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BPCO e Insufficienza
Respiratoria nel Sonno.
  Scelte Terapeutiche

  Dott.ssa Antonella Puorto
  Latina 19 Novembre 2011
INTRODUZIONE
                             AWAKE Meeting
                             February 4, 2009
                   Anstella Robinson, MD FCCP FAASM

   Le variazioni respiratorie durante il sonno possono
    incrementare le anomalie dello scambio gassoso già presenti
    nei soggetti con BPCO
                                                      aritmie cardiache
   La conseguente ipossiemia può portare a ipertensione
                                                      polmonare secondaria

                                                      morte prematura

   Oltre il 40% dei pazienti con BPCO lamentano disturbi del
    sonno compresi la riduzione del tempo del sonno e continui
    risvegli.
INTRODUZIONE

Generalmente i pazienti con BPCO lamentano una
maggiore sonnolenza diurna rispetto a quelli senza
malattie respiratorie, anche se gli effetti di questa, sulla
funzione diurna e sulla qualità della vita non sono stati
studiati.
QUALI SONO I CAMBIAMENTI RESPIRATORI
               NEL SONNO?
Durante il sonno il tasso metabolico diminuisce (es:
  metabolismo basale)

La risposta delle vie respiratorie ad input chimici e meccanici
  corticali è ridotta (Driver Respiratorio)

L'aumento della pCO2 e la riduzione della PO2 nel sangue
   arterioso sono una risposta fisiologica al sonno

La riduzione del volume tidal (Volume corrente) e della
  ventilazione/minuto sono conseguenze naturali del sonno.
COME SI DIFFERENZIA LA FUNZIONE
      RESPIRATORIA NELLA BPCO ?

Le normali modificazioni respiratorie correlate allo stato
di sonno possono portare a riduzione dello scambio dei
gas che esita in ipoventilazione
 ipossia
 ipercapnia (in particolare in sonno REM)
desaturazione       arteriosa   (dovuta    a   mancata
corrispondenza fra ventilazione e perfusione)

.
COME SI DIFFERENZIA LA FUNZIONE
        RESPIRATORIA NELLA BPCO ?
                                                      della contrattilità
                                                      diaframmatica
L’ipercapnia può portare ad una ulteriore riduzione
                                                      risposta ventilatoria



L'ipossia può provocare come riflesso una risposta eccitatoria delle
fibre muscolari (Arausal)



L’aumenta resistenza delle vie aeree può provocare
broncocostrizioni esagerate clinicamente significative
COME SI DIFFERENZIA LA FUNZIONE
           RESPIRATORIA NELLA BPCO ?
                                    Inoltre

   Ipotonia dei muscoli respiratori (intercostali)
   Spostamento del diaframma quando il paziente è sdraiato (supino)
   Diminuzione della capacità polmonare durante il sonno.




    Riduzione di Capacità Funzionale Residua


               Alterazione nel rapporto Ventilazione/Perfusione
                    con ulteriore incremento dell’ipossiemia
QUALI PAZIENTI AFFETTI DA BPCO DESATURANO
           DURANTE IL SONNO E PERCHE?

   Il grado di desaturazione arteriosa di ossigeno è poco
    correlato con le misure della funzione polmonare
    (soprattutto in termini di FEV1)

    La saturazione arteriosa di ossigeno durante la veglia è
    considerata il miglior predittore di desaturazione del sonno
    nei pazienti con BPCO.

   I pazienti bronchitici cronici propriamente detti, (blue
    bloated) hanno la migliore correlazione tra i valori di
    saturazione di O2 da svegli e la minima saturazione di O2
    durante il sonno.
QUALI PAZIENTI AFFETTI DA BPCO DESATURANO
        DURANTE IL SONNO E PERCHE?


I pazienti ipossiemici durante la veglia sono in genere
trattati con ossigeno supplementare.

Tuttavia coloro la cui saturazione di O2 è già al limite
durante la veglia, ma che non soddisfano i criteri per
l'ossigeno     supplementare,      possono       sviluppare
ipossiemia clinicamente significativo durante il sonno.
QUALI PAZIENTI AFFETTI DA BPCO DESATURANO
        DURANTE IL SONNO E PERCHE?


