Cosa rappresenta, di cosa si occupa e come funziona l’Unione europea: le risposte in 12 lezioni, direttamente sul sito ufficiale dell’UE.
Ogni lezione fornisce risposte a quesiti importanti, come ad esempio:
• Perché c’è bisogno dell’UE?
• Come influisce sulla nostra vita?
• Quali sono i suoi poteri?
• Quale futuro si prospetta per l’UE?
Grazie alla collaborazione avviata con il Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, gli studenti e i docenti ASOC possono beneficiare di materiali didattici integrativi e strumenti di approfondimento dedicati a storia, valori, costituzione, progresso e istituzioni dell’Unione Europea e sviluppare nuove competenze sul tema della cittadinanza europea, anche attraverso tornei e giochi interattivi disponibili sulla piattaforma Europa=NOI.
Cosa rappresenta, di cosa si occupa e come funziona l’Unione europea: le risposte in 12 lezioni, direttamente sul sito ufficiale dell’UE.
Ogni lezione fornisce risposte a quesiti importanti, come ad esempio:
• Perché c’è bisogno dell’UE?
• Come influisce sulla nostra vita?
• Quali sono i suoi poteri?
• Quale futuro si prospetta per l’UE?
Grazie alla collaborazione avviata con il Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, gli studenti e i docenti ASOC possono beneficiare di materiali didattici integrativi e strumenti di approfondimento dedicati a storia, valori, costituzione, progresso e istituzioni dell’Unione Europea e sviluppare nuove competenze sul tema della cittadinanza europea, anche attraverso tornei e giochi interattivi disponibili sulla piattaforma Europa=NOI.
1. l’Unità
Sabato, 29 Aprile 2017l10
La difesa
dei lavoratori
nei negoziati
per la Brexit
batteremo con forza affinché il loro
status sia soggetto ai principi di reci-
procità, equità, simmetria e non di-
scriminazione, proteggendo così an-
che l'integrità del diritto dell'Unione.
Prima del recesso ufficiale del Regno
Unitodall'Unioneeuropeaognitipodi
discriminazione tra cittadini UE in re-
lazione al diritto di soggiorno e di libe-
racircolazione,infatti,sarebbedacon-
siderarsiinapertocontrastocoldiritto
comunitario.
Certo non fa ben sperare in questo
sensoilrecentetentativodelMinistero
dell’Internobritannicodiscoraggiarei
cittadini europei che già si trovano nel
Regno Unito dal richiedere la residen-
za permanente. Come membri del
gruppo dei Socialisti e Democratici, ci
saremmoaspettatidalLabourunapo-
sizione più chiara su questo punto. Il
segretario-ombra sulla Brexit Neil
Starner ha invece affermato fin da ora
lapropriaindisponibilitàabattersiper
la libera circolazione dei cittadini UE,
segnochelaconfusioneeleambiguità
dei laburisti continuano anche a un
anno di distanza dal referendum.
Tuttavia, «Brexit means Brexit»: ci
auguriamoquindicheilprocessodiu-
scita dall’Unione sia rapido, senza pa-
racadute burocratici, in modo da non
lasciare spazio a equivoci. Dal giorno
dopo,sarànell’interessedituttelepar-
ti raggiungere un nuovo accordo sulle
condizionidiaccessodellaGranBreta-
gna ad alcune delle prerogative del
Mercato unico. Un’intesa da legare al
rispetto di criteri precisi, senza tratta-
menti di favore. Qualsiasi nuova rela-
zione tra l'Unione europea e Londra
dovrà partire da un assunto fonda-
mentale: rimanere nell’UE sarà sem-
pre più conveniente che abbandonar-
la.Nell’accordocheverrà,nonpotran-
no essere trascurati i diritti acquisiti
dei cittadini europei che già lavorava-
nonelRegnoUnito(eviceversa)prima
del 23 giugno 2016, data del referen-
dum. Questa è e deve rimanere la no-
stra “linea rossa”.
QuandoilprocessodellaBrexitsarà
completato non ci saranno vincitori.
