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l’Unità
Sabato, 29 Aprile 2017l10
La difesa
dei lavoratori
nei negoziati
per la Brexit
batteremo con forza affinché il loro
status sia soggetto ai principi di reci-
procità, equità, simmetria e non di-
scriminazione, proteggendo così an-
che l'integrità del diritto dell'Unione.
Prima del recesso ufficiale del Regno
Unitodall'Unioneeuropeaognitipodi
discriminazione tra cittadini UE in re-
lazione al diritto di soggiorno e di libe-
racircolazione,infatti,sarebbedacon-
siderarsiinapertocontrastocoldiritto
comunitario.
Certo non fa ben sperare in questo
sensoilrecentetentativodelMinistero
dell’Internobritannicodiscoraggiarei
cittadini europei che già si trovano nel
Regno Unito dal richiedere la residen-
za permanente. Come membri del
gruppo dei Socialisti e Democratici, ci
saremmoaspettatidalLabourunapo-
sizione più chiara su questo punto. Il
segretario-ombra sulla Brexit Neil
Starner ha invece affermato fin da ora
lapropriaindisponibilitàabattersiper
la libera circolazione dei cittadini UE,
segnochelaconfusioneeleambiguità
dei laburisti continuano anche a un
anno di distanza dal referendum.
Tuttavia, «Brexit means Brexit»: ci
auguriamoquindicheilprocessodiu-
scita dall’Unione sia rapido, senza pa-
racadute burocratici, in modo da non
lasciare spazio a equivoci. Dal giorno
dopo,sarànell’interessedituttelepar-
ti raggiungere un nuovo accordo sulle
condizionidiaccessodellaGranBreta-
gna ad alcune delle prerogative del
Mercato unico. Un’intesa da legare al
rispetto di criteri precisi, senza tratta-
menti di favore. Qualsiasi nuova rela-
zione tra l'Unione europea e Londra
dovrà partire da un assunto fonda-
mentale: rimanere nell’UE sarà sem-
pre più conveniente che abbandonar-
la.Nell’accordocheverrà,nonpotran-
no essere trascurati i diritti acquisiti
dei cittadini europei che già lavorava-
nonelRegnoUnito(eviceversa)prima
del 23 giugno 2016, data del referen-
dum. Questa è e deve rimanere la no-
stra “linea rossa”.
QuandoilprocessodellaBrexitsarà
completato non ci saranno vincitori.
Deve però essere chiaro che a subirne
l’impatto maggiore in termini econo-
mici sarà proprio Londra. Fino ad oggi
la Gran Bretagna è stata un grande
centrodiattrazionedicuihannobene-
ficiatoleuniversità,leaziendeetuttoil
sistemaproduttivodiSuaMaestà.Sen-
za la partecipazione al Mercato unico
questa capacità di attrazione verrà pe-
santemente ridimensionata. Gli Stati
dell’Unioneeuropea–Italiainprimis–
non devono perdere la straordinaria
opportunità che si apre davanti a loro:
quella di intercettare questi capitali in
fuga, che non sono solo investimenti
ma anche e soprattutto capitale uma-
no, “cervelli” in cerca di una nuova si-
stemazione su questa sponda della
Manica.
lIl Parlamento europeo si batterà per proteggere i lavoratori
comunitari in Gran Bretagna e i cittadini britannici nell’Ue,
ma il Labour si è detto contrario alla libera circolazione
C
on l’attivazione dell’art.
50delTrattatodiLisbo-
na, lo scorso 29 marzo
hanno ufficialmente
preso il via i negoziati
sull’uscita della Gran
Bretagna dall’Unione europea.
Uno dei punti centrali della discus-
sione riguarderà
certamente lo
status dei 3 milio-
ni di cittadini eu-
ropei che lavorano nel Regno Unito (e,
dall’altrolato,quellodegli800.000cit-
tadini britannici impiegati nei 27 Stati
UE).Nonsitrattasolodinumeri,madi
migliaia di storie personali e familiari
cherischianodidoverpagareilprezzo
più alto di una scelta indipendente
dalla loro volontà. Tra di loro, anche
moltissimi nostri connazionali - circa
200.000-cheattendonodisaperecosa
sarà della propria condizione lavorati-
va nel prossimo futuro.
