Slide utilizzate durante il Laboratorio di scrittura tenuto da Imparafacile Runo (aka Giovanni Dalla Bona) in Second Life nell’isola Imparafacile, venerdì 06/05/11
Altri stimoli nel forum dedicato alla comunicazione, al link http://imparafacile.ning.com/group/gustodicomunicare/forum?
Lezione 7 - La comunicazione all'interno dell'aziendaW3design sas
Settima lezione del corso in web marketing e social media per la comunicazione d'azienda, by W3design. In questa lezione le basi della comunicazione all'interno dell'impresa, tra blog, social media, wiki, e altri strumenti.
a short (45 minutes) introduction to cerimonial magic, meme and mesmerism: una storia occulta della vittoria di Trump, by Tommaso Guariento @ The Empire Strikes Again (La Scuola Open Source) – www.lascuolaopensource.xyz
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Ontologia dell’opera d’arte mah…essere per la salvezza dell’essere significa essere per la salvezza dell’arte? E l’opera d’arte aiuterà l’essere a salvarsi? Mah… solo l’opera d’arte ci può salvare? E solo l’arte salverà l’essere o il mito ontoteologico della salvezza della mondità? Solo l’arte ci potrà salvare? Solo il mito dell’opera d’arte può salvare il mito delle muse della poiesis o dell’ontopoiesis? Ma l’arte è anche la salvezza del musagete, quale essere divinità che si dà all’arte o dà all’arte la fondatezza del mito? O che disvela con l’arte l’ontologia ontopoietica dell’opera dell’esser-arte-nella mondità come nella mondanità, o esser-arte-per-la-morte dell’arte…  Già nelle origini della ermeneutica poetica la mimesis disvela la fondatezza della physis: aldilà della classicità simulativa, imitativa, clonante, tautologica, la mimesis quale apprensività attraverso lo sguardo, cattura con la vista, con gli occhi l’essere che si disvela nella sua physis. E’ l’esserci che com-prende contemplando l’eventuarsi della physis dell’essere, della natura dell’essere, dell’essere-nella-mondità. E’ la mimesis del disvelarsi dell’essere poetante…o l’ontologia dell’icona della physis quale ontologia dell’ikona dell’essere nel mondo. O l’ontologia della temporalità della physis che si disvela nel mondo quale spazialità immaginaria nella radura immaginaria ove s’eventua quale opera d’arte immaginaria… anzi l’ontologia fluttuante dell’essenza dell’essere poetante dà senso e dà alla luce la physis, non la imita o la modella o la ricorda, la divela quand’era abbandonata nell’oblio dalla fuga precipitosa degli dei epistemici, mitici, tecnici, ontoteologici quali il deus ex machina, la macchina poetica aristotelica. E’ indispensabile intraprendere gli studi e le ricerche dell’ontologia dell’opera d’arte, giacchè nel nuovo millennio tutte le configurazioni del sapere epistemico, ma anche le ontologie ermeneutiche, hanno evidenziato i propri confini aldiqua dell’essere-opera-d’arte, per concentrarsi solo sull’ontica, sulle entità narrate o sulle superentità ontoteologiche. L’epistemica dell’opera d’arte si è confinata nella sua ortogonalità calcolante, l’interpretanza ermeneutica ed intenzionale non si cura di offrire una fondatezza né alla nuova epistemica, né alla matesis virtuale, né alla physis immaginaria, né alla temporalità ontologica, men che mai dà fondamenta stabili alla struttura ontologica dell’opera d’arte. Solo il pensiero della disvelatezza resiste, o persiste nella sua re-esistenza, sostenuto dalla sua struttura ontologica fondata sull’essenza dell’essere-opera-d’arte-nel-mondo-per-la-morte. Ma la sua origine, o originalità o singolarità, non dispiega la sua pregnanza oltre la soglia del pensiero poetante che contempla poeticamente l’opera d’arte o la interpreta infinitamente nella temporalità kairos-logica più tosto che cronologica. Per raggiungere anche i sentieri interrotti della physis poetante dell’opera d’arte e quindi anche la fondatezza non tecnica della teknè, o il fondamento non epistemico dell’epistemica, la physis dell’opera d’arte si dovrà eventuare nella struttura ontologica dell’essere animati, aldilà dall’essere solo opera inanimata, per gettare le fondamenta nella radura, nel vuoto quantico epistemico, della topologia fluttuante dell’essere opera d’arte che si dà alla mondità per inter-essere o inter-esserci opera d’arte dell’essere animato che getta quale icona dell’essere-nel-mondo-della-morte-dell’arte. Può l’ontolgia dell’opera d’arte raccogliere gli eventi gettati nel sentiero dell’essere ed intraprendere la biforcazione dell’oltre che conduce alla radura, alla spazialità topologica sgombra dalle temporalità epistemiche o anche ermeneutiche, per approdare alla libera luce senza fondo, senz
Pubblicità e propaganda: somiglianze, differenze, aree grigieannamaria testa
Che cos'è la propaganda, come nasce e quando, come funziona? Quali sono le differenze tra pubblicità e propaganda, visto che entrambe impiegano gli strumenti della retorica, l'arte del discorso persuasivo?