Fletcher e colleghi hanno valutato gli scambi gassosi e
l'emodinamica cardiopolmonare in un gruppo di pazienti affetti da
BPCO con desaturazione di ossigeno borderine pari a        PaO2>
60mmHg che avevano significativa desaturazione notturna di
ossiemoglobina (NOD) e li hanno confrontati ai pazienti con simile
emodinamica polmonare, ma non soggetti a NOD
QUALI PAZIENTI AFFETTI DA BPCO DESATURANO
       DURANTE IL SONNO E PERCHE?

Alcuni studi (Fletcher   et al.) hanno evidenziato che la
PaO2 è più bassa         (12 mmHg)       nei soggetti con
desaturazione (NOD)      notturna rispetto a quelli senza
desaturazione

I rapporti della PO2 arterioso/alveolare sono risultati più
anomali nei soggetti con NOD rispetto a quelli senza NOD
COESISTENZA DI COPD ED OSAS - SINDROME DA
   “SOVRAPPOSIZIONE” – Overlap Syndrome


Gli studi epidemiologici dimostrano che, contrariamente
a quanto si potrebbe pensare, la prevalenza di OSAS nei
pazienti con BPCO è simile a quella in una popolazione
della stessa età senza BPCO.

La sovrapposizione (overlap) di BPCO e OSAS è
associata ad una più grave ipossiemia durante il sonno.
COESISTENZA DI COPD ED OSAS - SINDROME DA
               “SOVRAPPOSIZIONE”


   Il valore medio di SaO2 è più basso nei pazienti con
    BPCO e OSAS ed il tempo trascorso in desaturazione è
    più lungo rispetto a quelli con solo OSAS

   La maggior parte dei pazienti con sola OSAS tende a
    normalizzare i livelli di SaO2 tra una apnea e l’altra,
    mentre quelli con BPCO coesistente possono essere più
    ipossiemici già all'inizio dell’ apnea successiva.
COESISTENZA DI COPD ED OSAS - SINDROME DA
           “SOVRAPPOSIZIONE”


Pertanto i pazienti con BPCO e OSAS coesistenti sono
particolarmente inclini alle complicanze dell’ ipossiemia
quale ad esempio il cuore polmonare
COESISTENZA DI COPD ED OSAS - SINDROME DA
               “SOVRAPPOSIZIONE”


   Lo studio Sleep Heart Health Study (1132 partecipanti con BPCO
    moderata e OSAS) ha concluso che:

   La comorbidità BPCO-OSAS è un evento casuale

   Un legame fisiopatologico comune è improbabile

   Tuttavia un rapporto FEV1/FVC <65% aumenta il rischio di
    desaturazione arteriosa durante il sonno soprattutto nei pazienti
    con BPCO e OSAS rispetto a quelli con solo uno dei due disturbi.
ARITMIE CARDIACHE

   Nei pazienti con BPCO e SaO2 <80% gli studi mostrano
    un quadro cardiaco caratterizzato da:

    -> contrazioni atriali e ventricolari premature multiple ed
    altre anomalie.

    Quindi    l’ipossiemia  sostenuta    contribuisce alla
    disfunzione miocardica e allo scompenso cardiaco in
    questo sottogruppo di pazienti con BPCO.
MORTALITA’
I pazienti con BPCO hanno una maggiore
probabilità di morire nel sonno?

Alcuni studi suggeriscono che la prolungata
desaturazione arteriosa di ossigeno durante il
sonno aumenti il rischio di morte, specialmente
durante le riacutizzazioni della BPCO.
MORTALITA’
In uno studio condotto da Fletcher e altri, 169 pazienti
con BPCO e valori diurni di PaO2> 60 mmHg sono stati
confrontati con pazienti con e senza NOD.

