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StimoloincondizionatoStimolo neutro
Dopo il condizionamento
Risposta condizionata
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Stimolo neutro
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Stimolo neutro
Fattori che influenzano la velocità di apprendimentoFattori che influenzano la velocità di apprendimentoFattori che influenzano la velocità di apprendimentoFattori che influenzano la velocità di apprendimento
• Quantità di cibo
• Intensità dello stimolo neutro
• Intervallo tra stimolo neutro e stimolo
incondizionato
Stimoli simili allo stimolo condizionato tenderanno
anch’essi a suscitare la risposta condizionata
E’ possibile addestrare un animale a non rispondere a
stimoli simili tra loro
GeneralizzazioneGeneralizzazioneGeneralizzazioneGeneralizzazione
DiscriminazioneDiscriminazioneDiscriminazioneDiscriminazione
LEGGE DELL’EFFETTOLEGGE DELL’EFFETTO
Thorndike (1905)
LEGGE DELL’EFFETTOLEGGE DELL’EFFETTO
Thorndike (1905)
I comportamenti seguiti da effetti positivi tendono a
essere ripetuti quando l’animale si trova in situazione
simili
• comportamenti
rispondenti :derivanti
da riflessi innati o
appresi tramite
condizionamento
classico
• Associazione SC-SI
• comportamenti
operanti: emessi
spontaneamente
dall’individuo
• Associazione S-R
Distinzione tra
CONDIZIONAMENTO OPERANTECONDIZIONAMENTO OPERANTE
((Skinner, 1938)
CONDIZIONAMENTO OPERANTECONDIZIONAMENTO OPERANTE
((Skinner, 1938)
TIPI DI RINFORZOTIPI DI RINFORZO
cessazione di uno stimolo avversivo in seguito alla
risposta dell’animale
presentazione di uno stimoli piacevole in seguito
alla risposta dell’animale
Rinforzo positivoRinforzo positivoRinforzo positivoRinforzo positivo
Rinforzo negativoRinforzo negativoRinforzo negativoRinforzo negativo
stimolo avversivo presentato allo scopo di sopprimere
la risposta
Apprendimento di una risposta che impedisce il
verificarsi della punizione, che la previene
PunizionePunizionePunizionePunizione
EvitamentoEvitamentoEvitamentoEvitamento
Intervallo tra risposta e rinforzoIntervallo tra risposta e rinforzoIntervallo tra risposta e rinforzoIntervallo tra risposta e rinforzo
Per rendere efficace il condizionamento operante il
rinforzo deve essere dato subito dopo la risposta
Intervallo fisso (es. ogni 20 sec per 5 min.)
Intervallo variabile
Rapporto fisso ( es. ogni 10 risposte)
Rapporto variabile (es. in media ogni 10 risposte)
Schemi di rinforzoSchemi di rinforzoSchemi di rinforzoSchemi di rinforzo
Rinforzare tutti quei comportamenti spontanei che
portano a quello desiderato (volgersi verso la leva,
avvicinarsi ecc.)
Modellamento delle risposteModellamento delle risposteModellamento delle risposteModellamento delle risposte
“Lo scopo degli studi psicologici è stabilire delle leggi e
dei dati tali che, dato lo stimolo, la psicologia possa
prevedere quale sarà la reazione; e che, d’altra parte,
data la reazione, essa possa determinare quale fosse la
natura dello stimolo”.
