REVOLUTION CITY apre una riflessione sulle nuove opportunità di azione per tutti i portatori di interesse del Nord Est come territorio ad alta densità di innovazione e creatività. I contenuti della mostra hanno lo scopo illustrare le condizioni di inserimento del nord est in un ampio contesto globale, proponendo una piattaforma di discussione sui cambiamenti dei modelli organizzativi, d’impresa e sociali, dettati dai processi di globalizzazione.
La mostra è ispirata ai principi della progettazione collaborativa, sintetizzati nello slogan “Non chiedete cosa possiamo fare per voi, chiediamoci cosa possiamo fare assieme”, coerente con il principio della progettazione olistica, che domina i piani di sviluppo delle principali nazioni orientali.
REVOLUTION CITY è uno stimolo alla riflessione per navigare nella tempesta della globalizzazione, che risponde ai seguenti punti chiave:
come attrezzarsi per operare in modo globale;
come attrarre e formare nuovi talenti ‘globali’;
come superare le gerarchie, per creare nodi di collaborazione;
come inserirsi nell’”open innovation”;
come inserirsi nei processi di innovazione ‘on demand’;
come attivare processi d’intelligenza collettiva;
come sfruttare la nuova morfologia delle piattaforme, economiche e sociali.
Introduzione del Presidente UNI Piero Torretta al seminario "Progettare, realizzare e comunicare eventi sostenibili secondo la norma UNI ISO 20121", Milano 31 marzo 2014
Presentazione mostrata a Trento il 21 novembre 2014 al corso "Progettare la scuola nell'era digitale"
La traccia del progetto di rigenerazione creativa di Bassano come modello esportabile di rigenerazione urbana guidata dal sapere. La presentazione insiste su due forze guida del progetto: la crescita delle capacità delle risorse umane ed il ruolo dei processi accelerati di innovazione. Il risultato è un metodo di progettazione basato su:
una piattaforma collaborativa cui partecipano la pubblica amministrazione, le imprese, la ricerca;
una infrastruttura in cloud capace di alimentare data base per ottimizzare sia l'organizzazione sociale, sia il rinnovo della produzione;
una produzione continua di elaborazioni creative: i progetti, per alimentare la coesione sociale, la produzione di beni e servizi, la resilienza.
Nuove imprese al servizio dei bisogni di Milano in vista di Expo 2015. Crowdsourcing Social Innovation è un percorso che mira a stimolare ed accompagnare la nascita di prodotti-servizi innovativi in vista di Expo Milano 2015 e candidabili per il bando MIUR Smart Cities & Social Innovation. Se siete under 30 e avete delle buone idee, non è proprio il caso di perdere questa occasione.
I servizi su cui si concentrerà il percorso di riflessione e emersione saranno quelli in grado di rispondere a bisogni (sociali e ambientali) emergenti in relazione a grandi eventi (mobilità, ospitalità, pressione sulle risorse naturali, fruizione di beni culturali, etc.).
REVOLUTION CITY apre una riflessione sulle nuove opportunità di azione per tutti i portatori di interesse del Nord Est come territorio ad alta densità di innovazione e creatività. I contenuti della mostra hanno lo scopo illustrare le condizioni di inserimento del nord est in un ampio contesto globale, proponendo una piattaforma di discussione sui cambiamenti dei modelli organizzativi, d’impresa e sociali, dettati dai processi di globalizzazione.
La mostra è ispirata ai principi della progettazione collaborativa, sintetizzati nello slogan “Non chiedete cosa possiamo fare per voi, chiediamoci cosa possiamo fare assieme”, coerente con il principio della progettazione olistica, che domina i piani di sviluppo delle principali nazioni orientali.
REVOLUTION CITY è uno stimolo alla riflessione per navigare nella tempesta della globalizzazione, che risponde ai seguenti punti chiave:
come attrezzarsi per operare in modo globale;
come attrarre e formare nuovi talenti ‘globali’;
come superare le gerarchie, per creare nodi di collaborazione;
come inserirsi nell’”open innovation”;
come inserirsi nei processi di innovazione ‘on demand’;
come attivare processi d’intelligenza collettiva;
come sfruttare la nuova morfologia delle piattaforme, economiche e sociali.
