Cosa intendiamo quando parliamo di competenza sportiva? È così rilevante, oggi, creare comunità sportive competenti? Che differenza c'è tra attitudini, capacità e abilità?
Da quale profilo possiamo partire per individuare la qualità della prestazione di un allenatore?
Cosa serve per raggiungere una buona performance sportiva?
Sempre più spesso l'esigenza delle organizzazioni sportive (Federazioni, Società, Associazioni) è quella di affinare i metodi di allenamento per raggiungere dei risultati in gara. Ma, a volte, questa necessità si scontra con i bisogni e i diritti degli atleti. Conoscere la motivazione delle persone è di sicuro il primo passo per impostare un programma di Mental Training adeguato e corretto.
Definire gli obiettivi (goal setting), regolare l'attenzione e ristrutturare le cognizioni (self talk) sono alcune delle tecniche dirette a innescare un circolo virtuoso in favore della self efficacy dell'atleta.
Customizzare la preparazione mentale sulla base delle caratteristiche e delle necessità dell'atleta o dell'intera squadra è una delle azioni essenziali che un professionista deve garantire sul campo.
Cosa serve per raggiungere una buona performance sportiva?
Sempre più spesso l'esigenza delle organizzazioni sportive (Federazioni, Società, Associazioni) è quella di affinare i metodi di allenamento per raggiungere dei risultati in gara. Ma, a volte, questa necessità si scontra con i bisogni e i diritti degli atleti. Conoscere la motivazione delle persone è di sicuro il primo passo per impostare un programma di Mental Training adeguato e corretto.
Definire gli obiettivi (goal setting), regolare l'attenzione e ristrutturare le cognizioni (self talk) sono alcune delle tecniche dirette a innescare un circolo virtuoso in favore della self efficacy dell'atleta.
Customizzare la preparazione mentale sulla base delle caratteristiche e delle necessità dell'atleta o dell'intera squadra è una delle azioni essenziali che un professionista deve garantire sul campo.
Slide presentate nel workshop tenuto per conto dell'associazione dei coach psicologi. Presentazione del mio modello di job o career coaching per definire obiettivi chiari e avere linee guida per un bilancio di competenze.
Benefici del connubio Sport + Coaching
L’approccio formativo, attraverso sport in grado di mettere alla prova i propri limiti,
determina una nuova consapevolezza delle potenzialità di una persona: per
facilitare questo cambiamento in assoluta sicurezza, DipTrip si avvale di un qualificatissimo
Staff composto da specifiche figure professionali dello sport e del
LifeCoaching. In questo modo, si impara a rimettere in discussione le più radicate
convinzioni per sperimentare nuove modalità comportamentali in contesti più
diversi e stimolanti, affrontando situazioni sfidanti e superando i propri pregiudizi,
fino a interpretare il cambiamento come opportunità anziché come minaccia.
Quello di DipTrip, è un modello particolarmente evoluto di Coaching aziendale,
perché aggiunge le valenze caratteristiche dello sport, per catalizzare i processi
di cambiamento che il Coaching stesso ha il compito di facilitare.
Il business coaching è una pratica decisamente diffusa e ampiamente (ri)conosciuta tra i coach professionisti. Tuttavia, esiste un ambito particolare del business coaching poco esplorato, ma dalle enormi potenzialità professionali: il C-level ed Executive Coaching. Le continue sfide dettate dalla globalizzazione, dalle pressioni ambientalistiche, dalla crescente responsabilizzazione sociale hanno reso i ruoli apicali delle aziende sempre meno stabili. Questi dirigenti hanno assoluto bisogno di essere affiancati da coach qualificati, in grado di accompagnarli lungo il percorso delle loro sfide.
requisiti di competenze per i coach professionisti - 3 modelli a confronto: Hay/McBer (ruolo), Daniel Goleman (ruolo), Paolo Petrucciani (a) ruolo e b) titolare)
L'evento Formativo dell'anno - Forum Sfide 2010. I relatori: Julio Velasco, Domenico De Masi, Owen Fitzpatrick, Franco Angioni, Enrico Bracalente, Andrea Mazzola, Max Damioli, Anthony Smith.
