L’articolo del numero di giugno della rivista ‘ADV – Strategie di comunicazione’ che illustra la tavola rotonda ‘Tecnocreativi’. Si è svolta il 13 maggio 2011 a Milano presso le sede di Business Press e Giuseppe Mascitelli, in collaborazione con Diego Biasi e Fabrizio Bellavista, è stato il promotore dell’incontro che ha visto esperti di comunicazione, rappresentanti del mondo digitale, pubblicitari, artisti, docenti, accademici, registi e comici confrontarsi sull’unione tra cultura creativo-umanistica e tecnico-tecnologica.
Quando delle donne abitano la città digitale... Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) richiedono uno sforzo di appropriazione da parte del simbolico e delle pratiche delle donne; in questo senso l’autonomia tecnica diventa prioritaria per mettere in atto strategie efficaci per rendere le donne libere di prendere decisioni nella progettazione delle tecnologie dell’informazione, nella produzione di software di diversa qualità e nel management dei macrosistemi. L’articolo mostra come la pratica femminista possa assecondare una riflessione critica sull’idea stessa della progettazione, del fare del management, dell’essere a mercato, ed accettare nel contempo la sfida di far convivere pratiche di sviluppo equo e sostenibile con la necessità del profitto.
Paper in PDF di 18 pagg.
di Marzia Vaccari Il “farsi mondo” della tecnologia IC in a cura di Tommasina Anna Capitani 2008, “Un altro genere di tecnologia” ISDR.
Summer school marettimo 14 settembre 2001 dialogo interculturaleNatale Giordano
Lezione di Natale Giordano alla Summer School dell'Università di Palermo - Dipartimento DISTMOS su "Dialogo Interculturale e Migranti" 14 settembre 2011
Raimondo Villano - Sicurezza e reati informatici: problemi tecnici, giuridici...Raimondo Villano
Capitolo 3 del libro di Raimondo Villano “Verso la società globale dell'informazione” (patrocinio RC Pompei, Presentazione di Antonio Carosella, Ed. Eidos, pag. 194; Torre Annunziata, maggio 1996).
Quando delle donne abitano la città digitale... Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) richiedono uno sforzo di appropriazione da parte del simbolico e delle pratiche delle donne; in questo senso l’autonomia tecnica diventa prioritaria per mettere in atto strategie efficaci per rendere le donne libere di prendere decisioni nella progettazione delle tecnologie dell’informazione, nella produzione di software di diversa qualità e nel management dei macrosistemi. L’articolo mostra come la pratica femminista possa assecondare una riflessione critica sull’idea stessa della progettazione, del fare del management, dell’essere a mercato, ed accettare nel contempo la sfida di far convivere pratiche di sviluppo equo e sostenibile con la necessità del profitto.
Paper in PDF di 18 pagg.
di Marzia Vaccari Il “farsi mondo” della tecnologia IC in a cura di Tommasina Anna Capitani 2008, “Un altro genere di tecnologia” ISDR.
Summer school marettimo 14 settembre 2001 dialogo interculturaleNatale Giordano
Lezione di Natale Giordano alla Summer School dell'Università di Palermo - Dipartimento DISTMOS su "Dialogo Interculturale e Migranti" 14 settembre 2011
Raimondo Villano - Sicurezza e reati informatici: problemi tecnici, giuridici...Raimondo Villano
Capitolo 3 del libro di Raimondo Villano “Verso la società globale dell'informazione” (patrocinio RC Pompei, Presentazione di Antonio Carosella, Ed. Eidos, pag. 194; Torre Annunziata, maggio 1996).
In quel periodo si parlava di cross-media e digital storytelling. Di network creativi e di hub per l'innovazione del mondo dei contenuti. Noi eravamo là, a testimoniare il grande cambiamento in corso.
