Investire nella formazione degli operatori diminuisce il burden e contribuisce a prevenire il burnout. L'esperienza del Centro anziani Don Guanella di Bari.
Formazione dedicata allo stress lavoro correlato come da TU 81/08 D.lgs. e s.m. e i. e d.lgs. 106/09
e le linee guida delineate della Commissione consultiva per la valutazione dello stress lavoro-correlato.
11 Ottobre 2013
Nel mondo del lavoro esistono, accanto a fattori di rischio specifici, responsabili di malattie professionali, numerosi altri agenti capaci di turbare l’equilibrio ed il benessere dell’uomo, creando fenomeni di disadattamento e reazioni di stress, da cui possono derivare malattie, non specifiche, ma certamente collegate alla professione (Mobbing e Burnout)
Gestione dello stress e prevenzione del burn outSara Colognesi
Proposta di formazione aziendale. La recente normativa in materia di tutela e sicurezza sul lavoro (Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008) delinea chiaramente l’importanza della salute globale dei lavoratori, ponendo particolare attenzione sul fenomeno dello stress lavoro correlato. La stessa normativa individua nella formazione uno degli strumenti cardine nella gestione dello stress e, soprattutto, nella prevenzione del burn-out.
Formazione dedicata allo stress lavoro correlato come da TU 81/08 D.lgs. e s.m. e i. e d.lgs. 106/09
e le linee guida delineate della Commissione consultiva per la valutazione dello stress lavoro-correlato.
11 Ottobre 2013
Nel mondo del lavoro esistono, accanto a fattori di rischio specifici, responsabili di malattie professionali, numerosi altri agenti capaci di turbare l’equilibrio ed il benessere dell’uomo, creando fenomeni di disadattamento e reazioni di stress, da cui possono derivare malattie, non specifiche, ma certamente collegate alla professione (Mobbing e Burnout)
Gestione dello stress e prevenzione del burn outSara Colognesi
Proposta di formazione aziendale. La recente normativa in materia di tutela e sicurezza sul lavoro (Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008) delinea chiaramente l’importanza della salute globale dei lavoratori, ponendo particolare attenzione sul fenomeno dello stress lavoro correlato. La stessa normativa individua nella formazione uno degli strumenti cardine nella gestione dello stress e, soprattutto, nella prevenzione del burn-out.
Gli studi hanno dimostrato che la risposta disadattiva allo stress occupazionale nelle professioni d’aiuto ha una sua alta specificità definita “sindrome del burnout.” e si manifesta con tre dimensioni bel definite: disagio emotivo, sensazione di essere sopraffatto, percezione di perdita il controllo
Conoscere e riconoscere il fenomeno dello Stress lavoro-correlato. Cosa dice la legge a riguardo, quali possono essere le sue cause e le sue conseguenze, l'importanza di rilevarlo per il benessere del lavoratore e dell'azienda
La reazione della mente ai traumi può essere sottile eppure duratura. Questa lezione cerca di fare il punto sulla patologia post-traumatica da stress in tempi di COVID.
28 Corso TSSA Croce Rossa - Approccio psico-socialeEmergency Live
Il corso TSSA (corso nazionale per l’attività di trasporto sanitario e soccorso in ambulanza) è il corso sanitario avanzato della Croce Rossa Italiana che si prefigge di formare il SOCCORRITORE, cioè il Volontario che svolgerà la sua attività sulle ambulanza e perciò il percorso addestrativo è tipicamente sanitario. I corsi sono tenuti da Istruttori di Croce Rossa qualificati con un apposito percorso specifico. I moduli formativi sono 6. Bastano i primi 4 moduli per diventare soccorritore, gli altri due moduli sono di approfondimento e completamento di percorsi regionali. L’accesso a questo corso prevede l’obbligatorietà di essere Socio Attivo CRI e quindi di aver frequentato il Corso Base. Gli incontri vertono principalmente sulle problematiche del soccorso extra-ospedaliero e si dividono in lezioni teoriche e parti pratiche con particolare riferimento alla Traumatologia, alla Rianimazione cardio-polmonare con l’ottenimento del brevetto BLS-D (defibrillazione) ed all’uso dei Presidi disponibili sulle ambulanze. La cooperazione che ha portato alla creazione di queste dispense di TSSA è molto importante. Infatti non esiste materiale univoco e ufficiale per tutto il territorio Nazionale. Il materiale delle lezioni che stiamo ripubblicando è nato grazie alla collaborazione dei formatori e degli istruttori di Croce Rossa, specializzati in PSTI (Pronto Soccorso e Trasporto Infermi). Questi istruttori hanno realizzato le schede che potete liberamente consultare. Il team è costituito da 15 istruttori qualificati, il cui lavoro è stato controllato da 5 revisori (formatori, medici specialistici e tecnici esperti) che hanno corretto alcuni contenuti scientifici, rendendo poi omogeneo l'aspetto visivo del corso. In questo modo sono nate delle wikiSLIDES che ad oggi hanno più di 5.000 download dal link ufficiale. Il ringraziamento di Emergency Live va al gruppo TSSA e al coordinatore Egidio Tuccio.