SdS - Scuola dello Sport, n° 120
ANNO EDIZIONE: 2019
GENERE: Rivista
CATEGORIE: Rivista SdS - Scuola dello Sport
PAGINE: 72
Gennaio/Marzo 2019
Lo sport si racconta. Olimpiade 1900 Parigi. Saint Louis, ancora una kermesse
Gianni Bondini
Federazioni. Comitato Italiano Paralimpico, viaggio al centro del pianeta Cip
Gianni Bondini, Simone Corbetta
Imparare dagli errori. Apprendimento motorio, errori e correzioni. (Parte seconda)
Giorgio Visintin
Fisiologia dello sport. Ottimizzare il recupero a seguito di lesioni nello sport di vertice. Simulazione mentale del gesto sportivo
Claire Calmel
Biologia dello sport. Dormire per migliorare le prestazioni
Mathias Kleine-Möllhoff
Scienza dello sport. Le sensazioni durante lo sforzo: un processo complesso
Frédéric Grappe
Scienza dello sport. Lo sviluppo della forza. Note di Biologia
Renato Manno
Management dello sport. La valorizzazione del calcio femminile in Italia
Alessandro Colli
Sport giovanile scolastico. Promozione dell’educazione fisica nella scuola primaria. I Quaderni di Sport di Classe (parte prima)
Paolo Seclì, Teresa Zompetti
Gli obiettivi che ci proponiamo sono :
1. attivare percorsi integrati scuola-famiglia- servizio sanitario-associazioni sportive al fine di mettere in atto corretti stili di comunicazione e di relazione, evitando l’insorgenza di rischi psicopatologici secondari;
2. attivare attività sportive in gruppo per promuovere un maggiore senso di efficacia individuale, una maggiore autonomia operativa, e il potenziamento delle abilità cognitive e/o adattive.
3. definizione di un Protocollo d’Intesa fra Regione Molise, MIUR, ASREM e Associazioni Sportive.
....E I NOSTRI DESTINATARI SONO tutti i bambini e ragazzi con disabilità intellettiva e DPS che spesso sono esclusi dalle attività sportive perché le Associazioni sportive non sono organizzate per accoglierli e perché spesso molti di loro non hanno preventiva contezza degli spazi e del tipo di abilità richieste
Le transizioni di carriera rappresentano un'area di competenza e di intervento per gli psicologi dello sport. La possibilità di fornire supporto all'atleta impegnato nello svolgersi delle diverse fasi che compongono la carriera sportiva richiede un set di abilità su cui è importante fare ricerca e stilare dei protocolli applicativi. Naturalmente parliamo di un'esperienza che a diversi livelli si integra nel ciclo di vita della persona e pertanto è necessario considerare i fattori determinanti in modo che le transizioni e le conseguenti trasformazioni siano rispettose del processo di adattamento sotteso.
Quindi:
qual è la definizione di carriera sportiva?
Come si inserisce lo psicologo dello sport?
Quali sono i fattori di indagine?
Quando usare gli strumenti di lavoro disponibili?
Questi e altri spunti in una breve trattazione di quello che può rappresentare un momento di difficoltà per un atleta e di come lo psicologo dello sport ha il compito di intervenire.
Per ulteriori chiarimenti: info@cpspescara.it
Gli psicologi dello sport supportano la salute mentale e il benessere psicologico delle persone coinvolte nel settore sportivo. Si avvalgono di un'attività di consulenza e di assistenza, oltre che di valutazione, e in caso di necessità stilano piani di trattamento specializzati. Lavorano principalmente in favore della salute mentale dell'atleta in considerazione delle sue prestazioni, ma possono rappresentare una guida anche al di fuori dello sport.
