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Raimondo Villano
Verso la società globale
dell’informazione.
Impatto sociale
ROTARY INTERNATIONAL
DISTRETTO 2100 ITALIA
Service Above Self - He Profit Most Who Serves Best
A. R. 2000-2001
L’elaborazione e la scrittura di questo testo è stata ultimata nel mese di maggio 1996
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CAPITOLO IX
Impatto sociale
Esiste un impatto di carattere sociale dovuto all’adozione delle nuove tecnologie di telecomunicazioni;
impatto che incide (come si è potuto constatare o desumere da quanto trattato nei
precedenti capitoli) sulle relazioni, sulle abitudini, sul modo di comunicare dell’uomo poiché
trasferisce ad altro sistema ciò che oggi è svolto, in maniera quasi esclusiva, dal rapporto
interfaccia. L’adozione della telematica, infatti, potrebbe risultare determinante ai fini della
risoluzione di problemi sociali e soddisfare il bisogno emergente di ulteriori scambi e contatti.
L’interattività consentita dalle nuove tecnologie di telecomunicazioni garantirebbe, ad esempio,
una maggiore partecipazione dei cittadini ai processi di pianificazione territoriale.
Le TLC sicuramente modificano le relazioni sociali se non altro perché eliminano la barriera
distanza; così come ipotizzato nel “Villaggio Universale” di Mac-Luhan, la comunicazione è
diventata immediata in ogni punto del mondo. Ma se da un lato esse “avvicinano” le persone,
dall’altro esasperano l’individualismo privilegiando il rapporto uomo-macchina col pericolo di
accelerare un processo di disgregazione sociale. Superando quelle che sono due posizioni antitetiche,
una messianica e l’altra catastrofica, il rapporto cultura-società può essere affrontato con
una analisi più articolata che entra nello specifico delle relazioni sociali in rapporto allo spazio.
Per chiarire i termini del discorso è necessario precisare che il concetto di relazione sociale
non può essere ridotto a quello di semplice relazione personale con l’implicazione di una compresenza
fisica di interlocutori; esso va analizzato nella distinzione di classi o gruppi dove la
“promiscuità” non elimina la “differenza”.
Si possono distinguere: pratiche sociali che implicano un’azione collettiva; rapporti che
richiedono compresenza; relazioni a distanza; relazioni di individui mediate dall’uso collettivo
di uno stesso servizio.
E’ necessario precisare che quest’analisi, che si limita esclusivamente all’interpretazione empirica
del fenomeno, parte dal presupposto che ormai un qualunque tipo di comunicazione può
avvenire a distanza attraverso un terzo elemento che media e supporta la relazione.
Le TLC, qualunque sia la tecnica usata (telematica, radio o CB), sembrano non trasformare
la spazialità delle relazioni; esse si strutturano intorno alle relazioni sociali in rapporto strettamente
interattivo, inserendosi all’interno di uno spazio sociale già prefigurato.
Alcuni promotori sperano che le TLC possano ricomporre quelle relazioni sociali destrutturate
dall’eccessiva urbanizzazione degli ultimi 30 anni ed individuano questo ruolo nello creazione di
nuovi lavori del tipo “animatore”. Ma questo nuovo “operatore sociale”, che comunica con determinati
gruppi, mette in luce la possibilità che ha in mano il gestore del media; egli può egemonizzare
la realtà sociale alla quale si rivolge inducendo nuove tendenze dello sviluppo collettivo.
L’utenza si aggrega intorno al media ma non struttura una nuova forma di socializzazione,
essa rappresenta una serie di individui che si rapporta in modo univoco al “mezzo”.
Le TLC assumono in questo senso il ruolo di supporto all’immaginario sociale; esse mimano
una comunicazione che non è reale incarnando il simulacro necessario alla crisi della civiltà
urbana, ed, ancora, rispondono in maniera funzionale al bisogno di relazione sociale.
La comunicazione a distanza consente l’anonimato e dà la possibilità di “agire” senza muoversi;
ma non sono le TLC a creare questa “socializzazione immaginaria”, è questo tipo di bisogno
che utilizza le TLC in tale maniera.
L’ambiente urbano offre a ciascun individuo un supporto di identificazione legata allo spazio
nel quale vive; la comunicazione a distanza permette, illusoriamente, di evadere in un altro luogo
in maniera economica e senza fatica. Ma questo nega chi vuol vedere nelle TLC un mezzo per
rafforzare i rapporti di vicinanza che in questo modo diventano intercambiabili e variabili contraddicendo
il carattere stabile e fisso che hanno quando sono reali e concreti.
Le TLC creano uno spazio simbolico ma, per il momento, non raggiungono l’obiettivo di
quei promotori che vorrebbero giungere alla strutturazione di una nuova aggregazione sociale
che modifichi la spazialità.
Questo tipo di comunicazione promuove un’identità collettiva ma non lo sviluppo delle relazioni
sociali; il processo che si crea è un processo di identificazione collettiva analogo al processo
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di identificazione freudiana di un gruppo intorno al “terzo simbolico”.
L’adesione al “tramite” è tanto più sentita quando il dispositivo risponde ad esigenze di rivendicazione
sociale. La co-identificazione può essere ottenuta attraverso la telematica associativa
che fa partecipare l’utenza alla formazione di banche-dati o di pagine.
Un’altra forma di co-identificazione si può ottenere creando un’emittente che serve comunità
limitrofe, ma diverse per caratteri morfologici e culturali, in cui gli ascoltatori si riconoscono
come appartenenti ad un’unica realtà.
I mezzi di comunicazione producono una rappresentazione coesiva dello spazio sociale, rafforzando
il ruolo dei mezzi diffusivi locali tradizionali e in tal modo si riesce a gestire una comunità
differenziata (periferia e centro) in una strategia di ricomposizione dei gruppi sociali creando
l’illusione a tutti di vivere al centro della città.
Va, inoltre, considerato che gli effetti e le “ricadute” indirette di quelle reti comunicative di
varia natura, dai circuiti televisivi ai flussi di risorse del mercato finanziario internazionale, vanno
giorno dopo giorno svuotando di ogni significato il controllo statuale del territorio. Non vi è,
infatti, alcun bisogno di essere fisicamente presenti su un dato territorio per controllarlo direttamente,
dal momento che se ne può influenzare potentemente la cultura e il modo di vita, le abitudini
economiche e gli atteggiamenti intellettuali, semplicemente irradiandovi programmi e notizie.
L’ingresso dell’elettronica e dei mass media nel mondo, con la loro caratteristica capacità di
abolire la “frizione dello spazio”, elaborando e trasmettendo in tempo reale dati e programmi su
scala planetaria, colpisce al cuore quella che Badie chiama la “pesanteur territoriale” (la pesantezza
territoriale). Naturalmente, nessun superficiale ottimismo circa una crescita indolore transnazionale
può essere comprovato in termini puramente tecnologici. La crisi dello Stato-nazione, con le sue
dogane e gli uffici della polizia di frontiera incapaci ovviamente di controllare i flussi di notizie
oggi trasmessi sul piano internazionale via etere o via cavo o ancora grazie ai satelliti, indica
nuove responsabilità e compiti inediti per i Governi democratici. Questi non possono lasciare
mano libera in questo campo alle società private multinazionali che oggi inevitabilmente si trovano
a dover riempire i vuoti legislativi determinati dai ritardi delle strutture politiche.
Vi è, poi, la scena del lavoro che appare sottoposta a radicali cambiamenti. Nozioni canoniche,
già ritenute acquisizioni permanenti dell’analisi sociale, come quella elaborata a proposito della
burocrazia da Max Weber - fenomeno considerato eminentemente razionale e depersonalizzato -
mostrano i loro limiti. Le grandi carriere che duravano tutta una vita ed esigevano una dedizione
quasi sacrale sono finite. Alla granitica lealtà alla propria organizzazione subentra la flessibilità,
mobile e adattabile, del singolo operatore.
Inoltre, tutta la varia e ricca rete di intermediari fra fonti e utenti dell’informazione sarà
spazzata via. Le grandi strutture di servizio, dalle banche ai giornali e ai più diversi uffici di
consulenza, ridurranno drammaticamente la loro forza lavoro fissa in pianta stabile.
Si passerà e, anzi, si sta già passando dagli ordini di servizio e dalle istruzioni su carta stampata
ai dischetti e ai programmi elettronici.
Già sta sorgendo una figura nuova, la figura dell’impiegato-nomade, l’operatore informatico
non più radicato in un ufficio ma pronto a spostarsi là dove la sua opera è richiesta.
Dunque, nell’economia di oggi, liberata dai meccanismi di controllo, rivoluzionata nell’innovazione
tecnologica e sempre più aperta alla concorrenza internazionale, nessuna impresa e
certamente nessun posto di lavoro o attività indipendente possono considerarsi al sicuro, per
quanto positivi siano i dati complessivi e, conseguentemente, l’insicurezza economica è diventata
sempre più un fenomeno centrale in molti Paesi.
Quello che è nuovo rispetto al passato, però, è l’accelerazione dei cambiamenti strutturali in
ogni fase della crescita economica.
Va, ancora, tenuto presente che nonostante la globalizzazione della economia di per sé non
determini il livello salariale (ad esempio, il lavoratore statunitense che si trova a competere testa
a testa con un indiano nella sua stessa posizione viene pagato in base alla domanda ed all’offerta
per le sue competenze esistenti sul mercato del lavoro USA, non di quello indiano), è indubbio
che ha portato e continua a provocare mutamenti massicci e talora destabilizzanti nell’economia
là dove più pesanti sono, ad esempio, i tagli occupazionali.
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Pertanto, pur in presenza di una crescita della ricchezza complessiva di un Paese, in specifici
settori può crescere il bisogno psicologico e pratico di intere famiglie e comunità di un ragionevole
grado di stabilità socio-economica.
Inoltre, l’equazione forte mobilità del lavoro e più alta proporzione di coppie uguale crisi
della famiglia sembra abbastanza semplice.
L’eccessiva mobilità del lavoro, poi, può causare ancora altri effetti negativi, come la perdita
continua di colleghi di lavoro e di legami comunitari, compresi i bambini strappati dal loro quartiere
e dalla scuola, una delle cause riconosciute di devianza e/o delinquenza giovanile.
Per quanto concerne, più in particolare, il telelavoro domiciliare va tenuto presente che:
- gli stessi spostamenti giornalieri tra il domicilio e il posto di lavoro, spesso considerati
faticosi, possono essere valutati diversamente ovvero, per esempio, come dei momenti di relax;
- non c’è differenza fra giorno e notte per il disbrigo delle mansioni professionali. Contano le
ore di lavoro che sono dedicate, non la loro distribuzione giornaliera;
- scompare anche la distinzione fra tempo del lavoro e tempo del gioco. I rapporti umani sono
quasi inesistenti ed alta è la percentuale di divorzi;
- i ritmi intensi di lavoro provocano un esaurimento dei soggetti per cui, ottenuto il successo
economico, si abbandona il lavoro molto presto;
- la società sarà solo per uomini “forti” in cui la meritocrazia ha un ruolo predominante.
Quindi, il telelavoratore deve avere poco bisogno di contatti interfaccia con quelli con cui lavora,
deve avere una situazione casalinga che gli permetta di lavorare con una certa continuità senza
interruzioni o, comunque, deve essere capace di separare la vita privata da quella lavorativa.
Il telelavoratore, poi, deve avere una grande sicurezza interiore e spirito di iniziativa ed essere
capace di lavorare senza accusare la mancanza del feedback dei capi: i diretti superiori giudicano
dai risultati , non da quanto o da come si lavora. In genere, infine, quando si passa dall’ufficio
a casa chi ha buoni rapporti con i capi li migliora mentre chi li ha cattivi li peggiora: in questo
caso il telelavoro è il preludio alla ricerca di un nuovo posto di lavoro.
Nella società globale dell’informazione, inoltre, sarà più facile non solo informarsi ma anche
far girare le opinioni favorendo forme sia di democrazia diretta che semi-diretta. Ciò offrirebbe
molte possibilità fra cui il permettere alla gente di votare e di prendere elettronicamente
tutte le decisioni politiche ed amministrative giorno dopo giorno; la massima partecipazione dei
cittadini senza affidare ai sondaggi o al voto elettronico tutte le decisioni; l’uso più capillare dei
sondaggi elettronici per avere un’idea aggiornata dell’opinione più diffusa in un Paese e, quindi,
aiutare i rappresentanti eletti nello loro decisioni; l’uso dei sondaggi come voti per rendere più
rappresentativo e non per sostituire un Parlamento: si potrebbe, per esempio, stabilire che per
prendere una decisione oltre ai voti dei componenti l’Assemblea, si debba tener conto anche di
altri voti che vengono assegnati in base ai sondaggi.
Ovviamente sono molti i modi per integrare la democrazia elettronica con le istituzioni
parlamentari. Sarà, quindi, anche probabile la diffusione di canali televisivi che consentono sia
di controllare le istituzioni e giudicarle in tempo reale che di far svolgere talune attività politiche
ed assumere decisioni in videoconferenza.
Indubbiamente dovranno essere effettuate approfondite valutazioni in merito alla necessità
ed alla superiorità o meno della democrazia diretta rispetto a quella rappresentativa. Infatti, se da
un lato effettivamente c’è il rischio che le istituzioni che devono deliberare, un Congresso, un
Parlamento, possano diventare soggetti alle ondate emotive della pubblica opinione, dall’altro è
più facile ritenere che queste istituzioni hanno resistito ai cambiamenti tecnologici per generazioni
ed alla fine tutti si imparerà a convivere anche con questa nuova era globale dell’informazione.
Inoltre, benché già adesso i sondaggi di opinione possano tirar fuori il lato peggiore di taluni
che governano, stimolando ad assecondare di volta in volta opportunisticamente le opinioni della
maggioranza invece che a progettare con lungimiranza il futuro del proprio Paese e benché il
sondaggio possa risultare uno strumento addirittura preistorico se paragonato alle possibilità di
consultazione che consentono le TLC, il rischio estremo che la democrazia rappresentativa degeneri
nel senso radicale di un ingovernabile sistema plebiscitario è funzione, a monte, di una totale,
generalizzata
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quanto improbabile leadership priva del coraggio di resistere alle opinioni popolari.
Ancora, si dovrà vedere quanti si appassioneranno ai processi democratici in diretta ed alle
decisioni collettive giacché non è accettabile un universo composto solo da attivisti cittadini
esperti nell’uso delle nuove tecnologie, considerando anche il fatto che la telematica può permettere
di fare referendum istantanei ma non può spiegare istantaneamente questioni complesse.
Dunque, sia il sondaggio direzione che il sondaggio soggezione possono indebolire ed esautorare
la democrazia rappresentativa.
Tuttavia, ritenendo che di per sé le nuove tecnologie sono da considerare neutrali e accettabili,
il problema riguarda l’assoluta adeguatezza e validità delle regole che devono governare il
sistema democratico. Se lo Stato sovrano diventerà obsoleto, dunque, saranno le idee a renderlo
tale, certamente non la tecnologia.
Date, poi, le caratteristiche della rivoluzione digitale, si può ritenere che la società si trovi in
prossimità di una svolta storica: un taglio netto col passato, un momento di discontinuità, che
diverrà concreto ed evidente all’improvviso, non appena la crescita esponenziale delle reti telematiche
e degli utenti che se ne servono per comunicare e scambiare informazioni avrà raggiunto
la necessaria massa critica.
La digitalizzazione e la multimedialità, inoltre, conducono in una dimensione nuova per almeno
due ordini di motivi. Il primo è che le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione
potenziano la capacità conoscitiva dell’uomo favorendo l’ingresso nell’era post-industriale, nell’era
dell’immateriale e dei servizi nella società in cui la conoscenza, le informazioni, l’intelligenza,
prendono il posto delle materie prime e persino della energia, come fattori strategici dello sviluppo.
Il secondo motivo è che le nuove tecnologie dell’informazione e comunicazione sono più
pervasive e trasversali di ogni altra tecnologia. Penetrano in ogni settore produttivo, nelle
amministrazioni,
nella scuola, nella vita quotidiana dei cittadini, con un impatto a 360 gradi. Trasformano
ogni tipo di attività, il modo di lavorare, di insegnare, di apprendere, di divertirsi. Incidono
sull’organizzazione
delle imprese, dei processi produttivi e dei servizi. Consentono di rinnovare radicalmente
vecchi prodotti e servizi o di portare sul mercato prodotti e servizi completamente nuovi.
E’ una nuova sfida per tutti: il modo di organizzarsi, di produrre e di competere deve essere
ripensato in modo totale. Ed il passaggio dalla potenzialità delle risorse rese disponibili dalla
tecnologia alla realtà delle risorse sfruttate in maniera adeguata e diffusa si presenta irto di
difficoltà di ogni genere. Specialmente se si ritenesse di poter vivere il futuro con i vecchi arnesi
culturali del passato.
