un raccoglitore di informazioni, in una visione allargata è un asset aziendale sempre più vitale.
Vai alla pagina dell'articolo (trovi il link nell'ultima pagina della presentazione) e scarica la risorsa gratuita: Questionario analisi attività per CRM.
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Paura da public speaking o public speaking da paura ??
scopri con noi i segreti dell'arte di parlare in pubblico supportati da presentazioni "eccellenti"..per informazioni info@admind.it oppure andreadimartino@admind.it
Appunti sulle principali tecniche e strategie del piano di marketing con un approfondimento della segmentazione e del positioning. Alcuni esempi
sulle mappe di posizionamento.
Il piano di marketing è necessario per definire, pianificare e raggiungere gli obbiettivi di una strategia di marketing. Evidenzia la mission aziendale che spesso non è mai considerata importante per un'azienda. Nel piano di marketing si analizza tramite l'analisi SWOT i punti di forza e di debolezza dell'impresa, i punti di forza e di debolezza della concorrenza. Tutto questo è riversato nell'audit di marketing. Il marketing mix porta il prodotto/servizio sul mercato attraverso l'analisi del prezzo, del portafoglio prodotto, della comunicazione e della distribuzione. Un budget deve essere definito per il raggiungimento degli obbiettivi. Il feedback aiuta l'impresa ad analizzare gli scostamenti ed eventualmente a rimettere mano per modificare il piano.
L’insieme delle attività che attraverso l’uso di strumenti digitali
sviluppano campagne di marketing e comunicazione integrate,
targetizzate e capaci di generare risultati misurabili che aiutano
l’organizzazione a individuare e mappare costantemente i bisogni
della domanda, a facilitarne gli scambi in modo innovativo,
costruendo con la stessa una relazione interattiva che genererà
valore nel tempo.
Queste slide sono state realizzate per il corso per aspiranti animatori turistici. Le slide sono state realizzate dalla pedagogista Elisabetta Incollingo, Presidente dell'Associazione Culturale Sunshine. Sono state utilizzate fonti bibliografiche e una buona dose di esperienza personale. Hanno contribuito alla realizzazione dell'evento (Corso) anche altri soci dell'associazione, professionisti del campo dell'animazione e dello sport.
Su richiesta, le slide in inglese.
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Orientamento alle professioni del web: il Web AnalystMarco Cerrone
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Presentazione per corso di Orientamento alle professioni del Web organizzato dall'Associazione Kairòs
Scaletta presentazione:
- Le fasi della progettazione di un piano di comunicazione online
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Make it So, Business School di Roma, organizza il Master in Comunicazione scientifica. In questa slide troverete gli elementi per ottonere una comunicazione efficae
Il Rapporto con l'utenza: la gestione della comunicazione e dei conflittiInterazione Clinica
[...] dal latino communicare, "mettere in comune". In questa accezione, il processo comunicativo può essere visto come un lavoro di costruzione sociale [...] attraverso il quale gli esseri umani condividono il significato da attribuire...
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Premessa: digital ethnography
il medium digitale, la fine dei mediatori, la teoria della lunga coda, la rivoluzione antropologica
I: il World Wide Web
il web come creatura sociale, mail posta certificata e codice dell’amministrazione digitale, cosa c’è e quanto c’è in rete, l’overload di informazioni e la difficoltà di gestirle, la necessità di valutare l’informazione
II – III – IV: i Metodi, gli Strumenti, le Risorse
Come approcciare mentalmente una ricerca, criteri di valutazione – Pubblica Amministrazione e web 2.0
trucchetti per google, google scholar, biblioteche digitali e wikipedia, altri strumenti di google, banche dati disponibili in ARPAL, la letteratura grigia
il web 2.0, feed RSS e readers, yahoo pipes, tag e social tagging, i blog, la famiglia wikis (google docs/wave), flickr, twitter ….. le regole del gioco, le licenze creative commons
Conclusioni: pericoli e prospettive
privacy e censura, il futuro prossimo digitale, il web 3.0
Progetto universitario di "Intelligenza Artificiale" e "Agenti per la comunicazione" svolto presso il Dipartimento di Informatica di Bari durante il corso del mio percorso universitario Magistrale.
Manuale teorico-pratico per manager, dirigenti sportivi ed allenatori.