E poi:
qual è la definizione di psicologia dello sport?
Cosa fa lo psicologo dello sport?
Dove opera?
Come si articola la sua giornata di lavoro?
Questi e altri spunti in un compendio progettato per mostrare il risvolto pratico dello sforzo epistemiologico che continua a definire una professione, come quella dello psicologo in ambito sportivo, ancora tutta in divenire.
Per ulteriori chiarimenti: info@cpspescara.it
Slide presentate nel workshop tenuto per conto dell'associazione dei coach psicologi. Presentazione del mio modello di job o career coaching per definire obiettivi chiari e avere linee guida per un bilancio di competenze.
Benefici del connubio Sport + Coaching
L’approccio formativo, attraverso sport in grado di mettere alla prova i propri limiti,
determina una nuova consapevolezza delle potenzialità di una persona: per
facilitare questo cambiamento in assoluta sicurezza, DipTrip si avvale di un qualificatissimo
Staff composto da specifiche figure professionali dello sport e del
LifeCoaching. In questo modo, si impara a rimettere in discussione le più radicate
convinzioni per sperimentare nuove modalità comportamentali in contesti più
diversi e stimolanti, affrontando situazioni sfidanti e superando i propri pregiudizi,
fino a interpretare il cambiamento come opportunità anziché come minaccia.
Quello di DipTrip, è un modello particolarmente evoluto di Coaching aziendale,
perché aggiunge le valenze caratteristiche dello sport, per catalizzare i processi
di cambiamento che il Coaching stesso ha il compito di facilitare.
Il business coaching è una pratica decisamente diffusa e ampiamente (ri)conosciuta tra i coach professionisti. Tuttavia, esiste un ambito particolare del business coaching poco esplorato, ma dalle enormi potenzialità professionali: il C-level ed Executive Coaching. Le continue sfide dettate dalla globalizzazione, dalle pressioni ambientalistiche, dalla crescente responsabilizzazione sociale hanno reso i ruoli apicali delle aziende sempre meno stabili. Questi dirigenti hanno assoluto bisogno di essere affiancati da coach qualificati, in grado di accompagnarli lungo il percorso delle loro sfide.
requisiti di competenze per i coach professionisti - 3 modelli a confronto: Hay/McBer (ruolo), Daniel Goleman (ruolo), Paolo Petrucciani (a) ruolo e b) titolare)
L'evento Formativo dell'anno - Forum Sfide 2010. I relatori: Julio Velasco, Domenico De Masi, Owen Fitzpatrick, Franco Angioni, Enrico Bracalente, Andrea Mazzola, Max Damioli, Anthony Smith.
SdS - Scuola dello Sport, n° 120
ANNO EDIZIONE: 2019
GENERE: Rivista
CATEGORIE: Rivista SdS - Scuola dello Sport
PAGINE: 72
Gennaio/Marzo 2019
Lo sport si racconta. Olimpiade 1900 Parigi. Saint Louis, ancora una kermesse
Gianni Bondini
Federazioni. Comitato Italiano Paralimpico, viaggio al centro del pianeta Cip
Gianni Bondini, Simone Corbetta
Imparare dagli errori. Apprendimento motorio, errori e correzioni. (Parte seconda)
Giorgio Visintin
Fisiologia dello sport. Ottimizzare il recupero a seguito di lesioni nello sport di vertice. Simulazione mentale del gesto sportivo
Claire Calmel
Biologia dello sport. Dormire per migliorare le prestazioni
Mathias Kleine-Möllhoff
Scienza dello sport. Le sensazioni durante lo sforzo: un processo complesso
Frédéric Grappe
Scienza dello sport. Lo sviluppo della forza. Note di Biologia
Renato Manno
Management dello sport. La valorizzazione del calcio femminile in Italia
Alessandro Colli
Sport giovanile scolastico. Promozione dell’educazione fisica nella scuola primaria. I Quaderni di Sport di Classe (parte prima)
Paolo Seclì, Teresa Zompetti
Gli obiettivi che ci proponiamo sono :
1. attivare percorsi integrati scuola-famiglia- servizio sanitario-associazioni sportive al fine di mettere in atto corretti stili di comunicazione e di relazione, evitando l’insorgenza di rischi psicopatologici secondari;
2. attivare attività sportive in gruppo per promuovere un maggiore senso di efficacia individuale, una maggiore autonomia operativa, e il potenziamento delle abilità cognitive e/o adattive.