In questa ottica gli Stati hanno almeno due funzioni da esercitare: quella di utente e acquirente
di impianti e servizi per le proprie strutture amministrative ed istituzionali, e quella di promotore,
oltre che di attore diretto, di investimenti immateriali nell’istruzione e nella formazione dei
cittadini, dei giovani che dovranno vivere nella società dell’informazione di domani e dei meno
giovani che dovranno non essere marginalizzati.
Inoltre, pur dipendendo sempre più la forza di un Paese dalla quantità di intelligenza incorporata
nei prodotti e nei servizi della sua amministrazione e delle sue imprese e pur essendo, quindi,
il capitale umano la fonte più importante delle competitività, investire nell’istruzione e formazione
non risponde solo a esigenze economiche. La rivoluzione elettronica e la diffusione del computer
stanno determinando anche nei Paesi più evoluti nuove forme di analfabetismo e di emarginazione.
Spesso la “computer illiteracy” si traduce in “information illiteracy” e cioè nell’incapacità di
accedere ai nuovi modi di comunicare, raccogliere ed elaborare informazioni.
Questo nuovo analfabetismo, che non si rintraccia solo all’interno delle classi sociali più
povere, va combattuto perché crea nuove povertà, nuove divisioni e dipendenze culturali.
La logica delle information highways è di per sé una logica di democrazia e di mercato aperto,
nel senso che non crea discriminazioni e monopoli, ma offre a tutti, dovunque, la possibilità di
accedere a tutte le informazioni. Le reti per loro natura non sono gerarchiche ma di fatto è possibile
che la computer illiteracy (o la information illiteracy) crei discriminazioni tra “haves” e “have-nots”,
tra chi dispone delle competenze necessarie per vivere nella società dell’informazione e chi non ne
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dispone. Questo pericolo riguarda i rapporti tra le classi sociali ma anche tra le nazioni.
Per questo è da ritenere che un grande impegno a favore dell’istruzione risponda a pressanti
esigenze politiche e sociali, oltre che economiche. Questo impegno deve riguardare sia i contenuti
(più attenzione alle nuove tecnologie) sia i tempi (formazione permanente) sia i modi e gli
strumenti dell’education.
Inoltre, se la formazione è un diritto per tutti, come si sostiene in ambito internazionale, lo è
a maggior ragione la formazione permanente.
Nel nostro Paese, ad esempio, non meno di 10 milioni di italiani tra i 24 e i 44 anni sono in
possesso della licenza di scuola media dell’obbligo come massimo titolo di studio. Il trend demografico
negativo, la difficoltà dei giovani a entrare nel mercato del lavoro, l’impatto delle tecnologie “digitali”
sposteranno sempre più l’attenzione dall’utenza giovane a quella adulta dei sistemi formativi. Si
riscopre un nuovo ruolo del sistema scolastico, parallelo all’impegno che le imprese dovranno assumere
nell’assicurare opportunità di formazione permanente per i lavoratori adulti.
Tutto ciò implicherà la revisione dei criteri di scelta nell’utilizzo delle risorse che interessano
le politiche dell’istruzione e quelle economico-sociali: individuazione delle priorità, distribuzione
diversa degli stanziamenti in rapporto all’utenza, incentivi fiscali alle aziende.
Ancora, è evidente che in questa situazione, ormai non più lontana da non essere già percepibile
in molti campi, le tecniche della formazione professionale, anche le più avanzate e non solo
quelle arcaiche basate sui vecchi “profili di mestiere”, entrano in una crisi irreversibile.
La tecnologia e le pratiche del lavoro cambiano così rapidamente che le specializzazioni
(job skills) imparate a scuola hanno scarse possibilità di restare rilevanti dalla laurea alla pensione.
Chiaramente, le esigenze di un’economia a grande intensità di conoscenze (knowledgeintensive
economy) richiederanno una preparazione, ma le tendenze probabili favoriranno certi
tipi di addestramento a scapito di altri. In particolare, poiché possiamo aspettarci che acquisiti
contenuti cognitivi siano parecchie volte rivoluzionati nel corso di una singola vita, la capacità di
maggior valore sembra consistere nell’imparare come imparare.
Altro aspetto da considerare, poi, è che pur rendendosi urgente il problema della formazione
di una cultura adeguata è necessario porsi in guardia contro le facili scorciatoie formative che
spesso approdano soltanto al lamentevole esito della conferma pomposa dello statu quo. “Impiegato
nelle circostanze più svariate - scrive Ravaglioli - il termine cultura ha acquistato una radicale
ambiguità. E’ un’impresa disperata enumerarne i significati sanciti dall’uso. Eppure una distinzione
pare esistere: quella che rileva la differenza fra le conoscenze controllate e le rappresentazioni o
speculazioni o argomentazioni che pur mostrando una coerenza interna non sono sottoposte a
prove empiriche. In breve, la differenza è fra conoscenza e cultura”.
In questa divaricazione, si può vedere un rischio: quello di scavare nuovamente un fosso, che
potrà anche divenire fossato e frattura, fra scienze tecniche in senso proprio e cultura umanistica
in senso lato. Di nuovo si porrà dunque il dilemma se fare imparare e spiegare la seconda legge
della termodinamica agli umanisti letterati oppure costringere gli ingegneri a leggere Shakespeare
e a mandare a memoria la Divina Commedia.
Nulla di tutto questo, evidentemente. La polemica sulle famose “due culture” era viziata da
una seria carenza interna. Sembrava non rendersi conto che la cultura ha da essere insieme
umanistica e scientifica nel senso di una valutazione dei fenomeni e delle situazioni umane che
sia globale e complessiva, non ridotta a una formula meccanica da applicarsi caso per caso, ma
neppure condannata a una genericità che termini in romantica vaghezza, incapace di offrire gli
strumenti necessari alla comprensione dei problemi specifici. Forse solo per questa via sarà
possibile non separare la scienza dalla coscienza e riscoprire nella cultura uno strumento essenziale
di auto-consapevolezza.
Un’altra delle chiavi di volta della trasformazione in atto è la disponibilità di informatica
amichevole, che vuol dire anzitutto sviluppare un software ultracomplesso ma di facilissimo uso,
che internalizzi tutte le complicazioni che non debbono neppure essere intuibili, e questo è possibile
oggi con la potenza dei nuovi chip e il loro basso costo. Ancora informatica amichevole
significa ideare servizi che interessino tante persone e siano di immediata presa.
Per quanto concerne, poi, più particolarmente la televisione, la diffusione di Pay-TV e di reti
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tematiche mirate, va detto che esse costituiranno una sempre più accentuata personalizzazione
del rapporto fra utente ed emittente che consiste, quindi, nella graduale trasformazione di un
mezzo e di un consumo per definizione “di massa” in una serie di proposte differenziate. Inoltre,
la TV interattiva consente all’utente un intervento attivo per esercitare la possibilità di realizzare
un percorso personale all’interno delle informazioni, la cui emissione, in gradi diversi, dipende
dalle richieste dell’utente stesso. In queste situazioni muta e, in un certo senso, si radicalizza
rispetto ai precedenti tentativi di personalizzazione l’attività di cooperazione del destinatario.
Cambia il suo ruolo, cambia il suo tipo di azione, ma cambia anche la competenza richiestagli,
intesa come capacità di utilizzare tecnicamente gli strumenti e di approfittarne creativamente per
costruire un “suo” percorso di senso; per non parlare, poi, del livello economico che, per il
momento, implica l’accesso a questi nuovi media.
Di fronte a uno spettatore apparentemente “libero” (e sicuramente in una situazione di maggior
libertà rispetto a quella della TV monodirezionale), si riafferma comunque il ruolo centrale
dell’emittente che fa da filo di collegamento delle esperienze di TV interattiva.
Quella che potremmo chiamare genericamente come “personal TV”, sia nelle sue forme
ascrivibili alla televisione monodirezionale sia in quelle definibili in senso stretto come interattive,
manifesta dunque due caratteristiche: il ruolo sempre più attivo dello spettatore (coinvolto nel
processo di consumo del testo anche come soggetto concreto, chiamato a una serie di azioni) e
il progressivo assorbimento di questa presenza attiva, di questa collaborazione alla costruzione
del testo, all’interno del progetto del trasmittente.
Ma la “personal TV”, insieme alle innovazioni tecnologiche che stanno sempre più trasformando
il campo delle telecomunicazioni, pone anche molti interrogativi sociali, umani e culturali.
Ci si limita a indicarne soltanto due fra i tanti.
In prima istanza, il problema di un corretto controllo sociale su beni simbolici cosi numerosi,
mobili e sfuggenti come i prodotti audiovisivi. E’ in gioco la qualità dei prodotti televisivi: se le
possibilità di trasmissione e di “conversazione” mediata con le emittenti aumentano sempre più,
è necessario pensare seriamente a “cosa” si diffonderà attraverso gli innumerevoli canali per
attivare, interessare e soddisfare il pubblico (o suoi diversi segmenti) senza venir meno a una
scelta fondativa di rispetto nei suoi confronti.
Se la TV di domani impone un ripensamento non solo tecnologico ma semantico, estendendosi
da strumento esclusivo di svago anche a strumento di democrazia che consente di pensare
e agire conseguentemente, ovviamente nella sua qualità di cultura democratica disponibile a
tutti ed interamente governata da quel che la gente vuole, pone il problema, talora terrificante,
proprio di ciò che la gente potrebbe volere.
A mano a mano che l’onda della tecnofilia cresce, poi, è possibile riscontrare più chiaramente
anche due fenomeni di polarizzazione estrema: accanto ad una utopia tecnicista, accarezzata
da coloro i quali sperano in un cambiamento dei principi di dominazione sociale, diviene sempre
maggiore la paura di coloro che avendo potere nel mondo attuale temono di perderlo in un
contesto che non riescono a capire e finiscono per favorire, direttamente o indirettamente, una
nuova popolarità del luddismo.
Il mondo inizialmente potrà essere diviso tra collegati e scollegati alle reti. Come il telefono
all’inizio non fu disponibile per tutti, anche le autostrade informatiche cominceranno a servire
prima un ceto medio.
Ma intanto le città si libereranno dal traffico. Costeranno meno per quelli che ci restano, ci
sarà meno inquinamento. Anche i non collegati ne avranno giovamento.
Del resto, la digitalizzazione, nonostante la sua pervasività, non è necessariamente un fenomeno
di tipo “coloniale” per cui la cultura del computer si impone imperialisticamente sulle altre
trasformandole
o addirittura eliminandole. La società è multiculturale e la forza della diversità è immensa.
Per questo si osserva che la diffusione dei computer incontra importanti discontinuità.
Trarrà, comunque, il massimo vantaggio colui che saprà comprendere più che i soli elementi
tecnologici soprattutto quelli umani e sociali.
8_________________
Abstract da:
Raimondo Villano, “Verso la società globale dell'informazione” (patrocinio Rotary Club Pompei
Oplonti Vesuvio Est, Presentazione del Governatore Rotary International Distretto 2100-Italia
Prof. Antonio Carosella, Ed. Eidos, pag. 194; Torre Annunziata, 1^ ed. maggio 1996; 2^ ed.
settembre 2000).
© Rotary International - Club Pompei Oplonti Vesuvio Est
Elaborazione, impaginazione e correzioni a cura di Raimondo Villano
Edizioni Eidos, Castellammare di Stabia (Na)
Indice
Presentazione 7
Prefazione 9
CAPITOLO I
Analisi settoriale delle principali applicazioni telematiche 11
CAPITOLO II
Analisi settoriale dei problemi tecnici di applicazione
e/o sviluppo delle tecnologie informatiche 33
CAPITOLO III
Sicurezza e reati informatici: problemi tecnici, giuridici e normativi 85
CAPITOLO IV
Problematiche ed azioni politiche 113
CAPITOLO V
Politica, attività e problematiche delle imprese del settore informatico 135
CAPITOLO VI
Stime di mercato 149
CAPITOLO VII
Aspetti filosofici, morali ed esistenziali 155
CAPITOLO VIII
Impatto spaziale. Problemi urbanistici 163
CAPITOLO IX
Impatto sociale 169
Conclusioni 177
Note 180
Bibliografia 183
Presentazione
Un grande dono offerto con grande umiltà.
Ecco come si può definire questa lunga e non lieve fatica di Raimondo Villano, il quale,
per mero spirito di servizio e non certo per ambizioni accademiche, ha voluto assumere la
parte e l’ufficio di mediatore tra una materia intrinsecamente complessa e in rapida evoluzione
e la gran massa di coloro che, in numero e in misura crescenti, son destinati a fare i
conti con essa, anche se non per loro scelta.
Il discorso sull’attuale società dell’informazione è tanto diffuso, che rischia di apparire
un luogo comune. Ma proprio il fatto di essere comune comporta la necessità che se ne
conoscano, sia pure a grandi linee ma non superficialmente, contenuti metodi e finalità non
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con la pretesa di dominare il nuovo universo disciplinare ma con il legittimo desiderio di
non esserne dominati e manipolati. La nuova realtà creata dalla scienza informatica ed
elettronica ha profondamente mutato, abbreviandole fin quasi a cancellarle, le tradizionali
coordinate spaziali e temporali dell’umano agire e comunicare, costringendo anche mentalità
e abitudini a rapidi processi di adattamento.
Quando gli adattamenti ci sono stati (con o senza traumi conta poco), si son ritrovati
enormemente accresciuti i poteri di ciascun individuo di mettersi in relazione con gli altri e
quindi di moltiplicare, attraverso lo scambio di informazioni, le occasioni e le modalità
della crescita globale della personalità. Quando, invece, gli adattamenti non sono stati neppure
tentati o, se avviati, non hanno creato le sperate abilità, s’è avvertita una progressiva
emerginazione dal flusso delle informazioni e s’è instaurata la non felice condizione di dover
utilizzare informazioni manipolate da altri o comunque di seconda mano.
Ecco perché oggi non è più possibile scegliere tra l’adesione alla nuova realtà e il rifiuto
di essa. Nella società dell’informazione ci siamo già e, ci piaccia o no, l’unica libertà di
scelta che rimane è tra il rassegnarsi a subirla o il prepararsi a guidarla.
E l’uomo, se non vuole abdicare alla propria dignità, non può non provvedere in tempo
alla propria libertà con lo scegliere la seconda ipotesi.
È davvero un Giano bifronte quello che sfida l’uomo contemporaneo a scelte difficili e
irrevocabili: esso promette e fa intravvedere un gran bene, ma contiene anche, occulte, le
insidie di un gran male.
Ancora una volta, come all’inizio della storia, l’uomo deve vivere e risolvere dentro di sé
l’eterno dramma della scelta. Ma in ogni caso la via resta sempre una: quella della conoscenza.
Per accettare o per respingere.
* * *
L’autore non chiude gli occhi di fronte ai problemi che vien ponendo all’uomo di oggi la
trasformazione in atto della società. Al contrario: li fa suoi, quei problemi, e, pur con le
debite cautele e riserve, assume coraggiosamente posizione a favore della prospettiva di
cambiamento, ovviamente governato e diretto dall’uomo. Il cap. VII, in particolare, contiene
una diligente e accurata disamina del pensiero filosofico contemporaneo nel suo
misurarsi con la tecnologia informatica e con i problemi ch’essa pone alla perplessa intelligenza
e all’ancor più perplessa sensibilità degli uomini.
Sembra proprio che l’intera civiltà occidentale, di plurimillenaria durata, sia giunta ad
una svolta decisiva del suo cammino: la macchina, che pur è frutto dell’umano pensiero, ne
incrementa ed amplifica le potenzialità in misura incredibile e imprevedibile, ma restano
molto difformi da essa i ritmi con cui le masse degli uomini si adeguano alle nuove possibilità
operative. È come se l’immensa eredità della storia dell’umana intelligenza e ricerca
oggi costituisse una remora o un gravame per l’uomo dannato al cambiamento: questo c’è
sempre stato, ma, per i ritmi che ne scandivano il processo, è stato sempre agevolmente
“metabolizzato” dall’uomo. Oggi è l’incalzante rapidità dei processi innovativi che mette a
nudo la lentezza dell’adeguamento dell’uomo e della sua struttura psichica e mentale.
Ed è proprio lì, nello scarto tra le due velocità, che si annida il rischio: la liberazione
dalla ripetitività meccanica di certe operazioni, offerta dalla macchina, potrebbe tramutarsi
in un forma sconosciuta di asservimento delle masse. Da parte di chi? e a vantaggio di chi?