Introduzione del Presidente UNI Piero Torretta al seminario "Progettare, realizzare e comunicare eventi sostenibili secondo la norma UNI ISO 20121", Milano 31 marzo 2014
Presentazione mostrata a Trento il 21 novembre 2014 al corso "Progettare la scuola nell'era digitale"
La traccia del progetto di rigenerazione creativa di Bassano come modello esportabile di rigenerazione urbana guidata dal sapere. La presentazione insiste su due forze guida del progetto: la crescita delle capacità delle risorse umane ed il ruolo dei processi accelerati di innovazione. Il risultato è un metodo di progettazione basato su:
una piattaforma collaborativa cui partecipano la pubblica amministrazione, le imprese, la ricerca;
una infrastruttura in cloud capace di alimentare data base per ottimizzare sia l'organizzazione sociale, sia il rinnovo della produzione;
una produzione continua di elaborazioni creative: i progetti, per alimentare la coesione sociale, la produzione di beni e servizi, la resilienza.
Nuove imprese al servizio dei bisogni di Milano in vista di Expo 2015. Crowdsourcing Social Innovation è un percorso che mira a stimolare ed accompagnare la nascita di prodotti-servizi innovativi in vista di Expo Milano 2015 e candidabili per il bando MIUR Smart Cities & Social Innovation. Se siete under 30 e avete delle buone idee, non è proprio il caso di perdere questa occasione.
I servizi su cui si concentrerà il percorso di riflessione e emersione saranno quelli in grado di rispondere a bisogni (sociali e ambientali) emergenti in relazione a grandi eventi (mobilità, ospitalità, pressione sulle risorse naturali, fruizione di beni culturali, etc.).
Design, Comunità, Territorio (18/10/2006 @ Politecnico di Milano)Massimo Menichinelli
La mia prima lezione, tenuta al Laboratorio di Sintesi Finale Uomo<>Product Design<>Territorio, Politecnico di Milano, Facoltà del Design, A.A. 2006/2007
Il problema della riqualificazione delle aree dismesseLorenzo Ciapetti
Il problema della riqualificazione delle aree dismesse è un problema europeo. L'Italia non ha una regolazione in tal senso, come ad esempio nel Regno Unito dove il 60% delle nuove costruzioni deve avvenire in aree brownfield. Molti territori si interrogano su cosa fare delle aree in dismissione. Qui alcune considerazioni in occasione dell'avvio del percorso partecipato per il recupero di un ex cementificio in provincia di Rimini.
Design, Comunità, Territorio (24/10/2007 @ Politecnico di Milano)Massimo Menichinelli
La mia terza lezione (una sintesi e ampliamento delle prime due), tenuta al Laboratorio di Sintesi Finale Paesaggi in Corsa, Politecnico di Milano, Facoltà del Design, A.A. 2007/2007
La citta' bene comune positivo per il futuro - propulsori di economia e bene...Salvatore [Sasa'] Barresi
Siamo difronte ad un problema che in pochi oggi affrontano. I dati statistici indicano il 50% della popolazione mondiale, che vive in un contesto urbano, sta consumando circa il 75% dell’energia del pianeta, con l’aggravante dell’80% delle emissioni effetto serra.
Che fare e quali sono gli aspetti sociali che affronteremo fino al 2050? Il 2050 sarà l’anno del giro di boa del primo secolo del nuovo millennio che, seppur data molto lontana, dovrebbe toccare, secondo le previsioni, 9 miliardi di individui rispetto ai 7 attuali.
Dei 9 miliardi di individui presenti sul pianeta, si prevede, quasi il 70% sarà concentrato in aree urbane .
Ma le aree urbane di oggi sono pronte ad affrontare radicali cambiamenti tecnologici in uno scenario sostenibile con una trasformazione di stili di vita?
Il ruolo della città è di vitale importanza per sostenere la qualità della vita degli esseri umani presenti sul pianeta.
Manifattura Milano, le linee guida per lo sviluppo della manifattura 4.0.
Il provvedimento si pone l’obiettivo di rendere Milano un ‘laboratorio delle traiettorie di sviluppo del Paese’, volto a creare sul territorio un ecosistema favorevole all’insediamento, alla crescita e allo sviluppo di imprese e start-up attive nel campo della manifattura digitale e del nuovo artigianato 4.0. Una quarta rivoluzione industriale caratterizzata da una progettazione e consumo di vicinato con un basso impatto ambientale e una produzione sempre più custom-made, grazie all’impiego di nuove tecnologie quali stampanti 3D, realtà aumentata, internet delle cose, che si uniscono e così amplificano la competenza e maestria artigianale.
