SlideShare a Scribd company logo
1 of 16
Download to read offline
CREARE
TECNICALITÀ E
STRUMENTI PER
SVILUPPARE
PIANI INDUSTRIALI
VALUE ORIENTED
Affrontare le discontinuità nel modello di servizio di Banche e
Imprese
Tecnicalità e Strumenti per sviluppare Piani Industriali value oriented:
affrontare le discontinuità nel modello di servizio di Banche e Imprese
EXECUTIVE SUMMARY
Tecnicalità e Strumenti per sviluppare Piani Industriali value-oriented:
affrontare le discontinuità nel modello di Servizio di Banche e Imprese
i.	 Banche e Imprese: affrontare in modo proattivo le discontinuità
ii.	 Valorizzare la propria Struttura Organizzativa. Anche in un’ottica forward-looking
iii.	 Conoscere le aspettative di Valore e di Redditività dell’impresa
iv.	 Individuare gli aspetti e le unicità secondo il giudizio dei Clienti
1
Indice
Executive Summary
Sempre diverse, anche se ripetute, sono le discontinu-
ità e le richieste di adattamento per Banche e Imprese
provenienti dai nuovi Scenari competitivi e di Merca-
to e, non di rado, tali cambiamenti spingono le realtà
aziendali a rivedere le proprie Strategie e a prendere
in considerazione una trasformazione profonda delle
proprie Strutture Organizzative.
Il tema è saperli affrontare in maniera proattiva, porsi
le domande giuste e dotarsi di opportuni Metodi e Stru-
menti che consentano da un lato di valorizzare l’attua-
le impianto strategico dell’impresa e, dall’altro lato,
permettano di simulare e stimare, soprattutto in fase
di stesura e sviluppo del Piano Industriale, l’impatto
ed il costo di nuove configurazioni organizzative che
potrebbero generarsi in virtù di cambiamenti strategici
o di particolari discontinuità.
Un’ottica forward-looking, però, non è importante
solo per gestire la propria Struttura Organizzativa e go-
vernare il Costo Lavoro dell’organizzazione, ma anche
per disporre di solide evidenze sulla base delle quali
scegliere il dimensionamento ottimale della propria
Organizzazione ed il “contenuto” della stessa in termi-
ni di Capacità differenzianti di cui dotarsi per conqui-
stare o salvaguardare il proprio Vantaggio Competitivo.
Per prima cosa, dunque, ciò che sarà opportuno co-
noscere sono le aspettative di Valore e di Redditività
dell’impresa (reali e target) nei confronti dei Paesi in
cui si opera e delle proprie aree di business.
In seconda battuta, invece, occorrerà individuare gli
attributi e le Capacità distintive di cui si dispone per
realizzare questo Valore e operare in modo sostenibile
nelle aree a più alta Redditività attesa. Sarà l’ascolto
dei propri Clienti, indiscutibile guida e obiettivo della
Value Proposition e di qualsiasi Strategia d’impresa, a
guidare efficacemente questo processo.
2
Tecnicalità e Strumenti per sviluppare Piani Industriali value oriented:
affrontare le discontinuità nel modello di servizio di Banche e Imprese
Banche e Imprese:
affrontare in modo
proattivo le discontinuità
Le profonde discontinuità che stanno caratterizzando
il mondo di Banche e Imprese, a partire dalla struttura
dei Mercati Finanziari e Bancari degli ultimi anni, fino
ad arrivare ai recentissimi cambiamenti nella legisla-
zione del lavoro, spingono tutte le Organizzazioni a ri-
vedere le proprie strategie competitive e a prevedere
(se non a promuovere!) una trasformazione delle pro-
prie Strutture Organizzative, anche radicale.
L’incremento del livello di Concorrenza e l’affinamen-
to della “domanda” conseguente
all’evoluzione della Clientela, di
norma più competente ed esigen-
te in materia di Prodotti e Servizi,
costituiscono i principali fattori di
questi cambiamenti.
Un terzo fattore, ancora più importante, è costituito
dalle innovazioni tecnologiche, con particolare rife-
rimento all’evoluzione e diffusione dell’informatica,
che diventa, a ritmo sempre più incalzante, un impor-
tante canale d’accesso per ogni attività, nonché un
fattore innovativo chiave, una forza propulsiva capace
di favorire la nascita di nuove Tecniche, nuovi Prodotti
e perfino nuovi Mercati.
Tuttavia, ciò che conta, e che vogliamo affrontare, non
è tanto la natura delle discontinuità che hanno interes-
sato e interesseranno il mondo dell’impresa, quanto,
invece, la capacità e il bisogno delle imprese stesse di
approcciarsi in maniera proattiva ad esse e ad even-
tuali cambiamenti strategici che potrebbero riguarda-
re la realtà aziendale.
Da che punto di vista?
Quello che riguarda le proprie Risorse, che in molti casi
(se non in tutti!) rappresentano il driver portante dei
Risultati e della Redditività e la loro gestione è un ele-
mento di indubbia rilevanza strategica per l’impresa.
Questo è un tema di efficienza, prima che di efficacia.
Per prima cosa, infatti, diventa fondamentale, per cia-
scuna realtà d’impresa, dotarsi di opportuni Metodi e
Strumenti che:
•	 Da una parte consentano all’impresa di valoriz-
zare le attuali Posizioni Organizzative e Risorse
Interne in termini di Compiti, Responsabilità e
Requisiti professionali critici per ricoprire ciascun
Ruolo funzionale alla realizzazione dell’attuale
“Progetto Strategico dell’impresa”,
•	 Dall’altra parte, permettano di simulare e stima-
re, soprattutto in fase di stesura e sviluppo del
Piano Industriale, l’impatto ed il Costo di nuove
configurazioni organizzative che
potrebbero generarsi in virtù di
Cambiamenti Strategici o di parti-
colari discontinuità (Fig. 1).
Ma ciò non basta.
A fianco di Modelli e Strumenti fun-
zionali a gestire la Struttura Organizzativa ed il Costo
Lavoro della realtà aziendale è necessario anche di-
sporre di chiare evidenze su cui costruire il proprio
“dover essere” e dunque:
1.	 Conoscere le aspettative di Valore e di Redditività
(reali e target) dell’impresa e delle sue aree di
business sulla base delle quali scegliere il dimen-
sionamento ottimale della propria Organizzazione,
2.	 Individuare le Capacità differenzianti di cui si di-
spone per realizzare questo Valore e operare in
modo sostenibile nelle aree a più alta Redditività
attesa.
Adottare il punto di vista dei propri Clienti potrà
essere d’aiuto.
Non è difficile, a questo punto, immaginare le prime
domande che ci si può porre:
•	 Da dove si parte?
•	 Come si fa tutto questo?
3
Le imprese dovranno dotarsi di
opportuni Metodi e Strumenti
per simulare l’impatto ed il
costo di opportune Scelte
Organizzative
4
Valorizzare la propria
Struttura Organizzativa.
Anche in un’ottica
forward-looking
Quanto vale (e quanto costa!) l’impianto organizzativo
di un’impresa?
Di questo Valore esistono tre declinazioni diverse:
•	 La prima dice quanto vale la Struttura Organizza-
tiva dell’impresa sulla base
della Remunerazione delle
Persone che la compongono
(Retribuzione),
•	 La seconda quanto dovreb-
be valere in base al Proget-
to/Disegno Strategico idea-
to e in essere per l’impresa (Posizioni),
•	 La terza quanto varrebbe se tutte le Persone che
la compongono fossero retribuite per le loro ef-
fettive Capacità e per il Contributo che danno
all’impresa (Persone).
Tutte e tre andranno stimate, ma il vero plus sta nel
poterle confrontare tra loro1
(Fig. 2).
Ciò potrà dare immediata evidenza di tre possibili gap
che possono esistere tra:
•	 Costo effettivo e Costo ideale della Struttura Or-
ganizzativa (Retribuzione vs Posizioni),
•	 Valore e Costo effettivo della Struttura stessa
(Persone vs Retribuzione),
•	 Valore e Costo ideale (Persone vs Posizioni).
Ma non solo.
Attraverso solide Metodologie
e opportuni Strumenti, si potrà
portare a sintesi e rendere effica-
ce questo confronto, sia avendo
in mente l’attuale Progetto Stra-
tegico dell’Impresa, sia potendo
simulare e valutare eventuali cambiamenti strategici,
evoluzioni o discontinuità che possono interessare la
realtà aziendale e le sue Risorse.
1
- Si dovrà disporre di un “Metro di Valutazione Comune” dotato di Grade come unità di misura, ovvero numeri progressivi (il nostro approccio prevede una
scala da 1 a 25) utili per esprimere in maniera sintetica (e confrontabile) il Valore di: Retribuzioni effettive delle Persone, Retribuzioni ideali che competono
ad una data Posizione Organizzativa, Retribuzioni spettanti prendendo in considerazione il Grado di Copertura dei Ruoli/Posizioni da parte delle Persone.
Fig. 1 - L’importanza di un’ottica forward-looking
Presumere e avere idea del “futuro”...
...Poter simulare uno scenario di Lungo Periodo per poter
prendere opportune decisioni nel Breve
NON SOLO... MA ANCHE...
Fare “l’inventario” del valore e del peso delle attuali
Posizioni Organizzative dell’impresa...
...Focalizzare l’attenzione su quelle Posizioni su cui è
necessario essere proattivi
Guardare alle proprie Risorse con una prospettiva
annuale...
Avere Strumenti statici e descrittivi dell’as-is...
...Integrare un’ottica strategica pluriennale
...Dotarsi di Strumenti che permettano di prendere
decisioni per il “to be”
Attraverso solide Metodologie è
possibile sia valorizzare l’attuale
impianto organizzativo dell’impresa,
sia stimare il Peso ed il Costo di una
sua ridefinizione in virtù di eventuali
cambi di strategia o discontinuità
Tecnicalità e Strumenti per sviluppare Piani Industriali value oriented:
affrontare le discontinuità nel modello di servizio di Banche e Imprese
5
Fig. 2 - Valorizzare la propria Struttura Organizzativa: uno schema di sintesi
CHE
COSA
1.	 Determinare quanto vale la Struttura Organizzativa dell’impresa sulla base della Remunerazione delle
Persone che la Compongono (Retribuzione)
QUALE
METODO
Conversione in Grade del Valore della Retribuzione Annua Effettiva percepita da ciascuna Risorsa secondo
benchmark retributivi aggiornati
QUALI
STRUMENTI
CHE
COSA
2.	 Determinare il valore del Progetto/Disegno Strategico ideato e in essere nell’impresa (Posizioni)
QUALE
METODO
Conversione in Grade del Valore di ciascuna Posizione Organizzativa sulla base di 7 fattori di valutazione
espressivi delle Caratteristiche e delle Criticità tipiche di ciascun Ruolo
QUALI
STRUMENTI
CHE
COSA
3.	 Determinare quanto vale la Struttura Organizzativa dell’impresa se tutte le Persone che la compongono
fossero retribuite per le loro effettive Capacità e per il Contributo che danno all’impresa (Persone)
