2. +
Obiettivi del corso
Sapere organizzare e guidare un intervento formativo in tutte le
sue parti;
Gestire efficacemente il processo di apprendimento negli adulti;
Avere strumenti pratici per la gestione dei gruppi;
Aumentare la capacità di gestire lo stress da public speaking;
Avere consapevolezza dei propri punti di forza e saperli sfruttare
concretamente nella comunicazione con gli altri.
3. +
Programma
Progettare un intervento formativo: scegliere gli argomenti
Erogare formazione agli adulti: il metodo di Kolb
Preparare slide efficaci
Progettare un discorso accattivante
Dinamiche di gruppo e gestione del conflitto
Gestire lo stress da public speaking: il segreto per alte
performance
Strumenti pratici per parlare in pubblico “magicamente”
Conoscere le proprie strenghs e saperle sfruttare nella
comunicazione
4. + L’apprendimento degli adulti: Core Principles (Knowles)
La disponibilità ad apprendere
Apprendere ciò che dice il docente o ciò che serve?
l'adulto ha una disponibilità ad imparare mirata e quindi in un certo
senso più limitata.
L'orientamento verso l'apprendimento
Centrato sulle materie o sulla vita reale?
l'orientamento verso l'apprendimento negli adulti è centrato sulla vita reale.
Motivazione
Da eventi esterni o da pressioni interne?
relativamente agli adulti le motivazioni più potenti sono le pressioni interne: il
desiderio di una maggiore soddisfazione nel lavoro, l'auto-stima, la qualità
della vita
5. +
Il bisogno di conoscere
Apprendere ciò che insegna il docente o sapere perché occorre
apprendere?
Gli adulti sentono l'esigenza di sapere perché occorra apprendere qualcosa e a cosa
possa servire
Il concetto di sé
Personalità dipendente o persone responsabili delle proprie scelte?
Il concetto di sé, nel bambino, è basato sulla dipendenza da altri. Il concetto di sé
nell'adulto è vissuto come dimensione autonoma.
Il ruolo dell'esperienza precedente
Conta solo l’esperienza del docente o è centrale l’esperienza acquisita?
Nell'educazione dell'adulto ha un ruolo essenziale l'esperienza, sia come attività di
apprendimento sia come pregresso talvolta negativo che costituisce una barriera di
pregiudizi e abiti mentali che fa resistenza all'apprendimento stesso
L’apprendimento degli adulti: Core Principles
(Knowles)
6. +
Il contenuto
QUELLO CHE SO
QUELLO CHE
VOGLIO DIRE
di
significativo
QUELLO CHE
INTERESSA L’UDITORIO
COSA POSSO DIRE DI SIGNIFICATIVO
NEL TEMPO DISPONIBILE
A QUESTO TIPO DI UDITORIO
a
b
c
c
7. +
Il robot da cucina
Questa mattina a casa vostra è arrivato dalla
Cina un robot umanoide in grado di
preparare qualsiasi tipo di piatto in cucina,
fare cocktail, impastare ma anche lavare i
piatti e pulire la cucina. E’ ancora un
prototipo e il suo funzionamento è
abbastanza complesso: si compone di leve,
tasti luminosi di diversi colori, 2 altoparlanti,
gambe e braccia meccaniche. Hai a
disposizione un libretto di istruzioni di 250
pagine in italiano
Cosa fai per metterlo in funzione?
Descrivi in ordine le tue azioni
8. + Apprendimento Esperienziale - Il ciclo
dell’Apprendimento
Ogni apprendimento comincia con
un’esperienza
Stile di apprendimento - Attivista
L’apprendimento comincia
davvero quando le persone
hanno l’opportunità di
riflettere sulla loro esperienza
per vedere cosa hanno
imparato.
Stile di apprendimento –
Riflessivo
Questo stadio riguarda la capacità di
organizzare l’apprendimento in schemi
significativi così che possa essere applicato
anche ad altre situazioni
Stile di Apprendimento – Teorico
In questa fase l’individuo
pianifica le prossime esperienze
che metteranno alla prova I
suoi apprendimenti derivanti
dallo stadio precedente. Questo
confermerà, confuterà o
raffinerà l’apprendimento e
fornirà ulteriori esperienze da
cui apprendere.
