Presentation about some aspects of Dutch culture and characteristics.
(Besides my own pictures, I used pictures from the internet. In case I used pictures with copyright, please let me know and I will delete those).
A powerpoint for ESL primary school children. It explains the difference between the UK and GB. It also includes some information on each member state. There is also 2 slides on the NAtional anthem, and an explanation of the Union Jack.
P.S. This is a keynote converted to .ppt so there may be formatting glitches etc. Please check before use!! It works perfectly on my computer, but that doesn't necessarily mean that it will on yours!!
Happy Museum è un'innovativa applicazione per iPhone/Android sviluppata da GCODE, che si propone di sviluppare un nuovo, originale modo di interazione in grado di coinvolgere ludicamente ed emozionalmente ogni fascia di pubblico che si appresti a visitare un museo.
Happy Museum si pone come una vera e propria rivoluzione per il rapporto tra utente e museo, offrendo infinite possibilità di personalizzazione e applicazione, soprattutto nell'ambito museale.
In particolare, il sistema è composto da:
• un'applicazione Android per tablet caratterizzata dall'utilizzo di elementi multimediali, telecamera, GPS, bussola, accelerometri e accesso a Internet;
• Piattaforma ludica di interazione con i visitatori - Caccia al Tesoro
Happy Museum dunque va a coprire tre aree ben definite:
• Area Culturale: L'applicazione permette di consultare i contenuti della banca dati del museo di riferimento. Il visitatore culturale ha quindi a disposizione uno strumento utile e versatile per accedere ai contenuti informativi del portale, con una grafica adeguata alle dimensioni del dispositivo.
• Area Ludica: Happy Museum si pone come una vera rivoluzione per il coinvolgimento dei visitatore nella fruizione dell'opera d'arte. Riuscendo a includere ogni fascia di utente, il sistema è in grado di creare una Caccia al Tesoro virtuale. L'applicazione prevede un integrazione con un sistema di gioco ludico che consente al visitatore di partecipare ad una caccia al tesoro virtuale in cui dovrà scoprire alcuni tesori nascosti all'interno del museo. Attraverso il codice QR è possibile localizzare geograficamente un dispositivo in un preciso momento, e in questo modo si è in grado di individuare una persona all'interno del museo. Inquadrando un QR, si attiva quindi la funzione di ricerca di un tesoro nascosto all'interno del museo. Il visitatore inquadrerà con la telecamera dello smartphone l'ambiente, rivelando opere d'arte nascoste: una volta scoperto un tesoro nascosto si potrà condividere la propria scoperta sui social network, come Facebook, sempre attraverso l'applicazione.
• Area Turistica: L'applicazione permette all'utilizzatore di attivare delle notifiche relative agli eventi di interesse locale. Una volta installata l'applicazione e ottenuto il consenso del visitatore è possibile far apparire sul dispositivo del visitatore, anche quando non si trova all'interno di un museo, una serie di notifiche (divisibili per aree di interesse come Enogastronomia, Cultura, Eventi, etc..) relative alla regione di riferimento. L'applicazione si presenta inizialmente come una guida multimediale, disponibile a chiunque possieda uno smartphone o un tablet.
Sfruttando il principio della realtà aumentata è quindi possibile promuovere non solo il museo, ma anche l'area che lo circonda, e di conseguenza l'intera città, che con i suoi bar, negozi, locali, ne potrà trarre beneficio.
Presentation about some aspects of Dutch culture and characteristics.
(Besides my own pictures, I used pictures from the internet. In case I used pictures with copyright, please let me know and I will delete those).
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P.S. This is a keynote converted to .ppt so there may be formatting glitches etc. Please check before use!! It works perfectly on my computer, but that doesn't necessarily mean that it will on yours!!
Happy Museum è un'innovativa applicazione per iPhone/Android sviluppata da GCODE, che si propone di sviluppare un nuovo, originale modo di interazione in grado di coinvolgere ludicamente ed emozionalmente ogni fascia di pubblico che si appresti a visitare un museo.
