Ambrosetti Asset Management SIM presenta un documento di sintesi dell’andamento dei principali mercati nel 2017 e le attese previste per il 2018 elaborate dai nostri modelli di analisi oggettivi e ad elevato tasso di successo Evidence Based Performance Analysis®.
Buona lettura.
AAM "Fusion Approach": integrazione di strategie di Asset Allocation e Asset Selection con adeguati modelli di Market Timing che permette la realizzazione di soluzioni ad elevata efficienza combinando rendimenti accettabili con rischi sostenibili.
Ambrosetti Asset Management SIM presenta un documento di sintesi dell’andamento dei principali mercati nel 2017 e le attese previste per il 2018 elaborate dai nostri modelli di analisi oggettivi e ad elevato tasso di successo Evidence Based Performance Analysis®.
Buona lettura.
AAM "Fusion Approach": integrazione di strategie di Asset Allocation e Asset Selection con adeguati modelli di Market Timing che permette la realizzazione di soluzioni ad elevata efficienza combinando rendimenti accettabili con rischi sostenibili.
Ambrosetti Asset Management SIM propone un breve riassunto delle teorie rivoluzionarie di Daniel Kahneman, psicologo istraeliano vincitore nel 2002 del premio Nobel per l’economia «per avere integrato risultati della ricerca psicologica nella scienza economica, specialmente in merito al giudizio umano e alla teoria delle decisioni in condizioni di incertezza».
Documento di sintesi dell’andamento dei principali mercati nel 2016 e le attese previste per il 2017 elaborate dai modelli di analisi oggettivi e ad elevato tasso di successo Evidence Based Performance Analysis®.
Report aggiornato a GIUGNO 2017 sui Mercati EmergentiPaolo Buro
Nel mercato finanziari si dice "Sell in May and go away", in questo preciso momento storico la tendenza al rialzo che persiste sui Mercati Azionari in generale ed in particolare su quelli dei Paesi Emergenti, fa sorgere dei dubbi su questo vecchio detto di borsa.
1. COMMENTO MENSILE
Novembre 2016
Gentile Collega,
nel mese di Ottobre il principale elemento caratterizzante i
mercati finanziari è stato certamente il rialzo che ha interessato i
rendimenti obbligazionari sia Usa che Euro. Il movimento ha
riguardato in particolare le scadenze lunghe portando risultati
sensibilmente negativi sul comparto delle obbligazioni
governative e generando, contestualmente, qualche incertezza in
più sul fronte azionario. Su questo frangente gli operatori hanno
dovuto gestire una significativa rotazione settoriale che ha visto
una correzione dei settori difensivi e ad alto dividendo a favore
dei comparti più ciclici in particolare quello bancario, vero leader,
nelle passate settimane, in termini di performance. Analizzando
con maggiore dettaglio i risultati evidenziamo una elevata
selettività, soprattutto sul frangente azionario dove gli Stati Uniti
perdono terreno (-1.94%) ed è, invece, il Giappone (+5.31%) a
guidare i rialzi, seguito in generale dall’area Euro (1.77%).
All’interno del vecchio continente tuttavia le divergenze sono
significative: molto bene l’Italia (+4.41%), chiamata a recuperare
una sottoperformance annuale decisamente marcata, mentre è
addirittura in controtendenza il mercato svizzero (-3.82%).
Analoga situazione si registra sui mercati emergenti con l’indice
generale (+0.18%) che poco rappresenta le dinamiche delle
singole borse trainate da un esuberante Brasile (+11.2% nel
mese).
ESPOSIZIONE PESO
Buona Performance!
Ambrosetti Asset Management SIM S.p.A.
Via Conciliazione 1, 22100 Como
+39 031338391
comunicazioni@ambrosettiam.com
www.ambrosettiam.com
A livello settoriale spicca il settore finanziario, in particolare nella sua declinazione bancaria, unico comparto a livello mondiale
capace di generare risultati positivi nel mese appena conclusosi. Sul lato obbligazionario, come già detto, soffrono i governativi (Usa
-1.19%, Germania -2.08%, Italia -2.64%) accompagnati da perdite oltre il -1% sia dei temi corporate che dei titoli dei paesi emergenti.
Decisamente aumentata la tensione a livello di spread Btp-Bund, indicazione di uno squilibrio latente in area Euro ad oggi lontano da
una risoluzione. Ancora alto il nervosismo sulle materie prime con il Petrolio alla ricerca di una stabilizzazione delle quotazioni e con
l’Oro in netta flessione. Qualche tensione in più si inizia a registrare anche sul fronte valutario con gli equilibri di Euro/Dollaro che
cominciano a scricchiolare e riportano le quotazioni al ribasso fino in area 1.08. In questo scenario di inizio trimestre, la problematica
sulla dinamica attesa dei tassi di interesse si va ad incastrare con altre note questioni economiche e geopolitiche, ancora in sviluppo,
che contribuiscono ad alimentare sul mercato un clima di incertezza.
Il cantiere più importante ancora aperto rimane certamente la Brexit che traccia attorno a sé un percorso lungo e molto complesso i
cui potenziali effetti risultano ancora tutti da delinearsi. A ciò si affiancano le tensioni ancora vive sul prezzo del Petrolio, con
conseguenze a carattere globale, mentre sul lato Euro l’avvicinarsi del referendum italiano non assume solo una valenza simbolica ma
porta con sé anche il pericolo concreto di una crisi di governo e soprattutto il rischio di una battuta di arresto della fase di
rafforzamento del settore bancario con conseguenze importanti non solo a livello domestico.
Il mese di Novembre porterà dunque con sé queste tematiche, unite agli esiti elettorali in America, in un contesto di chiusura d’anno
in cui riteniamo che i mercati azionari presentino una impostazione positiva in termini di attese.
Sono soprattutto le borse dell’area Euro quelle chiamate a confermare i recenti recuperi di forza in grado di ristabilire rinnovati
equilibri dopo il lungo periodo di generale sottovalutazione. I rischi maggiori, in ottica strategica, restano concentrati sul frangente
obbligazionario, sebbene le recenti flessioni sui temi governativi Euro ed Italia in particolare possano rappresentare una interessante
opportunità di breve termine.
Per il MESE DI NOVEMBRE viene mantenuta elevata l’esposizione azionaria
complessiva in un inquadramento atteso positivo per l’intero trimestre.
Sul lato allocazione si confermano a livello settoriale le scelte a favore di
Telecommunication, Healthcare ed Utilities mentre sul lato geografico
rimane basso il peso dei mercati emergenti con investimenti convogliati
verso Usa ed area Euro ed in particolare su Germania ed Italia. A livello
obbligazionario restano privilegiate le tematiche a spread in particolare su
scadenze di breve. La selezione privilegia un approccio prudenziale con un
rischio complessivo del portafoglio ancora contenuto. Rimane invece
sostanzialmente bilanciata l’esposizione valutaria extra euro.
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