Dossier WWF Italia : Trivelle in vista 2013WWF ITALIA
Nel dossier “Trivelle in vista” il WWF Italia denuncia che il decreto ministeriale del Mise non fa che delimitare la nuova mappa delle aree di interdizione (a 12 miglia dalle aree protette costiere e marina e dalle linee di costa), ma niente dice sull’effetto sanatoria per tutti i procedimenti in corso al 29 giugno 2010 dell’art. 35 del “decreto sviluppo” del 2012 (dl 83/2012) né presenta un calcolo di quanti Kmq sono di fatto già interessati da istanze, permessi di ricerca e concessioni di coltivazione di idrocarburi pur ricadendo nelle zone oggi interdette.
Il Dissesto Idrogeologico Italiano - Andrea Zelioli servizi a rete 2018Andrea Zelioli
Come risulta dai rapporti dell’Agenzia Europea dell’Ambiente,
le frane in Europa sono per lo più concentrate nelle montagne,
scogliere e aree costiere, e solo ultimamente, molti
paesi, percependo l’importanza di tenere sotto controllo il
fenomeno, stanno inserendo nel dettato normativo norme e
regolamenti in merito.
L’Italia è il paese che, purtroppo, ha il numero dieci volte
maggiore di frane rispetto al resto dei paesi europei.
Dossier WWF Italia : Trivelle in vista 2013WWF ITALIA
Nel dossier “Trivelle in vista” il WWF Italia denuncia che il decreto ministeriale del Mise non fa che delimitare la nuova mappa delle aree di interdizione (a 12 miglia dalle aree protette costiere e marina e dalle linee di costa), ma niente dice sull’effetto sanatoria per tutti i procedimenti in corso al 29 giugno 2010 dell’art. 35 del “decreto sviluppo” del 2012 (dl 83/2012) né presenta un calcolo di quanti Kmq sono di fatto già interessati da istanze, permessi di ricerca e concessioni di coltivazione di idrocarburi pur ricadendo nelle zone oggi interdette.
Il Dissesto Idrogeologico Italiano - Andrea Zelioli servizi a rete 2018Andrea Zelioli
Come risulta dai rapporti dell’Agenzia Europea dell’Ambiente,
le frane in Europa sono per lo più concentrate nelle montagne,
scogliere e aree costiere, e solo ultimamente, molti
paesi, percependo l’importanza di tenere sotto controllo il
fenomeno, stanno inserendo nel dettato normativo norme e
regolamenti in merito.
L’Italia è il paese che, purtroppo, ha il numero dieci volte
maggiore di frane rispetto al resto dei paesi europei.
Cambiamenti climatici globali e possibili impatti nell’area mediterraneaCNR-ISMed
"Cambiamenti climatici globali e possibili impatti nell’area mediterranea"
Giorgio Budillon
Università degli Studi di Napoli “Parthenope”
Direttore Dipartimento di Scienze e Tecnologie
Climate change, socio-economic crises and food (in) security: a Mediterranean in Transition. Conference in memory of Eugenia Ferragina
2018, 17th September
Italian Navy Officer’s Club, Naples Via Cesario Console, 3 bis Naples (Italy)
Institute for Studies on Mediterranean Societies, National Council of Research
www.issm.cnr.it/en/
Il fermo del Centro Olio.
Barriere idrauliche, controlli all’interno
del serbatoio, tre quarti di olio sversato
già recuperato. Intanto si procede velocemente
verso il piano di ripristino ambientale
e la messa in sicurezza.
Ecco come ci siamo attivati per normalizzare
la situazione emersa ad aprile.