Happy Museum si pone come una vera e propria rivoluzione per il rapporto tra utente e museo, offrendo infinite possibilità di personalizzazione e applicazione, soprattutto nell'ambito museale.
In particolare, il sistema è composto da:
• un'applicazione Android per tablet caratterizzata dall'utilizzo di elementi multimediali, telecamera, GPS, bussola, accelerometri e accesso a Internet;
• Piattaforma ludica di interazione con i visitatori - Caccia al Tesoro
Happy Museum dunque va a coprire tre aree ben definite:
• Area Culturale: L'applicazione permette di consultare i contenuti della banca dati del museo di riferimento. Il visitatore culturale ha quindi a disposizione uno strumento utile e versatile per accedere ai contenuti informativi del portale, con una grafica adeguata alle dimensioni del dispositivo.
• Area Ludica: Happy Museum si pone come una vera rivoluzione per il coinvolgimento dei visitatore nella fruizione dell'opera d'arte. Riuscendo a includere ogni fascia di utente, il sistema è in grado di creare una Caccia al Tesoro virtuale. L'applicazione prevede un integrazione con un sistema di gioco ludico che consente al visitatore di partecipare ad una caccia al tesoro virtuale in cui dovrà scoprire alcuni tesori nascosti all'interno del museo. Attraverso il codice QR è possibile localizzare geograficamente un dispositivo in un preciso momento, e in questo modo si è in grado di individuare una persona all'interno del museo. Inquadrando un QR, si attiva quindi la funzione di ricerca di un tesoro nascosto all'interno del museo. Il visitatore inquadrerà con la telecamera dello smartphone l'ambiente, rivelando opere d'arte nascoste: una volta scoperto un tesoro nascosto si potrà condividere la propria scoperta sui social network, come Facebook, sempre attraverso l'applicazione.
• Area Turistica: L'applicazione permette all'utilizzatore di attivare delle notifiche relative agli eventi di interesse locale. Una volta installata l'applicazione e ottenuto il consenso del visitatore è possibile far apparire sul dispositivo del visitatore, anche quando non si trova all'interno di un museo, una serie di notifiche (divisibili per aree di interesse come Enogastronomia, Cultura, Eventi, etc..) relative alla regione di riferimento. L'applicazione si presenta inizialmente come una guida multimediale, disponibile a chiunque possieda uno smartphone o un tablet.
Sfruttando il principio della realtà aumentata è quindi possibile promuovere non solo il museo, ma anche l'area che lo circonda, e di conseguenza l'intera città, che con i suoi bar, negozi, locali, ne potrà trarre beneficio.
MuseumPlus, la soluzione completa per la gestione del museo, delle collezioni...21Style
21Style è distributore esclusivo per l'Italia del prodotto MuseumPlus di ZetCom.
Grazie alla sua struttura modulare consente di gestire le collezioni, di musei e gallerie, in modo semplice ed intuitivo. I moduli che lo compongono, fortemente integrati, consentono la gestione completa delle collezioni, delle immagini, dei riferimenti bibliografici, del restauro delle opere e della loro collocazione, dei rapporti con il mondo esterno quali la gestione dei prestiti inbound e outbound, degli eventi e delle pubbliche relazioni.
MuseumPlus creato più di 10 anni fà, è un sistema ormai consolidato e utilizzato attualmente da oltre 680 clienti in 26 Paesi nel mondo, tra i quali: Musée du Louvre, Parigi; The Wallace Collection, Londra; Neue Nationalgalerie, Berlino; Kemper Art Museum, St. Louis. In Italia, oltre che dal Museo Egizio di Torino, è utilizzato dal MART di Rovereto, da Palazzo Strozzi di Firenze e dal Museo Filangeri di Napoli ed entro l’anno 2012, dal Museo di Palazzo Madama di Torino.
Seres Armónicos - Claudia Yaneth García Pavas Plan Teso
SERES ARMÓNICOS es una campaña del periódico El Mundo, que se trabaja desde el área de Artes en el grado quinto para mejorar las relaciones de convivencia entre los niños.
