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Banca Nazionale del Lavoro
   Gruppo BNP Paribas
   Via Vittorio Veneto 119
   00187 Roma
   Autorizzazione del Tribunale
   di Roma n. 159/2002
   del 9/4/2002
   Le opinioni espresse
   non impegnano la
   responsabilità
   della banca.




                                                       Cittadini italiani laureati emigrati all’estero
                                                      (cancellazioni per l’estero dalle liste dei residenti; numero)

                                                                                                                          10.643



                                                                                                  8.388           8.270
                                                                                  7.947
                                                                                          7.604           7.472

                                                                          6.118


                                                            4.002 4.121
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                                                     2002   2003   2004   2005    2006    2007    2008    2009    2010    2011
                                                   Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat.




                                  Mentre gli USA evitano il “baratro fiscale”, un vero e proprio “labor cliff” è quello in
                                  cui gran parte dell’Europa è caduta sul fronte dell’occupazione giovanile. Con tassi di
                                  disoccupazione degli under-25 che vanno dal 27% in Francia al 37% in Italia e al 57%
                                  in Spagna, la questione dell’accesso al lavoro delle nuove generazioni si propone
                                  come una priorità economica oltre che sociale. A differenza di altre epoche storiche, i
                                  giovani, e il loro capitale umano, rappresentano oggi una risorsa scarsa e strategica


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                                  per lo sviluppo futuro.
                                  Dal 2008 il tasso di risparmio delle famiglie britanniche è al di sopra del 6%, un
                                  livello storicamente elevato per il paese. Diversi fattori spingono i residenti britannici a
   11 gennaio                     mettere da parte una quota più consistente delle proprie entrate rispetto al passato:
                                  tra gli altri, la necessità di rafforzare le riserve a fini previdenziali, l’intenzione di
      2013                        estinguere i debiti contratti negli anni del boom immobiliare e le paure circa le
                                  prospettive economiche ancora incerte. Nel III trimestre 2012 la ricchezza finanziaria
Direttore responsabile:           netta ha raggiunto i £2.900 miliardi grazie all’incremento delle attività finanziarie e
Giovanni Ajassa                   all’arrestarsi della crescita delle passività ferme ormai da tre anni intorno a £1.500
tel. 0647028414
giovanni.ajassa@bnlmail.com       miliardi.
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                                                                                                   SettsettembreAgost
                                                                                                   o 2008



Editoriale: Risalire il “labor cliff”
G. Ajassa  06-47028414 giovanni.ajassa@bnlmail.com



                      Cittadini italiani laureati emigrati all’estero
                     (cancellazioni per l’estero dalle liste dei residenti; numero)


                                                                                          10.643



                                                                  8.388           8.270
                                                  7.947
                                                          7.604           7.472

                                          6.118


                            4.002 4.121
                    3.480




                    2002    2003   2004   2005    2006    2007    2008    2009    2010    2011

                  Fonte: elaborazioni Servizio Studi BNL su dati Istat


Lo hanno chiamato “spread sociale”. I valori raggiunti in molte parti d’Europa dalla
disoccupazione giovanile consentono di definirlo come un “labor cliff”. Per
accorgersene basta mettere su un grafico i dati Eurostat. Su cento giovani sotto i
venticinque anni disposti a lavorare, a novembre 2012 quelli disoccupati sono saliti a
cinquantasette in Spagna, a trentasette in Italia e a ventisette in Francia. A novembre
del 2011 i tassi giovanili di disoccupazione si fermavano al quarantanove per cento in
Spagna, al trentadue in Italia e al ventitre per cento in Francia. È questa brusca
impennata che descrive il “cliff”, il dirupo scosceso in cui è scivolato il mercato del
lavoro in tre dei quattro maggiori paesi dell’Eurozona. Accade in Spagna, in Italia e in
Francia. Non succede in Germania, dove il tasso di disoccupazione degli under-25
rimane invece saldamente attestato intorno all’otto per cento, lo stesso invidiabile
livello di cui l’economia tedesca godeva già una decina di anni fa. Tassi inferiori al dieci
per cento sono oggi registrati anche nei Paesi Bassi e in Austria. C’è un “labor cliff”
rappresentato dal marcato peggioramento delle condizioni occupazionali, specie
giovanili, dei grandi paesi mediterranei che si combina ad uno “spread sociale”, un
divario di lavoro che si allarga tra noi e le economie dell’Europa centro-settentrionale
partecipanti all’Unione monetaria.
Risalire dalla scarpata del “labor-cliff” e ridurre lo spread della disoccupazione giovanile
è difficile. In un’area valutaria comune squilibri occupazionali e generazionali di simili
dimensioni dovrebbero essere aggiustati con il contributo decisivo di una politica fiscale
comune capace di riequilibrare i conti tra regioni e generazioni. Purtroppo, a dispetto
dei dettami teorici che valsero a Bob Mundell il premio Nobel per l’economia nell’anno
                                                                                                                   2
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                                                                          SettsettembreAgost
                                                                          o 2008


1999, questa comune politica fiscale oggi ancora non esiste nell’Europa della moneta
unica. Non solo. A fronte di una situazione di crisi che si protrae nel tempo emerge
anche il grado diverso di libertà nel tipo di risposte agibili da parte delle imprese e dei
lavoratori. La mobilità del capitale permette alle imprese competitive di intraprendere o
consolidare percorsi di internazionalizzazione al di fuori dei confini delle nazioni
d’origine. Assai più limitata, invece, rimane ancora la mobilità del lavoro. Nell’area
dell’euro non esiste un mercato comune del lavoro come quello che interconnette i
cinquanta componenti degli Stati Uniti d’America. Nondimeno, la pressione delle
difficoltà accelera i tempi del cambiamento. Un dato Istat diffuso recentemente indica
come siano stati circa undicimila i laureati italiani che sono emigrati all’estero nel corso
del 2011. Esattamente il triplo di quanti erano nel 2002. Sono ancora numeri piccoli,
ma sufficienti a rappresentare la direzione di un doloroso percorso di aggiustamento. Il
percorso, nuovo quanto antico, dell’emigrazione.
In altre epoche storiche l’emigrazione dei giovani ha rappresentato una risposta quasi
ineluttabile alla durezza di una crisi. Si usciva, però, da delle guerre. I giovani non
incorporavano quel capitale umano, quell’investimento in istruzione di cui le attuali
giovani generazioni sono dotate, anche in Italia. Oggi i giovani sono una risorsa scarsa,
una risorsa strategica per la competitività e per lo sviluppo. Pensiamo al digital divide,
alla capacità dei giovani di lavorare con le nuove tecnologie ICT, con il web e con le
nuove proiezioni dell’internazionalizzazione. Pensiamo all’importanza dei giovani per
settori come quello bancario, che alle capacità delle nuove generazioni di accedere a
un’occupazione sostenibile lega indissolubilmente le prospettive di raccolta del
risparmio nel medio periodo. I giovani di oggi non hanno conosciuto le spirali inflattive e
stagflattive degli anni Settanta e Ottanta, le crisi e il tipo di instabilità del mondo che
c’era in Europa prima dell’arrivo dell’euro. I giovani di oggi non conoscono tanto i
vantaggi della moneta unica quanto i costi gravi della lunga recessione e della loro
disoccupazione. Occorre risalire la china del “labor cliff”. Lavorare alla riduzione della
disoccupazione giovanile per recuperare competitività, riannodare la coesione tra le
generazioni e formare la coscienza europeista del domani.