Il benessere organizzativo è un fattore chiave per lo sviluppo delle organizzazioni. Esso consente di mettere in moto dinamiche di motivazione, di coinvolgimento, miglioramento continuo ed innovazione, che consentono di affrontare in maniera più efficace l'estrema flessibilità e mutalibilità del mondo contemporaneo, consentendo di inquadrare il tema delle risorse umane entro un contesto organizzativo di tipo sistemico ed interfunzionale.
29 Corso TSSA - Lo stress nel soccorritore e il lavoro di equipeEmergency Live
Il corso TSSA (corso nazionale per l’attività di trasporto sanitario e soccorso in ambulanza) è il corso sanitario avanzato della Croce Rossa Italiana che si prefigge di formare il SOCCORRITORE, cioè il Volontario che svolgerà la sua attività sulle ambulanza e perciò il percorso addestrativo è tipicamente sanitario. I corsi sono tenuti da Istruttori di Croce Rossa qualificati con un apposito percorso specifico. I moduli formativi sono 6. Bastano i primi 4 moduli per diventare soccorritore, gli altri due moduli sono di approfondimento e completamento di percorsi regionali. L’accesso a questo corso prevede l’obbligatorietà di essere Socio Attivo CRI e quindi di aver frequentato il Corso Base. Gli incontri vertono principalmente sulle problematiche del soccorso extra-ospedaliero e si dividono in lezioni teoriche e parti pratiche con particolare riferimento alla Traumatologia, alla Rianimazione cardio-polmonare con l’ottenimento del brevetto BLS-D (defibrillazione) ed all’uso dei Presidi disponibili sulle ambulanze.
La cooperazione che ha portato alla creazione di queste dispense di TSSA è molto importante. Infatti non esiste materiale univoco e ufficiale per tutto il territorio Nazionale. Il materiale delle lezioni che stiamo ripubblicando è nato grazie alla collaborazione dei formatori e degli istruttori di Croce Rossa, specializzati in PSTI (Pronto Soccorso e Trasporto Infermi). Questi istruttori hanno realizzato le schede che potete liberamente consultare. Il team è costituito da 15 istruttori qualificati, il cui lavoro è stato controllato da 5 revisori (formatori, medici specialistici e tecnici esperti) che hanno corretto alcuni contenuti scientifici, rendendo poi omogeneo l'aspetto visivo del corso. In questo modo sono nate delle wikiSLIDES che ad oggi hanno più di 5.000 download dal link ufficiale.
Il ringraziamento di Emergency Live va al gruppo TSSA e al coordinatore Egidio Tuccio.
Le cause che caratterizano il fenomeno dello stress lavoro-correlato con la definizione di stress, la distinzione dello stress positivo e negativo e gli interventi a livello individuele e organizzativo per la gestione dello stress nei luoghi di lavoro
Crisi lavoro psicopatologia mobbing - a cura di Rosalba GerliDrughe .it
Come psicoterapeuta non posso che tentare di dar voce alla sofferenza che deriva dalle difficoltà di questo momento storico e in modo particolare a quella che deriva dalle trasformazioni del lavoro. Un lavoro che potremmo definire oggi maltrattato come sempre più spesso sono maltrattate le persone al lavoro. Io mi occupo da tempo di disagio lavorativo e da circa dieci anni conduco gruppi con persone che presentano problemi legati alle varie forme del disagio sul lavoro compreso il mobbing, che è solo un aspetto di tale disagio, ma che ha avuto il merito di aprire una finestra sull’ampio panorama della sofferenza che scaturisce dalle condizioni di lavoro. Il termine mobbing infatti è spesso abusato, forse anche a causa della sovraesposizione mediatica, ed è utilizzato erroneamente per descrivere qualsiasi forma di conflitto sul lavoro, ma per molte persone questo è l’unico modo di poter dar voce e attribuire un senso alla propria sofferenza altrimenti incomprensibile e indicibile. La crisi ha incrementato questa sofferenza. Tengo a sottolineare che in questo momento il disagio psicologico legato al lavoro ha assunto delle dimensioni di emergenza sociale, ma rischia di passare sotto traccia, se ne parla poco e si fa troppo poco, così come avviene in generale sul tema del lavoro.