Slide utilizzate durante il laboratorio "Progettare ipertesti" nell'ambito del convegno "A scuola di Media Education" svoltosi all'isola d'Elba (2-3 maggio 2012)
Expetence pattern per reti umane e ottimaliGiuseppe Nenna
Le APPS di un linguaggio wireless, affiancate da strutture organizzative elementari o di prossimità, anche di tipo associativo, hanno il compito di ridurre il rischio che scale inferiori non complete o completamente connesse [Salingaros] possano vanificare la condivisione/circuitazione delle "expetence". Il MIT di Boston sta sperimentando Urban pixels - wireless infrastructure for liberated pixels - che non si limitano a telai rigidi come sono i tipici schermi urbani, ma sono applicabili a superfici orizzontali e verticali in qualsiasi configurazione, in grado di comunicare reciprocamente allo scopo di supportare un ampio spettro di opzioni e modalità di visualizzazione. Cioè a supporto di processi orizzontali che aumentano il livello di complessità organizzata.
I contenuti sono disponibili sotto licenza CC Attribution (BY) NonCommercial (NC) Share Alike (SA) ed, in quanto non commerciali, possono essere liberamente condivisi, con vincolo di attribuzione, sebbene originali, No Derivative Work [http://it.wikipedia.org/wiki/Licenze_Creative_Commons].
Il termine "expetence" è un concept, e connesso neologismo, coniati da Giuseppe Nenna, di cui indicare esplicitamente fonte ed attribuzione.
Lezione di Captologia di Stefano TribertiRiva Giuseppe
Lezione di Captologia di Stefano Triberti per il corso di Psicologia della Comunicazione tenuto con il Prof. Giuseppe Riva all'Università Cattolica di Milano
Chácara alto padrão a venda em franca sp-campo beloEdmo Ferreira
O documento descreve uma chácara de alto padrão de 5.000 metros quadrados à venda em Franca-SP, com casa sede de 500 m2 contendo 3 quartos, piscinas, horta, pomar e gramado. A propriedade localiza-se em condomínio fechado próximo a clubes e outras chácaras, com infraestrutura completa e sistema de segurança. O vendedor estuda propostas de pagamento parcelado utilizando outros bens.
In quel periodo si parlava di cross-media e digital storytelling. Di network creativi e di hub per l'innovazione del mondo dei contenuti. Noi eravamo là, a testimoniare il grande cambiamento in corso.
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Expetence pattern per reti umane e ottimaliGiuseppe Nenna
Le APPS di un linguaggio wireless, affiancate da strutture organizzative elementari o di prossimità, anche di tipo associativo, hanno il compito di ridurre il rischio che scale inferiori non complete o completamente connesse [Salingaros] possano vanificare la condivisione/circuitazione delle "expetence". Il MIT di Boston sta sperimentando Urban pixels - wireless infrastructure for liberated pixels - che non si limitano a telai rigidi come sono i tipici schermi urbani, ma sono applicabili a superfici orizzontali e verticali in qualsiasi configurazione, in grado di comunicare reciprocamente allo scopo di supportare un ampio spettro di opzioni e modalità di visualizzazione. Cioè a supporto di processi orizzontali che aumentano il livello di complessità organizzata.
I contenuti sono disponibili sotto licenza CC Attribution (BY) NonCommercial (NC) Share Alike (SA) ed, in quanto non commerciali, possono essere liberamente condivisi, con vincolo di attribuzione, sebbene originali, No Derivative Work [http://it.wikipedia.org/wiki/Licenze_Creative_Commons].
Il termine "expetence" è un concept, e connesso neologismo, coniati da Giuseppe Nenna, di cui indicare esplicitamente fonte ed attribuzione.
Lezione di Captologia di Stefano TribertiRiva Giuseppe
Lezione di Captologia di Stefano Triberti per il corso di Psicologia della Comunicazione tenuto con il Prof. Giuseppe Riva all'Università Cattolica di Milano
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O documento descreve as etapas da manipulação de alimentos, incluindo a seleção de fornecedores, recebimento, armazenamento e monitoramento da temperatura. É importante selecionar fornecedores limpos e regularizados, inspecionar matérias-primas no recebimento e armazenar alimentos corretamente de acordo com sua natureza para preservação.