QUALE
METODO
Conversione in Grade del Valore della Completezza Professionale di ciascuna Risorsa in relazione ai fattori
richiesti per coprire adeguatamente il Ruolo Organizzativo che occupano
QUALI
STRUMENTI
Curve Retributive
Grade
Retribuzioni
NELLA PRATICA
In un’ottica forward-looking, ad esempio, i fattori di
valutazione dei Ruoli e delle Posizioni dell’impresa
(che portano al valore dell’attuale Impianto Strategi-
co) potranno essere modulati così da poter stimare e
valutare il Peso ed il Costo di una loro ridefinizione in
virtù di eventuali cambi di Strategia. Si pensi alla sfida
che le Banche stanno affrontando per integrare la mul-
ticanalità tra i servizi da dare al Cliente.
Questa “evoluzione” renderà necessaria la presenza di
Profili Professionali diversi per rico-
prire i Ruoli richiesti per operare in
Filiale?
Quanto costerebbe all’impresa valo-
rizzare diversamente questi Ruoli?
Ottimizzata e valorizzata la Struttura Organizzativa a
tendere, sarà poi utile poter valutare se ci sono Ri-
sorse Interne all’impresa che possiedono già le giuste
Capacità per adeguarsi. In ogni caso, l’anticipo che si
potrà guadagnare grazie ad una Pianificazione dinami-
ca, metodologica e pratica, permetterà all’impresa di
poter iniziare “per tempo” a sviluppare internamente
le Competenze di cui ha bisogno e di non doversi trova-
re necessariamente a comprarle all’esterno, con ovvie
conseguenze sul Costo Lavoro (Fig. 3).
A parità di organizzazione, inoltre, numerosi altri fat-
tori potranno essere valutati e stimati:
•	 Costo a tendere dell’organizzazione tenuto conto
del progressivo “invecchiamento” delle proprie
Risorse (anzianità lavorativa/età pensionabile),
•	 Andamenti inflattivi
•	 Rinnovi Contrattuali,
•	 Competenze “d’esperienza” da reimpiegare in
azienda.
QUALI VANTAGGI
•	 Massimizzare l’efficienza organiz-
zativa potendo simulare i pesi, i costi
e l’impatto di un eventuale ridefini-
zione di alcuni Ruoli interni all’im-
presa,
•	 Essere pronti ad affrontare contingenze che po-
trebbero impedire all’organizzazione di raggiun-
gere i propri obiettivi strategici o mettere in di-
scussione il suo posizionamento,
•	 Avere chiare le proprie potenzialità in termini di
Risorse potendo anticipare e valutare le possibili
criticità che potrebbero interessare la forza la-
voro.
6
Fig. 3 - Gli step alla base di una Pianificazione Strategica dinamica
Uno dei prerequisiti è poter
quantificare le aspettative
di Valore e di Redditività
dell’impresa e delle proprie
aree di business
DEMAND
FORECAST
SUPPLY
PROJECTION
GAP
ANALYSIS
STRATEGY
DEVELOPMENT
Quali cambiamenti
possono interessare l’im-
presa nei prossimi anni.
Come possono influen-
zarla.
Di cosa ho bisogno per
fronteggiarli.
Quante Risorse ha inter-
namente l’impresa.
Quali Caratteristiche,
Competenze e Retribu-
zione hanno.
Quali trend potrebbero
interessarle (turnover,
pensione, ecc.)
Effettuare un confronto
tra Demand forecast e
Supply projection per
mettere in luce eventuali
gap.
Pianificare strategicamen-
te come fronteggiare e
colmare i gap individuati.
Stabilire un ranking di
priorità per farlo.
Mettere in moto un
Piano d’azione secondo
le priorità stabilite, più
interventi potrebbero
essere necessari:
Ridefinizione del Peso/Valore
delle Posizioni
Riorganizzazione interna
delle Risorse tra le Posizioni
Assessment di Competenze
Organizzazione attività di
training, sviluppo o recruiting
Messa a punto di Piani di
rilancio di Produttività
Tecnicalità e Strumenti per sviluppare Piani Industriali value oriented:
affrontare le discontinuità nel modello di servizio di Banche e Imprese
7
QUALI PRESUPPOSTI
Importante è tenere presente che i prerequisiti per
svolgere quest’attività hanno radici più profonde. In-
fatti l’impresa, prima di implementare un approccio
sistematico che le permetta di gestire la propria Strut-
tura Organizzativa e di avvicinarsi in modo proattivo
alle discontinuità, dovrà conoscerne le determinanti.
Ciò significa dotarsi di opportuni Modelli e Tecnicalità
che consentano di approfondire due importanti e di-
stinti aspetti:
1.	 Quantificare le aspettative di Valore e di Redditi-
vità attesa nei confronti dei Paesi in cui l’impresa
opera e nei confronti del-
le proprie aree di business.
Ciò rappresenta il pre-
supposto e la finalità di
qualsiasi scelta di dimen-
sionamento organizzativo
target,
2.	 Individuare gli attributi e le Capacità distintive
che i propri Clienti le riconoscono per conseguire
e realizzare questo Valore.
Ciò rappresenta il prerequisito per comprendere
e risalire alle Competenze Core di cui l’impresa
dispone e necessita per operare in modo sosteni-
bile nelle aree a più alta Redditività difendendo
o alimentando il proprio Vantaggio Competitivo.
Conoscere le aspettative
di Valore e di Redditività
dell’impresa
Ogni business d’impresa rap-
presenta un “investimento”,
pertanto, ciò che si dovrà mas-
simizzare è il suo Rendimento.
Avere una chiara visione di
quali Settori, aree geografiche
e unità di business potranno guidare la Creazione di
Valore dell’impresa nel lungo periodo è uno dei pre-
supposti fondamentali alla base di qualsiasi scelta di
revisione o dimensionamento organizzativo.
E’ possibile conoscere le aspettative di
Redditività dell’impresa attraverso un
approccio che integra Piani manageriali,
previsioni forward-looking del Mercato e
Modelli di Value Benchmarking
Fig. 4 - Conoscere le aspettative di performance e Redditività futura
Aspettative di Valore
e Redditività attesa
per Area d’attività/
Paese
Backward Looking
TREND STORICI TARGET
Business
Unit X
Business
Unit Y
Forward Looking
ANALISI da MERCATO
BENCHMARK da COMPETITOR
A
B
C D
E
Backward & Forward Looking
Approccio bottom up costruito dal
management attraverso
estrapolazioni di trend storici
Value Benchmarking con Società
Comparabili
Aspettative di Valore implicite nel
Prezzo dell’azione dell’impresa/
Valore target da sostenere
8
Come effettuarla?
Se ogni Valore d’impresa dipende da determinate
aspettative di performance future, attraverso oppor-
tune tecnicalità è possibile risalire e quantificare le
performance e la Redditività attesa dalle diverse aree
di business in cui l’impresa opera con il proprio Siste-
ma d’offerta e, sulla base di queste valutazioni, sarà
possibile scegliere e dimensionare la propria Struttura
Organizzativa obiettivo.
I prezzi delle azioni racchiudono
queste “aspettative” e molte infor-
mazioni sulle effettive potenzialità
di una Società e delle sue diverse
aree di attività.
La qualità di queste “aspettative”
è tanto maggiore quanto più sono efficienti i Mercati
dei Capitali che le determinano e, proprio per questo, i
corsi azionari non possono rappresentare l’unico valore
segnaletico da considerare.
Attraverso appropriati Modelli è possibile determinare
e delineare opportune Curve di Rendimento e Valore
atteso da ciascun’area di business effettuando un raf-
fronto tra:
*	 Piani Industriali sviluppati bottom up dal mana-
gement,
*	 Aspettative implicite nel prezzo dell’azione
dell’impresa (se quotata) o nel Valore target che
si vuol sostenere,
*	 Aspettative desunte attraverso Modelli di Value
Benchmarking che permettono di analizzare op-
portunamente i Valori di mercato di Società Com-
parabili (Fig. 4).
Quali sono i vantaggi?
•	 Il governo del Valore d’impresa (che, è giusto
ricordare, rappresenta la principale ragion d’es-
sere di ogni attività economica) acquista centra-
lità nell’attività di Pianificazione organizzativa e
strategica e diventa un elemento con cui il ma-
nagement si può confrontare usando evidenze
quantitative,
•	 Si ottengono informazioni forward looking sulle
potenzialità e aspettative di Redditività/Valore
nei confronti delle diverse aree di business inter-
pretando il giudizio di Valore che il mercato dà
loro, utilizzando metodi quantitativi verificati per
valutare la bontà delle scelte strategiche effet-
tuate dal management e potendosi confrontare
con quanto fanno i propri Competitor.
Ottimizzata la propria Struttura Or-
ganizzativa in funzione delle aree a
più alto Valore/Redditività attesa,
l’impresa dovrà individuare e sele-
zionare le Capacità distintive di cui
dispone e necessita per realizzare
questo Valore.
La scelta di tali Capacità e Competenze potrà essere
definita in funzione di quelle che sono le attività che
l’impresa dovrà saper fare per avere “successo” nei
propri business e nei propri Mercati.
A tal proposito può essere utile distinguere tra:
•	 Attività non espressamente richieste dai Clienti,
ma necessarie al buon funzionamento dell’impre-
sa,
•	 Attività e aspetti specificatamente richiesti e
apprezzati dai Clienti e che, a loro avviso, rap-
presentano un punto distintivo per l’impresa per
competere nel proprio Mercato.
Sono questi ultimi che rappresentano “le condizioni di
successo”, le capacità di Creare Valore e le possibilità
per l’impresa di generare un differenziale competitivo.
Pertanto, l’impostazione di una corretta metodologia
per individuarli, e per capire e analizzare quali sono le
Capacità distintive funzionali al raggiungimento di un
Vantaggio Competitivo, non può che partire dall’ascol-
to dei propri Clienti.
Sono proprio i Clienti, infatti, ad essere il vero “na-
vigatore” dell’impresa e la loro Soddisfazione/Valore
Percepito può essere un buon complemento per valuta-
re la sostenibilità delle performance e la qualità delle
stesse.
Un altro presupposto è quello
di individuare gli attributi e gli
aspetti distintivi dell’impresa
partendo dal giudizio dei propri
Clienti
Tecnicalità e Strumenti per sviluppare Piani Industriali value oriented:
affrontare le discontinuità nel modello di servizio di Banche e Imprese
Individuare gli aspetti e
le unicità secondo il
giudizio dei Clienti
Ascoltare i Clienti che acquistano
i propri Prodotti e Servizi per-
metterà all’impresa di individua-
re quali degli aspetti che caratte-
rizzano il Sistema d’Offerta sono
percepiti e considerati come di-
stintivi dalla propria Clientela e,
dunque, potenzialmente in grado di generare un diffe-
renziale competitivo.