Gli studi hanno dimostrato che la risposta disadattiva allo stress occupazionale nelle professioni d’aiuto ha una sua alta specificità definita “sindrome del burnout.” e si manifesta con tre dimensioni bel definite: disagio emotivo, sensazione di essere sopraffatto, percezione di perdita il controllo
Conoscere e riconoscere il fenomeno dello Stress lavoro-correlato. Cosa dice la legge a riguardo, quali possono essere le sue cause e le sue conseguenze, l'importanza di rilevarlo per il benessere del lavoratore e dell'azienda
La reazione della mente ai traumi può essere sottile eppure duratura. Questa lezione cerca di fare il punto sulla patologia post-traumatica da stress in tempi di COVID.
28 Corso TSSA Croce Rossa - Approccio psico-socialeEmergency Live
Il corso TSSA (corso nazionale per l’attività di trasporto sanitario e soccorso in ambulanza) è il corso sanitario avanzato della Croce Rossa Italiana che si prefigge di formare il SOCCORRITORE, cioè il Volontario che svolgerà la sua attività sulle ambulanza e perciò il percorso addestrativo è tipicamente sanitario. I corsi sono tenuti da Istruttori di Croce Rossa qualificati con un apposito percorso specifico. I moduli formativi sono 6. Bastano i primi 4 moduli per diventare soccorritore, gli altri due moduli sono di approfondimento e completamento di percorsi regionali. L’accesso a questo corso prevede l’obbligatorietà di essere Socio Attivo CRI e quindi di aver frequentato il Corso Base. Gli incontri vertono principalmente sulle problematiche del soccorso extra-ospedaliero e si dividono in lezioni teoriche e parti pratiche con particolare riferimento alla Traumatologia, alla Rianimazione cardio-polmonare con l’ottenimento del brevetto BLS-D (defibrillazione) ed all’uso dei Presidi disponibili sulle ambulanze. La cooperazione che ha portato alla creazione di queste dispense di TSSA è molto importante. Infatti non esiste materiale univoco e ufficiale per tutto il territorio Nazionale. Il materiale delle lezioni che stiamo ripubblicando è nato grazie alla collaborazione dei formatori e degli istruttori di Croce Rossa, specializzati in PSTI (Pronto Soccorso e Trasporto Infermi). Questi istruttori hanno realizzato le schede che potete liberamente consultare. Il team è costituito da 15 istruttori qualificati, il cui lavoro è stato controllato da 5 revisori (formatori, medici specialistici e tecnici esperti) che hanno corretto alcuni contenuti scientifici, rendendo poi omogeneo l'aspetto visivo del corso. In questo modo sono nate delle wikiSLIDES che ad oggi hanno più di 5.000 download dal link ufficiale. Il ringraziamento di Emergency Live va al gruppo TSSA e al coordinatore Egidio Tuccio.
Il benessere organizzativo è un fattore chiave per lo sviluppo delle organizzazioni. Esso consente di mettere in moto dinamiche di motivazione, di coinvolgimento, miglioramento continuo ed innovazione, che consentono di affrontare in maniera più efficace l'estrema flessibilità e mutalibilità del mondo contemporaneo, consentendo di inquadrare il tema delle risorse umane entro un contesto organizzativo di tipo sistemico ed interfunzionale.
29 Corso TSSA - Lo stress nel soccorritore e il lavoro di equipeEmergency Live
Il corso TSSA (corso nazionale per l’attività di trasporto sanitario e soccorso in ambulanza) è il corso sanitario avanzato della Croce Rossa Italiana che si prefigge di formare il SOCCORRITORE, cioè il Volontario che svolgerà la sua attività sulle ambulanza e perciò il percorso addestrativo è tipicamente sanitario. I corsi sono tenuti da Istruttori di Croce Rossa qualificati con un apposito percorso specifico. I moduli formativi sono 6. Bastano i primi 4 moduli per diventare soccorritore, gli altri due moduli sono di approfondimento e completamento di percorsi regionali. L’accesso a questo corso prevede l’obbligatorietà di essere Socio Attivo CRI e quindi di aver frequentato il Corso Base. Gli incontri vertono principalmente sulle problematiche del soccorso extra-ospedaliero e si dividono in lezioni teoriche e parti pratiche con particolare riferimento alla Traumatologia, alla Rianimazione cardio-polmonare con l’ottenimento del brevetto BLS-D (defibrillazione) ed all’uso dei Presidi disponibili sulle ambulanze.