Watson (Behaviorism, 1924)
MemoriaMemoria
Si deve solo cominciare a perdere la memoria,
anche solo brandelli di ricordi per capire che in
essa consiste la nostra vita…la nostra memoria è
la nostra coerenza, la nostra ragione, il nostro
sentimento, persino il nostro agire, senza di essa
non siamo nulla…
(Luis Bunũel)
Uditivo
INPUT
Registri
sensoriali
Magazzino
a Breve
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(MaBT)
Magazzino
a Lungo
Termine
(MaLT)
Visivo
MODELLO MODALE DI MEMORIAMODELLO MODALE DI MEMORIA
(Atkinson e Shiffrin, 1968)(Atkinson e Shiffrin, 1968)
MODELLO MODALE DI MEMORIAMODELLO MODALE DI MEMORIA
(Atkinson e Shiffrin, 1968)(Atkinson e Shiffrin, 1968)
PROVE CONTRARIE A UNA VISIONE UNITARIAPROVE CONTRARIE A UNA VISIONE UNITARIA
DELLA MEMORIADELLA MEMORIA
PROVE CONTRARIE A UNA VISIONE UNITARIAPROVE CONTRARIE A UNA VISIONE UNITARIA
DELLA MEMORIADELLA MEMORIA
• Capacità limitata
• Compiti a due componenti
• Evidenze neuropsicologiche
• Specificità di codifica
Esistono delle differenze nella capacità di mantenere
informazioni:
A breve termine A lungo termine
Capacità limitataCapacità limitataCapacità limitataCapacità limitata
Nella ripetizione immediata di una lista di termini
vi é la tendenza a ripetere con precisione i primi e
gli ultimi elementi della lista, effetto che viene
definito rispettivamente "primacy" e "recency "
(Glanzer e Cunitz,1966)
Compiti a due componentiCompiti a due componentiCompiti a due componentiCompiti a due componenti
MemoriaMemoria
• Evidenze a favore di una distinzione tra due
sistemi vengono da studi su pazienti amnesici in cui
si può osservare ad es. una MBT normale accanto
ad una MLT deficitaria
(Milner,1966)
Evidenze neuropsicologicheEvidenze neuropsicologicheEvidenze neuropsicologicheEvidenze neuropsicologiche
I due magazzini sembrano differire per quanto
riguarda il codice con cui l'informazione viene elaborata e
immagazzinata.
(Sacks, 1967)
MaBT
codice di tipo fonologico
MaLT
codifica di tipo semantico
Specificità di codificaSpecificità di codificaSpecificità di codificaSpecificità di codifica
MEMORIA SENSORIALEMEMORIA SENSORIALEMEMORIA SENSORIALEMEMORIA SENSORIALE
• quantità di informazione
• formato dell’informazione
• Durata dell’informazione
• Perdita dell’informazione
• Modalità d’ingresso
dell’informazione
 GRANDISSIMA
 LETTERALE
 MSEC SEC
 DECADIMENTO
 PREATTENTIVA
Resoconto totale:
rievocare il maggior
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Esp. di Sperling (1960)Esp. di Sperling (1960)Esp. di Sperling (1960)Esp. di Sperling (1960)
F T X
M P R
D L V
F T X
M P R
D L V
MEMORIA A BREVE TERMINEMEMORIA A BREVE TERMINEMEMORIA A BREVE TERMINEMEMORIA A BREVE TERMINE
• quantità di informazione
• formato dell’informazione
• Durata dell’informazione
• Perdita dell’informazione
• Modalità d’ingresso
dell’informazione
 LIMITATA
 ELABORATA
 DECINE DI SEC
 DECADIMENTO/
SOSTITUZIONE
 ATTENTIVA
Sistema che contiene e manipola l’informazione e che
partecipa ad un vasto numero di compiti cognitivi
(apprendimento, ragionamento, comprensione)
Sistema che contiene e manipola l’informazione e che
partecipa ad un vasto numero di compiti cognitivi
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MBT come Memoria di LavoroMBT come Memoria di LavoroMBT come Memoria di LavoroMBT come Memoria di Lavoro
Magazzino
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=
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Visuo-Spaziale
Esecutivo
Centrale
Ciclo
Fonologico
2356753Trenta dì conta
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Modello semplificato diModello semplificato di
MEMORIA DI LAVORO MLMEMORIA DI LAVORO ML
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*
Metodologia del doppio compito eMetodologia del doppio compito e
dell’interferenza selettivadell’interferenza selettiva
Metodologia del doppio compito eMetodologia del doppio compito e
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Risulta più facile svolgere contemporaneamente due
compiti che utilizzano sistemi separati piuttosto che
gravanti sullo stesso sistema
*
Componente della ML che si occupa del
mantenimento temporaneo di materiale codificato
fonologicamente con l'aiuto di un meccanismo di
reiterazione delle tracce che ha la funzione di
impedirne il decadimento
Componente della ML che si occupa del
mantenimento temporaneo di materiale codificato
fonologicamente con l'aiuto di un meccanismo di
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CICLO FONOLOGICOCICLO FONOLOGICOCICLO FONOLOGICOCICLO FONOLOGICO
• Apprendimento della lettura
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• Acquisizione del lessico
funzioni del ciclo fonologicofunzioni del ciclo fonologicofunzioni del ciclo fonologicofunzioni del ciclo fonologico
• Contiene rappresentazioni visive le cui
caratteristiche sono simili ai percetti per ciò che
riguarda ad es.