3. definizione di un Protocollo d’Intesa fra Regione Molise, MIUR, ASREM e Associazioni Sportive.
....E I NOSTRI DESTINATARI SONO tutti i bambini e ragazzi con disabilità intellettiva e DPS che spesso sono esclusi dalle attività sportive perché le Associazioni sportive non sono organizzate per accoglierli e perché spesso molti di loro non hanno preventiva contezza degli spazi e del tipo di abilità richieste
Le transizioni di carriera rappresentano un'area di competenza e di intervento per gli psicologi dello sport. La possibilità di fornire supporto all'atleta impegnato nello svolgersi delle diverse fasi che compongono la carriera sportiva richiede un set di abilità su cui è importante fare ricerca e stilare dei protocolli applicativi. Naturalmente parliamo di un'esperienza che a diversi livelli si integra nel ciclo di vita della persona e pertanto è necessario considerare i fattori determinanti in modo che le transizioni e le conseguenti trasformazioni siano rispettose del processo di adattamento sotteso.
Quindi:
qual è la definizione di carriera sportiva?
Come si inserisce lo psicologo dello sport?
Quali sono i fattori di indagine?
Quando usare gli strumenti di lavoro disponibili?
Questi e altri spunti in una breve trattazione di quello che può rappresentare un momento di difficoltà per un atleta e di come lo psicologo dello sport ha il compito di intervenire.
Per ulteriori chiarimenti: info@cpspescara.it
Gli psicologi dello sport supportano la salute mentale e il benessere psicologico delle persone coinvolte nel settore sportivo. Si avvalgono di un'attività di consulenza e di assistenza, oltre che di valutazione, e in caso di necessità stilano piani di trattamento specializzati. Lavorano principalmente in favore della salute mentale dell'atleta in considerazione delle sue prestazioni, ma possono rappresentare una guida anche al di fuori dello sport.
E poi:
qual è la definizione di psicologia dello sport?
Cosa fa lo psicologo dello sport?
Dove opera?
Come si articola la sua giornata di lavoro?
Questi e altri spunti in un compendio progettato per mostrare il risvolto pratico dello sforzo epistemiologico che continua a definire una professione, come quella dello psicologo in ambito sportivo, ancora tutta in divenire.
Per ulteriori chiarimenti: info@cpspescara.it
Come si passa dalla libertà di movimento alla capacità di azione, nel rispetto assoluto delle tappe evolutive dell'individuo?
Libertà, capacità, movimento e azione sono elementi fondamentali se si parla di educazione motoria, devono essere definiti e affermati. Ma quali sono i principi base tra gli ambienti scolastici e le società sportive? Esistono dei metodi operativi validi per entrambi i contesti? E in quale direzione occorre progettare per essere di supporto al tessuto sportivo? A queste e altre domande bisogna dare delle risposte chiare e fondate, partendo da degli spunti di riflessione e approfondendo i dettagli in maniera autonoma e responsabile.
Quante e quali competenze deve assemblare un tecnico dedito ai settori giovanili? Quali sono i principi base su cui fondare la consapevolezza di partenza? E quali azioni occorre intraprendere per essere efficaci e consentire ai giovani un'esperienza emotivamente sostenibile?