I risultati mostrano             che la mortalità     era
significativamente più alta tra i pazienti con NOD.
Trattamento del Paziente BPCO con OSAS

Trattamento ventilatorio adeguato al paziente( NIPPV)
Ossigenoterapia durante la notte


                  Fisiokinesiterapia




             Trattamento di base della malattia BPCO
Trattamento ventilatorio adeguato al paziente,
       Ossigenoterapia durante la notte

 CPAP   – Principale trattamento dell’OSAS

 Bi-Level


 BPAP   o NPPV in ipercapnia notturna
LTOT
 LaLTOT migliora la sopravvivenza in
 alcuni pazienti con BPCO (Pa
 O2<60mmHg)

 LTOT non sembra migliorare la
 sopravvivenza in quelli con ipossiemia
 moderata e sole desaturazioni notturne
Trattamento della malattia: Linee Guida GOLD
                             2011
         I: Lieve                     II: Moderato                       III: Grave                IV: Molto Grave

                                                                                                      VEMS/CVF < 0.7

                                                                                                       VEMS < 30%
                                                                     VEMS/CVF < 0.7                     del predetto
                                                                                                 o VEMS < 50% del predetto
                                    VEMS/CVF < 0.7               30% < VEMS < 50% del                più insufficienza
         VEMS/CVF < 0.7                                                                             respiratoria cronica
                                                                         predetto
                                   50% < VEMS < 80%
          VEMS > 80%                 del predetto
           del predetto


           Smettere di fumare.Riduzione attiva degli altri fattori di rischio.Vaccinazione antinfluenzale e antipneumococcica
                              Aggiungere broncodilatatori a breve durata d’azione (quando necessario)
                                 Aggiungere un trattamento regolare con 1 o + broncodilatatori a lunga durata d’azione;
                                                              Aggiungere riabilitazione
                            80------70------60------50                 Aggiungere glucocorticosteroidi inalatori*
                                                                                                    Aggiungere ossigeno-terapia
                                                                                                           a lungo termine
                                                                                                       in caso di insufficienza
                                                                                                       respiratoria Prendere
                                                                                                     in cosiderazione la terapia
                                                                                                               chirurgica
* Le autorità regolatorie Europea (EMEA) e Italiana (AIFA) hanno approvato l’uso della combinazione
       salmeterolo fluticasone in pazienti sintomatici con VEMS pre-broncodilatatore <60%.          22

                                           © 2011 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it
Patogenesi della BPCO
Infiammazione                              Disfunzione
                                           muco-ciliare
vie aeree



      Il trattamento è quindi orientato alla
      riduzione dell’ostruzione bronchiale che
      richiede il broncodilatatore e sulla presenza
      dell’infiammazione cronica che richiede il
                  AIRFLOW LIMITATION
      corticosteroide inalatorio

 Ostruzion                                Cambaimenti
 e vie aeree                              strutturali
Terapia Farmacologica

    Broncodilatatori

                       Broncodilatatori
                       B2 Adrenergici     Sinergia d’azione

Broncodilatatore       Corticosteroidi
antimuscarinico        Inalatori
Messaggi dai Grandi Trials
  clinici Randomizzati
Risultati STUDIO TORCH
       Tasso di esacerbazioni moderate-gravi in 3 anni
                                             -43% gravi con aggiunta di OCs
             Numero medio di esacerbazioni/anno

           1.2        1.13
                                  25% riduzione

                                0.97*
             1                                  0.93*
                                                                0.85*†‡
           0.8

           0.6

           0.4
           0.2

             0
    Placebo=         Placebo    SALM               FP          SALM/FP
      •SABA
•Anticol Short-act                  Trattamenti
       •OC
   •Teofilline                 *p < 0.001 vs placebo; †p = 0.002 vs SALM; ‡p = 0.024 vs FP
Risultati Qualita’ vita STUDIO TORCH
                      SGRQ Punteggio totale
               Variazione media corretta del punteggio totale del SGRQ
         3
         2                                                                                            Placebo

         1                                                                                  *         SALM
         0                                                                                            FP
                                                                                            †