Ma quali sono gli step per procedere? (Fig. 5).
•	 La prima cosa da fare è mettere in piedi oppor-
tune indagini volte ad ottenere un giudizio di
Importanza sugli attributi di Brand, Prodotto e
Servizio che caratterizzano il Sistema d’offerta
dell’impresa.
•	 Il secondo passo consiste nel sintetizzare questo
giudizio con una valutazione che faccia emergere,
per gli attributi individuati, il grado di Agibilità
da parte delle Risorse interne all’organizzazione
facendo leva sulle Competenze
di cui dispongono. Alla fine di
questo step sarà possibile sele-
zionare un cruscotto di elementi
d’offerta considerati Rilevanti
dai propri Clienti e sui quali è
possibile intervenire per massi-
mizzarne l’efficacia.
•	 L’ultimo passo permetterà, infine, di selezionare
gli attributi che i Clienti riconoscono come diffe-
renzianti rispetto alla Concorrenza. Ciò è possi-
bile utilizzando un indicatore sintetico di misura
della Soddisfazione Differenziale rispetto ai prin-
cipali competitor di riferimento: il DIFFindex®
(Focus - il DIFFindex®).
9
FOCUS - il DIFFindex®
Il DIFFindex® è un indicatore di sintesi che misura la Soddisfazione differenziale dei Clienti, rispetto ai principali
competitor di riferimento, su specifici attributi di Brand, Prodotto e Servizio.
Questo indicatore, ideato e messo a punto da Active Value Advisors, può essere calcolato:
•	 Secondo una vista di dettaglio per misurare la Soddisfazione differenziale sui singoli attributi
•	 Secondo una vista sintetica come differenza tra la Soddisfazione media dichiarata dai propri Clienti su spe-
cifici attributi e una media pesata della Soddisfazione Media relativa ai principali competitor di riferimento
sui medesimi attributi.
BRAND
PRODOTTO
SERVIZIO
Customer
Satisfaction
Index
Attributo 1
Attributo 2
Attributo 3
Attributo 4
Attributo 5
Attributo 6
BRAND
PRODOTTO
SERVIZIO
Customer
Satisfaction
Index
Attributo 1
Attributo 2
Attributo 3
Attributo 4
Attributo 5
Attributo 6
IMPRESA
vs
COMPETITOR
E’ possibile individuare gli aspetti
e le unicità del Sistema d’offerta
dell’impresa misurando la
Soddisfazione Differenziale dei
propri Clienti rispetto ai principali
competitor di riferimento
10
Fig. 5 - Individuare gli attributi Rilevanti e Differenzianti del Sistema d’offerta dell’impresa: uno schema di sintesi
A.	 EFFETTUARE OPPORTUNE INDAGINI VOLTE AD OTTENERE UN GIUDIZIO DI IMPORTANZA DA PARTE
DEI CLIENTI SU UN INSIEME DI ATTRIBUTI DI BRAND, PRODOTTO E SERVIZIO DELL’IMPRESA
B.	 DISPORRE DI UN GIUDIZIO DI SINTESI SULLA LORO RILEVANZA E SUL LORO GRADO DI AGIBILITÀ
DA PARTE DELLE RISORSE INTERNE DELL’ORGANIZZAZIONE CON LE LORO COMPETENZE
C.	 INDIVIDUARE, TRA QUESTI, GLI ATTRIBUTI CHE I CLIENTI PERCEPISCONO COME DIFFERENZIANTI
RISPETTO AI PRINCIPALI COMPETITOR DI RIFERIMENTO
ATTRIBUTI DI BRAND
ATTRIBUTI DI PRODOTTO
ATTRIBUTI DI SERVIZIO
INDAGINE CATI
SU UN CAMPIONE
SIGNIFICATIVO
DI CLIENTI
IMPORTANZA attributi BRAND
IMPORTANZA attributi PRODOTTO
IMPORTANZA attributi SERVIZIO
BASSA
(1,2)
MEDIA
(3)
ALTA
(4,5)
Serietà ❒ ❒ ❒
Affidabilità ❒ ❒ ❒
Solidità ❒ ❒ ❒
✗
✗
✗
Grado di Agibilità
Rilevanza
ATTRIBUTI DI BRAND
ATTRIBUTI DI PRODOTTO
ATTRIBUTI DI SERVIZIO
A A
AB
-
-C
C
C INDAGINE CAWI
RIVOLTA AL VERTICE
AZIENDALE/
MANAGEMENT TEAM
DIFFindex® +
INDAGINE CATI SU UN
CAMPIONE DI CLIENTI
CHE SI SONO RIVOLTI
ANCHE AI COMPETITOR
ATTRIBUTI DI BRAND
ATTRIBUTI DI PRODOTTO
ATTRIBUTI DI SERVIZIO
-
A
B
C
Tecnicalità e Strumenti per sviluppare Piani Industriali value oriented:
affrontare le discontinuità nel modello di servizio di Banche e Imprese
11
Un ulteriore sforzo è poi richiesto per risalire alle
Competenze d’impresa sottostanti agli aspetti e agli
attributi che, secondo il giudizio dei Clienti, rendono
distintiva l’impresa rispetto ai propri Competitor.
Hamel e Prahalad visualizzano l’architettura strate-
gica delle Competence distintive
all’interno di un’organizzazione
con l’ausilio della metafora dell’al-
bero: il tronco ed i principali rami
sono i Prodotti Core, i rami secon-
dari rappresentano le unità di busi-
ness strategiche, le foglie, i fiori e i
frutti sono i singoli Prodotti/Servizi venduti ai Clienti e
sui quali, essi stessi, possono esprimere il loro giudizio.
Le radici che forniscono nutrimento, sostegno e stabili-
tà rappresentano le Core Competence (Fig. 6).
L’impresa, dunque, si sviluppa a partire dalle sue Com-
petenze distintive allo stesso modo in cui un albero
cresce traendo forza dalle sue radici.
Se le Competenze distintive sono
quelle Capacità chiave che pro-
curano all’impresa vantaggi com-
petitivi difficilmente imitabili (e
quindi difendibili nel tempo), la
vera fonte di vantaggio competiti-
vo consiste però nella capacità del
management di combinare tecnologie e skill disponibi-
li nelle varie aree d’impresa e per diverse tipologie di
Prodotti finali.
Fig. 6 - Risalire alle Competenze distintive d’impresa partendo dai propri attributi differenzianti
Attributi di Brand, Prodotto e Servizio apprezzati dai Clienti
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Business a) Business b) Business c) Business d)
Core Product 1
Core Product 2
Competence a) Competence b) Competence c) Competence d)
END PRODUCTS
1.	 Individuare gli aspetti e le
unicità secondo il giudizio
dei Clienti
2.	 Risalire alle Competenze
Core dell’impresa
Elaborazioni AVA da “The Core Competence of the Corporation”, 2012
Un ulteriore sforzo è poi richie-
sto per risalire alle Competenze
dell’impresa sottostanti agli
aspetti Rilevanti e Differenzianti
che caratterizzano il Sistema
d’Offerta
12
Un concorrente, infatti, potrà acquistare o riprodur-
re anche più d’una delle tecnologie che sottendono le
Competenze chiave, ma troverà difficoltà nel replicare
lo schema, più o meno complesso, di coordinamento,
gestione e apprendimento interni.
L’intersezione di tali Capacità con opportunità di mer-
cato potrà, poi, generare le basi per il lancio o l’entra-
ta in nuovi business o Sistemi d’offerta.
NELLA PRATICA
Avendo chiare le aree geografiche e di business a mag-
gior Redditività attesa, valorizzata e messa a punto
una Struttura Organizzativa idonea a farne fronte ed
individuati gli elementi e gli aspetti distintivi dell’im-
presa secondo il giudizio dei propri Clienti, opportune
metodologie permettono infine di risalire alle Compe-
tenze e alle Capacità interne che possono supportare
la Strategia esplicitata (Fig. 7).
Per prima cosa, ogni Competenza andrà “testata” pro-
vando a rispondere alle seguenti domande:
*	 Quanto tempo potrà sopravvivere l’impresa nel
proprio business senza il possesso ed il controllo
di questa Competenza?
Fig. 7 - Risalire alle Competente Core dell’impresa: uno Schema di Sintesi
Elaborazioni AVA da “The Core Competence of the Corporation”, 2012
A.	 INDIVIDUARE LE PROPRIE
CORE COMPETENCE
B.	 SVILUPPARLE E
POTENZIARLE
C.	 CONDIVIDERE E COLTIVARE
UN CORE COMPETENCE
MIND-SET
Articolare ed avere
chiaro l’intento
strategico” dell’impresa
Identificare le Core
Competence attraverso
opportune metodologie
Investire nelle
tecnologie/skill neces-
sarie
Contagiare tutti i bu-
siness che potrebbero
beneficiarne
Stringere opportune
partnership strategiche
Uscire dalla logica
“impresa come mero in-
sieme di business units”
Condividere Compe-
tenze e Risorse tra le
diverse unità di business
Utilizzare questo mind-
set per anticipare cam-
biamenti e discontinuità
Implementare una
coerente attività di
Pianificazione Strategica
Tecnicalità e Strumenti per sviluppare Piani Industriali value oriented:
affrontare le discontinuità nel modello di servizio di Banche e Imprese
13
*	 Quali opportunità future si potrebbero perdere
se venisse a mancare?
*	 E’ una Capacità “replicabile” che può consentire
all’impresa l’accesso ad altri mercati?
•	 Quali vantaggi e benefici per i Clienti ruotano at-
torno ad essa?
Il secondo step consiste nel sviluppare e potenziare le
Competenze individuate con l’obiettivo di rilanciarle:
•	 Investendo nelle tecnologie/skill necessarie,
•	 “Contagiando” tutti i business che potrebbero be-
neficiarne,
•	 Stringendo partnership strategiche per allargare
il proprio bacino di Competenze distintive.
L’ultimo step prevede, infine, di condividere e coltiva-
re un Core-Competency Mind-Set.
L’obiettivo è quello di far circolare le Competenze
critiche tra le divisioni organizzative dell’impresa e di
incoraggiare l’attenzione allo sviluppo delle stesse an-
che trasversalmente a più unità di business.
E’ necessario dunque:
•	 Identificare Persone e Progetti che dispongano di
queste Capacità e immaginare nuove opportuni-
tà che facciano sì che tali Capacità non restino
“ostaggio” di particolari business,
•	 Utilizzare questo mind-set per anticipare cambia-
menti e discontinuità nei propri settori di riferi-
mento,
•	 Implementare una completa e coerente attività
di Pianificazione Strategica.
14
Active Value Advisors è una società di consulenza direzionale indipendente che si propone
come partner per quelle imprese che necessitano di rafforzare il proprio sistema di governo
e per quelle aziende che vogliono intraprendere percorsi di crescita, attraverso soluzioni
coerenti con l’obiettivo di Creazione di Valore sostenibile.
I professionisti di Active Value Advisors hanno un’esperienza pluriennale nell’assistere i
principali gruppi quotati italiani nello sviluppo di Piani Industriali, nella definizione di azio-
ni tese a migliorare la performance di Creazione di Valore e nell’attività di assistenza al
processo di cambiamento che le dinamiche competitive e le opportunità di mercato richie-
dono.
Nello svolgimento dei mandati assegnati viene utilizzato un unico linguaggio professionale
che si declina in servizi afferenti a tematiche di gestione diverse: lo Shareholder Value, il
Customer Value, il People Value, il Corporate Value.
Ciascun centro di competenza risponde ad una dimensione gestionale fondamentale, l’Azio-
nista, il Cliente, le Risorse Interne, il Valore degli Asset.
SHAREHOLDER VALUE CUSTOMER VALUE
CORPORATE VALUE PEOPLE VALUE
Active Value Advisors.
T +39 02 36697100
F +39 02 36697101
E info@activevalue.eu
I www.activevalue.eu
Know How_ Series

