Il fermo del Centro Olio.
Barriere idrauliche, controlli all’interno
del serbatoio, tre quarti di olio sversato
già recuperato. Intanto si procede velocemente
verso il piano di ripristino ambientale
e la messa in sicurezza.
Ecco come ci siamo attivati per normalizzare
la situazione emersa ad aprile.
Il fermo del Centro Olio.
Barriere idrauliche, controlli all’interno
del serbatoio, tre quarti di olio sversato
già recuperato. Intanto si procede velocemente
verso il piano di ripristino ambientale
e la messa in sicurezza.
Ecco come ci siamo attivati per normalizzare
la situazione emersa ad aprile.
Copia e incolla striscia 02 03 15 sindaco copionePino Ciampolillo
IN DIRITTO
Il convenuto Giuseppe Ciampolillo con gli scritti (blog) a lui riferibili non ha prodotto alcuna lesione alla reputazione ed all’ immagine del ricorrente Anzà Salvatore.
Egli ha esercitato il diritto di critica riconosciuto dall’ ordinamento giuridico e pertanto non deve alcun risarcimento per l’ obbligazione extracontrattuale da illecito civile come chiede il ricorrente le cui domande vanno per ciò rigettate mentre lo stesso Anzà va condannato al rimborso delle spese giudiziali a favore del Ciampolillo.
La condotta di questi non integra il delitto di diffamazione (art. 595 cod. pen.), sol perché i suoi scritti contengono dubbi e perplessità sulla correttezza professionale del dr. Anzà. Sovviene in ogni caso la generale causa di giustificazione di cui all'art. 51 cod. pen., sub specie di esercizio del diritto di critica, preordinato ad ottenere il controllo di eventuali violazioni delle regole deontologiche. [Cass. pen., Sez. V, 05/07/2010, n. 33994]-
L'esimente, che nell’ elaborazione costante di dottrina e giurisprudenza, si realizza relativamente all'esercizio di un diritto (ovvero all'adempimento di un dovere), quando il diritto di cronaca o quello di critica sia conforme ai seguenti limiti:
- verità del fatto narrato;
- pertinenza (intesa quale obbiettivo interesse del fatto per la pubblica opinione)
- e continenza, ovvero correttezza del suo riferimento.
Anche se l'esercizio del diritto di critica trova un limite preciso nell'inammissibilità degli attacchi puramente personali, intesi esclusivamente a colpire la sfera privata dell'offeso e che possono sfociare, quindi, nell'ingiuria, la contumelia e la lesione della reputazione, dal concetto di critica esula, comunque, il requisito dell'obbiettività e della serenità (confacenti invece al diritto di cronaca, come meglio innanzi) in quanto attività essenzialmente valutativa, frutto, quindi, di una lettura personale degli eventi e molto spesso indirizzata a manifestare, con passione e coinvolgimento, un dissenso. Nell'esercizio del diritto di critica, pertanto, è logicamente ammissibile un'intrinseca valenza aggressiva nei confronti del destinatario che dia luogo anche ad una compressione del diritto alla reputazione dello stesso.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
L'eccessivo inquinamento dell'aria nelle cittàMarco Talluri
Intervento a distanza alla seconda edizione di Sprintaly Event, l'hackathon a impatto sociale, dove giovani talenti co-progettano soluzioni digitali a una sfida del Paese. Tor Pellice 5 aprile 2024
Il recepimento della legge 132/2016 in ambito nazionale e regionale: l'esperi...Snpambiente
Intervento di Paola Gazzolo, Assessore alla difesa del suolo, della costa, protezione civile e politiche ambientali
e della montagna, Regione Emilia-Romagna, alla Summer school AssoArpa (Cagliari, 27 settembre 2017)
Avellino ha raggiunto alla data odierna il numero record di 75 sforamenti dei limiti di polveri sottili nell’anno 2020, ben oltre la soglia massima di 35 per anno prevista dalla normativa italiana (D.Lgs.155/2010). Non c’è città capoluogo in Campania che abbia situazione peggiore, non Napoli, non Caserta, Salerno, Benevento né altre città oggetto di attenzione come Solofra e Acerra
L'area di Avellino è inquinata, di aria inquinata ci si ammala e si muore.