La cooperazione che ha portato alla creazione di queste dispense di TSSA è molto importante. Infatti non esiste materiale univoco e ufficiale per tutto il territorio Nazionale. Il materiale delle lezioni che stiamo ripubblicando è nato grazie alla collaborazione dei formatori e degli istruttori di Croce Rossa, specializzati in PSTI (Pronto Soccorso e Trasporto Infermi). Questi istruttori hanno realizzato le schede che potete liberamente consultare. Il team è costituito da 15 istruttori qualificati, il cui lavoro è stato controllato da 5 revisori (formatori, medici specialistici e tecnici esperti) che hanno corretto alcuni contenuti scientifici, rendendo poi omogeneo l'aspetto visivo del corso. In questo modo sono nate delle wikiSLIDES che ad oggi hanno più di 5.000 download dal link ufficiale.
Il ringraziamento di Emergency Live va al gruppo TSSA e al coordinatore Egidio Tuccio.
Le cause che caratterizano il fenomeno dello stress lavoro-correlato con la definizione di stress, la distinzione dello stress positivo e negativo e gli interventi a livello individuele e organizzativo per la gestione dello stress nei luoghi di lavoro
Crisi lavoro psicopatologia mobbing - a cura di Rosalba GerliDrughe .it
Come psicoterapeuta non posso che tentare di dar voce alla sofferenza che deriva dalle difficoltà di questo momento storico e in modo particolare a quella che deriva dalle trasformazioni del lavoro. Un lavoro che potremmo definire oggi maltrattato come sempre più spesso sono maltrattate le persone al lavoro. Io mi occupo da tempo di disagio lavorativo e da circa dieci anni conduco gruppi con persone che presentano problemi legati alle varie forme del disagio sul lavoro compreso il mobbing, che è solo un aspetto di tale disagio, ma che ha avuto il merito di aprire una finestra sull’ampio panorama della sofferenza che scaturisce dalle condizioni di lavoro. Il termine mobbing infatti è spesso abusato, forse anche a causa della sovraesposizione mediatica, ed è utilizzato erroneamente per descrivere qualsiasi forma di conflitto sul lavoro, ma per molte persone questo è l’unico modo di poter dar voce e attribuire un senso alla propria sofferenza altrimenti incomprensibile e indicibile. La crisi ha incrementato questa sofferenza. Tengo a sottolineare che in questo momento il disagio psicologico legato al lavoro ha assunto delle dimensioni di emergenza sociale, ma rischia di passare sotto traccia, se ne parla poco e si fa troppo poco, così come avviene in generale sul tema del lavoro.
Vivere con una malattia cronica Navigare tra alti e bassi della vita quotidia...Pill Reminder
Vivere con una malattia cronica non è solo fisicamente esauriente, ma anche emotivamente sfidante. Può essere una montagna russa di emozioni che va dalla frustrazione, all'ansia, alla disperazione e alla determinazione. La malattia cronica spesso comporta dolore, limitazioni e imprevedibilità, che possono avere un impatto sulla salute mentale di una persona. In questo articolo, esploreremo il costo emotivo di vivere con una malattia cronica e forniremo strategie per gestire queste emozioni.
La frustrazione è un'emozione comune che le persone con malattia cronica sperimentano. Può essere frustrante avere limitazioni e non essere in grado di fare ciò che si faceva in passato. Può anche essere frustrante quando i medici non riescono a trovare una cura o a fornire un trattamento efficace. Questa frustrazione può spesso portare a rabbia, che può influire negativamente sulla salute mentale di una persona. Un modo per gestire la frustrazione è concentrarsi su ciò che si può fare invece di ciò che non si può fare. Impostare obiettivi realistici e celebrare piccole vittorie può anche aiutare.