Stile di Apprendimento -
Pragmatico
9. + Macroprogettazione
Obiettivi formativi
Conoscere la dinamica di apprendimento degli adulti e conseguentemente preparare sessioni formative
che ne tengano conto
Saper gestire l'intero processo formativo, dalla preparazione delle sessioni formative alla facilitazione
d'aula
Conoscere le dinamiche di gruppo ed avere alcuni strumenti pratici di gestione
Gestire lo stress e le emozioni al fine di avere la massima efficacia durante l'aula
Avere consapevolezza dei punti di forza del proprio stile comunicativo e saperli valorizzare
Sviluppare consapevolezza dei diversi livelli che influenzano lo stile di docenza (personali capacità,
convinzioni ecc…)
Giornata 1- La cassetta degli attrezzi del trainer
Progettare un intervento formativo
Come funziona l'apprendimento negli adulti
Progettare un discorso accattivante
Progettare slide
Come funzionano i gruppi
Strumenti di gestione del conflitto
Giornata 2 - Le risorse interiori alleate del trainer
Gestire lo stress da public speaking
Gestire le emozioni
Punti di forza del proprio stile comunicativo/comportamentale
Vision
22. + La scala del silenzio
PAUSA E
CONTATTO
VISIVO
Apertura
No atteggiamenti
severi
CHIEDERE DI
RIVOLGERE
MESSAGGIO
AL GRUPPO
Se state trattando l’
argomento della
riunione, ci
piacerebbe
conoscere il vostro
parere
FARE UNA
DOMANDA A
CHI STA
PARLANDO
Riassumendo i
punti principali
RICONFERMARE
IMPORTANZA OBIETTIVI
E NECESSITA’ PARLARE
UNO ALLA VOLTA
Rivolgendosi al gruppo:
abbiamo a disposizione solo
un’ora per questo tema così
importante. Parlando uno alla
volta raggiungeremo più
rapidamente il nostro obiettivo
23. +
The Inner game of tennis
Performance
=
Potenziale - interferenze
25. + Aspetti della comunicazione
NON VERBALE
Mimica
Postura
Prossemica
Fisiologia
PARA VERBALE
Tono
Volume
Pause
Interiezioni
Velocità
VERBALE
Parole
26. + Importanza degli aspetti
NON VERBALE
Mimica
Postura
Prossemica
Fisiologia
PARA VERBALE
Tono
Volume
Pause
Interiezioni
Velocità
VERBALE
Parole
27. + Lo sguardo: errori da evitare
Sguardo nel vuoto
Insicurezza
Interesse al copione
Scanning
Distrazione
Rimbalzo nervoso
Spalle al pubblico
Paura
Sguardo agli eletti
(superiori, volti amici volti compiacenti)
28. + Lo sguardo:Il contatto visivo
COS’È?
Contatto d’occhi distribuito democraticamente
Percezione “Ci siamo visti”
Durata 3-4 secondi
BENEFICI COMUNICATIVI
Sensazione del colloquio a due
No distrazioni visive
Padronanza d’aula
Controllo nervosismo
29. + Gestualità
ERRORI DA EVITARE
• Hitler position
• Braccia incrociate
• Far west
• Toccamenti
• Yoga
• San Francesco docet
• Parafulmine
• Direttore d’orchestra
REGOLE DA SEGUIRE
• Non ci sono regole:
SPONTANEITA’
• Gestualità naturale
• Mani lungo i fianchi
• Mani libere
• Superare il controllo
30. + Prossemica = Credibilità
In piedi
Centro sala
Assenza di barriere
Movimenti in sala (volontà d’integrazione,
sfogo energia in eccesso)
31. + Linguaggio paraverbale
Voce nervosa = percezione interna
Evitare di schiarirsi la gola
Tono sicuro e volume alto
Giocare con i toni e le pause
Respirare profondamente
32. + Toni vs Pause
Suoni
Sono non parole, suoni
superflui
Riempiono il tempo che ci
serve per pensare
Sgradevoli e elemento di
distrazione
Pause
Maggiore forza emotiva al
messaggio
Controllo della sala
Rallentamento velocità
33. + L’uso delle metafore
Nutrire la creatività ed il pensiero laterale
Facilitare l’apprendimento usando terreni
conosciuti
Stimolare la persona a connettere i suoi diversi
piani (cognitivo/emotivo, razionale/intuitivo);
Aggirare le resistenze parlando alla mente
inconscia
34. + L’uso di storie e aneddoti
Coinvologono narrativamente
Fanno capire meglio i concetti generali
Trasformano l’astratto in concreto
Creano rapport
35. +
Parole in sintonia
Esempi concreti vicini alla vita delle persone
No tecnicismi
No frasi fatte
36. +
La psicologia positiva
Focus su ciò che già funziona nell’individuo
Strengths e momenti di flow
Uso del linguaggio
37. +
In che modo le mie strengths mi
sono utili nella comunicazione?