Se a questo punto della riflessione interviene l’inevitabile avvertimento di tener sempre
l’uomo come fine, ecco che ammonitore si leva il passato con tutto il fascino dei valori
ch’esso ha creati e consegnati alla nostra coscienza e alla nostra responsabilità. Il cammino
verso il nuovo è inarrestabile. L’augurio è che l’uomo sappia percorrerlo con saggezza, con
coraggio e con umiltà, traghettando sempre nei nuovi approdi l’eredità delle passate
generazioni,
10
in virtù della quale egli può ancora riconoscersi e dirsi uomo.
La riflessione dell’autore su tutta quest’area problematica dura da alcuni anni, nel corso
dei quali egli ne ha fatto partecipi gli amici rotariani del suo club con la generosità di chi
mette a vantaggio degli altri la propria fatica e con l’umiltà di chi sente il proprio dono
inadeguato al sentimento che lo muove e lo accompagna.
Alcune tappe di questo fecondo e costante rapporto della silenziosa operosità del singolo
con la vita del gruppo sono state contrassegnate da concrete proposte di notevole utilità e
rilevanza sociale: ricordo le validissime indicazioni sull’organizzazione del servizio sanitario
e dell’assistenza agli anziani, sull’orientamento dei giovani nella scelta degli studi universitari
e nella ricerca del lavoro nonché le preziose applicazioni della razionalità informatica
alla sistemazione dell’archivio del Distretto 2100 del R.I.
Di tutta l’esperienza acquisita e della conoscenza accumulata nell’itinerario degli ultimi
anni quest’opera rappresenta la “summa”, della quale non saprei se apprezzare di più
l’ampiezza
della materia trattata o lo sforzo di renderla accessibile alla comprensione di persone sfornite
di competenza specifica ma dotate di buona volontà, quali son certamente i Rotariani.
A me, che ho avuto più volte l’occasione di apprezzare la serietà dell’impegno professionale
e civile dell’autore, piace concludere questa presentazione col notare ch’egli, nel
delineare l’avvento del nuovo universalismo tecnologico come versione contemporanea
degli universalismi classici (cristiano, umanistico, razionalistico), ha saputo far
sua la pedagogia rotariana dell’uomo come fine.
Gennaio 2000 Antonio Carosella
Prefazione
Il presente lavoro è scaturito dall’analisi, a mano a mano sempre
più approfondita, degli aspetti e delle problematiche della società
globale dell’informazione, condotta sulla scorta di numerosi
testi e pubblicazioni, tra le quali ultime mi piace ricordare qui il
prestigioso quotidiano nazionale IL SOLE 24 ORE, che al fenomeno
delle telecomunicazioni riserva con costanza la sua ben nota e
non superficiale attenzione.
A me pare, invero, ch’esso, pur senza la pretesa di essere esaustivo
in una materia oltremodo complessa a causa dell’intrinseca
multifattorialità e polivalenza nonché della magmatica evoluzione
del fenomeno, possa tuttavia divenire un utile strumento di ulteriore
comprensione e punto di partenza per l’aggiornamento delle conoscenze.
Ciò a beneficio di una platea non di addetti ai lavori ma di soggetti
di buona volontà, che con attenzione, sensibilità e sollecitudine
recano il loro tassello, piccolo ma pur sempre prezioso, alla grande
opera collettiva dell’edificazione della società contemporanea.
Raimondo Villano
11
Note
1 Si può scegliere tra due grandi famiglie di fornitori: quella rivolta alle aziende e quella rivolta ai privati. I
primi hanno un costo variabile tra le 200mila lire e i 2 milioni al’ anno, a seconda dei servizi richiesti. I
secondi forniscono abbonamenti ai servizi telematici italiani in contatto con Internet a un canone annuo
variabile dalle 60 alle 200 mila lire.
2 Ed in parte si sta già attuando, ad esempio: Conferenza Onu sulla donna, Pechino 1995.
3 Nicholas Negroponte, Media Lab. di Boston, U.S.A.
4 Gli indicatori sulle dotazioni tecniche nelle scuole superiori (indagine a campione) rivelano che:
a) Il numero di studenti per ogni macchina fotocopiatrice è di: 237,25 nei Licei e nei Magistrali; 197,17 nel
Liceo artistico; 206,29 negli Istituti professionali; 245,12 negli Istituti tecnici; per una media complessiva di
231,52;
b) il numero di studenti per ogni computer destinato ad attività didattica è di: 37,95 nei Licei e nei Magistrali;
45,58 nel Liceo artistico; 15,12 negli Istituti professionali; 17,4 negli Istituti tecnici; per una media complessiva
di 24,14.
Fonte: indagine Censis-Cnel, anno scolastico 1993-94 (i dati si riferiscono ai primi 570 questionari elaborati
sui 1600 pervenuti dalle scuole).
5 Giuliano Beretta, direttore commerciale Eutelstat
6 Servizi per i quali i telespettatori sono disposti a pagare un supplemento (dati percentuali; fonte: Inteco):
Film senza alcuna pubblicità: Gran Bretagna 39, Italia 57, Francia 70, Germania 49;
Ampia possibilità di scelta dei programmi multimediali interattivi: Gran Bretagna 60; Italia 47; Francia 82;
Germania 45;
Possibilità di decidere l’ora di inizio del programma scelto: Gran Bretagna 28; Italia 25; Francia 69; Germania
30;
Possibilità di vedere le anteprime dei film: Gran Bretagna 40; Italia 43; Francia 80; Germania 41.
7 Percentuale di persone “molto interessate” alla Tv interattiva (Vod): Gran Bretagna 19; Italia 101; Francia
19; Germania 12; U.S.A. 43;
Percentuale di proprietari di videoregistratori che noleggiano almeno un film al mese: Gran
Bretagna 37; Italia 39; Francia 29; Germania 35; U.S.A. 75;
Percentuale di telespettatori che programmano il videoregistratore parecchie volte la settimana: Gran Bretagna
60; Italia 28; Francia 40; Germania 32; U.S.A. 26.
Fonte: Inteco
8 Consumi giornalieri di Tv nel 194, espressi in minuti pro capite, in alcuni Paesi europei (Fonte: Carat-Tv
Minibook 1994): Gran Bretagna 230,6; Spagna 198,2; Italia 197,3 Germania 193,3; Francia 185,2; Media
europea 185,4.
9 Dati di utilizzo in percentuale di satellite e cavo rispetto alla diffusione degli apparecchi televisivi
(Fonte: elaborazioni del Sole-24 Ore su dati Frost and Sullivan, Dataquest, Datamonitor, Alcatel):
Satellite
1994: Germania 25, Gran Bretagna 20, U.S.A. 10, Francia 8, Olanda 4, Italia 1;
1997(previsioni): Gran Bretagna 35,Germania 34,U.S.A. 10, Italia 1O,Francia 9, Olanda 6
Cavo
1994: Olanda 82, U.S.A. 65, Germania 45, Francia 15, Gran Bretagna 15, Italia 0;
1997 (previsioni): Olanda 85, USA 70, Germania 48, Gran Bretagna 30, Francia 23, Italia 8.
10 Mercato del cavo in Europa occidentale dal 1993 al 2003 (Fonte: Cit Research):
Famiglie con Tv (in milioni): 155 nel 1993, 161 nel 1995, 166 nel 1997, 175 nel 2001, 179 nel 2003;
Famiglie con Tv cavo (in milioni): 32 nel 1993, 38 nel 1995, 43 nel 1997,52 nel 2001, 55 nel 2003;
Renetrazione Tv cavo (in % su case con Tv): 21 nel 1993, 23 nel 1995, 26 nel 1997, 30 nel 2001, 31 nel 2003;
Penetrazione Pay-Tv (in % su case con Tv): 7 nel 1993, 9 nel 1995, 12 nel 1997,16 nel 2001, 18 nel 2003.
11 Ricerca Inteco.
12 Sartori.
13 B.Miccio, Consigliere RAI.
14 Giulio Carminati, Responsabile Studi e Ricerche RAI.
15 Investimenti in informatica delle industrie italiane espressi in miliardi di lire (Fonte Teknibank per Osservatorio
Smau 1995): 4199 nel 1993,4173 nel 1994 e 4882 nel ’95. Gli investimenti delle aziende fino a 99
addetti hanno registrato un incremento dello 1,8% nel 1994 rispetto al 1993 e del 40% nel 1995 rispetto al
181
1994. Gli investimenti delle aziende da 100 a 499 addetti hanno registrato un decremento dell’0,8% nel
1994/93 ed un incremento dell’1,4% nel 1995/94.
Gli investimenti delle aziende con 500 ed oltre addetti hanno registrato una flessione del 3,1% nel 1994/93
ed un incremento dell’1,9% nel 1995/94. Complessivamente gli investimenti dei tre comparti hanno registrato
una flessione del 10,6% nel 1994/93 ed un incremento del 2,7% nel 1995/94.
16 Giovanna Scarpitti, sociologa, Società Italiana Telelavoro.
17 Carlo De Benedetti, presidente Olivetti.
18 Ettore Pietrabissa, direttore centrali ABI. Nona conferenza di IPACRI su “I nuovi orizzonti nelle relazioni
banche-clienti” (Barcellona, 1995).
19 Ricerca dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana, illustrata da Fernando Fabiano, responsabile del Servizio
automazione interbancaria dell’ABI, al Convegno su “ L’informatica nelle banche: stato dell’arte e prospettive”
(Roma, 1995).
20 Fonte: Nomos Ricerca.
12
21 Fonte: Andersen Consulting.
22 Andrea Corbella, Vice direttore generale Banca Popolare di Milano.
23 Alberto Crippa, Vice direttore generale CARIPLO.
24 Fabio Chiusa, Direttore generale IPACRI.
25 Anna Maria Llopis, Open Bank.
26 Costantino Lauria, dirigente Servizio Antiriciclaggio Ministero del Tesoro - Convegno Assofiduciaria su
aggiornamento delle istruzioni per la lotta al riciclaggio (Roma,1995).
27 Carlo Pisanti, funzionario Settore Normativo Ufficio Vigilanza Banca d’Italia.
28 Fonte: Commerce dept., Killen and Associates-Business Week.
29 Pierfrancesco Gaggi, coordinatore del gruppo di lavoro dell’ABI.
30 Tommaso Padoa Schioppa .
31 Ettore Pietrabissa, direttore centrale ABI.
32 Elserino Piol, Presidente Olivetti-Telemedia.
33 Libro mutante, Ipertesto: si comincia il primo breve capitolo, poi si sceglie subito, a un bivio elettronico, se
proseguire all’antica con pagina 2, oppure soffermarsi su una delle parole del testo, schiacciare un tasto
quando il cursore del computer la incontra sullo schermo e di li balzare a una pagina collegata, seguendo una
storia nella storia, un sentiero che si biforca cento volte. Per tornare poi alla storia principale, oppure lasciarla
in cambio di altre.
34 Il Sole-24 Ore è attivo anche su Audiotel con informazioni di Borsa e di tipo normativo.
35 Fonte: Informatica pubblica.
36 Giancarlo Scatassa, dirigente generale Ministero Funzione Pubblica.
37 Guido Rey, Presidente A.I.P.A.
38 Fonte: Ministero Pubblica Istruzione.
39 Fulvio Berghella, vice direttore generale ISTINFORM (Istituto Consulenza Bancaria) e responsabile Security
Net, che collega oltre 300 aziende fornendo servizi per la prevenzione contro il computer crime.
40 Dati Security Net.
41 Il gruppo di specialisti in materia costituito dall’Associazione italiana per il calcolo automatico (Aica) intende
proporsi, per l’appunto, come osservatorio sull’impiego dei sistemi di sicurezza e diventare al tempo
stesso un punto d’incontro e discussione su questi temi fra utenti, costruttori e ricercatori.
42 Sicurforum Italia-F.T.I.: Giornate di studio “La sicurezza informatica: il progetto intersettoriale A.I.P.A.11,
Roma 1995.
43 Vedasi appendice legislativa.
44 Giusella Finocchiaro.
45 Guido Rey, Presidente A.I.P.A., Convegno Technimedia su “Comportamenti e norme nella società vulnerabile”
nell’ambito del Forum multimediale “La società dell’informazione” (Libera Università Studi Sociali
“Guido Carli” - 1995).
46 Martino Pompilj, dirigente Confindustria.
47 Angelo Mancusi, presidente Infocamere.
48 Dossier pubblico ANASIN sull’eccesso di privacy.
49 Herschel Fink, U.S.A.
50 Electronic Frontier Foundation.
51 Giuseppe Verrini, presidente Task force antipirateria di BSA Italia.
52 Giuseppe Pirillo, presidente Gruppo Informatici Tecnico-Giuridici.
53 Mario Monti, Commissario al Mercato Interno U.E.
182
54 Esempio: in Italia accordo Telecom (agosto 1995).
55 Jacques Santer, Presidente Commissione Europea: relazione di apertura G7 (Bruxelles, 24.2.1995).
56 Fonte: Commissione Europea.
57 Fabio Cammarano, Amministratore delegato Saritel.
58 Fonte: Pat McGovern, presidente e amministratore delegato di Ide, che ha aperto i lavori dell’European It
Forum organizzato nel 1995 a Parigi.
59 Fonte: elaborazioni e stime Nomos Ricerca su fonti varie.
60 Fonte: Eito, Dataquest, Ide - 60/B. Fonte: Nomos Ricerca-Assinform.
61 Fonte: Eito ’95.
62 Fonte: Eito 1995.
63 Fonte: Dataquest.
64 Fonte: Direzione generale Intel, 1995.
65 Fonte: Osservatorio Smau.
66 Fonte: Assinform-Nomos Ricerca.
67 Fonte: Assinform-Nomos Ricerca.
68 Fonte: Assinform-Nomos Ricerca.
69 Fonte: Ide Italia.
70 Fonte: Ed. Zander, Amministratore delegato Sun Microsystem (Madrid, 1995).
71 Fonte: Eito ’95.
72 Fonte: Gartner Group
73 Stime Teknibank, società di analisi e consulenza italiana nel settore delle Tlc.
74 Fonte: OVUM.
75 Fonte: Associazione Italiana Internet Providers.
76 Elaborata da Charles Sanders Peirce.
13
77 Paolo Parrini - “Conoscenza e realtà. Saggio di filosofia positiva” - Laterza, Bari 1995 .
78 ABS. e/o Rif. “Evangelium Vitae” 21+24, Enciclica S. S. Giovanni Paolo II (1995).
79 ABS e/o Rif. “Criteri di collaborazione ecumenica ed interreligiosa nel campo delle comunicazioni sociali”,
15+17, 21+23 Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali (1989).
80 ABS e/o Rif. “Le università cattoliche” 5,7,17,18, Costituzione apostolica S.S.Giovanni Paolo II (1990).
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“Non cercare di diventare un uomo di successo,
ma piuttosto un uomo di valore”
Albert Einstein
Nato nel 1960. Vive tra Roma e Torre Ann.ta. La moglie è biologa, farmacista, assistente
sociale e valente docente di Scienze nei Licei Classico e Scientifico statali; il figlio è un
brillante matematico universitario. Ruoli: General Manager Villano International Business
Team dal 2012, con attività in 16 ambiti di business, consulting & service (tra cui: affari
internazionali, immobiliare d’alta gamma, previdenza, edilizia e restauro, import-export, alimentari,
informatica, sanità, arte e cultura); Membro (dal 2013), Associate Professor in History of Health
Administration Pharmaceutical Department (dal 2014) e Membro Onorario of Ruggero II University
of Florida State (BR, Miami, Florida, USA, dal 2015); Trader (dal 1976), Trader operativo
finanziario indipendente di borse e forex (dal 1983), Cavaliere S.M.O. di Malta (dal 2002, presentato
dal Cavaliere di Giustizia Fra’ Giorgio Maria Castriota Scanderbeg, discendente dell’Eroe fondatore
del Regno d’Albania); Presidente della Fondazione sociosanitaria e umanitaria Chiron (dal 1985);
Amministratore Unico Chiron Editore (dal 2006). Accademie: Storia Arte Sanitaria-Ministero B.C.
