Paolo Coen, Lezioni calabresi e abruzzesi, # 4paolo coen
The lesson is part of a short course of history of art given at the University of Calabria in 2014-2015 and later at the University of Teramo in 2016-2017. The course's destined to students having a poor cognitions of art history and art in general.
Paolo Coen, Lezioni calabresi e abruzzesi, # 4paolo coen
The lesson is part of a short course of history of art given at the University of Calabria in 2014-2015 and later at the University of Teramo in 2016-2017. The course's destined to students having a poor cognitions of art history and art in general.
www.lamemoriadellavoro.it
Questi documenti sono stati realizzati nell’anno scolastico 2020-2021 da studenti delle classi 3ASU e 5ASU del Liceo Erasmo da Rotterdam di Sesto San Giovanni con il progetto di alternanza scuola lavoro e sono il frutto della consultazione, analisi ed elaborazione di documenti dell’archivio storico del Museo Martinitt e Stelline di Milano. Rappresentano fonti scritte di memoria del lavoro
Il corso prevedeva come esame finale la realizzazione di un marchio, riferito a qualsiasi città o luogo, che cogliesse lo spirito e la particolarità del luogo stesso; inoltre la realizzazione di un book formato A5 relativo al lavoro svolto e che comprenda tutte le fasi di ricerca, analisi (storica e fotografica), brainstorming, studio della griglia e del layout.
La storia rivista con i nostri occhi - Salerno - Il villaggio marino-sanatori...ISEA ODV
La storia rivista con i nostri occhi - Salerno - Il villaggio marino-sanatoriale di Torre Angellara
Lavoro associativo realizzato per ricordare gli eventi che dagli anni '30 del novecento fino ad oggi hanno caratterizzato questo "villaggio".
R. Villano - Alcune prestigiose farmacie storiche di NapoliRaimondo Villano
31. R. Villano “Attività speziali e farmaceutiche nel Regno di Napoli” - presentazione del Presidente dell’Accademia Italiana di Storia della Farmacia Dott. Antonio Corvi. Il saggio che rappresenta un notevole sforzo di sintesi per una storia esaustiva della farmacia nel più antico Regno italiano in cui l’autore non dimentica neanche i primordi di una civiltà mediterranea che ha, poi, visto nascere in Campania la straordinaria Scuola Salernitana, di origine incerta ma di fondamentale importanza divulgativa, estesa da Bologna, con Guglielmo da Saliceto, a Parigi, con l’Antidotario di Nicolò, proclamato farmacopea ufficiale nel ‘400; evidenziato, poi, il primato della nascita della farmacia pubblica voluta da un Genio, studia i periodi successivi fino al XIX secolo e le influenze delle molte dinastie che si sono succedute in questo Stato forte nonché la fondamentale attività della Chiesa. Il volume è in molte Biblioteche specialistiche, tra cui: Ministero della Salute, Medica Statale, Nobile Collegio Chimico Farmaceutico Universitas Aromatariorum Urbis; Soprintendenza Beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento; Biblioteca di storia dell’arte Bruno Molajoli; Istituto Storico Italiano per il Medio Evo; Storia moderna e contemporanea di Roma; Studi meridionali Giustino Fortunato - Roma. (Chiron, ISBN 978-88-904235-74, LCC DG 831; CDD 615 VIL att 2010, pag. 112 (riccamente illustrato), 1^ ed. maggio 2010; 1^ rist. ottobre 2010 - presentata al Congresso Nazionale AISF (Bari, nov. 2010);
Napoli capodimonte villa del settecento marchese Blanch di Campolattarogaetano corazzelli
Villa di Delizie, al civico 45 della odierna via morisani in Napoli, fa parte del sistema delle Ville settecentesche di Capodimonte in posizione di dominio panoramico sul ciglio del pendio orientale del Colle Miradois. Tipologia architettonica B1-1b 'ovvero' edificio panoramico con giardino e terrazza belvedere sul fronte lungo. Si trova in quello che é stato il polo scientifico della napoli illuminista lungo l'asse che comprende il Real Orto Botanico (1807), la Facoltà di Medicina Veterinaria (1815) allocata nel sito conventuale cinquecentesco di Santa Maria degli Angeli e l'Osservatorio Astronomico (1809).
Vi si gode un panomara mozzafiato sul golfo e sul centro antico di napoli.
