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2014 Workshop
Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e la resilienza
in urbanistica
Knowledge and Appropriate Technologies for Sustainability and Resilience
in Planning

Funda Atun, Maria Pia Boni, Annapaola Canevari, Massimo Compagnoni, Luca Marescotti,
Maria Mascione, Ouejdane Mejri, Scira Menoni, Floriana Pergalani
Ma c'è un fenomeno ancora
più grave:
il consumo "inutile" di suolo
IL TERRITORIO SPRECATO.
INDAGINE E VALUTAZIONI SULLE
OPERE INCOMPIUTE
IN ITALIA

Tesi di laurea di Chiara Accattini, matricola n. 740514
Relatore Prof.ssa Annapaola Canevari
Anno Accademico 2010-2011
4 /24

Privatizzazione dei paesaggi italiani

Abbandono,
abusivismo,
incompiuto

Mercato
dell’invenduto

Privatizzazione
come concept
di progetto

Mafie e edilizia
7 /24

Italia abbandonata, abusiva, incompiuta
PROCURATORE NAZIONALE ANTIMAFIA PIERO GRASSO
• 357 opere incompiute
Tesi di Laurea Chiara Accattini
• 633 opere incompiute
Incompiuto Siciliano

Atlante delle Opere incompiute
Le opere incompiute
Opere non ultimate, abbandonate,
inutilizzate e lasciate alla rovina.
Quantificazione delle opere incompiute
presenti sul territorio

633 opere incompiute
Localizzazione
Regione

n. opere
incompiute

Regione

n. opere
incompiute

Valle d'Aosta

3

Marche

6

Piemonte

26

Lazio

28

Lombardia

46

Abruzzo

29

Trentino Alto Adige

2

Molise

5

Friuli Venezia Giulia

14

Campania

54

Veneto

11

Puglia

31

Liguria

20

Basilicata

12

Emilia Romagna

16

Calabria

66

Toscana

30

Sicilia

204

Umbria

4

Sardegna

26
Indagine sui motivi per cui il nostro paese è “ricco”
di opere incompiute.
[…] “la carenza di programmazione, eccessiva
frammentazione dei centri decisionali, complessità
delle procedure di progettazione, dilatazione dei tempi
di esecuzione imputabili alle imprese committenti ed
alle amministrazioni aggiudicatrici, carenze ed
inadeguatezze dei controlli tecnici ad amministrativi”
[…].
(Relazione annuale della Corte dei Conti - 2010)
- inchieste

sull’uso di materiali non idonei;

- inchieste

per concorsi in concussione delle persone coinvolte;

- ricorsi

amministrativi e processi;

- fallimento

- errori

delle ditte appaltatrici e contenziosi in atto;

di progettazione;

- impossibilità
- situazione

di effettuare collaudi e dare quindi omologazioni;

geologica e geomorfologica dei terreni;

- mancanza di denaro pubblico e nuovi finanziamenti.
“DINAMICA, STRUTTURA E CRITERI DI GOVERNO DELLA SPESA
PUBBLICA: UN RAPPORTO PRELIMINARE”
Parte 2.1 Riduzione dell’inefficienza produttiva.

classificazione degli sprechi
Sprechi di tipo 7.
 progettazione di opere incomplete,
 mancato completamento di opere iniziate,
 tempi di esecuzione molto superiori ai tempi programmati.
A queste tipologie si possono aggiungere
 progettazione di opere di dimensione eccessiva rispetto alla capacità
realisticamente sfruttabile,
 a volte eseguite con materiali troppo pregiati (opere utili che potrebbero
essere costruite a costi minori).
prof. PIERO GIARDA settembre 2011
Diga di Blufi, Palermo
Struttura abbandonata Gibellina - TP Scheletro abbandonato Scala dei Turchi

Ospedale incompiuto a Siracusa

3
Calabria

Lombardia

Lombardia
con ciò che il nostro Bel Paese ha da offrire.

Lombardia

Sicilia

Lombardia

Calabria
6
Giarre (Catania)
27.000 abitanti
campo da Polo per 20.000 spettatori

9
CITTA’ DELLO SPORT - Tor Vergata

Progetto avviato nel 2005,
costo iniziale: 60.000.000 €.
Avvio lavori nel 2008,
Subito bloccati perché in ritardo per i
mondiali.
Spesa ad oggi:

607.983.772 €

Stato: impianto MAI terminato
POLO NATATORIO - Valco San Paolo

A otto giorni dalle gare, spazi non terminati
ed opere non collaudate
Utilizzato per Mondiali, subito chiuso e
abbandonato
SPESA: 16.000.000 €
Agrigento

Alimuri

Pizzo Sella
VILLAGGIO COPPOLA - CASTELVOLTURNO
Conseguenze di tale fenomeno:
Spreco di territorio

non si punta sul recupero dell’ esistente
ma sulla trasformazione di nuove aree
Nonostante i numeri allarmanti, eventi disastrosi e numerose
denunce, questa idea di cementificazione non è considerata un
problema.
12 /24