- dimensione relativa
- scansione
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caratteristiche sono simili ai percetti per ciò che
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TACCUINO VISUO-SPAZIALETACCUINO VISUO-SPAZIALETACCUINO VISUO-SPAZIALETACCUINO VISUO-SPAZIALE
Componente della ML che si occupa
dell’elaborazione del materiale visuo-spaziale.
Componente della ML che si occupa
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• E’ importante per l’orientamento geografico e la
pianificazione dei compiti spaziali
• E’ importante per l’orientamento geografico e la
pianificazione dei compiti spaziali
- dimensione relativa
- scansione
- dimensione relativa
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X
X
X
X
X
• Componente che controlla il sistema nel suo complesso
• In un certo senso può essere considerato più come
sistema attentivo che come magazzino di memoria
• Componente che controlla il sistema nel suo complesso
• In un certo senso può essere considerato più come
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ESECUTIVO CENTRALEESECUTIVO CENTRALEESECUTIVO CENTRALEESECUTIVO CENTRALE
• quantità di informazione
• formato dell’informazione
• Durata dell’informazione
• Perdita dell’informazione
• Modalità d’ingresso
dell’informazione
 ENORME
 ELABORATA
 INDEFINITA
 CAUSE ORGANICHE
 FACILITATA DAI
PROCESSI DI MBT
MEMORIA A LUNGO TERMINEMEMORIA A LUNGO TERMINEMEMORIA A LUNGO TERMINEMEMORIA A LUNGO TERMINE
Proposizionale Procedurale
Semantica AutobiograficaEpisodica
Parigi
è la capitale
della Francia
MEMORIA A LUNGO TERMINEMEMORIA A LUNGO TERMINEMEMORIA A LUNGO TERMINEMEMORIA A LUNGO TERMINE
9 banca
11 spesa
…
17dentista
MEMORIA PROSPETTICAMEMORIA PROSPETTICAMEMORIA PROSPETTICAMEMORIA PROSPETTICA
in generale più lungo è l’intervallo di ritenzione
(intercorrente cioè tra l’apprendimento e la rievocazione),
minore è la probabilità di ricordare qualcosa.
TempoTempoTempoTempo
Se si è distratti quando l’informazione viene presentata la
prima volta potreste non riuscire più a recuperarla.
DistrazioneDistrazioneDistrazioneDistrazione
FATTORI CHE CAUSANO L’OBLIOFATTORI CHE CAUSANO L’OBLIOFATTORI CHE CAUSANO L’OBLIOFATTORI CHE CAUSANO L’OBLIO
La capacità di ricordare qualcosa può essere danneggiata
dal ricordo di altre cose, soprattutto se queste sono simili
o legate concettualmente al materiale da ricordare.
Intereferenza di altri ricordiIntereferenza di altri ricordiIntereferenza di altri ricordiIntereferenza di altri ricordi
Fattori emozionaliFattori emozionaliFattori emozionaliFattori emozionali
Ci sono casi in cui gli eventi emotivi possono far
dimenticare degli eventi fortemente spiacevoli
Le amnesie organiche possono essere causate dal danno
di una serie di strutture cerebrali che può essere
provocato da malattie, traumi cranici o interventi
chirurgici al cervello
Cause organicheCause organicheCause organicheCause organiche
2356753
Parigi
è la capitale
della Francia
I disturbi di memoria sono generalmente selettiviI disturbi di memoria sono generalmente selettiviI disturbi di memoria sono generalmente selettiviI disturbi di memoria sono generalmente selettivi
• Amnesia anterograda
• Amnesia retrograda
• Normale livello di intelligenza
• Buona memoria a breve termine
• Presenza capacità di apprendimento residue
• Memoria e apprendimento procedurale intatti
• Prestazioni normali in test di memoria implicita
Caratteristiche della sindrome amnesicaCaratteristiche della sindrome amnesica
piu’ frequentemente osservatepiu’ frequentemente osservate
Caratteristiche della sindrome amnesicaCaratteristiche della sindrome amnesica
piu’ frequentemente osservatepiu’ frequentemente osservate
Il ricordo è facilitato dall’elaborazione e
riorganizzazione dell’informazione, che comportano
molteplicità di associazioni e di indizi di
rievocazione
MIGLIORAMENTO DELLA MEMORIAMIGLIORAMENTO DELLA MEMORIAMIGLIORAMENTO DELLA MEMORIAMIGLIORAMENTO DELLA MEMORIA
Termine coniato da Flavell negli anni '70 per
indicare la consapevolezza che l'individuo ha
della memoria e in particolare della propria.