Comunicare per formare, informare e coordinare
Valter Borellini
http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/comunicare-per-formare-informare-e-coordinare
La ricerca di documentazione scientifica nell'era digitale. La fine del ruolo dei mediatori. L'attendibilità delle informazioni. Le ripercussioni sociali.
1. Le parole della scienza, la scienza delle parole.
Perché e come agevolare la comunicazione
tra scienza e società.
Open GRID Day
Facoltà di Ingegneria Università di Catania
9 maggio 2008
2. La definizione di “scienza”
“insieme di conoscenze rigorosamente controllate e sistematicamente
ordinate che consente di giungere a verità obiettive intorno a un determinato
ordine di fenomeni o di concetti.”
pura: quella fine a se stessa
applicata: quella che ha per oggetto
l’applicazione pratica delle scoperte
scientifiche
sperimentale o positiva: quella le cui
conoscenze
sono fondate
sull’esperienza
sapere, conoscenza
Anna Maria Carbone
3. La scienza accademica
Neutra, obiettiva, ha un METODO
che si basa su strumenti
concettuali precisi:
ipotesi,
teoria,
esperimento,
osservazione,
inferenza,
modello,
sistema,
formalizzazione…
Anna Maria Carbone
4. Cosa significa comunicare
Esistono diverse teorie che affrontano ognuna alcuni aspetti peculiari della
comunicazione.
quot;Un processo di scambio di informazioni
e di influenzamento reciproco
che avviene in un determinato contesto
tra due o più individuiquot;
Anna Maria Carbone
5. Elementi costitutivi della comunicazione
Gli individui
Le informazioni
Il contesto
Lo scambio
Anna Maria Carbone
6. Il processo di comunicazione
Emittente F la comunicazione
E è efficace
messaggio
E soltanto se
D emittente e ricevente
B danno lo stesso
medium
A significato
C al messaggio
K
ricevente
Anna Maria Carbone
7. da “Repubblica” 6 febbraio 2008
Dottor analfabeta
Nell'Italia dei laureati che non sanno scrivere
Laureati analfabeti 1 su 5 non sa scrivere
De Mauro: quot;E' un'emergenza sociale”
Un laureato su cinque ha serie difficoltà a usare la parola scritta. Il fenomeno dell’
“illetteratismo” colpisce ben il 20% dei laureati italiani. Parliamo di dottori con
cinque, sei anni di università alle spalle, ma che hanno problemi anche solo a
comprendere la frase che hanno appena letto. E’ quanto emerge dal report 2006 del
ramo italiano dell’indagine internazionale All-Ocse (Adult Literacy and Life Skill),
coordinato dalla pedagogista Vittoria Gallina.
Da noi il buco nero si manifesta a tratti, in modo clamoroso, come un mese fà, a
Roma, al termine dell'ultimo dei concorsi per l'accesso alla magistratura.
Preso d'assalto da 4.000 candidati, in gara per 380 posti.
Nonostante questo, 58 posti sono rimasti scoperti: 3.700 candidati, tutti ovviamente
laureati (magari anche più) hanno presentato prove irricevibili sul piano
puramente linguistico. quot;Per pudore vi risparmio le indicibili citazioniquot;, commentò uno
dei commissari d'esame, il giudice di corte d'appello Matteo Frasca.
Anna Maria Carbone
8. da “Repubblica” 8 maggio 2008
quot;Istat, la metà degli italiani è ferma alla licenza media”
Bassa anche la spesa per l'istruzione, al 4,4% del Pil contro una media
Ue del 5,1%. E quella per i consumi culturali è al 6,9% contro la media
Ue27 del 9,5%
ROMA - Quasi la metà della popolazione italiana è ferma alla licenza
media. Lo attesta l'Istat, nella prima edizione del rapporto quot;Cento
statistiche per il Paesequot;.
Nel 2007 infatti il 48,2% della popolazione di età compresa tra i 25
e i 64 anni aveva conseguito come titolo di studio più elevato solo
la licenza di scuola media inferiore.
Nel contesto europeo l'Italia presenta al 2006 un valore dell'indicatore
pari al 48,7%, che posiziona il nostro Paese in fondo alla graduatoria
insieme a Spagna, Portogallo e Malta.
Anna Maria Carbone
9. Gli assiomi della comunicazione
Il comportamento non ha opposto.
Ogni persona ha sempre un comportamento.