More Related Content

What's hot

Il business plan per l’impresa alberghiera
Il business plan per l’impresa alberghieraIl business plan per l’impresa alberghiera
Il business plan per l’impresa alberghieraMarco Pagliarani
 
Come redigere un Business Plan
Come redigere un Business PlanCome redigere un Business Plan
Come redigere un Business PlanPierpaolo Regnante
 
Il Business Plan Efficace Per Idee Imprenditoriali
Il Business Plan Efficace Per Idee ImprenditorialiIl Business Plan Efficace Per Idee Imprenditoriali
Il Business Plan Efficace Per Idee ImprenditorialiFormaLms
 
2 il business plan parte qualitativa_quantitativa
2 il business plan parte qualitativa_quantitativa2 il business plan parte qualitativa_quantitativa
2 il business plan parte qualitativa_quantitativaIntraprendereamodena
 
Business plan principi finalità struttura
Business plan principi finalità strutturaBusiness plan principi finalità struttura
Business plan principi finalità strutturaAlberto Rainieri
 
Business plan template - The Qube
Business plan template - The QubeBusiness plan template - The Qube
Business plan template - The QubeThe Qube
 
Azienda 3.0: Innovazione e Sviluppo Dinamico. Siamo pronti a questa sfida ?
Azienda 3.0: Innovazione e Sviluppo Dinamico. Siamo pronti a questa sfida ?Azienda 3.0: Innovazione e Sviluppo Dinamico. Siamo pronti a questa sfida ?
Azienda 3.0: Innovazione e Sviluppo Dinamico. Siamo pronti a questa sfida ?Donato Bellino
 
Azienda 3.0: Innovazione e Sviluppo Dinamico
Azienda 3.0: Innovazione e Sviluppo DinamicoAzienda 3.0: Innovazione e Sviluppo Dinamico
Azienda 3.0: Innovazione e Sviluppo DinamicoDonato Bellino
 
Il Piano Industriale - Business Plan per tutti
Il Piano Industriale - Business Plan per tuttiIl Piano Industriale - Business Plan per tutti
Il Piano Industriale - Business Plan per tuttiBrogi & Pittalis srl
 
How to do an effective business plan
How to do an effective business planHow to do an effective business plan
How to do an effective business planAlessandro Palestini
 
Impresa e innovazione parte 1
Impresa e innovazione parte 1Impresa e innovazione parte 1
Impresa e innovazione parte 1Kairos
 
Palladium webinar 1g13-investitori e manager
Palladium webinar 1g13-investitori e managerPalladium webinar 1g13-investitori e manager
Palladium webinar 1g13-investitori e managerFabrizio Rotunno
 

What's hot (17)

Il business plan per l’impresa alberghiera
Il business plan per l’impresa alberghieraIl business plan per l’impresa alberghiera
Il business plan per l’impresa alberghiera
 
Come redigere un Business Plan
Come redigere un Business PlanCome redigere un Business Plan
Come redigere un Business Plan
 
Business_plan
Business_planBusiness_plan
Business_plan
 
Il Business Plan Efficace Per Idee Imprenditoriali
Il Business Plan Efficace Per Idee ImprenditorialiIl Business Plan Efficace Per Idee Imprenditoriali
Il Business Plan Efficace Per Idee Imprenditoriali
 
2 il business plan parte qualitativa_quantitativa
2 il business plan parte qualitativa_quantitativa2 il business plan parte qualitativa_quantitativa
2 il business plan parte qualitativa_quantitativa
 
Business model
Business modelBusiness model
Business model
 
Business plan principi finalità struttura
Business plan principi finalità strutturaBusiness plan principi finalità struttura
Business plan principi finalità struttura
 
Business plan template - The Qube
Business plan template - The QubeBusiness plan template - The Qube
Business plan template - The Qube
 
Azienda 3.0: Innovazione e Sviluppo Dinamico. Siamo pronti a questa sfida ?
Azienda 3.0: Innovazione e Sviluppo Dinamico. Siamo pronti a questa sfida ?Azienda 3.0: Innovazione e Sviluppo Dinamico. Siamo pronti a questa sfida ?
Azienda 3.0: Innovazione e Sviluppo Dinamico. Siamo pronti a questa sfida ?
 
Azienda 3.0: Innovazione e Sviluppo Dinamico
Azienda 3.0: Innovazione e Sviluppo DinamicoAzienda 3.0: Innovazione e Sviluppo Dinamico
Azienda 3.0: Innovazione e Sviluppo Dinamico
 
Balanced Scorecards
Balanced ScorecardsBalanced Scorecards
Balanced Scorecards
 
Il Piano Industriale - Business Plan per tutti
Il Piano Industriale - Business Plan per tuttiIl Piano Industriale - Business Plan per tutti
Il Piano Industriale - Business Plan per tutti
 
How to do an effective business plan
How to do an effective business planHow to do an effective business plan
How to do an effective business plan
 
Impresa e innovazione parte 1
Impresa e innovazione parte 1Impresa e innovazione parte 1
Impresa e innovazione parte 1
 
Basic innovation for pmi
Basic innovation for pmiBasic innovation for pmi
Basic innovation for pmi
 
Palladium webinar 1g13-investitori e manager
Palladium webinar 1g13-investitori e managerPalladium webinar 1g13-investitori e manager
Palladium webinar 1g13-investitori e manager
 
Valutare le aziende in crisi
Valutare le aziende in crisiValutare le aziende in crisi
Valutare le aziende in crisi
 

Viewers also liked

Pricing due diligence for M&A deals
Pricing due diligence for M&A dealsPricing due diligence for M&A deals
Pricing due diligence for M&A dealsMichela Visciola
 
11 ftm18 amendola
11 ftm18 amendola11 ftm18 amendola
11 ftm18 amendolaManh Pham
 
Vb vision and_values_narration
Vb vision and_values_narrationVb vision and_values_narration
Vb vision and_values_narrationKirk Hilbrecht
 
Domain driven design lightning talk
Domain driven design lightning talkDomain driven design lightning talk
Domain driven design lightning talkTadas Šubonis
 
2016 스타트업 생태계 컨퍼런스-김광현 디캠프 센터장
2016 스타트업 생태계 컨퍼런스-김광현 디캠프 센터장2016 스타트업 생태계 컨퍼런스-김광현 디캠프 센터장
2016 스타트업 생태계 컨퍼런스-김광현 디캠프 센터장StartupAlliance
 
0 prsa full frontal_22_aug13
0 prsa full frontal_22_aug130 prsa full frontal_22_aug13
0 prsa full frontal_22_aug13Kirk Hilbrecht
 
Gamevil 2014 4_q_ir_presentation_02
Gamevil 2014 4_q_ir_presentation_02Gamevil 2014 4_q_ir_presentation_02
Gamevil 2014 4_q_ir_presentation_02GameBizInside
 
La interpretación
La interpretaciónLa interpretación
La interpretacióncajandres85
 
Naver D2_Soccer Quick
Naver D2_Soccer QuickNaver D2_Soccer Quick
Naver D2_Soccer Quick주용 심
 
101866 홍석진 디지털미디어 특강
101866 홍석진 디지털미디어 특강101866 홍석진 디지털미디어 특강
101866 홍석진 디지털미디어 특강Seok Jin Hong
 
Espazioa sortu & bizi
Espazioa sortu & biziEspazioa sortu & bizi
Espazioa sortu & biziAnderUrkidi
 
2016 스타트업 생태계 컨퍼런스-양상환 NAVER D2SF 공장장
2016 스타트업 생태계 컨퍼런스-양상환 NAVER D2SF 공장장 2016 스타트업 생태계 컨퍼런스-양상환 NAVER D2SF 공장장
2016 스타트업 생태계 컨퍼런스-양상환 NAVER D2SF 공장장 StartupAlliance
 
N screen과 클라우드 컴퓨팅 패러다임 ux 생태계 구축
N screen과 클라우드 컴퓨팅 패러다임 ux 생태계 구축N screen과 클라우드 컴퓨팅 패러다임 ux 생태계 구축
N screen과 클라우드 컴퓨팅 패러다임 ux 생태계 구축Yoojoo Jang
 

Viewers also liked (20)

Pricing due diligence for M&A deals
Pricing due diligence for M&A dealsPricing due diligence for M&A deals
Pricing due diligence for M&A deals
 
SocSciBot(01 Mar2010) - Korean Manual
SocSciBot(01 Mar2010) - Korean ManualSocSciBot(01 Mar2010) - Korean Manual
SocSciBot(01 Mar2010) - Korean Manual
 
11 ftm18 amendola
11 ftm18 amendola11 ftm18 amendola
11 ftm18 amendola
 
Vb vision and_values_narration
Vb vision and_values_narrationVb vision and_values_narration
Vb vision and_values_narration
 
Domain driven design lightning talk
Domain driven design lightning talkDomain driven design lightning talk
Domain driven design lightning talk
 
Overview Of Wcu Research (16 Dec2009)Sj
Overview Of Wcu Research (16 Dec2009)SjOverview Of Wcu Research (16 Dec2009)Sj
Overview Of Wcu Research (16 Dec2009)Sj
 
2016 스타트업 생태계 컨퍼런스-김광현 디캠프 센터장
2016 스타트업 생태계 컨퍼런스-김광현 디캠프 센터장2016 스타트업 생태계 컨퍼런스-김광현 디캠프 센터장
2016 스타트업 생태계 컨퍼런스-김광현 디캠프 센터장
 
0 prsa full frontal_22_aug13
0 prsa full frontal_22_aug130 prsa full frontal_22_aug13
0 prsa full frontal_22_aug13
 
Gamevil 2014 4_q_ir_presentation_02
Gamevil 2014 4_q_ir_presentation_02Gamevil 2014 4_q_ir_presentation_02
Gamevil 2014 4_q_ir_presentation_02
 