La fabricación de pasta, papel y derivados del papel alcanza cifras que sitúan esta industria entre las mas grandes del mundo.
La principal fuente de fibra para la producción de pasta en este siglo a sido la madera procedente de los bosques de confieras, aunque mas recientemente ha aumentado la utilización de bosque tropicales y boreales
La composición química de la madera es muy variable. Se compone principalmente de celulosa, lignina, hemicelulosa, y de un 5% a un 10% de otros materiales .
La lignina representa entre un 16 % hasta un 33% del peso según el tipo de madera.
La lignina es un complejo polímero aromático asociado a los polisacáridos de la pared celular vegetal, su estructura estereo-irregular y amorfa hacen de ella una molécula muy particular y difícil de degradar
Industrialmente es necesario quitar la lignina de la madera para hacer el papel u otros productos derivados.
En la práctica comercial un porcentaje grande de la lignina quitada de la madera durante operaciones para reducir la pulpa es un subproducto molesto.
En la naturaleza existen diferentes microorganismos asociados a la descomposición de la madera, pero hasta ahora los únicos que son capaces de degradar la lignina en forma eficiente son los hongos basidiomycetes llamados de pudrición blanca.
Parte del proceso básico para hacer celulosa y papel consiste en la eliminación de la lignina. Este compuesto, constituyente de la madera y que actúa como cemento en su estructura, es el principal obstáculo para poder obtener celulosa y papel de buena calidad.
Industrialmente la pulpa de celulosa blanqueada se obtiene a través de un proceso de dos etapas: el pulpaje y el blanqueo.
Il Prado all’esperto di Rinascimento italianoRoberta Bosco
Il Giornale dell'Arte n.374, Aprile 2017 pg.36 Miguel Falomir
La commissione incaricata di scegliere il successore di Miguel Zugaza, dimessosi dalla direzione del Museo del Prado per motivi personali lo scorso novembre, ha presentato la candidatura di Miguel Falomir, braccio destro dell’ex direttore.
Intellettuali Stranieri a Roma dal Grand Tour al XIX Secolo - 1a partePortante Andrea
Note e foto di accompagnamento per la passeggiata del Club del territorio di Roma (Touring Club), da Piazza del Popolo a Piazza Barberini. Focus su inglesi, tedeschi e russi.
Non è, se non in minima parte, un lavoro "originale" ma una compilazione di testi, editati per convenienza, da diverse fonti web. Quindi un mero strumento di supporto ad una passeggiata e nulla di più.
Primo incontro, Introduzione al Sistema Museale dell'Ateneo di Pisa.
Il Sistema Museale d’Ateneo è costituito da dieci realtà museali che con le loro collezioni permettono di ammirare il vasto e variegato patrimonio storico, scientifico e artistico dell’Università di Pisa.
Nel corso del 2019 l’Orto e Museo Botanico, il Museo di Storia Naturale, il Museo della Grafica, la Gipsoteca di Arte Antica, le Collezioni Egittologiche, il Museo degli Strumenti per il Calcolo, il Museo degli Strumenti di Fisica, il Museo di Anatomia Umana, il Museo Anatomico Veterinario ed Museo di Anatomia Patologica hanno accolto circa 170.000 visitatori.
I musei universitari organizzano numerose attività e proposte educative, perseguendo una politica museale sensibile all’inclusione e alla valorizzazione di tutti i pubblici.
In questo periodo i musei di ateneo sono chiusi, ma dietro le porte si producono nuovi contenuti digitali per raccontare le collezioni e diffonderne ancora di più la conoscenza, in attesa di poter accogliere nuovamente i visitatori.
BIOLATINA Considerazioni preliminari & Proposte di sviluppo.pdfLola32
Per Biolatina, una riprogettazione d’immagine che metta in risalto i suoi valori e il suo impegno. Una riconsiderazione che, dai primi coordinati, si muoverà poi nell’obiettivo di ottenere un nuovo risalto sullo scaffale e a un nuovo racconto di prodotti e Azienda.