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                                                                                      SettsettembreAgost
                                                                                      o 2008



Regno Unito: le famiglie riscoprono il risparmio
C. Russo  06-47028418 – carla.russo@bnlmail.com
Le più recenti stime sul Pil del Regno Unito indicano per il 2012 una variazione
marginalmente negativa (-0,3/0,4%), che registra un’inversione del trend positivo
ipotizzato all’inizio dello scorso anno. Sull’andamento dell’economia hanno
pesato soprattutto una crescita delle esportazioni decisamente più contenuta
delle attese e una variazione delle importazioni più marcata di quanto
inizialmente previsto. La crescita dei consumi privati è rimasta debole, con
prospettive di una ripresa più marcata solo nel 2014. Un graduale miglioramento
del Pil è atteso per quest’anno e per il prossimo.
Anche nel Regno Unito i prezzi delle abitazioni sono scesi durante la crisi
segnando un calo del 15% tra il picco massimo e quello minimo (gennaio 2008-
marzo 2009); tuttavia, nella rilevazione di settembre scorso l’indice dei prezzi
degli immobili segnava un livello non molto distante dai valori di metà 2007. Per
contro, le transazioni sono crollate passando da oltre 1.670mila nel 2006 a meno
di un milione nel 2008, soglia attualmente non ancora recuperata.
L’avvio della crisi ha trovato le famiglie britanniche con un livello di passività
pari al 158% del loro reddito disponibile. Una crescita del reddito reale solo
marginalmente positiva negli ultimi sei anni, un tasso di disoccupazione elevato
(8%) e aspettative ancora incerte per il prossimo futuro hanno contribuito a
fermare l’espansione dell’indebitamento. Dal 2008 le passività sono stabili
intorno ai £1.550 miliardi mentre continuano a crescere le attività finanziarie
(£4.438 miliardi, +6,2% a/a a settembre). Da oltre tre anni la crescita dei prestiti
ipotecari è al di sotto dell’1% mentre l’andamento del credito al consumo registra
solo variazioni negative.

Il rallentamento della crescita economica del Regno Unito nel 2012, già previsto nei
rapporti dei principali centri di ricerca sovranazionali è stato di recente rivisto
ulteriormente al ribasso. Malgrado l’aumento registrato nel trimestre giugno-settembre
scorso (+1% t/t), seguito all’andamento negativo dei precedenti due trimestri (-0,3% e -
0,4% rispettivamente), il consuntivo stimato per il 2012 dovrebbe essere di poco
inferiore allo zero (-0,3/-0,4%). Tassi di crescita gradualmente positivi sono attesi nel
biennio 2013-14.

                            Regno Unito: crescita reale del Pil
                                      (var. % a/a)
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                        2009      2010        2011         2012*      2013*   2014*
                                     Commissione europea    Fmi    Ocse

                 (*) Previsioni


                                                                                                      4
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                                                                                                             SettsettembreAgost
                                                                                                             o 2008


Sull’andamento del Pil nel 2012 hanno pesato soprattutto una crescita delle
esportazioni decisamente più contenuta delle attese con una variazione delle
importazioni più marcata di quanto inizialmente ipotizzato. Nelle stime della
Commissione europea per l’intero 2012 il contributo delle esportazioni nette alla
crescita del Pil passa dal +0,5% previsto ad aprile scorso al più recente -0,7%.
Investimenti e consumi delle famiglie hanno mostrato segni di recupero rispetto al 2011
evidenziando tuttavia andamenti piuttosto contenuti. Le aspettative di crescita, pur in
miglioramento, risultano per il 2013 ancora relativamente moderate per queste
componenti e in particolare per i consumi privati ipotizzati rimanere al di sotto dell’1%.

Debiti aumentati del 50% in dieci anni
I fattori che concorrono a limitare le spesa delle famiglie britanniche sono tanti, tra
questi un deciso processo di deleveraging dettato dall’elevato livello di passività
accumulate negli anni passati. Nel 2008 l’indebitamento delle famiglie aveva raggiunto
il 158% del reddito disponibile, all’incirca 60 punti percentuali in più di dieci anni prima,
un incremento dovuto alla combinazione di favorevoli condizioni economiche e
finanziarie venute meno con l’avvio della crisi.

                         Regno Unito: indebitamento delle famiglie
                               (Val. % - in rapporto al reddito disponibile)
                   160                                                   153   155
                                                                   147               150
                                                                                           144
                                                       136   139                                 139   136
                   140
                                                 124
                   120                     115
                                     105
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                   100

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                  Fonte: Bce


Fino al 2007 i nuclei familiari del Regno Unito hanno potuto contare su redditi reali in
crescita tra l’1 e il 5% annuo grazie all’aumento sia delle retribuzioni sia dei rendimenti
delle attività finanziarie in portafoglio. La lunga fase positiva del ciclo immobiliare ha
significativamente contribuito ad alimentare le disponibilità delle famiglie, considerata la
consuetudine dei popoli anglosassoni di estrarre liquidità dall’apprezzamento di valore
delle proprie abitazioni. L’andamento del mercato immobiliare britannico, sostenuto a
sua volta da redditi in crescita, da un’offerta di abitazioni non adeguata alla domanda,
da condizioni del credito favorevoli sia per tassi sia per disponibilità e incoraggiato da
agevolazioni fiscali, ha costituito un ampio serbatoio di risorse per i nuclei familiari. Tra
i paesi Ocse il Regno Unito è quello in cui i prezzi delle abitazioni hanno segnato gli
aumenti più elevati, con quotazioni più che raddoppiate nell’arco di sei anni (2002-08).
Se si considera che l’aumento di una sterlina di ricchezza immobiliare netta genera un
incremento dei consumi di 7 centesimi mentre quello di ricchezza finanziaria netta solo
di 4 centesimi, è facile intuire come la diminuzione sia del valore delle abitazioni sia

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11 gennaio 2013
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                                                                                                                                                                 SettsettembreAgost
                                                                                                                                                                 o 2008


  delle transazioni abbia sensibilmente influito sul livello dei consumi delle famiglie
  britanniche. L’avvio della crisi si è così combinato con una diminuzione delle operazioni
  di rifinanziamento, fenomeno strettamente correlato ai due precedenti. Mentre le
  quotazioni immobiliari sono scese del 15% tra i punti di massimo (gennaio 2008) e
  minimo (marzo 2009) per poi risalire (l’attuale indice è non lontano da quello pre-crisi),
  le transazioni sono passate da 1,7 milioni nel 2006 a meno di un milione nel 2008,
  livello sul quale sono poi rimaste fino alla rilevazione più recente (III trim. 2012).