Materi ppt titanic
Materi ppt titanicMateri ppt titanic
Materi ppt titanic
 
La interpretación
La interpretaciónLa interpretación
La interpretación
 
Naver D2_Soccer Quick
Naver D2_Soccer QuickNaver D2_Soccer Quick
Naver D2_Soccer Quick
 
Germany
GermanyGermany
Germany
 
101866 홍석진 디지털미디어 특강
101866 홍석진 디지털미디어 특강101866 홍석진 디지털미디어 특강
101866 홍석진 디지털미디어 특강
 
Kyngtbi
KyngtbiKyngtbi
Kyngtbi
 
Studying Social Science Using E Tools
Studying Social Science Using E ToolsStudying Social Science Using E Tools
Studying Social Science Using E Tools
 
Espazioa sortu & bizi
Espazioa sortu & biziEspazioa sortu & bizi
Espazioa sortu & bizi
 
Alemanha
AlemanhaAlemanha
Alemanha
 
2016 스타트업 생태계 컨퍼런스-양상환 NAVER D2SF 공장장
2016 스타트업 생태계 컨퍼런스-양상환 NAVER D2SF 공장장 2016 스타트업 생태계 컨퍼런스-양상환 NAVER D2SF 공장장
2016 스타트업 생태계 컨퍼런스-양상환 NAVER D2SF 공장장
 
N screen과 클라우드 컴퓨팅 패러다임 ux 생태계 구축
N screen과 클라우드 컴퓨팅 패러다임 ux 생태계 구축N screen과 클라우드 컴퓨팅 패러다임 ux 생태계 구축
N screen과 클라우드 컴퓨팅 패러다임 ux 생태계 구축
 

Similar to Business Plan Value oriented Chapter 2

People-driven business fundamentals
People-driven business fundamentalsPeople-driven business fundamentals
People-driven business fundamentalsMichela Visciola
 
Orientamento strategico azienda
Orientamento strategico aziendaOrientamento strategico azienda
Orientamento strategico aziendaluca delcol
 
4 Muraro Il Business Plan
4 Muraro Il Business Plan4 Muraro Il Business Plan
4 Muraro Il Business PlanANAPIA FSE 2010
 
Smau Milano 2019 - Maurizio Maraglino
Smau Milano 2019 - Maurizio MaraglinoSmau Milano 2019 - Maurizio Maraglino
Smau Milano 2019 - Maurizio MaraglinoSMAU
 
I fondamentali del People-Driven Business
I fondamentali del People-Driven BusinessI fondamentali del People-Driven Business
I fondamentali del People-Driven BusinessMichela Visciola
 
La gestione strategica delle risorse umane
La gestione strategica delle risorse umaneLa gestione strategica delle risorse umane
La gestione strategica delle risorse umaneMirko Cuneo
 
Che cos'è un business model ??
Che cos'è un business model ??Che cos'è un business model ??
Che cos'è un business model ??crabiz
 
Capitale intellettuale anno 7 n. 2 giugno 2016 paper 2 pp
Capitale intellettuale anno 7 n. 2   giugno 2016 paper 2 ppCapitale intellettuale anno 7 n. 2   giugno 2016 paper 2 pp
Capitale intellettuale anno 7 n. 2 giugno 2016 paper 2 ppEpistema
 
Creare o distruggere valore per i portatori di interesse e analisi dei proces...
Creare o distruggere valore per i portatori di interesse e analisi dei proces...Creare o distruggere valore per i portatori di interesse e analisi dei proces...
Creare o distruggere valore per i portatori di interesse e analisi dei proces...CentoCinquanta srl
 
Slide dottor mazzeo
Slide dottor mazzeoSlide dottor mazzeo
Slide dottor mazzeoEAAUNIPA
 
Ratinglab - Presentazione aziendale
Ratinglab - Presentazione aziendaleRatinglab - Presentazione aziendale
Ratinglab - Presentazione aziendaleGuido Alberto Micci
 
Come vendere la qualità ai manager
Come vendere la qualità ai managerCome vendere la qualità ai manager
Come vendere la qualità ai managerMaurilio Savoldi
 
BOLDideas 2014, Business Intelligence School: Sales process engineering
BOLDideas 2014, Business Intelligence School: Sales process engineeringBOLDideas 2014, Business Intelligence School: Sales process engineering
BOLDideas 2014, Business Intelligence School: Sales process engineeringBOLDideas
 
Business Plan, Tipologie e adempimenti societari
Business Plan, Tipologie e adempimenti societariBusiness Plan, Tipologie e adempimenti societari
Business Plan, Tipologie e adempimenti societariIng. Marco Calì
 
Il business plan - La bussola per il tuo business
Il business plan - La bussola per il tuo businessIl business plan - La bussola per il tuo business
Il business plan - La bussola per il tuo businessTommaso Nuti
 
Workshop: il controllo direzionale oggi
Workshop: il controllo direzionale oggiWorkshop: il controllo direzionale oggi
Workshop: il controllo direzionale oggiSedoc Digital Group
 

Similar to Business Plan Value oriented Chapter 2 (20)

People-driven business fundamentals
People-driven business fundamentalsPeople-driven business fundamentals
People-driven business fundamentals
 
Iso 9001 2000 Sezione VI
Iso 9001 2000 Sezione VIIso 9001 2000 Sezione VI
Iso 9001 2000 Sezione VI
 
Orientamento strategico azienda
Orientamento strategico aziendaOrientamento strategico azienda
Orientamento strategico azienda
 
4 Muraro Il Business Plan
4 Muraro Il Business Plan4 Muraro Il Business Plan
4 Muraro Il Business Plan
 
Smau Milano 2019 - Maurizio Maraglino
Smau Milano 2019 - Maurizio MaraglinoSmau Milano 2019 - Maurizio Maraglino
Smau Milano 2019 - Maurizio Maraglino
 
I fondamentali del People-Driven Business
I fondamentali del People-Driven BusinessI fondamentali del People-Driven Business
I fondamentali del People-Driven Business
 
La gestione strategica delle risorse umane
La gestione strategica delle risorse umaneLa gestione strategica delle risorse umane
La gestione strategica delle risorse umane
 
Presentazione Cd G
Presentazione Cd GPresentazione Cd G
Presentazione Cd G
 
Che cos'è un business model ??
Che cos'è un business model ??Che cos'è un business model ??
Che cos'è un business model ??
 
KPI per il Governo d'Impresa
KPI per il Governo d'ImpresaKPI per il Governo d'Impresa
KPI per il Governo d'Impresa
 
Capitale intellettuale anno 7 n. 2 giugno 2016 paper 2 pp
Capitale intellettuale anno 7 n. 2   giugno 2016 paper 2 ppCapitale intellettuale anno 7 n. 2   giugno 2016 paper 2 pp
Capitale intellettuale anno 7 n. 2 giugno 2016 paper 2 pp
 
Creare o distruggere valore per i portatori di interesse e analisi dei proces...
Creare o distruggere valore per i portatori di interesse e analisi dei proces...Creare o distruggere valore per i portatori di interesse e analisi dei proces...
Creare o distruggere valore per i portatori di interesse e analisi dei proces...
 
Slide dottor mazzeo
Slide dottor mazzeoSlide dottor mazzeo
Slide dottor mazzeo
 
Ratinglab - Presentazione aziendale
Ratinglab - Presentazione aziendaleRatinglab - Presentazione aziendale
Ratinglab - Presentazione aziendale
 
Come vendere la qualità ai manager
Come vendere la qualità ai managerCome vendere la qualità ai manager
Come vendere la qualità ai manager
 
BOLDideas 2014, Business Intelligence School: Sales process engineering
BOLDideas 2014, Business Intelligence School: Sales process engineeringBOLDideas 2014, Business Intelligence School: Sales process engineering
BOLDideas 2014, Business Intelligence School: Sales process engineering
 
Business Plan, Tipologie e adempimenti societari
Business Plan, Tipologie e adempimenti societariBusiness Plan, Tipologie e adempimenti societari
Business Plan, Tipologie e adempimenti societari
 
Incentive Systems
Incentive Systems Incentive Systems
Incentive Systems
 
Il business plan - La bussola per il tuo business
Il business plan - La bussola per il tuo businessIl business plan - La bussola per il tuo business
Il business plan - La bussola per il tuo business
 
Workshop: il controllo direzionale oggi
Workshop: il controllo direzionale oggiWorkshop: il controllo direzionale oggi
Workshop: il controllo direzionale oggi
 

More from Michela Visciola

Organizational Network Analyses: a disruptive approach with HOW4
Organizational Network Analyses: a disruptive approach with HOW4Organizational Network Analyses: a disruptive approach with HOW4
Organizational Network Analyses: a disruptive approach with HOW4Michela Visciola
 
Organizational Network Analysis Cards
Organizational Network Analysis CardsOrganizational Network Analysis Cards
Organizational Network Analysis CardsMichela Visciola
 
Rifondare i Sistemi d'incentivazione - Partecipare a opportunità e rischi
Rifondare i Sistemi d'incentivazione - Partecipare a opportunità e rischiRifondare i Sistemi d'incentivazione - Partecipare a opportunità e rischi
Rifondare i Sistemi d'incentivazione - Partecipare a opportunità e rischiMichela Visciola
 
Vademecum dell’incentivazione
Vademecum dell’incentivazioneVademecum dell’incentivazione
Vademecum dell’incentivazioneMichela Visciola
 
Il ruolo dei Consiglieri alla luce dei FSF Principles for Sound Compensation ...
Il ruolo dei Consiglieri alla luce dei FSF Principles for Sound Compensation ...Il ruolo dei Consiglieri alla luce dei FSF Principles for Sound Compensation ...
Il ruolo dei Consiglieri alla luce dei FSF Principles for Sound Compensation ...Michela Visciola
 

More from Michela Visciola (10)

CFO Analytics
CFO AnalyticsCFO Analytics
CFO Analytics
 
HR Analytics
HR AnalyticsHR Analytics
HR Analytics
 
Organizational Network Analyses: a disruptive approach with HOW4
Organizational Network Analyses: a disruptive approach with HOW4Organizational Network Analyses: a disruptive approach with HOW4
Organizational Network Analyses: a disruptive approach with HOW4
 
Cda & Compensation
Cda & CompensationCda & Compensation
Cda & Compensation
 
People Due Diligence
People Due DiligencePeople Due Diligence
People Due Diligence
 
Organizational Network Analysis Cards
Organizational Network Analysis CardsOrganizational Network Analysis Cards
Organizational Network Analysis Cards
 
Creating Value in the F&B
Creating Value in the F&BCreating Value in the F&B
Creating Value in the F&B
 
Rifondare i Sistemi d'incentivazione - Partecipare a opportunità e rischi
Rifondare i Sistemi d'incentivazione - Partecipare a opportunità e rischiRifondare i Sistemi d'incentivazione - Partecipare a opportunità e rischi
Rifondare i Sistemi d'incentivazione - Partecipare a opportunità e rischi
 
Vademecum dell’incentivazione
Vademecum dell’incentivazioneVademecum dell’incentivazione
Vademecum dell’incentivazione
 
Il ruolo dei Consiglieri alla luce dei FSF Principles for Sound Compensation ...
Il ruolo dei Consiglieri alla luce dei FSF Principles for Sound Compensation ...Il ruolo dei Consiglieri alla luce dei FSF Principles for Sound Compensation ...
Il ruolo dei Consiglieri alla luce dei FSF Principles for Sound Compensation ...
 