Il recepimento della legge 132/2016 in ambito nazionale e regionale: l'esperi...Snpambiente
Intervento di Paola Gazzolo, Assessore alla difesa del suolo, della costa, protezione civile e politiche ambientali
e della montagna, Regione Emilia-Romagna, alla Summer school AssoArpa (Cagliari, 27 settembre 2017)
I 10 messaggi chiave più importanti del Libro Bianco 2022Servizi a rete
IWS Italian Water Tour 2022 – Gruppo CAP, 2 novembre | Presentazione di Benedetta Brioschi - Community Valore Acqua per l’Italia di The European House – Ambrosetti
Il «Rapporto sullo stato del paesaggio alimentare italiano» non è confortanteVita in Campagna
Elaborato da Eurispes e dal Corpo forestale dello Stato, il documento ci racconta con drammaticità il lento peggioramento dello stato del nostro territorio a seguito di nubifragi, alluvioni, terremoti e incendi. Mantenere sul territorio aziende agricole che ottengono remunerazioni soddisfacenti dalla produzione di prodotti tipici costituisce un’azione prioritaria ai fini della valorizzazione e della difesa dell’ambiente
La #cop21 e l'accordo di Parigi sul climaLuca Lombroso
Conferenza pubblica di
Luca Lombroso, Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”
sul tema ” La COP21 e l’accordo di Parigi sul clima” che si terrà mercoledì 10 febbraio alle 18.00
presso la Sala studenti della Biblioteca Scientifica Interdipartimentale, in via G. Campi 213/c a Modena.
Saluti e introduzione: prof. Glauco Ponterini, Direttore scientifico BSI UniMoRe, prof. Alessandro Capra, Direttore DIEF UniMoRe.
Tecnico dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari, Luca Lombroso, che ha partecipato come “observer” per il Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”
dell’Università di Modena e Reggio Emilia alla Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici di dicembre 2015, verrà in BSI per informare gli studenti, la comunità dell’Ateneo e i cittadini sui risultati
della Conferenza e per condividere con il pubblico le prospettive attuali e future connesse ai cambiamenti climatici, alle loro cause, agli effetti e alle possibili soluzioni in materia di ambiente e biodiversità, energie rinnovabili e nuove tecnologie, stili di vita, giustizia climatica ed etica ambientale, presentando anche alcuni esempi e proposte concrete al riguardo.
“L’accordo di Parigi, in qualsiasi prospettiva lo si veda, – commenta Lombroso – è un passo storico. A differenza delle ultime COP (Conferenze delle Parti delle Nazioni Unite sul clima) Parigi si è conclusa non solo con una “COP decision” ma è stato approvato anche un nuovo trattato internazionale. Viene stabilito per la prima volta, in modo politicamente vincolante, un limite di massimo riscaldamento planetario, inferiore di ben 2ºC rispetto all’era preindustriale
ed entro il 2100, facendo tutti gli sforzi per limitarlo a 1.5ºC”.
“Con le ‘promesse di riduzione attuali’, riconosce l’accordo stesso, c’è un GAP di 15 miliardi di tonnellate di CO2 per il percorso da fare per contenere il global warming a 2°C, ma si indica anche la strada da percorrere per colmare questo gap attraverso il coinvolgimento del livello sub nazionale: regioni, città e comuni, imprese, associazioni e società civile. Questa, ritengo, sarà anche una grande opportunità per lo sviluppo sostenibile e ovviamente per la ricerca.
Al proposito l’accordo di Parigi cita esplicitamente, art. 7.7, “l’approfondimento della conoscenza scientifica sul clima inclusa la ricerca, l’osservazione sistematica del sistema climatico ed i sistemi di allerta precoce in una maniera che aiuti i servizi climatici e supporti la presa di decisione.”
La conferenza è disponibile in streaming (http://tv.unimore.it ) .
Cambiamenti climatici globali e possibili impatti nell’area mediterraneaCNR-ISMed
"Cambiamenti climatici globali e possibili impatti nell’area mediterranea"
Giorgio Budillon
Università degli Studi di Napoli “Parthenope”
Direttore Dipartimento di Scienze e Tecnologie
Climate change, socio-economic crises and food (in) security: a Mediterranean in Transition. Conference in memory of Eugenia Ferragina
2018, 17th September
Italian Navy Officer’s Club, Naples Via Cesario Console, 3 bis Naples (Italy)
Institute for Studies on Mediterranean Societies, National Council of Research
www.issm.cnr.it/en/
Il fermo del Centro Olio.