Este documento discute os perigos nos alimentos, incluindo microrganismos. Ele explica que perigos são agentes que podem causar danos à saúde e que microrganismos são os principais causadores de doenças transmitidas por alimentos. O documento também descreve onde os microrganismos estão presentes e como eles podem ser divididos em grupos úteis, deteriorantes ou patogênicos.
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La compañía de economía mixta tendrá normatividad supletoria, estará exonerada de impuestos y derechos, y podrá adquirir el aporte estatal y expropiar el capital privado.
El documento presenta la resolución SISTCERE N° 052-10 del Comité Científico del Hospital del Niño, la cual contiene una lista de temas a tratar en una recertificación CMP. Los temas incluyen actualizaciones en el tratamiento de varias enfermedades como la bronquiolitis, tuberculosis, enfermedades genéticas y reflujo gastroesofágico, así como el manejo de dolores, ambigüedad sexual, abuso infantil, y más. Se ofrecen descuentos a ex residentes y médicos de provincias para
El documento define los delitos informáticos en Colombia y explica cómo se clasifican. Se consideran delitos informáticos aquellas conductas ilícitas que hacen uso indebido de medios informáticos. Se clasifican en función del medio o el objetivo: como medio para cometer otros delitos o como objetivo en sí mismos para dañar sistemas. La legislación colombiana reconoce la validez legal de los mensajes electrónicos y la importancia de la informática forense para perseguir criminales y prevenir futuros delitos.
El documento describe la estructura y operación de una escuela secundaria. Menciona que la escuela cuenta con 15 salones, laboratorios, talleres, biblioteca y otras instalaciones. También describe el comportamiento y uniformes de los estudiantes, así como la distribución del personal y los detalles sobre los directores, maestros y personal administrativo.
Keynote inaugurale dei Seminari SISSCO Nuove frontiere della Public and Digital History (martedì 23 novembre 2021)
Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali - UniMoRe - Modena
Social & Business Networking.
Andrea Genovese Ceo & Founder 7th Floor,
Free Business Magazine in Italy.
Share your vision for the future.
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La leadership al femminile e un futuro al digitaleAlberto Mascia
L’anticipazione del futuro passa attraverso la trasformazione dell’invisibile in visibile, un processo di innovazione che parte da una o più visioni e sfocia in mutamenti e risultati tangibili.
Il proliferare dell’informazione (e della controinformazione) proveniente da fonti alternative digitali rispetto a quelle tradizionali, ha dato luogo ad un fenomeno di “disinformazione per eccesso”, in cui la molteplicità, la frammentazione e la contraddittorietà del gran numero di informazioni provenienti da una pluralità di fonti differenti ha finito per paralizzare lettrici e lettori, anziché orientarle/i. Serve un approccio di analisi che possa superare l’idea di tecnologie “neutre”, in realtà fortemente informate dal maschile con le donne considerate come mera particolarità che o si aggiunge al discorso generale maschile o lo specifica per complemento.
Emerge la necessità di cartografare e disegnare una mappa che analizzi e dia senso alle tecnologie dal punto di vista della differenza sessuale, riflettendo sulle relazioni di genere nella fase sia di progettazione sia d’uso degli artefatti, acquisendo riflessioni specifiche sulle relazioni di genere.
Abbiamo bisogno di individuare un paradigma in grado di analizzare ed interpretare i fenomeni del nostro tempo: città, comunità, apprendimento, relazioni sociali, associazionismo, ...
Piero Dominici - Dentro la società interconnessaBTO Educational
Prospettive etiche per un nuovo ecosistema della comunicazione.
Introduzione e indice.
Verso #BTO2016
Piero Dominici
Professore Aggregato presso l’Università degli studi di Perugia e Visiting Professor presso l’Universidad Complutense di Madrid
http://www.buytourismonline.com/speaker/piero-dominici/
http://www.buytourismonline.com/eventi/frequenze-ospitalita-2/
Estetica e artefatti tecnologici: verso una nuova usabilitàNino Lopez
In una società evoluta in cui i bisogni primari sono stati soddisfatti, l'esigenza di esperienze appaganti risulta centrale.