Qui alcune proposte su come affronteremo ciascuno.
Progetto per un "salvamela" in silicone per consumo fuori casa. Basta con ammaccature e mele "nere"!
Project for an "apple-saver", made in silicone rubber, to take away your favourite fruit wherever you want. Stop to dents, stop to "black" apples!
:)
Progetto per la valorizzazione e riqualificazione del fiume romano come vena pulsante della citta’, attraverso la partecipazione attiva del suo pubblico.
LIVE THE TIBER RIVER!
Project aimed at commending the Tiber river as root of Rome by the emotional involvement of its public.
Valentin Carp & Eleonora Bompieri
Foglio di lavorazione: BIC Cristal ballpointLola32
Fasi di realizzazione, materiali e disegni tecnici della penna più venduta del mondo. Inoltre, piccolo resoconto sugli obiettivi di ecosostenibilità dell'azienda.
Materials, making of and technical drawings of the best seller ballpoint pen of all time.
In addiction, few considerations about the environmental challenges of BIC industry.
This is an uncomplete presentation for my idea: a system of wall cupboard hanger to use whenever you need. A solution to optimize the space in your house.
Questa presentazione è una sorta di bozza per un mio progetto: un sistema pensile e modulare di appendi-tutto, utilizzabile quan si voglia. Hanger Wall è una soluzione intelligente per per ottimizzare gli spazi della propria casa.
British Museum: storia, contenitore e contenuto - history and collections
1. British Museum I musei dell’Ottocento Presentazione del museo nella sua storia e nel suo evoluzione.
2. Il British Museum è il museo pubblico più antico del mondo. Questo si propone, ancora oggi, di essere al centro della cultura internazionale e allo stesso tempo di avere una fruizione educativa per il pubblico in generale. A questo scopo vengono realizzate mostre, allestite nel Museo e in altre sedi tramite prestiti, ed un intenso programma didattico che comprende seminari e visite guidate, la pubblicazione di libri e di numerosi articoli. Cos’è il British Museum?
3. Sin dalla sua istituzione nel XVIIl secolo, il Museo ha raccolto, esibito, conservato e preservato le opere dell’umanità (e inizialmente anche di interesse naturalistico). Erano gli anni dell’Illuminismo, e come scrisse nel 1761 l’autore della prima guida del Museo: “ La curiosità prevale quasi universalmente… Niente può contribuire meglio a preservare l’erudizione, di cui l’Illuminismo è così ricco, della creazione di edifici in ogni nazione per contenere le antichità, ed il Museo della Gran Bretagna ne è un singolare esempio.”
4. Il British Museum non è mai stato semplicemente il museo delle antichità della Gran Bretagna. In effetti durante il suo primo secolo di vita, fu raccolto ben poco di origine britannica. Fin dal principio gli interessi furono svariati, e anche se le collezioni senza dubbio riflettono le mode nel corso degli anni, la collezione odierna è la più rappresentativa al mondo, in quanto a periodi e a diversità di culture. Le collezioni sono enormi. Per allestire molte delle mostre temporanee, il British Museum non deve ricorrere a prestiti, ma si serve delle straordinarie riserve di cui dispone per presentare argomenti disparati come gli ori del Sud America, le culture delle Maldive, i disegni di Rembrandt, o la religione Indù. Qual è il suo contenuto?
5. La collezione iniziale apparteneva a Sir Hans Sloane, medico di professione ed antiquario per passione. Nato nel 1660, Sloane si dedicò da principio alla ricerca scientifica. Dopo un periodo trascorso nelle Indie Occidentali, scrisse un libro sulla storia naturale della Giamaica. Al suo rientro a Londra, Sloane divenne un medico di fama e questa attività contribuì al finanziamento delle sue attività come collezionista. Le prime collezioni Alla morte di Sloane, nel 1753, la sua collezione comprendeva in tutto 79.575 elementi, senza contare i campioni botanici dell’erbario e la biblioteca di libri e manoscritti.