(2006), già pontificia Tiberina )2009), Studi Melitensi (2002), Medical Tradition Smithsonian
Institution-USA (2010), International Society History Pharmacy, Acc. Italiana Storia Farmacia
(2001), Società Napoletana Storia Patria (2008), Nobile Collegio Chimico Farmaceutico (ad
honorem, 2006). Oltre 100 conferenze e chairman in decine di congressi. Collabora con importanti
Riviste nazionali e internazionali. È Advisory Board Member per l’Editore statunitense DPC, che
pubblica in oltre 150 nazioni. Studi: classici; laurea e abilitazione: Farmacia (1985); corsi certificati
di: Piante officinali, Tecniche cosmetiche, Sicurezza aziendale, Haccp, Storia, Dottrina sociale
Chiesa, Teologia. Lauree honoris causa: Scienze Umane e Sociali (2009); Storia e Filosofia (2010);
Scienze Comunicazione (2013); Diplomazia e Studi internazionali (2015). Master h.c.: Science
Medical Ethics (2010). È stato: autore, organizzatore e chairman Corso Sicurezza per manager,
ottenendo Alti Patronati di Capo dello Stato e ONU (2000), Consigliere diplomatico Aerec dpt
ENVA 2011-15, Segretario International Committee Biothecnologies Wabt-Unesco 2008-13,
membro World Academy Biomedical Technology (Unesco 2007-12), 11 anni in Comitato scientifico
21
sicurezza sanitaria di IBD (azienda responsabile sicurezza Tribunali Corte Appello Napoli), CdA
Fondazione Beaumont Onlus ricerche su cancro presieduta dal condidato al Nobel Tarro e con il
Prefetto Napoli (2011-12), Accademico Europeo per le Relazioni Economiche e Culturali 2004-
2015. Per 32 anni socio e titolare di un’importante farmacia, fino al 2010. Socio dal 1990, Segretario
a 29 anni 1990-95 (tra i più giovani d’Italia), Presidente 2000-01 Rotary Club Pompei-Vesuvio, 14
anni Delegato dei Governors per Archivio Distretto 2100-Italia (oltre 3.000 rotariani e ca 80 Club) e
presso I.C.R. per Rotary Italia; in Comm.ni Italia: Etica professionale, Azione Mondiale,
Informatica; tra i molti ruoli internazionali: archeologia Pompei-Cartagine; Comitato Premio Magna
Grecia; autore e presentatore al Consiglio Mondiale di Legislazione del Rotary della Proposta di
istituzione Giornata internazionale a tutela della Vita (2001-04). Dal 1986 al 1990 Presidente a
Napoli, coordinatore nazionale e fondatore Federazione Giovani Farmacisti; Rappresentante
nazionale Sindacato Federativo. Assist. Prof. Microbiologia Fac. F.cia Na (1985-90, Cattedra Prof.
Lembo-Ist. Sup. Sanità). Membro Gruppo internaz. di Studio ISHP Storia Farmacopee (Univ. Berna,
2012-13). Nell’ambito degli eventi “World no-tobacco day”, ha partecipato a varie iniziative presso
il Ministero della Salute. Proponente e padrino di vari Soci Onorari, tra cui: Arciv. di Pompei
Mons. Francesco Saverio Toppi, dal 2013 Servo di Dio in Causa di Beatificazione e Canonizzazione
(Rotary, 1992); Dino De Laurentiis (proposto nel 2000), produttore cinematografico di Hollywood e
Premio Oscar alla carriera (Rotary, 2001); Antonio Greco, Presidente Tribunale TA (Rotary, 2000); Giulio
Tarro, virologo Candidato al Premio Nobel per la Medicina 2000 e 2015 (Asas, 2011); Gianni Rivera, Vice
Campione del Mondo di Calcio (Aerec, 2012); Patrizio Polisca, già aiutante dei medici di Paolo VI e Giovanni
Paolo II e Medico del Papa con Benedetto XVI e Francesco e Direttore Sanitario del Vaticano; Gualtiero
Ricciardi, Presidente Istituto Superiore di Sanità. Premi internazionali: Diploma d’Onore per Servizi
eccezionali a titolo individuale nelle 5 Vie di Azione da Presidente Rotary International (Evanston 2001: solo
100/anno/1,5 mln soci); Benemerenza Anticrimine-Task Force Rotary Italia, Albania, ex-Jugoslavia, S.
Marino (Zurigo 2001); Sapientia Mundi-Etica (Rm 2008); Unione Legion d’Oro-Lavoro (Rm 2010);
Veritas in Charitate-Religione (2011); Bonifaciano-Cultura e Società (2011); Norman Ac.-Editoria
Medaglia aurata (Rm 2014); Norman Ac.-Sanità Galeno (Rm 2014); Norman Ac.-Sanità 2^ ed.
Galeno (Rm 2015); Norman Ac.-Arte fotografica Medaglia aurata (Rm 2015). Premi nazionali:
Aesculapius-Sanità Patroc. Presidenza Consiglio Ministri (Rm 1987); LXVIII Piccinini Asas-
Mi.BAC-Ricerca storico-scientifica (Rm 2006); LXV Stramezzi-Sanità (Rm 2007); Capitolino-
Attività umanitaria (Rm 2010); Tiberino- Cultura (Rm 2012); LXXIV Serono-Storia e Letteratura
(Rm 2012), Aerec-Cultura (Rm 2013); Benemerenza al merito Sanità pubblica (Roma, DPR 2013):
solo 269 dal 1800; Tiberino-Scienza (Rm 2014); LXXIV Piccinini Asas-Mi.BACT-Ricerca storico-
scientifica (Rm 2014); Medaglia d’Argento al merito Sanità pubblica (Roma, DPR 2016); Speciale
Asas-Mi.BACT-Studi storici in scienze biomediche e farmaceutiche (Rm 2016). Autore di un’ampia e
qualificata produzione letteraria che ammonta a oltre 790 pubblicazioni sanitarie, professionali,
scientifiche, storiche, religiose, artistiche, di cui gran parte su riviste dotate di revisione critica,
indexate e con impact factor; oltre 50 libri (di cui 14 con complessive 35 edizioni e 19 ristampe,
numerosi tradotti anche in inglese, francese, tedesco e spagnolo) con editori prestigiosi come
Zanichelli, con patrocini da Ministero Beni Culturali, Unesco, Rotary, Università, ecc., recensiti da
Testate di rilievo nazionale, presenti in oltre 120 Biblioteche italiane (tra cui: Quirinale, Accademia
Nazionale Scienze, Ministeri) e in oltre 40 Nazioni (tra cui: National Institute Health-USA, Nationale
de France, Congress UK), in Istituti di Cultura, Università, Musei. Alla Fiera di Francoforte ha
debuttato un suo libro. Oltre 80 opere multimediali (in varie lingue e più edizioni e ristampe )
spesso di notevole pregio e pubblicate con editori e patrocini prestigiosi (tra cui Bayer S.p.A.).
Cataloghi: Library of Congress UK Authority (NACO); Bibliothèque nationale de France;
Deutsche Nationalbibliothek; Library of National Institutes of Health (NIH) U.S.A.; Biblioteca
Magistrale S.M. Ordine di Malta; Biblioteca della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto
XVI; 2000 Outstanding Intellectuals IBC-Cambridge UK dal 2010; Opac Sbn con oltre 200 opere;
Scheda di Autorità Ministero BAC. Vari libri hanno apprezzamenti da autorità istituzionali, tra cui
alcuni regnanti europei e più volte il Capo dello Stato e il Santo Padre.
22
* * *
Alcuni libri: Società globale informazione, 1996; Rotary per l’Uomo, 2001; Gestione sicurezza in
Farmacia (pres. Dr. Renzulli, già Consulente Sicurezza all’ONU, 2004); Arte e storia Farmacia
(pres. Prof. Ledermann, Presid. International Society History Pharmacy, 2 ediz., 2006); Storia e
attività del SMOM (4 ediz., 2007); Meridiani farmaceutici tra etica laica e morale cattolica (pres.
Prof. Tarro, Comm. Naz.le Bioetica, 3 ediz., 2008); Thesaurus Pharmacologicus (pres. Presid.
Farmacisti Italiani Dr. Mandelli 2009); Tempo scolpito in silenzio eternità. Riflessioni su indagine
diacronica per memoria homo faber (pres. eminenti storico Fra’ von Lobstein e critico Prof.
Carosella, 6 rist., 2010); Attività farmaceutiche Regno di Napoli (pres.: Presid. Acc. It. Storia
Farmacia Dr. Corvi, 2010); Logos e teofania nel tempo digitale (pres. Mons. Trafny, Presid. Dpt
Scienza-Fede Pontificio Consiglio Cultura, 2012); Aspetti religiosi e dimensione ecclesiale SMOM
(2013); Musei di farmacia: eco del passato per un riscatto futuro (pres. Prof. Ledermann, Direttore
Biblioteca Svizzera, 2015); Fotografie - circa 200 sue opere, selezionate per temi filosofici e creativi
tra quelle realizzate in oltre 40 anni (2015). Tra i multimedia: Cenni arte e storia farmacia (patroc.
AISF, 2002); Influenza A/H1N1 (patroc. Unesco, 2009).
“Ho imparato così tanto da voi, Uomini…
Ho imparato che ognuno vuole vivere sulla cima della montagna,
senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata”
Gabriel Garcia Marquez
PROFILO ESSENZIALE INFORMATICO
Esperto dei sistemi operativi Windows (3.11, 95, 98, Millennium, 2000, XP), dei programmi Office
Microsoft (Excel, PowerPoint, Word, Publisher, Paint, Explorer, One Note, Works, Outlook Express,
Windows Media Player), del programma database di archiviazione Oracle (small edition multilicenza),
dei programmi di grafica e impaginazione Adobe Photoshop, Corel Draw, Corel Photopaint, Corel
Painter; dei programmi video e fotografici Nikon, Nikon Imaging, Image Composer, ACDSee v3.1, Inter
Video DVD4, Canon Easy-PhotoPrint; del programma web Front Page; dei programmi HP Precisionscan
Pro, Adobe Acrobat, Nikon Tranfer, ACDSeeNero Burning ROM, Nero Express. Esperto dell’utilizzo di
dispositivi particolari collegati al pc: macchina fotografica digitale, scanner. Ha un’ottima pratica con i
software Google+, Google Maps e Google Mail e del browswer Google Crome. È in possesso di una
buona pratica del software gestionale Content Management System CMS “WordPress” versione 3.0 in
linguaggio PHP con database Mysql.
Delegato A.Gi.Far al Congresso Nazionale “Farmatica 1987” dell'Unione Tecnica Farmacisti Italiani
UTIFAR (Arezzo, 12.1987); promotore di corsi di formazione professionale di alfabetizzazione
informatica patrocinati da FOFI e Federfarma in collaborazione con CSF (nov/dic 1987). Nel Distretto
2100-Italia del Rotary International è: Componente della Commissione Informatizzazione a.r. 1994-95
e a.r. 2000-01, Componente della Commissione Informatizzazione dei Club a.r. 1995-96. Autore di
alcuni programmi informatici di gestione tecnico-operativa, finanziaria ed amministrativa per farmacia
(dal 1997). Nel Rotary Club è: autore, promotore e curatore della Tavola rotariana nel Rotary Club
Pompei Oplonti Vesuvio Est sul tema: “Scienza e tecnica per il progetto Uomo: la città cablata”
(Pompei, 10 marzo 1993); autore, promotore e curatore della Tavola rotariana nel Rotary Club Pompei
Oplonti Vesuvio Est sul tema: “Scienza e tecnica per il progetto Uomo: la realtà virtuale” (Pompei, 7
aprile 1993); progettista (nel 1999) e realizzatore (nel novembre 2000) a favore dei figli dei carcerati
presso i Centri Educativi Giovanili di Pompei di una ludoteca composta da enciclopedie multimediali,
fiabe sonore, video cassette e cd-rom educational (sul corpo umano) e di home cinema, giochi, ecc., in
collaborazione con Rizzoli-Corriere della Sera; coautore e coordinatore del progetto di informatizzazione
di 3 Guardie Mediche dell’ASL del territorio (ottobre 2000); autore del progetto di un mega sito web
multimediale con 67 link (gen. 2001); ideatore e coordinatore del Corso di videoformazione per studenti
S.M.S. sulla leadership. Ideatore e co-autore di una campagna di tutela dei minori in Internet varata alla
presenza del Prefetto di Napoli: progetta per le scuole elementari e medie del territorio del Rotary Club
23
una Campagna di tutela dei minori in Internet che attua con la collaborazione della Vice Presidente
Rotaract, pittrice Stefania Sabatino, autrice di un fumetto contenente suggerimenti ed avvertenze
stampato e distribuito in 10.000 esemplari (maggio 2001). È organizzatore e coordinatore, per
incrementare le conoscenze, le capacità e l’utilizzo delle nuove tecnologie informative e comunicative
(ict) a vari livelli, di quattro corsi gratuiti per informatica in collaborazione con la società Bit Informatica
di Torre del Greco: “Info over 60”, corso di informatica generale per ultrasessantenni non rotariani; “Info
Onlus”, corso di informatica generale per non rotariani; “Info Rotary”, corso di e-commerce per rotariani;
“Info pmi”, corso di e-commerce per imprenditori.l Al termine di tutti i corsi ciascun partecipante ha
ricevuto un libro edito dal Rotary Club contenente utili approfondimenti tecnici e giuridici su aspetti
inerenti la società dell’informazione (maggio e giugno 2001). Nel Distretto 2100-Italia del Rotary
International è: Componente della Commissione Sito Web 2003-04; autore, in qualità di Delegato dei
Governatori (dal 1994 al 2004), di un articolato software di archivio con analisi di funzioni rotariane,
gestionale (cartaceo ed elettronico) e descrittivo multimediale; autore dell’opera multimediale “Archivio
Rotary D. 2100 dal 1994 al 2003: nuovo software operativo e manuali”, 3 cd-rom (1,74 Gb, 1.427 files,
112 directory, oltre 21.000 pagine elettroniche, circa 1.800 grafici e centinaia di diapositive) Ed.
Longobardi, 2003. Nel Sovrano Militare Ordine di Malta: è autore di consistenti donazioni hardware e
software per il potenziamento dell’informatizzazione della Biblioteca e dell’Archivio del Centro Studi
Melitensi - Palazzo Ameglio, Taranto - del Gran Priorato di Napoli e Sicilia (da ottobre 2002); sostiene le
attività di alfabetizzazione del Cav. di Giustizia Fra’ Giorgio Maria Castriota Scanderbeg nella provincia
albanese di Klos-Fane effettuando invii di consistente materiale informatico (2002-2004); dona un’intera
biblioteca multimediale e videoteca scientifiche, culturali e di catechismo cattolico con strumentazioni
elettroniche e si reca in missione melitense in Albania a Klos-Fane, Durazzo e Valona per l’allestimento
(19-25 luglio 2005). È autore del website della Fondazione Chiron (aprile 2006), ne è Direttore
responsabile da febbraio 2007. Nel 2010 è tra i progettisti del nuovo sito internet della Fondazione Chiron
e dal 2011 ne è il Webmaster. È membro del Programma Hewlett-Packard Smart Web Printing
Improvement per il miglioramento della stampa da web e per l’ottimizzazione dei prodotti HP (dal 2011).
È Host della rete Speedtest.net (tra i più conosciuti e completi tester specialist del mondo, che dispone di
server per test di qualità in ogni grande città a livello mondiale), avvalendosi di un moderno web server e
di una connessione alla dorsale internet di 100 Mb/s disponibili, e partecipa ai test di velocità della banda
larga creando onde di velocità, gestendo la cronologia dei test, assegnando un nome alle connessioni e
raggruppandole (da aprile 2012). Progetta e partecipa alla realizzazione del website professionale
“Raimondo Villano”, articolato in 3 macroaree (Curricula, Business, Non Profit) e aree (Documenti, Foto,
Download, Riservata) per complessive oltre 100 sezioni e varie funzioni professionali, tra cui: e-
commerce, newsletter, data-base integrato, videofilmati, registrazioni telematiche (dicembre 2012/marzo
2013); Webmaster del sito “Raimondo Villano (da marzo 2013). È membro volontario del Programma di
miglioramento dei prodotti Adobe, attivo per la realizzazione di progettazione delle versioni future di
Acrobat e per comprendere e anticipare le esigenze dei clienti al fine di sviluppare prodotti e soluzioni
all'avanguardia nel mondo (dal 19 dicembre 2013);
Ha tenuto varie conferenze:
a) in ambito professionale è relatore:
in apertura alle Giornate “Farmacia attualità” su “L’informatica per l’aggiornamento e la
qualificazione professionale della Farmacia” (Napoli, Sala Don Bosco del Comitato Regionale di
Controllo Co.Re.Co., 6 novembre 1987);
con l’ing. Riccardo BACHRACH su “Internet per il Rotary” (Rotary Club Pompei Oplonti
Vesuvio Est, Pompei, Ristorante Il Principe, 17 gennaio 2001).
alle Giornate dell’Accademia Italiana di Storia della Farmacia indette a Napoli (24-26 aprile 2002)
e a Firenze (17 dicembre 2002) con presentazione della prima e seconda edizione del suo libro
multimediale “Il profumo del tempo - cenni di arte e storia della farmacia”.
b) nel Rotary International ha tenuto molte conferenze (1990-2007) di alto livello su tematiche di:
24informatica;
telematica;
nuove tecnologie.