Questo lavoro si pone l'obiettivo di analizzare la relazione tra estetica ed usabilità nella progettazione di artefatti tecnologici, cercando di comprendere quale sia il ruolo di queste dimensioni nella costruzione di un'interfaccia, sottolineando la loro reciprocità e lasciando intravvedere una loro dipendenza.
L’estetica può influenzare la percezione della facilità d’uso da parte dell’utente, migliorare le prestazioni nell’uso di un determinato sistema, ma soprattutto risultare determinante nelle decisioni d’acquisto.
La prospettiva di oggetti “presenti” nella nostra vita, espressione della nostra personalità, impone una ridefinizione del concetto stesso di usabilità. Criteri quantitativi quali efficienza, semplicità d’uso e facilità d’apprendimento potrebbero non essere sufficienti.
La presentazione di Giuseppe Mascitelli a Global Marketing Social DayGiuseppe Mascitelli
Giuseppe Mascitelli ha partecipato a Global Marketing Social Day il 22 marzo 2011, al Centro Congressi Hotel Parchi del Garda di Lazise (VR). Il suo intervento, “Il manager 2.0”, ha trattato di leadership e di management.
The Daily Bit: “La figura del III millennio? Forse si chiama tecno creativo” ...Giuseppe Mascitelli
Un incontro informale sul termine tecnocreatività si è svolto il 13 maggio a Milano, promosso da Giuseppe Mascitelli: 14 intervenuti tra esperti di comunicazione, rappresentanti del mondo digitale, pubblicitari, artisti, accademici, docenti, registi e comici hanno sottolineato la vivacità dei pareri, non privi di contrasti ma confacenti a una visione liquida del progresso del III millennio.
Comunitazione: “Il mondo nuovo secondo Giuseppe Mascitelli”Giuseppe Mascitelli
Un articolo da Comunitazione. Durante la giornata sull’innovazione che si è svolta il 21 giugno alla Villa Ponti di Varese, c’è stato un momento di condivisione sulle valenze dell’innovazione. Uno dei relatori è stato Giuseppe Mascitelli, co-founder Mobango LTD e founder Filmare spa, che in questa intervista parla del mondo a rete.
“Giuseppe Mascitelli: la comunicazione verosimile” da ComunitazioneGiuseppe Mascitelli
Un altro articolo di Comunitazione su Giuseppe Mascitelli. E’ in atto in rete un ampio dibattito sulla presupposta ‘superficialità’ della comunicazione e più in generale della cultura contemporanea: intervenendo in questa conversazione Giuseppe Mascitelli sottolinea un concetto poco evidenziato: la ‘verosimiglianza’. Il mondo di oggi è all’insegna della ‘verosimiglianza’, visione che si contrappone a quella, per ora marginale, che propugna una cultura più approfondita e comprovata.
1. tecnocreatività
Paradigmi Per
una vision della
comunicazione
Quattordici relatori provenienti dai settori della
comunicazione, del digitale, della televisione
sulla figura del tecnocreativo: colui che, unendo
la componente umanistica a Quella tecnica,
e dell’università, condividendo e ridefinendo rappresenterà la nuova professionalità del
il concetto di tecnocreatività, hanno discusso futuro.
a cura di Laura Podda
L
’unione tra la componente
tecnico-tecnologica e quella
creativo-umanistica: questa è
la tecnocreatività e su questo si sono
confrontati e hanno discusso, anche
da posizioni contrapposte, 14 relato-
ri tra esperti di comunicazione, rap-
presentanti del mondo digitale, pub-
blicitari, artisti, docenti universitari,
registi e comici. La tavola rotonda
“Tecnocreativi”, nata per iniziativa
di questa rivista e promossa da Giu-
seppe Mascitelli, founder di Filmare
e co-founder di Mobango Ltd in col-
laborazione con Diego Biasi, founder
di Business Press, esperto di informa-
tica e docente all’Università IULM
di Milano, e Fabrizio Bellavista, new
media consultant e partner di Psy-
cho Research, si è svolta il 13 maggio
presso la sede dell’agenzia milanese
Business Press.