L'incontro con Luciano Vanni a Rieti racconta la esperienza di Civitates. Evento promosso da Paolo Fosso nell'ambito delle iniziative a supporto della candidatura a Sindaco di Rieti
Breve presentazione del presidio tematico in ambito culturale di RENA. Le slide riassumono il percorso fatto fino nei primi mesi (settembre-novembre 2014) e propongono un'ipotesi di lavoro, frutto degli input e delle sollecitazioni ricevuti nel corso di alcuni appuntamenti a cui si è preso parte questo autunno.
Manifattura Milano. Azioni per lo sviluppo della manifattura digitale in cittàDavide Agazzi
Il piano ha pone l’obiettivo di rendere Milano un ‘laboratorio delle traiettorie di sviluppo del Paese’, volto a creare sul territorio un ecosistema favorevole all’insediamento, alla crescita e allo sviluppo di imprese e start-up attive nel campo della manifattura digitale e del nuovo artigianato 4.0. Una quarta rivoluzione industriale caratterizzata da una progettazione e consumo di vicinato con un basso impatto ambientale e una produzione sempre più custom-made, grazie all’impiego di nuove tecnologie quali stampanti 3D, realtà aumentata, internet delle cose, che si uniscono e così amplificano la competenza e maestria artigianale.
Manifattura Milano è il programma del Comune di Milano per la promozione della manifattura in città.
L’obiettivo del programma è rendere Milano un ecosistema abilitante per la nascita, l’insediamento e la crescita di imprese operanti nel campo della manifattura digitale e del nuovo artigianato per creare nuova occupazione, rigenerare le periferie e promuovere la coesione sociale.
Il programma Manifattura Milano è stato presentato allo Smart City Expo 2017 di Barcellona, a Le Giornate di Bertinoro 2017, alla conferenza internazionale Serv Des 2018 e al Fabcity Summit 2018 di Parigi.
L’Expo di Milano con 140 Paesi iscritti ha raggiunto il record di partecipazione della manifestazione. È la prima grande esposizione ibrida che vuole connettere la realtà sostenibile di “natura, cultura, cibo ed energia” con le ormai mature tecnologie di prossimità orientate al dialogo tra umano e il mondo Internet of Things (IoT). E l’attenzione in rete verso l’evento segna nell’ultimo bimestre 2013 un +77% rispetto al bimestre precedente.
La cultura digitale deve andare di pari passo con l’evoluzione tecnologica non sono sufficienti le abilitazioni tecnologiche e quelle legislative per avviare il cambiamento, ma contano gli aspetti sociali, culturali e organizzativi. Ecco perché, quello delle Smart City e Smart Society, non è un tema da affrontare soltanto da un punto di vista tecnologico/legislativo, ma anche ripensando le organizzazioni come sistemi sociali aperti in cui le persone abbiano un ruolo costantemente cooperativo e collaborativo.
Partendo proprio da questioni di ordine sociologico, individuando la necessità di percorsi di cooperazione per la gestione del Bene Comune, il workshop sarà occasione di approfondimento di e formulazione di ipotesi di lavoro su una materia tanto interessante quanto complessa.
http://www.dig-it.it/2016/10/05/smart-society-smart-cities-digit16/
Design, Comunità, Territorio (18/10/2006 @ Politecnico di Milano)Massimo Menichinelli
La mia prima lezione, tenuta al Laboratorio di Sintesi Finale Uomo<>Product Design<>Territorio, Politecnico di Milano, Facoltà del Design, A.A. 2006/2007
Il problema della riqualificazione delle aree dismesseLorenzo Ciapetti
Il problema della riqualificazione delle aree dismesse è un problema europeo. L'Italia non ha una regolazione in tal senso, come ad esempio nel Regno Unito dove il 60% delle nuove costruzioni deve avvenire in aree brownfield. Molti territori si interrogano su cosa fare delle aree in dismissione. Qui alcune considerazioni in occasione dell'avvio del percorso partecipato per il recupero di un ex cementificio in provincia di Rimini.