Onorificenze: Medaglia da Presidente Unione Tecnica Italiana Farmacisti UTIFAR Elio Machi “per
l’attività informatica per la professione” nell’ambito delle “Giornate Farmatica” (Arezzo, 1987); Lettere
di Encomio per l’attività di Archivio Distrettuale dai Governatori Mello, Barbato, Sansalone, Carosella
(1994-99); Lettera di Encomio della C&O dell’Ufficio Collaterale Rotary International di Zurigo per
l’Europa e l’Africa Dr.ssa Olympia Branca Masa (Zurigo, 1999).
Con la Società Dante Alighieri, in accordo con uno dei più importanti dizionari dell’uso della lingua
italiana contemporanea, il Devoto-Oli by Mondadori Education, l’autore è “Custode del lemma:
digitale” per il 2011/2012 nell’ambito della campagna “Adotta una parola” per la sensibilizzazione
del pubblico ad un uso corretto e consapevole delle parole, di sostegno alla conoscenza più ampia del
lessico italiano, di monitoraggio di alcuni termini e, più in generale, di promozione della grande
varietà di espressione del mondo della comunicazione globale. Tale iniziativa, interpretando il
sentimento di affezione verso la propria lingua, è tesa ad arginare l’impoverimento del lessico nella
lingua italiana contemporanea e comporta l’impegno sia di segnalare i casi in cui la parola viene
usata in modo non adeguato sia di usare la parola scelta tutte le volte che se ne presenta
l’occasione. Il lemma assunto in tutela e monitoraggio, espunte le parole base, è acquisito attingendo
ad una lista che rappresenta la traccia della lingua italiana nel suo insieme, sia parole che circolano
ormai poco, e delle quali sente la mancanza, sia parole nuove, che lo colpiscono per la loro utilità , sia
parole tecniche, alle quali è legato per lavoro o interessi personali (Roma, 17 ottobre 2011).
Sottoscrittore della petizione on-line a sostegno dello sviluppo del progetto Europeana
(nell’ambito della campagna di sensibilizzazione “Allez Culture”, diffusa dal Ministero dei Beni e le
Attività Culturali), dopo il taglio drastico dell’Unione Europea da nove a un miliardo di euro nel
bilancio 2014-2020 per il Connecting Europe Facility (CEF) il piano europeo per lo sviluppo di
infrastrutture e reti digitali. Europeana (ad oggi conta aggregati 27 milioni di libri, immagini, film e
registrazioni) lavora con musei, gallerie, biblioteche e archivi di tutti i Paesi europei per rendere la
conoscenza e la cultura disponibili online e collega tra loro i cittadini europei con la loro storia e il
loro patrimonio culturale. Europeana, in pratica, funge da catalizzatore per lo sviluppo e l’accesso al
patrimonio culturale europeo in quanto: rende accessibili on-line i beni culturali; nel finanziamento
che riceve sono compresi anche i progetti per l’accesso al patrimonio culturale digitale e lo sviluppo
di nuovi servizi, nei quali partecipano tutti i paesi europei; al suo sviluppo partecipano gli aggregatori
nazionali, come CulturaItalia, che coinvolgono a loro volta gli istituti culturali nel territorio nel
processo di digitalizzazione dei dati e di miglioramento dei servizi per l’accesso al patrimonio
culturale; ha standardizzato i dati di oltre 2.200 istituti culturali di tutti i Paesi europei e in 29 lingue;
nel 2012 ha aperto tutti i 20 milioni di record aggregati rilasciandoli sotto la licenza Creative
Commons Zero Public Domain Dedication che li rende disponibili per il riutilizzo sia commerciale
che non commerciale; rende disponibili alle industrie creative e alle nuove imprese risorse aggregate
rese interoperabili, complete di informazioni sul copyright; favorisce una cittadinanza digitale
d’Europa. Testo integrale della Petizione per i membri del Consiglio europeo, della Commissione e
del Parlamento “Mantenere la cultura europea aperta a tutti on-line”: “Chiediamo il vostro sostegno
nelle discussioni di bilancio circa l'infrastruttura digitale europea. Europeana , un fiore all'occhiello
dell'Unione europea e leader mondiale nel suo settore, deve essere finanziato attraverso le Linee
Guida della Telecom per collegare l'Europa, il meccanismo di finanziamento proposto. Europeana
lavora con gallerie, biblioteche, archivi e musei in tutti i paesi europei a fare conoscenza e cultura
disponibile online. Colleghiamo tutti in Europa con la loro storia e il patrimonio condiviso - 27
milioni di libri, immagini, film e registrazioni finora.Insieme, stiamo sperimentando nuovi modi per
coinvolgere le persone di cultura attraverso i siti web, applicazioni, software e social media,
attraverso la condivisione delle nostre competenze, modelli di business e codice, e attraverso i servizi
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  • 1. 1 Raimondo Villano Verso la società globale dell’informazione. Impatto sociale ROTARY INTERNATIONAL DISTRETTO 2100 ITALIA Service Above Self - He Profit Most Who Serves Best A. R. 2000-2001 L’elaborazione e la scrittura di questo testo è stata ultimata nel mese di maggio 1996
  • 2. 2 CAPITOLO IX Impatto sociale Esiste un impatto di carattere sociale dovuto all’adozione delle nuove tecnologie di telecomunicazioni; impatto che incide (come si è potuto constatare o desumere da quanto trattato nei precedenti capitoli) sulle relazioni, sulle abitudini, sul modo di comunicare dell’uomo poiché trasferisce ad altro sistema ciò che oggi è svolto, in maniera quasi esclusiva, dal rapporto interfaccia. L’adozione della telematica, infatti, potrebbe risultare determinante ai fini della risoluzione di problemi sociali e soddisfare il bisogno emergente di ulteriori scambi e contatti. L’interattività consentita dalle nuove tecnologie di telecomunicazioni garantirebbe, ad esempio, una maggiore partecipazione dei cittadini ai processi di pianificazione territoriale. Le TLC sicuramente modificano le relazioni sociali se non altro perché eliminano la barriera distanza; così come ipotizzato nel “Villaggio Universale” di Mac-Luhan, la comunicazione è diventata immediata in ogni punto del mondo. Ma se da un lato esse “avvicinano” le persone, dall’altro esasperano l’individualismo privilegiando il rapporto uomo-macchina col pericolo di accelerare un processo di disgregazione sociale. Superando quelle che sono due posizioni antitetiche, una messianica e l’altra catastrofica, il rapporto cultura-società può essere affrontato con una analisi più articolata che entra nello specifico delle relazioni sociali in rapporto allo spazio. Per chiarire i termini del discorso è necessario precisare che il concetto di relazione sociale non può essere ridotto a quello di semplice relazione personale con l’implicazione di una compresenza fisica di interlocutori; esso va analizzato nella distinzione di classi o gruppi dove la “promiscuità” non elimina la “differenza”. Si possono distinguere: pratiche sociali che implicano un’azione collettiva; rapporti che richiedono compresenza; relazioni a distanza; relazioni di individui mediate dall’uso collettivo di uno stesso servizio. E’ necessario precisare che quest’analisi, che si limita esclusivamente all’interpretazione empirica del fenomeno, parte dal presupposto che ormai un qualunque tipo di comunicazione può avvenire a distanza attraverso un terzo elemento che media e supporta la relazione. Le TLC, qualunque sia la tecnica usata (telematica, radio o CB), sembrano non trasformare la spazialità delle relazioni; esse si strutturano intorno alle relazioni sociali in rapporto strettamente interattivo, inserendosi all’interno di uno spazio sociale già prefigurato. Alcuni promotori sperano che le TLC possano ricomporre quelle relazioni sociali destrutturate dall’eccessiva urbanizzazione degli ultimi 30 anni ed individuano questo ruolo nello creazione di nuovi lavori del tipo “animatore”. Ma questo nuovo “operatore sociale”, che comunica con determinati gruppi, mette in luce la possibilità che ha in mano il gestore del media; egli può egemonizzare la realtà sociale alla quale si rivolge inducendo nuove tendenze dello sviluppo collettivo. L’utenza si aggrega intorno al media ma non struttura una nuova forma di socializzazione, essa rappresenta una serie di individui che si rapporta in modo univoco al “mezzo”. Le TLC assumono in questo senso il ruolo di supporto all’immaginario sociale; esse mimano una comunicazione che non è reale incarnando il simulacro necessario alla crisi della civiltà urbana, ed, ancora, rispondono in maniera funzionale al bisogno di relazione sociale. La comunicazione a distanza consente l’anonimato e dà la possibilità di “agire” senza muoversi; ma non sono le TLC a creare questa “socializzazione immaginaria”, è questo tipo di bisogno che utilizza le TLC in tale maniera. L’ambiente urbano offre a ciascun individuo un supporto di identificazione legata allo spazio nel quale vive; la comunicazione a distanza permette, illusoriamente, di evadere in un altro luogo in maniera economica e senza fatica. Ma questo nega chi vuol vedere nelle TLC un mezzo per rafforzare i rapporti di vicinanza che in questo modo diventano intercambiabili e variabili contraddicendo il carattere stabile e fisso che hanno quando sono reali e concreti. Le TLC creano uno spazio simbolico ma, per il momento, non raggiungono l’obiettivo di quei promotori che vorrebbero giungere alla strutturazione di una nuova aggregazione sociale che modifichi la spazialità. Questo tipo di comunicazione promuove un’identità collettiva ma non lo sviluppo delle relazioni sociali; il processo che si crea è un processo di identificazione collettiva analogo al processo
  • 3. 3 di identificazione freudiana di un gruppo intorno al “terzo simbolico”. L’adesione al “tramite” è tanto più sentita quando il dispositivo risponde ad esigenze di rivendicazione sociale. La co-identificazione può essere ottenuta attraverso la telematica associativa che fa partecipare l’utenza alla formazione di banche-dati o di pagine. Un’altra forma di co-identificazione si può ottenere creando un’emittente che serve comunità limitrofe, ma diverse per caratteri morfologici e culturali, in cui gli ascoltatori si riconoscono come appartenenti ad un’unica realtà. I mezzi di comunicazione producono una rappresentazione coesiva dello spazio sociale, rafforzando il ruolo dei mezzi diffusivi locali tradizionali e in tal modo si riesce a gestire una comunità differenziata (periferia e centro) in una strategia di ricomposizione dei gruppi sociali creando l’illusione a tutti di vivere al centro della città. Va, inoltre, considerato che gli effetti e le “ricadute” indirette di quelle reti comunicative di varia natura, dai circuiti televisivi ai flussi di risorse del mercato finanziario internazionale, vanno giorno dopo giorno svuotando di ogni significato il controllo statuale del territorio. Non vi è, infatti, alcun bisogno di essere fisicamente presenti su un dato territorio per controllarlo direttamente, dal momento che se ne può influenzare potentemente la cultura e il modo di vita, le abitudini economiche e gli atteggiamenti intellettuali, semplicemente irradiandovi programmi e notizie. L’ingresso dell’elettronica e dei mass media nel mondo, con la loro caratteristica capacità di abolire la “frizione dello spazio”, elaborando e trasmettendo in tempo reale dati e programmi su scala planetaria, colpisce al cuore quella che Badie chiama la “pesanteur territoriale” (la pesantezza territoriale). Naturalmente, nessun superficiale ottimismo circa una crescita indolore transnazionale può essere comprovato in termini puramente tecnologici. La crisi dello Stato-nazione, con le sue dogane e gli uffici della polizia di frontiera incapaci ovviamente di controllare i flussi di notizie oggi trasmessi sul piano internazionale via etere o via cavo o ancora grazie ai satelliti, indica nuove responsabilità e compiti inediti per i Governi democratici. Questi non possono lasciare mano libera in questo campo alle società private multinazionali che oggi inevitabilmente si trovano a dover riempire i vuoti legislativi determinati dai ritardi delle strutture politiche. Vi è, poi, la scena del lavoro che appare sottoposta a radicali cambiamenti. Nozioni canoniche, già ritenute acquisizioni permanenti dell’analisi sociale, come quella elaborata a proposito della burocrazia da Max Weber - fenomeno considerato eminentemente razionale e depersonalizzato - mostrano i loro limiti. Le grandi carriere che duravano tutta una vita ed esigevano una dedizione quasi sacrale sono finite. Alla granitica lealtà alla propria organizzazione subentra la flessibilità, mobile e adattabile, del singolo operatore. Inoltre, tutta la varia e ricca rete di intermediari fra fonti e utenti dell’informazione sarà spazzata via. Le grandi strutture di servizio, dalle banche ai giornali e ai più diversi uffici di consulenza, ridurranno drammaticamente la loro forza lavoro fissa in pianta stabile. Si passerà e, anzi, si sta già passando dagli ordini di servizio e dalle istruzioni su carta stampata ai dischetti e ai programmi elettronici. Già sta sorgendo una figura nuova, la figura dell’impiegato-nomade, l’operatore informatico non più radicato in un ufficio ma pronto a spostarsi là dove la sua opera è richiesta. Dunque, nell’economia di oggi, liberata dai meccanismi di controllo, rivoluzionata nell’innovazione tecnologica e sempre più aperta alla concorrenza internazionale, nessuna impresa e certamente nessun posto di lavoro o attività indipendente possono considerarsi al sicuro, per quanto positivi siano i dati complessivi e, conseguentemente, l’insicurezza economica è diventata sempre più un fenomeno centrale in molti Paesi. Quello che è nuovo rispetto al passato, però, è l’accelerazione dei cambiamenti strutturali in ogni fase della crescita economica. Va, ancora, tenuto presente che nonostante la globalizzazione della economia di per sé non determini il livello salariale (ad esempio, il lavoratore statunitense che si trova a competere testa a testa con un indiano nella sua stessa posizione viene pagato in base alla domanda ed all’offerta per le sue competenze esistenti sul mercato del lavoro USA, non di quello indiano), è indubbio che ha portato e continua a provocare mutamenti massicci e talora destabilizzanti nell’economia là dove più pesanti sono, ad esempio, i tagli occupazionali.