Ogni comportamento trasmette un messaggio, quindi comunica.
Anche il silenzio o l'immobilità comunicano qualcosa.
quot;NON SI PUO' NON COMUNICAREquot;
(Paul Watzlawick)
Anna Maria Carbone
10. La percezione
Processo attraverso il quale diventiamo consapevoli
della moltitudine di stimoli sensoriali che riceviamo.
Filtra i messaggi o gli stimoli ricevuti assegna loro significanza
e li rende leggibili alla consapevolezza.
Nel ricevere i messaggi usiamo tutti e cinque i sensi.
Impressioni e messaggi sono assimilati insieme ad altre
informazioni nel cervello.
I messaggi vengono associati ad esperienze passate
già memorizzate in precedenza.
Le nuove informazioni vengono immagazzinate insieme alle altre.
Anna Maria Carbone
11. Le barriere e i condizionamenti
Barriere
Limitatezza della capacità del ricevente
Distrazione (disturbo)
Incompatibilità di schemi
Intervento di meccanismi inconsci
Differenze di attribuzione di senso
Ruolo/autorevolezza della fonte
Condizionamenti
Situazione ambiente (luogo e tempo)
Contenuto dell’informazione
Condizioni psicologiche
Fattori sociali
Anna Maria Carbone
12. La relazione
Una serie di comunicazioni
può considerarsi come
una sequenza ininterrotta
di scambi di messaggi.
In qualunque sequenza
possiamo determinare
un punto d’inizio.
Partendo dal presupposto
che la comunicazione è circolare,
stabilire un punto iniziale
è comunque arbitrario.
Anna Maria Carbone
13. Contenuto e relazione
Gli aspetti di relazione qualificano
quelli di contenuto
Quale reazione comportano
Anna Maria Carbone
14. Elementi soggettivi
Ciascuno di noi riceve diecimila impressioni sensoriali al secondo.
Tutti adottiamo un processo di selezione che porta la nostra attenzione
su un solo stimolo per volta.
La decisione su cosa è indispensabile o irrilevante è personale e varia
da individuo a individuo: dipende dal nostro back-ground culturale
e affettivo.
Anna Maria Carbone
15. Il minimo comun denominatore... forse
La parola è l’elemento minimo della comunicazione.
Ferdinand de Saussure ( XX secolo)
“segno linguistico”: ciò che risulta
dalla combinazione del
significante (la parte del segno che
si percepisce coi sensi)
e del
significato
(il concetto che viene richiamato)
Anna Maria Carbone
16. Le parole sono fatte......
“Le parole sono fatte, prima che per essere dette, per essere capite:
proprio per questo, diceva un filosofo,
gli dei ci hanno dato una lingua e due orecchie.
Chi non si fa capire viola la libertà di parola dei suoi ascoltatori.
E’ un maleducato, se parla in privato e da privato.
E’ qualcosa di peggio se è un giornalista, un insegnante,
un dipendente pubblico, un eletto dal popolo.
Chi è al servizio di un pubblico ha il dovere costituzionale di farsi capire.”
Tullio De Mauro
Anna Maria Carbone
17. Chi è il comunicatore della scienza?
Il compito primario di un comunicatore è quello di favorire
lo scambio tra individui/comunità diverse per realizzare
relazioni basate su:
conoscenza
riconoscimento
per creare un clima di
fiducia
approvazione
consenso
Anna Maria Carbone
18. Perché comunicare la scienza?
Le decisioni rilevanti vengono prese in compartecipazione tra scienziati
esperti e gruppi di non esperti.
Gli scienziati si trovano a dover instaurare un flusso di comunicazione
con attori sociali che prima vivevano fuori dal loro mondo.
La scienza pervade la vita quotidiana, individuale e collettiva,
delle persone.
Una serie enorme di questioni scientifiche sale ai primi posti dell’agenda
culturale, sociale, economica e politica.
Anna Maria Carbone
19. Perché comunicare la scienza?
La comunicazione della scienza diventa sempre più
un’esigenza sociale diffusa.
La società ha bisogno di informazione scientifica
per gestire la sua vita democratica.
Doppia necessità:
Gli scienziati devono comunicare con i non esperti,
per assumere insieme decisioni rilevanti per il loro lavoro.
La società ha bisogno di essere informata
sulle dinamiche tecnoscientifiche per poter governare se stessa.