Villa of Delights, at number 45 of the street Ottavio. Morisani in Naples, is part of the system of eighteenth-century Ville surrounding Capodimonte Real Palace in panoramic position of dominance on the edge of the eastern slope of the Miradois hill. Architectural type 'B1-1b ', id est ' building with a panoramic viewpoint overlooking the front garden and terrace along. It is located in what was the scientific center in the Enlightenment period in Naples, along the axis which includes the Royal Botanical Gardens (1807), the Faculty of Veterinary Medicine (1815) allocated in the XVI century convent of Santa Maria degli Angeli and the Astronomical Observatory (1809).
There you can enjoy a breathtaking panomara the bay and the old town of Naples.
Questi documenti sono stati realizzati nell’anno scolastico 2017-2018 da due studentesse della classe 4°E del Liceo delle Scienze Umane economico sociale Fabio Besta di Milano con il progetto di alternanza scuola lavoro e sono il frutto della consultazione, analisi ed elaborazione di documenti dell’archivio storico del Museo Martinitt e Stelline di Milano. Rappresentano fonti scritte di memoria del lavoro.
The document describes four educational programs offered by the Museo Irpino museum in Avellino, Italy. The programs are: The Museum's School, which offers hands-on learning experiences for kids; Play Museum, which uses play to teach kids about Italian unification and ancient history; Estate al Fresco, which brings cultural activities outdoors; and Museum for All, which aims to make the museum accessible to all. It also mentions that Mediateur / Idee e servizi per i Beni Culturali is a company that works with cultural institutions to provide educational and promotional services.
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Questi documenti sono stati realizzati nell’anno scolastico 2020-2021 da studenti delle classi 3ASU e 5ASU del Liceo Erasmo da Rotterdam di Sesto San Giovanni con il progetto di alternanza scuola lavoro e sono il frutto della consultazione, analisi ed elaborazione di documenti dell’archivio storico del Museo Martinitt e Stelline di Milano. Rappresentano fonti scritte di memoria del lavoro
Il corso prevedeva come esame finale la realizzazione di un marchio, riferito a qualsiasi città o luogo, che cogliesse lo spirito e la particolarità del luogo stesso; inoltre la realizzazione di un book formato A5 relativo al lavoro svolto e che comprenda tutte le fasi di ricerca, analisi (storica e fotografica), brainstorming, studio della griglia e del layout.
La storia rivista con i nostri occhi - Salerno - Il villaggio marino-sanatori...ISEA ODV
La storia rivista con i nostri occhi - Salerno - Il villaggio marino-sanatoriale di Torre Angellara
Lavoro associativo realizzato per ricordare gli eventi che dagli anni '30 del novecento fino ad oggi hanno caratterizzato questo "villaggio".
R. Villano - Alcune prestigiose farmacie storiche di NapoliRaimondo Villano
31. R. Villano “Attività speziali e farmaceutiche nel Regno di Napoli” - presentazione del Presidente dell’Accademia Italiana di Storia della Farmacia Dott. Antonio Corvi. Il saggio che rappresenta un notevole sforzo di sintesi per una storia esaustiva della farmacia nel più antico Regno italiano in cui l’autore non dimentica neanche i primordi di una civiltà mediterranea che ha, poi, visto nascere in Campania la straordinaria Scuola Salernitana, di origine incerta ma di fondamentale importanza divulgativa, estesa da Bologna, con Guglielmo da Saliceto, a Parigi, con l’Antidotario di Nicolò, proclamato farmacopea ufficiale nel ‘400; evidenziato, poi, il primato della nascita della farmacia pubblica voluta da un Genio, studia i periodi successivi fino al XIX secolo e le influenze delle molte dinastie che si sono succedute in questo Stato forte nonché la fondamentale attività della Chiesa. Il volume è in molte Biblioteche specialistiche, tra cui: Ministero della Salute, Medica Statale, Nobile Collegio Chimico Farmaceutico Universitas Aromatariorum Urbis; Soprintendenza Beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento; Biblioteca di storia dell’arte Bruno Molajoli; Istituto Storico Italiano per il Medio Evo; Storia moderna e contemporanea di Roma; Studi meridionali Giustino Fortunato - Roma. (Chiron, ISBN 978-88-904235-74, LCC DG 831; CDD 615 VIL att 2010, pag. 112 (riccamente illustrato), 1^ ed. maggio 2010; 1^ rist. ottobre 2010 - presentata al Congresso Nazionale AISF (Bari, nov. 2010);
Napoli capodimonte villa del settecento marchese Blanch di Campolattarogaetano corazzelli
Villa di Delizie, al civico 45 della odierna via morisani in Napoli, fa parte del sistema delle Ville settecentesche di Capodimonte in posizione di dominio panoramico sul ciglio del pendio orientale del Colle Miradois. Tipologia architettonica B1-1b 'ovvero' edificio panoramico con giardino e terrazza belvedere sul fronte lungo. Si trova in quello che é stato il polo scientifico della napoli illuminista lungo l'asse che comprende il Real Orto Botanico (1807), la Facoltà di Medicina Veterinaria (1815) allocata nel sito conventuale cinquecentesco di Santa Maria degli Angeli e l'Osservatorio Astronomico (1809).