Business Plan Value oriented Chapter 2

  • 1. CREARE TECNICALITÀ E STRUMENTI PER SVILUPPARE PIANI INDUSTRIALI VALUE ORIENTED Affrontare le discontinuità nel modello di servizio di Banche e Imprese
  • 2. Tecnicalità e Strumenti per sviluppare Piani Industriali value oriented: affrontare le discontinuità nel modello di servizio di Banche e Imprese EXECUTIVE SUMMARY Tecnicalità e Strumenti per sviluppare Piani Industriali value-oriented: affrontare le discontinuità nel modello di Servizio di Banche e Imprese i. Banche e Imprese: affrontare in modo proattivo le discontinuità ii. Valorizzare la propria Struttura Organizzativa. Anche in un’ottica forward-looking iii. Conoscere le aspettative di Valore e di Redditività dell’impresa iv. Individuare gli aspetti e le unicità secondo il giudizio dei Clienti 1 Indice
  • 3. Executive Summary Sempre diverse, anche se ripetute, sono le discontinu- ità e le richieste di adattamento per Banche e Imprese provenienti dai nuovi Scenari competitivi e di Merca- to e, non di rado, tali cambiamenti spingono le realtà aziendali a rivedere le proprie Strategie e a prendere in considerazione una trasformazione profonda delle proprie Strutture Organizzative. Il tema è saperli affrontare in maniera proattiva, porsi le domande giuste e dotarsi di opportuni Metodi e Stru- menti che consentano da un lato di valorizzare l’attua- le impianto strategico dell’impresa e, dall’altro lato, permettano di simulare e stimare, soprattutto in fase di stesura e sviluppo del Piano Industriale, l’impatto ed il costo di nuove configurazioni organizzative che potrebbero generarsi in virtù di cambiamenti strategici o di particolari discontinuità. Un’ottica forward-looking, però, non è importante solo per gestire la propria Struttura Organizzativa e go- vernare il Costo Lavoro dell’organizzazione, ma anche per disporre di solide evidenze sulla base delle quali scegliere il dimensionamento ottimale della propria Organizzazione ed il “contenuto” della stessa in termi- ni di Capacità differenzianti di cui dotarsi per conqui- stare o salvaguardare il proprio Vantaggio Competitivo. Per prima cosa, dunque, ciò che sarà opportuno co- noscere sono le aspettative di Valore e di Redditività dell’impresa (reali e target) nei confronti dei Paesi in cui si opera e delle proprie aree di business. In seconda battuta, invece, occorrerà individuare gli attributi e le Capacità distintive di cui si dispone per realizzare questo Valore e operare in modo sostenibile nelle aree a più alta Redditività attesa. Sarà l’ascolto dei propri Clienti, indiscutibile guida e obiettivo della Value Proposition e di qualsiasi Strategia d’impresa, a guidare efficacemente questo processo. 2
  • 4. Tecnicalità e Strumenti per sviluppare Piani Industriali value oriented: affrontare le discontinuità nel modello di servizio di Banche e Imprese Banche e Imprese: affrontare in modo proattivo le discontinuità Le profonde discontinuità che stanno caratterizzando il mondo di Banche e Imprese, a partire dalla struttura dei Mercati Finanziari e Bancari degli ultimi anni, fino ad arrivare ai recentissimi cambiamenti nella legisla- zione del lavoro, spingono tutte le Organizzazioni a ri- vedere le proprie strategie competitive e a prevedere (se non a promuovere!) una trasformazione delle pro- prie Strutture Organizzative, anche radicale. L’incremento del livello di Concorrenza e l’affinamen- to della “domanda” conseguente all’evoluzione della Clientela, di norma più competente ed esigen- te in materia di Prodotti e Servizi, costituiscono i principali fattori di questi cambiamenti. Un terzo fattore, ancora più importante, è costituito dalle innovazioni tecnologiche, con particolare rife- rimento all’evoluzione e diffusione dell’informatica, che diventa, a ritmo sempre più incalzante, un impor- tante canale d’accesso per ogni attività, nonché un fattore innovativo chiave, una forza propulsiva capace di favorire la nascita di nuove Tecniche, nuovi Prodotti e perfino nuovi Mercati. Tuttavia, ciò che conta, e che vogliamo affrontare, non è tanto la natura delle discontinuità che hanno interes- sato e interesseranno il mondo dell’impresa, quanto, invece, la capacità e il bisogno delle imprese stesse di approcciarsi in maniera proattiva ad esse e ad even- tuali cambiamenti strategici che potrebbero riguarda- re la realtà aziendale. Da che punto di vista? Quello che riguarda le proprie Risorse, che in molti casi (se non in tutti!) rappresentano il driver portante dei Risultati e della Redditività e la loro gestione è un ele- mento di indubbia rilevanza strategica per l’impresa. Questo è un tema di efficienza, prima che di efficacia. Per prima cosa, infatti, diventa fondamentale, per cia- scuna realtà d’impresa, dotarsi di opportuni Metodi e Strumenti che: • Da una parte consentano all’impresa di valoriz- zare le attuali Posizioni Organizzative e Risorse Interne in termini di Compiti, Responsabilità e Requisiti professionali critici per ricoprire ciascun Ruolo funzionale alla realizzazione dell’attuale “Progetto Strategico dell’impresa”, • Dall’altra parte, permettano di simulare e stima- re, soprattutto in fase di stesura e sviluppo del Piano Industriale, l’impatto ed il Costo di nuove configurazioni organizzative che potrebbero generarsi in virtù di Cambiamenti Strategici o di parti- colari discontinuità (Fig. 1). Ma ciò non basta. A fianco di Modelli e Strumenti fun- zionali a gestire la Struttura Organizzativa ed il Costo Lavoro della realtà aziendale è necessario anche di- sporre di chiare evidenze su cui costruire il proprio “dover essere” e dunque: 1. Conoscere le aspettative di Valore e di Redditività (reali e target) dell’impresa e delle sue aree di business sulla base delle quali scegliere il dimen- sionamento ottimale della propria Organizzazione, 2. Individuare le Capacità differenzianti di cui si di- spone per realizzare questo Valore e operare in modo sostenibile nelle aree a più alta Redditività attesa. Adottare il punto di vista dei propri Clienti potrà essere d’aiuto. Non è difficile, a questo punto, immaginare le prime domande che ci si può porre: • Da dove si parte? • Come si fa tutto questo? 3 Le imprese dovranno dotarsi di opportuni Metodi e Strumenti per simulare l’impatto ed il costo di opportune Scelte Organizzative
  • 5. 4 Valorizzare la propria Struttura Organizzativa. Anche in un’ottica forward-looking Quanto vale (e quanto costa!) l’impianto organizzativo di un’impresa? Di questo Valore esistono tre declinazioni diverse: • La prima dice quanto vale la Struttura Organizza- tiva dell’impresa sulla base della Remunerazione delle Persone che la compongono (Retribuzione), • La seconda quanto dovreb- be valere in base al Proget- to/Disegno Strategico idea- to e in essere per l’impresa (Posizioni), • La terza quanto varrebbe se tutte le Persone che la compongono fossero retribuite per le loro ef- fettive Capacità e per il Contributo che danno all’impresa (Persone). Tutte e tre andranno stimate, ma il vero plus sta nel poterle confrontare tra loro1 (Fig. 2). Ciò potrà dare immediata evidenza di tre possibili gap che possono esistere tra: • Costo effettivo e Costo ideale della Struttura Or- ganizzativa (Retribuzione vs Posizioni), • Valore e Costo effettivo della Struttura stessa (Persone vs Retribuzione), • Valore e Costo ideale (Persone vs Posizioni). Ma non solo. Attraverso solide Metodologie e opportuni Strumenti, si potrà portare a sintesi e rendere effica- ce questo confronto, sia avendo in mente l’attuale Progetto Stra- tegico dell’Impresa, sia potendo simulare e valutare eventuali cambiamenti strategici, evoluzioni o discontinuità che possono interessare la realtà aziendale e le sue Risorse. 1 - Si dovrà disporre di un “Metro di Valutazione Comune” dotato di Grade come unità di misura, ovvero numeri progressivi (il nostro approccio prevede una scala da 1 a 25) utili per esprimere in maniera sintetica (e confrontabile) il Valore di: Retribuzioni effettive delle Persone, Retribuzioni ideali che competono ad una data Posizione Organizzativa, Retribuzioni spettanti prendendo in considerazione il Grado di Copertura dei Ruoli/Posizioni da parte delle Persone. Fig. 1 - L’importanza di un’ottica forward-looking Presumere e avere idea del “futuro”... ...Poter simulare uno scenario di Lungo Periodo per poter prendere opportune decisioni nel Breve NON SOLO... MA ANCHE... Fare “l’inventario” del valore e del peso delle attuali Posizioni Organizzative dell’impresa... ...Focalizzare l’attenzione su quelle Posizioni su cui è necessario essere proattivi Guardare alle proprie Risorse con una prospettiva annuale... Avere Strumenti statici e descrittivi dell’as-is... ...Integrare un’ottica strategica pluriennale ...Dotarsi di Strumenti che permettano di prendere decisioni per il “to be” Attraverso solide Metodologie è possibile sia valorizzare l’attuale impianto organizzativo dell’impresa, sia stimare il Peso ed il Costo di una sua ridefinizione in virtù di eventuali cambi di strategia o discontinuità
  • 6. Tecnicalità e Strumenti per sviluppare Piani Industriali value oriented: affrontare le discontinuità nel modello di servizio di Banche e Imprese 5 Fig. 2 - Valorizzare la propria Struttura Organizzativa: uno schema di sintesi CHE COSA 1. Determinare quanto vale la Struttura Organizzativa dell’impresa sulla base della Remunerazione delle Persone che la Compongono (Retribuzione) QUALE METODO Conversione in Grade del Valore della Retribuzione Annua Effettiva percepita da ciascuna Risorsa secondo benchmark retributivi aggiornati QUALI STRUMENTI CHE COSA 2. Determinare il valore del Progetto/Disegno Strategico ideato e in essere nell’impresa (Posizioni) QUALE METODO Conversione in Grade del Valore di ciascuna Posizione Organizzativa sulla base di 7 fattori di valutazione espressivi delle Caratteristiche e delle Criticità tipiche di ciascun Ruolo QUALI STRUMENTI CHE COSA 3. Determinare quanto vale la Struttura Organizzativa dell’impresa se tutte le Persone che la compongono fossero retribuite per le loro effettive Capacità e per il Contributo che danno all’impresa (Persone) QUALE METODO Conversione in Grade del Valore della Completezza Professionale di ciascuna Risorsa in relazione ai fattori richiesti per coprire adeguatamente il Ruolo Organizzativo che occupano QUALI STRUMENTI Curve Retributive Grade Retribuzioni