Anna Maria Carbone
20. Perché è importante che la scienza comunichi bene?
Il mondo è il risultato dell’accelerazione subita
dallo sviluppo scientifico
e tecnologico degli ultimi decenni.
Da questo deriva una corresponsabilità
del mondo scientifico e tecnologico nella
gestione e nella risoluzione dei problemi
che affliggono il pianeta:
un problema specialistico, che può essere
risolto solo da chi possiede competenze
specialistiche
Anna Maria Carbone
21. Perché le persone si interessano di scienza?
Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza
Gli esseri umani hanno bisogno di conoscere.
In particolare hanno bisogno di conoscere
le questioni che li riguardano da vicino:
la mucca pazza, l’AIDS, la SARS, l’inquinamento ambientale ecc..
Non si vive bene ignorando gli effetti di fenomeni e fatti
a cui non si sa dare una spiegazione e rispetto a cui si è consapevoli
di essere incompetenti.
Il bisogno di conoscenza è direttamente proporzionale
al grado di minaccia percepita.
Anna Maria Carbone
22. Le emozioni
L’emozione rappresenta un comportamento di risposta
che si manifesta a tre diversi livelli:
psicologico
comportamentale
fisiologico
L’emozione può essere definita
come la complessa catena di eventi compresa
tra la comparsa dello stimolo scatenante (INPUT)
e l’esecuzione del comportamento rispondente (OUTPUT).
Le emozioni primarie
sono frutto dell’evoluzione:
Gioia, Approvazione, Sorpresa, Paura, Dispiacere,Disgusto
Aspettativa, Rabbia
Anna Maria Carbone
23. La paura
La paura rappresenta la risposta evolutiva
ad uno stimolo percepito e classificato come MINACCIA.
Alcuni psichiatri sostengono che è
all’origine del pensiero razionale.
E’ senz’altro necessaria per la conservazione della vita e, quindi, della specie.
Come faccio a
non farmi mangiare
dallo squalo?
Anna Maria Carbone
24. L’ansia
L'ansia è uno stato caratterizzato
da una sensazione di paura
non connessa ad alcuno
stimolo specifico.
Si distingue dalla paura vera e propria
per il fatto di essere aspecifica,
vaga o derivata da un conflitto interiore.
Iperattività del sistema nervoso autonomo
e in generale della classica risposta
del sistema simpatico
di tipo quot;combatti o fuggiquot;.
Anna Maria Carbone
25. Qualche dato sulla diffusione del fenomeno
Studio ESEMeD
(European Study of the Epidemiology of Mental Disorders),
in sei paesi europei.
In Italia:
11% soffre di un qualche disturbo affettivo (depressione)
e 11% di qualche disturbo d'ansia.
Media europea:
14% soffrono di depressione
e 16 % con disturbi d'ansia.
Stati Uniti:
I National Institutes of Health dicono che nel corso di un anno
20% soffre di un qualche disturbo mentale.
più del 30 % degli universitari americani
dichiarano di soffrire di ansia e depressione.
Lo studio riporta i soli casi diagnosticati.
Una stima prudente quantifica le reali proporzioni del fenomeno
in almeno il doppio.
Anna Maria Carbone
26. La percezione del rischio
A partire dagli anni settanta si è sviluppata una vasta serie di studi
sulla psicologia della percezione per individuare le mental
strategies
e gli heuristic principles con cui le persone cercano di orientarsi
in un mondo percepito come incerto.
Queste strategie possono portare a distorsioni percettive.
In particolare, è stata riscontrata una frequente sensazione di
“immunità soggettiva”da parte di coloro che avevano familiarità
con una determinata situazione, ad esempio i tecnici di un impianto,
o coloro che ritenevano di poter controllare i fattori che potevano
portare ad un disastro.
Anna Maria Carbone
27. La percezione del rischio
Una differenza importante nel grado di allarme
è data dalla differenza fra
rischi di origine naturale e altri imputabili all’uomo,
così come la differenza fra
rischi assunti volontariamente e rischi imposti da altri,
e infine fra rischi noti e rischi occulti
che, una volta trapelati, si trasformano
fatalmente in rischi occultati.