  Regno Unito: prezzi delle abitazioni                                                         Regno Unito: compravendite immobiliari
      (numero indice – febbraio 2002=100)                                                                                                  (migliaia)
190                                                                                         1800
                                                                                                          1670
                                                                                                                        1620
                                                                                            1600
180
                                                                                            1400
170
                                                                                            1200
160
                                                                                            1000                                        917                                     927
                                                                                                                                                       847        880    883
150                                                                                           800

140                                                                                           600

                                                                                              400
130
                                                                                              200
120
                                                                                                 0
      2003   2004   2005   2006   2007   2008     2009     2010      2011     2012                        2006           2007          2008           2009        2010   2011   2012*

Fonte: Bank of England                                                                     Fonte: Bank of England

  Tali variazioni, insieme a politiche del credito decisamente più attente rispetto agli anni
  pre-crisi, si sono riflesse sulle operazioni di rifinanziamento: la necessità di disporre di
  maggiori somme proprie per l’acquisto ha disincentivato coloro che avevano intenzione
  di comprare la prima abitazione, mentre la diminuzione del valore degli immobili ha
  limitato gli importi rifinanziabili. Il protrarsi di una congiuntura debole e incerta nelle
  prospettive ha portato molti a considerare il rifinanziamento una risorsa da sfruttare
  solo in caso di estrema necessità. In effetti dal 2008, per la prima volta dalla fine degli
  anni Novanta, gli investimenti delle famiglie nel comparto immobiliare hanno superato i
  finanziamenti, tendenza rimasta tuttora invariata. In altre parole il flusso finanziario
  netto riferibile al settore immobiliare è tornato da alcuni anni positivo.

                                                           Regno Unito:
                                                finanziamenti ipotecari al netto degli
                                                      investimenti immobiliari
                                                         (milioni di sterline)
                                   20.000


                                   15.000


                                   10.000


                                    5.000


                                         0


                                    -5.000


                                  -10.000
                                             1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 20112012

                                  Fonte: Bank of England

                                                                                                                                                                                      6
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                                                                              SettsettembreAgost
                                                                              o 2008


La difficoltà (e la scarsa propensione) delle famiglie ad aumentare le proprie passività è
testimoniata anche dall’andamento dei finanziamenti al settore: dal 2010 la dinamica
dei prestiti per l’acquisto di abitazioni è al di sotto dell’1% mentre negativo risulta
l’andamento del credito al consumo. Quanto sia il contributo della domanda e quanto
quello dell’offerta ad influenzare la variazione delle varie forme tecniche di
finanziamento è oggetto di diverse analisi che non hanno portato a risultati univoci. Per
riattivare il circuito del credito la Banca centrale britannica ha istituito da luglio scorso il
Funding for Lending Scheme ovvero la facoltà per le istituzioni creditizie di
approvvigionarsi a tassi di favore purché rendano il credito maggiormente accessibile
per disponibilità e condizioni alle famiglie e alle imprese. Per il momento non vi è
evidenza degli effetti del provvedimento adottato, ma eventuali variazioni del trend
potranno essere verificate nei prossimi mesi.

                            Regno Unito: prestiti alle famiglie
                                            (var. % a/a)
                   20


                   15


                   10


                    5


                    0


                    -5



                   Fonte: Bank of England


Meno consumi, più risparmio
La riduzione dei consumi delle famiglie britanniche ha comportato un aumento del
tasso di risparmio passato dall’1,5% a oltre il 6%, livello sui cui è rimasto dall’ultimo
trimestre del 2009. Il permanere dell’indicatore su livelli così elevati (contrariamente a
quanto avvenuto nelle precedenti recessioni) ha offerto lo spunto per analizzarne le
determinanti; tra queste le principali sono risultate l’aspettativa di un’ulteriore
diminuzione del reddito, la necessità di risparmiare a fini previdenziali, l’intenzione di
estinguere i debiti contratti nel passato e le paure circa le prospettive economiche
ancora incerte. Influisce sulle intenzioni di risparmio anche il restringimento dei criteri di
concessione del credito ipotecario; un’indagine commissionata dalla Banca centrale
britannica evidenzia come la necessità di una quota maggiore di capitale proprio per
l’acquisto di un’abitazione spinga le famiglie ad accantonare una parte di reddito più
elevata rispetto al passato. In media emerge che i nuclei familiari che hanno in
programma l’acquisto di un immobile hanno intenzione di mantenere elevato il proprio
tasso di risparmio almeno per i prossimi sei anni.
L’arresto della crescita delle passività dal 2009 e l’incremento delle attività finanziarie
(+6,2% a/a nel III trim. 2012) hanno determinato un aumento della ricchezza finanziaria
netta delle famiglie del Regno Unito a £2.900 miliardi (+9,8% nel III trim. 2012). Oltre la
metà del portafoglio è rappresentata da prodotti assicurativi e previdenziali (54%), circa

                                                                                              7
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                                                                                                                    SettsettembreAgost
                                                                                                                    o 2008


 il 30% da depositi e il 13% da titoli azionari. La crisi finanziaria ha contribuito a
 ricomporre la distribuzione di alcuni asset: dal 2008 risulta in rafforzamento la quota di
 attività liquide, mentre la componente di rischio investita in titoli azionari è
 gradualmente scesa.