Narrazioni del personale infermieristico senior dedicato all’OncologiaISTUD Business School
Narrazioni del personale infermieristico senior dedicato all’Oncologia raccolte da Gabriella Gorzegno, Monia Lunghi, Micaela Pagliano – MNEMOS – Master in Medicina Narrativa Applicata alle Organizzazioni Sanitarie, I edizione
L'associazione PSICOLOGIA URBANA E CREATIVA organizza lo sportello di ascolto psicologico e di sostegno all'attaccamento #ProntoSoccorsoEmozionaleNeonatale
Fino a qualche anno fa l’accumulo di oggetti era comunemente considerato un comportamento clinicamente poco significativo e legato ad aspetti di personalità marginali. Anche i clinici stessi faticavano a comprenderne il significato. Il quadro è cambiato soprattutto grazie al lavoro di studio e di ricerca di Randy Frost, Gail Steketee, e dei loro collaboratori. Negli ultimi venti anni questi studiosi hanno sviluppato la ricerca e una teoria per la comprensione del disturbo e hanno dato un contributo fondamentale per il riconoscimento del disturbo come categoria diagnostica a sé stante.
Ancora non sono del tutto chiari i meccanismi che sottendono il disturbo né la sua eziopatogenesi, anche se, come spesso accade per i disturbi mentali, il modello esplicativo potrebbe essere genericamente di tipo biopsicosociale. Molto probabilmente ulteriori grandi passi in avanti si faranno nei prossimi anni nella comprensione del comportamento di accumulo proprio grazie al fatto di aver dato un nome e una dignità diagnostica a questa forma di disagio psicologico.
Quello che si evince per il momento dalla letteratura è che il disturbo da accumulo (DA), o disposofobia, è un disturbo mentale caratterizzato principalmente da tre aspetti: la tendenza ad accumulare e/o acquisire un numero eccessivo di oggetti, la persistente difficoltà ad eliminare o separarsi dai propri beni, a prescindere dal loro reale valore, e la difficoltà ad organizzare in modo funzionale i propri oggetti. Si parla di DA quando l’esito di questi tre problemi connessi tra loro dà luogo a un disordine domestico significativo il quale crea intralcio negli ambienti e produce un disagio significativo all’interno dell’abitazione (Frost & Hartl, 1996). Inoltre per parlare di DA devono esserci delle conseguenze significative importanti che riguardino: serie limitazioni nell’uso degli spazi in casa, rischi sanitari e nella sicurezza della casa, isolamento sociale, significativo disagio e peggioramento della qualità della vita.
È stato riconosciuto che il DA può avere un impatto negativo significativo sulla salute fisica e psicosociale e sul benessere sia degli accumulatori che dei membri della famiglia (Büscher, Dyson, & Cowdell, 2014); questo può includere malattie fisiche e mentali, disagi lavorativi, finanziari e legali, situazioni di pericolo e condizioni di vita insane, disagi e tensioni all’interno delle relazioni familiari.
La miglior cura possibile – Cura integrata e psichiatria di precisione – Imparare, di nuovo, a stare bene – Video consulenza online è unascelta mirata – L’ADHD negli adulti, il coaching, intervento di cruciale importanza.
2. ANTONIO CANTORO
Sono amministratore delegato
del consorzio Beata Chiara che gestisce
i servizi del Centro anziani Don Guanella
e prossimamente un centro diurno
demenze, un servizio privato di Sad/Adi
e un centro di ascolto famiglie
E-mail antonio@beatachiara.it
Cell. 3357910883
Sito web www.beatachiara.it
3. Che stress
❖ Il termine «stress» deriva dall’antico francese “estrece” e
significa “strettezza”, “oppressione” (dal latino stringere).
❖ È entrato nel vocabolario inglese durante l’invasione
normanna nell’XI secolo, inizialmente con un significato
puramente fisico per indicare una pressione meccanica,
come quella esercitata da un carico su una volta
architettonica ad arco.