Deve però essere chiaro che a subirne
l’impatto maggiore in termini econo-
mici sarà proprio Londra. Fino ad oggi
la Gran Bretagna è stata un grande
centrodiattrazionedicuihannobene-
ficiatoleuniversità,leaziendeetuttoil
sistemaproduttivodiSuaMaestà.Sen-
za la partecipazione al Mercato unico
questa capacità di attrazione verrà pe-
santemente ridimensionata. Gli Stati
dell’Unioneeuropea–Italiainprimis–
non devono perdere la straordinaria
opportunità che si apre davanti a loro:
quella di intercettare questi capitali in
fuga, che non sono solo investimenti
ma anche e soprattutto capitale uma-
no, “cervelli” in cerca di una nuova si-
stemazione su questa sponda della
Manica.
lIl Parlamento europeo si batterà per proteggere i lavoratori
comunitari in Gran Bretagna e i cittadini britannici nell’Ue,
ma il Labour si è detto contrario alla libera circolazione
C
on l’attivazione dell’art.
50delTrattatodiLisbo-
na, lo scorso 29 marzo
hanno ufficialmente
preso il via i negoziati
sull’uscita della Gran
Bretagna dall’Unione europea.
Uno dei punti centrali della discus-
sione riguarderà
certamente lo
status dei 3 milio-
ni di cittadini eu-
ropei che lavorano nel Regno Unito (e,
dall’altrolato,quellodegli800.000cit-
tadini britannici impiegati nei 27 Stati
UE).Nonsitrattasolodinumeri,madi
migliaia di storie personali e familiari
cherischianodidoverpagareilprezzo
più alto di una scelta indipendente
dalla loro volontà. Tra di loro, anche
moltissimi nostri connazionali - circa
200.000-cheattendonodisaperecosa
sarà della propria condizione lavorati-
va nel prossimo futuro.
Come abbiamo già detto in questa
prima fase del negoziato, il Parlamen-
to europeo rappresenta gli interessi di
tutti i cittadini dell’Unione e pertanto
dovrà giocare un ruolo cruciale nella
difesatantodeilavoratoribritanniciin
UE quanto dei cittadini comunitari in
Gran Bretagna. Ciò che dobbiamo evi-
tareatuttiicostièchelostatusdeicit-
tadini e dei lavoratori europei nel Re-
gnoUnitovengautilizzatocomeun’ar-
ma di ricatto da parte del governo di
Theresa May nelle negoziazioni che
verranno.Questaprioritàl’abbiamori-
badita anche nella Risoluzione del
Parlamento europeo sui negoziati UE-
Gran Bretagna dello scorso 5 aprile. Ci
Gli Stati
europei e
soprattutto
l’Italia
devono
intercettare
i capitali
in fuga, di
investimenti
e cervelli
200mila italiani
nel Regno Unito
attendono di sapere
cosa sarà
del proprio lavoro
Il 2018 sarà l’Anno europeo del Patrimonio Culturale
C
oinvolgimento, valorizzazio-
ne, protezione e innovazione
sono i quattro pilastri nei
quali si articoleranno le atti-
vitàperil2018AnnoEuropeodelpatri-
monio culturale
che ha finalmen-
tevistolaluce.Un
risultatodicuiso-
no particolarmente fiera e orgogliosa,
tra le mie battaglie come Presidente
della Commissione Cultura del Parla-
mento Europeo, ottenuto in sintonia
conleconclusionidellapresidenzaita-
liana nel dicembre 2014. Ci siamo bat-
tuti nell’interesse dei cittadini e del-
l’Europa perché attraverso la cono-
scenzaelavalorizzazionedelpatrimo-
nio culturale europeo tangibile,
intangibileedigitaleritrovinoleragio-
ni dei valori comuni e la possibilità
concretadicrearepontiinvecedimuri.