Come abbiamo già detto in questa
prima fase del negoziato, il Parlamen-
to europeo rappresenta gli interessi di
tutti i cittadini dell’Unione e pertanto
dovrà giocare un ruolo cruciale nella
difesatantodeilavoratoribritanniciin
UE quanto dei cittadini comunitari in
Gran Bretagna. Ciò che dobbiamo evi-
tareatuttiicostièchelostatusdeicit-
tadini e dei lavoratori europei nel Re-
gnoUnitovengautilizzatocomeun’ar-
ma di ricatto da parte del governo di
Theresa May nelle negoziazioni che
verranno.Questaprioritàl’abbiamori-
badita anche nella Risoluzione del
Parlamento europeo sui negoziati UE-
Gran Bretagna dello scorso 5 aprile. Ci
Gli Stati
europei e
soprattutto
l’Italia
devono
intercettare
i capitali
in fuga, di
investimenti
e cervelli
200mila italiani
nel Regno Unito
attendono di sapere
cosa sarà
del proprio lavoro
Il 2018 sarà l’Anno europeo del Patrimonio Culturale
C
oinvolgimento, valorizzazio-
ne, protezione e innovazione
sono i quattro pilastri nei
quali si articoleranno le atti-
vitàperil2018AnnoEuropeodelpatri-
monio culturale
che ha finalmen-
tevistolaluce.Un
risultatodicuiso-
no particolarmente fiera e orgogliosa,
tra le mie battaglie come Presidente
della Commissione Cultura del Parla-
mento Europeo, ottenuto in sintonia
conleconclusionidellapresidenzaita-
liana nel dicembre 2014. Ci siamo bat-
tuti nell’interesse dei cittadini e del-
l’Europa perché attraverso la cono-
scenzaelavalorizzazionedelpatrimo-
nio culturale europeo tangibile,
intangibileedigitaleritrovinoleragio-
ni dei valori comuni e la possibilità
concretadicrearepontiinvecedimuri.
Ma perché la ricchezza della diversità
culturale europea diventi un’occasio-
nedidialogoedipace,èindispensabile
non solo il coinvolgimento degli Stati
Membri, delle Regioni e Comuni, ma
soprattutto dei cittadini e dei più gio-
vani in particolare, per costruire un
senso di appartenenza e un futuro di
pace e di dialogo interculturale. Il 2018
sarà un'importante occasione di con-
solidamento di politiche culturali co-
munitarie indispensabili per affronta-
re le sfide che abbiamo davanti, dalla
gestione del partenariato pubbli-
co/privato nel managment, dall’im-
piego degli strumenti digitali per il
maggiore coinvolgimento dei cittadi-
ni, alla nuove skills richieste senza di-
menticare l’importante asset del turi-
smoculturalesepensiamoche300mi-
la persone sono direttamente occupa-
te nel settore e 7,8 milioni di europei
sonoindirettamentecoinvoltiinambi-
ti professionali affini. Con il nostro
rapportoapprovatoinParlamentoave-
vamochiestoconforzadidaremaggio-
re centralità al patrimonio culturale
materiale e immateriale come risorsa
identitaria, come grande asse produt-
tivo ma anche come settore strategico
perilrilanciodelturismoculturaleeu-
ropeoedell’innovazione.Questorisul-
tatocidaragione.Abbiamoconferma-
to il raddoppio delle risorse che salgo-
no dai 4milioni di euro iniziali previsti
agli 8 attuali, di cui solo la metà grave-
ranno sul budget di Europa Creativa,
mentre gli altri 4 milioni arriveranno
coordinatori nazionali al fine di pro-
muovere le iniziative dirette nel pro-
prioPaeseediraccordarsiconleinizia-
tive “bandiera” promosse dalla Com-
missione d’intesa con gli Stati membri
e le parti interessate. Tra le prime atti-
vità in programma, la presentazione
del2018AnnoeuropeodelPatrimonio
Culturale durante il Forum della Cul-
tura che si terrà a dicembre per la pri-
mavoltainItalia,aMilano,insiemead
altreiniziativefarodellaCommissione
europea. A partire dal 2018, infine, ho
poipropostocomerelatoredellanuova
strategia sulla diplomazia culturale
che si inauguri un programma di mo-
bilità internazionale dei giovani artisti
e dei rappresentanti del mondo della
cultura. Solo così si potrà parlare una
lingua europea della cultura.