Partendo dal presupposto che in età evolutiva lo sport debba essere anzitutto fonte di gioia e felicità, alcune considerazioni possono favorire l'espressione del tecnico nell'ambito del lavoro che è chiamato a svolgere.
- Cosa si intende per sensibilità sul piano fisiologico;
- quale rapporto c'è tra sensibilità e cresibilità;
- quanto conta la sensibilità nell'elaborare le informazioni;
- cosa fa l'atleta per stimolare gli analizzatori sensoriali;
- è importante parlare di sensibilità nell'ambito della psicologia dello sport?
Che cos'è la creatività e come si sviluppa il processo creativo?
Approfondire le basi neurali della capacità di pensare in modo originale è l'unico modo per definire in maniera oggettiva la creatività.
Ad oggi le ipotesi a riguardo sono diverse, alcune più accreditate di altre. Ma i meccanismi neurobiologici potrebbero in un futuro non troppo lontano consentirci di valutare il pensiero creativo e i livelli di intelligenza dell'individuo.
La cresibilità® è un modello impostato per tutelare lo sviluppo della persona a partire dall'espressione del pensiero creativo, e viene studiato soprattutto in riferimento al settore sportivo.
Qual è il ruolo dello psicologo dello sport nell'attività agonistica? Come si distingue un campione? Quanto è importante lavorare sull'auto-efficacia? Quali metodi di lavoro compongono un programma di mental training? Che relazione c'è tra emozioni e arousal?
Che differenza c'è tra attività sportiva ed esercizio fisico? Praticare sport a scuola e in Società è la stessa cosa? Come si profila il rischio del drop-out sportivo nei giovani? Quali riflessioni occorre fare sul processo di I-A?
Che cos'è la psicologia dello sport? Quali sono le sue direttive di intervento? Esiste la persona fisicamente educata? Qual è la definizione di sport? Qual è il connubio tra medicina e psicologia dello sport?
Cosa sono i neuroni a specchio? Che ruolo hanno i comportamenti imitativi? Qual è l'importanza dei processi cognitivi legati all'imitazione? Si può imparare a praticare uno sport osservando gli altri?
Autore: Margherita Sassi
info@cpspescara.it
Cos'è il flow? Che differenza c'è tra peak experience e peak performance? Come si raggiunge e come si mantiene lo stato di flow? Si può cominciare a lavorarci da giovani?
More from Centro di Psicologia dello Sport - Pescara (Italy) (11)
1. COMPETENZA
SPORTIVA
CORSO DI FORMAZIONE
1
Ente promotore: Centro di Psicologia dello Sport PESCARA
Responsabile: Dr.ssa Margherita Sassi
Contatti: info@cpspescara.it
COMPETENZA SPORTIVA | PAG.
2. Dal credere di farsi i fatti propri al farci responsabilmente i fatti
nostri (cit. Flavio Tranquillo), la strada è lunga e va intrapresa.
2
COMPETENZA SPORTIVA | PAG.
Nella CS rientrano le abilità (risorse) necessarie perché ogni persona, in relazione alla qualità del proprio stile di vita, sviluppi: 1) auto-
consapevolezza; 2) responsabilità sociale; 3) capacità di auto-gestione; 4) capacità di auto-motivazione.
PERCHÉ CREARE
COMUNITÀ SPORTIVE
COMPETENTI
LO SPORTIVO COMPETENTE
3. 3
COMPETENZA SPORTIVA | PAG.
CONFERIRE VALORE ALL’ATTIVITÀ FISICA
SELEZIONARE e VALUTARE gli elementi fondanti il settore sportivo per
stabilire una prospettiva comune.
01
TUTELARE IL BENESSERE ALTRUI E PROPRIO
RISTRUTTURARE l’idea di sport come espressione di umanità e di
formazione personale e sociale.
02
ISPIRARE LA GENERAZIONE ALPHA
ATTINGERE alle capacità utili per soddisfare i bisogni comunitari, in
un’ottica a medio-lungo termine.