Conseguenze della privatizzazione dei paesaggi italiani

Consumo di suolo

costi

Causano:
• degrado sociale •
– esclusione
– tensioni
– insicurezza

degrado ambientale
– perdita di
biodiversità
– inquinamento

Richiedono:
• ricostruzione;
• integrazione;
• riqualificazione;
• abbattimento.
Ricerca delle associazioni, autorità o enti che hanno denunciato
e analizzato il problema proponendo delle soluzioni.
1998 – 2003 indagine da parte dell’ A.V.C.P. (
2001 campagna “Bruttitalia” del sito Corriere.it e Wwf
2004 costituzione dell’ “Ufficio nuove opere incompiute” (chiuso dopo un anno)
2007 relazione del Procuratore Nazionale Antimafia Piero Grasso
2008 Campagna “Hai visto un Ecomostro?” Ecoradio, Legambiente e
Repubblica.it
2009 Relazione annuale della Corte dei Conti
Striscia la Notizia

Report

Legambiente

FAI
Le soluzioni presentate hanno lo scopo di risolvere il problema delle opere
incompiute esistenti.

Ma se, in futuro, volessimo evitare che si parli ancora di questo
fenomeno e volessimo cancellare il problema alla radice?
Ipotesi di soluzione:

PREVENZIONE
MONITORAGGIO
Monitoraggio inteso come prima fase del meccanismo che
comporta la realizzazione delle opere pubbliche con lo scopo
di evidenziare i problemi in tempo utile e se necessario
attivarsi in modo tale da mettere in atto le azioni per evitare la
creazione di un’ opera incompiuta.
Controllo preventivo e continuativo sulle fasi di
progettazione, realizzazione e gestione dell’opera.
15 /24

Da privatizzazione dei paesaggi a paesaggio come bene comune

Rete contro
il consumo
di suolo

Memoria,
legalità,
creatività

Liberazione
degli spazi

Educazione
alla
cittadinanza

Forza
dell’esempio
22 /24

La rete contro il consumo di suolo
• il riutilizzo dei beni culturali e dei centri storici
abbandonati ottimizza l’uso delle risorse disponibili senza
dover espandere i confini cittadini
• l’educazione alla legalità previene i fenomeni di
costruzioni in aree protette
• l’educazione alla cittadinanza agevola i sentimenti di
appartenenza e la fruizione e manutenzione di spazi
pubblici esistenti
• gli esempi antimafia sono fondamentali per sostenere
la convenienza della legalità e del rispetto dell’ambiente

Strategie bottom-up
23 /24

Considerazioni conclusive
•
Collaborazione •
•
•
•
•

cittadini
architetti
urbanisti
paesaggisti
amministratori
finanza

Sinergie da mettere in pratica
• non consumare nuovo territorio,
• coinvolgere la cittadinanza,
• scegliere di utilizzare materiali
ecocompatibili ,
• dialogare con le amministrazioni
«

Guadagnarsi la vita non può essere l’unico scopo di un giovane che
vuole soprattutto realizzare le proprie idee creative. Perciò il vostro
problema è come serbare intatta l’integrità delle vostre convinzioni,
come vivere quel che propugnate e, nello stesso tempo,
guadagnare. Può darsi che non riusciate a trovare un posto presso
un architetto che vi formi fin dai vostri primi passi nel comporre e
che sia in grado di farvi ulteriormente da guida.
Allora vi suggerirei di cercarvi un lavoro che vi dia da vivere
comunque e dovunque possiate impiegare le vostre capacità
personali, ma di mantenere vivi i vostri interessi in un lavoro effettivo
proseguito nelle ore libere.
Walter Gropius

»
Questi principi sono in sintonia con alcuni
contenuti del cosiddetto
approccio “SMART”
che oggi caratterizza l’azione di molte
amministrazioni
La differenza riguarda il campo di applicazione
dell’approccio…..
Le città italiane verso le smart
cities
Area Ambiente, Cultura e Innovazione 
ANCI
Perché “cities”
E’ necessario partire dalle città perché:
• ospitano oltre il 50% della popolazione mondiale
• consumano il 75% dell’energia mondiale 
• sono responsabili dell’80% delle emissioni di CO2
• producono il 75% dei rifiuti
Smart city
come tema di politica europea
Gennaio 2008: la Commissione Europea lancia il Patto dei Sindaci (Covenant
of Mayors) ‐ città europee verso la sostenibilità energetica e ambientale entro il 
2020
Ottobre 2009: European Strategic Energy Technology Plan SET Plan ‐ Towards a 
low‐carbon future (Roadmap al 2020) 

Smart city come tema di politica locale
iniziative UE sulla sostenibilità ambientale
priorità data, a livello governativo, allo sviluppo dell’Agenda Digitale Italiana, 
fase attuale di contrazione delle risorse: emerge come strada quasi obbligata 
l’utilizzo “intelligente” e integrato delle tecnologie
L’importanza della pianificazione
Dotarsi di una 
PIANIFICAZIONE STRATEGICA INTEGRATA
Ridurre il debito pubblico
Aumentare la crescita
Assicurare la coesione sociale
Assicurare la coesione territoriale