  • 7. NELLA PRATICA In un’ottica forward-looking, ad esempio, i fattori di valutazione dei Ruoli e delle Posizioni dell’impresa (che portano al valore dell’attuale Impianto Strategi- co) potranno essere modulati così da poter stimare e valutare il Peso ed il Costo di una loro ridefinizione in virtù di eventuali cambi di Strategia. Si pensi alla sfida che le Banche stanno affrontando per integrare la mul- ticanalità tra i servizi da dare al Cliente. Questa “evoluzione” renderà necessaria la presenza di Profili Professionali diversi per rico- prire i Ruoli richiesti per operare in Filiale? Quanto costerebbe all’impresa valo- rizzare diversamente questi Ruoli? Ottimizzata e valorizzata la Struttura Organizzativa a tendere, sarà poi utile poter valutare se ci sono Ri- sorse Interne all’impresa che possiedono già le giuste Capacità per adeguarsi. In ogni caso, l’anticipo che si potrà guadagnare grazie ad una Pianificazione dinami- ca, metodologica e pratica, permetterà all’impresa di poter iniziare “per tempo” a sviluppare internamente le Competenze di cui ha bisogno e di non doversi trova- re necessariamente a comprarle all’esterno, con ovvie conseguenze sul Costo Lavoro (Fig. 3). A parità di organizzazione, inoltre, numerosi altri fat- tori potranno essere valutati e stimati: • Costo a tendere dell’organizzazione tenuto conto del progressivo “invecchiamento” delle proprie Risorse (anzianità lavorativa/età pensionabile), • Andamenti inflattivi • Rinnovi Contrattuali, • Competenze “d’esperienza” da reimpiegare in azienda. QUALI VANTAGGI • Massimizzare l’efficienza organiz- zativa potendo simulare i pesi, i costi e l’impatto di un eventuale ridefini- zione di alcuni Ruoli interni all’im- presa, • Essere pronti ad affrontare contingenze che po- trebbero impedire all’organizzazione di raggiun- gere i propri obiettivi strategici o mettere in di- scussione il suo posizionamento, • Avere chiare le proprie potenzialità in termini di Risorse potendo anticipare e valutare le possibili criticità che potrebbero interessare la forza la- voro. 6 Fig. 3 - Gli step alla base di una Pianificazione Strategica dinamica Uno dei prerequisiti è poter quantificare le aspettative di Valore e di Redditività dell’impresa e delle proprie aree di business DEMAND FORECAST SUPPLY PROJECTION GAP ANALYSIS STRATEGY DEVELOPMENT Quali cambiamenti possono interessare l’im- presa nei prossimi anni. Come possono influen- zarla. Di cosa ho bisogno per fronteggiarli. Quante Risorse ha inter- namente l’impresa. Quali Caratteristiche, Competenze e Retribu- zione hanno. Quali trend potrebbero interessarle (turnover, pensione, ecc.) Effettuare un confronto tra Demand forecast e Supply projection per mettere in luce eventuali gap. Pianificare strategicamen- te come fronteggiare e colmare i gap individuati. Stabilire un ranking di priorità per farlo. Mettere in moto un Piano d’azione secondo le priorità stabilite, più interventi potrebbero essere necessari: Ridefinizione del Peso/Valore delle Posizioni Riorganizzazione interna delle Risorse tra le Posizioni Assessment di Competenze Organizzazione attività di training, sviluppo o recruiting Messa a punto di Piani di rilancio di Produttività
  • 8. Tecnicalità e Strumenti per sviluppare Piani Industriali value oriented: affrontare le discontinuità nel modello di servizio di Banche e Imprese 7 QUALI PRESUPPOSTI Importante è tenere presente che i prerequisiti per svolgere quest’attività hanno radici più profonde. In- fatti l’impresa, prima di implementare un approccio sistematico che le permetta di gestire la propria Strut- tura Organizzativa e di avvicinarsi in modo proattivo alle discontinuità, dovrà conoscerne le determinanti. Ciò significa dotarsi di opportuni Modelli e Tecnicalità che consentano di approfondire due importanti e di- stinti aspetti: 1. Quantificare le aspettative di Valore e di Redditi- vità attesa nei confronti dei Paesi in cui l’impresa opera e nei confronti del- le proprie aree di business. Ciò rappresenta il pre- supposto e la finalità di qualsiasi scelta di dimen- sionamento organizzativo target, 2. Individuare gli attributi e le Capacità distintive che i propri Clienti le riconoscono per conseguire e realizzare questo Valore. Ciò rappresenta il prerequisito per comprendere e risalire alle Competenze Core di cui l’impresa dispone e necessita per operare in modo sosteni- bile nelle aree a più alta Redditività difendendo o alimentando il proprio Vantaggio Competitivo. Conoscere le aspettative di Valore e di Redditività dell’impresa Ogni business d’impresa rap- presenta un “investimento”, pertanto, ciò che si dovrà mas- simizzare è il suo Rendimento. Avere una chiara visione di quali Settori, aree geografiche e unità di business potranno guidare la Creazione di Valore dell’impresa nel lungo periodo è uno dei pre- supposti fondamentali alla base di qualsiasi scelta di revisione o dimensionamento organizzativo. E’ possibile conoscere le aspettative di Redditività dell’impresa attraverso un approccio che integra Piani manageriali, previsioni forward-looking del Mercato e Modelli di Value Benchmarking Fig. 4 - Conoscere le aspettative di performance e Redditività futura Aspettative di Valore e Redditività attesa per Area d’attività/ Paese Backward Looking TREND STORICI TARGET Business Unit X Business Unit Y Forward Looking ANALISI da MERCATO BENCHMARK da COMPETITOR A B C D E Backward & Forward Looking Approccio bottom up costruito dal management attraverso estrapolazioni di trend storici Value Benchmarking con Società Comparabili Aspettative di Valore implicite nel Prezzo dell’azione dell’impresa/ Valore target da sostenere
  • 9. 8 Come effettuarla? Se ogni Valore d’impresa dipende da determinate aspettative di performance future, attraverso oppor- tune tecnicalità è possibile risalire e quantificare le performance e la Redditività attesa dalle diverse aree di business in cui l’impresa opera con il proprio Siste- ma d’offerta e, sulla base di queste valutazioni, sarà possibile scegliere e dimensionare la propria Struttura Organizzativa obiettivo. I prezzi delle azioni racchiudono queste “aspettative” e molte infor- mazioni sulle effettive potenzialità di una Società e delle sue diverse aree di attività. La qualità di queste “aspettative” è tanto maggiore quanto più sono efficienti i Mercati dei Capitali che le determinano e, proprio per questo, i corsi azionari non possono rappresentare l’unico valore segnaletico da considerare. Attraverso appropriati Modelli è possibile determinare e delineare opportune Curve di Rendimento e Valore atteso da ciascun’area di business effettuando un raf- fronto tra: * Piani Industriali sviluppati bottom up dal mana- gement, * Aspettative implicite nel prezzo dell’azione dell’impresa (se quotata) o nel Valore target che si vuol sostenere, * Aspettative desunte attraverso Modelli di Value Benchmarking che permettono di analizzare op- portunamente i Valori di mercato di Società Com- parabili (Fig. 4). Quali sono i vantaggi? • Il governo del Valore d’impresa (che, è giusto ricordare, rappresenta la principale ragion d’es- sere di ogni attività economica) acquista centra- lità nell’attività di Pianificazione organizzativa e strategica e diventa un elemento con cui il ma- nagement si può confrontare usando evidenze quantitative, • Si ottengono informazioni forward looking sulle potenzialità e aspettative di Redditività/Valore nei confronti delle diverse aree di business inter- pretando il giudizio di Valore che il mercato dà loro, utilizzando metodi quantitativi verificati per valutare la bontà delle scelte strategiche effet- tuate dal management e potendosi confrontare con quanto fanno i propri Competitor. Ottimizzata la propria Struttura Or- ganizzativa in funzione delle aree a più alto Valore/Redditività attesa, l’impresa dovrà individuare e sele- zionare le Capacità distintive di cui dispone e necessita per realizzare questo Valore. La scelta di tali Capacità e Competenze potrà essere definita in funzione di quelle che sono le attività che l’impresa dovrà saper fare per avere “successo” nei propri business e nei propri Mercati. A tal proposito può essere utile distinguere tra: • Attività non espressamente richieste dai Clienti, ma necessarie al buon funzionamento dell’impre- sa, • Attività e aspetti specificatamente richiesti e apprezzati dai Clienti e che, a loro avviso, rap- presentano un punto distintivo per l’impresa per competere nel proprio Mercato. Sono questi ultimi che rappresentano “le condizioni di successo”, le capacità di Creare Valore e le possibilità per l’impresa di generare un differenziale competitivo. Pertanto, l’impostazione di una corretta metodologia per individuarli, e per capire e analizzare quali sono le Capacità distintive funzionali al raggiungimento di un Vantaggio Competitivo, non può che partire dall’ascol- to dei propri Clienti. Sono proprio i Clienti, infatti, ad essere il vero “na- vigatore” dell’impresa e la loro Soddisfazione/Valore Percepito può essere un buon complemento per valuta- re la sostenibilità delle performance e la qualità delle stesse. Un altro presupposto è quello di individuare gli attributi e gli aspetti distintivi dell’impresa partendo dal giudizio dei propri Clienti