Subito le centraline contro lo smog, il primo passo per ridurre le polveri sottili.
Italcementi interrogazioni al parlamento europeo sullPino Ciampolillo
L’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE N 693 DEL 18 LUGLIO 2008 CHE HA VISTO COME RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO L’ARCHITETTO CANNOVA GIANFRANCO, CON LA QUALE LA ITALCEMENTI AVANZA RICHIESTA DI RINNOVO NON PUO’ TROVARE ACCOGLIMENTO IN QUANTO IL DECRETO SU CUI SI CHIEDE IL RINNOVO E’ DECADUTO SIN DAL 17 LUGLIO 2010 PER INOSSERVANZA DELLE PRESCRIZIONI INSERITE NEL DECRETO 693 18 LUGLIO 2008
LA CONFERMA DI QUANTO SOPRA SI EVINCE DALLA CONVOCAZIONE DI UN TAVOLO TECNICO PER IL GIORNO 09/06/2011 ALLE ORE 11 DEL SERVIZIO 2 VIA VAS DIRETTO DAL DOTTOR NATALE ZUCCARELLO .
IL TAVOLO TECNICO CONVOCATO DAL DIRIGENTE RESPONSABILE DR NATALE ZUCCARELLO AVEVA IL COMPITO DI: “verificare se la societa’ italcementi s.p.a. ha provveduto a dare corso alla attuazione delle prescrizioni contenute nel decreto di riferimento “
QUINDI NON SI PUO’ AVANZARE UNA RICHIESTA DI RINNOVO SU UN DECRETO CHE NON ESISTE
NON RISULTANDO ALCUN INTERVENTO VOLTO AD UNIFORMARSI ALLE PREVISIONI DELLA AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE CONCESSA NEL 2008, COMPORTA UNA GRAVE RESPONSABILITA’ PER L’AITALCEMENTI S.p.a. CHE HA CONTINUATO AD UTILIZZARE UN IMPIANTO ALTAMENTE INQUINANTE E NOCIVO PER LA SALUTE DEI CITTADINI, OLTRE AD ESSERE FORIERA DI RESPONSABILITA’ ANCHE PER L’AMMINISTRAZIONE REGIONALE PER I SUOI AGENTI CHE RIMANENDO INERTI SONO SOLIDAMENTE RESPONSABILI CON LA ITALCEMENTI S.p.a., PER I DANNI ALLA SALUTE DEI CITTADINI.
NON RISULTA CHE L’AMMINISTRAZIONE ABBIA MAI EFFETTUATO ALCUN CONTROLLO IN ORDINE ALL’ADEMPIMENTO DELLE PRESCRIZIONI IMPOSTE NEI TERMINI PREVISTI DALL’A.I.A.
Sempre in merito alla procedura A.I.A.
Il 9 febbraio 2007 protocollo 10741 il 2° servizio VIA VAS nel rispondere a quanto richiesto con nota prot arta 75686 del 2.11.206 della ITALCEMENTI tendente ad ottenere L’AUTORIZZAIONE INTEGRATA AMBIENTALE comunicava alla ITALCEMENTI che la richiesta avanzata doveva essere sottoposta a procedura di Valutazione Di Impatto Ambientale
La comunicazione a firma del
Dirigente responsabile del servizio 2° VIA-VAS ingegnere VINCENZO SANSONE
Nella conferenza dei servizi del 21.11.2007 il responsabile del procedimento architetto CANNOVA GIANFRANCO comunica i presenti di “ aver ricevuto una nota 2132 del 20.11.07 col quale si informa che la pratica di V.I.A. e’ in fase istruttoria e che sarà cura dell’U.O. trasmettere le risultanze alla conclusione del procedimento”
Nella conferenza dei servizi del 31.1.2008 il responsabile del procedimento architetto CANNOVA GIANFRANCO comunica i presenti di “ aver ricevuto una nota 138 del 25.01.08 col quale si informa che la pratica di V.I.A. e’ in fase istruttoria e che sarà cura dell’U.O. trasmettere le risultanze alla conclusione del procedimento”
La Italcementi chiede “ di rilasciare l’Autorizzazione Integrata Ambientale relativo all’impianto attuale includendo il coke di petrolio, ad esclusione della conversione tecnologica da via semisecca a via secca che
Osservazioni dettagliatissime sul rigassificatore off-shore di Falconara, a cura di "ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE VILLANOVA – FALCONARA M." - "ASSOCIAZIONE “COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO” " - "ONDAVERDE - Movimento ecologista falconarese".