        –1                                                                                  ††        SALM/FP
        –2
        –3
                                                                                                 Un punteggio
        –4                                                                                       di -4 punti è
        –5                                                                                       clinicamente
                0         24         48    72      96                120             156         percepito dal
                                      Tempo (settimane)                                          paziente!
Numero di 1149             854      781         726        675        635             569
 soggetti 1148             906      844         807        723        701             634
          1155             942      848         807        751        686             629
          1133             941      873         814        773        731             681

*p = 0.057 vs placebo; †p < 0.001 vs placebo; ††p < 0.001 vs placebo, SALM and FP; vertical bars are standard errors
L’analisi dei dati accorpati mostra che:

•La combinazione ICS+LABA riduce il rischio di morte di circa il 20%
rispetto a placebo (p=0.005, 10 volte piu’ significativo del minimo
richiesto!)
•Né tiotropio né i LABA da soli esercitano alcun impatto significativo sulla
mortalità.
Tuttavia……
  Uno studio del Canadian Istitute of Health Research ha confrontato:




Sui Seguenti parametri:

•Il miglioramento del Fev1
•La QoL
•La rriduzione delle Ospedalizzazioni
•La riduzione delle riacutizzazioni
Tiotropio+salmeterolo/fluticasone
                                        RISULTATI


               Tiotropio/salmeterolo



                Tiotropio




                                                     -8,5 Punti


L’associazione Salmeterolo/Fluticasone+Tiotropio ha
migliorato tutti i parametri, con elevata significatività
  statistica vs. Tiotropio e vs Tiotropio+Salmeterolo
QUINDI……




  Ad una diagnosi tardiva,
  nell’80% dei casi già di grado
                                   Le evidenze suggeriscono di adottare un
  moderato alla prima visita
                                   approccio deciso sia con Broncodilatatore
                                   che Antinfiammatorio come l’associazione
                                   LABA+ICS+LAMA

E , a maggior ragione, in quello che somma
         anche disturbi del sonno!
CONCLUSIONI
La gestione della BPCO deve essere
personalizzata per ogni paziente sia
nell’approccio igienico-terapeutico sia per
quanto riguarda la qualità del sonno e il
grado in cui chi soffre di BPCO è colpito dai
cambiamenti nella fisiologia respiratoria
CONCLUSIONI
   Molti pazienti ritengono che l'eccessiva sonnolenza
    diurna sia una           normale conseguenza dell’
    invecchiamento quando invece potrebbe essere parte di
    una condizione curabile.

   Lo studio del sonno puo’ fornire informazioni preziose
    nei pazienti con BPCO.

    La possibile coesistenza di OSAS dovrebbe essere
    considerata nei pazienti con BPCO che riferiscono il
    russare o l'eccessiva sonnolenza diurna.

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Puorto Antonella. BPCO e Insufficienza respiratoria nel sonno. Scelte terapeutiche. ASMaD 2011