Ma perché la ricchezza della diversità
culturale europea diventi un’occasio-
nedidialogoedipace,èindispensabile
non solo il coinvolgimento degli Stati
Membri, delle Regioni e Comuni, ma
soprattutto dei cittadini e dei più gio-
vani in particolare, per costruire un
senso di appartenenza e un futuro di
pace e di dialogo interculturale. Il 2018
sarà un'importante occasione di con-
solidamento di politiche culturali co-
munitarie indispensabili per affronta-
re le sfide che abbiamo davanti, dalla
gestione del partenariato pubbli-
co/privato nel managment, dall’im-
piego degli strumenti digitali per il
maggiore coinvolgimento dei cittadi-
ni, alla nuove skills richieste senza di-
menticare l’importante asset del turi-
smoculturalesepensiamoche300mi-
la persone sono direttamente occupa-
te nel settore e 7,8 milioni di europei
sonoindirettamentecoinvoltiinambi-
ti professionali affini. Con il nostro
rapportoapprovatoinParlamentoave-
vamochiestoconforzadidaremaggio-
re centralità al patrimonio culturale
materiale e immateriale come risorsa
identitaria, come grande asse produt-
tivo ma anche come settore strategico
perilrilanciodelturismoculturaleeu-
ropeoedell’innovazione.Questorisul-
tatocidaragione.Abbiamoconferma-
to il raddoppio delle risorse che salgo-
no dai 4milioni di euro iniziali previsti
agli 8 attuali, di cui solo la metà grave-
ranno sul budget di Europa Creativa,
mentre gli altri 4 milioni arriveranno
coordinatori nazionali al fine di pro-
muovere le iniziative dirette nel pro-
prioPaeseediraccordarsiconleinizia-
tive “bandiera” promosse dalla Com-
missione d’intesa con gli Stati membri
e le parti interessate. Tra le prime atti-
vità in programma, la presentazione
del2018AnnoeuropeodelPatrimonio
Culturale durante il Forum della Cul-
tura che si terrà a dicembre per la pri-
mavoltainItalia,aMilano,insiemead
altreiniziativefarodellaCommissione
europea. A partire dal 2018, infine, ho
poipropostocomerelatoredellanuova
strategia sulla diplomazia culturale
che si inauguri un programma di mo-
bilità internazionale dei giovani artisti
e dei rappresentanti del mondo della
cultura. Solo così si potrà parlare una
lingua europea della cultura.
da altri capitoli di bilancio come Era-
smus plus, Horizon 2020 e Europa dei
cittadini che parteciperanno al Cultu-
ral Heritage con bandi dedicati. Dei
7milioni di euro sul budget 2017, 5 mi-
lioni sono destinati con bando a pro-
getti transnazionali sul patrimonio
nell’ambito dei quattro pilastri indica-
ti. Il 2018 dovrà diventare la base per
definireeconsolidareun'iniziativaeu-
ropea e politica in collaborazione con
Unesco, Europa Nostra e tutte quelle
reti che promuovono l'ampliamento e
l'accesso al patrimonio culturale. Ab-
biamocreatomaggiorecomplementa-
rietàtral’annoeuropeodelpatrimonio
culturale e i siti che hanno ottenuto il
marchio di patrimonio europeo così
come le capitali europee della cultura,
considerato che si tratta di iniziative
volteapromuovereevalorizzareivalo-
ri, la storia e l’integrazione dell’unione
europea.Oradeveiniziareunlavorodi
cooperazione tra le istituzioni Euro-
pee, gli stati membri e le parti interes-
sate al fine di sollecitare l’adesione di
tutti e al tempo stesso di garantire che
le attività che verranno poste in essere
abbiano una dimensione europea. Gli
stati membri dovranno nominare dei
Il turismo culturale
occupa 300mila
persone e 7,8 milioni
indirettamente
in ambiti affini
Il turismo è un settore in forte
crescita all’interno dell’Ue e il
Parlamento europeo si sta
impegnando a sviluppare
politiche tese a inserire nel
quadro turistico iniziative
sportive e culturali, nonché la
promozione del territorio. Il
Friuli Venezia Giulia ospita a
Trieste ogni anno la
Barcolana. La famosa regata
di barche a vela, inserita dal
Governo italiano nelle
celebrazioni per il
sessantesimo anniversario
dell’Ue, è un esempio
straordinario di strategia
marittima integrata, ed è
stato il perno intorno a cui
verteva l’evento sulle
strategie marittime europee
che ho recentemente
ospitato al Parlamento
europeo. Ospiti di rilievo della
Commissione e della mia
regione si sono soffermati
sull’importanza di
promuovere la Blue economy
per un’offerta turistica
condivisa tra servizi di
accoglienza e connettività dei
trasporti. Particolare
attenzione è stata dedicata
alla qualità dei prodotti, alla
sostenibilità, al rispetto per
l’ambiente e alla
digitalizzazione. Gli obiettivi
di una strategia marittima
europea integrata sono lo
snellimento delle procedure e
una maggiore collaborazione
delle strutture turistiche. I
punti più significativi sono il
miglioramento della
competitività nello sdoganare
le merci prima che arrivino in
porto e gli investimenti nelle
macroregioni, per dare al
turista un’offerta ricca e
diversificata, ma allo stesso
tempo semplice e accessibile.
ISABELLA DE MONTE
Una strategia marittima europea integrata,
il Friuli Venezia Giulia e la Barcolana
Nicola
Danti
Silvia
Costa