da altri capitoli di bilancio come Era-
smus plus, Horizon 2020 e Europa dei
cittadini che parteciperanno al Cultu-
ral Heritage con bandi dedicati. Dei
7milioni di euro sul budget 2017, 5 mi-
lioni sono destinati con bando a pro-
getti transnazionali sul patrimonio
nell’ambito dei quattro pilastri indica-
ti. Il 2018 dovrà diventare la base per
definireeconsolidareun'iniziativaeu-
ropea e politica in collaborazione con
Unesco, Europa Nostra e tutte quelle
reti che promuovono l'ampliamento e
l'accesso al patrimonio culturale. Ab-
biamocreatomaggiorecomplementa-
rietàtral’annoeuropeodelpatrimonio
culturale e i siti che hanno ottenuto il
marchio di patrimonio europeo così
come le capitali europee della cultura,
considerato che si tratta di iniziative
volteapromuovereevalorizzareivalo-
ri, la storia e l’integrazione dell’unione
europea.Oradeveiniziareunlavorodi
cooperazione tra le istituzioni Euro-
pee, gli stati membri e le parti interes-
sate al fine di sollecitare l’adesione di
tutti e al tempo stesso di garantire che
le attività che verranno poste in essere
abbiano una dimensione europea. Gli
stati membri dovranno nominare dei
Il turismo culturale
occupa 300mila
persone e 7,8 milioni
indirettamente
in ambiti affini
Il turismo è un settore in forte
crescita all’interno dell’Ue e il
Parlamento europeo si sta
impegnando a sviluppare
politiche tese a inserire nel
quadro turistico iniziative
sportive e culturali, nonché la
promozione del territorio. Il
Friuli Venezia Giulia ospita a
Trieste ogni anno la
Barcolana. La famosa regata
di barche a vela, inserita dal
Governo italiano nelle
celebrazioni per il
sessantesimo anniversario
dell’Ue, è un esempio
straordinario di strategia
marittima integrata, ed è
stato il perno intorno a cui
verteva l’evento sulle
strategie marittime europee
che ho recentemente
ospitato al Parlamento
europeo. Ospiti di rilievo della
Commissione e della mia
regione si sono soffermati
sull’importanza di
promuovere la Blue economy
per un’offerta turistica
condivisa tra servizi di
accoglienza e connettività dei
trasporti. Particolare
attenzione è stata dedicata
alla qualità dei prodotti, alla
sostenibilità, al rispetto per
l’ambiente e alla
digitalizzazione. Gli obiettivi
di una strategia marittima
europea integrata sono lo
snellimento delle procedure e
una maggiore collaborazione
delle strutture turistiche. I
punti più significativi sono il
miglioramento della
competitività nello sdoganare
le merci prima che arrivino in
porto e gli investimenti nelle
macroregioni, per dare al
turista un’offerta ricca e
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ISABELLA DE MONTE
Una strategia marittima europea integrata,
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  • 1. l’Unità Sabato, 29 Aprile 2017l10 La difesa dei lavoratori nei negoziati per la Brexit batteremo con forza affinché il loro status sia soggetto ai principi di reci- procità, equità, simmetria e non di- scriminazione, proteggendo così an- che l'integrità del diritto dell'Unione. Prima del recesso ufficiale del Regno Unitodall'Unioneeuropeaognitipodi discriminazione tra cittadini UE in re- lazione al diritto di soggiorno e di libe- racircolazione,infatti,sarebbedacon- siderarsiinapertocontrastocoldiritto comunitario. Certo non fa ben sperare in questo sensoilrecentetentativodelMinistero dell’Internobritannicodiscoraggiarei cittadini europei che già si trovano nel Regno Unito dal richiedere la residen- za permanente. Come membri del gruppo dei Socialisti e Democratici, ci saremmoaspettatidalLabourunapo- sizione più chiara su questo punto. Il segretario-ombra sulla Brexit Neil Starner ha invece affermato fin da ora lapropriaindisponibilitàabattersiper la libera circolazione dei cittadini UE, segnochelaconfusioneeleambiguità dei laburisti continuano anche a un anno di distanza dal referendum. Tuttavia, «Brexit means Brexit»: ci auguriamoquindicheilprocessodiu- scita dall’Unione sia rapido, senza pa- racadute burocratici, in modo da non lasciare spazio a equivoci. Dal giorno dopo,sarànell’interessedituttelepar- ti raggiungere un nuovo accordo sulle condizionidiaccessodellaGranBreta- gna ad alcune delle prerogative del Mercato unico. Un’intesa da legare al rispetto di criteri precisi, senza tratta- menti di favore. Qualsiasi