Barriere idrauliche, controlli all’interno
del serbatoio, tre quarti di olio sversato
già recuperato. Intanto si procede velocemente
verso il piano di ripristino ambientale
e la messa in sicurezza.
Ecco come ci siamo attivati per normalizzare
la situazione emersa ad aprile.
Il recepimento della legge 132/2016 in ambito nazionale e regionale: l'esperi...Snpambiente
Intervento di Paola Gazzolo, Assessore alla difesa del suolo, della costa, protezione civile e politiche ambientali
e della montagna, Regione Emilia-Romagna, alla Summer school AssoArpa (Cagliari, 27 settembre 2017)
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IWS Italian Water Tour 2022 – Gruppo CAP, 2 novembre | Presentazione di Benedetta Brioschi - Community Valore Acqua per l’Italia di The European House – Ambrosetti
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Elaborato da Eurispes e dal Corpo forestale dello Stato, il documento ci racconta con drammaticità il lento peggioramento dello stato del nostro territorio a seguito di nubifragi, alluvioni, terremoti e incendi. Mantenere sul territorio aziende agricole che ottengono remunerazioni soddisfacenti dalla produzione di prodotti tipici costituisce un’azione prioritaria ai fini della valorizzazione e della difesa dell’ambiente
La #cop21 e l'accordo di Parigi sul climaLuca Lombroso
Conferenza pubblica di
Luca Lombroso, Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”
sul tema ” La COP21 e l’accordo di Parigi sul clima” che si terrà mercoledì 10 febbraio alle 18.00
presso la Sala studenti della Biblioteca Scientifica Interdipartimentale, in via G. Campi 213/c a Modena.
Saluti e introduzione: prof. Glauco Ponterini, Direttore scientifico BSI UniMoRe, prof. Alessandro Capra, Direttore DIEF UniMoRe.
Tecnico dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari, Luca Lombroso, che ha partecipato come “observer” per il Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”
dell’Università di Modena e Reggio Emilia alla Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici di dicembre 2015, verrà in BSI per informare gli studenti, la comunità dell’Ateneo e i cittadini sui risultati
della Conferenza e per condividere con il pubblico le prospettive attuali e future connesse ai cambiamenti climatici, alle loro cause, agli effetti e alle possibili soluzioni in materia di ambiente e biodiversità, energie rinnovabili e nuove tecnologie, stili di vita, giustizia climatica ed etica ambientale, presentando anche alcuni esempi e proposte concrete al riguardo.
“L’accordo di Parigi, in qualsiasi prospettiva lo si veda, – commenta Lombroso – è un passo storico. A differenza delle ultime COP (Conferenze delle Parti delle Nazioni Unite sul clima) Parigi si è conclusa non solo con una “COP decision” ma è stato approvato anche un nuovo trattato internazionale. Viene stabilito per la prima volta, in modo politicamente vincolante, un limite di massimo riscaldamento planetario, inferiore di ben 2ºC rispetto all’era preindustriale
ed entro il 2100, facendo tutti gli sforzi per limitarlo a 1.5ºC”.
“Con le ‘promesse di riduzione attuali’, riconosce l’accordo stesso, c’è un GAP di 15 miliardi di tonnellate di CO2 per il percorso da fare per contenere il global warming a 2°C, ma si indica anche la strada da percorrere per colmare questo gap attraverso il coinvolgimento del livello sub nazionale: regioni, città e comuni, imprese, associazioni e società civile. Questa, ritengo, sarà anche una grande opportunità per lo sviluppo sostenibile e ovviamente per la ricerca.