=

Convogliare sugli stessi
obiettivi strategici i piani
settoriali e le azioni

A partire da
L’approvazione del
Piano d’Azione Energia Sostenibile
Incidere sul risparmio energetico
Favorire l’innovazione
Assicurare la partecipazione 
democratica
Perseguire lo sviluppo sostenibile
L’importanza della pianificazione
Dotarsi di una 
PIANIFICAZIONE STRATEGICA INTEGRATA
Ridurre il debito pubblico
Aumentare la crescita
Assicurare la coesione sociale
Assicurare la coesione territoriale

=

Convogliare sugli stessi
obiettivi strategici i piani
settoriali e le azioni

A partire da

MA…

NON SI FA CENNO AL
CONSUMO DI SUOLO NE’ AL
GOVERNO DEL TERRITORIO
NEL SUO COMPLESSO

L’approvazione del
Piano d’Azione Energia Sostenibile
Incidere sul risparmio energetico
Favorire l’innovazione
Assicurare la partecipazione 
democratica
Perseguire lo sviluppo sostenibile
Di cosa parliamo quando parliamo di 
smart city?

Smart 
mobility

Smart 
people

Smart energy
Smart 
government

Partecipazione

Smart 
environment

Banda larga
NGN

Smart 
living
I passi verso un master plan per le smart
cities italiane 
1.

Analisi dell’as is e dei bisogni, in termini di dotazione infrastrutturale materiale e
immateriale, dati disponibili e relativi sistemi di integrazione, livello di offerta e utilizzo dei
servizi
2. Definizione degli obiettivi strategici di sviluppo urbano: pochi e chiari, sui quali sia
possibile generare consenso nella cittadinanza
3. Definizione degli indicatori di misurazione relativi agli obiettivi strategici
4. Individuazione delle aree di intervento, in termini progettuali, di dimensionamento, di
localizzazione
5. Redazione e riorientamento degli strumenti di programmazione e pianificazione,
finalizzandoli al raggiungimento degli obiettivi strategici
6. Ridefinizione di competenze e funzionamento delle strutture amministrative coinvolte, con
relativi atti di indirizzo
7. Strutturazione di un modello di governance all’interno del quale definire ruoli e azioni degli
attori istituzionali, di mercato, della ricerca, della società civile, e relative regole di ingaggio
8. Definizione delle risorse necessarie alla realizzazione degli interventi e della relativa
strumentazione finanziaria
9. Individuazione delle possibili forme di partenariato pubblico‐privato, sia in termini di
nuove attivazioni sia in termini di ridefinizione di accordi già in essere
10. Avvio di forme di partecipazione attiva della cittadinanza sugli interventi previsti
I parametri di una smart city

…parametri di identificazione e misura delle smart cities, analizzati nel rapporto "European
Smart Cities" realizzato dall’Università di Vienna in collaborazione con quelle di Lubiana e Delf
(www.smart-cities.eu)
“È il termine anglosassone che indica “quando una società o un’organizzazione impiega più
tem-po e denaro ad affermare di essere verde attraverso la pubblicità e il marketing,
piuttosto che nel mettere in atto misure che riducano al minimo il suo impatto ambientale”.
Il greenwashing è un neologismo coniato da attivisti ambientali americani ispirandosi al
whitewashing che in inglese vuol dire nascondere, coprire o dissimulare fatti spiacevoli ed è
utilizzato soprattutto in politica.”
La sostenibilità è, prima di tutto, un valore, un’emergenza che chiama a raccolta, un
movimento culturale che va diffondendosi. Dal punto di vista della comunicazione è
un’opportunità di aggregazione, di condivisione di valori e di dialogo”

“La Società Digitale”
 
Smart City e Smart Community: 200 milioni di
euro dalla UE
Horizon 2020 prevede finanziamenti per due annipubblicato il bando.
La Commissione Europea ha messo in bilancio 200 milioni
di euro per i prossimi due anni, per promuovere progetti
destinati allo sviluppo delle Smart City e Smart Community.
Obiettivo è incentivare lo sviluppo delle Smart City grazie
alle energie rinnovabili, al miglioramento della qualità e
dell’efficienza degli edifici e puntando su sistemi di trasporto
più ecologici per una gestione sostenibile della città.

Entro la primavera del 2014 la Commissione Europea
presenterà un nuovo “Invitation for Smart City and
Community Commitments” per incentivare le comunità
urbane europee a realizzare progetti integrati destinati alle
città intelligenti, secondo le linee guida “Smart Cities
Strategic Implementation Plan“.
http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/home.html
(pubblicata il 13 febbraio 2014)
…un ulteriore approccio alle
questioni legate alla crisi
dell’ecosistema contemporaneo è
quello delle transition towns
LE CITTÁ IN TRANSIZIONE
CONCETTI ED ESPERIENZE

giovanna saporiti
IL NEOECOSISTEMA CONTEMPORANEO

1.
- occupazione di suolo rilevante
- voracità energetica
- concentrazione agenti inquinanti
- consumo di risorse non rinnovabili
- impronta ecologica molto elevata
- crescita esponenziale della
- vulnerabilità di alcuni gruppi sociali
(bambini, anziani...), relazionata
all’aumento della povertà.

inizio della città
città contemporanea

la vulnerabilità ambientale e sociale è
determinata dalla dipendenza sempre
maggiore dei contesti urbani a flussi
energetici, alimentari, di materiali e di
informazioni, che provengono da
sistemi interscalari (area comunale,
regionale, nazionale...).
I RISCHI DEL NEOECOSISTEMA: Global Risks Landscape 2011

1.
Il neocosistema urbano: IL PICCO DEL PETROLIO

1.
LE CITTÀ IN TRANSIZIONE

2.
TRANSIZIONE

0.