Il termine “tecnocreativo” è stato co-
niato da Giuseppe Mascitelli nel 1996,
precorrendo l’epoca in cui Internet e
il mercato avrebbero mostrato come
fosse ormai impossibile separare la
componente tecnica da quella uma-
nistica: “Il tecnocreativo unisce in- L’importanza del tecnocreativo nel
ventiva, base teorica, conoscenza mondo contemporaneo è dimostrata
delle scienze umanistiche e prepara- dal fatto che nella nuova redazione
zione tecnica e tecnologica. La tec- del New York Times oggi lavorano
nocreatività è il “lavoro del futuro”’ “journalist/developer”, programma-
in un mondo dominato dalla rete, in tori che scrivono e giornalisti che
cui non si può più essere specialisti”. usano il web 2.0.
AdV | strategie di comunicazione | advertiser.it 085
2. next
il Pensiero cinese e la tecnocreatività
Fabrizio Bellavista, premettendo che creatività e la tecnologia è ambivalente.
nell’era moderna non è più ipotizzabi- Creatività significa usare le tecnologie,
le una distanza semantica e temporale anche stravolgendole e giocandoci, per
tra le figure del creativo e del tecnologo, arrivare a qualcosa di nuovo”, mentre
ha sostenuto che queste due compo- Carlo Meo, docente ai corsi di Design
nenti costituiscono un elemento uni- Experience del Polidesign Politecnico
co e ha sottolineato la vicinanza della di Milano, ha approvato il doppio si-
tecnocreatività al pensiero orientale: gnificato del termine, che secondo lui
“la capacità di non avere contrasti, la consiste in “una nuova generazione di
mancanza di barriere nette e la facili- persone che gestiscono la tecnologia
tà di passare da un momento a un al- in modo creativo”, portando l’esempio
tro, come nel passaggio dall’emisfero della cucina e dell’estro di Ferran Adrià.
destro a quello sinistro del cervello, è Gianni Fantoni, autore e comico, ha
tipico del pensiero cinese. Il loro “mo- rapportato la tecnocreatività alla
dus cogitandi” è un fluire continuo e propria esperienza personale. “Sono
questo è capace di dare, come dimostra sempre stato tecnocreativo senza sa-
l’attuale contesto economico, ottimi ri- perlo” ha dichiarato. “Il computer, di
sultati. La tecnocreatività si riassume cui ho buona conoscenza essendo
in questo modo: gli steccati non esisto- stato un programmatore, è diventato
no, la tecnica e il lato creativo-umani- un amplificatore della mie possibilità
stico sono momenti diversi in continuo di sviluppare la comicità, perché mi
divenire”. fa interagire con il pubblico, avere un
Alcuni degli intervenuti hanno riflet- dialogo diretto con lui e un responso
tuto sul termine tecnocreatività, dan- immediato”.
done un’interpretazione personale e
sottolineando la reciprocità delle due
componenti, come Lorenzo Guer-
ra, AD di Amigdalab: “il legame tra la
Il libro
L’umanista digitale
Il libro di Teresa Numerico, Domenico Fiormonte e
Francesca Tomasi (Il Mulino, Bologna, 2010) mostra che la
trasformazione digitale della cultura ha bisogno dell’apporto
innovativo degli umanisti, della loro riflessione storico-critica,
della loro capacità di andare oltre le soluzioni contingenti. La
tecnologia non si muove come “l’astuzia della ragione” di
cui scriveva Hegel ma è sempre frutto di scelte: politiche,
economiche, sociali, culturali. Di tali scelte gli umanisti non
solo devono essere consapevoli, ma devono proporsi di
comprenderle, orientarle e rielaborarle. Per valorizzare le
sue competenze l’umanista ha però bisogno di compiere
un doppio passo: riscoprire le proprie radici e aprirsi al
rinnovamento. Snodo fondamentale di questo passaggio è
la consapevolezza che la ricerca umanistica non è affatto
estranea alla storia dell’informatica. Il volume, strutturato
come un trivium digitale (Scrivere e produrre, Rappresentare
e conservare, Cercare e organizzare), offre a studenti,
ricercatori e operatori della cultura una mappa per orientarsi
nel mondo delle Digital Humanities.