  • 1. BPCO e Insufficienza Respiratoria nel Sonno. Scelte Terapeutiche Dott.ssa Antonella Puorto Latina 19 Novembre 2011
  • 2. INTRODUZIONE AWAKE Meeting February 4, 2009 Anstella Robinson, MD FCCP FAASM  Le variazioni respiratorie durante il sonno possono incrementare le anomalie dello scambio gassoso già presenti nei soggetti con BPCO aritmie cardiache  La conseguente ipossiemia può portare a ipertensione polmonare secondaria morte prematura  Oltre il 40% dei pazienti con BPCO lamentano disturbi del sonno compresi la riduzione del tempo del sonno e continui risvegli.
  • 3. INTRODUZIONE Generalmente i pazienti con BPCO lamentano una maggiore sonnolenza diurna rispetto a quelli senza malattie respiratorie, anche se gli effetti di questa, sulla funzione diurna e sulla qualità della vita non sono stati studiati.
  • 4. QUALI SONO I CAMBIAMENTI RESPIRATORI NEL SONNO? Durante il sonno il tasso metabolico diminuisce (es: metabolismo basale) La risposta delle vie respiratorie ad input chimici e meccanici corticali è ridotta (Driver Respiratorio) L'aumento della pCO2 e la riduzione della PO2 nel sangue arterioso sono una risposta fisiologica al sonno La riduzione del volume tidal (Volume corrente) e della ventilazione/minuto sono conseguenze naturali del sonno.
  • 5. COME SI DIFFERENZIA LA FUNZIONE RESPIRATORIA NELLA BPCO ? Le normali modificazioni respiratorie correlate allo stato di sonno possono portare a riduzione dello scambio dei gas che esita in ipoventilazione  ipossia  ipercapnia (in particolare in sonno REM) desaturazione arteriosa (dovuta a mancata corrispondenza fra ventilazione e perfusione) .
  • 6. COME SI DIFFERENZIA LA FUNZIONE RESPIRATORIA NELLA BPCO ? della contrattilità diaframmatica L’ipercapnia può portare ad una ulteriore riduzione risposta ventilatoria L'ipossia può provocare come riflesso una risposta eccitatoria delle fibre muscolari (Arausal) L’aumenta resistenza delle vie aeree può provocare broncocostrizioni esagerate clinicamente significative
  • 7. COME SI DIFFERENZIA LA FUNZIONE RESPIRATORIA NELLA BPCO ? Inoltre  Ipotonia dei muscoli respiratori (intercostali)  Spostamento del diaframma quando il paziente è sdraiato (supino)  Diminuzione della capacità polmonare durante il sonno. Riduzione di Capacità Funzionale Residua Alterazione nel rapporto Ventilazione/Perfusione con ulteriore incremento dell’ipossiemia
  • 8. QUALI PAZIENTI AFFETTI DA BPCO DESATURANO DURANTE IL SONNO E PERCHE?  Il grado di desaturazione arteriosa di ossigeno è poco correlato con le misure della funzione polmonare (soprattutto in termini di FEV1)  La saturazione arteriosa di ossigeno durante la veglia è considerata il miglior predittore di desaturazione del sonno nei pazienti con BPCO.  I pazienti bronchitici cronici propriamente detti, (blue bloated) hanno la migliore correlazione tra i valori di saturazione di O2 da svegli e la minima saturazione di O2 durante il sonno.
  • 9. QUALI PAZIENTI AFFETTI DA BPCO DESATURANO DURANTE IL SONNO E PERCHE? I pazienti ipossiemici durante la veglia sono in genere trattati con ossigeno supplementare. Tuttavia coloro la cui saturazione di O2 è già al limite durante la veglia, ma che non soddisfano i criteri per l'ossigeno supplementare, possono sviluppare ipossiemia clinicamente significativo durante il sonno.
  • 10. QUALI PAZIENTI AFFETTI DA BPCO DESATURANO DURANTE IL SONNO E PERCHE? Fletcher e colleghi hanno valutato gli scambi gassosi e l'emodinamica cardiopolmonare in un gruppo di pazienti affetti da BPCO con desaturazione di ossigeno borderine pari a PaO2> 60mmHg che avevano significativa desaturazione notturna di ossiemoglobina (NOD) e li hanno confrontati ai pazienti con simile emodinamica polmonare, ma non soggetti a NOD