Copia e incolla striscia 02 03 15 sindaco copionePino Ciampolillo
IN DIRITTO
Il convenuto Giuseppe Ciampolillo con gli scritti (blog) a lui riferibili non ha prodotto alcuna lesione alla reputazione ed all’ immagine del ricorrente Anzà Salvatore.
Egli ha esercitato il diritto di critica riconosciuto dall’ ordinamento giuridico e pertanto non deve alcun risarcimento per l’ obbligazione extracontrattuale da illecito civile come chiede il ricorrente le cui domande vanno per ciò rigettate mentre lo stesso Anzà va condannato al rimborso delle spese giudiziali a favore del Ciampolillo.
La condotta di questi non integra il delitto di diffamazione (art. 595 cod. pen.), sol perché i suoi scritti contengono dubbi e perplessità sulla correttezza professionale del dr. Anzà. Sovviene in ogni caso la generale causa di giustificazione di cui all'art. 51 cod. pen., sub specie di esercizio del diritto di critica, preordinato ad ottenere il controllo di eventuali violazioni delle regole deontologiche. [Cass. pen., Sez. V, 05/07/2010, n. 33994]-
L'esimente, che nell’ elaborazione costante di dottrina e giurisprudenza, si realizza relativamente all'esercizio di un diritto (ovvero all'adempimento di un dovere), quando il diritto di cronaca o quello di critica sia conforme ai seguenti limiti:
- verità del fatto narrato;
- pertinenza (intesa quale obbiettivo interesse del fatto per la pubblica opinione)
- e continenza, ovvero correttezza del suo riferimento.
Anche se l'esercizio del diritto di critica trova un limite preciso nell'inammissibilità degli attacchi puramente personali, intesi esclusivamente a colpire la sfera privata dell'offeso e che possono sfociare, quindi, nell'ingiuria, la contumelia e la lesione della reputazione, dal concetto di critica esula, comunque, il requisito dell'obbiettività e della serenità (confacenti invece al diritto di cronaca, come meglio innanzi) in quanto attività essenzialmente valutativa, frutto, quindi, di una lettura personale degli eventi e molto spesso indirizzata a manifestare, con passione e coinvolgimento, un dissenso. Nell'esercizio del diritto di critica, pertanto, è logicamente ammissibile un'intrinseca valenza aggressiva nei confronti del destinatario che dia luogo anche ad una compressione del diritto alla reputazione dello stesso.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
L'eccessivo inquinamento dell'aria nelle cittàMarco Talluri
Intervento a distanza alla seconda edizione di Sprintaly Event, l'hackathon a impatto sociale, dove giovani talenti co-progettano soluzioni digitali a una sfida del Paese. Tor Pellice 5 aprile 2024
Il recepimento della legge 132/2016 in ambito nazionale e regionale: l'esperi...Snpambiente
Intervento di Paola Gazzolo, Assessore alla difesa del suolo, della costa, protezione civile e politiche ambientali
e della montagna, Regione Emilia-Romagna, alla Summer school AssoArpa (Cagliari, 27 settembre 2017)
Avellino ha raggiunto alla data odierna il numero record di 75 sforamenti dei limiti di polveri sottili nell’anno 2020, ben oltre la soglia massima di 35 per anno prevista dalla normativa italiana (D.Lgs.155/2010). Non c’è città capoluogo in Campania che abbia situazione peggiore, non Napoli, non Caserta, Salerno, Benevento né altre città oggetto di attenzione come Solofra e Acerra
L'area di Avellino è inquinata, di aria inquinata ci si ammala e si muore.