Vi si gode un panomara mozzafiato sul golfo e sul centro antico di napoli.
Villa of Delights, at number 45 of the street Ottavio. Morisani in Naples, is part of the system of eighteenth-century Ville surrounding Capodimonte Real Palace in panoramic position of dominance on the edge of the eastern slope of the Miradois hill. Architectural type 'B1-1b ', id est ' building with a panoramic viewpoint overlooking the front garden and terrace along. It is located in what was the scientific center in the Enlightenment period in Naples, along the axis which includes the Royal Botanical Gardens (1807), the Faculty of Veterinary Medicine (1815) allocated in the XVI century convent of Santa Maria degli Angeli and the Astronomical Observatory (1809).
There you can enjoy a breathtaking panomara the bay and the old town of Naples.
Questi documenti sono stati realizzati nell’anno scolastico 2017-2018 da due studentesse della classe 4°E del Liceo delle Scienze Umane economico sociale Fabio Besta di Milano con il progetto di alternanza scuola lavoro e sono il frutto della consultazione, analisi ed elaborazione di documenti dell’archivio storico del Museo Martinitt e Stelline di Milano. Rappresentano fonti scritte di memoria del lavoro.
The document describes four educational programs offered by the Museo Irpino museum in Avellino, Italy. The programs are: The Museum's School, which offers hands-on learning experiences for kids; Play Museum, which uses play to teach kids about Italian unification and ancient history; Estate al Fresco, which brings cultural activities outdoors; and Museum for All, which aims to make the museum accessible to all. It also mentions that Mediateur / Idee e servizi per i Beni Culturali is a company that works with cultural institutions to provide educational and promotional services.
3. Il fi losofo e riformatore politico inglese Jeremy Bentham
(1748-1832) concepì nel 17911 un carcere modello che,
secondo lui, era molto più economico e funzionale della
deportazione dei condannati in lontane isole coloniali.
Nel suo carcere modello un solo guardiano, collocato in
una torre centrale, avrebbe potuto controllare i detenuti
in tutte le celle, collocate in cerchio con la porta nella
parte interna del cerchio e una fi nestra per dare luce
sulla parete esterna. I detenuti non potevano vedere
gli altri carcerati, né – grazie ad un ingegnoso gioco di
luce e controluce - il guardiano, che invece aveva una
completa vista sulla loro vita all’interno delle celle, e
anche sull’attività dei secondini suoi sottoposti.
Di qui il nome “Panopticon”, colui che può vedere tutto.
I prigionieri non sapevano mai se il guardiano li stava
osservando o no.
Nel primitivo progetto, il guardiano poteva collegarsi
alle celle anche “in audio”, grazie a tubi di metallo che
gli permettevano di ascoltare e di impartire ordini.
Questo dettaglio fu poi tralasciato perché nel tubo
4. conduttore dell’audio non era garantita l’unidirezionalità
della comunicazione propria di tutto il dispositivo. Per
fare il guardiano non occorrono particolari qualità:
basta guardare. La famiglia del guardiano, ospitata nella
torre, collabora alla sorveglianza e, aggiunge l’utilitarista
Bentham, non costa nulla all’Amministrazione.
Secondo Bentham la struttura architettonica del
Panopticon si poteva applicare a quasi tutti gli edifi ci
pubblici ma in effetti è stata utilizzata soprattutto in
istituzioni repressive: carceri e manicomi.
La sua applicazione è stata sempre controversa e
lo stesso Bentham, che pure si indebitò per vedere
realizzata la sua creatura, esercitò sì una grande
infl uenza, ma non vide compiutamente applicata la
sua idea in vita; i Panopticon più puri sorgono alla fi ne
dell’Ottocento (in Olanda: Breda, Haarlem e Arnheim)
e nel Novecento (Stateville in Usa). Tutti ancora
funzionanti.
Oggi le telecamere a circuito chiuso rendono la forma
del carcere irrilevante.
6. Inaugurato il 6 Dicembre del 1818, il manicomio di
Siena “San Niccolò” è da considerarsi una struttura
manicomiale fra le più vecchie della Toscana.
La parte architettonica dell’edifi cio sicuramente più
particolare è il padiglione “Conolly”.