     Famiglie Regno Unito: tasso di                         Famiglie Regno Unito: attività e passività
               risparmio                                                  finanziarie
      (in rapporto al reddito disponibile)                                             (miliardi di sterline)
9%                                                          5.000

8%                                                          4.000
7%
                                                            3.000
6%
                                                            2.000
5%

4%                                                          1.000

3%                                                             0

2%                                                         -1.000
1%
                                                           -2.000
0%                                                                  1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
                                                                                                                                                Q3
     1999Q4
     2000Q2
     2000Q4
     2001Q2
     2001Q4
     2002Q2
     2002Q4
     2003Q2
     2003Q4
     2004Q2
     2004Q4
     2005Q2
     2005Q4
     2006Q2
     2006Q4
     2007Q2
     2007Q4
     2008Q2
     2008Q4
     2009Q2
     2009Q4
     2010Q2
     2010Q4


     2012Q2
     2011Q2
     2011Q4




                                                                           Passività     Attività finanziarie   Ricchezza finanziaria netta

Fonte: Eurostat                                            Fonte: Bank of England


 Il costante miglioramento della ricchezza finanziaria al netto delle passività e il
 recupero della ricchezza immobiliare verso il livello massimo del 2007 (£4.065 miliardi
 nel 2011, £4.077 nel 2007) dovrebbero confermare la posizione delle famiglie del
 Regno Unito al primo posto tra i paesi G7 per ricchezza complessiva netta in rapporto
 al reddito disponibile (8,2 volte), davanti a quelle francesi (8,1) e italiane (7,9).

                                    G7: ricchezza netta delle famiglie
                                    (2010 - in rapporto al reddito disponibile)
                      9
                              8,2        8,1       8,0       7,8
                      8

                      7
                                                                            6,2
                      6                                                                  5,5              5,3
                      5

                      4

                      3

                      2

                      1

                      0
                          Regno Unito   Francia   Italia   Giappone     Germania*      Canada            USA

                     (*) 2008
                     Fonte: Banca d’Italia




                                                                                                                                                8
11 gennaio 2013
                                                                                                                                                                                                                                                            setesettembresette
                                                                                                                                                                                                                                                            SettsettembreAgost
                                                                                                                                                                                                                                                            o 2008




                         Un cruscotto della congiuntura: alcuni indicatori




                         Indice Itraxx Eu Financial                                                                                                                                                 Indice Vix
 400

 350                                                                                                                                 60

 300
                                                                                                                                     50
 250

 200                                                                                                                                 40

 150                                                                                                                                 30
 100
                                            Index Itraxx EU Financial Sector
                                                                                                                                     20
 50

  0                                                                                                                                  10
                                                                                          lug-12

                                                                                                   set-12

                                                                                                            nov-12
                                   lug-11

                                            set-11

                                                     nov-11




                                                                        mar-12
                mar-11




                                                               gen-12




                                                                                 mag-12




                                                                                                                     gen-13
       gen-11




                          mag-11




                                                                                                                                     0




                                                                                                                                                                                                                                gen-12




                                                                                                                                                                                                                                                                    mag-12




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    gen-13
                                                                                                                                          gen-11




                                                                                                                                                                    mag-11




                                                                                                                                                                                                                                                                                      lug-12

                                                                                                                                                                                                                                                                                                        set-12

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      nov-12
                                                                                                                                                                                  lug-11

                                                                                                                                                                                                set-11

                                                                                                                                                                                                              nov-11




                                                                                                                                                                                                                                                  mar-12
                                                                                                                                                       mar-11

Fonte: Thomson Reuters                                                                                                                    Fonte: Thomson Reuters
I premi al rischio scendono a 124 pb dai 127                                                                                          L’indice Vix passa nell’ultima settimana da
pb della scorsa settimana.                                                                                                            14,5 a 13,5.




 Cambio euro/dollaro e quotazioni Brent                                                                                                                                                     Prezzo dell’oro
                                             (Usd per barile)                                                                                                                                            (Usd l’oncia)
   130                                                                                                                        1,5     2.000

   125                                                                                                                        1,45    1.900

   120                                                                                                                                1.800
                                                                                                                              1,4
   115
                                                                                                                              1,35    1.700
   110
                                                                                                                              1,3     1.600
   105
                                                                                                                              1,25    1.500
   100
                                      Brent scala sin.(in Usd)
                                                                                                                              1,2     1.400
       95                             Cambio euro/dollaro sc.ds.

       90                                                                                                                     1,15    1.300

                                                                                                                                      1.200
                                                                                                                                                                                                                                                                                               lug-12

                                                                                                                                                                                                                                                                                                             set-12

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           nov-12
                                                                                                                                                                                           lug-11

                                                                                                                                                                                                         set-11

                                                                                                                                                                                                                       nov-11



                                                                                                                                                                                                                                                           mar-12
                                                                                                                                                                mar-11




                                                                                                                                                                                                                                         gen-12



                                                                                                                                                                                                                                                                             mag-12




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         gen-13
                                                                                                                                                   gen-11



                                                                                                                                                                             mag-11




Fonte: Thomson Reuters                                                                                                               Fonte: Thomson Reuters
Il tasso di cambio €/$ si muove intorno a 1,31. Il                                                                                   Il prezzo dell’oro resta sotto i 1.700 dollari
petrolio di qualità Brent quota $112 al barile.                                                                                      l’oncia.




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              9
11 gennaio 2013
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          setesettembresette
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          SettsettembreAgost
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          o 2008




              Borsa italiana: indice Ftse Mib                                                                                                                                                                         Tassi dei benchmark decennali:
                                                                                                                                                                                                                       differenziale con la Germania
                                                                                                                                                                                                                                                                            (punti base)

 24.000
                                                                                                                                                                                                       1.400

 22.000                                                                                                                                                                                                1.200

                                                                                                                                                                                                       1.000
 20.000
                                                                                                                                                                                                         800
 18.000
                                                                                                                                                                                                         600

 16.000                                                                                                                                                                                                  400

                                                                                                                                                                                                         200
 14.000
                                                                                                                                                                                                               0




                                                                                                                                                                                                                       giu-12
                                                                                                                                                                                                                       lug-12

                                                                                                                                                                                                                       set-12

                                                                                                                                                                                                                      nov-12
                                                                                                                                                                                                                        giu-11
                                                                                                                                                                                                                        lug-11

                                                                                                                                                                                                                        set-11

                                                                                                                                                                                                                       nov-11




                                                                                                                                                                                                                      mar-12
                                                                                                                                                                                                                       apr-12
                                                                                                                                                                                                                      mar-11
                                                                                                                                                                                                                       apr-11




                                                                                                                                                                                                                       dic-12
                                                                                                                                                                                                                        dic-11
                                                                                                                                                                                                                      gen-12
                                                                                                                                                                                                                       feb-12




                                                                                                                                                                                                                         ott-12
                                                                                                                                                                                                                      mag-12


                                                                                                                                                                                                                      ago-12




                                                                                                                                                                                                                      gen-13
                                                                                                                                                                                                                      gen-11
                                                                                                                                                                                                                       feb-11


                                                                                                                                                                                                                      mag-11


                                                                                                                                                                                                                      ago-11

                                                                                                                                                                                                                         ott-11
 12.000

                                                                                                                                                                                                                                                    Italia                    Spagna                            Irlanda                     Portogallo


Fonte: Thomson Reuters                                                                                                                                                                                 Fonte: elab. Servizio Studi BNL su dati Thomson
                                                                                                                                                                                                       Reuters
Il Ftse Mib sale a 17.451 da 16.909 della                                                                                                                                                              I differenziali con il Bund sono pari a 459 pb
scorsa settimana.                                                                                                                                                                                      per il Portogallo, 279 pb per l’Irlanda, 342 pb
                                                                                                                                                                                                       per la Spagna e 263 pb per l’Italia.