Subito le centraline contro lo smog, il primo passo per ridurre le polveri sottili.
Italcementi interrogazioni al parlamento europeo sullPino Ciampolillo
L’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE N 693 DEL 18 LUGLIO 2008 CHE HA VISTO COME RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO L’ARCHITETTO CANNOVA GIANFRANCO, CON LA QUALE LA ITALCEMENTI AVANZA RICHIESTA DI RINNOVO NON PUO’ TROVARE ACCOGLIMENTO IN QUANTO IL DECRETO SU CUI SI CHIEDE IL RINNOVO E’ DECADUTO SIN DAL 17 LUGLIO 2010 PER INOSSERVANZA DELLE PRESCRIZIONI INSERITE NEL DECRETO 693 18 LUGLIO 2008
LA CONFERMA DI QUANTO SOPRA SI EVINCE DALLA CONVOCAZIONE DI UN TAVOLO TECNICO PER IL GIORNO 09/06/2011 ALLE ORE 11 DEL SERVIZIO 2 VIA VAS DIRETTO DAL DOTTOR NATALE ZUCCARELLO .
IL TAVOLO TECNICO CONVOCATO DAL DIRIGENTE RESPONSABILE DR NATALE ZUCCARELLO AVEVA IL COMPITO DI: “verificare se la societa’ italcementi s.p.a. ha provveduto a dare corso alla attuazione delle prescrizioni contenute nel decreto di riferimento “
QUINDI NON SI PUO’ AVANZARE UNA RICHIESTA DI RINNOVO SU UN DECRETO CHE NON ESISTE
NON RISULTANDO ALCUN INTERVENTO VOLTO AD UNIFORMARSI ALLE PREVISIONI DELLA AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE CONCESSA NEL 2008, COMPORTA UNA GRAVE RESPONSABILITA’ PER L’AITALCEMENTI S.p.a. CHE HA CONTINUATO AD UTILIZZARE UN IMPIANTO ALTAMENTE INQUINANTE E NOCIVO PER LA SALUTE DEI CITTADINI, OLTRE AD ESSERE FORIERA DI RESPONSABILITA’ ANCHE PER L’AMMINISTRAZIONE REGIONALE PER I SUOI AGENTI CHE RIMANENDO INERTI SONO SOLIDAMENTE RESPONSABILI CON LA ITALCEMENTI S.p.a., PER I DANNI ALLA SALUTE DEI CITTADINI.
NON RISULTA CHE L’AMMINISTRAZIONE ABBIA MAI EFFETTUATO ALCUN CONTROLLO IN ORDINE ALL’ADEMPIMENTO DELLE PRESCRIZIONI IMPOSTE NEI TERMINI PREVISTI DALL’A.I.A.
Sempre in merito alla procedura A.I.A.
Il 9 febbraio 2007 protocollo 10741 il 2° servizio VIA VAS nel rispondere a quanto richiesto con nota prot arta 75686 del 2.11.206 della ITALCEMENTI tendente ad ottenere L’AUTORIZZAIONE INTEGRATA AMBIENTALE comunicava alla ITALCEMENTI che la richiesta avanzata doveva essere sottoposta a procedura di Valutazione Di Impatto Ambientale
La comunicazione a firma del
Dirigente responsabile del servizio 2° VIA-VAS ingegnere VINCENZO SANSONE
Nella conferenza dei servizi del 21.11.2007 il responsabile del procedimento architetto CANNOVA GIANFRANCO comunica i presenti di “ aver ricevuto una nota 2132 del 20.11.07 col quale si informa che la pratica di V.I.A. e’ in fase istruttoria e che sarà cura dell’U.O. trasmettere le risultanze alla conclusione del procedimento”
Nella conferenza dei servizi del 31.1.2008 il responsabile del procedimento architetto CANNOVA GIANFRANCO comunica i presenti di “ aver ricevuto una nota 138 del 25.01.08 col quale si informa che la pratica di V.I.A. e’ in fase istruttoria e che sarà cura dell’U.O. trasmettere le risultanze alla conclusione del procedimento”
La Italcementi chiede “ di rilasciare l’Autorizzazione Integrata Ambientale relativo all’impianto attuale includendo il coke di petrolio, ad esclusione della conversione tecnologica da via semisecca a via secca che
Osservazioni dettagliatissime sul rigassificatore off-shore di Falconara, a cura di "ASSOCIAZIONE COMITATO QUARTIERE VILLANOVA – FALCONARA M." - "ASSOCIAZIONE “COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO” " - "ONDAVERDE - Movimento ecologista falconarese".