… di chi? comunità urbane e rurali
.......Il motto è “pensare globalmente e attuare localmente”, assimilabile allo «sviluppo locale
autosufficiente», (Magnaghi, 2010), alla scala degli abitanti......

… verso cosa? aumento della RESILIENZA
«(...) insieme di capacità adattative di un sistema urbano a fronte di fattori di stress e,
in particolare, ai fenomeni di cambiamento climatico e scarsità energetica» (UNEP,
2005. Un neocosistema resiliente è in grado di «assorbire shock e/o perturbazioni
senza subire alterazioni rilevanti nella sua organizzazione funzionale, nel suo assetto e
nelle sue caratteristiche identitarie» (Hopkins, 2010)
LA RESILIENZA
… di chi? neoecosistema urbano
«organismo vivente ad alta complessità […] in continua trasformazione, prodotto dall'incontro di
eventi culturali e naturali, composto da luoghi (o regioni o ambienti insediativi) dotati di identità,
storia, carattere di struttura di lungo periodo». (Magnaghi, 2010

… verso cosa? aumento della QUALITA’ e dell’AUTOSUFFICIENZA delle comunità
«capacità di rispondere agli aspetti di comfort degli spazi urbani, ma anche alle esigenze psicofisiche umane e di vivibilità sociale». Esiste infatti una relazione forte tra i valori dell’uomo e la
forma fisica della città, intendendo appunto come forma della città «la struttura spaziale che
ospita le attività delle persone, il flussi di persone, materia, merci e informazioni che ne deriva e
le configurazioni fisiche che intervengono a modificare lo spazio in modo significativo in rapporto
a quelle attività, superfici canali ambienti e oggetti». (Lynch, 1980)
«sviluppo locale autosufficiente», (Magnaghi, 2010),

2.
2.

RESILIENZA
«Il livello di resilienza delle nostre città e dei nostri paesi è dipendente dalla qualità e
dal rendimento del sistema urbano complessivo, non solamente dall’adattazione ai
cambiamenti climatici dei singoli elementi infrastrutturali»
(Congresso Resilience Cities 2011)

la valutazione della resilienza è strettamente connessa alla qualità urbana
considerando gli stessi parametri descrittivi

benessere individuo
biodiversità
auto- organizzazione
identità territorio/ individuo
capacità imparare/ adattarsi
2.

I 12 PASSI
creazione di relazioni

formazione

costruire il gruppo e
le successioni
piano di decrescita energetica
LE AZIONI
-  Diffusione delle informazioni relative alle tematiche che stanno alla base delle TT e
alla necessità di intraprendere delle azioni promosse dalla comunità
-  Collegamento con le realtà già esistenti e attive nella comunità
-  Creazione di relazioni con l’amministrazione locale
-  Collegamento con le altre iniziative di Transizione
-  Formazione di gruppi che si occupino di tutte le tematiche importanti per la vita
della comunità (alimentazione, energia, trasporti, salute, aspetti psicologici,
economia e sostentamento…)
-  Realizzazione di progetti mirati a far comprendere l’importanza del coinvolgimento
della comunità nei processi di costruzione della resilienza della riduzione delle
emissioni di anidride carbonica
-  Arrivare alla definizione del Piano di decrescita Energetica in 15/ 20 anni

2.
TRANSIZIONE NEL MONDO

2.
TRANSIZIONE IN EUROPA

2.
 

Transition in Italia
001 Monteveglio (BO)
007 S. Lazzaro (BO)
009 Torino
015 Lame (BO)
020 Urbania (PU)
025 Pianoro (BO)
029 La Nuova Terra EV (UD)

www.transitionnetwork.org
 

Transition in Italia
001 Monteveglio (BO)
007 S. Lazzaro (BO)
009 Torino
015 Lame (BO)
020 Urbania (PU)
025 Pianoro (BO)
029 La Nuova Terra EV (UD)

www.transitionnetwork.org
I “principi base” delle
Smart Cities e Transition Towns
derivano da quelli già enunciati
nella Carta di Aalborg (’94)
Conferenza Mondiale sull‛ambiente e
sullo sviluppo (1992, Rio De Janeiro)

cinque differenti documenti,
AGENDA 21 LOCALE
DICHIARAZIONE DI RIO
CONVENZIONE SULLA BIODIVERSITÀ
CONVENZIONE SUL CLIMA
DICHIARAZIONE SULLE FORESTE
Prima conferenza europea
sulle città e municipalità
sostenibili

Carta di Aalborg 1994

AGENDA 21 LOCALE
Le fasi di A21L:
• elaborazione di una filosofia
condivisa della sostenibilità
della specifica realtà locale;

• identificazione delle criticità
ambientali locali e delle loro
cause;

• individuazione delle diverse
opzioni d‛intervento e dei
target specifici d‛intervento;
• elaborazione di programmi
d’azione

• adozione formale del piano
da parte dell‛a. l.;

• realizzazione del piano
• monitoraggio dei risultati;

• valutazione degli effetti
dell‛applicazione del piano
sullo stato dell‛ambiente.