  • 11. QUALI PAZIENTI AFFETTI DA BPCO DESATURANO DURANTE IL SONNO E PERCHE? Alcuni studi (Fletcher et al.) hanno evidenziato che la PaO2 è più bassa (12 mmHg) nei soggetti con desaturazione (NOD) notturna rispetto a quelli senza desaturazione I rapporti della PO2 arterioso/alveolare sono risultati più anomali nei soggetti con NOD rispetto a quelli senza NOD
  • 12. COESISTENZA DI COPD ED OSAS - SINDROME DA “SOVRAPPOSIZIONE” – Overlap Syndrome Gli studi epidemiologici dimostrano che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la prevalenza di OSAS nei pazienti con BPCO è simile a quella in una popolazione della stessa età senza BPCO. La sovrapposizione (overlap) di BPCO e OSAS è associata ad una più grave ipossiemia durante il sonno.
  • 13. COESISTENZA DI COPD ED OSAS - SINDROME DA “SOVRAPPOSIZIONE”  Il valore medio di SaO2 è più basso nei pazienti con BPCO e OSAS ed il tempo trascorso in desaturazione è più lungo rispetto a quelli con solo OSAS  La maggior parte dei pazienti con sola OSAS tende a normalizzare i livelli di SaO2 tra una apnea e l’altra, mentre quelli con BPCO coesistente possono essere più ipossiemici già all'inizio dell’ apnea successiva.
  • 14. COESISTENZA DI COPD ED OSAS - SINDROME DA “SOVRAPPOSIZIONE” Pertanto i pazienti con BPCO e OSAS coesistenti sono particolarmente inclini alle complicanze dell’ ipossiemia quale ad esempio il cuore polmonare
  • 15. COESISTENZA DI COPD ED OSAS - SINDROME DA “SOVRAPPOSIZIONE”  Lo studio Sleep Heart Health Study (1132 partecipanti con BPCO moderata e OSAS) ha concluso che:  La comorbidità BPCO-OSAS è un evento casuale  Un legame fisiopatologico comune è improbabile  Tuttavia un rapporto FEV1/FVC <65% aumenta il rischio di desaturazione arteriosa durante il sonno soprattutto nei pazienti con BPCO e OSAS rispetto a quelli con solo uno dei due disturbi.
  • 16. ARITMIE CARDIACHE  Nei pazienti con BPCO e SaO2 <80% gli studi mostrano un quadro cardiaco caratterizzato da: -> contrazioni atriali e ventricolari premature multiple ed altre anomalie. Quindi l’ipossiemia sostenuta contribuisce alla disfunzione miocardica e allo scompenso cardiaco in questo sottogruppo di pazienti con BPCO.
  • 17. MORTALITA’ I pazienti con BPCO hanno una maggiore probabilità di morire nel sonno? Alcuni studi suggeriscono che la prolungata desaturazione arteriosa di ossigeno durante il sonno aumenti il rischio di morte, specialmente durante le riacutizzazioni della BPCO.
  • 18. MORTALITA’ In uno studio condotto da Fletcher e altri, 169 pazienti con BPCO e valori diurni di PaO2> 60 mmHg sono stati confrontati con pazienti con e senza NOD. I risultati mostrano che la mortalità era significativamente più alta tra i pazienti con NOD.
  • 19. Trattamento del Paziente BPCO con OSAS Trattamento ventilatorio adeguato al paziente( NIPPV) Ossigenoterapia durante la notte Fisiokinesiterapia Trattamento di base della malattia BPCO
  • 20. Trattamento ventilatorio adeguato al paziente, Ossigenoterapia durante la notte  CPAP – Principale trattamento dell’OSAS  Bi-Level  BPAP o NPPV in ipercapnia notturna
  • 21. LTOT  LaLTOT migliora la sopravvivenza in alcuni pazienti con BPCO (Pa O2<60mmHg)  LTOT non sembra migliorare la sopravvivenza in quelli con ipossiemia moderata e sole desaturazioni notturne