3
4. Che stress
Nell’ambiente lavorativo, tre tipi di stimoli:
Carico di lavoro
Livello delle richieste
Elementi avversi o dannosi
Lo stress è indotto da interazioni problematiche tra
persona e ambiente
4
5. Che stress
Le cause maggiori di stress:
1. Ambiguità di ruolo
2. Conflitto di ruolo: ruolo-persona, sovraccarico di ruolo
3. Responsabilità di ruolo
4. Relazioni: incongruenza di posizione, densità sociale, stili di
leadership, pressioni di gruppo, personalità abrasive
5
6. Che stress
Le cause maggiori di stress:
5. Aspettative deluse: mancata promozione o
sovrapromozione (senso di inadeguatezza e caduta di
autostima)
6. Fattori organizzativi: eccessiva autorità, divisioni interne,
disorganizzazione decisionale, errori di comunicazione,
conflitto organizzazione-valori individuali
6
7. Che stress
Le cause maggiori di stress:
7. Interfaccia lavoro-famiglia: problemi familiari, difficoltà
finanziarie…
8. Nuova fonte di stress (cd. tecnostress): «il disagio causato
dall’incapacità di affrontare le nuove tecnologie in modo
sano»
7
8. Che stress
Ciò che innesca la reazione di stress è la percezione di una
minaccia, ossia un fattore prettamente psicologico.
In ogni caso si tratta sempre di reazioni a spirale, in un processo
in cui ciascun fattore si connette strettamente agli altri, che
influenza e da cui è influenzato.
Lo stress porta a sentimenti di impotenza (helplessness) causati
da ripetuti tentativi (falliti) di migliorare la propria condizione.
8
9.
10. Finché poi… la casa brucia
L’esito patologico di processi stressogeni è la sindrome
da burnout.
Colpisce maggiormente le persone che esercitano professioni
d'aiuto, quando non si riesce a rispondere in maniera adeguata
ai carichi eccessivi di stress che il lavoro li porta ad assumere.
10
11. Finché poi… la casa brucia
Il burnout è quindi una forma di stress che rende penosa la
situazione lavorativa per un soggetto reso incerto dall’ansia e
frustrato perché sempre più lontano dagli obiettivi iniziali.
Anche gli effetti sulla salute sono quelli dei disturbi da stress:
inappetenza, insonnia, stanchezza ingiustificata, cefalea,
gastrite, e simili. Disturbi che si sovrappongono, ma se ne
differenziano quanto ai meccanismi di difesa: nello stress si
cerca il relax, il riposo; nel burnout ci si rifugia nel cinismo.
11
12. Finché poi… la casa brucia
L’approdo del cinismo
Anche se la situazione finale può essere in un primo momento
caratterizzata da un’apparente riduzione dello stress dovuta
all’assunzione di un atteggiamento di cinismo, utilizzato più o
meno intenzionalmente come forma di evitamento del disagio,
si tratta in realtà di una protezione scarsamente efficace,
perché l’isolamento sociale e le relazioni non empatiche
connesse alimentano livello di stress
12
13. Condannati al burnout?
È semplicistico pensare che il burnout sia causato
semplicemente dall’esposizione prolungata a condizioni
lavorative di stress. In realtà le cose sono più complesse: a
parità di situazioni stressanti vi sono individui che sviluppano la
sindrome del burnout e individui che ne rimangono esenti.
Pertanto il burnout, come già si è detto dello stress, non è il
semplice prodotto degli stressor, ma di questi uniti a fattori
presenti nei diversi individui.
13
14. Come se n’esce?
Per uscire dalla spirale dello stress/burnout, è necessario
riconoscere che lo stress è un punto di vista, ossia un fattore
soggettivo.
Una distinzione pratica importante è quella tra problema
oggettivo e problema soggettivo: nel primo caso le difficoltà
non dipendono da noi e non serve preoccuparsi; nel secondo
caso dobbiamo modificare il nostro punto di vista chiedendoci
quali sono gli obiettivi da perseguire.
14
15.
16. Che cosa dice la ricerca
Il burnout degli operatori sanitari nelle case famiglia è associato
con le loro difficoltà percepite nel lavoro di cura quotidiana, con
il conflitto con i residenti, il conflitto tra i membri dello staff, e
un senso di essere gravati da un carico eccessivo.
16
Nihon Koshu Eisei Zasshi. 2012 Nov;59(11):822-32.
The relationship between burnout, personal traits, and the work
environment of caregivers in group homes
Furumura M et al - Kurume University School of Nursing, Japan
17. Che cosa dice la ricerca
Maggiore burden è associato con l'età più giovane del
caregiver, con l’essere il coniuge, avere sintomi depressivi,
essere operatori sanitari con bassa percezione di auto-efficacia
nel proprio lavoro, avere finanze limitate alla fine del mese.
Il burden è anche fortemente associato con i sintomi
neuropsichiatrici, delirio e maggiori deficit funzionali nelle
attività di base della vita quotidiana dell’assistito.