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  • 1. 2014 Workshop Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e la resilienza in urbanistica Knowledge and Appropriate Technologies for Sustainability and Resilience in Planning Funda Atun, Maria Pia Boni, Annapaola Canevari, Massimo Compagnoni, Luca Marescotti, Maria Mascione, Ouejdane Mejri, Scira Menoni, Floriana Pergalani
  • 2. Ma c'è un fenomeno ancora più grave: il consumo "inutile" di suolo
  • 3. IL TERRITORIO SPRECATO. INDAGINE E VALUTAZIONI SULLE OPERE INCOMPIUTE IN ITALIA Tesi di laurea di Chiara Accattini, matricola n. 740514 Relatore Prof.ssa Annapaola Canevari Anno Accademico 2010-2011
  • 4.
  • 5. 4 /24 Privatizzazione dei paesaggi italiani Abbandono, abusivismo, incompiuto Mercato dell’invenduto Privatizzazione come concept di progetto Mafie e edilizia
  • 6. 7 /24 Italia abbandonata, abusiva, incompiuta PROCURATORE NAZIONALE ANTIMAFIA PIERO GRASSO • 357 opere incompiute Tesi di Laurea Chiara Accattini • 633 opere incompiute Incompiuto Siciliano Atlante delle Opere incompiute
  • 7. Le opere incompiute Opere non ultimate, abbandonate, inutilizzate e lasciate alla rovina.
  • 8. Quantificazione delle opere incompiute presenti sul territorio 633 opere incompiute
  • 9. Localizzazione Regione n. opere incompiute Regione n. opere incompiute Valle d'Aosta 3 Marche 6 Piemonte 26 Lazio 28 Lombardia 46 Abruzzo 29 Trentino Alto Adige 2 Molise 5 Friuli Venezia Giulia 14 Campania 54 Veneto 11 Puglia 31 Liguria 20 Basilicata 12 Emilia Romagna 16 Calabria 66 Toscana 30 Sicilia 204 Umbria 4 Sardegna 26
  • 10. Indagine sui motivi per cui il nostro paese è “ricco” di opere incompiute. […] “la carenza di programmazione, eccessiva frammentazione dei centri decisionali, complessità delle procedure di progettazione, dilatazione dei tempi di esecuzione imputabili alle imprese committenti ed alle amministrazioni aggiudicatrici, carenze ed inadeguatezze dei controlli tecnici ad amministrativi” […]. (Relazione annuale della Corte dei Conti - 2010)
  • 11. - inchieste sull’uso di materiali non idonei; - inchieste per concorsi in concussione delle persone coinvolte; - ricorsi amministrativi e processi; - fallimento - errori delle ditte appaltatrici e contenziosi in atto; di progettazione; - impossibilità - situazione di effettuare collaudi e dare quindi omologazioni; geologica e geomorfologica dei terreni; - mancanza di denaro pubblico e nuovi finanziamenti.
  • 12. “DINAMICA, STRUTTURA E CRITERI DI GOVERNO DELLA SPESA PUBBLICA: UN RAPPORTO PRELIMINARE” Parte 2.1 Riduzione dell’inefficienza produttiva. classificazione degli sprechi Sprechi di tipo 7.  progettazione di opere incomplete,  mancato completamento di opere iniziate,  tempi di esecuzione molto superiori ai tempi programmati. A queste tipologie si possono aggiungere  progettazione di opere di dimensione eccessiva rispetto alla capacità realisticamente sfruttabile,  a volte eseguite con materiali troppo pregiati (opere utili che potrebbero essere costruite a costi minori). prof. PIERO GIARDA settembre 2011
  • 13. Diga di Blufi, Palermo Struttura abbandonata Gibellina - TP Scheletro abbandonato Scala dei Turchi Ospedale incompiuto a Siracusa 3
  • 14. Calabria Lombardia Lombardia con ciò che il nostro Bel Paese ha da offrire. Lombardia Sicilia Lombardia Calabria 6
  • 15. Giarre (Catania) 27.000 abitanti campo da Polo per 20.000 spettatori 9
  • 16. CITTA’ DELLO SPORT - Tor Vergata Progetto avviato nel 2005, costo iniziale: 60.000.000 €. Avvio lavori nel 2008, Subito bloccati perché in ritardo per i mondiali. Spesa ad oggi: 607.983.772 € Stato: impianto MAI terminato
  • 17. POLO NATATORIO - Valco San Paolo A otto giorni dalle gare, spazi non terminati ed opere non collaudate Utilizzato per Mondiali, subito chiuso e abbandonato SPESA: 16.000.000 €
  • 19. VILLAGGIO COPPOLA - CASTELVOLTURNO
  • 20. Conseguenze di tale fenomeno: Spreco di territorio non si punta sul recupero dell’ esistente ma sulla trasformazione di nuove aree Nonostante i numeri allarmanti, eventi disastrosi e numerose denunce, questa idea di cementificazione non è considerata un problema.
  • 21. 12 /24 Conseguenze della privatizzazione dei paesaggi italiani Consumo di suolo costi Causano: • degrado sociale • – esclusione – tensioni – insicurezza degrado ambientale – perdita di biodiversità – inquinamento Richiedono: • ricostruzione; • integrazione; • riqualificazione; • abbattimento.