una breve sintesi del brillante articolo - pubblicato anche come volumetto - di Harry Frankfurt, che cerca di spiegare i motivi culturali e sociali alla base dell'enorme aumento delle "stronzate" in circolazione nelle società massmediatiche
Ulixe. Il lungo cammino delle idee tra arte, scienza e filosofia.Fausto Intilla
Solo in tempi assai recenti (storia contemporanea) si è riscoperto — poiché già noto in tempi antichi, quando ogni ambito della sfera umana si inseriva in uno stesso disegno, percepito da tutti con un profondo “senso del divino”; ovvero prima dell’era cartesiana — il sublime nesso tra tutte le cose presenti nel grande regno della realtà, che ci consente di visualizzare meglio ogni sottile collegamento tra tutto ciò che siamo sempre stati abituati a scindere, a suddividere in compartimenti stagni, ai quali abbiamo dato il nome di Arte, Scienza e Filosofia. Il tentativo di quest’opera, è dunque quello di esporre alcuni punti di partenza dai quali, seguendo percorsi diversi, si arrivi a un unico obiettivo: intravedere l’immagine di una realtà unitaria, dove tutto il sapere e l’operato umano, rivelino (seppure in termini metafisici ed astratti) la loro sottile interdipendenza con la natura dei nostri stessi sensi (filtri irremovibili e dai benèfici risvolti di stampo darwiniano), istinti ed emozioni.
R. Villano - RES GESTAE - Minarik, Mohr, Moissan, Nardelli, ParmentierRaimondo Villano
36. R. Villano “Res gestae. Il senso di eccellenza nelle vite di farmacisti non comuni” (con il Patrocinio di: già Pontificia Accademia Tiberina; Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria; Nobile Collegio Chimico Farmaceutico Universitas Aromatariorum Urbis; Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali. È in Biblioteche specialistiche, civiche e nazionali, tra cui: Medica Statale, Nobile Collegio Chimico Farmaceutico Universitas Aromatariorum Urbis; Nazionali: Napoli, Roma, Firenze, Potenza. (Edizioni Chiron Hystart dpt, prima edizione ISBN 978-88-97303-05-3, CDD 920 VIL res 2011, LCC CD 997, pp. 62, Sorrento maggio 2011; seconda edizione ISBN 978-88-97303-05-3, CDD 920 VIL res 2012, LCC CD 997, pp. 76, Sorrento ottobre 2013);
2. 2
Rendere il dire capace di farsi sentire dai molti (o
dai pochi che contano)
“Non c’è nulla di più nobile che riuscire a catturare
l’attenzione delle persone con la parola.”
Cicerone
Rendere il dire capace di farsi sentire dai molti (o
dai pochi che contano)
“Non c’è nulla di più nobile che riuscire a catturare
l’attenzione delle persone con la parola.”
Cicerone
5. 5
«I palestinesi devono abbandonare la violenza.
Resistere con la violenza e fare stragi è sbagliato e non
porta ad alcun risultato. […]
Questa storia ha un’unica semplice verità di fondo: la
violenza è una strada senza vie di uscita. Lanciare
razzi sui bambini addormentati o far
saltare in aria anziane donne a bordo di un autobus non
è segno di coraggio né di forza. Non è in questo modo
che si afferma l’autorità morale […]»
Barack Obama, Discorso all’Università del Cairo, 4
giugno 2009.
6. 6
Cos’è la retorica?
• Arte del dire.
• Eloquenza come disciplina del parlare o
dello scrivere.
• Disciplina che concerne il discorso
persuasivo, con l’obiettivo di coinvolgere
uno o più destinatari.
• Vana e artificiosa ricerca dell’effetto
con manifestazioni di ostentata adesione ai
più banali luoghi comuni.
• Arte della parola che sa convincere e
toccare le corde emozionali dei
destinatari.
7. 7
Ruolo della retorica
La parola vuole avere un impatto, lasciando
diversi quelli che l’hanno ascoltata.
La retorica non si limita a trasmettere nozioni
neutre.
8. 8
Il piacere
La retorica gioca su due fronti: intelletto e
sensi.
L’arte oratoria vuole stupire con l’acutezza del
ragionamento ma non disdegna la ricerca di un
piacere.
Miscela di intelletto e sensi, di arguzia e di
emozione.
docere, movere, delectare (Cicerone)
9. 9
Il primo ghostwriter
Protagora (486 a.C.), padre della sofistica e
logografo.
“L’uomo è misura di tutte le cose” “in
quanto come le cose appaiono a me, tali
sono per me; come a te, tali sono per te”
(Platone, Teeteto 386-367 a.C.)
È il terreno nel quale nasce l’arte del dire, che
trova la ragione della sua esistenza dove non c’è
una verità al di fuori del confronto di opinioni
tra gli uomini, tra le loro visioni.
10. 10
Farmaco
La parola è farmacon: droga.
(Gorgia da Lentini, 483 – 374 a. C.)
“La parola è un potente sovrano… ha la virtù di
troncare la paura, di rimuovere il dolore,
d’infondere gioia, d’intensificare la
compassione”
11. 11
Platone e la dialettica
Afferma la superiorità della verità-epistème
sulla opinione-doxa.