086 AdV | strategie di comunicazione | advertiser.it
3. tecnocreatività
Voglia di visibilità esclude picchi di qualità, va comunque decollata e c’è stato il salto dall’1.0 al 2.0
Cultura digitale e adolescenti considerato come un grande passo quando gli utenti e non solo i tecnici sono
avanti” ha proseguito Biasi. L’utente è stati in grado di utilizzare la tecnologia”,
diventato interattivo ed è cominciata ha ribadito Ficara, sottolineando però
la democratizzazione dell’informazione, uno dei lati più significativi dell’utilizzo
Gli strumenti digitali stanno cambiando Diego Biasi, “ha cambiato in questi anni come ha dichiarato Michele Ficara di questi strumenti, l’egocentrismo
non solo il mondo della comunicazione, il modo in cui affrontiamo un importante Manganelli: “si sta affermando la esasperato. “Oggi non si esibisce soltanto
ma anche i modelli culturali e sociali valore aggiunto: la capacità di creare democrazia digitale rispetto al potere del la tecnologia come status symbol ma
dominanti. Alla tavola rotonda si è contenuti”. Ognuno di noi ha oggi il potere mainstream”, mentre Aldo Cernuto ha anche se stessi; la vera killer application
parlato discusso di instabilità (per la di formulare, sviluppare, trasformare, affermato che “non siamo più i depositari dei social network è la voglia di visibilità
velocità di sviluppo), di alfabetizzazione, diffondere e condividere contenuti, molti delle marche, lo sono divenute le persone personale” ha sottolineato Michele Ficara,
di dimensione ludica ma soprattutto dei quali non sono originali ma frutto di e noi creativi ci troviamo con 6 miliardi seguito da Fabrizio Bellavista: “l’uso dei
di elaborazione dei contenuti, di mash up; “la qualità media dei content di competitor”. Un’altra caratteristica social network in sé è egocentrico e
democraticità e di egocentrismo. La nei social media è certamente bassa ma, fondamentale degli strumenti digitali è la ancora 1.0, cioè la vetrina di se stessi. In
cultura digitale, come ha sottolineato proprio perché si tratta di media che non gratuità e la facilità di accesso: “Internet è attesa di maturazione”.