  • 22. Ricerca delle associazioni, autorità o enti che hanno denunciato e analizzato il problema proponendo delle soluzioni. 1998 – 2003 indagine da parte dell’ A.V.C.P. ( 2001 campagna “Bruttitalia” del sito Corriere.it e Wwf 2004 costituzione dell’ “Ufficio nuove opere incompiute” (chiuso dopo un anno) 2007 relazione del Procuratore Nazionale Antimafia Piero Grasso 2008 Campagna “Hai visto un Ecomostro?” Ecoradio, Legambiente e Repubblica.it 2009 Relazione annuale della Corte dei Conti Striscia la Notizia Report Legambiente FAI
  • 23. Le soluzioni presentate hanno lo scopo di risolvere il problema delle opere incompiute esistenti. Ma se, in futuro, volessimo evitare che si parli ancora di questo fenomeno e volessimo cancellare il problema alla radice? Ipotesi di soluzione: PREVENZIONE MONITORAGGIO
  • 24. Monitoraggio inteso come prima fase del meccanismo che comporta la realizzazione delle opere pubbliche con lo scopo di evidenziare i problemi in tempo utile e se necessario attivarsi in modo tale da mettere in atto le azioni per evitare la creazione di un’ opera incompiuta. Controllo preventivo e continuativo sulle fasi di progettazione, realizzazione e gestione dell’opera.
  • 25. 15 /24 Da privatizzazione dei paesaggi a paesaggio come bene comune Rete contro il consumo di suolo Memoria, legalità, creatività Liberazione degli spazi Educazione alla cittadinanza Forza dell’esempio
  • 26. 22 /24 La rete contro il consumo di suolo • il riutilizzo dei beni culturali e dei centri storici abbandonati ottimizza l’uso delle risorse disponibili senza dover espandere i confini cittadini • l’educazione alla legalità previene i fenomeni di costruzioni in aree protette • l’educazione alla cittadinanza agevola i sentimenti di appartenenza e la fruizione e manutenzione di spazi pubblici esistenti • gli esempi antimafia sono fondamentali per sostenere la convenienza della legalità e del rispetto dell’ambiente Strategie bottom-up
  • 27. 23 /24 Considerazioni conclusive • Collaborazione • • • • • cittadini architetti urbanisti paesaggisti amministratori finanza Sinergie da mettere in pratica • non consumare nuovo territorio, • coinvolgere la cittadinanza, • scegliere di utilizzare materiali ecocompatibili , • dialogare con le amministrazioni
  • 28. « Guadagnarsi la vita non può essere l’unico scopo di un giovane che vuole soprattutto realizzare le proprie idee creative. Perciò il vostro problema è come serbare intatta l’integrità delle vostre convinzioni, come vivere quel che propugnate e, nello stesso tempo, guadagnare. Può darsi che non riusciate a trovare un posto presso un architetto che vi formi fin dai vostri primi passi nel comporre e che sia in grado di farvi ulteriormente da guida. Allora vi suggerirei di cercarvi un lavoro che vi dia da vivere comunque e dovunque possiate impiegare le vostre capacità personali, ma di mantenere vivi i vostri interessi in un lavoro effettivo proseguito nelle ore libere. Walter Gropius »
  • 29. Questi principi sono in sintonia con alcuni contenuti del cosiddetto approccio “SMART” che oggi caratterizza l’azione di molte amministrazioni La differenza riguarda il campo di applicazione dell’approccio…..
  • 32. Smart city come tema di politica europea Gennaio 2008: la Commissione Europea lancia il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors) ‐ città europee verso la sostenibilità energetica e ambientale entro il  2020 Ottobre 2009: European Strategic Energy Technology Plan SET Plan ‐ Towards a  low‐carbon future (Roadmap al 2020)  Smart city come tema di politica locale iniziative UE sulla sostenibilità ambientale priorità data, a livello governativo, allo sviluppo dell’Agenda Digitale Italiana,  fase attuale di contrazione delle risorse: emerge come strada quasi obbligata  l’utilizzo “intelligente” e integrato delle tecnologie
  • 33. L’importanza della pianificazione Dotarsi di una  PIANIFICAZIONE STRATEGICA INTEGRATA Ridurre il debito pubblico Aumentare la crescita Assicurare la coesione sociale Assicurare la coesione territoriale = Convogliare sugli stessi obiettivi strategici i piani settoriali e le azioni A partire da L’approvazione del Piano d’Azione Energia Sostenibile Incidere sul risparmio energetico Favorire l’innovazione Assicurare la partecipazione  democratica Perseguire lo sviluppo sostenibile
  • 34. L’importanza della pianificazione Dotarsi di una  PIANIFICAZIONE STRATEGICA INTEGRATA Ridurre il debito pubblico Aumentare la crescita Assicurare la coesione sociale Assicurare la coesione territoriale = Convogliare sugli stessi obiettivi strategici i piani settoriali e le azioni A partire da MA… NON SI FA CENNO AL CONSUMO DI SUOLO NE’ AL GOVERNO DEL TERRITORIO NEL SUO COMPLESSO L’approvazione del Piano d’Azione Energia Sostenibile Incidere sul risparmio energetico Favorire l’innovazione Assicurare la partecipazione  democratica Perseguire lo sviluppo sostenibile