Due categorie principali:
• Sensibilità: il soggetto avverte che la situazione
richiede l’utilizzo della memoria e delle strategie
• Variabili: conoscenza dei fattori che influenzano la
memoria
(Flavell e Wellman, 1977)
METAMEMORIAMETAMEMORIAMETAMEMORIAMETAMEMORIA
• personali: conoscenza delle proprie abilità, limiti,
capacità di valutare se lo sforzo è sufficiente
• legate al compito : conoscenza delle variabili che
influenzano la difficoltà di un compito (es. la
lunghezza)
• legate alle strategie: conoscenza dei modi per
facilitare sia l'immagazzinamento che il recupero.
• personali: conoscenza delle proprie abilità, limiti,
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• legate al compito : conoscenza delle variabili che
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VariabiliVariabiliVariabiliVariabili
La metamemoria così come la metacognizione in
generale può essere distinta in:
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• conoscenza: consiste
nel sapere come si
memorizza, e
• conoscenza: consiste
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Le conoscenze metacognitive di questo tipo
differiscono da altre di tipo dichiarativo per il
fatto di non essere facilmente verbalizzabili e
di venire acquisite attraverso l'esperienza
Le conoscenze metacognitive di questo tipo
differiscono da altre di tipo dichiarativo per il
fatto di non essere facilmente verbalizzabili e
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• processi di controllo:
si riferiscono alla
possibilità di
intervenire per
facilitare il processo.
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Stratagemmi o metodi per ricordare qualcosaStratagemmi o metodi per ricordare qualcosa
Esempi di memnotecniche
• Metodo dei loci
Esempi di memnotecniche
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memnotecnichememnotecnichememnotecnichememnotecniche
• Acronimo (dal greco ακρον, akron, "estremità" +
ονυμα, onyma, "nome"), è una parola formata con le
iniziali delle parole di una frase o di una
definizione.
Es. FIAT
• Acrostico (dal greco akròstichon che significa "ciò
che sta all'inizio del verso"). Esso si distingue
dall'acronimo in quanto si scrive avendo come
scopo la formazione di una parola esistente.
Es. Come Quando fuori piove
• Rime
Es. 30 dì conta novembre…
• Acronimo (dal greco ακρον, akron, "estremità" +
ονυμα, onyma, "nome"), è una parola formata con le
iniziali delle parole di una frase o di una
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Es. FIAT
• Acrostico (dal greco akròstichon che significa "ciò
che sta all'inizio del verso"). Esso si distingue
dall'acronimo in quanto si scrive avendo come
scopo la formazione di una parola esistente.