la comPonente tecnologica della creatività
Molti relatori presenti alla tavola ro- derci dall’evoluzione tecnologica, per- vo di relazionarsi, conseguenza dell’e- la creativi-
tonda hanno, suddividendo la parola, ché non è scontato che abbia sempre e voluzione tecnologica, ha insisto Maria tà è un atto
ritenuto dominante una delle due com- soltanto uno sviluppo positivo”. Grazia Mattei, founder di MGM Digi- sPontaneo
ponenti (tecnica o creativa). Michele Massimo Giordani, Presidente di Di- tal Communication e organizzatrice di dell’essere
Ficara Manganelli, Direttore Relazioni gital Popai, nel Cda di Torino Wireless “Meet The Media Guru”, che vede la umano; la
Esterne di TVNmediaGroup e Presi- e AD di Time&Mind, ha anch’egli sot- tecnocreatività come un attributo del- tecnocre-
dente di Assodigitale, ha infatti sotto- tolineato alcune incongruenze dello le nuove generazioni: “i tecnocreativi, atività si
lineato l’importanza della tecnologia, sviluppo della tecnologia, puntando che hanno metabolizzato gli strumenti manifesta,
evidenziando alcuni aspetti impreve- l’attenzione sul digital divide e su una tecnologici insieme a un modo diverso risPet-
dibili dell’evoluzione tecnocreativa: ancora incompleta comprensione del di stare ed essere con gli altri, aprono to allo
“la parola tecnocreatività oggi non ha mondo digitale dal punto di vista cul- prospettive nuove nelle tante direzioni strumento
più senso; il concetto di tecno è ormai turale e ha concluso che “la tecnocre- della creatività. Tra le nuove genera- tecnologi-
assimilato alla parola creativo, non si atività, attraverso la tecnologia che zioni si trovano molti tecnocreativi; co, nel mo-
può più essere creativi se si è incapaci richiede una visione diversa rispetto a sono coloro che - emergendo – daran- mento in
di dominare la tecnologia, che permet- ciò che è stato fino a ieri, è qualcosa che no vita a nuove forme di espressione, di cui questo
te di realizzare cose che prima non deve essere ancora assimilato appie- narrazione e di coinvolgimento”. viene visto
esistevano. Assodato che tecnologia e no, soprattutto a livello sociale”. Una Saul Zanolari, cross artist, ha invece e utilizza-
creatività sono collegate e che il creati- nota positiva è stata invece espressa da messo in luce quanto è importante con- to come
vo dovrà essere tecno-embedded, sarà Diego Biasi, che ha spiegato come “co- siderare le tecnologie un mezzo e non un mezzo e
interessante capire come queste due municare oggi significa “mettere tutto un fine: “la creatività è un atto spon- non come
componenti andranno a connettersi a fattore comune”; è necessario ripla- taneo dell’essere umano; la tecnocre- un fine
sempre di più, anche attraverso i nuovi smarci e cercare di coniugare un nuovo atività si manifesta, rispetto allo stru-
device. Bisogna inoltre avere il corag- modello che crei più “felicità”, intesa mento tecnologico, nel momento in cui
gio di andare controcorrente, quando ovviamente nel suo significato più am- questo viene visto e utilizzato come un
è il caso: io per esempio mi interrogo su pio e indivisualmente declinato”. mezzo e non come un fine”.
come possiamo eventualmente difen- Su un modo antropologicamente nuo-
AdV | strategie di comunicazione | advertiser.it 087
4. next
Relazioni e socialità di vertigini del virtuale, con mutazioni dal sono diversi, quantistici e non analogici”
Cervelli quantistici e cervelli analogici punto di vista cognitivo e antropologico e ha sostenuto Aldo Cernuto, mentre Maria
nella quale è necessario elaborare le radici Grazia Mattei ha spiegato la necessità
del nuovo e mettersi in gioco”, mentre di un nuovo metodo di apprendimento
per Carlo Meo “è indispensabile una (citando studi dell’antropologa Mimi Ito
Gli strumenti digitali hanno apportato sociale che andrà ad acuirsi”. Un altro gestione del nuovo modello culturale”. A e della game designer Jane McGonigal),
numerosi cambiamenti e questo diventa aspetto esaminato è stato quello della queste richieste si è risposto indicando basato sull’informalità e sul gioco
evidente quando si esamina l’approccio verosimiglianza delle informazioni, come la necessità di un’adeguata formazione, che “può rendere le nuove generazioni
relazionale delle nuove generazioni; la ha puntualizzato Giuseppe Mascitelli, e come ha indicato Domenico Fiormonte: cittadini collaborativi”. Biasi, partendo
cultura digitale richiede la diffusione la relativa messa in discussione della “sono in crisi i modelli di sapere trasmessi dal presupposto che i nativi digitali
dei propri paradigmi, al momento firma e dell’autorevolezza nel mondo all’interno dell’Università e in parte ciò si emozionano poco e assimilano
ancora mancanti o non giunti a piena dell’editoria. “Il contenuto è parte delle è causato dall’esplosione dei nuovi velocemente, ha concluso che “in futuro
maturazione. Massimo Giordani ha interazioni tra persone, ha trasformato strumenti digitali. È assolutamente dobbiamo abituarci ad assegnare valore
messo in rilievo, contrariamente alla il mondo delle relazioni” ha dichiarato necessaria una formazione non più anche alle cose semplici; i giovani
vulgata corrente, la non democraticità Diego Biasi, “dobbiamo capire come canonica e stabile, ma che adotti modelli stanno spostando in avanti la frontiera,
di questi strumenti, a causa del digital confrontarci con questo nuovo scenario fluidi e dinamici”. La discussione sulla si annoiano e rendono imperativo
divide che sta “ampliando enormemente dei contenuti, della condivisione, dell’utile- formazione ha portato con sé la disamina trovare sempre nuovi stimoli per intere
il gap tra chi ha accesso a determinati inutile da coniugare in un modello nuovo”. sulle nuove generazioni: “i nuovi mezzi generazioni che altrimenti imploderanno”.