  • 4. 4 Pertanto, pur in presenza di una crescita della ricchezza complessiva di un Paese, in specifici settori può crescere il bisogno psicologico e pratico di intere famiglie e comunità di un ragionevole grado di stabilità socio-economica. Inoltre, l’equazione forte mobilità del lavoro e più alta proporzione di coppie uguale crisi della famiglia sembra abbastanza semplice. L’eccessiva mobilità del lavoro, poi, può causare ancora altri effetti negativi, come la perdita continua di colleghi di lavoro e di legami comunitari, compresi i bambini strappati dal loro quartiere e dalla scuola, una delle cause riconosciute di devianza e/o delinquenza giovanile. Per quanto concerne, più in particolare, il telelavoro domiciliare va tenuto presente che: - gli stessi spostamenti giornalieri tra il domicilio e il posto di lavoro, spesso considerati faticosi, possono essere valutati diversamente ovvero, per esempio, come dei momenti di relax; - non c’è differenza fra giorno e notte per il disbrigo delle mansioni professionali. Contano le ore di lavoro che sono dedicate, non la loro distribuzione giornaliera; - scompare anche la distinzione fra tempo del lavoro e tempo del gioco. I rapporti umani sono quasi inesistenti ed alta è la percentuale di divorzi; - i ritmi intensi di lavoro provocano un esaurimento dei soggetti per cui, ottenuto il successo economico, si abbandona il lavoro molto presto; - la società sarà solo per uomini “forti” in cui la meritocrazia ha un ruolo predominante. Quindi, il telelavoratore deve avere poco bisogno di contatti interfaccia con quelli con cui lavora, deve avere una situazione casalinga che gli permetta di lavorare con una certa continuità senza interruzioni o, comunque, deve essere capace di separare la vita privata da quella lavorativa. Il telelavoratore, poi, deve avere una grande sicurezza interiore e spirito di iniziativa ed essere capace di lavorare senza accusare la mancanza del feedback dei capi: i diretti superiori giudicano dai risultati , non da quanto o da come si lavora. In genere, infine, quando si passa dall’ufficio a casa chi ha buoni rapporti con i capi li migliora mentre chi li ha cattivi li peggiora: in questo caso il telelavoro è il preludio alla ricerca di un nuovo posto di lavoro. Nella società globale dell’informazione, inoltre, sarà più facile non solo informarsi ma anche far girare le opinioni favorendo forme sia di democrazia diretta che semi-diretta. Ciò offrirebbe molte possibilità fra cui il permettere alla gente di votare e di prendere elettronicamente tutte le decisioni politiche ed amministrative giorno dopo giorno; la massima partecipazione dei cittadini senza affidare ai sondaggi o al voto elettronico tutte le decisioni; l’uso più capillare dei sondaggi elettronici per avere un’idea aggiornata dell’opinione più diffusa in un Paese e, quindi, aiutare i rappresentanti eletti nello loro decisioni; l’uso dei sondaggi come voti per rendere più rappresentativo e non per sostituire un Parlamento: si potrebbe, per esempio, stabilire che per prendere una decisione oltre ai voti dei componenti l’Assemblea, si debba tener conto anche di altri voti che vengono assegnati in base ai sondaggi. Ovviamente sono molti i modi per integrare la democrazia elettronica con le istituzioni parlamentari. Sarà, quindi, anche probabile la diffusione di canali televisivi che consentono sia di controllare le istituzioni e giudicarle in tempo reale che di far svolgere talune attività politiche ed assumere decisioni in videoconferenza. Indubbiamente dovranno essere effettuate approfondite valutazioni in merito alla necessità ed alla superiorità o meno della democrazia diretta rispetto a quella rappresentativa. Infatti, se da un lato effettivamente c’è il rischio che le istituzioni che devono deliberare, un Congresso, un Parlamento, possano diventare soggetti alle ondate emotive della pubblica opinione, dall’altro è più facile ritenere che queste istituzioni hanno resistito ai cambiamenti tecnologici per generazioni ed alla fine tutti si imparerà a convivere anche con questa nuova era globale dell’informazione. Inoltre, benché già adesso i sondaggi di opinione possano tirar fuori il lato peggiore di taluni che governano, stimolando ad assecondare di volta in volta opportunisticamente le opinioni della maggioranza invece che a progettare con lungimiranza il futuro del proprio Paese e benché il sondaggio possa risultare uno strumento addirittura preistorico se paragonato alle possibilità di consultazione che consentono le TLC, il rischio estremo che la democrazia rappresentativa degeneri nel senso radicale di un ingovernabile sistema plebiscitario è funzione, a monte, di una totale, generalizzata
  • 5. 5 quanto improbabile leadership priva del coraggio di resistere alle opinioni popolari. Ancora, si dovrà vedere quanti si appassioneranno ai processi democratici in diretta ed alle decisioni collettive giacché non è accettabile un universo composto solo da attivisti cittadini esperti nell’uso delle nuove tecnologie, considerando anche il fatto che la telematica può permettere di fare referendum istantanei ma non può spiegare istantaneamente questioni complesse. Dunque, sia il sondaggio direzione che il sondaggio soggezione possono indebolire ed esautorare la democrazia rappresentativa. Tuttavia, ritenendo che di per sé le nuove tecnologie sono da considerare neutrali e accettabili, il problema riguarda l’assoluta adeguatezza e validità delle regole che devono governare il sistema democratico. Se lo Stato sovrano diventerà obsoleto, dunque, saranno le idee a renderlo tale, certamente non la tecnologia. Date, poi, le caratteristiche della rivoluzione digitale, si può ritenere che la società si trovi in prossimità di una svolta storica: un taglio netto col passato, un momento di discontinuità, che diverrà concreto ed evidente all’improvviso, non appena la crescita esponenziale delle reti telematiche e degli utenti che se ne servono per comunicare e scambiare informazioni avrà raggiunto la necessaria massa critica. La digitalizzazione e la multimedialità, inoltre, conducono in una dimensione nuova per almeno due ordini di motivi. Il primo è che le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione potenziano la capacità conoscitiva dell’uomo favorendo l’ingresso nell’era post-industriale, nell’era dell’immateriale e dei servizi nella società in cui la conoscenza, le informazioni, l’intelligenza, prendono il posto delle materie prime e persino della energia, come fattori strategici dello sviluppo. Il secondo motivo è che le nuove tecnologie dell’informazione e comunicazione sono più pervasive e trasversali di ogni altra tecnologia. Penetrano in ogni settore produttivo, nelle amministrazioni, nella scuola, nella vita quotidiana dei cittadini, con un impatto a 360 gradi. Trasformano ogni tipo di attività, il modo di lavorare, di insegnare, di apprendere, di divertirsi. Incidono sull’organizzazione delle imprese, dei processi produttivi e dei servizi. Consentono di rinnovare radicalmente vecchi prodotti e servizi o di portare sul mercato prodotti e servizi completamente nuovi. E’ una nuova sfida per tutti: il modo di organizzarsi, di produrre e di competere deve essere ripensato in modo totale. Ed il passaggio dalla potenzialità delle risorse rese disponibili dalla tecnologia alla realtà delle risorse sfruttate in maniera adeguata e diffusa si presenta irto di difficoltà di ogni genere. Specialmente se si ritenesse di poter vivere il futuro con i vecchi arnesi culturali del passato. In questa ottica gli Stati hanno almeno due funzioni da esercitare: quella di utente e acquirente di impianti e servizi per le proprie strutture amministrative ed istituzionali, e quella di promotore, oltre che di attore diretto, di investimenti immateriali nell’istruzione e nella formazione dei cittadini, dei giovani che dovranno vivere nella società dell’informazione di domani e dei meno giovani che dovranno non essere marginalizzati. Inoltre, pur dipendendo sempre più la forza di un Paese dalla quantità di intelligenza incorporata nei prodotti e nei servizi della sua amministrazione e delle sue imprese e pur essendo, quindi, il capitale umano la fonte più importante delle competitività, investire nell’istruzione e formazione non risponde solo a esigenze economiche. La rivoluzione elettronica e la diffusione del computer stanno determinando anche nei Paesi più evoluti nuove forme di analfabetismo e di emarginazione. Spesso la “computer illiteracy” si traduce in “information illiteracy” e cioè nell’incapacità di accedere ai nuovi modi di comunicare, raccogliere ed elaborare informazioni. Questo nuovo analfabetismo, che non si rintraccia solo all’interno delle classi sociali più povere, va combattuto perché crea nuove povertà, nuove divisioni e dipendenze culturali. La logica delle information highways è di per sé una logica di democrazia e di mercato aperto, nel senso che non crea discriminazioni e monopoli, ma offre a tutti, dovunque, la possibilità di accedere a tutte le informazioni. Le reti per loro natura non sono gerarchiche ma di fatto è possibile che la computer illiteracy (o la information illiteracy) crei discriminazioni tra “haves” e “have-nots”, tra chi dispone delle competenze necessarie per vivere nella società dell’informazione e chi non ne
  • 6. 6 dispone. Questo pericolo riguarda i rapporti tra le classi sociali ma anche tra le nazioni. Per questo è da ritenere che un grande impegno a favore dell’istruzione risponda a pressanti esigenze politiche e sociali, oltre che economiche. Questo impegno deve riguardare sia i contenuti (più attenzione alle nuove tecnologie) sia i tempi (formazione permanente) sia i modi e gli strumenti dell’education. Inoltre, se la formazione è un diritto per tutti, come si sostiene in ambito internazionale, lo è a maggior ragione la formazione permanente. Nel nostro Paese, ad esempio, non meno di 10 milioni di italiani tra i 24 e i 44 anni sono in possesso della licenza di scuola media dell’obbligo come massimo titolo di studio. Il trend demografico negativo, la difficoltà dei giovani a entrare nel mercato del lavoro, l’impatto delle tecnologie “digitali” sposteranno sempre più l’attenzione dall’utenza giovane a quella adulta dei sistemi formativi. Si riscopre un nuovo ruolo del sistema scolastico, parallelo all’impegno che le imprese dovranno assumere nell’assicurare opportunità di formazione permanente per i lavoratori adulti. Tutto ciò implicherà la revisione dei criteri di scelta nell’utilizzo delle risorse che interessano le politiche dell’istruzione e quelle economico-sociali: individuazione delle priorità, distribuzione diversa degli stanziamenti in rapporto all’utenza, incentivi fiscali alle aziende. Ancora, è evidente che in questa situazione, ormai non più lontana da non essere già percepibile in molti campi, le tecniche della formazione professionale, anche le più avanzate e non solo quelle arcaiche basate sui vecchi “profili di mestiere”, entrano in una crisi irreversibile. La tecnologia e le pratiche del lavoro cambiano così rapidamente che le specializzazioni (job skills) imparate a scuola hanno scarse possibilità di restare rilevanti dalla laurea alla pensione. Chiaramente, le esigenze di un’economia a grande intensità di conoscenze (knowledgeintensive economy) richiederanno una preparazione, ma le tendenze probabili favoriranno certi tipi di addestramento a scapito di altri. In particolare, poiché possiamo aspettarci che acquisiti contenuti cognitivi siano parecchie volte rivoluzionati nel corso di una singola vita, la capacità di maggior valore sembra consistere nell’imparare come imparare. Altro aspetto da considerare, poi, è che pur rendendosi urgente il problema della formazione di una cultura adeguata è necessario porsi in guardia contro le facili scorciatoie formative che spesso approdano soltanto al lamentevole esito della conferma pomposa dello statu quo. “Impiegato nelle circostanze più svariate - scrive Ravaglioli - il termine cultura ha acquistato una radicale ambiguità. E’ un’impresa disperata enumerarne i significati sanciti dall’uso. Eppure una distinzione pare esistere: quella che rileva la differenza fra le conoscenze controllate e le rappresentazioni o speculazioni o argomentazioni che pur mostrando una coerenza interna non sono sottoposte a prove empiriche. In breve, la differenza è fra conoscenza e cultura”. In questa divaricazione, si può vedere un rischio: quello di scavare nuovamente un fosso, che potrà anche divenire fossato e frattura, fra scienze tecniche in senso proprio e cultura umanistica in senso lato. Di nuovo si porrà dunque il dilemma se fare imparare e spiegare la seconda legge della termodinamica agli umanisti letterati oppure costringere gli ingegneri a leggere Shakespeare e a mandare a memoria la Divina Commedia. Nulla di tutto questo, evidentemente. La polemica sulle famose “due culture” era viziata da una seria carenza interna. Sembrava non rendersi conto che la cultura ha da essere insieme umanistica e scientifica nel senso di una valutazione dei fenomeni e delle situazioni umane che sia globale e complessiva, non ridotta a una formula meccanica da applicarsi caso per caso, ma neppure condannata a una genericità che termini in romantica vaghezza, incapace di offrire gli strumenti necessari alla comprensione dei problemi specifici. Forse solo per questa via sarà possibile non separare la scienza dalla coscienza e riscoprire nella cultura uno strumento essenziale di auto-consapevolezza. Un’altra delle chiavi di volta della trasformazione in atto è la disponibilità di informatica amichevole, che vuol dire anzitutto sviluppare un software ultracomplesso ma di facilissimo uso, che internalizzi tutte le complicazioni che non debbono neppure essere intuibili, e questo è possibile oggi con la potenza dei nuovi chip e il loro basso costo. Ancora informatica amichevole significa ideare servizi che interessino tante persone e siano di immediata presa. Per quanto concerne, poi, più particolarmente la televisione, la diffusione di Pay-TV e di reti
  • 7. 7 tematiche mirate, va detto che esse costituiranno una sempre più accentuata personalizzazione del rapporto fra utente ed emittente che consiste, quindi, nella graduale trasformazione di un mezzo e di un consumo per definizione “di massa” in una serie di proposte differenziate. Inoltre, la TV interattiva consente all’utente un intervento attivo per esercitare la possibilità di realizzare un percorso personale all’interno delle informazioni, la cui emissione, in gradi diversi, dipende dalle richieste dell’utente stesso. In queste situazioni muta e, in un certo senso, si radicalizza rispetto ai precedenti tentativi di personalizzazione l’attività di cooperazione del destinatario. Cambia il suo ruolo, cambia il suo tipo di azione, ma cambia anche la competenza richiestagli, intesa come capacità di utilizzare tecnicamente gli strumenti e di approfittarne creativamente per costruire un “suo” percorso di senso; per non parlare, poi, del livello economico che, per il momento, implica l’accesso a questi nuovi media. Di fronte a uno spettatore apparentemente “libero” (e sicuramente in una situazione di maggior libertà rispetto a quella della TV monodirezionale), si riafferma comunque il ruolo centrale dell’emittente che fa da filo di collegamento delle esperienze di TV interattiva. Quella che potremmo chiamare genericamente come “personal TV”, sia nelle sue forme ascrivibili alla televisione monodirezionale sia in quelle definibili in senso stretto come interattive, manifesta dunque due caratteristiche: il ruolo sempre più attivo dello spettatore (coinvolto nel processo di consumo del testo anche come soggetto concreto, chiamato a una serie di azioni) e il progressivo assorbimento di questa presenza attiva, di questa collaborazione alla costruzione del testo, all’interno del progetto del trasmittente. Ma la “personal TV”, insieme alle innovazioni tecnologiche che stanno sempre più trasformando il campo delle telecomunicazioni, pone anche molti interrogativi sociali, umani e culturali. Ci si limita a indicarne soltanto due fra i tanti. In prima istanza, il problema di un corretto controllo sociale su beni simbolici cosi numerosi, mobili e sfuggenti come i prodotti audiovisivi. E’ in gioco la qualità dei prodotti televisivi: se le possibilità di trasmissione e di “conversazione” mediata con le emittenti aumentano sempre più, è necessario pensare seriamente a “cosa” si diffonderà attraverso gli innumerevoli canali per attivare, interessare e soddisfare il pubblico (o suoi diversi segmenti) senza venir meno a una scelta fondativa di rispetto nei suoi confronti. Se la TV di domani impone un ripensamento non solo tecnologico ma semantico, estendendosi da strumento esclusivo di svago anche a strumento di democrazia che consente di pensare e agire conseguentemente, ovviamente nella sua qualità di cultura democratica disponibile a tutti ed interamente governata da quel che la gente vuole, pone il problema, talora terrificante, proprio di ciò che la gente potrebbe volere. A mano a mano che l’onda della tecnofilia cresce, poi, è possibile riscontrare più chiaramente anche due fenomeni di polarizzazione estrema: accanto ad una utopia tecnicista, accarezzata da coloro i quali sperano in un cambiamento dei principi di dominazione sociale, diviene sempre maggiore la paura di coloro che avendo potere nel mondo attuale temono di perderlo in un contesto che non riescono a capire e finiscono per favorire, direttamente o indirettamente, una nuova popolarità del luddismo. Il mondo inizialmente potrà essere diviso tra collegati e scollegati alle reti. Come il telefono all’inizio non fu disponibile per tutti, anche le autostrade informatiche cominceranno a servire prima un ceto medio. Ma intanto le città si libereranno dal traffico. Costeranno meno per quelli che ci restano, ci sarà meno inquinamento. Anche i non collegati ne avranno giovamento. Del resto, la digitalizzazione, nonostante la sua pervasività, non è necessariamente un fenomeno di tipo “coloniale” per cui la cultura del computer si impone imperialisticamente sulle altre trasformandole o addirittura eliminandole. La società è multiculturale e la forza della diversità è immensa. Per questo si osserva che la diffusione dei computer incontra importanti discontinuità. Trarrà, comunque, il massimo vantaggio colui che saprà comprendere più che i soli elementi tecnologici soprattutto quelli umani e sociali.