  • 36. I passi verso un master plan per le smart cities italiane  1. Analisi dell’as is e dei bisogni, in termini di dotazione infrastrutturale materiale e immateriale, dati disponibili e relativi sistemi di integrazione, livello di offerta e utilizzo dei servizi 2. Definizione degli obiettivi strategici di sviluppo urbano: pochi e chiari, sui quali sia possibile generare consenso nella cittadinanza 3. Definizione degli indicatori di misurazione relativi agli obiettivi strategici 4. Individuazione delle aree di intervento, in termini progettuali, di dimensionamento, di localizzazione 5. Redazione e riorientamento degli strumenti di programmazione e pianificazione, finalizzandoli al raggiungimento degli obiettivi strategici 6. Ridefinizione di competenze e funzionamento delle strutture amministrative coinvolte, con relativi atti di indirizzo 7. Strutturazione di un modello di governance all’interno del quale definire ruoli e azioni degli attori istituzionali, di mercato, della ricerca, della società civile, e relative regole di ingaggio 8. Definizione delle risorse necessarie alla realizzazione degli interventi e della relativa strumentazione finanziaria 9. Individuazione delle possibili forme di partenariato pubblico‐privato, sia in termini di nuove attivazioni sia in termini di ridefinizione di accordi già in essere 10. Avvio di forme di partecipazione attiva della cittadinanza sugli interventi previsti
  • 37. I parametri di una smart city …parametri di identificazione e misura delle smart cities, analizzati nel rapporto "European Smart Cities" realizzato dall’Università di Vienna in collaborazione con quelle di Lubiana e Delf (www.smart-cities.eu)
  • 38. “È il termine anglosassone che indica “quando una società o un’organizzazione impiega più tem-po e denaro ad affermare di essere verde attraverso la pubblicità e il marketing, piuttosto che nel mettere in atto misure che riducano al minimo il suo impatto ambientale”. Il greenwashing è un neologismo coniato da attivisti ambientali americani ispirandosi al whitewashing che in inglese vuol dire nascondere, coprire o dissimulare fatti spiacevoli ed è utilizzato soprattutto in politica.” La sostenibilità è, prima di tutto, un valore, un’emergenza che chiama a raccolta, un movimento culturale che va diffondendosi. Dal punto di vista della comunicazione è un’opportunità di aggregazione, di condivisione di valori e di dialogo” “La Società Digitale”
  • 39.  
  • 40. Smart City e Smart Community: 200 milioni di euro dalla UE Horizon 2020 prevede finanziamenti per due annipubblicato il bando. La Commissione Europea ha messo in bilancio 200 milioni di euro per i prossimi due anni, per promuovere progetti destinati allo sviluppo delle Smart City e Smart Community. Obiettivo è incentivare lo sviluppo delle Smart City grazie alle energie rinnovabili, al miglioramento della qualità e dell’efficienza degli edifici e puntando su sistemi di trasporto più ecologici per una gestione sostenibile della città. Entro la primavera del 2014 la Commissione Europea presenterà un nuovo “Invitation for Smart City and Community Commitments” per incentivare le comunità urbane europee a realizzare progetti integrati destinati alle città intelligenti, secondo le linee guida “Smart Cities Strategic Implementation Plan“. http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/home.html (pubblicata il 13 febbraio 2014)
  • 41. …un ulteriore approccio alle questioni legate alla crisi dell’ecosistema contemporaneo è quello delle transition towns
  • 42. LE CITTÁ IN TRANSIZIONE CONCETTI ED ESPERIENZE giovanna saporiti
  • 43. IL NEOECOSISTEMA CONTEMPORANEO 1. - occupazione di suolo rilevante - voracità energetica - concentrazione agenti inquinanti - consumo di risorse non rinnovabili - impronta ecologica molto elevata - crescita esponenziale della - vulnerabilità di alcuni gruppi sociali (bambini, anziani...), relazionata all’aumento della povertà. inizio della città città contemporanea la vulnerabilità ambientale e sociale è determinata dalla dipendenza sempre maggiore dei contesti urbani a flussi energetici, alimentari, di materiali e di informazioni, che provengono da sistemi interscalari (area comunale, regionale, nazionale...).
  • 44. I RISCHI DEL NEOECOSISTEMA: Global Risks Landscape 2011 1.
  • 45. Il neocosistema urbano: IL PICCO DEL PETROLIO 1.