1. l’Unità
Sabato, 8 Aprile 2017l10
Dopo
il dieselgate
serviva
un’agenzia Ue
avvenuto per i cittadini americani. In-
fine, abbiamo ottenuto regole più
chiare sul divieto di utilizzo di softwa-
re in grado di manipolare i controlli e
aggirare gli standard anti-inquina-
mento (come quelli usati da Volkswa-
gen). Decisioni importanti per il mer-
cato europeo della sorveglianza delle
automobili,chetuttavianonbastanoa
rendercipienamentesoddisfattidelri-
sultato finale. Come ho sostenuto
martedì in occasione del mio inter-
vento in aula a sostegno della relazio-
ne, le proporzioni dello scandalo Die-
selgate avrebbero dovuto imporre al
Parlamento europeo l’assunzione di
maggiori responsabilità nella ridefini-
zione del sistema di omologazione e
sorveglianzadeiveicoliamotore.Èun
veropeccato,infatti,nonessereriusci-
ti a trovare una maggioranza per isti-
tuireun’Agenziaindipendentedicon-
trollo a livello UE, come chiedeva il
gruppo dei Socialisti e Democratici.
Solo così avremmo potuto porre fine
una volta per tutte ai conflitti di inte-
ressi - e talvolta anche ai legami finan-
ziari - tra le case automobilistiche, i
servizitecnicieleautoritàdiomologa-
zione nazionali. Rimane un “mistero”
il dato relativo ad alcuni piccoli Stati
membri che, pur non ospitando alcun
tipo di industria automobilistica, o-
mologanopercentualimoltosignifica-
tivedeiveicolicircolantiinUE.Solou-
n’Agenzia unica europea ci avrebbe
permesso, in definitiva, di ripristinare
lapienafiduciadeicittadinidell’Unio-
ne, garantendo un livello elevato di
protezionedellasaluteedell’ambiente
intuttoilcontinente.LoscandaloDie-
selgate ha dimostrato che il vecchio
quadro giuridico in materia non pre-
sentavasolodelleevidentilacunenor-
mative,maancheun’applicazionepo-
co corretta e non armonizzata delle
procedure di omologazione da parte
degliStatimembri.Anzichéacconten-
tarci dei risultati raggiunti in questa
settimana, dovremmo piuttosto ap-
profittarne per spingerci ancora più a-
vanti, insieme, applicando un po’ di
sanoorgoglioeuropeoancheinquesto
campo. Se non vogliamo continuare a
rincorrere le emergenze, bisogna in-
fatti intervenire in maniera più corag-
giosasullecausechehannoresopossi-
bili queste frodi ai danni della nostra
salute,dellasicurezzaedell’ambiente.
Dobbiamo assumerci le nostre re-
sponsabilità e non lasciarci sfuggire
l’opportunità di fare un passo in più.
Come Socialisti e Democratici, non
possiamo accettare un nuovo scanda-
lo Volkswagen e per questo anche nei
prossimi mesi continueremo a lottare
per fare in modo che nei negoziati col
Consiglio il testo non venga indeboli-
to,inmododapotercorreggereidifetti
dell’attualesistemadiomologazionee
sorveglianza nel solo interesse dei cit-
tadini europei.