03
LA COMPETENZA SPORTIVA IN ATTO
4. 4
COMPETENZA SPORTIVA | PAG.
2004-2013
Progetti e corsi di formazione nati
dalla confluenza tra Medicina e
Psicologia dello sport.
2014 Febbraio
Prima edizione del Corso di
Competenza Sportiva presso la ASL
di Pescara.
LA COMPETENZA SPORTIVA IN ORIGINE
5. 5
COMPETENZA SPORTIVA | PAG.
2015
Seconda edizione del Corso di
Competenza Sportiva presso la ASL di
Pescara.
2014 Maggio
“L’approccio cognitivo-comportamentale
in un corso di competenza sportiva”
Congresso AIPS - Rovereto
2016
Terza edizione del Corso di
Competenza Sportiva presso le
Piscine Le Naiadi di Pescara.
Giugno 2014
“La competenza sportiva. Ispirare consapevolezza
con la prospettiva di fare squadra”
Learning News AIF, anno VIII – N. 6
6. Quando si tratta di Competenza Sportiva, quali sono le professioni e i ruoli
coinvolti? Un allenatore deve dimostrare una competenza sportiva? Com’è
possibile risalire dalla sua prestazione al grado di competenza?
6
COMPETENZA SPORTIVA | PAG.
È fondamentale distinguere gli aspetti della prestazione coincidenti con i risultati finali da quelli che, invece, riguardano le diverse attività
svolte dall’allenatore per raggiungerli. ▶ La prestazione rientra in una prospettiva multidimensionale.
L’ALLENATORE È UNO
SPORTIVO?
DIMENSIONI TECNICHE E PSICOSOCIALI DELLA PRESTAZIONE DELL’ALLENATORE
7. LA PRESTAZIONE DELL’ALLENATORE
7
COMPETENZA SPORTIVA | PAG.
C
CONTEXTUAL PERFORMANCE
È una condotta non direttamente
legata ai compiti di ruolo, ma che
sostiene la qualità dei rapporti.
A
ADAPTIVE PERFORMANCE
È funzionale sia per affrontare
attivamente il lavoro concreto sia per
farsi carico della realizzazione delle
proprie aspettative/desideri.
T
TASK PERFORMANCE
Conoscenza dichiarativa x
conoscenza procedurale (skills) x
motivazione.
1. Efficienza nei compiti specifici;
2. Efficienza nei compiti non specifici;
3. Efficienza nella comunicazione scritta
e orale; 4. Efficienza di supervisione;
5. Efficienza manageriale e
amministrativa; 6. Disciplina personale;
7. Sforzo e impegno; 8. Promozione
del lavoro del team.
1. Gestione costruttiva delle relazioni
con colleghi, dirigenti, famiglie;
2. Fornire aiuto ai tecnici più giovani;
3. Svolgere volontariamente attività
non richieste dal ruolo lavorativo;
4. Facilitare la cooperazione di un
gruppo di lavoro o fra gruppi; 5.
Promuovere gli interessi collettivi
anche a scapito dei propri.
1. Gestire emergenze e situazioni di
crisi; 2. Gestire situazioni stressanti;
3. Risolvere problemi creativamente;
4. Imparare nuovi compiti, metodi di
allenamento e l’uso delle tecnologie; 5.
Affrontare situazioni incerte e
impreviste; 6. Dimostrare adattabilità
interpersonale, culturale, valoriale e
alle situazioni fisico-ambientali.