Es. Come Quando fuori piove
• Rime
Es. 30 dì conta novembre…
Esiste una stretta relazione tra memoria e immagini
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apprendimento e memoria

  • 1. Apprendimento e memoriaApprendimento e memoria V. Cap.6 Manuale di Psicologia GeneraleV. Cap.6 Manuale di Psicologia Generale PSICOLOGIA GENERALE Introduzione alla Psicologia: Storia modelli e metodi Prof.ssa Carla Tinti
  • 3. CONDIZIONAMENTO CLASSICOCONDIZIONAMENTO CLASSICO ((Pavlov, 1927) CONDIZIONAMENTO CLASSICOCONDIZIONAMENTO CLASSICO ((Pavlov, 1927) Prima del condizionamento Nessuna risposta Risposta incondizionata Durante il condizionamento StimoloincondizionatoStimolo neutro Dopo il condizionamento Risposta condizionata Risposta incondizionata Stimolo neutro Stimoloincondizionato Stimolo neutro
  • 4. Fattori che influenzano la velocità di apprendimentoFattori che influenzano la velocità di apprendimentoFattori che influenzano la velocità di apprendimentoFattori che influenzano la velocità di apprendimento • Quantità di cibo • Intensità dello stimolo neutro • Intervallo tra stimolo neutro e stimolo incondizionato
  • 5. Stimoli simili allo stimolo condizionato tenderanno anch’essi a suscitare la risposta condizionata E’ possibile addestrare un animale a non rispondere a stimoli simili tra loro GeneralizzazioneGeneralizzazioneGeneralizzazioneGeneralizzazione DiscriminazioneDiscriminazioneDiscriminazioneDiscriminazione
  • 6. LEGGE DELL’EFFETTOLEGGE DELL’EFFETTO Thorndike (1905) LEGGE DELL’EFFETTOLEGGE DELL’EFFETTO Thorndike (1905) I comportamenti seguiti da effetti positivi tendono a essere ripetuti quando l’animale si trova in situazione simili
  • 7. • comportamenti rispondenti :derivanti da riflessi innati o appresi tramite condizionamento classico • Associazione SC-SI • comportamenti operanti: emessi spontaneamente dall’individuo • Associazione S-R Distinzione tra CONDIZIONAMENTO OPERANTECONDIZIONAMENTO OPERANTE ((Skinner, 1938) CONDIZIONAMENTO OPERANTECONDIZIONAMENTO OPERANTE ((Skinner, 1938)
  • 8. TIPI DI RINFORZOTIPI DI RINFORZO cessazione di uno stimolo avversivo in seguito alla risposta dell’animale presentazione di uno stimoli piacevole in seguito alla risposta dell’animale Rinforzo positivoRinforzo positivoRinforzo positivoRinforzo positivo Rinforzo negativoRinforzo negativoRinforzo negativoRinforzo negativo
  • 9. stimolo avversivo presentato allo scopo di sopprimere la risposta Apprendimento di una risposta che impedisce il verificarsi della punizione, che la previene PunizionePunizionePunizionePunizione EvitamentoEvitamentoEvitamentoEvitamento
  • 10. Intervallo tra risposta e rinforzoIntervallo tra risposta e rinforzoIntervallo tra risposta e rinforzoIntervallo tra risposta e rinforzo Per rendere efficace il condizionamento operante il rinforzo deve essere dato subito dopo la risposta Intervallo fisso (es. ogni 20 sec per 5 min.) Intervallo variabile Rapporto fisso ( es. ogni 10 risposte) Rapporto variabile (es. in media ogni 10 risposte) Schemi di rinforzoSchemi di rinforzoSchemi di rinforzoSchemi di rinforzo
  • 11. Rinforzare tutti quei comportamenti spontanei che portano a quello desiderato (volgersi verso la leva, avvicinarsi ecc.) Modellamento delle risposteModellamento delle risposteModellamento delle risposteModellamento delle risposte
  • 12. “Lo scopo degli studi psicologici è stabilire delle leggi e dei dati tali che, dato lo stimolo, la psicologia possa prevedere quale sarà la reazione; e che, d’altra parte, data la reazione, essa possa determinare quale fosse la natura dello stimolo”. Watson (Behaviorism, 1924)
  • 14. Si deve solo cominciare a perdere la memoria, anche solo brandelli di ricordi per capire che in essa consiste la nostra vita…la nostra memoria è la nostra coerenza, la nostra ragione, il nostro sentimento, persino il nostro agire, senza di essa non siamo nulla… (Luis Bunũel)