Anna Maria Carbone
28. La percezione del rischio
Concetti emergenti
RISCHIO (risk)
PERICOLO (danger/hazard)
INCERTEZZA (uncertainty)
SICUREZZA (safety)
VANTAGGIO (benefit)
ESPOSIZIONE (exposure)
Anna Maria Carbone
29. Il paradosso
Il grande paradosso che vive oggi
la scienza è quello di essere
una cultura di fatto egemone - poche
altre sono capaci di cambiare così a fondo
e rapidamente il nostro modo di vivere,
lavorare e pensare - ma tra le meno
diffuse e condivise.
Le indagini internazionali sono quasi
unanimi nel denunciare
la carenza di cultura scientifica
anche nei paesi più avanzati.
G. Carrada
Anna Maria Carbone
30. Le priorità
L’obiettivo generale di una efficace attività di comunicazione della scienza
è (ri)costruire un clima di reciproca conoscenza e fiducia
tra scienza e società,
stabilendo un dialogo nel quale l’atteggiamento di apertura
sia autentico.
Anna Maria Carbone
31. Le priorità
Dalla competenza tecnica
alla competenza relazionale
La nuova necessità di comunicare
al pubblico misura il successo
della scienza:
sapere,
e saper fare
non bastano più.
Oggi occorre anche:
saper ascoltare,
saper spiegare,
saper dialogare,
saper comunicare.
Anna Maria Carbone
32. Le priorità
Dall’esattezza
all’efficacia
Il principale problema nel comunicare
la scienza è quello del linguaggio.
I concetti espressi
nel linguaggio scientifico,
devono trovare corrispondenza
nel linguaggio ordinario,
ricco di termini
che designano più cose diverse.
Gli scienziati spesso
sono restii a “semplificare”...
ma “semplificare” non è
“banalizzare”.
Anna Maria Carbone
33. Le priorità
Dalla divulgazione
alla comunicazione
La comunicazione della scienza
deve essere fatta “dalla scienza”.
Chiunque altro si trovi
nel ruolo di interprete,
deve essere competente,
conservare rigore e precisione,
pena la perdita parziale
(o addirittura completa)
del contenuto del messaggio
scientifico,
una sua mistificazione.
Dall’informazione “a una via”
alla comunicazione “a due vie”
Anna Maria Carbone
34. Le priorità
Dal contatto mediato
al contatto diretto
Cercare, inventare, perseguire tutte
le possibili occasioni di contatto diretto
tra scienziati e società
che servano ad avvicinare cittadini
e mondo scientifico
fuori e dentro le sedi
istituzionali.
Assumersi la necessità
di contenere
il sensazionalismo mediatico.
Anna Maria Carbone
35. Le priorità
Dai mass media
ai new media
La “rivoluzione” del web 2.0
Gli strumenti di comunicazione
sono aumentati
e sono considerati più autorevoli:
Social Networking
Forum
Community
Blog
comunicazione tra pari
diffusione “virale”
nuovi segmenti “trasversali”
Anna Maria Carbone
36. Le priorità
Dall’opinione pubblica
alle tribù
Non si può più ragionare in termini
di “opinione pubblica”
indifferenziata.
La rivoluzione del web 2.0
ha ridefinito
i gruppi di interesse,
che si aggregano
spontaneamente, si scambiano
informazioni
e si considerano autorevoli.
stakeholders/influenti
comunità
tribù
partner
Anna Maria Carbone
37. In conclusione
Le ricadute sociali di un’efficace comunicazione scientifica sono notevoli:
i destinatari acquisiscono consapevolezza del proprio mondo
e si fanno partecipi delle scelte di sviluppo scientifico.
Si tratta perciò di raggiungere una democrazia dell’accesso
al sapere scientifico:
partecipare alle scelte,
essere responsabili delle decisioni.
Anna Maria Carbone
38. GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Anna Maria Carbone
amcarbone@scriverebene.it
www.scriverebene.blogspot.com
www.scriverebene.it
39. Gli obiettivi possibili
Svelare la bellezza della natura
Mostrare il metodo della scienza
Educare, spiegare, insegnare
Garantire il diritto all’informazione
Ottenere fondi/riconoscimenti/agibilita’
Garantire una cittadinanza piena
Diffondere la cultura
Anna Maria Carbone
40. Cosa comunicare della scienza?
Storie, personaggi, vicende?
Fatti/scoperte/gesta?
Concetti, idee?
Processi, metodi?
Soluzioni?
Proposte?
Anna Maria Carbone