6. Sloane aveva stabilito che la sua collezione passasse a re Giorgio II come lascito per la nazione, ma in seguito fu trasferita al Parlamento dopo che una lotteria pubblica reperì i fondi per l’istituzione del Museo. Montagu House, un palazzo del tardo XVII secolo nella periferia di Londra, fu acquistata allo scopo dal Consiglio degli Amministratori. Il British Museum aprì le sue porte al pubblico per la prima volta il 15 Gennaio 1759 “per studiosi e curiosi”, come vennero definiti i visitatori. L’ingresso era gratuito, ma richiedeva la presentazione di un biglietto rilasciato in modo alquanto complicato. Una volta entrati, i visitatori dovevano seguire un percorso guidato. La prima ubicazione
7. L’attività di raccolta del nuovo museo iniziò con grande entusiasmo, e gran parte delle acquisizioni furono donazioni. All’inizio l’interesse prevalente era per materiali relativi alla storia naturale, come ad esempio i campioni raccolti dal Capitano Cook nelle sue circumnavigazioni del globo, e da questa fonte provennero anche vari oggetti etnografici.
8. I “souvenir” di viaggio In questo periodo, la Gran Bretagna fu particolarmente attiva nei viaggi di scoperta, ma progressivamente gli inglesi scoprirono il mondo classico attraverso i viaggi europei di nobili ed aristocratici.
9. Sir William Hamilton, rappresentante diplomatico britannico a Napoli, collezionò ceramiche greche e ne inviò due navi piene in Inghilterra (anche se soltanto una giunse a destinazione). Fu sempre grazie ad Hamilton che il Vaso di Portland raggiunse il British Museum. La famosa collezione di sculture di Charles Townley, messa insieme a Roma, fu venduta al Museo. La sconfitta dell’esercito napoleonico in Egitto portò all’acquisizione della Stele di Rosetta e di altre antichità egizie .
10. Nel 1816 il British Museum si arricchì di forse uno dei più importanti gruppi scultorei che fanno parte delle collezioni: gli splendidi marmi del Partenone di Atene. Lord Elgin aveva ricevuto l’incarico di ambasciatore a Costantinopoli nel 1799. Turbato dalla distruzione delle rovine classiche in Grecia, riunì un gruppo di artisti ed architetti per documentare i monumenti sopravvissuti, e successivamente ottenne il permesso dalle autorità per rimuovere le pietre scolpite. Le sculture giunsero a Londra nel 1802 ed Elgin le esibì al pubblico. Quattordici anni più tardi, in seguito a difficoltà finanziarie, le vendette al governo che le installò nel Museo, dove attirarono immediatamente enorme interesse. I marmi fidiaci di Lord Elgin
11. I rappresentanti diplomatici e gli ambasciatori all’estero ebbero un ruolo significativo nell’accrescimento delle collezioni archeologiche del Museo. Henry Salt, il console generale d’Egitto, con l’aiuto dell’intermediario Giovanni Belzoni, riunì una vasta collezione comprendente diverse sculture colossali, come la testa del faraone Amenofi III, acquistata dagli Amministratori del Museo nel 1823. Nel 1818 Salt donò inoltre la famosa testa di Ramesse II. Tempio del faraone Ramesse II, di David Roberts, 1849.
12. Il fascino dell’archeologia delle terre bibliche portò l’attività dei collezionisti nel Vicino Oriente. Claudius Rich, residente a Bagdad dal 1811 al 1820, accumulò una piccola collezione di mattoni iscritti, sigilli a cilindro e tavolette incise provenienti dalle pianure del Tigri e dell’Eufrate, creando così le basi delle collezioni di antichità assiro-babilonesi del Museo.