                                                   Indice Baltic Dry                                                                                                                                                                                        Euribor 3 mesi
                                                                                                                                                                                                                                                                               (val. %)

12.000
                                                                                                                                                                                                       1,8
10.000                                                                                                                                                                                                 1,6
                                                                                                                                                                                                       1,4
 8.000
                                                                                                                                                                                                       1,2

 6.000                                                                                                                                                                                                  1
                                                                                                                                                                                                       0,8
 4.000                                                                                                                                                                                                 0,6
                                                                                                                                                                                                       0,4
 2.000
                                                                                                                                                                                                       0,2
     0                                                                                                                                                                                                  0
          gen-08




                                              gen-09




                                                                                  gen-10
                                     ott-08




                                                                         ott-09




                                                                                                             ott-10




                                                                                                                                                          gen-12



                                                                                                                                                                                     ott-12
                                                                                                                                                                                              gen-13
                                                                                                                      gen-11



                                                                                                                                                 ott-11
                            lug-08




                                                                lug-09




                                                                                                    lug-10




                                                                                                                                                                            lug-12
                   apr-08




                                                       apr-09




                                                                                           apr-10




                                                                                                                                        lug-11



                                                                                                                                                                   apr-12
                                                                                                                               apr-11




                                                                                                                                                                                                             gen-10




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          gen-12




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                gen-13
                                                                                                                                                                                                                               mag-10




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            mag-12
                                                                                                                                                                                                                                                                   gen-11
                                                                                                                                                                                                                                        lug-10
                                                                                                                                                                                                                                                 set-10




                                                                                                                                                                                                                                                                                     mag-11




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     lug-12
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              set-12
                                                                                                                                                                                                                                                          nov-10




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       nov-12
                                                                                                                                                                                                                                                                                              lug-11
                                                                                                                                                                                                                                                                                                       set-11
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Fonte: Thomson Reuters                                                                                                                                                                                 Fonte: Thomson Reuters
L’indice, su valori minimi,                                                                                                                               nell’ultima                                  L’euribor 3m resta sotto quota 0,19%.
settimana sale da 700 a 750.




Il presente documento è stato preparato nell’ambito della propria attività di ricerca economica da BNL-
Gruppo Bnp Paribas. Le stime e le opinioni espresse sono riferibili al Servizio Studi di BNL-Gruppo BNP
Paribas e possono essere soggette a cambiamenti senza preavviso. Le informazioni e le opinioni riportate in
questo documento si basano su fonti ritenute affidabili ed in buona fede. Il presente documento è stato
divulgato unicamente per fini informativi. Esso non costituisce parte e non può in nessun modo essere
considerato come una sollecitazione alla vendita o alla sottoscrizione di strumenti finanziari ovvero come
un’offerta di acquisto o di scambio di strumenti finanziari.