Al proposito l’accordo di Parigi cita esplicitamente, art. 7.7, “l’approfondimento della conoscenza scientifica sul clima inclusa la ricerca, l’osservazione sistematica del sistema climatico ed i sistemi di allerta precoce in una maniera che aiuti i servizi climatici e supporti la presa di decisione.”
La conferenza è disponibile in streaming (http://tv.unimore.it ) .
Similar to PNRR: sprint per il rilancio sostenibile dell'industria idrica | 12 luglio, AMAP - Samir Traini (20)
PNRR: sprint per il rilancio sostenibile dell'industria idrica | 12 luglio, AMAP - Samir Traini
1. PNRR: sprint per il rilancio sostenibile dell’industria idrica
GESTIONE INTEGRATA DELLE RISORSE IDRICHE
«Gestione del rischio e circolarità: le risposte del servizio idrico ai cambiamenti climatici»
Dott. Samir Traini
Vice Direttore
Laboratorio REF Ricerche
2. AMAP Palermo, 12 luglio
Il Settimo Rapporto di valutazione dell’Intergovernmental Panel on Climate Change
(IPCC) ha confermato il trend in crescita della temperatura media della superficie terrestre
Fonte: Settimo rapporto di valutazione dell’IPCC
In assenza di interventi, lo scenario più
plausibile è quello dell’aumento della
temperatura di oltre 3 gradi.
AUMENTO DELLA TEMPERATURA MEDIA PROIEZIONI AL 2100
Per mantenere l’aumento sotto la soglia dei 2
gradi sono necessarie strategie di mitigazione
ed adattamento in tutti gli ambiti rilevanti della
società.
IL CAMBIAMENTO CLIMATICO E’ ORMAI CONCLAMATO
3. AMAP Palermo, 12 luglio
L’IPCC inserisce la water
security trai principali rischi
legati al cambiamento
climatico
Il tipo di intervento individuato per
ridurre tale rischio riguarda un
uso più efficiente della risorsa
da perseguire principalmente
tramite strumenti economici e
sviluppo tecnologico.
Fonte: Settimo rapporto di valutazione dell’IPCC
TRA I KEY RISKS DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO C’E LA WATER SECURITY
4. AMAP Palermo, 12 luglio
STRESS IDRICO ATTUALE E PROIEZIONI AL 2030
Negli ultimi anni il rischio di crisi idrica è diventato sempre più frequente.
L’Italia si colloca all’interno
della regione Mediterranea
che rappresenta uno dei
cosiddetti hot-spot del
cambiamento climatico,
ossia un’area ad alta
vulnerabilità con un
surriscaldamento più
rapido rispetto ad altre
zone e con una
accentuata volatilità
inter-annuale nei valori
medi di temperature e
precipitazioni.
ITALIA: STRESS IDRICO ELEVATO E TREND IN CHIARO AUMENTO
5. AMAP Palermo, 12 luglio
La mancanza di precipitazioni invernali e l’estate più calda degli ultimi 20 anni hanno ridotto drasticamente
la portata di fiumi e bacini idrici, mettendo a rischio l’approvvigionamento in Italia.
Fonte: elaborazioni Laboratorio REF Ricerche
REGIONI IN STATO DI EMERGENZA IDRICA ESTATE 2022
5 Regioni attualmente in stato di
emergenza, per cui il Governo ha
stanziato:
• Piemonte: 7,6 milioni
• Lombardia: 9 milioni
• Veneto: 4,8 milioni
• Friuli Venezia Giulia: 4,2 milioni
• Emilia Romagna: 10,9 milioni
Anche Toscana, Umbria e Lazio hanno
fatto richiesta, non ancora approvata.
Il quadro risulta generalmente critico, a
tal punto che il Governo sta discutendo
sulla nomina di un commissario
straordinario.