  • 22. Trattamento della malattia: Linee Guida GOLD 2011 I: Lieve II: Moderato III: Grave IV: Molto Grave  VEMS/CVF < 0.7  VEMS < 30%  VEMS/CVF < 0.7 del predetto o VEMS < 50% del predetto  VEMS/CVF < 0.7  30% < VEMS < 50% del più insufficienza  VEMS/CVF < 0.7 respiratoria cronica predetto  50% < VEMS < 80%  VEMS > 80% del predetto del predetto Smettere di fumare.Riduzione attiva degli altri fattori di rischio.Vaccinazione antinfluenzale e antipneumococcica Aggiungere broncodilatatori a breve durata d’azione (quando necessario) Aggiungere un trattamento regolare con 1 o + broncodilatatori a lunga durata d’azione; Aggiungere riabilitazione 80------70------60------50 Aggiungere glucocorticosteroidi inalatori* Aggiungere ossigeno-terapia a lungo termine in caso di insufficienza respiratoria Prendere in cosiderazione la terapia chirurgica * Le autorità regolatorie Europea (EMEA) e Italiana (AIFA) hanno approvato l’uso della combinazione salmeterolo fluticasone in pazienti sintomatici con VEMS pre-broncodilatatore <60%. 22 © 2011 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it
  • 23. Patogenesi della BPCO Infiammazione Disfunzione muco-ciliare vie aeree Il trattamento è quindi orientato alla riduzione dell’ostruzione bronchiale che richiede il broncodilatatore e sulla presenza dell’infiammazione cronica che richiede il AIRFLOW LIMITATION corticosteroide inalatorio Ostruzion Cambaimenti e vie aeree strutturali
  • 24. Terapia Farmacologica Broncodilatatori Broncodilatatori B2 Adrenergici Sinergia d’azione Broncodilatatore Corticosteroidi antimuscarinico Inalatori
  • 25. Messaggi dai Grandi Trials clinici Randomizzati
  • 26. Risultati STUDIO TORCH Tasso di esacerbazioni moderate-gravi in 3 anni -43% gravi con aggiunta di OCs Numero medio di esacerbazioni/anno 1.2 1.13 25% riduzione 0.97* 1 0.93* 0.85*†‡ 0.8 0.6 0.4 0.2 0 Placebo= Placebo SALM FP SALM/FP •SABA •Anticol Short-act Trattamenti •OC •Teofilline *p < 0.001 vs placebo; †p = 0.002 vs SALM; ‡p = 0.024 vs FP
  • 27. Risultati Qualita’ vita STUDIO TORCH SGRQ Punteggio totale Variazione media corretta del punteggio totale del SGRQ 3 2 Placebo 1 * SALM 0 FP † –1 †† SALM/FP –2 –3 Un punteggio –4 di -4 punti è –5 clinicamente 0 24 48 72 96 120 156 percepito dal Tempo (settimane) paziente! Numero di 1149 854 781 726 675 635 569 soggetti 1148 906 844 807 723 701 634 1155 942 848 807 751 686 629 1133 941 873 814 773 731 681 *p = 0.057 vs placebo; †p < 0.001 vs placebo; ††p < 0.001 vs placebo, SALM and FP; vertical bars are standard errors
  • 28. L’analisi dei dati accorpati mostra che: •La combinazione ICS+LABA riduce il rischio di morte di circa il 20% rispetto a placebo (p=0.005, 10 volte piu’ significativo del minimo richiesto!) •Né tiotropio né i LABA da soli esercitano alcun impatto significativo sulla mortalità.
  • 29. Tuttavia…… Uno studio del Canadian Istitute of Health Research ha confrontato: Sui Seguenti parametri: •Il miglioramento del Fev1 •La QoL •La rriduzione delle Ospedalizzazioni •La riduzione delle riacutizzazioni
  • 30. Tiotropio+salmeterolo/fluticasone RISULTATI Tiotropio/salmeterolo Tiotropio -8,5 Punti L’associazione Salmeterolo/Fluticasone+Tiotropio ha migliorato tutti i parametri, con elevata significatività statistica vs. Tiotropio e vs Tiotropio+Salmeterolo
  • 31. QUINDI…… Ad una diagnosi tardiva, nell’80% dei casi già di grado Le evidenze suggeriscono di adottare un moderato alla prima visita approccio deciso sia con Broncodilatatore che Antinfiammatorio come l’associazione LABA+ICS+LAMA E , a maggior ragione, in quello che somma anche disturbi del sonno!
  • 32. CONCLUSIONI La gestione della BPCO deve essere personalizzata per ogni paziente sia nell’approccio igienico-terapeutico sia per quanto riguarda la qualità del sonno e il grado in cui chi soffre di BPCO è colpito dai cambiamenti nella fisiologia respiratoria
  • 33. CONCLUSIONI  Molti pazienti ritengono che l'eccessiva sonnolenza diurna sia una normale conseguenza dell’ invecchiamento quando invece potrebbe essere parte di una condizione curabile.  Lo studio del sonno puo’ fornire informazioni preziose nei pazienti con BPCO.  La possibile coesistenza di OSAS dovrebbe essere considerata nei pazienti con BPCO che riferiscono il russare o l'eccessiva sonnolenza diurna.