  • 8. 8_________________ Abstract da: Raimondo Villano, “Verso la società globale dell'informazione” (patrocinio Rotary Club Pompei Oplonti Vesuvio Est, Presentazione del Governatore Rotary International Distretto 2100-Italia Prof. Antonio Carosella, Ed. Eidos, pag. 194; Torre Annunziata, 1^ ed. maggio 1996; 2^ ed. settembre 2000). © Rotary International - Club Pompei Oplonti Vesuvio Est Elaborazione, impaginazione e correzioni a cura di Raimondo Villano Edizioni Eidos, Castellammare di Stabia (Na) Indice Presentazione 7 Prefazione 9 CAPITOLO I Analisi settoriale delle principali applicazioni telematiche 11 CAPITOLO II Analisi settoriale dei problemi tecnici di applicazione e/o sviluppo delle tecnologie informatiche 33 CAPITOLO III Sicurezza e reati informatici: problemi tecnici, giuridici e normativi 85 CAPITOLO IV Problematiche ed azioni politiche 113 CAPITOLO V Politica, attività e problematiche delle imprese del settore informatico 135 CAPITOLO VI Stime di mercato 149 CAPITOLO VII Aspetti filosofici, morali ed esistenziali 155 CAPITOLO VIII Impatto spaziale. Problemi urbanistici 163 CAPITOLO IX Impatto sociale 169 Conclusioni 177 Note 180 Bibliografia 183 Presentazione Un grande dono offerto con grande umiltà. Ecco come si può definire questa lunga e non lieve fatica di Raimondo Villano, il quale, per mero spirito di servizio e non certo per ambizioni accademiche, ha voluto assumere la parte e l’ufficio di mediatore tra una materia intrinsecamente complessa e in rapida evoluzione e la gran massa di coloro che, in numero e in misura crescenti, son destinati a fare i conti con essa, anche se non per loro scelta. Il discorso sull’attuale società dell’informazione è tanto diffuso, che rischia di apparire un luogo comune. Ma proprio il fatto di essere comune comporta la necessità che se ne conoscano, sia pure a grandi linee ma non superficialmente, contenuti metodi e finalità non
  • 9. 9 con la pretesa di dominare il nuovo universo disciplinare ma con il legittimo desiderio di non esserne dominati e manipolati. La nuova realtà creata dalla scienza informatica ed elettronica ha profondamente mutato, abbreviandole fin quasi a cancellarle, le tradizionali coordinate spaziali e temporali dell’umano agire e comunicare, costringendo anche mentalità e abitudini a rapidi processi di adattamento. Quando gli adattamenti ci sono stati (con o senza traumi conta poco), si son ritrovati enormemente accresciuti i poteri di ciascun individuo di mettersi in relazione con gli altri e quindi di moltiplicare, attraverso lo scambio di informazioni, le occasioni e le modalità della crescita globale della personalità. Quando, invece, gli adattamenti non sono stati neppure tentati o, se avviati, non hanno creato le sperate abilità, s’è avvertita una progressiva emerginazione dal flusso delle informazioni e s’è instaurata la non felice condizione di dover utilizzare informazioni manipolate da altri o comunque di seconda mano. Ecco perché oggi non è più possibile scegliere tra l’adesione alla nuova realtà e il rifiuto di essa. Nella società dell’informazione ci siamo già e, ci piaccia o no, l’unica libertà di scelta che rimane è tra il rassegnarsi a subirla o il prepararsi a guidarla. E l’uomo, se non vuole abdicare alla propria dignità, non può non provvedere in tempo alla propria libertà con lo scegliere la seconda ipotesi. È davvero un Giano bifronte quello che sfida l’uomo contemporaneo a scelte difficili e irrevocabili: esso promette e fa intravvedere un gran bene, ma contiene anche, occulte, le insidie di un gran male. Ancora una volta, come all’inizio della storia, l’uomo deve vivere e risolvere dentro di sé l’eterno dramma della scelta. Ma in ogni caso la via resta sempre una: quella della conoscenza. Per accettare o per respingere. * * * L’autore non chiude gli occhi di fronte ai problemi che vien ponendo all’uomo di oggi la trasformazione in atto della società. Al contrario: li fa suoi, quei problemi, e, pur con le debite cautele e riserve, assume coraggiosamente posizione a favore della prospettiva di cambiamento, ovviamente governato e diretto dall’uomo. Il cap. VII, in particolare, contiene una diligente e accurata disamina del pensiero filosofico contemporaneo nel suo misurarsi con la tecnologia informatica e con i problemi ch’essa pone alla perplessa intelligenza e all’ancor più perplessa sensibilità degli uomini. Sembra proprio che l’intera civiltà occidentale, di plurimillenaria durata, sia giunta ad una svolta decisiva del suo cammino: la macchina, che pur è frutto dell’umano pensiero, ne incrementa ed amplifica le potenzialità in misura incredibile e imprevedibile, ma restano molto difformi da essa i ritmi con cui le masse degli uomini si adeguano alle nuove possibilità operative. È come se l’immensa eredità della storia dell’umana intelligenza e ricerca oggi costituisse una remora o un gravame per l’uomo dannato al cambiamento: questo c’è sempre stato, ma, per i ritmi che ne scandivano il processo, è stato sempre agevolmente “metabolizzato” dall’uomo. Oggi è l’incalzante rapidità dei processi innovativi che mette a nudo la lentezza dell’adeguamento dell’uomo e della sua struttura psichica e mentale. Ed è proprio lì, nello scarto tra le due velocità, che si annida il rischio: la liberazione dalla ripetitività meccanica di certe operazioni, offerta dalla macchina, potrebbe tramutarsi in un forma sconosciuta di asservimento delle masse. Da parte di chi? e a vantaggio di chi? Se a questo punto della riflessione interviene l’inevitabile avvertimento di tener sempre l’uomo come fine, ecco che ammonitore si leva il passato con tutto il fascino dei valori ch’esso ha creati e consegnati alla nostra coscienza e alla nostra responsabilità. Il cammino verso il nuovo è inarrestabile. L’augurio è che l’uomo sappia percorrerlo con saggezza, con coraggio e con umiltà, traghettando sempre nei nuovi approdi l’eredità delle passate generazioni,
  • 10. 10 in virtù della quale egli può ancora riconoscersi e dirsi uomo. La riflessione dell’autore su tutta quest’area problematica dura da alcuni anni, nel corso dei quali egli ne ha fatto partecipi gli amici rotariani del suo club con la generosità di chi mette a vantaggio degli altri la propria fatica e con l’umiltà di chi sente il proprio dono inadeguato al sentimento che lo muove e lo accompagna. Alcune tappe di questo fecondo e costante rapporto della silenziosa operosità del singolo con la vita del gruppo sono state contrassegnate da concrete proposte di notevole utilità e rilevanza sociale: ricordo le validissime indicazioni sull’organizzazione del servizio sanitario e dell’assistenza agli anziani, sull’orientamento dei giovani nella scelta degli studi universitari e nella ricerca del lavoro nonché le preziose applicazioni della razionalità informatica alla sistemazione dell’archivio del Distretto 2100 del R.I. Di tutta l’esperienza acquisita e della conoscenza accumulata nell’itinerario degli ultimi anni quest’opera rappresenta la “summa”, della quale non saprei se apprezzare di più l’ampiezza della materia trattata o lo sforzo di renderla accessibile alla comprensione di persone sfornite di competenza specifica ma dotate di buona volontà, quali son certamente i Rotariani. A me, che ho avuto più volte l’occasione di apprezzare la serietà dell’impegno professionale e civile dell’autore, piace concludere questa presentazione col notare ch’egli, nel delineare l’avvento del nuovo universalismo tecnologico come versione contemporanea degli universalismi classici (cristiano, umanistico, razionalistico), ha saputo far sua la pedagogia rotariana dell’uomo come fine. Gennaio 2000 Antonio Carosella Prefazione Il presente lavoro è scaturito dall’analisi, a mano a mano sempre più approfondita, degli aspetti e delle problematiche della società globale dell’informazione, condotta sulla scorta di numerosi testi e pubblicazioni, tra le quali ultime mi piace ricordare qui il prestigioso quotidiano nazionale IL SOLE 24 ORE, che al fenomeno delle telecomunicazioni riserva con costanza la sua ben nota e non superficiale attenzione. A me pare, invero, ch’esso, pur senza la pretesa di essere esaustivo in una materia oltremodo complessa a causa dell’intrinseca multifattorialità e polivalenza nonché della magmatica evoluzione del fenomeno, possa tuttavia divenire un utile strumento di ulteriore comprensione e punto di partenza per l’aggiornamento delle conoscenze. Ciò a beneficio di una platea non di addetti ai lavori ma di soggetti di buona volontà, che con attenzione, sensibilità e sollecitudine recano il loro tassello, piccolo ma pur sempre prezioso, alla grande opera collettiva dell’edificazione della società contemporanea. Raimondo Villano
  • 11. 11 Note 1 Si può scegliere tra due grandi famiglie di fornitori: quella rivolta alle aziende e quella rivolta ai privati. I primi hanno un costo variabile tra le 200mila lire e i 2 milioni al’ anno, a seconda dei servizi richiesti. I secondi forniscono abbonamenti ai servizi telematici italiani in contatto con Internet a un canone annuo variabile dalle 60 alle 200 mila lire. 2 Ed in parte si sta già attuando, ad esempio: Conferenza Onu sulla donna, Pechino 1995. 3 Nicholas Negroponte, Media Lab. di Boston, U.S.A. 4 Gli indicatori sulle dotazioni tecniche nelle scuole superiori (indagine a campione) rivelano che: a) Il numero di studenti per ogni macchina fotocopiatrice è di: 237,25 nei Licei e nei Magistrali; 197,17 nel Liceo artistico; 206,29 negli Istituti professionali; 245,12 negli Istituti tecnici; per una media complessiva di 231,52; b) il numero di studenti per ogni computer destinato ad attività didattica è di: 37,95 nei Licei e nei Magistrali; 45,58 nel Liceo artistico; 15,12 negli Istituti professionali; 17,4 negli Istituti tecnici; per una media complessiva di 24,14. Fonte: indagine Censis-Cnel, anno scolastico 1993-94 (i dati si riferiscono ai primi 570 questionari elaborati sui 1600 pervenuti dalle scuole). 5 Giuliano Beretta, direttore commerciale Eutelstat 6 Servizi per i quali i telespettatori sono disposti a pagare un supplemento (dati percentuali; fonte: Inteco): Film senza alcuna pubblicità: Gran Bretagna 39, Italia 57, Francia 70, Germania 49; Ampia possibilità di scelta dei programmi multimediali interattivi: Gran Bretagna 60; Italia 47; Francia 82; Germania 45; Possibilità di decidere l’ora di inizio del programma scelto: Gran Bretagna 28; Italia 25; Francia 69; Germania 30; Possibilità di vedere le anteprime dei film: Gran Bretagna 40; Italia 43; Francia 80; Germania 41. 7 Percentuale di persone “molto interessate” alla Tv interattiva (Vod): Gran Bretagna 19; Italia 101; Francia 19; Germania 12; U.S.A. 43; Percentuale di proprietari di videoregistratori che noleggiano almeno un film al mese: Gran Bretagna 37; Italia 39; Francia 29; Germania 35; U.S.A. 75; Percentuale di telespettatori che programmano il videoregistratore parecchie volte la settimana: Gran Bretagna 60; Italia 28; Francia 40; Germania 32; U.S.A. 26. Fonte: Inteco 8 Consumi giornalieri di Tv nel 194, espressi in minuti pro capite, in alcuni Paesi europei (Fonte: Carat-Tv Minibook 1994): Gran Bretagna 230,6; Spagna 198,2; Italia 197,3 Germania 193,3; Francia 185,2; Media europea 185,4. 9 Dati di utilizzo in percentuale di satellite e cavo rispetto alla diffusione degli apparecchi televisivi (Fonte: elaborazioni del Sole-24 Ore su dati Frost and Sullivan, Dataquest, Datamonitor, Alcatel): Satellite 1994: Germania 25, Gran Bretagna 20, U.S.A. 10, Francia 8, Olanda 4, Italia 1; 1997(previsioni): Gran Bretagna 35,Germania 34,U.S.A. 10, Italia 1O,Francia 9, Olanda 6 Cavo 1994: Olanda 82, U.S.A. 65, Germania 45, Francia 15, Gran Bretagna 15, Italia 0; 1997 (previsioni): Olanda 85, USA 70, Germania 48, Gran Bretagna 30, Francia 23, Italia 8. 10 Mercato del cavo in Europa occidentale dal 1993 al 2003 (Fonte: Cit Research): Famiglie con Tv (in milioni): 155 nel 1993, 161 nel 1995, 166 nel 1997, 175 nel 2001, 179 nel 2003; Famiglie con Tv cavo (in milioni): 32 nel 1993, 38 nel 1995, 43 nel 1997,52 nel 2001, 55 nel 2003; Renetrazione Tv cavo (in % su case con Tv): 21 nel 1993, 23 nel 1995, 26 nel 1997, 30 nel 2001, 31 nel 2003; Penetrazione Pay-Tv (in % su case con Tv): 7 nel 1993, 9 nel 1995, 12 nel 1997,16 nel 2001, 18 nel 2003. 11 Ricerca Inteco. 12 Sartori. 13 B.Miccio, Consigliere RAI. 14 Giulio Carminati, Responsabile Studi e Ricerche RAI. 15 Investimenti in informatica delle industrie italiane espressi in miliardi di lire (Fonte Teknibank per Osservatorio Smau 1995): 4199 nel 1993,4173 nel 1994 e 4882 nel ’95. Gli investimenti delle aziende fino a 99 addetti hanno registrato un incremento dello 1,8% nel 1994 rispetto al 1993 e del 40% nel 1995 rispetto al 181 1994. Gli investimenti delle aziende da 100 a 499 addetti hanno registrato un decremento dell’0,8% nel 1994/93 ed un incremento dell’1,4% nel 1995/94. Gli investimenti delle aziende con 500 ed oltre addetti hanno registrato una flessione del 3,1% nel 1994/93 ed un incremento dell’1,9% nel 1995/94. Complessivamente gli investimenti dei tre comparti hanno registrato una flessione del 10,6% nel 1994/93 ed un incremento del 2,7% nel 1995/94. 16 Giovanna Scarpitti, sociologa, Società Italiana Telelavoro. 17 Carlo De Benedetti, presidente Olivetti. 18 Ettore Pietrabissa, direttore centrali ABI. Nona conferenza di IPACRI su “I nuovi orizzonti nelle relazioni banche-clienti” (Barcellona, 1995). 19 Ricerca dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana, illustrata da Fernando Fabiano, responsabile del Servizio automazione interbancaria dell’ABI, al Convegno su “ L’informatica nelle banche: stato dell’arte e prospettive” (Roma, 1995). 20 Fonte: Nomos Ricerca.
  • 12. 12 21 Fonte: Andersen Consulting. 22 Andrea Corbella, Vice direttore generale Banca Popolare di Milano. 23 Alberto Crippa, Vice direttore generale CARIPLO. 24 Fabio Chiusa, Direttore generale IPACRI. 25 Anna Maria Llopis, Open Bank. 26 Costantino Lauria, dirigente Servizio Antiriciclaggio Ministero del Tesoro - Convegno Assofiduciaria su aggiornamento delle istruzioni per la lotta al riciclaggio (Roma,1995). 27 Carlo Pisanti, funzionario Settore Normativo Ufficio Vigilanza Banca d’Italia. 28 Fonte: Commerce dept., Killen and Associates-Business Week. 29 Pierfrancesco Gaggi, coordinatore del gruppo di lavoro dell’ABI. 30 Tommaso Padoa Schioppa . 31 Ettore Pietrabissa, direttore centrale ABI. 32 Elserino Piol, Presidente Olivetti-Telemedia. 33 Libro mutante, Ipertesto: si comincia il primo breve capitolo, poi si sceglie subito, a un bivio elettronico, se proseguire all’antica con pagina 2, oppure soffermarsi su una delle parole del testo, schiacciare un tasto quando il cursore del computer la incontra sullo schermo e di li balzare a una pagina collegata, seguendo una storia nella storia, un sentiero che si biforca cento volte. Per tornare poi alla storia principale, oppure lasciarla in cambio di altre. 34 Il Sole-24 Ore è attivo anche su Audiotel con informazioni di Borsa e di tipo normativo. 35 Fonte: Informatica pubblica. 36 Giancarlo Scatassa, dirigente generale Ministero Funzione Pubblica. 37 Guido Rey, Presidente A.I.P.A. 38 Fonte: Ministero Pubblica Istruzione. 39 Fulvio Berghella, vice direttore generale ISTINFORM (Istituto Consulenza Bancaria) e responsabile Security Net, che collega oltre 300 aziende fornendo servizi per la prevenzione contro il computer crime. 40 Dati Security Net. 41 Il gruppo di specialisti in materia costituito dall’Associazione italiana per il calcolo automatico (Aica) intende proporsi, per l’appunto, come osservatorio sull’impiego dei sistemi di sicurezza e diventare al tempo stesso un punto d’incontro e discussione su questi temi fra utenti, costruttori e ricercatori. 42 Sicurforum Italia-F.T.I.: Giornate di studio “La sicurezza informatica: il progetto intersettoriale A.I.P.A.11, Roma 1995. 43 Vedasi appendice legislativa. 44 Giusella Finocchiaro. 45 Guido Rey, Presidente A.I.P.A., Convegno Technimedia su “Comportamenti e norme nella società vulnerabile” nell’ambito del Forum multimediale “La società dell’informazione” (Libera Università Studi Sociali “Guido Carli” - 1995). 46 Martino Pompilj, dirigente Confindustria. 47 Angelo Mancusi, presidente Infocamere. 48 Dossier pubblico ANASIN sull’eccesso di privacy. 49 Herschel Fink, U.S.A. 50 Electronic Frontier Foundation. 51 Giuseppe Verrini, presidente Task force antipirateria di BSA Italia. 52 Giuseppe Pirillo, presidente Gruppo Informatici Tecnico-Giuridici. 53 Mario Monti, Commissario al Mercato Interno U.E. 182 54 Esempio: in Italia accordo Telecom (agosto 1995). 55 Jacques Santer, Presidente Commissione Europea: relazione di apertura G7 (Bruxelles, 24.2.1995). 56 Fonte: Commissione Europea. 57 Fabio Cammarano, Amministratore delegato Saritel. 58 Fonte: Pat McGovern, presidente e amministratore delegato di Ide, che ha aperto i lavori dell’European It Forum organizzato nel 1995 a Parigi. 59 Fonte: elaborazioni e stime Nomos Ricerca su fonti varie. 60 Fonte: Eito, Dataquest, Ide - 60/B. Fonte: Nomos Ricerca-Assinform. 61 Fonte: Eito ’95. 62 Fonte: Eito 1995. 63 Fonte: Dataquest. 64 Fonte: Direzione generale Intel, 1995. 65 Fonte: Osservatorio Smau. 66 Fonte: Assinform-Nomos Ricerca. 67 Fonte: Assinform-Nomos Ricerca. 68 Fonte: Assinform-Nomos Ricerca. 69 Fonte: Ide Italia. 70 Fonte: Ed. Zander, Amministratore delegato Sun Microsystem (Madrid, 1995). 71 Fonte: Eito ’95. 72 Fonte: Gartner Group 73 Stime Teknibank, società di analisi e consulenza italiana nel settore delle Tlc. 74 Fonte: OVUM. 75 Fonte: Associazione Italiana Internet Providers. 76 Elaborata da Charles Sanders Peirce.
