UNO STUDIO DA R-INNOVARE: FACCIAMO SPAZIO ALLE NOVITA’ DIDATTICHEbonifai franca
Confronto metodologico tra la Flipped Classroom e gli EAS (Episodi di Apprendimento Situati) presentati negli aspetti didattici e tecnologici più vicini tra loro.
School in the Cloud è un ambiente di apprendimento digitale auto-organizzato (Self Organized Learning Enviroment) con l’obiettivo di rimotivare ragazzi a rischio di drop-out scolastico ed implementare l’interesse e le competenze per le lingue straniere.
Il nostro progetto prende spunto dai lavori e dalle sperimentazioni di Sugata Mitra, docente della Newcastle University e ha l’obiettivo di creare una scuola dove i ragazzi possano esplorare ed imparare da soli ed insegnare gli uni agli altri grazie alle nuove tecnologie ed Internet. Abbiamo così realizzato, all’interno del Centro di Formazione Professionale Ticino Malpensa di Somma Lombardo, un ambiente di apprendimento digitale auto-organizzato (Self Organized Learning Enviroment) con l’obiettivo di rimotivare i ragazzi a forte rischio di drop-out scolastico ed implementare l’interesse e le competenze per le lingue straniere.
Sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie digitali che fanno ormai parte della nostra vita come tablet, wi-fi, App e social network, utilizzando dinamiche di autorealizzazione e auto motivazione, abbiamo riportato gli studenti al centro del processo formativo ed educativo.
UNO STUDIO DA R-INNOVARE: FACCIAMO SPAZIO ALLE NOVITA’ DIDATTICHEbonifai franca
Confronto metodologico tra la Flipped Classroom e gli EAS (Episodi di Apprendimento Situati) presentati negli aspetti didattici e tecnologici più vicini tra loro.
School in the Cloud è un ambiente di apprendimento digitale auto-organizzato (Self Organized Learning Enviroment) con l’obiettivo di rimotivare ragazzi a rischio di drop-out scolastico ed implementare l’interesse e le competenze per le lingue straniere.
Il nostro progetto prende spunto dai lavori e dalle sperimentazioni di Sugata Mitra, docente della Newcastle University e ha l’obiettivo di creare una scuola dove i ragazzi possano esplorare ed imparare da soli ed insegnare gli uni agli altri grazie alle nuove tecnologie ed Internet. Abbiamo così realizzato, all’interno del Centro di Formazione Professionale Ticino Malpensa di Somma Lombardo, un ambiente di apprendimento digitale auto-organizzato (Self Organized Learning Enviroment) con l’obiettivo di rimotivare i ragazzi a forte rischio di drop-out scolastico ed implementare l’interesse e le competenze per le lingue straniere.
Sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie digitali che fanno ormai parte della nostra vita come tablet, wi-fi, App e social network, utilizzando dinamiche di autorealizzazione e auto motivazione, abbiamo riportato gli studenti al centro del processo formativo ed educativo.
Knowledge Management per la Sicurezza sul LavoroStefano Fiaschi
Presentazione della tesi di Master di II livello “Knowledge.com”, organizzato dall’Università di Roma “Sapienza", Facoltà di Scienze della Comunicazione.
Seminari sulla ristorazione collettiva, nell'ambito del corso di Arredamento. Corso di Laurea per Dietisti, facoltà di medicina Campus Bio-medico, Roma.
Lezione n. 5 Gli impianti nelle cucine industriali.
L'Età della Partecipazione, inaugurata dalla Rete, è carica di promesse: cittadinanza attiva, consumo consapevole, creatività diffusa, intelligenza collettiva, saperi condivisi, scambio di conoscenze. Tuttavia, se ci si aspetta di vederla sorgere all'orizzonte come un'alba scontata e inevitabile, si finirà per trasformarla nel suo contrario, producendo una nuova, vasta massa di esclusi
Knowledge Management per la Sicurezza sul LavoroStefano Fiaschi
Presentazione della tesi di Master di II livello “Knowledge.com”, organizzato dall’Università di Roma “Sapienza", Facoltà di Scienze della Comunicazione.
Seminari sulla ristorazione collettiva, nell'ambito del corso di Arredamento. Corso di Laurea per Dietisti, facoltà di medicina Campus Bio-medico, Roma.
Lezione n. 5 Gli impianti nelle cucine industriali.
L'Età della Partecipazione, inaugurata dalla Rete, è carica di promesse: cittadinanza attiva, consumo consapevole, creatività diffusa, intelligenza collettiva, saperi condivisi, scambio di conoscenze. Tuttavia, se ci si aspetta di vederla sorgere all'orizzonte come un'alba scontata e inevitabile, si finirà per trasformarla nel suo contrario, producendo una nuova, vasta massa di esclusi
Unison consorzio di cooperative, 17/01/2015
La Relazione Educativa Multicanale. Sapere, Saper Fare, Saper Essere 2.0
Matteo Locatelli
quali competenza servono per confrontarsi con la Touch generation e i nativi fdigitali nella pratica educativa? qual è il nuovo spazio della relazione mediata tecnologicamente con bambini e adolescenti? quanta consapevolezza abbiamo rispetto alla saggezza digitale?la scuola è pronta al futuro?