17
J Am Geriatr Soc. 2014 Feb;62(2):276-84
Burden in caregivers of cognitively impaired elderly adults at time of
hospitalization: a cross-sectional analysis.
Shankar KN et al - Boston Medical Center, School of Medicine, Boston
University, Boston, Massachusetts.
18. Che cosa dice la ricerca
Nella demenza di Alzheimer, la disinibizione può presentarsi
come aggressione, iperattività e comportamenti socialmente
invadenti, condizioni che possono essere gravosi per medici e
operatori sanitari, fino a portare burnout o malattie, abusi sui
paziente. Sono anche tra i motivi che portano alla decisione
della istituzionalizzazione del paziente.
18
Geriatrics. 2006 Dec;61(12):14-20.
Psychosis-related disturbances. Psychosis, agitation, and
disinhibition in Alzheimer's disease: definitions and treatment
options.
Lesser JM et al - Geropsychiatry Clinic, University of Texas, Usa.
19. Che cosa dice la ricerca
Questo studio valuta l'impatto di un programma di formazione
per il personale di assistenza nella gestione di comportamenti
difficili associati alla demenza. Gli operatori hanno riferito un
miglioramento dell'atteggiamento e delle competenze nella
gestione dei pazienti, anche dopo sei mesi. I supervisori della
struttura confermano migliori prestazioni di cura, soprattutto di
quelli che avevano partecipato a un gruppo di sostegno tra pari.
19
Int J Geriatr Psychiatry. 2007 Sep;22(9):868-73.
Controlled trial of dementia training with a peer support group for
aged care staff.
Davison TE et al
School of Psychology, Deakin University, Victoria, Australia
20.
21. L’esperienza al Don Guanella
La situazione quattro anni fa
❖ Le ragioni di una scelta: investire in formazione
❖ l’utenza è cambiata
❖ il personale appariva impreparato e quindi disorientato
❖ percepita come eccessiva la pressione dei caregiver
familiari
21
22. L’esperienza al Don Guanella
La situazione quattro anni fa
❖ Le ragioni di una scelta: investire in formazione
❖ necessità di schemi di lavoro come elemento di conforto
rispetto al carico di lavoro «eccessivo»
❖ rigida compartimentazione della organizzazione del lavoro
(piccole “caste”)
22
23. L’esperienza al Don Guanella
La decisione di puntare su formazione professionale e
organizzazione “dal basso”
❖ Sicurezza sul lavoro
❖ La sfida della qualità (Certificazione Iso 9001)
❖ Le demenze, i disturbi cognitivi e comportamentali
❖ Formazione spirituale guanelliana
23
24. L’esperienza al Don Guanella
La decisione di puntare su formazione professionale e
organizzazione “dal basso”
❖ Riorganizzazione completa dei servizi
❖ incontri di settore
❖ prima: planning dettagliati; poi: responsabilità ai team
leader e autonomia nell’ambito di schemi di massima
24
26. Il questionario quattro anni dopo
❖ Staff delle figure professionali,
infermieri, operatori
sociosanitari
❖ «Come ti senti oggi rispetto a
quattro anni fa…»
26
27. Il questionario quattro anni dopo
❖ Il campione
❖ interamente femminile
❖ otto componenti di staff
❖ tre infermiere
❖ tredici operatori sociosanitari
❖ sei laureati, nove diplomati,
nove scuola media inferiore
27
28. Formazione su demenza e qualità
Ritieni che siano stati utili?
Molto: 17%
Abbastanza: 63%
Poco: 13% (alcuni oss)
Non risponde: 8%
28
29. Formazione su demenza e qualità
Credi che questi corsi abbiano migliorato la qualità del
tuo lavoro?
Molto: 17% (nessun oss)
Abbastanza: 42%
Poco: 21% (ma abbastanza utili)
Sì, ma non i corsi: 8% (NR: 13%)
29
30. Formazione su demenza e qualità
Ciò che hai appreso ha cambiato il tuo modo di
considerare gli anziani affetti da demenza?
Molto: 13% - Abbastanza: 54%
Poco: 21%
Non so: 4%
Non risponde: 8%
30
31. Formazione su demenza e qualità
Ritieni che i tuoi colleghi abbiano migliorato il proprio
modo di approcciarsi con gli anziani affetti da demenza
grazie ai corsi?