Editor's Notes

  1. 09/11/12 12:39 Moderate exacerbations are defined as those which require treatment with systemic corticosteroids and/or antibiotics; severe exacerbations are defined as those which require hospitalisation. The exacerbation rate was calculated as the total number of moderate and/or severe exacerbations experienced by a patient during the treatment period. The number of exacerbations was analysed using a generalised linear model, assuming the Negative Binomial distribution, with time on treatment as an offset variable. The model included adjustments for the effects of smoking status, age, gender, baseline FEV 1 , number of exacerbations reported in the 12 months prior to screening, and region. SALM/FP significantly lowered the rate of moderate/severe exacerbations compared with placebo (25% reduction, p &lt; 0.001), SALM (12% reduction, p = 0.002) and FP (9% reduction, p = 0.024). SALM and FP also had significantly lower exacerbation rates than placebo (15%, p &lt; 0.001 and 18%, p &lt; 0.001, respectively). SALM/FP reduced the rate of moderate-to-severe exacerbations to a much greater extent than placebo or either of the component monotherapies. Exacerbations and hospitalisations predict the risk of dying from COPD over 5 years. 1 Reference Soler-Cataluna JJ, Martinez-Garcia MA, Roman Sanchez P, et al. Severe acute exacerbations and mortality in patients with chronic obstructive pulmonary disease. Thorax 2005;60:925–31.
  2. 09/11/12 12:39 The St George’s Respiratory Questionnaire (SGRQ) was used to record patient health status. The Health Outcomes population comprised 4,951 patients from 28 countries in which a validated SGRQ exists. A transformed score was calculated for each of the SGRQ’s three domains (symptoms, impacts and activity) as well as the overall total score. SGRQ was analysed as change from baseline using repeated measures analysis of covariance (ANCOVA). This model included treatment, smoking status, age, gender, baseline FEV 1 , BMI, region, visit (as a categorical variable) and treatment by visit. Baseline SGRQ and visit by baseline SGRQ were included in the model. Estimated treatment differences at each visit were averaged with equal weights to obtain the overall treatment effect over the study period. Total SGRQ score improved initially from baseline in all groups, the greatest changes occurring with SALM/FP treatment (a decrease in SGRQ score indicates improvement). The improvement in SGRQ total score at 6 months in patients taking SALM/FP was already statistically significant compared with placebo (p = 0.001). The adjusted mean change in SGRQ total score at 3 years was –1.2 for patients taking SALM/FP, –0.2 for patients taking FP, 1.0 for patients taking SALM and 2.1 for patients taking placebo. At 3 years, patients taking SALM/FP had still not returned to baseline SGRQ and these patients were more likely to maintain health status or achieve a 4 unit improvement than those patients taking placebo, SALM or FP. From these results, patients taking steroid-containing medications had the greatest improvement in total SGRQ score at 3 years. Although a clinically relevant 4 unit difference from baseline SGRQ total score was not achieved over 3 years, at 1 year, a 4 unit improvement (raw change) in SGRQ total score was observed in patients taking SALM/FP (the only group to show this). It is important to remember that the fitter patients on placebo remain in the study for longer, which biases against the treatment effect of SALM/FP (see backup slides) COPD is a progressive disease in which health status declines over time, so these results for patients taking SALM/FP (in whom SGRQ score had still not returned to baseline at 3 years and in which SGRQ score was significantly greater than placebo and components) is very important.
  3. Una recente metanalisi su tutti gli studi condotti in BPCO e registrati alla Coghrane library, mostra come solo con un approccio deciso nei confronti della BPCO consente di raggiungere degli endpoin clinicamente significativi anche da un putno di vista prognosto