La ricerca della verità, per Platone, è un fatto
solitario.
Non rinuncia al logos, ma predilige la
dialettica a scapito della retorica.
12. 12
Aristotele: Vero o verosimile
Non sempre è possibile partire da premesse
vere.
In numerose discipline ci si deve accontentare
dell’“assunzione di ciò che appare accettabile
ed è fondato sull’opinione”
Aristotele (348-322 a. C.)
13. 13
Téchne
La retorica è «la facoltà di scoprire il
possibile mezzo di persuasione
riguardo a ciascun soggetto»
Aristotele, Retorica, IV secolo avanti Cristo.
14. 14
Docere, movere, delectare
La noia è un ostacolo della comprensione e del
coinvolgimento.
Nella Roma repubblicana l’oratore ha a che
fare con i “molti”, dovrà persuaderli,
guidarli, trascinarli.
Perché la moltitudine ha l’ultima parola.
Cicerone (106-43 a. C.)
15. 15
Probabilia
Il verosimile non si può dimostrare, ma
questo non significa che non abbia una propria
bontà o garanzia.
Cicerone (106-43 a. C.)
16. 16
Guerra al verosimile
“Respingiamo le cognizioni soltanto probabili”
Rifiuto di tutto ciò che non è “chiaro e distinto”
e dell’emozionale.
Il buon ragionatore non deve preoccuparsi di
essere noioso (solo docere, niente movere e
delectare).
Cartesio (1596-1650)
17. 17
La nuova retorica
«Lo studio delle tecniche discorsive atte a
provocare o accrescere l’adesione delle
menti alle tesi che vengono presentate al loro
assenso»
Perelman C., Olbrechts-Tyteca L. (1969), Trattato
sull’argomentazione. La nuova retorica, Einaudi, Torino.
18. 18
Fuori dalla morsa del vero-falso
Perelman supera la teoria cartesiana del
vero-falso, secondo la quale il dominio della
ragione deve limitarsi solo a ciò che può
essere verificato.
La teoria cartesiana escludeva il verosimile,
il possibile, il punto di vista perché non
possono essere verificati: non sono né veri
né falsi.
19. 19
Cosa critica Perelman di Cartesio
«Ogni volta che i giudizi di due persone intorno
alla medesima cosa sono contrari, è certo che
l’uno o l’altro almeno s’inganna, e appare che
nessuno di essi possieda la
scienza: se infatti la teoria di uno fosse certa
ed evidente, esso potrebbe esporla all’altro in
maniera da convincere alla fine anche l’intelletto
di questo»
20. 20
Il pericolo degli assolutismi
Il disaccordo è testimonianza della presenza di
un errore.
Scontro tra assolutismi: solo “gli altri” sbagliano.
21. 21
Superamento della logica formale:
apertura al dialogo
In presenza di un disaccordo, gli strumenti
che ci mette a disposizione la democrazia
sono il dialogo e la persuasione.
Trovare gli argomenti più convincenti
per fare cambiare idea al nostro oppositore.
22. 22
Ritorno al dialogo
• La ricetta anticrisi è vera o falsa?
• Il foulard per coprire i capelli delle donne
musulmane è giusto o sbagliato?
• Le escort della politica sono informazione o
gossip?
24. 24
Figura retorica: uno straniamento
Artificio che contribuisce ad abbellire il discorso e
a diversificarlo dal linguaggio corrente,
anche al fine di provocare nell’ascoltatore o
lettore l’effetto di straniamento, di interessarlo
a quanto viene detto, come se fosse di fronte a
qualcosa di nuovo, straniero ed estraneo.
AA.VV. (2008), Dizionario di retorica e stilistica, Utet, Torino.
26. 26
Neologismo: “morbistenza”
Formazione
lessicale entrata
recentemente in
una lingua.
“Gli attavolati si
sentivano sodali
nella eletta
situazione delle
poppe, nella
usucapzione d’un
molleggio
adeguato
all’importanza di
un loro
deretano…”Esempio da Gadda, La cognizione del dolore, 1938, 1963
27. 27
Iperbole
Figura che consiste nell’usare parole esagerate per
esprimere un concetto oltre i limiti della
verosimiglianza. L’esagerazione può essere per
eccesso o per difetto.
L’iperbole ha un significato enfatico e può avere un
effetto comico.
“Quivi fe’ ben delle sue prove eccelse;
Ch’un alto pino al primo crollo svelse:
E svelse dopo il primo altri parecchi,
Come fosser finocchi, ebuli o aneti.”
(Ariosto, la pazzia di Orlando, Orlando Furioso)
32. 32
Straniamento
Procedura stilistica attraverso la quale l’artista ci dà
una percezione inedita della realtà,
deautomatizzando il linguaggio, dislocando
semanticamente l’espressione.
“Come con una cannuccia mi bevi l’anima.”
(Anna Achmatova)
35. 35
Antifrasi ideologica
Affermazione di un nuovo valore mediante la
demolizione degli attributi caratteristici di quello
vecchio.
“Angeli di fango”
(Alluvione di Firenze del 1966)