  • 10. Tecnicalità e Strumenti per sviluppare Piani Industriali value oriented: affrontare le discontinuità nel modello di servizio di Banche e Imprese Individuare gli aspetti e le unicità secondo il giudizio dei Clienti Ascoltare i Clienti che acquistano i propri Prodotti e Servizi per- metterà all’impresa di individua- re quali degli aspetti che caratte- rizzano il Sistema d’Offerta sono percepiti e considerati come di- stintivi dalla propria Clientela e, dunque, potenzialmente in grado di generare un diffe- renziale competitivo. Ma quali sono gli step per procedere? (Fig. 5). • La prima cosa da fare è mettere in piedi oppor- tune indagini volte ad ottenere un giudizio di Importanza sugli attributi di Brand, Prodotto e Servizio che caratterizzano il Sistema d’offerta dell’impresa. • Il secondo passo consiste nel sintetizzare questo giudizio con una valutazione che faccia emergere, per gli attributi individuati, il grado di Agibilità da parte delle Risorse interne all’organizzazione facendo leva sulle Competenze di cui dispongono. Alla fine di questo step sarà possibile sele- zionare un cruscotto di elementi d’offerta considerati Rilevanti dai propri Clienti e sui quali è possibile intervenire per massi- mizzarne l’efficacia. • L’ultimo passo permetterà, infine, di selezionare gli attributi che i Clienti riconoscono come diffe- renzianti rispetto alla Concorrenza. Ciò è possi- bile utilizzando un indicatore sintetico di misura della Soddisfazione Differenziale rispetto ai prin- cipali competitor di riferimento: il DIFFindex® (Focus - il DIFFindex®). 9 FOCUS - il DIFFindex® Il DIFFindex® è un indicatore di sintesi che misura la Soddisfazione differenziale dei Clienti, rispetto ai principali competitor di riferimento, su specifici attributi di Brand, Prodotto e Servizio. Questo indicatore, ideato e messo a punto da Active Value Advisors, può essere calcolato: • Secondo una vista di dettaglio per misurare la Soddisfazione differenziale sui singoli attributi • Secondo una vista sintetica come differenza tra la Soddisfazione media dichiarata dai propri Clienti su spe- cifici attributi e una media pesata della Soddisfazione Media relativa ai principali competitor di riferimento sui medesimi attributi. BRAND PRODOTTO SERVIZIO Customer Satisfaction Index Attributo 1 Attributo 2 Attributo 3 Attributo 4 Attributo 5 Attributo 6 BRAND PRODOTTO SERVIZIO Customer Satisfaction Index Attributo 1 Attributo 2 Attributo 3 Attributo 4 Attributo 5 Attributo 6 IMPRESA vs COMPETITOR E’ possibile individuare gli aspetti e le unicità del Sistema d’offerta dell’impresa misurando la Soddisfazione Differenziale dei propri Clienti rispetto ai principali competitor di riferimento
  • 11. 10 Fig. 5 - Individuare gli attributi Rilevanti e Differenzianti del Sistema d’offerta dell’impresa: uno schema di sintesi A. EFFETTUARE OPPORTUNE INDAGINI VOLTE AD OTTENERE UN GIUDIZIO DI IMPORTANZA DA PARTE DEI CLIENTI SU UN INSIEME DI ATTRIBUTI DI BRAND, PRODOTTO E SERVIZIO DELL’IMPRESA B. DISPORRE DI UN GIUDIZIO DI SINTESI SULLA LORO RILEVANZA E SUL LORO GRADO DI AGIBILITÀ DA PARTE DELLE RISORSE INTERNE DELL’ORGANIZZAZIONE CON LE LORO COMPETENZE C. INDIVIDUARE, TRA QUESTI, GLI ATTRIBUTI CHE I CLIENTI PERCEPISCONO COME DIFFERENZIANTI RISPETTO AI PRINCIPALI COMPETITOR DI RIFERIMENTO ATTRIBUTI DI BRAND ATTRIBUTI DI PRODOTTO ATTRIBUTI DI SERVIZIO INDAGINE CATI SU UN CAMPIONE SIGNIFICATIVO DI CLIENTI IMPORTANZA attributi BRAND IMPORTANZA attributi PRODOTTO IMPORTANZA attributi SERVIZIO BASSA (1,2) MEDIA (3) ALTA (4,5) Serietà ❒ ❒ ❒ Affidabilità ❒ ❒ ❒ Solidità ❒ ❒ ❒ ✗ ✗ ✗ Grado di Agibilità Rilevanza ATTRIBUTI DI BRAND ATTRIBUTI DI PRODOTTO ATTRIBUTI DI SERVIZIO A A AB - -C C C INDAGINE CAWI RIVOLTA AL VERTICE AZIENDALE/ MANAGEMENT TEAM DIFFindex® + INDAGINE CATI SU UN CAMPIONE DI CLIENTI CHE SI SONO RIVOLTI ANCHE AI COMPETITOR ATTRIBUTI DI BRAND ATTRIBUTI DI PRODOTTO ATTRIBUTI DI SERVIZIO - A B C
  • 12. Tecnicalità e Strumenti per sviluppare Piani Industriali value oriented: affrontare le discontinuità nel modello di servizio di Banche e Imprese 11 Un ulteriore sforzo è poi richiesto per risalire alle Competenze d’impresa sottostanti agli aspetti e agli attributi che, secondo il giudizio dei Clienti, rendono distintiva l’impresa rispetto ai propri Competitor. Hamel e Prahalad visualizzano l’architettura strate- gica delle Competence distintive all’interno di un’organizzazione con l’ausilio della metafora dell’al- bero: il tronco ed i principali rami sono i Prodotti Core, i rami secon- dari rappresentano le unità di busi- ness strategiche, le foglie, i fiori e i frutti sono i singoli Prodotti/Servizi venduti ai Clienti e sui quali, essi stessi, possono esprimere il loro giudizio. Le radici che forniscono nutrimento, sostegno e stabili- tà rappresentano le Core Competence (Fig. 6). L’impresa, dunque, si sviluppa a partire dalle sue Com- petenze distintive allo stesso modo in cui un albero cresce traendo forza dalle sue radici. Se le Competenze distintive sono quelle Capacità chiave che pro- curano all’impresa vantaggi com- petitivi difficilmente imitabili (e quindi difendibili nel tempo), la vera fonte di vantaggio competiti- vo consiste però nella capacità del management di combinare tecnologie e skill disponibi- li nelle varie aree d’impresa e per diverse tipologie di Prodotti finali. Fig. 6 - Risalire alle Competenze distintive d’impresa partendo dai propri attributi differenzianti Attributi di Brand, Prodotto e Servizio apprezzati dai Clienti 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Business a) Business b) Business c) Business d) Core Product 1 Core Product 2 Competence a) Competence b) Competence c) Competence d) END PRODUCTS 1. Individuare gli aspetti e le unicità secondo il giudizio dei Clienti 2. Risalire alle Competenze Core dell’impresa Elaborazioni AVA da “The Core Competence of the Corporation”, 2012 Un ulteriore sforzo è poi richie- sto per risalire alle Competenze dell’impresa sottostanti agli aspetti Rilevanti e Differenzianti che caratterizzano il Sistema d’Offerta
  • 13. 12 Un concorrente, infatti, potrà acquistare o riprodur- re anche più d’una delle tecnologie che sottendono le Competenze chiave, ma troverà difficoltà nel replicare lo schema, più o meno complesso, di coordinamento, gestione e apprendimento interni. L’intersezione di tali Capacità con opportunità di mer- cato potrà, poi, generare le basi per il lancio o l’entra- ta in nuovi business o Sistemi d’offerta. NELLA PRATICA Avendo chiare le aree geografiche e di business a mag- gior Redditività attesa, valorizzata e messa a punto una Struttura Organizzativa idonea a farne fronte ed individuati gli elementi e gli aspetti distintivi dell’im- presa secondo il giudizio dei propri Clienti, opportune metodologie permettono infine di risalire alle Compe- tenze e alle Capacità interne che possono supportare la Strategia esplicitata (Fig. 7). Per prima cosa, ogni Competenza andrà “testata” pro- vando a rispondere alle seguenti domande: * Quanto tempo potrà sopravvivere l’impresa nel proprio business senza il possesso ed il controllo di questa Competenza? Fig. 7 - Risalire alle Competente Core dell’impresa: uno Schema di Sintesi Elaborazioni AVA da “The Core Competence of the Corporation”, 2012 A. INDIVIDUARE LE PROPRIE CORE COMPETENCE B. SVILUPPARLE E POTENZIARLE C. CONDIVIDERE E COLTIVARE UN CORE COMPETENCE MIND-SET Articolare ed avere chiaro l’intento strategico” dell’impresa Identificare le Core Competence attraverso opportune metodologie Investire nelle tecnologie/skill neces- sarie Contagiare tutti i bu- siness che potrebbero beneficiarne Stringere opportune partnership strategiche Uscire dalla logica “impresa come mero in- sieme di business units” Condividere Compe- tenze e Risorse tra le diverse unità di business Utilizzare questo mind- set per anticipare cam- biamenti e discontinuità Implementare una coerente attività di Pianificazione Strategica
  • 14. Tecnicalità e Strumenti per sviluppare Piani Industriali value oriented: affrontare le discontinuità nel modello di servizio di Banche e Imprese 13 * Quali opportunità future si potrebbero perdere se venisse a mancare? * E’ una Capacità “replicabile” che può consentire all’impresa l’accesso ad altri mercati? • Quali vantaggi e benefici per i Clienti ruotano at- torno ad essa? Il secondo step consiste nel sviluppare e potenziare le Competenze individuate con l’obiettivo di rilanciarle: • Investendo nelle tecnologie/skill necessarie, • “Contagiando” tutti i business che potrebbero be- neficiarne, • Stringendo partnership strategiche per allargare il proprio bacino di Competenze distintive. L’ultimo step prevede, infine, di condividere e coltiva- re un Core-Competency Mind-Set. L’obiettivo è quello di far circolare le Competenze critiche tra le divisioni organizzative dell’impresa e di incoraggiare l’attenzione allo sviluppo delle stesse an- che trasversalmente a più unità di business. E’ necessario dunque: • Identificare Persone e Progetti che dispongano di queste Capacità e immaginare nuove opportuni- tà che facciano sì che tali Capacità non restino “ostaggio” di particolari business, • Utilizzare questo mind-set per anticipare cambia- menti e discontinuità nei propri settori di riferi- mento, • Implementare una completa e coerente attività di Pianificazione Strategica.
  • 15. 14 Active Value Advisors è una società di consulenza direzionale indipendente che si propone come partner per quelle imprese che necessitano di rafforzare il proprio sistema di governo e per quelle aziende che vogliono intraprendere percorsi di crescita, attraverso soluzioni coerenti con l’obiettivo di Creazione di Valore sostenibile. I professionisti di Active Value Advisors hanno un’esperienza pluriennale nell’assistere i principali gruppi quotati italiani nello sviluppo di Piani Industriali, nella definizione di azio- ni tese a migliorare la performance di Creazione di Valore e nell’attività di assistenza al processo di cambiamento che le dinamiche competitive e le opportunità di mercato richie- dono. Nello svolgimento dei mandati assegnati viene utilizzato un unico linguaggio professionale che si declina in servizi afferenti a tematiche di gestione diverse: lo Shareholder Value, il Customer Value, il People Value, il Corporate Value. Ciascun centro di competenza risponde ad una dimensione gestionale fondamentale, l’Azio- nista, il Cliente, le Risorse Interne, il Valore degli Asset. SHAREHOLDER VALUE CUSTOMER VALUE CORPORATE VALUE PEOPLE VALUE
  • 16. Active Value Advisors. T +39 02 36697100 F +39 02 36697101 E info@activevalue.eu I www.activevalue.eu Know How_ Series