Design, Comunità, Territorio (24/10/2007 @ Politecnico di Milano)Massimo Menichinelli
La mia terza lezione (una sintesi e ampliamento delle prime due), tenuta al Laboratorio di Sintesi Finale Paesaggi in Corsa, Politecnico di Milano, Facoltà del Design, A.A. 2007/2007
La citta' bene comune positivo per il futuro - propulsori di economia e bene...Salvatore [Sasa'] Barresi
Siamo difronte ad un problema che in pochi oggi affrontano. I dati statistici indicano il 50% della popolazione mondiale, che vive in un contesto urbano, sta consumando circa il 75% dell’energia del pianeta, con l’aggravante dell’80% delle emissioni effetto serra.
Che fare e quali sono gli aspetti sociali che affronteremo fino al 2050? Il 2050 sarà l’anno del giro di boa del primo secolo del nuovo millennio che, seppur data molto lontana, dovrebbe toccare, secondo le previsioni, 9 miliardi di individui rispetto ai 7 attuali.
Dei 9 miliardi di individui presenti sul pianeta, si prevede, quasi il 70% sarà concentrato in aree urbane .
Ma le aree urbane di oggi sono pronte ad affrontare radicali cambiamenti tecnologici in uno scenario sostenibile con una trasformazione di stili di vita?
Il ruolo della città è di vitale importanza per sostenere la qualità della vita degli esseri umani presenti sul pianeta.
Manifattura Milano, le linee guida per lo sviluppo della manifattura 4.0.
Il provvedimento si pone l’obiettivo di rendere Milano un ‘laboratorio delle traiettorie di sviluppo del Paese’, volto a creare sul territorio un ecosistema favorevole all’insediamento, alla crescita e allo sviluppo di imprese e start-up attive nel campo della manifattura digitale e del nuovo artigianato 4.0. Una quarta rivoluzione industriale caratterizzata da una progettazione e consumo di vicinato con un basso impatto ambientale e una produzione sempre più custom-made, grazie all’impiego di nuove tecnologie quali stampanti 3D, realtà aumentata, internet delle cose, che si uniscono e così amplificano la competenza e maestria artigianale.
L'incontro con Luciano Vanni a Rieti racconta la esperienza di Civitates. Evento promosso da Paolo Fosso nell'ambito delle iniziative a supporto della candidatura a Sindaco di Rieti
Breve presentazione del presidio tematico in ambito culturale di RENA. Le slide riassumono il percorso fatto fino nei primi mesi (settembre-novembre 2014) e propongono un'ipotesi di lavoro, frutto degli input e delle sollecitazioni ricevuti nel corso di alcuni appuntamenti a cui si è preso parte questo autunno.
Manifattura Milano. Azioni per lo sviluppo della manifattura digitale in cittàDavide Agazzi
Il piano ha pone l’obiettivo di rendere Milano un ‘laboratorio delle traiettorie di sviluppo del Paese’, volto a creare sul territorio un ecosistema favorevole all’insediamento, alla crescita e allo sviluppo di imprese e start-up attive nel campo della manifattura digitale e del nuovo artigianato 4.0. Una quarta rivoluzione industriale caratterizzata da una progettazione e consumo di vicinato con un basso impatto ambientale e una produzione sempre più custom-made, grazie all’impiego di nuove tecnologie quali stampanti 3D, realtà aumentata, internet delle cose, che si uniscono e così amplificano la competenza e maestria artigianale.
Manifattura Milano è il programma del Comune di Milano per la promozione della manifattura in città.
L’obiettivo del programma è rendere Milano un ecosistema abilitante per la nascita, l’insediamento e la crescita di imprese operanti nel campo della manifattura digitale e del nuovo artigianato per creare nuova occupazione, rigenerare le periferie e promuovere la coesione sociale.
Il programma Manifattura Milano è stato presentato allo Smart City Expo 2017 di Barcellona, a Le Giornate di Bertinoro 2017, alla conferenza internazionale Serv Des 2018 e al Fabcity Summit 2018 di Parigi.
L’Expo di Milano con 140 Paesi iscritti ha raggiunto il record di partecipazione della manifestazione. È la prima grande esposizione ibrida che vuole connettere la realtà sostenibile di “natura, cultura, cibo ed energia” con le ormai mature tecnologie di prossimità orientate al dialogo tra umano e il mondo Internet of Things (IoT). E l’attenzione in rete verso l’evento segna nell’ultimo bimestre 2013 un +77% rispetto al bimestre precedente.