lIl Parlamento europeo ha approvato il nuovo regolamento
sull’omologazione delle auto, ma non è passata la richiesta dei
Socialisti e Democratici di istituire un’agenzia Ue indipendente
S
onoormaipassatidiciotto
mesi da quando, nel set-
tembre 2015, scoppiava il
caso Dieselgate, procu-
rando danni incalcolabili
alla credibilità di tutta
l’industria automobilistica europea –
non soltanto a quella tedesca. Dopo
lunghi negoziati e la pa-
rallela attività della
commissione parla-
mentare d’inchiesta di
cui ho fatto parte, questa settimana la
plenaria di Strasburgo ha approvato il
Regolamento sull’omologazione e la
sorveglianzadeiveicoliamotore,testo
checonsegnaall’Unioneunquadrole-
gislativopiùcertoedefficaceinquesto
campo. Si tratta di un deciso passo a-
vanti sulla tutela dei cittadini europei,
reso possibile in particolare dal lavoro
condotto dal nostro gruppo in com-
missione Mercato interno e protezio-
ne dei consumatori. Siamo infatti riu-
sciti a mantenere l’introduzione di
nuovipoteridicontrollodapartedella
Commissione europea che da ora in
poi sarà responsabile del monitorag-
gio e del coordinamento delle attività
di sorveglianza da parte degli Stati
membri, i quali a loro volta dovranno
effettuare obbligatoriamente test e i-
spezioni su almeno il 20% dei veicoli-
tipo che sono in circolazione sul mer-
cato. Inoltre, nel testo del Regolamen-
to si esplicita che anche i cittadini eu-
ropei - in caso di prodotti evidente-
mentedifettosiodibeninonconformi
alla normativa UE - dovranno avere la
facoltà di chiedere una equa compen-
sazionedeidannisubiti,propriocome
Continueremo
a lottare
affinché
il testo
non venga
indebolito
nel negoziato
con il
Consiglio
Il logo.
La sede
della fabbrica
della
Volkswagen
nella città
tedesca
di Wolfsburg.
FOTO: AP
Rimane il “mistero”
di alcuni piccoli
Stati membri
che omologano
molti veicoli
Terra dei fuochi: serve la sinergia tra Ue ed enti locali
L
aTerradeiFuochi,assiemeal-
letanteareechesoffronoun’e-
mergenza ambientale, non
deve essere considerata o av-
vertita come un problema esclusiva-
menteitalianoocampa-
no,èunaemergenzaeu-
ropea. I problemi sono
molteplici, complessi e
collegati fra loro e la si-
nergiafraleIstituzionieuropeeeglien-
tilocalièlaverachiaveperarrivareari-
sultati tangibili. Io stesso provengo da
quella ricca e feconda terra che per se-
coli è stata chiamata “Terra di lavoro”.
“Terra dei Fuochi” sintetizza ed enfa-
tizza ciò che, a cavallo tra gli anni no-
vantaediniziodelnuovosecolo,sièan-
dato verificando in queste zone: un ir-
responsabile ed incontrollato sversa-
mento di sostanze tossiche, scorie e
rifiutidiognigenere,cuispessoèsegui-
to il loro incenerimento. Un’attività di
inquinamento criminale e sistematico
che ha potuto contare su una catena di
negligenze ed omissioni e sulla tragica
impreparazione delle Autorità compe-
tenti ad arginare il fenomeno. La Terra
dei Fuochi ha avuto un impatto deva-
stante per la vita e la salute di decine di
migliaia di persone e per l’economia
dell’intera Campania. Da novembre si
registraunanuovaemergenzamortali-
tàdibambini.Idatisonosimiliaglian-
ni 2012-2013. Con i suoi 500mila ettari
disuperficieagricola,laCampania,con
la Puglia e la Catalogna, rappresenta
uno dei tre grandi poli agroalimentari
europei. I consumi sono crollati e la
produzione ne ha risentito. Un danno
economico e d’immagine incalcolabi-
le,nonostanteisitiincuisisiasversato
materialetossicononsuperinol’1%del
totale delle aree rurali. Devo però dire
che dopo decenni durante i quali ho
chiesto più volte la mappatura delle a-
ree a rischio, l’avvio di un processo di
bonificadeisuoliinquinatiel’istituzio-
nediunRegistroregionaledeiTumori,
si inizia a registrare un’inversione di
tendenza: fortunatamente è cambiato
l’approccio,c’èunamaggioreconsape-
volezzaeunafortedeterminazioneari-
solvere il problema alla radice. Recen-
tementelaregioneCampaniasièdota-
ta di una rigorosa procedura di certifi-
cazione della salubrità delle sue
produzioni agroalimentari così da ri-
sultareunadelleregionipiùcontrollate
d’Europa e ha messo in piedi un vero e
accesi i riflettori nazionali, e non solo
nazionali, su questo enorme problema
che continua a mietere vittime inno-
centi. Le istituzioni, a cui tocca dimo-
strare di avere capacità di intervento,
devono fare la propria parte provve-
dendo a bonifiche in tempi celeri ma
anche l’Europa può e deve fare la sua
parte accompagnando la Campania in
questo processo. Pochi mesi fa, in un
convegno che ha visto la presenza di
medici e scienziati provenienti da ogni
parte d’Europa, ho chiesto ad alcuni
funzionari della Commissione l’elabo-
razione di un manuale di buone prati-
che, da quelle igienico-alimentari a
quelle mediche e di prevenzione, per
dare delle indicazioni ai cittadini che
vivono in tutte le aree ad alto impatto
ambientale d’Europa.