Cooperativa Integrazione: Esperienze e buone pratiche del Laboratorio di Didattica Speciale
Istituto Comprensivo G. Falcone Copertino Lecce
Scuola Inclusiva. Percorsi di ricerca metodologico-didattici che permettano di migliorare il successo formativo di ogni alunno
Augmented Didactics - Teach the Teacher Edition
Why APPs are important for Education
(consciousness, multiple intelligence, disruptive innovation in educational and evaluation solutions)
How to Implement Educational Tools and Processes merging digital and traditional solutions
#DigitaLogico, ovvero dagli strumenti alle emozioni: il caso Ecologica Navigl...AlbertoRiva
Digitale o analogico? NON è il problema: quando ci carichiamo di aspettative tenendo il focus sugli strumenti e senza considerare le PERSONE, che siamo e che abbiamo in azienda e fuori, allora restiamo al palo, il tempo passa e non otteniamo i risultati sperati.
Abbiamo aperto gli occhi e messo le lenti giuste: un invito a cambiare musica, #DigitaLogico, ovvero dagli strumenti alle emozioni.
Un assaggio? Eccolo qui, una piccola frase rivolta a Chance Giardiniere, colta da un grande film: "tu hai il grande dono di essere naturale, è una grande virtù amico mio!"
In pratica: essere se stessi, e farlo uscire davvero, la cosa più FACILE al mondo, e la più DIFFICILE, una volta compiuti i 3 anni!
I social network e il web? Arrivano lo stesso, ma solo DOPO…
Questa è la storia che abbiamo raccontato al Social Case History Forum 2016.
2. PROGRAMMA DELL’INCONTRO
• Cos’è (chi è) Mostrischio?
• Articolazione del progetto
• Modalità didattiche
• A chi è destinato
• Da chi può essere tenuto
• Il ruolo dell’insegnante e il coinvolgimento dei genitori
• Quanto costa (…nulla!)
• I risultati ottenuti
• “E io che posso fare?”
3. COS’È MOSTRISCHIO?
“A caccia di Mostrischio!” è un progetto sperimentale e
partecipato di promozione della sicurezza e della salute
destinato ai bambini della scuola primaria
• Sperimentale: perché aperto alle sperimentazioni e
attuato in due (tre?) edizioni “pilota”
• Partecipato: perché è prevista la partecipazione e
l’interazione di diversi soggetti nel percorso didattico
(bambini, genitori, formatore, insegnante, …)
La nascita del progetto…
4. OBIETTIVI DI MOSTRISCHIO
Mostrischio ha l’obiettivo di:
• promuovere nei bambini la prevenzione e la sicurezza
come valori fondamentali per sé e la propria “comunità”
• sviluppare nei bambini una maggiore consapevolezza
dei pericoli presenti nei diversi ambiti della quotidianità e
dei comportamenti corretti per ridurre i rischi presenti
• esplorare le percezioni e le idee dei bambini sulla
sicurezza negli ambiti dove loro o i loro genitori vivono e
lavorano
5. CHI È MOSTRISCHIO?
• è un mostriciattolo che minaccia l’incolumità della
famiglia Pericoloni e di ognuno di noi
• è un artificio creato per rendere tangibile e concreto ai
bambini il concetto di pericolo e di rischio
I bambini dovranno aiutare la famiglia Pericoloni a mettere
in gabbia il perfido mostro e guadagnarsi il titolo di
“cacciatore di Mostrischio”
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13. ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO
Mostrischio è un percorso didattico in più incontri in cui i
bambini sono “accompagnati per mano” dal formatore
• 1° incontro: presentazione dei personaggi e creazione di
associazioni positive; sicurezza scolastica
• 2° incontro: sicurezza domestica
• 3° incontro: sicurezza stradale
• 4° incontro: sicurezza sul lavoro, consegna dei diplomi,
premiazione e festa finale
Ogni incontro ha una durata di circa 2-3 ore
La frequenza degli incontri è discrezionale
14. MODALITÀ DIDATTICHE
Differenti da una tradizionale lezione frontale
Utilizzo costante di strumenti quali:
• gioco individuale e di squadra
• role-play
• visione di audiovisivi (estratti di film o cartoni animati)