La cultura digitale deve andare di pari passo con l’evoluzione tecnologica non sono sufficienti le abilitazioni tecnologiche e quelle legislative per avviare il cambiamento, ma contano gli aspetti sociali, culturali e organizzativi. Ecco perché, quello delle Smart City e Smart Society, non è un tema da affrontare soltanto da un punto di vista tecnologico/legislativo, ma anche ripensando le organizzazioni come sistemi sociali aperti in cui le persone abbiano un ruolo costantemente cooperativo e collaborativo.
Partendo proprio da questioni di ordine sociologico, individuando la necessità di percorsi di cooperazione per la gestione del Bene Comune, il workshop sarà occasione di approfondimento di e formulazione di ipotesi di lavoro su una materia tanto interessante quanto complessa.
http://www.dig-it.it/2016/10/05/smart-society-smart-cities-digit16/
Dopo la dichiarazione del Ministro Poletti (“Giovani in fuga? Alcuni è meglio non averli tra i piedi”, 19 dic. 2016), si approfondisce il tema del rapporto tra istituzioni e giovani, che nel corso degli anni ha registrato parecchie dichiarazioni dei politici con riscontri negativi tra le nuove generazioni, a partire dai “Bamboccioni”
dell’allora Ministro Padoa Schioppa (2007). Questa relazione di fiducia/sfiducia viene misurata dalla capacità della politica di risolvere problemi delle nuove generazioni e dall’attenzione - anche mediatica - della classe dirigente nei confronti dei giovani. Giovanni Campagnoli, 19 dic. 2016.
Project management per la cultura (novembre / dicembre 2015)Giovanni Campagnoli
Quattro incontri di Hangar Piemonte (www.hangarpiemonte.it) rivolti ad operatori / innovatori culturali, sui seguenti argomenti:
Dal sogno al progetto il passaggio dal desiderio acceso da un’idea, alla formalizzazione
La pianificazione strategica delle attività culturali e lo sviluppo di nuovi prodotti culturali
L’organizzazione delle attività culturali
Project management e riuso/rigenerazione di spazi vuoti
Gli incontri sono stati curati da Giovanni Campagnoli.
(2012), Linee guida europee in materia di gioventù, TrentoGiovanni Campagnoli
Provincia Autonoma di Trento, Assessorato alle Politiche giovanili
Trento, 20 settembre 2012
incontro con referenti tecnici e politici delle politiche giovanili, La stagione del biancospino
giovanni campagnoli
(2010), L'evoluzione dei compiti ed il ruolo delle Politiche giovanili in Ita...Giovanni Campagnoli
FORUM NAZIONALE GIOVANI - MINISTERO GIOVENTU'
ROMA, 16 DICEMBRE 2010
Sede del Parlamento Europeo
Quali (in)efficienze per le politiche giovanili in Italia
giovanni campagnoli, L'evoluzione dei compiti ed il ruolo delle Politiche giovanili in Italia
18. Giovanni Campagnoli - Nuove generazioni interpreti del cambiamento: desiderio, competenze e reti come motore, mezzi e strumenti di nuove imprese
Numero di lavoratori nel settore della cultura (in migliaia)
Italia: solo l'1,3% degli occupati totali [Censis, 2014]
Nuovi giacimenti occupazionali: il settore cultura in Italia
L’Italia ha il doppio delle bellezze della Francia e metà dei visitatori...
35. Creatività
Oggi le nuove start up giovanili si avviano soprattutto
grazie alla dimensione di know how, creatività, innovazione
Giovanni Campagnoli - Nuove generazioni interpreti del cambiamento: desiderio, competenze e reti come motore, mezzi e strumenti di nuove imprese
Divenire
imprentiviti
36. I nuovi mestieri e le nuove imprese si sviluppano sulla “coda
lunga”, si passa dal mercato di massa alla massa di mercati...
N° persone
N° nuove professioni
Economie di nicchia,
c o n a l t o v a l o r e
inespresso, locale,
sociale, culturale, che
non richiedono grossi
investimenti di capitale,
sono labour intensive,
scartate dalle grandi
imprese perché non
convenienti a loro.