13. Verso l’inizio del XIX secolo Montagu House non disponeva più dello spazio necessario per ospitare tutte le collezioni del Museo. Non solo le collezioni crescevano rapidamente, ma la mancanza di spazio era ulteriormente aggravata da numerosi esemplari di storia naturale e dai testi della biblioteca, oltre che dal crescente numero di visitatori. Nel 1814 gli Amministratori riferirono che 28.000-30.000 persone avevano visitato il Museo durante l’anno precedente. Il problema di spazio peggiorò nel 1823, quando il re Giorgio IV offrì al Museo la biblioteca del padre contenente quasi 85.000 testi, tra libri ed articoli. I problemi di spazio
14. Nel 1824 fu decisa la costruzione di un nuovo edificio a nord di Montagu House, e l’architetto Sir Robert Smirke fu incaricato del progetto. Il nuovo museo doveva avere gallerie illuminate lateralmente e dall’alto, disposte intorno ad un cortile spazioso. Questa parte del progetto fu completata attorno al 1840,e l’ultima parte dell’edificio ad essere eretta fu il grande portico con colonne scanalate e capitelli ionici.
15. Contemporaneamente alla costruzione della facciata di ingresso del nuovo museo, Montagu House fu demolita. Attorno al 1850 l’aspetto del British Museum era sostanzialmente come si presenta oggi.
16. Il problema della mancanza di spazio non era tuttavia risolto. La famosa sala di lettura circolare fu costruita nel giardino del cortile centrale poco dopo, e fu aperta ai lettori attorno al 1857. Anche le collezioni di storia naturale ponevano dei problemi e fu infine deciso di separarle dagli artefatti che vennero trasferiti nel numseo di storia naturale a South Kensington, nell’ovest di Londra, nel 1880.
17. Sebbene il nuovo progetto non fosse ancora sufficientemente grande, nel 1850 una commissione parlamentare rilevò che alcuni delle collezioni non ricevevano la dovuta considerazione. Ciò portò alla nomina di conservatore di Augustus Wolllaston Franks, un uomo di vasta cultura ed interessi, che nel corso di quasi cinquant’anni consolidò le collezioni delle antichità europee post-classiche, etnografiche, e di arte orientale.
18. Cosa caratterizza il British Museum all’inizio del nuovo millennio? Il Museo di oggi, rispetto al passato, pone una maggiore enfasi sull’interpretazione e, grazie al lavoro di ricerca storica ed archeologica, oltre che all’indagine scientifica, può adottare un approccio multi-disciplinare particolarmente indicato per la diversità delle sue collezioni. Il museo oggi
19. Ciò non significa che l’attività di collezionismo sia stata ignorata. L’ultima parte del XX secolo è stato un periodo estremamente attivo, particolarmente con le acquisizioni degli antropologi del Museo. Questo ha sempre fatto affidamento su donazioni e lasciti privati per le sue acquisizioni, e oggi usufruisce anche del sostegno di enti come l’Heritage Lottery Fund, il National Memorial Fund, il National Art Collections Fund e gli Amici del British Museum, precedentemente conosciuta come la British Museum Society. Collezioni in crescita
20. Nel passato il British Museum ha effettuato scavi nella Valle del Nilo (Egitto e Sudan) e nel Medio Oriente, e questa attività continua tutt’oggi, spesso in collaborazione con altri enti. Il British Museum tuttavia effettua scavi anche in Gran Bretagna ed in altre parti del mondo. Indagini sul campo e scavi vengono oggi condotti più attivamente che nel passato, con lo scopo di accrescere le collezioni con materiale che concerne abitudini culturali contemporanee, così che il British Museum continui a svolgere il ruolo di museo che rappresenta culture di varie parti del mondo, passate e presenti. Gli scavi vengono effettuati dal Museo per accrescere la conoscenza e costituiscono un modo efficace per ampliare le collezioni, anche se non tutti i reperti finiscono per far parte delle raccolte del museo stesso.
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25. Nella loro globalità, le collezioni fanno attualmente del British Museum forse la migliore introduzione possibile alle culture e alle civiltà di tutto il mondo.