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  • 1. Banca Nazionale del Lavoro Gruppo BNP Paribas Via Vittorio Veneto 119 00187 Roma Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 159/2002 del 9/4/2002 Le opinioni espresse non impegnano la responsabilità della banca. Cittadini italiani laureati emigrati all’estero (cancellazioni per l’estero dalle liste dei residenti; numero) 10.643 8.388 8.270 7.947 7.604 7.472 6.118 4.002 4.121 3.480 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Istat. Mentre gli USA evitano il “baratro fiscale”, un vero e proprio “labor cliff” è quello in cui gran parte dell’Europa è caduta sul fronte dell’occupazione giovanile. Con tassi di disoccupazione degli under-25 che vanno dal 27% in Francia al 37% in Italia e al 57% in Spagna, la questione dell’accesso al lavoro delle nuove generazioni si propone come una priorità economica oltre che sociale. A differenza di altre epoche storiche, i giovani, e il loro capitale umano, rappresentano oggi una risorsa scarsa e strategica 01 per lo sviluppo futuro. Dal 2008 il tasso di risparmio delle famiglie britanniche è al di sopra del 6%, un livello storicamente elevato per il paese. Diversi fattori spingono i residenti britannici a 11 gennaio mettere da parte una quota più consistente delle proprie entrate rispetto al passato: tra gli altri, la necessità di rafforzare le riserve a fini previdenziali, l’intenzione di 2013 estinguere i debiti contratti negli anni del boom immobiliare e le paure circa le prospettive economiche ancora incerte. Nel III trimestre 2012 la ricchezza finanziaria Direttore responsabile: netta ha raggiunto i £2.900 miliardi grazie all’incremento delle attività finanziarie e Giovanni Ajassa all’arrestarsi della crescita delle passività ferme ormai da tre anni intorno a £1.500 tel. 0647028414 giovanni.ajassa@bnlmail.com miliardi.
  • 2. 11 gennaio 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 Editoriale: Risalire il “labor cliff” G. Ajassa  06-47028414 giovanni.ajassa@bnlmail.com Cittadini italiani laureati emigrati all’estero (cancellazioni per l’estero dalle liste dei residenti; numero) 10.643 8.388 8.270 7.947 7.604 7.472 6.118 4.002 4.121 3.480 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Fonte: elaborazioni Servizio Studi BNL su dati Istat Lo hanno chiamato “spread sociale”. I valori raggiunti in molte parti d’Europa dalla disoccupazione giovanile consentono di definirlo come un “labor cliff”. Per accorgersene basta mettere su un grafico i dati Eurostat. Su cento giovani sotto i venticinque anni disposti a lavorare, a novembre 2012 quelli disoccupati sono saliti a cinquantasette in Spagna, a trentasette in Italia e a ventisette in Francia. A novembre del 2011 i tassi giovanili di disoccupazione si fermavano al quarantanove per cento in Spagna, al trentadue in Italia e al ventitre per cento in Francia. È questa brusca impennata che descrive il “cliff”, il dirupo scosceso in cui è scivolato il mercato del lavoro in tre dei quattro maggiori paesi dell’Eurozona. Accade in Spagna, in Italia e in Francia. Non succede in Germania, dove il tasso di disoccupazione degli under-25 rimane invece saldamente attestato intorno all’otto per cento, lo stesso invidiabile livello di cui l’economia tedesca godeva già una decina di anni fa. Tassi inferiori al dieci per cento sono oggi registrati anche nei Paesi Bassi e in Austria. C’è un “labor cliff” rappresentato dal marcato peggioramento delle condizioni occupazionali, specie giovanili, dei grandi paesi mediterranei che si combina ad uno “spread sociale”, un divario di lavoro che si allarga tra noi e le economie dell’Europa centro-settentrionale partecipanti all’Unione monetaria. Risalire dalla scarpata del “labor-cliff” e ridurre lo spread della disoccupazione giovanile è difficile. In un’area valutaria comune squilibri occupazionali e generazionali di simili dimensioni dovrebbero essere aggiustati con il contributo decisivo di una politica fiscale comune capace di riequilibrare i conti tra regioni e generazioni. Purtroppo, a dispetto dei dettami teorici che valsero a Bob Mundell il premio Nobel per l’economia nell’anno 2
  • 3. 11 gennaio 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 1999, questa comune politica fiscale oggi ancora non esiste nell’Europa della moneta unica. Non solo. A fronte di una situazione di crisi che si protrae nel tempo emerge anche il grado diverso di libertà nel tipo di risposte agibili da parte delle imprese e dei lavoratori. La mobilità del capitale permette alle imprese competitive di intraprendere o consolidare percorsi di internazionalizzazione al di fuori dei confini delle nazioni d’origine. Assai più limitata, invece, rimane ancora la mobilità del lavoro. Nell’area dell’euro non esiste un mercato comune del lavoro come quello che interconnette i cinquanta componenti degli Stati Uniti d’America. Nondimeno, la pressione delle difficoltà accelera i tempi del cambiamento. Un dato Istat diffuso recentemente indica come siano stati circa undicimila i laureati italiani che sono emigrati all’estero nel corso del 2011. Esattamente il triplo di quanti erano nel 2002. Sono ancora numeri piccoli, ma sufficienti a rappresentare la direzione di un doloroso percorso di aggiustamento. Il percorso, nuovo quanto antico, dell’emigrazione. In altre epoche storiche l’emigrazione dei giovani ha rappresentato una risposta quasi ineluttabile alla durezza di una crisi. Si usciva, però, da delle guerre. I giovani non incorporavano quel capitale umano, quell’investimento in istruzione di cui le attuali giovani generazioni sono dotate, anche in Italia. Oggi i giovani sono una risorsa scarsa, una risorsa strategica per la competitività e per lo sviluppo. Pensiamo al digital divide, alla capacità dei giovani di lavorare con le nuove tecnologie ICT, con il web e con le nuove proiezioni dell’internazionalizzazione. Pensiamo all’importanza dei giovani per settori come quello bancario, che alle capacità delle nuove generazioni di accedere a un’occupazione sostenibile lega indissolubilmente le prospettive di raccolta del risparmio nel medio periodo. I giovani di oggi non hanno conosciuto le spirali inflattive e stagflattive degli anni Settanta e Ottanta, le crisi e il tipo di instabilità del mondo che c’era in Europa prima dell’arrivo dell’euro. I giovani di oggi non conoscono tanto i vantaggi della moneta unica quanto i costi gravi della lunga recessione e della loro disoccupazione. Occorre risalire la china del “labor cliff”. Lavorare alla riduzione della disoccupazione giovanile per recuperare competitività, riannodare la coesione tra le generazioni e formare la coscienza europeista del domani. 3