• esperienze dirette
• interazione bambino-formatore e bambino-bambino
Mostrischio diverte e crea associazioni positive alla sicurezza
15. A CHI È RIVOLTO MOSTRISCHIO?
Mostrischio è stato ideato per bambini della scuola primaria
Nelle sue prime edizioni è stato provato con successo in due
classi terze (8-9 anni), ma il progetto così come illustrato
nelle Linee Guida è utilizzabile senza particolari
modifiche anche nelle classi quarte e quinte
È facilmente adattabile anche a bambini di età minore,
previa verifica da parte di personale esperto
16. CHI PUÒ TENERE MOSTRISCHIO?
Mostrischio non richiede competenze specifiche di
sicurezza ma solo buone doti relazionali e comunicative
Le Linee Guida sono “autoportanti” e possono essere usate
• tali e quali
• come base per costruire varianti e integrazioni
Mostrischio può quindi essere tenuto da un genitore
volenteroso, da un insegnante, da un educatore, …
Nel caso di un insegnante, quest’ultimo non deve coincidere
con quello che ospita il progetto nelle sue ore
17. IL RUOLO DELL’INSEGNANTE
L’insegnante “ospitante” ha un ruolo fondamentale
Durante gli incontri è determinante per:
• la sua conoscenza dei bambini, delle loro peculiarità, delle
eventuali difficoltà e delle dinamiche di gruppo
• la gestione ottimale dei tempi e degli interventi
•…
Tra un incontro e l’altro è cruciale per:
• rinforzare i concetti appresi mediante consegne,
approfondimenti, discussioni
• creare aspettativa e preparare l’incontro successivo
•…
18. COINVOLGIMENTO DEI GENITORI
“Da’ vita a buoni esempi e sarai esentato dallo scrivere delle
buone regole” - Pitagora
Il modello comportamentale dei bambini della scuola
primaria rimane quello dei propri genitori
Mostrischio coinvolge i genitori per:
• invitare a modelli comportamentali costruttivi
• incoraggiare i bambini a cercare, ridurre ed eliminare i rischi
• mettere loro stessi in pratica quanto i bambini suggeriranno
Coinvolgimento minimo:
• avviso o incontro prima dell’inizio del progetto
• incontro conclusivo al termine del progetto
19. COSTI DEL PROGETTO
Mostrischio è un progetto totalmente libero e gratuito
Tutto il materiale didattico già disponibile o disponibile in
futuro grazie ad INAIL sarà liberamente utilizzabile
Mostrischio è un progetto volutamente “povero” nei
materiali e negli strumenti didattici
Il costo di realizzazione dell’intero progetto per 1-2 classi è
stimabile in circa 150-200 € (escluso materiale informatico)
20. E I RISULTATI?
Mostrischio “funziona”!
Al di là dell’entusiasmo dei bambini, lo attestano i
questionari compilati dai genitori al termine del progetto
• “… è successo qualcosa di magico e di speciale…”
• “… non mancano le occasioni per riprenderci e consigliarci..”
• “… progetto molto importante…”
• “… nuova attenzione che ha acquisito…”
• “… in auto vengo ripreso se uso il cellulare…”
• “… quando mi avvicino alle strisce mi dice di controllare…”
• “… un’esperienza che servirà nella loro vita da grandi…”
• “… facendomi spostare la padella col manico sporgente…”
21. CARATTERISTICHE DEL PROGETTO
Riassumendo: principali caratteristiche di Mostrischio
• Efficace nel raggiungere i suoi obiettivi
• Organico; sicurezza a 360°
• Strutturato in un percorso unitario
• Replicabile facilmente
• Interattivo e dinamico
• Semplice ed economico da organizzare
• Aperto alle sperimentazioni
• Fondato su solide basi pedagogiche
22. E IO CHE POSSO FARE?
Mostrischio ha bisogno di voi!
Cerchiamo volontari per addestrare nuovi “cacciatori di
Mostrischio” e per testare il progetto nella propria realtà
Non emuli del progetto ma autori e sperimentatori essi
stessi con l’obiettivo di far crescere Mostrischio e farlo
giungere a sempre più bambini
Siamo a vostra disposizione!
23. REQUISITI MINIMI
Per evitare di snaturare la filosofia del progetto sono stati
definiti alcuni requisiti minimi:
• Articolazione su più incontri
• Coinvolgimento dei genitori
• Presenza di due adulti durante gli incontri
• Rinforzo da parte dell’insegnante tra un incontro e l’altro
• Modalità didattiche basate sul gioco
• Disponibilità a condividere le proprie modifiche
• Gratuità del progetto e libera distribuzione del materiale
24. FUTURI SVILUPPI
• Completamento dello sviluppo grafico del progetto
• Redazione ufficiale delle Linee Guida
• Nuovi argomenti da sviluppare (es. Primo Soccorso, raccolta
differenziata, simulazioni di emergenza…)
• Maggiore formalizzazione del coinvolgimento dei genitori