  • 15. Uditivo INPUT Registri sensoriali Magazzino a Breve Termine (MaBT) Magazzino a Lungo Termine (MaLT) Visivo MODELLO MODALE DI MEMORIAMODELLO MODALE DI MEMORIA (Atkinson e Shiffrin, 1968)(Atkinson e Shiffrin, 1968) MODELLO MODALE DI MEMORIAMODELLO MODALE DI MEMORIA (Atkinson e Shiffrin, 1968)(Atkinson e Shiffrin, 1968)
  • 16. PROVE CONTRARIE A UNA VISIONE UNITARIAPROVE CONTRARIE A UNA VISIONE UNITARIA DELLA MEMORIADELLA MEMORIA PROVE CONTRARIE A UNA VISIONE UNITARIAPROVE CONTRARIE A UNA VISIONE UNITARIA DELLA MEMORIADELLA MEMORIA • Capacità limitata • Compiti a due componenti • Evidenze neuropsicologiche • Specificità di codifica
  • 17. Esistono delle differenze nella capacità di mantenere informazioni: A breve termine A lungo termine Capacità limitataCapacità limitataCapacità limitataCapacità limitata
  • 18. Nella ripetizione immediata di una lista di termini vi é la tendenza a ripetere con precisione i primi e gli ultimi elementi della lista, effetto che viene definito rispettivamente "primacy" e "recency " (Glanzer e Cunitz,1966) Compiti a due componentiCompiti a due componentiCompiti a due componentiCompiti a due componenti
  • 20. • Evidenze a favore di una distinzione tra due sistemi vengono da studi su pazienti amnesici in cui si può osservare ad es. una MBT normale accanto ad una MLT deficitaria (Milner,1966) Evidenze neuropsicologicheEvidenze neuropsicologicheEvidenze neuropsicologicheEvidenze neuropsicologiche
  • 21. I due magazzini sembrano differire per quanto riguarda il codice con cui l'informazione viene elaborata e immagazzinata. (Sacks, 1967) MaBT codice di tipo fonologico MaLT codifica di tipo semantico Specificità di codificaSpecificità di codificaSpecificità di codificaSpecificità di codifica
  • 22. MEMORIA SENSORIALEMEMORIA SENSORIALEMEMORIA SENSORIALEMEMORIA SENSORIALE • quantità di informazione • formato dell’informazione • Durata dell’informazione • Perdita dell’informazione • Modalità d’ingresso dell’informazione  GRANDISSIMA  LETTERALE  MSEC SEC  DECADIMENTO  PREATTENTIVA
  • 23. Resoconto totale: rievocare il maggior numero di lettere Resoconto parziale: rievocare una delle tre righe in base all’indicazione fornita da un suono Esp. di Sperling (1960)Esp. di Sperling (1960)Esp. di Sperling (1960)Esp. di Sperling (1960) F T X M P R D L V F T X M P R D L V
  • 24. MEMORIA A BREVE TERMINEMEMORIA A BREVE TERMINEMEMORIA A BREVE TERMINEMEMORIA A BREVE TERMINE • quantità di informazione • formato dell’informazione • Durata dell’informazione • Perdita dell’informazione • Modalità d’ingresso dell’informazione  LIMITATA  ELABORATA  DECINE DI SEC  DECADIMENTO/ SOSTITUZIONE  ATTENTIVA
  • 25. Sistema che contiene e manipola l’informazione e che partecipa ad un vasto numero di compiti cognitivi (apprendimento, ragionamento, comprensione) Sistema che contiene e manipola l’informazione e che partecipa ad un vasto numero di compiti cognitivi (apprendimento, ragionamento, comprensione) MBT come Memoria di LavoroMBT come Memoria di LavoroMBT come Memoria di LavoroMBT come Memoria di Lavoro
  • 26. Magazzino a Breve Termine (Mabt) = Taccuino Visuo-Spaziale Esecutivo Centrale Ciclo Fonologico 2356753Trenta dì conta novembre Modello semplificato diModello semplificato di MEMORIA DI LAVORO MLMEMORIA DI LAVORO ML Modello semplificato diModello semplificato di MEMORIA DI LAVORO MLMEMORIA DI LAVORO ML
  • 27. *
  • 28. Metodologia del doppio compito eMetodologia del doppio compito e dell’interferenza selettivadell’interferenza selettiva Metodologia del doppio compito eMetodologia del doppio compito e dell’interferenza selettivadell’interferenza selettiva Risulta più facile svolgere contemporaneamente due compiti che utilizzano sistemi separati piuttosto che gravanti sullo stesso sistema *