Molto: 4% - Abbastanza: 17%
Poco: 42% - Per niente: 3%
Non so/non risponde: 25%
31
32. Formazione su demenza e qualità
Credi che complessivamente sia migliorata la qualità del
servizio al DG negli ultimi anni?
Molto 8% - Abbastanza: 38%
Sì, ma non per i corsi: 17%
Poco: 29%
Non risponde: 8%
32
33. Formazione su demenza e qualità
In questi anni la Casa ha accolto anziani con disturbi del
comportamento: la formazione è stata utile per
migliorare l’approccio con questi anziani?
Molto: 21% - Abbastanza: 29%
Poco: 29% - No: 4%
NR: 17%
33
34. Formazione su demenza e qualità
In questi anni la Casa ha accolto anziani con disturbi del
comportamento: per migliorare la qualità si può fare
altro?
Sì: 38% (proseguire in formazione, più incontri tra settori, Bspd,
formazione dei parenti)
No: 4%
Non so/Non risp: 59%
34
35.
36. Relazione sull’accoglienza
Da due anni il coordinatore sanitario presenta gli anziani
alla vigilia dell’accoglienza con una relazione: la leggi?
Sempre: 79% - Quasi sempre: 8%
Spesso: 8%
Non so/Non risponde: 4%
36
37. Relazione sull’accoglienza
Da due anni il coordinatore sanitario presenta gli anziani
alla vigilia dell’accoglienza con una relazione: ritieni che
sia utile?
Molto: 46% - Abbastanza: 42%
Poco: 8%
Non so/Non risponde: 4%
37
38. Relazione sull’accoglienza
Da due anni il coordinatore sanitario presenta gli anziani
alla vigilia dell’accoglienza con una relazione: ritieni che
sia comprensibile e dia indicazioni complete?
Molto: 33% - Abbastanza: 46%
Poco: 13%
Non so/Non risponde: 8%
38
39. Relazione sull’accoglienza
Da due anni il coordinatore sanitario presenta gli anziani
alla vigilia dell’accoglienza con una relazione: ritieni che
sia utile ai tuoi colleghi?
Molto: 58%
Poco: 17%
Non so/Non risponde: 25%
39
40. Relazione sull’accoglienza
Da due anni il coordinatore sanitario presenta gli anziani
alla vigilia dell’accoglienza con una relazione: credi che
abbia migliorato la qualità complessiva dei servizi del
DG?
Molto: 29% - Abbastanza: 46%
Poco: 17%
Non so/Non risponde: 8%
40
41.
42. Formazione spirituale guanelliana
In questi anni hai partecipato anche a corsi di formazione
guanelliana. Ritieni che siano stati utili?
Molto 23% - Abbastanza: 27%
Poco: 15% - Per niente: 27%
Non so/non risponde: 8%
42
43. Formazione spirituale guanelliana
In questi anni hai partecipato anche a corsi di formazione
guanelliana. Ritieni che abbiano migliorato la qualità del
tuo lavoro?
Molto 33% - Abbastanza: 25%
Poco: 8%
Non so/non risponde: 33%
43
44. Formazione spirituale guanelliana
In questi anni hai partecipato anche a corsi di formazione
guanelliana. Ciò che hai appreso ha cambiato il tuo modo
di considerare gli anziani affetti da demenza?
Molto 38% - Abbastanza: 33%
Poco: 13%
Non so/non risponde: 17%
44
45.
46. Per il futuro
Credi che la formazione possa contribuire a migliorare la
qualità del tuo lavoro?
Molto: 39% - Abbastanza: 43% (stesse % positive della prima
risposta)
Poco: 9%
Non so/non risponde: 9%
46
47. Per il futuro
Credi che la formazione possa essere utile in futuro ai
tuoi colleghi?
Molto: 38% - Abbastanza: 33% (prevale la fiducia nel futuro
rispetto alla risposta precedente sull’utilità per i colleghi)
Poco: 13%
Non so/Non risponde: 17%
47
48. Per il futuro
Quali sono gli argomenti sui quali occorre fare ancora
formazione?
Bspd: 66% - CI: 13%
Demenze: 0%
Non so/Non risponde: 21%
48
50. Ultime scoperte della ricerca
Uno studio pilota dell’Università
di Griffith ha dimostrato che il
massaggio ai piedi (dieci minuti
durante l’orario di lavoro!)
migliora l'umore, l'ansia e riduce
la pressione sanguigna del
personale di assistenza a lungo
termine di persone anziane.
Moyle W et al, University of Griffith (2013)
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