SCARSITA’: SONO 5 LE REGIONI IN STATO DI EMERGENZA
6. AMAP Palermo, 12 luglio
Rischi Fisici Acuti: causati da eventi climatici estremi la cui frequenza ed intensità tenderà ad aumentare con
l’aumento del surriscaldamento
Rischi Fisici Cronici: causati da cambiamenti climatici irreversibili di medio/lungo periodo
Acuto Cronico
tempeste cambiamenti di temperatura
inondazioni innalzamento del livello del mare
incendi minore disponibilità di acqua
ondate di calore
perdita di biodiversità
uragani
cambiamenti nei terreni e
nella produttività del suolo
FISICO
Tipologia
di rischio
Esempi
I RISCHI CLIMATICI FISICI PER IL SETTORE IDRICO
7. AMAP Palermo, 12 luglio
RICHI CLIMATICI E GESTIONE DELLA RISORSA IDRICA
8. AMAP Palermo, 12 luglio
Il prelievo complessivo, al lordo delle perdite di rete, si è ridotto nel corso degli ultimi 30 anni: dai
43,5 miliardi di metri cubi (mld mc) del 1990 a 33,2 mld mc nel 2017.
dei consumi di acqua in Italia è
esterno al perimetro del servizio
idrico integrato e della
regolazione ARERA.
75%
GLI ATTUALI PRELIEVI IDRICI IN ITALIA
9. AMAP Palermo, 12 luglio
65%
Incidenza del consumo
domestico sul complessivo dei
consumi idrici nel perimetro del
SII
GLI ATTUALI USI IDRICI IN ITALIA NEL SII
10. PERDITE DI RETE E RAZIONAMENTI DEL SERVIZIO
LE PERDITE DI RETE
(Anno 2019)
Fonte: elaborazione Laboratorio REF Ricerche su dati
predisposizioni tariffarie MTI3
industriali - Italia * C E E C D
industriali 2025 - Italia * B B E A B
Totale Italia
41,2
%
11
Capoluoghi di provincia con misure di
razionamento nel 2020, tutti nel Sud e Isole
Giorni di riduzione o sospensione del
servizio su nel 2020
1.765
Fonte: ISTAT
RAZIONAMENTI, RIDUZIONI E SOSPENSIONI DEL SERVIZIO
11. AMAP Palermo, 12 luglio
La Direttiva sulle acque potabili (gennaio 2021) ha introdotto il risk-based approach lungo tutta la
catena di approvvigionamento idrico, dal bacino idrografico all’estrazione, al trattamento e allo
stoccaggio fino alla distribuzione.
L’APPROCCIO RISK-BASED ENTRA NELLA REGOLAZIONE
12. AMAP Palermo, 12 luglio
I Water Safety Plans (Piani per la sicurezza dell’acqua) sono sistema integrato di prevenzione e controllo
basato sull’analisi di rischio sito-specifica estesa all’intera filiera idro-potabile.
…. ma in Italia solo il 16% della popolazione è servita
da gestori che hanno implementato i PSA.
Quota di popolazione servita da gestori con PSAc
Fonte: ARERA 2022
L’APPROCCIO RISK-BASED DEI WATER SAFETY PLAN
13. AMAP Palermo, 12 luglio
IL RIUSO DELLE ACQUE REFLUE: UN’OCCASIONE MANCATA
14. AMAP Palermo, 12 luglio
Riconoscimento in
forma di incentivo di
innovazioni di
prodotto o di processo
che permettano di
ridurre il consumo di
acqua
come input produttivo.
Solo l’11% del prelievo idrico industriale avviene tramite SII: intervenire in tariffa potrebbe risultare
non sufficiente ad incentivare un uso efficiente della risorsa come input produttivo.
I CERTIFICATI BLU: UN “MERCATO” DEL RISPARMIO IDRICO
15. AMAP Palermo, 12 luglio
RIFERIMENTI
Laboratorio REF Ricerche
Via Aurelio Saffi, 12 - Milano
laboratorio@refricerche.it
https://laboratorioref.it/
Samir Traini
Partner REF Ricerche
Vice Direttore Laboratorio SPL
straini@refricerche.it