  • 29. Componente della ML che si occupa del mantenimento temporaneo di materiale codificato fonologicamente con l'aiuto di un meccanismo di reiterazione delle tracce che ha la funzione di impedirne il decadimento Componente della ML che si occupa del mantenimento temporaneo di materiale codificato fonologicamente con l'aiuto di un meccanismo di reiterazione delle tracce che ha la funzione di impedirne il decadimento CICLO FONOLOGICOCICLO FONOLOGICOCICLO FONOLOGICOCICLO FONOLOGICO
  • 30. • Apprendimento della lettura • Comprensione del linguaggio • Apprendimento di una lingua straniera • Acquisizione del lessico funzioni del ciclo fonologicofunzioni del ciclo fonologicofunzioni del ciclo fonologicofunzioni del ciclo fonologico
  • 31. • Contiene rappresentazioni visive le cui caratteristiche sono simili ai percetti per ciò che riguarda ad es. - dimensione relativa - scansione • Contiene rappresentazioni visive le cui caratteristiche sono simili ai percetti per ciò che riguarda ad es. - dimensione relativa - scansione TACCUINO VISUO-SPAZIALETACCUINO VISUO-SPAZIALETACCUINO VISUO-SPAZIALETACCUINO VISUO-SPAZIALE Componente della ML che si occupa dell’elaborazione del materiale visuo-spaziale. Componente della ML che si occupa dell’elaborazione del materiale visuo-spaziale. • E’ importante per l’orientamento geografico e la pianificazione dei compiti spaziali • E’ importante per l’orientamento geografico e la pianificazione dei compiti spaziali
  • 32. - dimensione relativa - scansione - dimensione relativa - scansione X X X X X
  • 33. • Componente che controlla il sistema nel suo complesso • In un certo senso può essere considerato più come sistema attentivo che come magazzino di memoria • Componente che controlla il sistema nel suo complesso • In un certo senso può essere considerato più come sistema attentivo che come magazzino di memoria ESECUTIVO CENTRALEESECUTIVO CENTRALEESECUTIVO CENTRALEESECUTIVO CENTRALE
  • 34. • quantità di informazione • formato dell’informazione • Durata dell’informazione • Perdita dell’informazione • Modalità d’ingresso dell’informazione  ENORME  ELABORATA  INDEFINITA  CAUSE ORGANICHE  FACILITATA DAI PROCESSI DI MBT MEMORIA A LUNGO TERMINEMEMORIA A LUNGO TERMINEMEMORIA A LUNGO TERMINEMEMORIA A LUNGO TERMINE
  • 35. Proposizionale Procedurale Semantica AutobiograficaEpisodica Parigi è la capitale della Francia MEMORIA A LUNGO TERMINEMEMORIA A LUNGO TERMINEMEMORIA A LUNGO TERMINEMEMORIA A LUNGO TERMINE
  • 36. 9 banca 11 spesa … 17dentista MEMORIA PROSPETTICAMEMORIA PROSPETTICAMEMORIA PROSPETTICAMEMORIA PROSPETTICA
  • 37. in generale più lungo è l’intervallo di ritenzione (intercorrente cioè tra l’apprendimento e la rievocazione), minore è la probabilità di ricordare qualcosa. TempoTempoTempoTempo Se si è distratti quando l’informazione viene presentata la prima volta potreste non riuscire più a recuperarla. DistrazioneDistrazioneDistrazioneDistrazione FATTORI CHE CAUSANO L’OBLIOFATTORI CHE CAUSANO L’OBLIOFATTORI CHE CAUSANO L’OBLIOFATTORI CHE CAUSANO L’OBLIO
  • 38. La capacità di ricordare qualcosa può essere danneggiata dal ricordo di altre cose, soprattutto se queste sono simili o legate concettualmente al materiale da ricordare. Intereferenza di altri ricordiIntereferenza di altri ricordiIntereferenza di altri ricordiIntereferenza di altri ricordi Fattori emozionaliFattori emozionaliFattori emozionaliFattori emozionali Ci sono casi in cui gli eventi emotivi possono far dimenticare degli eventi fortemente spiacevoli Le amnesie organiche possono essere causate dal danno di una serie di strutture cerebrali che può essere provocato da malattie, traumi cranici o interventi chirurgici al cervello Cause organicheCause organicheCause organicheCause organiche
  • 39. 2356753 Parigi è la capitale della Francia I disturbi di memoria sono generalmente selettiviI disturbi di memoria sono generalmente selettiviI disturbi di memoria sono generalmente selettiviI disturbi di memoria sono generalmente selettivi