  • 4. 11 gennaio 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 Regno Unito: le famiglie riscoprono il risparmio C. Russo  06-47028418 – carla.russo@bnlmail.com Le più recenti stime sul Pil del Regno Unito indicano per il 2012 una variazione marginalmente negativa (-0,3/0,4%), che registra un’inversione del trend positivo ipotizzato all’inizio dello scorso anno. Sull’andamento dell’economia hanno pesato soprattutto una crescita delle esportazioni decisamente più contenuta delle attese e una variazione delle importazioni più marcata di quanto inizialmente previsto. La crescita dei consumi privati è rimasta debole, con prospettive di una ripresa più marcata solo nel 2014. Un graduale miglioramento del Pil è atteso per quest’anno e per il prossimo. Anche nel Regno Unito i prezzi delle abitazioni sono scesi durante la crisi segnando un calo del 15% tra il picco massimo e quello minimo (gennaio 2008- marzo 2009); tuttavia, nella rilevazione di settembre scorso l’indice dei prezzi degli immobili segnava un livello non molto distante dai valori di metà 2007. Per contro, le transazioni sono crollate passando da oltre 1.670mila nel 2006 a meno di un milione nel 2008, soglia attualmente non ancora recuperata. L’avvio della crisi ha trovato le famiglie britanniche con un livello di passività pari al 158% del loro reddito disponibile. Una crescita del reddito reale solo marginalmente positiva negli ultimi sei anni, un tasso di disoccupazione elevato (8%) e aspettative ancora incerte per il prossimo futuro hanno contribuito a fermare l’espansione dell’indebitamento. Dal 2008 le passività sono stabili intorno ai £1.550 miliardi mentre continuano a crescere le attività finanziarie (£4.438 miliardi, +6,2% a/a a settembre). Da oltre tre anni la crescita dei prestiti ipotecari è al di sotto dell’1% mentre l’andamento del credito al consumo registra solo variazioni negative. Il rallentamento della crescita economica del Regno Unito nel 2012, già previsto nei rapporti dei principali centri di ricerca sovranazionali è stato di recente rivisto ulteriormente al ribasso. Malgrado l’aumento registrato nel trimestre giugno-settembre scorso (+1% t/t), seguito all’andamento negativo dei precedenti due trimestri (-0,3% e - 0,4% rispettivamente), il consuntivo stimato per il 2012 dovrebbe essere di poco inferiore allo zero (-0,3/-0,4%). Tassi di crescita gradualmente positivi sono attesi nel biennio 2013-14. Regno Unito: crescita reale del Pil (var. % a/a) 3 2 1 -1 -2 -3 -4 -5 2009 2010 2011 2012* 2013* 2014* Commissione europea Fmi Ocse (*) Previsioni 4
  • 5. 11 gennaio 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 Sull’andamento del Pil nel 2012 hanno pesato soprattutto una crescita delle esportazioni decisamente più contenuta delle attese con una variazione delle importazioni più marcata di quanto inizialmente ipotizzato. Nelle stime della Commissione europea per l’intero 2012 il contributo delle esportazioni nette alla crescita del Pil passa dal +0,5% previsto ad aprile scorso al più recente -0,7%. Investimenti e consumi delle famiglie hanno mostrato segni di recupero rispetto al 2011 evidenziando tuttavia andamenti piuttosto contenuti. Le aspettative di crescita, pur in miglioramento, risultano per il 2013 ancora relativamente moderate per queste componenti e in particolare per i consumi privati ipotizzati rimanere al di sotto dell’1%. Debiti aumentati del 50% in dieci anni I fattori che concorrono a limitare le spesa delle famiglie britanniche sono tanti, tra questi un deciso processo di deleveraging dettato dall’elevato livello di passività accumulate negli anni passati. Nel 2008 l’indebitamento delle famiglie aveva raggiunto il 158% del reddito disponibile, all’incirca 60 punti percentuali in più di dieci anni prima, un incremento dovuto alla combinazione di favorevoli condizioni economiche e finanziarie venute meno con l’avvio della crisi. Regno Unito: indebitamento delle famiglie (Val. % - in rapporto al reddito disponibile) 160 153 155 147 150 144 136 139 139 136 140 124 120 115 105 98 101 100 80 60 40 20 0 Fonte: Bce Fino al 2007 i nuclei familiari del Regno Unito hanno potuto contare su redditi reali in crescita tra l’1 e il 5% annuo grazie all’aumento sia delle retribuzioni sia dei rendimenti delle attività finanziarie in portafoglio. La lunga fase positiva del ciclo immobiliare ha significativamente contribuito ad alimentare le disponibilità delle famiglie, considerata la consuetudine dei popoli anglosassoni di estrarre liquidità dall’apprezzamento di valore delle proprie abitazioni. L’andamento del mercato immobiliare britannico, sostenuto a sua volta da redditi in crescita, da un’offerta di abitazioni non adeguata alla domanda, da condizioni del credito favorevoli sia per tassi sia per disponibilità e incoraggiato da agevolazioni fiscali, ha costituito un ampio serbatoio di risorse per i nuclei familiari. Tra i paesi Ocse il Regno Unito è quello in cui i prezzi delle abitazioni hanno segnato gli aumenti più elevati, con quotazioni più che raddoppiate nell’arco di sei anni (2002-08). Se si considera che l’aumento di una sterlina di ricchezza immobiliare netta genera un incremento dei consumi di 7 centesimi mentre quello di ricchezza finanziaria netta solo di 4 centesimi, è facile intuire come la diminuzione sia del valore delle abitazioni sia 5
  • 6. 11 gennaio 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 delle transazioni abbia sensibilmente influito sul livello dei consumi delle famiglie britanniche. L’avvio della crisi si è così combinato con una diminuzione delle operazioni di rifinanziamento, fenomeno strettamente correlato ai due precedenti. Mentre le quotazioni immobiliari sono scese del 15% tra i punti di massimo (gennaio 2008) e minimo (marzo 2009) per poi risalire (l’attuale indice è non lontano da quello pre-crisi), le transazioni sono passate da 1,7 milioni nel 2006 a meno di un milione nel 2008, livello sul quale sono poi rimaste fino alla rilevazione più recente (III trim. 2012). Regno Unito: prezzi delle abitazioni Regno Unito: compravendite immobiliari (numero indice – febbraio 2002=100) (migliaia) 190 1800 1670 1620 1600 180 1400 170 1200 160 1000 917 927 847 880 883 150 800 140 600 400 130 200 120 0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012* Fonte: Bank of England Fonte: Bank of England Tali variazioni, insieme a politiche del credito decisamente più attente rispetto agli anni pre-crisi, si sono riflesse sulle operazioni di rifinanziamento: la necessità di disporre di maggiori somme proprie per l’acquisto ha disincentivato coloro che avevano intenzione di comprare la prima abitazione, mentre la diminuzione del valore degli immobili ha limitato gli importi rifinanziabili. Il protrarsi di una congiuntura debole e incerta nelle prospettive ha portato molti a considerare il rifinanziamento una risorsa da sfruttare solo in caso di estrema necessità. In effetti dal 2008, per la prima volta dalla fine degli anni Novanta, gli investimenti delle famiglie nel comparto immobiliare hanno superato i finanziamenti, tendenza rimasta tuttora invariata. In altre parole il flusso finanziario netto riferibile al settore immobiliare è tornato da alcuni anni positivo. Regno Unito: finanziamenti ipotecari al netto degli investimenti immobiliari (milioni di sterline) 20.000 15.000 10.000 5.000 0 -5.000 -10.000 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 20112012 Fonte: Bank of England 6