8. LA PRESTAZIONE
DI UN ALLENATORE
Mister TAC allena i giovani under 16 e 18 da 5 anni in una Società di pallavolo
di provincia. C1. Dimostra competenza nei compiti specifici del suo lavoro di
allenatore rispetto sia agli atleti che ai colleghi e alle famiglie. A2. Si è
impegnato ad apprendere le nuove tecnologie di allenamento adattandosi
bene alle esigenze e agli stili comunicativi dei ragazzi. C3. Tende ad aiutare i
colleghi nel riprendere il loro lavoro a seguito di un’assenza. T4. Nel suo lavoro
soddisfa pienamente i criteri adottati dalla Società per la valutazione della
prestazione lavorativa sul piano della formazione, dell’aggiornamento e delle
metodologie di allenamento. C5. Di sua volontà si presta a fare cose utili per la
Società anche se non formalmente richieste dal suo ruolo. A6. Dimostra
notevole sensibilità nelle relazioni interpersonali adattando il proprio stile
comunicativo a quello dei colleghi per facilitare la collaborazione quotidiana.
8
COMPETENZA SPORTIVA | PAG.
9. LA PRESTAZIONE
DI UN ALLENATORE
T7. Appare adeguato a svolgere un ruolo lavorativo di livello superiore (ad es.
direttore sportivo). T8. Risulta competente nelle aree di attività specifiche e non
specifiche del lavoro da allenatore, le gestisce in modo efficiente, rispettando
le scadenze. A9. Di fronte alle difficoltà o agli imprevisti cerca personalmente
soluzioni creative adattandosi anche alle carenze di risorse della Società. C10.
Di sua iniziativa orienta i nuovi allenatori perché s’inseriscano con facilità nel
lavoro. C11. Usa parte del suo tempo per aiutare i colleghi soprattutto quando
i campionati si sovrappongono e il carico di lavoro aumenta. A12. Dimostra
forza di volontà di fronte alle difficoltà degli atleti cercando di controllare le
proprie emozioni e ridurre le tensioni collettive che si scatenano. C13. Formula
volontariamente proposte innovative al di fuori dei suoi gruppi di atleti per
migliorare la qualità complessiva della Società.
9
COMPETENZA SPORTIVA | PAG.
10. LA PRESTAZIONE
DI UN ALLENATORE
T14. Pianifica, organizza e monitora con cura le attività necessarie per
raggiungere gli obiettivi del suo lavoro e soddisfare le scadenze previste. A15.
Svolge volentieri funzioni anche non esplicitamente richieste dalla Società, ma
molto utili per sostenere la sua immagine complessiva. T16. Considerando i
risultati delle squadre che allena si rileva che alla fine del campionato egli
raggiunge gli obiettivi del suo lavoro.
10
COMPETENZA SPORTIVA | PAG.
11. 11
COMPETENZA SPORTIVA | PAG.
Empatia
75%
SOCIAL SKILLS:
Capacità
comunicative
85%
Decision making
70%
Problem solving
80%
PERSONAL SKILLS:
Perché valutare la CS in questi termini?
Per discutere un’idea diffusa secondo cui è possibile acquisire una competenza sportiva, tralasciando la possibilità di divenire
competente, anzitutto, in quanto persona (Togni, 2009).
VALUTAZIONE DELLE ABILITÀ
qualità e quantità
12. COMPETENZE UTILI CON ATLETI EVOLUTI - 1
12
COMPETENZA SPORTIVA | PAG.
1
Acquisire costantemente
nuove tattiche e strategie
di allenamento per
ampliare il proprio
repertorio.
METACOGNIZIONE
4
Sapere che se qualcosa
ha funzionato in passato
non per questo
funzionerà ancora
per forza.
CONVINZIONI
2
Utilizzare come abitudine
strumenti di
autovalutazione che
facilitino gli
aggiustamenti necessari.
COMPORTAMENTI
3
Garantirsi onestà e
pazienza, considerato che
la maturazione della
professionalità richiede
tempo ed energie.
EMOZIONI
13. COMPETENZE UTILI CON ATLETI EVOLUTI - 2
13
COMPETENZA SPORTIVA | PAG.
5
Avere forza di volontà e
accettare che questo sia
indispensabile per
raggiungere degli
obiettivi sfidanti.