37. Innovazione sociale:
problemi sociali, la cui soluzione è affidata all’impresa
sociale (con la PA partner ed il Profit) e dove la
creazione di valore avviene grazie alla relazionalità (e
non alla “burocrazia”) e quindi in modo orizzontale
«Non si tratta di aggiungere cose,
ma di rendere le cose più semplici»
– Jack Dorsey, creatore di Twitter –
Innovazione non è “mainstream”
L’innovazione sociale produce “beni comuni”
42. Imprese creative....(non industria creativa...)
Creatività è saper trovare una soluzione nuova
applicandola ad un contesto noto, riuscendo così ad
individuare un bacino di occupabilità locale (v.“Silicon
Valley”) ad alto contenuto di valore sociale e/o
culturale, educativo, artistico, o relativo agli ambiti dei
servizi al turismo e valorizzazione ambientale,
comunicazione e informazione, green economy.
Sono tutti ambiti considerati “a basso contenuto di
investimento” e quindi non tecnologici, dove il mix “idea e
persone” prevale sul capitale investito
Giovanni Campagnoli - Nuove generazioni interpreti del cambiamento: desiderio, competenze e reti come motore, mezzi e strumenti di nuove imprese
46. 17
8
8
8
8
L’innovazione può rappresentare
un nuovo ascensore (sociale o
tecnologico) per chi vuole
emanciparsi salendo dal basso
verso l’alto nell’affinamento delle
competenze o per chi viceversa
muovendosi dall’alto verso il
basso vuole riscoprire o
recuperare dimensioni più
umane, conviviali e operative.
LA CENTRALITÀ DEL “CANTIERE” PUÒ ANCHE
DIVENTARE VOLUTAMENTE “INEFFICIENTE”, MA NON
PER QUESTO INEFFICACE…..ANZI !!!!
47. Creatività è saper trovare una soluzione nuova
applicandola ad un contesto noto (UE).
53. Il PROGETTO di PROCESSO = il percorso (comunicazione) e l’importanza del “design del
processo”
40
30
20
10
T.1 T.2 T.3 T.4 T.5 T.6 T.7
RI-APERTURA
COLONIZZAZIONE
CONSOLIDAMENTO
SVILUPPO
AVVIO DEFINITIVO
RIUSO MINIMO
calls
- la “gestione dell’attesa”, del “frattempo creativo” (dal “subito” / “qui e ora” (T.1), con
piccole attività locali differenziate)
- la piccola scala genera grandi impatti: il successo (al tempo T.7) è proporzionale
all’utilità percepita dal territorio delle progettazioni (evitando il rischio della “cattedrale nel
deserto”).
Giovanni Campagnoli per Rete Iter - 2017
57. Percorso descrivibile più facilmente a posteriori
Contesto dinamico, imprevedibile, ad ostacoli removibili e non
58. 1. Il team
2. Capitalizzazione
3. Forma giuridica
4. Contrattualistica
5. Budgeting
6. Cosa si fa (Portafoglio prodotti*)
7. Fund raising
8. Avvio progetto
9. Partnership e coinvolgimenti
10. Avvio colonizzazione spazio
* ogni progetto ha una sua “scheda”
59. Generare lavoro e sostenibilità in “organizzazioni ibride”, dal
“di dentro” (non dal basso…)
62. Successo azienda =
Strategia Execution
x
(Tempo di realizzo)
2
Successo azienda: non è importante essere conosciuti, ma
riconosciuti in base ad elementi distintivi di unicità
La “formula” del successo dell’azienda
70. Riempire il vuoto con talento, competenze, idee, arte, cultura, innovazione
71.
72.
73. Rigenerazione: apprendimenti del percorso di Remixing cities
1. La rigenerazione non sviluppa logiche da “opere pubbliche” e “consegna chiavi in
mano”, ma dà vita ad un CANTIERE ANIMATO, dove il progetto è anche il processo
creando - nello spazio e nel tempo - un ECOSISTEMA VIVENTE
2. la CONTAMINAZIONE tra il LAVORO e la BELLEZZA diventa la
CARATTERISTICA DISTINTIVA di tutte le REALTÀ attive in percorsi di riuso /
rigenerazione / valorizzazione
3. si sviluppa una CITTADINANZA CREATIVA / CULTURALE che aspira ad avere
uno SPAZIO “AFFETTIVO” di lavoro: che sia un castello o una vigna, che sia una
villa o un territorio …, deve essere un luogo che mette insieme FATICA,
BELLEZZA, CONDIVISIONE e CONTAMINAZIONE che, a partire da questi temi, ne
sia generativo dando senso, costruendo reti e comunità di lavoro creativo che
nessun algoritmo e/o tecnologia potrà rendere conveniente sostituire.