  • 40. • Amnesia anterograda • Amnesia retrograda • Normale livello di intelligenza • Buona memoria a breve termine • Presenza capacità di apprendimento residue • Memoria e apprendimento procedurale intatti • Prestazioni normali in test di memoria implicita Caratteristiche della sindrome amnesicaCaratteristiche della sindrome amnesica piu’ frequentemente osservatepiu’ frequentemente osservate Caratteristiche della sindrome amnesicaCaratteristiche della sindrome amnesica piu’ frequentemente osservatepiu’ frequentemente osservate
  • 41. Il ricordo è facilitato dall’elaborazione e riorganizzazione dell’informazione, che comportano molteplicità di associazioni e di indizi di rievocazione MIGLIORAMENTO DELLA MEMORIAMIGLIORAMENTO DELLA MEMORIAMIGLIORAMENTO DELLA MEMORIAMIGLIORAMENTO DELLA MEMORIA
  • 42. Termine coniato da Flavell negli anni '70 per indicare la consapevolezza che l'individuo ha della memoria e in particolare della propria. Due categorie principali: • Sensibilità: il soggetto avverte che la situazione richiede l’utilizzo della memoria e delle strategie • Variabili: conoscenza dei fattori che influenzano la memoria (Flavell e Wellman, 1977) METAMEMORIAMETAMEMORIAMETAMEMORIAMETAMEMORIA
  • 43. • personali: conoscenza delle proprie abilità, limiti, capacità di valutare se lo sforzo è sufficiente • legate al compito : conoscenza delle variabili che influenzano la difficoltà di un compito (es. la lunghezza) • legate alle strategie: conoscenza dei modi per facilitare sia l'immagazzinamento che il recupero. • personali: conoscenza delle proprie abilità, limiti, capacità di valutare se lo sforzo è sufficiente • legate al compito : conoscenza delle variabili che influenzano la difficoltà di un compito (es. la lunghezza) • legate alle strategie: conoscenza dei modi per facilitare sia l'immagazzinamento che il recupero. VariabiliVariabiliVariabiliVariabili
  • 44. La metamemoria così come la metacognizione in generale può essere distinta in: La metamemoria così come la metacognizione in generale può essere distinta in: • conoscenza: consiste nel sapere come si memorizza, e • conoscenza: consiste nel sapere come si memorizza, e Le conoscenze metacognitive di questo tipo differiscono da altre di tipo dichiarativo per il fatto di non essere facilmente verbalizzabili e di venire acquisite attraverso l'esperienza Le conoscenze metacognitive di questo tipo differiscono da altre di tipo dichiarativo per il fatto di non essere facilmente verbalizzabili e di venire acquisite attraverso l'esperienza • processi di controllo: si riferiscono alla possibilità di intervenire per facilitare il processo. • processi di controllo: si riferiscono alla possibilità di intervenire per facilitare il processo.
  • 45. Stratagemmi o metodi per ricordare qualcosaStratagemmi o metodi per ricordare qualcosa Esempi di memnotecniche • Metodo dei loci Esempi di memnotecniche • Metodo dei loci memnotecnichememnotecnichememnotecnichememnotecniche
  • 46. • Acronimo (dal greco ακρον, akron, "estremità" + ονυμα, onyma, "nome"), è una parola formata con le iniziali delle parole di una frase o di una definizione. Es. FIAT • Acrostico (dal greco akròstichon che significa "ciò che sta all'inizio del verso"). Esso si distingue dall'acronimo in quanto si scrive avendo come scopo la formazione di una parola esistente. Es. Come Quando fuori piove • Rime Es. 30 dì conta novembre… • Acronimo (dal greco ακρον, akron, "estremità" + ονυμα, onyma, "nome"), è una parola formata con le iniziali delle parole di una frase o di una definizione. Es. FIAT • Acrostico (dal greco akròstichon che significa "ciò che sta all'inizio del verso"). Esso si distingue dall'acronimo in quanto si scrive avendo come scopo la formazione di una parola esistente. Es. Come Quando fuori piove • Rime Es. 30 dì conta novembre…
  • 47. Esiste una stretta relazione tra memoria e immagini mentali in particolare: l’utilizzo delle immagini interattive migliora la prestazione in determinati compiti di memoria Immagini mentali