nuova rela- zione tra l'Unione europea e Londra dovrà partire da un assunto fonda- mentale: rimanere nell’UE sarà sem- pre più conveniente che abbandonar- la.Nell’accordocheverrà,nonpotran- no essere trascurati i diritti acquisiti dei cittadini europei che già lavorava- nonelRegnoUnito(eviceversa)prima del 23 giugno 2016, data del referen- dum. Questa è e deve rimanere la no- stra “linea rossa”. QuandoilprocessodellaBrexitsarà completato non ci saranno vincitori. Deve però essere chiaro che a subirne l’impatto maggiore in termini econo- mici sarà proprio Londra. Fino ad oggi la Gran Bretagna è stata un grande centrodiattrazionedicuihannobene- ficiatoleuniversità,leaziendeetuttoil sistemaproduttivodiSuaMaestà.Sen- za la partecipazione al Mercato unico questa capacità di attrazione verrà pe- santemente ridimensionata. Gli Stati dell’Unioneeuropea–Italiainprimis– non devono perdere la straordinaria opportunità che si apre davanti a loro: quella di intercettare questi capitali in fuga, che non sono solo investimenti ma anche e soprattutto capitale uma- no, “cervelli” in cerca di una nuova si- stemazione su questa sponda della Manica. lIl Parlamento europeo si batterà per proteggere i lavoratori comunitari in Gran Bretagna e i cittadini britannici nell’Ue, ma il Labour si è detto contrario alla libera circolazione C on l’attivazione dell’art. 50delTrattatodiLisbo- na, lo scorso 29 marzo hanno ufficialmente preso il via i negoziati sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea. Uno dei punti centrali della discus- sione riguarderà certamente lo status dei 3 milio- ni di cittadini eu- ropei che lavorano nel Regno Unito (e, dall’altrolato,quellodegli800.000cit- tadini britannici impiegati nei 27 Stati UE).Nonsitrattasolodinumeri,madi migliaia di storie personali e familiari cherischianodidoverpagareilprezzo più alto di una scelta indipendente dalla loro volontà. Tra di loro, anche moltissimi nostri connazionali - circa 200.000-cheattendonodisaperecosa sarà della propria condizione lavorati- va nel prossimo futuro. Come abbiamo già detto in questa prima fase del negoziato, il Parlamen- to europeo rappresenta gli interessi di tutti i cittadini dell’Unione e pertanto dovrà giocare un ruolo cruciale nella difesatantodeilavoratoribritanniciin UE quanto dei cittadini comunitari in Gran Bretagna. Ciò che dobbiamo evi- tareatuttiicostièchelostatusdeicit- tadini e dei lavoratori europei nel Re- gnoUnitovengautilizzatocomeun’ar- ma di ricatto da parte del governo di Theresa May nelle negoziazioni che verranno.Questaprioritàl’abbiamori- badita anche nella Risoluzione del Parlamento europeo sui negoziati UE- Gran Bretagna dello scorso 5 aprile. Ci Gli Stati europei e soprattutto l’Italia devono intercettare i capitali in fuga, di investimenti e cervelli 200mila italiani nel Regno Unito attendono di sapere cosa sarà del proprio lavoro Il 2018 sarà l’Anno europeo del Patrimonio Culturale C oinvolgimento, valorizzazio- ne, protezione e innovazione sono i quattro pilastri nei quali si articoleranno le atti- vitàperil2018AnnoEuropeodelpatri- monio culturale che ha finalmen- tevistolaluce.Un risultatodicuiso- no particolarmente fiera e orgogliosa, tra le mie battaglie come Presidente della Commissione Cultura del Parla- mento Europeo, ottenuto in sintonia conleconclusionidellapresidenzaita- liana nel dicembre 2014. Ci siamo bat- tuti nell’interesse dei cittadini e del- l’Europa perché attraverso la cono- scenzaelavalorizzazionedelpatrimo- nio culturale europeo tangibile, intangibileedigitaleritrovinoleragio- ni dei valori comuni e la possibilità concretadicrearepontiinvecedimuri. Ma perché la ricchezza della diversità culturale europea diventi un’occasio- nedidialogoedipace,èindispensabile non solo il coinvolgimento degli Stati Membri, delle Regioni e Comuni, ma soprattutto dei cittadini e dei più gio- vani in particolare, per costruire un senso di appartenenza e un futuro di pace e di dialogo interculturale. Il 2018 sarà un'importante occasione di con- solidamento di politiche culturali co- munitarie indispensabili per affronta- re le sfide che abbiamo davanti, dalla gestione del partenariato pubbli- co/privato nel managment, dall’im- piego degli strumenti digitali per il maggiore coinvolgimento dei cittadi- ni, alla