proprio piano di monitoraggio dell’in-
tero territorio campano, con l’obiettivo
di svolgere indagini tecniche per la
mappatura,anchemediantestrumenti
ditelerilevamento,deiterrenidestinati
all’agricoltura. A febbraio il Registro
Tumori Infantile della Regione Cam-
pania è stato accreditato dall’Associa-
zione italiana dei registri tumori ed è
stato avviato uno specifico studio da
partedell’IstitutoZooprofilatticoedel-
l’IstitutoTumoridiNapolisu4200sog-
gettiprovenientida168comuniindivi-
duatisullabaseditremodellidifferenti
dirischioambientalealfinediesclude-
re le interferenze date dalla poca espo-
sizione o di fattori legati fisiologica-
mente all’età. Inoltre, sono stati effet-
tuatiiprimiinterventidibonificadelle
areeinquinate,sièdatoavvioall’opera-
zione di rimozione delle ecoballe ma
soprattutto la Campania si è dotata di
un nuovo piano dei rifiuti che dovrà
traghettare la regione definitivamente
oltre l’emergenza. Ho invitato in Cam-
pania il commissario Vella affinché si
rendacontodeiprogressifattiinquesti
ultimi anni. Certamente è necessario
fare molto di più, continuare nel cam-
mino intrapreso, continuare a tenere
La Campania
si è dotata
di una certificazione
della salubrità
delle sue produzioni
L’Italia è uno tra i principali
Paesi importatori di carne
brasiliana con oltre 28 mila
tonnellate nel 2015 e 16
tonnellate nei primi sei mesi
del 2016. Per tale ragione il
recente scandalo della carne
infetta e avariata esportate
dal Brasile impone una seria
riflessione su due aspetti,
distinti ma strettamente
correlati tra loro: da un lato
la protezione dei nostri
consumatori per la quale è
quanto mai necessario un
approccio armonizzato tra
gli Stati membri, con
maggiori controlli non solo
sulla carne in entrata ma
anche sulle partite già
importate dal Brasile;
dall’altro gli standard che i
nostri operatori devono
rispettare e che rendono i
prodotti europei i più sani e
sicuri al mondo. La
Commissione deve
continuare a monitorare le
importazioni di carne dal
Brasile e attraverso gli
accordi commerciali, in
corso di negoziazione e
futuri, garantire un mercato
più trasparente, orientato al
perseguimento del principio
di reciprocità a livello
internazionale degli standard
qualitativi applicati
dall’Unione. I negoziati
potrebbero infatti essere lo
strumento attraverso il quale
rafforzare la cooperazione e
assicurare l’effettivo rispetto
degli alti standard di qualità
europei, valorizzando
l’apporto alla crescita che
può essere dato da un
ampliamento degli scambi
commerciali, senza ridurre le
tutele di cui godono i
cittadini europeo.
PAOLO DE CASTRO
Lo scandalo della carne brasiliana
e l’esigenza di maggiori controlli sull’import
Nicola
Danti
Nicola
Caputo