Questa area destinata ad accogliere i pazienti più
gravi, i “clamorosi”, è un esempio di Panopticon,
struttura di base circolare che dava la possibilità ad
un unico sorvegliante di vigilare su tutti i pazienti. Il
grande manicomio senese era molto famoso, e compare
anche in un sogno di Sigmund Freud riportato nella sua
Traumdeutung (L’interpretazione dei sogni).
Il manicomio “San Niccolò” è famoso anche grazie
all’operato svolto dal direttore Carlo Livi, ruolo ricoperto
dal 1858 al 1873, il quale dichiarò che il lavoro era uno
strumento per il recupero delle persone malate di mente.
La maggior parte dei degenti lavorava nella colonia
agricola e, per coloro che svolgevano un lavoro
7. differente, fu creata una vera e propria “città” con
strutture dove venivano svolti lavori di carattere
artigianale. Il Conolly ha la forma di un parziale ferro
di cavallo. Negli anni Novanta del Novecento, dopo un
lungo abbandono, è stato stravolto dall’insediamento
della Facoltà di Ingegneria dell’Università e ulteriormente
degradato. Un singolare paradosso. Adesso è in corso di
valorizzazione.
9. Nel dibattito ottocentesco sulle forme carcerarie si
andava affermando la convinzione secondo cui la
promiscuità poteva favorire l’attitudine a delinquere
e impedire il ravvedimento dei singoli. Seguendo una
fi losofi a tesa a un controllo sempre più razionalizzato dei
detenuti, si cominciavano a progettare carceri dotati di
celle singole, per questo detti “cellulari o cellari”.
Il 24 giugno 1879 fu inaugurato il nuovo carcere
cellulare, l’attuale carcere di San Vittore, per trasferirvi
la sede del carcere giudiziario. Nel nuovo carcere
vennero trasportati 577 detenuti che si trovavano negli
altri stabilimenti milanesi. Il carcere fu costruito sul
modello inglese, cosiddetto panottico, con un corpo
centrale e sei bracci che si dipartivano da esso.
Il nuovo edifi cio occupava un’area di forma pentagonale
di 49.695 mq perfettamente isolato e circondato da
muro di cinta ai cui vertici si trovavano cinque torrette
ad uso di garitta.
Il complesso era costituito da tre distinti corpi di
fabbrica: uno anteriore verso piazza Filangieri destinato
10. agli uffi ci e agli alloggi del personale; uno intermedio
con diverse destinazioni (tra cui uffi ci della direzione
carceraria, parlatori, magazzini, bagni e infermerie, ecc.);
e il terzo di forma panottica per le celle dei detenuti.
Al centro di quest’ultimo si trovava una grande rotonda,
da cui si diramavano sei raggi, contenenti ognuno 100
celle disposte su tre piani.
Nei cortili erano distribuite otto cosiddette “rose di
passeggio” a pianta circolare per l’ora d’aria dei detenuti.
12. S. Stefano fu scelta per la costruzione di un carcere
che rispondesse agli, allora, imperanti dettami della
salvaguardia della società “sana”, mediante l’isolamento
dei colpevoli ai fi ni dell’espiazione della “giusta pena”.
La costruzione dell’ergastolo fu l’ultimo atto della
sistemazione urbanistica delle isole pontine, voluta da
Ferdinando IV di Borbone.
L’artefi ce materiale della realizzazione del carcere fu
l’architetto Francesco Carpi.
Secondo il Tricoli l’inaugurazione uffi ciale dell’ergastolo,
non ancora però ultimato, sarebbe avvenuta il 26
Settembre 1795 con l’invio di un primo contingente di
detenuti, circa 200.
I lavori furono ultimati nel 1797: solo allora, il
penitenziario poté allargare la propria capienza alle 600
persone previste dal progetto di Carpi; ma già in pieno
XIX secolo si potevano contare quasi 900 detenuti.
La costruzione si presenta, come una struttura a ferro di
cavallo, chiusa anteriormente da un grande avancorpo
13. con padiglioni quadrilateri alle estremità, torri cilindriche
mediane e cortile interno.
Lungo il perimetro del ferro di cavallo si aprono, su tre
ordini sovrapposti, 99 celle, rettangolari le quali furono,
successivamente, ridotte alla metà per raddoppiarne il
numero.
Dopo la seconda guerra mondiale, S. Stefano riprese
la sua normale funzione di carcere giudiziario
per ergastolani fi nchè, il 2 Febbraio del 1965, fu
defi nitivamente chiuso.