COMPORTAMENTI
8
Aiutare costantemente gli
atleti nel definire e
perseguire gli obiettivi
condivisi.
COMPORTAMENTI
6
Sapere che l’expertise
(know-how) implica più
tempo di quello che si
crede e prevenire così
false aspettative.
CONVINZIONI
7
Osservare il contesto
allargato in cui si opera,
affinando un proprio stile
di allenamento al fine
della massima
espressione comune, nel
rispetto di sé e degli altri.
COMPORTAMENTI
14. COMPETENZE UTILI CON ATLETI EVOLUTI - 3
14
COMPETENZA SPORTIVA | PAG.
9
Entrare in empatia con
gli atleti e farsi
coinvolgere dal loro
sviluppo personale e
sportivo, mettendo
da parti i propri fini.
EMOZIONI
12
Utilizzare metodi di
allenamento divertenti,
partendo dalla volontà di
raggiungere assieme
delle mete sfidanti.
EMOZIONI
10
Ascoltare e rispettare idee
ed emozioni degli atleti,
favorendo la coerenza
necessaria con i
comportamenti da
assumere in vista degli
obiettivi prefissi.
COMPORTAMENTI
11
Sapere gli elementi
fondanti la propria
professionalità e metterli
al servizio degli atleti.
COMPORTAMENTI
15. COMPETENZE UTILI CON ATLETI EVOLUTI - 4
15
COMPETENZA SPORTIVA | PAG.
13
Comunicare agli atleti
in maniera chiara
e centrata
i propri pensieri,
le convinzioni e le
prospettive future.
COMPORTAMENTI
16
Prendere le decisioni finali
in maniera autonoma,
dopo aver ascoltato e
affrontato il problema
coinvolgendo gli atleti.
COGNIZIONI
14
Alternare capacità di
analisi e sintesi per
ipotizzare scenari futuri
e prevedere
anticipatamente
le risposte degli atleti.
COGNIZIONI
15
Favorire qualsiasi tipo
di opinione (ovviamente
nel rispetto altrui) senza
che nessuno si senta
intimidito nell’esprimersi.
EMOZIONI
16. 16
COMPETENZA SPORTIVA | PAG.
COMPETENZE UTILI CON GIOVANI ATLETI
Impiegare il pensiero critico per adattare le
modalità di relazione e di insegnamento,
soprattutto considerate le notevoli
variazioni abbinate all’età evolutiva.
Coltivare lo stimolo a migliorare
il proprio stile di insegnamento
in maniera costante.
Valutare e rimodulare il proprio approccio e
le strategie didattiche utilizzate.
Stimolare il desiderio dei giovani
di sperimentare ed apprendere al fine
di maturare una motivazione intrinseca
in ciascun atleta.
Aiutare e sostenere i giovani nel valutare
le risorse e le attitudini personali
per definire obiettivi
a breve e medio termine.
Prendere consapevolezza del proprio stile
di insegnamento, sviluppandolo e
potenziandolo.
COMPORTAMENTI
COMPORTAMENTI
METACOGNIZIONE
EMOZIONI
COGNIZIONI
EMOZIONI
17. STILE
DELL’ALLENATORE
17
COMPETENZA SPORTIVA | PAG.
LIVELLO DI MATURITÀ
DEGLI ATLETI
M2 M1
Basso
M3
M4
Alto Medio
Competenze
S2
persuadere
S1
prescrivere
S3
coinvolgere
S4
delegare
Orientamento al compito
Orientamento
alle
relazioni
(Comportamento direttivo)
(Comportamento
di
sostegno)
+
+
-
-
18. CONTATTACI ORA
18
COMPETENZA SPORTIVA | PAG.
Centro di Psicologia dello Sport PESCARA
E-mail: info@cpspescara.it
T: 085297338
M: +393383815371
Indirizzo:
Via Ancona, 68 Pescara
65121
SIAMO
QUI