Editor's Notes
Attivisti – “Fare un’esperienza”
Si lanciano totalmente e senza preconcetti in nuove esperienze. Gli piace essere nel qui ed ora a sono contenti di essere godere di esperienze immediate. Sono mentalmente aperti, non scettici e questo tende a renderli entusiasti riguardo a tutto ciò che è nuovo. Posso agire d’impulso e provare piacere nel risolvere crisi di breve periodo.
Gli attivisti affrontano i nuovi problemi con il brainstorming o il pensiero creativo. Appena l’eccitazione per una nuova attività svanisce, iniziano a cercare quella successiva. Tendono a prendere energia dalla sfida di nuove esperienze, ma si annoiano nella fase di implementazione e consolidamento a lungo termine. Sono aperti e cercano il coinvolgimento degli altri. Amano essere al centro dell’attenzione e fanno in modo di essere in molte situazioni che glie ne danno l’opportunità.
Riflessivi – “Riflettere su di un’esperienza di apprendimento.”
I riflessivi amano fare un passo indietro per valutare l’esperienza e osservarla da diverse prospettive. Raccolgono dati, da sé e da altri, e preferiscono analizzarli più e più volte prima di arrivare ad una conclusione. La raccolta e l’analisi dei dati dell’esperienza è per loro molto importante, così tendono a posporre il momento in cui traggono le conclusioni il più possibile. La loro filosofia è: sii cauto.
Sono persone coscienziose che amano considerare tutti i possibili aspetti di una situazione prima di agire.
I riflessivi preferiscono ascoltare nei meeting e nelle discussioni, ed osservare le azioni degli altri. Ascoltano e possono lasciare che la discussione si plachi prima di esprimere la propria posizione. Tendono ad adottare un basso profilo e appaiono un po’ distaccati, tolleranti, controllati. Quando agiscono lo fanno tenendo conto della visione d’insieme che include passato, presente, osservazioni degli altri e loro stesse osservazioni.
Teorico – ‘Trarre conclusioni e generalizzazioni dall’esperienza di apprendimento”
I teoretici adattano ed integrano le osservazioni in teorie complesse e logicamente strutturate. Pensano ai problemi affrontandoli passo dopo passo. Mettono insieme le informazioni in teorie coerenti. Tendono ad essere perfezionisti che vogliono avere le cose organizzate in modo ordinato e razionale. Gli piace analizzare per poi fare sintesi. Sono interessati a valori, convinzioni, principi, teorie, modelli e connessioni logiche. La loro filosofia dà valore a tutto ciò che è razionale e logico: se è logico, è buono. Le domande che fanno di frequente sono del tipo: “ha senso per te?”, “in che modo questo si collega a quello”? Tendono ad essere distaccati, analitici e intenti a concentrarsi sulla razionalità oggettiva piuttosto che su aspetti soggettivi o ambigui.
L’approccio del teorico ai problemi è coerentemente logico. Questo è il loro modo di pensare, e possono rifiutare tutto ciò che non concorda con esso. Preferiscono massimizzare le certezze e si sentono a disagio con giudizi soggettivi, pensiero laterale o tutto ciò che appare frivolezza.
Pragmatico– “Disporsi a testare l’apprendimento attraverso nuove esperienze.”
I pragmatici sono aperti a sperimentare nuove idee, teorie e tecniche per vedere se in pratica portano risultati. Ricercano intenzionalmente idee nuove e colgono al volo le occasioni per applicarle nella pratica. Sono il genere di persone che tornano a casa da un corso di management pieni di nuove idee e corrono a mettere immediatamente in pratica le idee che più li attraggono.
I pragmatici non amano girare troppo intorno alle cose e tendono a diventare impazienti nelle discussioni che restano aperte troppo a lungo. Sono essenzialmente persone pratiche, con i piedi per terra, cui piace prendere decisioni pragmatiche e risolvere I problemi. Colgono problemi e opportunità come sfide. La loro filosofia è: “c’è sempre un modo migliore, e, se funziona, è quello giusto”.