  • 7. 11 gennaio 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 La difficoltà (e la scarsa propensione) delle famiglie ad aumentare le proprie passività è testimoniata anche dall’andamento dei finanziamenti al settore: dal 2010 la dinamica dei prestiti per l’acquisto di abitazioni è al di sotto dell’1% mentre negativo risulta l’andamento del credito al consumo. Quanto sia il contributo della domanda e quanto quello dell’offerta ad influenzare la variazione delle varie forme tecniche di finanziamento è oggetto di diverse analisi che non hanno portato a risultati univoci. Per riattivare il circuito del credito la Banca centrale britannica ha istituito da luglio scorso il Funding for Lending Scheme ovvero la facoltà per le istituzioni creditizie di approvvigionarsi a tassi di favore purché rendano il credito maggiormente accessibile per disponibilità e condizioni alle famiglie e alle imprese. Per il momento non vi è evidenza degli effetti del provvedimento adottato, ma eventuali variazioni del trend potranno essere verificate nei prossimi mesi. Regno Unito: prestiti alle famiglie (var. % a/a) 20 15 10 5 0 -5 Fonte: Bank of England Meno consumi, più risparmio La riduzione dei consumi delle famiglie britanniche ha comportato un aumento del tasso di risparmio passato dall’1,5% a oltre il 6%, livello sui cui è rimasto dall’ultimo trimestre del 2009. Il permanere dell’indicatore su livelli così elevati (contrariamente a quanto avvenuto nelle precedenti recessioni) ha offerto lo spunto per analizzarne le determinanti; tra queste le principali sono risultate l’aspettativa di un’ulteriore diminuzione del reddito, la necessità di risparmiare a fini previdenziali, l’intenzione di estinguere i debiti contratti nel passato e le paure circa le prospettive economiche ancora incerte. Influisce sulle intenzioni di risparmio anche il restringimento dei criteri di concessione del credito ipotecario; un’indagine commissionata dalla Banca centrale britannica evidenzia come la necessità di una quota maggiore di capitale proprio per l’acquisto di un’abitazione spinga le famiglie ad accantonare una parte di reddito più elevata rispetto al passato. In media emerge che i nuclei familiari che hanno in programma l’acquisto di un immobile hanno intenzione di mantenere elevato il proprio tasso di risparmio almeno per i prossimi sei anni. L’arresto della crescita delle passività dal 2009 e l’incremento delle attività finanziarie (+6,2% a/a nel III trim. 2012) hanno determinato un aumento della ricchezza finanziaria netta delle famiglie del Regno Unito a £2.900 miliardi (+9,8% nel III trim. 2012). Oltre la metà del portafoglio è rappresentata da prodotti assicurativi e previdenziali (54%), circa 7
  • 8. 11 gennaio 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 il 30% da depositi e il 13% da titoli azionari. La crisi finanziaria ha contribuito a ricomporre la distribuzione di alcuni asset: dal 2008 risulta in rafforzamento la quota di attività liquide, mentre la componente di rischio investita in titoli azionari è gradualmente scesa. Famiglie Regno Unito: tasso di Famiglie Regno Unito: attività e passività risparmio finanziarie (in rapporto al reddito disponibile) (miliardi di sterline) 9% 5.000 8% 4.000 7% 3.000 6% 2.000 5% 4% 1.000 3% 0 2% -1.000 1% -2.000 0% 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Q3 1999Q4 2000Q2 2000Q4 2001Q2 2001Q4 2002Q2 2002Q4 2003Q2 2003Q4 2004Q2 2004Q4 2005Q2 2005Q4 2006Q2 2006Q4 2007Q2 2007Q4 2008Q2 2008Q4 2009Q2 2009Q4 2010Q2 2010Q4 2012Q2 2011Q2 2011Q4 Passività Attività finanziarie Ricchezza finanziaria netta Fonte: Eurostat Fonte: Bank of England Il costante miglioramento della ricchezza finanziaria al netto delle passività e il recupero della ricchezza immobiliare verso il livello massimo del 2007 (£4.065 miliardi nel 2011, £4.077 nel 2007) dovrebbero confermare la posizione delle famiglie del Regno Unito al primo posto tra i paesi G7 per ricchezza complessiva netta in rapporto al reddito disponibile (8,2 volte), davanti a quelle francesi (8,1) e italiane (7,9). G7: ricchezza netta delle famiglie (2010 - in rapporto al reddito disponibile) 9 8,2 8,1 8,0 7,8 8 7 6,2 6 5,5 5,3 5 4 3 2 1 0 Regno Unito Francia Italia Giappone Germania* Canada USA (*) 2008 Fonte: Banca d’Italia 8
  • 9. 11 gennaio 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 Un cruscotto della congiuntura: alcuni indicatori Indice Itraxx Eu Financial Indice Vix 400 350 60 300 50 250 200 40 150 30 100 Index Itraxx EU Financial Sector 20 50 0 10 lug-12 set-12 nov-12 lug-11 set-11 nov-11 mar-12 mar-11 gen-12 mag-12 gen-13 gen-11 mag-11 0 gen-12 mag-12 gen-13 gen-11 mag-11 lug-12 set-12 nov-12 lug-11 set-11 nov-11 mar-12 mar-11 Fonte: Thomson Reuters Fonte: Thomson Reuters I premi al rischio scendono a 124 pb dai 127 L’indice Vix passa nell’ultima settimana da pb della scorsa settimana. 14,5 a 13,5. Cambio euro/dollaro e quotazioni Brent Prezzo dell’oro (Usd per barile) (Usd l’oncia) 130 1,5 2.000 125 1,45 1.900 120 1.800 1,4 115 1,35 1.700 110 1,3 1.600 105 1,25 1.500 100 Brent scala sin.(in Usd) 1,2 1.400 95 Cambio euro/dollaro sc.ds. 90 1,15 1.300 1.200 lug-12 set-12 nov-12 lug-11 set-11 nov-11 mar-12 mar-11 gen-12 mag-12 gen-13 gen-11 mag-11 Fonte: Thomson Reuters Fonte: Thomson Reuters Il tasso di cambio €/$ si muove intorno a 1,31. Il Il prezzo dell’oro resta sotto i 1.700 dollari petrolio di qualità Brent quota $112 al barile. l’oncia. 9
  • 10. 11 gennaio 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 Borsa italiana: indice Ftse Mib Tassi dei benchmark decennali: differenziale con la Germania (punti base) 24.000 1.400 22.000 1.200 1.000 20.000 800 18.000 600 16.000 400 200 14.000 0 giu-12 lug-12 set-12 nov-12 giu-11 lug-11 set-11 nov-11 mar-12 apr-12 mar-11 apr-11 dic-12 dic-11 gen-12 feb-12 ott-12 mag-12 ago-12 gen-13 gen-11 feb-11 mag-11 ago-11 ott-11 12.000 Italia Spagna Irlanda Portogallo Fonte: Thomson Reuters Fonte: elab. Servizio Studi BNL su dati Thomson Reuters Il Ftse Mib sale a 17.451 da 16.909 della I differenziali con il Bund sono pari a 459 pb scorsa settimana. per il Portogallo, 279 pb per l’Irlanda, 342 pb per la Spagna e 263 pb per l’Italia. Indice Baltic Dry Euribor 3 mesi (val. %) 12.000 1,8 10.000 1,6 1,4 8.000 1,2 6.000 1 0,8 4.000 0,6 0,4 2.000 0,2 0 0 gen-08 gen-09 gen-10 ott-08 ott-09 ott-10 gen-12 ott-12 gen-13 gen-11 ott-11 lug-08 lug-09 lug-10 lug-12 apr-08 apr-09 apr-10 lug-11 apr-12 apr-11 gen-10 gen-12 gen-13 mag-10 mag-12 gen-11 lug-10 set-10 mag-11 lug-12 set-12 nov-10 nov-12 lug-11 set-11 mar-10 nov-11 mar-12 mar-11 Fonte: Thomson Reuters Fonte: Thomson Reuters L’indice, su valori minimi, nell’ultima L’euribor 3m resta sotto quota 0,19%. settimana sale da 700 a 750. Il presente documento è stato preparato nell’ambito della propria attività di ricerca economica da BNL- Gruppo Bnp Paribas. Le stime e le opinioni espresse sono riferibili al Servizio Studi di BNL-Gruppo BNP Paribas e possono essere soggette a cambiamenti senza preavviso. Le informazioni e le opinioni riportate in questo documento si basano su fonti ritenute affidabili ed in buona fede. Il presente documento è stato divulgato unicamente per fini informativi. Esso non costituisce parte e non può in nessun modo essere considerato come una sollecitazione alla vendita o alla sottoscrizione di strumenti finanziari ovvero come un’offerta di acquisto o di scambio di strumenti finanziari. 10