15. La prigione di Kilmainham, a Dublino, fu costruita nel
1796 con l’intento di sostituire la “vecchia prigione”
situata nello stesso luogo a circa 50 metri di distanza
della nuova. Non vi erano stanze di isolamento e in ogni
cella potevano starci fi no a 5 persone. Come potrete
immaginare non vi era ne luce elettrica e ne tantomeno
riscaldamento e/o fi nestre da isolare i prigionieri durante
il freddo Inverno Irlandese di allora.
Per ogni cella veniva distribuita una candela che doveva
durare una settimana. Questa candela fungeva da luce e
da riscaldamento. Cosa improponibile.
Non era diffi cile trovare in prigione bambini di tenera
età, visto che era reato rubare, tipo un pezzo di pane
o verdura per sopravvivere e quindi venivano arrestati
e portati in cella. Durante la visita guidata infatti
vedrete una grata che serviva a separare i visitatori dai
carcercati, con un apertura bassa.
16.
17. Quella era l’apertura dove il bambino poteva parlare alla
persona che lo veniva a trovare.
Il 1924 segna la chiusura della prigione e da quel
momento non verrà più usata. Adesso è in funzione la
prigione di Mountjoy a Dublino, poco distante dal centro.
Alcuni nomi famosi che hanno fatto la storia dell’Irlanda
e che sono stati incarcerati sono ad esempio: Charles
Stewart Parnell (1881), Éamon de Valera (1916), Joseph
Plunkett (1916), Thomas Clarke (1916), mentre James
Connolly fu giustiziato qua il 12 Maggio 1916 ma non
incarcerato.
Parlando di fi lms Irlandesi sicuramente questi luoghi
vi saranno familiari se avrete visto “In the name of the
Father” oppure “Michael Collins”.
19. Il penitenziario di Ibagué fu costruito a partire dal 1892,
secondo le direttive di Jeremy Bentham e su disegno
dell’architetto inglese William Blackburn. A pianta
cruciforme la struttura carceraria originaria rispettava
perfettamente le caratteristiche di un Panoptico.
La prima sua occupazione viene fatta risalire al 1902.
Il Panoptico di Ibagué fu costruito su un’area di circa 3
ettari, fuori dal centro abitato, nel quartiere Belén, vicino
al Parco Murillo Toro e a Plaza de Bolivar, centro politico
e sociale della città sin dalle sue origini che risalgono al
secolo XVI.
La struttura originaria di Ibagué era caratterizzata
da quattro corridoi lunghi 70 metri e larghi circa 6
sviluppati su due livelli. In ogni corridoio e su ciascun
livello, per ogni lato, si aprivano 13 celle. Lo spazio
centrale era destinato ai servizi di controllo.
A seguito dell’aumento della popolazione all’interno del
penitenziario, in epoche differenti, sono state apportate
una serie di modifi che, prevedendo anche l’aggiunta di
20. nuovi volumi che non hanno però alterato la struttura
originaria. Ad esempio il doppio ordine di celle è stato
ulteriormente suddiviso in 4 livelli ed una parte della
struttura cruciforme è stata completamente separata
dal resto con un alto muro per realizzare la sezione
femminile.
Il 31 luglio 1998 il Ministero della Cultura ha vincolato
l’edifi cio inserendolo nel gruppo del Patrimonio
Architettonico Nazionale della Colombia.
22. Nell’ Isla de la Juventud, un’isola immersa nel verde
intenso di pini marittimi e palme panciute, dove ci si
sposta ancora con i cavalli e dove il bestiame pascola
liberamente ai bordi delle strade, sorge uno degli edifi ci
più severi di tutta Cuba: il Presidio Modelo, un grande
carcere composto da 4 edifi ci circolari, alti ognuno 5
piani, in grado di ospitare circa 5.000 prigionieri.
Questo carcere è famoso perché qui furono rinchiusi
nel 1953 Fidel Castro e i suoi compagni protagonisti
dell’assalto alla Caserma Moncada a Santiago de Cuba.
Il carcere fu costruito nel 1931 dal dittatore Machado per
rinchiudere tutti gli oppositori del regime. Esso sorge
nel mezzo di una vasta radura deserta, in modo che da
pochi posti d’osservazione si potesse controllare tutto
quello che succedeva nell’area. Ciascuno dei 4 cilindri
del carcere fu costruito in modo che le celle fossero
tutte sulla parete esterna dell’edifi cio e senza porta. Nel
23. mezzo del cilindro c’è una torre con delle feritoie nella
quale il secondino entrava da una galleria sotterranea in
modo che non potesse mai essere visto dai detenuti.
Oggi all’interno del carcere si trovano il Museo Storico
della Rivoluzione, e un’interessante mostra fotografi ca.