nuove skills richieste senza di- menticare l’importante asset del turi- smoculturalesepensiamoche300mi- la persone sono direttamente occupa- te nel settore e 7,8 milioni di europei sonoindirettamentecoinvoltiinambi- ti professionali affini. Con il nostro rapportoapprovatoinParlamentoave- vamochiestoconforzadidaremaggio- re centralità al patrimonio culturale materiale e immateriale come risorsa identitaria, come grande asse produt- tivo ma anche come settore strategico perilrilanciodelturismoculturaleeu- ropeoedell’innovazione.Questorisul- tatocidaragione.Abbiamoconferma- to il raddoppio delle risorse che salgo- no dai 4milioni di euro iniziali previsti agli 8 attuali, di cui solo la metà grave- ranno sul budget di Europa Creativa, mentre gli altri 4 milioni arriveranno coordinatori nazionali al fine di pro- muovere le iniziative dirette nel pro- prioPaeseediraccordarsiconleinizia- tive “bandiera” promosse dalla Com- missione d’intesa con gli Stati membri e le parti interessate. Tra le prime atti- vità in programma, la presentazione del2018AnnoeuropeodelPatrimonio Culturale durante il Forum della Cul- tura che si terrà a dicembre per la pri- mavoltainItalia,aMilano,insiemead altreiniziativefarodellaCommissione europea. A partire dal 2018, infine, ho poipropostocomerelatoredellanuova strategia sulla diplomazia culturale che si inauguri un programma di mo- bilità internazionale dei giovani artisti e dei rappresentanti del mondo della cultura. Solo così si potrà parlare una lingua europea della cultura. da altri capitoli di bilancio come Era- smus plus, Horizon 2020 e Europa dei cittadini che parteciperanno al Cultu- ral Heritage con bandi dedicati. Dei 7milioni di euro sul budget 2017, 5 mi- lioni sono destinati con bando a pro- getti transnazionali sul patrimonio nell’ambito dei quattro pilastri indica- ti. Il 2018 dovrà diventare la base per definireeconsolidareun'iniziativaeu- ropea e politica in collaborazione con Unesco, Europa Nostra e tutte quelle reti che promuovono l'ampliamento e l'accesso al patrimonio culturale. Ab- biamocreatomaggiorecomplementa- rietàtral’annoeuropeodelpatrimonio culturale e i siti che hanno ottenuto il marchio di patrimonio europeo così come le capitali europee della cultura, considerato che si tratta di iniziative volteapromuovereevalorizzareivalo- ri, la storia e l’integrazione dell’unione europea.Oradeveiniziareunlavorodi cooperazione tra le istituzioni Euro- pee, gli stati membri e le parti interes- sate al fine di sollecitare l’adesione di tutti e al tempo stesso di garantire che le attività che verranno poste in essere abbiano una dimensione europea. Gli stati membri dovranno nominare dei Il turismo culturale occupa 300mila persone e 7,8 milioni indirettamente in ambiti affini Il turismo è un settore in forte crescita all’interno dell’Ue e il Parlamento europeo si sta impegnando a sviluppare politiche tese a inserire nel quadro turistico iniziative sportive e culturali, nonché la promozione del territorio. Il Friuli Venezia Giulia ospita a Trieste ogni anno la Barcolana. La famosa regata di barche a vela, inserita dal Governo italiano nelle celebrazioni per il sessantesimo anniversario dell’Ue, è un esempio straordinario di strategia marittima integrata, ed è stato il perno intorno a cui verteva l’evento sulle strategie marittime europee che ho recentemente ospitato al Parlamento europeo. Ospiti di rilievo della Commissione e della mia regione si sono soffermati sull’importanza di promuovere la Blue economy per un’offerta turistica condivisa tra servizi di accoglienza e connettività dei trasporti. Particolare attenzione è stata dedicata alla qualità dei prodotti, alla sostenibilità, al rispetto per l’ambiente e alla digitalizzazione. Gli obiettivi di una strategia marittima europea integrata sono lo snellimento delle procedure e una maggiore collaborazione delle strutture turistiche. I punti più significativi sono il miglioramento della competitività nello sdoganare le merci prima che arrivino in porto e gli investimenti nelle macroregioni, per dare al turista un’offerta ricca e diversificata, ma allo stesso tempo semplice e accessibile. ISABELLA DE MONTE Una strategia marittima europea integrata, il Friuli Venezia Giulia e la Barcolana Nicola Danti Silvia Costa