  • 46. LE CITTÀ IN TRANSIZIONE 2.
  • 47. TRANSIZIONE 0. … di chi? comunità urbane e rurali .......Il motto è “pensare globalmente e attuare localmente”, assimilabile allo «sviluppo locale autosufficiente», (Magnaghi, 2010), alla scala degli abitanti...... … verso cosa? aumento della RESILIENZA «(...) insieme di capacità adattative di un sistema urbano a fronte di fattori di stress e, in particolare, ai fenomeni di cambiamento climatico e scarsità energetica» (UNEP, 2005. Un neocosistema resiliente è in grado di «assorbire shock e/o perturbazioni senza subire alterazioni rilevanti nella sua organizzazione funzionale, nel suo assetto e nelle sue caratteristiche identitarie» (Hopkins, 2010)
  • 48.
  • 49. LA RESILIENZA … di chi? neoecosistema urbano «organismo vivente ad alta complessità […] in continua trasformazione, prodotto dall'incontro di eventi culturali e naturali, composto da luoghi (o regioni o ambienti insediativi) dotati di identità, storia, carattere di struttura di lungo periodo». (Magnaghi, 2010 … verso cosa? aumento della QUALITA’ e dell’AUTOSUFFICIENZA delle comunità «capacità di rispondere agli aspetti di comfort degli spazi urbani, ma anche alle esigenze psicofisiche umane e di vivibilità sociale». Esiste infatti una relazione forte tra i valori dell’uomo e la forma fisica della città, intendendo appunto come forma della città «la struttura spaziale che ospita le attività delle persone, il flussi di persone, materia, merci e informazioni che ne deriva e le configurazioni fisiche che intervengono a modificare lo spazio in modo significativo in rapporto a quelle attività, superfici canali ambienti e oggetti». (Lynch, 1980) «sviluppo locale autosufficiente», (Magnaghi, 2010), 2.
  • 50. 2. RESILIENZA «Il livello di resilienza delle nostre città e dei nostri paesi è dipendente dalla qualità e dal rendimento del sistema urbano complessivo, non solamente dall’adattazione ai cambiamenti climatici dei singoli elementi infrastrutturali» (Congresso Resilience Cities 2011) la valutazione della resilienza è strettamente connessa alla qualità urbana considerando gli stessi parametri descrittivi benessere individuo biodiversità auto- organizzazione identità territorio/ individuo capacità imparare/ adattarsi
  • 51. 2. I 12 PASSI creazione di relazioni formazione costruire il gruppo e le successioni piano di decrescita energetica
  • 52. LE AZIONI -  Diffusione delle informazioni relative alle tematiche che stanno alla base delle TT e alla necessità di intraprendere delle azioni promosse dalla comunità -  Collegamento con le realtà già esistenti e attive nella comunità -  Creazione di relazioni con l’amministrazione locale -  Collegamento con le altre iniziative di Transizione -  Formazione di gruppi che si occupino di tutte le tematiche importanti per la vita della comunità (alimentazione, energia, trasporti, salute, aspetti psicologici, economia e sostentamento…) -  Realizzazione di progetti mirati a far comprendere l’importanza del coinvolgimento della comunità nei processi di costruzione della resilienza della riduzione delle emissioni di anidride carbonica -  Arrivare alla definizione del Piano di decrescita Energetica in 15/ 20 anni 2.
  • 55.   Transition in Italia 001 Monteveglio (BO) 007 S. Lazzaro (BO) 009 Torino 015 Lame (BO) 020 Urbania (PU) 025 Pianoro (BO) 029 La Nuova Terra EV (UD) www.transitionnetwork.org
  • 56.   Transition in Italia 001 Monteveglio (BO) 007 S. Lazzaro (BO) 009 Torino 015 Lame (BO) 020 Urbania (PU) 025 Pianoro (BO) 029 La Nuova Terra EV (UD) www.transitionnetwork.org
  • 57. I “principi base” delle Smart Cities e Transition Towns derivano da quelli già enunciati nella Carta di Aalborg (’94)
  • 58. Conferenza Mondiale sull‛ambiente e sullo sviluppo (1992, Rio De Janeiro) cinque differenti documenti, AGENDA 21 LOCALE DICHIARAZIONE DI RIO CONVENZIONE SULLA BIODIVERSITÀ CONVENZIONE SUL CLIMA DICHIARAZIONE SULLE FORESTE
  • 59. Prima conferenza europea sulle città e municipalità sostenibili Carta di Aalborg 1994 AGENDA 21 LOCALE
  • 60. Le fasi di A21L: • elaborazione di una filosofia condivisa della sostenibilità della specifica realtà locale; • identificazione delle criticità ambientali locali e delle loro cause; • individuazione delle diverse opzioni d‛intervento e dei target specifici d‛intervento;
  • 61. • elaborazione di programmi d’azione • adozione formale del piano da parte dell‛a. l.; • realizzazione del piano • monitoraggio dei risultati; • valutazione degli effetti dell‛applicazione del piano sullo stato dell‛ambiente.