strumenti e dunque al potere e chi non Maria Grazia Mattei ha evidenziato che ci stanno causando una mutazione quasi
ce l’ha. Questo creerà un problema troviamo in “una fase di disorientamento, neurofisiologica: i cervelli dei nativi digitali
creatività all’80%
Durante la tavola rotonda c’è stato an- può essere cultura senza trasmissione dei mezzi tecnologici, che è al servizio
che chi ha rimarcato l’importanza del- e comunicazione” e ha citato l’esem- della creatività”.
la creatività rispetto alla componente pio di Aldo Manuzio, divulgatore della Anche Aldo Cernuto, Co-founder &
tecnica; Domenico Fiormonte, autore stampa. Sulla scia di Fiormonte, anche Chief Creative Officer di Cernuto Piz-
de “L'umanista digitale” e ricercatore Duccio Forzano, autore e regista te- zigoni &Partners, si è espresso in modo
in Sociologia dei processi culturali e co- levisivo, tra l’altro della trasmissione deciso nei confronti della superiorità
municativi presso la Facoltà di Lettere “Vieni via con me” con Fabio Fazio e della creatività: “lo strumento principe
e Filosofia dell’Università di Roma Tre, Roberto Saviano, ha puntualizzato: “ri- è il cervello; la creatività, in un tecno-
ha infatti dichiarato che “la creatività tengo che la tecnologia oggi permetta a creativo, non può che essere un pre-
è predominante (la tecnologia consi- chiunque possegga un minimo di cre- requisito, il saper usare le tecnologie
ste in un mero strumento) e si incarna atività di poterla esprimere. La tecno- è invece una condizione ineluttabile.
di volta in volta nei pieni e nei vuoti; i logia stimola la creatività e la creatività Il creativo, per definizione, dovrebbe
creativi gestiscono sia gli uni che gli sfrutta la tecnologia ma le due compo- fare cose che nessuno ha fatto prima e,
altri”. Tecnocreatività per lui significa nenti non possono avere uguale valore; in questo senso, la tecnologia può dare
“non rivoluzionare i contenuti ma per- la creatività deve avere un peso mag- un grosso aiuto a non ripetere ciò che
metterne la divulgazione perché non ci giore rispetto alla capacità di utilizzo è stato già fatto”. Della tecnocreatività
è stata data anche un esempio pratica:
realizzando la metafora dell’utente
proattivo, Davide Agostoni, Designer e
Creatore della community Ciuccia Fuf-
fa, si è servito di un iPhone che, mentre
sullo schermo mostrava una bocca par-
lante, riproduce una voce proveniente
dal pubblico per esprimere la propria
opinione sulla necessità di abbando-
nare la comunicazione tradizionale
a favore di una nuova, in cui l’utente
è al centro della comunicazione e ha
concluso: “la vecchia comunicazione
vorrebbe poter morire senza rimpianti
ma, grazie a un pauroso accanimento
terapeutico, sopravvive; della bella si-
gnora che fu, però, non resta che l’om-
bra, anzi, la fuffa”.
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