4. Nasce il “progetto di processo” (v. più avanti)
74. PRODOTTI CULTURALI: QUATTRO DIMENSIONI CHIAVE
PROGETTAZIONE
SOSTENIBILITA’
economica / finanziaria
GOVERNANCE /
ORGANIZZAZIONE
REALIZZAZIONE:
aspetti tecnici e
burocratici
75. Nel Rinascimento, la cultura era ricchezza, bellezza, finanza,
potere, città d'arte e repubbliche marinare, v i Medici
76.
77.
78.
79. Italia, Paese della “bellezza diffusa” ... in piccoli centri...
- 40.000 beni di interesse culturale (cioè storico, artistico, architettonico presenti negli elenchi
delle Soprintendenze);
- 4.588 in musei pubblici e privati censiti dall’Istat;
- 1.200 Festival a carattere culturale (Censis);
- 17.600 eventi e sagre ogni anno (secondo il portale www.eventiesagre.it) .
Crisi di “eccesso di offerta” (v. ingressi musei)
80.
81.
82.
83. Contemporaneamente va attivato un percorso per la
creazione di un “ecosistema” locale funzionale al
promuovere innovazione sociale sul territorio
84. spazio di connessione tra giovani, territorio,
impresa, generazioni e innovazione.
Co-wo Fab Lab
INCUBATORE DI IDEE
Conf
Coop
Conf
Comm
Conf
Artigi
Conf
Agri
Imprese
innovative Creativi
Designer
Musicisti
co
workers
Luogo di rappre-
setazione dell’
innovazione locale
smart
workers
SCUOLE
Studenti
Associa-
zionismo
Makers
Artisti
Start
uppers
Fotografi
Azione 1: hub
per idee innovative
91. Il Team e l’organizzazione: ESSERE IMPRENDITIVI
I passaggi chiave:
1) si deve individuare un’opportunità;
2) si devono combinare risorse per costruire
un’organizzazione capace di trarre valore
dall’opportunità;
3) si deve gestire l’iniziativa in modo da limitare il
rischio e l’incertezza associati al lancio di una nuova
iniziativa;
4) sviluppare processi di comunicazione che crea
valore
5) sviluppare resilienza.
92.
93. Nuovi approcci alle previsioni di sostenibilità dei progetti di riuso degli spazi
94. Creative labour intensive (es. micro-lavori
creativi, esecutivi, dell’intrattenimento)
Botteghe “neo rinascimentali” per
l’apprendimento di competenze per i nuovi
lavori, ricerca,
Nuove pratiche di reciprocità /inclusione/
cittadinanza (es orti sociali, running, pic nic)
Sedi di organizzazioni/start up che
trasferiscono le proprie attività nell’area
La gestione della sostenibilità complessiva dei progetti di rigenerazione avviene con
la ricerca di equilibri che individuano “prodotti” che cedono risorse ad altri che ne
necessitano, perché producono alta utilità culturale / sociale, ma non ricavi sufficienti a
coprire i costi.
A seconda delle situazioni, si parla di microscala, grandi superfici, ma si può parlare anche di città
della cultura, di distretto culturale. Tutto ciò sempre ad alto coinvolgimento di piccole realtà (che
però danno grandi impatti…), molto site specific. Non è un progetto che porta con sé logiche
speculative e/o espansive, ma di riuso/ rigenerazione (e questo non è scontato in Italia). E’ infatti una
valorizzazione d’uso, non immobiliare, che si avvia con un presidio, per un city making development.
- ISTITUZIONI CULTURALI
- ENTI DI FORMAZIONE
- FESTIVAL
- INDUSTRIE CULTURALI CREATIVE
- SPETTACOLO DAL VIVO
- PARTNERSHIP DELLA CULTURA
- SPONSORSHIP
95. La spesa giornaliera pro-capite di un cicloturismo con e-bike è di 180,00
euro al giorno, quella degli stranieri in Italia per svago e vacanza è di
113,65 euro.
96. Follow up di Remixing cities: verso la definizione di un modello e di una prassi operativa