  • 13. 13 77 Paolo Parrini - “Conoscenza e realtà. Saggio di filosofia positiva” - Laterza, Bari 1995 . 78 ABS. e/o Rif. “Evangelium Vitae” 21+24, Enciclica S. S. Giovanni Paolo II (1995). 79 ABS e/o Rif. “Criteri di collaborazione ecumenica ed interreligiosa nel campo delle comunicazioni sociali”, 15+17, 21+23 Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali (1989). 80 ABS e/o Rif. “Le università cattoliche” 5,7,17,18, Costituzione apostolica S.S.Giovanni Paolo II (1990). Bibliografia R. VACCA, Un computer per amico - 2000 giorni al 2000, N. 4/94. G. DE VARDA-P. PAGELLA, “Telematica e territorio: telematica e agricoltura” “Turismatica” - Quaderni Italtel N.77 NOV/84. S. REBOSTI, Il Giornale 1986. E. DE PASCALE, Stet, la sfida parte dalla cablatura - Sole 24 Ore 30/6/95. C. SOTTOCORONA, Il futuro vi attende in autostrada - Panorama 23/7/94. L. DE BIASE, Come funziona il collegamento globale dei P.C. - Panorama 23/7/94. J. LELYVELD, Avanti a tutte news - Panorama 10/3/95. S. PENDE, Intervista a Nicola Grauso: “Modem forza otto” - Panorama 28/4/95. L. DE BIASE, Intervista a Franco Tatò: “Meglio fare che annunciare” - Panorama 7/4/95. L. DE BIASE, Che cento canali fioriscano - Panorama 24/3/95. L. DE BIASE, Al di là dell’Internet - Panorama 24/3/95. B. GATES, Cliccando s’impara - Panorama 24/3/95. D. LIOTTO, ATM, arriva la super rete - Il Mattino 10/3/95. F. VERGNANO, Italia fanalino di coda nella TV interattiva - Sole 24 Ore 14/6/95. M. MORINO, La pubblicità punta sul video multimediale - Sole 24 Ore 14/6/95. C. BASTASIN, Hopp risposta tedesca a Gates - Sole 05/7/95. M. MELE, Stream lancia la sfida dei servizi interattivi - Sole 31/5/95. F. VERGNANO, Il telefono corteggia Hollywood ma è guerra sulle regole - Sole 31/5/95. M. MELE, Il vecchio mercato è saturo. Arrivano le reti specializzate - Sole 31/5/95. F. VERGNANO, Clinton moltiplica i canali delle televisioni - Sole 31/5/95. M. NIADA, Londra, le nuove tecnologie svuotano il “tetto” - Sole 31/5/95. L. OLIVA, Info 2000 al debutto - Il Sole, luglio 95. L. DE BIASE, Il fine giustifica i media - Panorama 9/6/95. N. NEGROPONTE, Essere digitali - Sperling e Kupfer 1985. G. BECHELLONI, Lunga vita alla TV via etere - Sole 23/6/95. A. PILATI, La libertà appesa a un bit - Sole 23/6/95. G. CAVALLO, Computer scaccia video: sarà il nuovo focolare - Il Mattino 21/4/95. TG UNO - RAI, 27/2/95. M. HACK, Il futuro va piano e va lontano - Il Mattino 07/3/95. B. GATES, Come ti divento bimillionario - Sesto potere - Panorama 13/1/95. P. FOGLIANI, Venite con me nel futuro: è meraviglioso - Intervista a R. VACCA - CLASS sett. 94. M. L. FELICI, Finsiel in crescita guarda all’estero - Sole 16/6/95. M. R. ZINGONE, La famiglia scopre il personal - Sole 07/07/95. A. BINI - C. PAPETTI, Il territorio è gestito dal computer - Sole 30/6/95. G. CASERZA, La democrazia elettrodomestica. Intervista a U. Volli - Il Mattino 9/12/94. D. L. M., Gli alberghi sono online - Sole 2/6/95. E. T. U., Nelle scuole italiane arriva il software Doc - Sole 30/6/95. L. DE BIASE, Eurochips coi baffi - Intervista a P. Pistorio - Panorama 13/1/95. A. MASERA, Pronto... Qui Internet - Panorama 28/10/94. L. DE BIASE, Sesto potere - Panorama 28/10/94. M. DE MARTINO, Alzati e lavora - Panorama 7/5/94. E. SILVA, USA, in viaggio con Internet - Sole 16/6/95. E. VACIAGO, Nella galleria Ricci Oddi attraverso la rete Internet - Sole 28/7/95. A. GALLIPPI, Medicina sempre più hi-tech - Sole 2/8/95. M. R. ZINCONE, Pronto al decollo il mercato della formazione a distanza - Sole 14/7/95. F. RO, Sul video città senza segreti - Sole 24/7/95. F. FERRO, Lavoro a distanza - Telecom fa scuola - Sole 15/8/95. C. PIGA, Telelavoro - RAI - TG UNO Economia 27/6/95. A. D. F., Telelavoro: firmato un accordo “test” alla DBK - Sole 6/7/95. 184 F. FERRAROTTI, Il lavoro nell’era digitale - Sole 23/7/95. A. MARTELLI, I due tempi della strategia - Sole 23/7/95. FI - CU., Negli istituti di credito è l’ora delle tecnologie - Sole 16/6/95. E. NETTI, Servizi efficienti ai cittadini - Sole 21/7/95. G. CA, Un ente di frontiera tra pubblico e privato - Sole 21/7/95.
  • 14. 14 M. R. Z., Per battere il contante operazioni meno care - Sole 21/7/95. M. R. ZINCONE, Il rilancio dei pagamenti online - Sole 21/7/95. T. PADOA SCHIOPPA, Banche, usate le carte di credito - Sole luglio 95. M. R. ZINCONE, Il commercio elettronico nuova frontiera per Visa - Sole 30/6/95. M. R. ZINCONE, Troppe leggi per l’EDP in banca - Sole. G. CARAVITA, Commerciare Online - Sole 16/6/95. M. PLATERO, Spesa record al supermarket Internet - Sole 12/6/95. G. PADULA, Consumismo virtuale - Sole 12/6/95. A. PLATEROTI, Reati senza frontiere nel cyberspazio - Sole 12/6/95. M. SORRENTINO, Il private banking settore da esplorare sul mercato italiano - Sole, Agosto 95. G. CARAVITA, Olivetti scommette sulla “Monetica” - Sole 13/6/95. G. CARAVITA, A Roma neonati “on line” - Sole 15/8/95. G. CARAVITA, Napoli: presentato progetto per cablare la città - Sole, Ago 95. L. L. G., Il Premier di nuovo al lavoro - Primo nodo i conti pubblici - Sole 18/8/95. R. TURNO, Informatizzazione dello Stato, il via libera al piano triennale - Sole 29/7/95. R. SANTONOCITO, I giorni dell’Infernet - Sole 03/09/95. M. P., Maxifusione Chase e Chemical - Sole 29/8/95. L. CAPPUGI, Lo Stato senza “rete” - Sole 01/09/95. L. TOSCHI, La guida hi-tech-al Louvre - Sole 27/08/95. W. KOLBY - W. KRINCKOV - F. MARTINI - B. MOBRICI - Siamo tutti spiati? - RAI, Speciale TG UNO 17/6/95. B. GATES, Programmatevi, se potete - Panorama 28/4/95. R. GUERRINI, Sulle orme degli hacker - Panorama 23/7/94. J. LOREDAN, Hacker - Panorama 16/12/94. C. SOTTOCORONA, E ora, tutti in difesa - Panorama 16/12/94. A. PLATEROTI, Reati senza frontiere nel cyberspazio - Sole, luglio 95. D. SINISCALCO, Regolamentato, non sarebbe più Internet - Sole 04/07/95. S. PERTICARO, Non riduciamo alle TV il dibattito sulle Tlc - Sole 06/8/95. E. MARCHESINI, Addio, vecchia moneta - Sole 04/09/95. A. PLATEROTI, Il pagamento virtuale è già realtà negli USA - Sole 04/09/95. B. CAROBENE, I primi passi della rete unitaria - Sole 8/9/95. F. LOCATELLI, Stet e Ibm: primo passo per un’alleanza globale - Sole 4/1/95. British Telecom corre sulle reti Autovie Venete - Sole 29/8/95. F. LOCATELLI, Stet-Ibm, trattative aperte con C & W e con Vera - Sole Agosto 95. A. PLATEROTI, Alleanza informatica tra SBS e Ross Perot - Sole 07/9/95. M. PLATERO, Bill Gates, il re del software - Sole 02/09/95. F. MIMMI, Telefonica si allea a Microsoft per rafforzare la nuova “Infovia” - Sole 02/09/95. V. COLOMBO, Autostrada senza dirigismi - Sole 09/09/95. E. T. V., Milano: il Gaetano Pini diventa telematico e viaggia su Internet - Sole 09/09/95. S. CARRER, Gates apre la finestra sull’Italia - Sole 03/9/95. F. RO, Ma in Italia le segnalazioni arrivano con il contagocce - Sole 04/9/95. C. SOTTOCORONA, Computer acceso e via col clic - Panorama 14/9/95. MONDO FARMACO, Rete cibernetica per la farmacoresistenza - Il Farmacista 22/6/95. A. MASERA, Vieni, c’è una Rete nel mondo - Panorama 14/9/95. L. DE BIASE, Fermate il computer, voglio scendere! - Panorama 14/9/95. C. DE BENEDETTI, Una via europea verso la società dell’informazione - Sole 28/7/95. R. SANTONOCITO, Via libera negli USA alle lezioni on line - Sole 11/9/95. A. GALLIPPI, Sicurezza: Italia in retroguardia - Sole 30/6/95. D. L. M., L’informatica in corsia - Sole 15/9/95. M. R. Z., Gestione del territorio - Italia fanalino di coda - Sole 15/9/95. M. R. ZINCONE, Mercato italiano in ripresa - Sole 15/9/95. V. MORGANTE, In arrivo da Telecom oltre 500 miliardi per Palermo e Catania - Il Sole 10/9/95. F. VERGNANO, C’è un posto per la Stream nella maxialleanza STET-IBM - Sole 15/9/95. M. MAUGERI, Una joint venture italo-americana produrrà a Napoli le “chips card”, Il Sole 15/9/95. M. MAUGERI, Tra Toshiba e Sony-Philips accordo sui nuovi videodischi - Sole 16/9/95. E. BONICELLI, Fisco più trasparente con Internet - Sole 15/9/95. E. LIVINI - G. PALMIERI, Vacanze su misura con la telematica - Sole 11/9/95. E. LIVINI - G. PALMIERI, Sullo schermo del computer un mappamondo di proposte - Il Sole 11/9/95. G. CARAVITA, Patto sulle città cablate - Sole 13/9/95. A. PILATI, La scommessa delle reti - Sole 13/9/95. G. CARAVITA, Etere, l’ora di Internet -Sole 15/9/95. G. CARAVITA, La scommessa del commercio elettronico - Sole 15/9/95. P. GIANOTTI, Stazioni multimediali per vendere a distanza - Sole 8/9/95. G. CARAVITA, Olivetti presenta il superpersonal che va oltre la TV - Sole 8/9/95. C. M. GUERCI, Una sfida che richiede coraggio -Sole 8/9/95.
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  • 20. 20 G. BETTINI, Ma il TG informa oppure manipola? - Sole 06/08/95. F. COLOMBO, Come cambia il lavoro - Panorama 07/06/92. D. DE MASI, La vera rivoluzione: liberarsi dal lavoro - Mattino 08/04/94. ALF. S., Deregulation al traguardo - Sole 12/6/95. G. CASERZA, Al mercato unico delle immagini - Mattino 03/05/94. F. RENDINA, Tlc, scoppia la guerra dei prezzi - Sole 05/7/95. R. VACCA, Nuovi incontri ravvicinati coi...”Knowbot” della porta accanto - Il Mattino 3/5/94. TELECOM ITALIA, I servizi internazionali - 17/07/95. F. VERGNANO, Telefoni, pronta la nuova bolletta - Sole 12/9/95. C. ANTONELLI, Dall’informatica alle Tle: sfida e rischi della mutazione - Sole 14/9/95. F. RENDINA, La trasmissione dati è troppo cara - Sole 21/7/95. R. CADEO, In linea un codice “anti-abusi” - Sole 20/9/95. M. G. M., La telefonata arriva dallo spazio - Sole 22/9/95. F. VERGNANO, Si apre una nuova era - Sole 22/9/95. A. PLATEROTI, Non tutte appetibili le TLC - Sole 8/10/95. M. R. ZINCONE, Il borsellino elettronico - Sole 03/11/95. L’Ordine entra in rete, Il Farmacista N.16 del 12/10/95. R. TURNO, Il computer promette: basta certificati - Sole 08/11/95. M. ROG., Per l’informatica investiti duemila miliardi nel ’94 - Sole 06/11/95. R. TU, I ministeri nel mirino - Sole 06/11/95. F. V., Otto banche su dieci in rete “virtuale” di Telecom Italia - Sole 10/11/95. B. L. M., Banche più vigili sul fronte del riciclaggio - Sole 09/11/95. R. TU, Protesti informatici al debutto - Sole 16/11/95. R. SANTONOCITO, In Svezia il telelavoro convince anche i ministri - Sole 13/11/95. C. BEGUINOT, Il cablaggio delle città per vincere il degrado - Sole 27/12/95. A. MASSARENTI, Anche su Internet la libertà vuole regole - Sole 30/12/95. V. ZENO ZENCOVICH, Telecomunicazione, libertà da costruire - Sole 3/1/96. “Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore” Albert Einstein Nato nel 1960. Vive tra Roma e Torre Ann.ta. La moglie è biologa, farmacista, assistente sociale e valente docente di Scienze nei Licei Classico e Scientifico statali; il figlio è un brillante matematico universitario. Ruoli: General Manager Villano International Business Team dal 2012, con attività in 16 ambiti di business, consulting & service (tra cui: affari internazionali, immobiliare d’alta gamma, previdenza, edilizia e restauro, import-export, alimentari, informatica, sanità, arte e cultura); Membro (dal 2013), Associate Professor in History of Health Administration Pharmaceutical Department (dal 2014) e Membro Onorario of Ruggero II University of Florida State (BR, Miami, Florida, USA, dal 2015); Trader (dal 1976), Trader operativo finanziario indipendente di borse e forex (dal 1983), Cavaliere S.M.O. di Malta (dal 2002, presentato dal Cavaliere di Giustizia Fra’ Giorgio Maria Castriota Scanderbeg, discendente dell’Eroe fondatore del Regno d’Albania); Presidente della Fondazione sociosanitaria e umanitaria Chiron (dal 1985); Amministratore Unico Chiron Editore (dal 2006). Accademie: Storia Arte Sanitaria-Ministero B.C. (2006), già pontificia Tiberina )2009), Studi Melitensi (2002), Medical Tradition Smithsonian Institution-USA (2010), International Society History Pharmacy, Acc. Italiana Storia Farmacia (2001), Società Napoletana Storia Patria (2008), Nobile Collegio Chimico Farmaceutico (ad honorem, 2006). Oltre 100 conferenze e chairman in decine di congressi. Collabora con importanti Riviste nazionali e internazionali. È Advisory Board Member per l’Editore statunitense DPC, che pubblica in oltre 150 nazioni. Studi: classici; laurea e abilitazione: Farmacia (1985); corsi certificati di: Piante officinali, Tecniche cosmetiche, Sicurezza aziendale, Haccp, Storia, Dottrina sociale Chiesa, Teologia. Lauree honoris causa: Scienze Umane e Sociali (2009); Storia e Filosofia (2010); Scienze Comunicazione (2013); Diplomazia e Studi internazionali (2015). Master h.c.: Science Medical Ethics (2010). È stato: autore, organizzatore e chairman Corso Sicurezza per manager, ottenendo Alti Patronati di Capo dello Stato e ONU (2000), Consigliere diplomatico Aerec dpt ENVA 2011-15, Segretario International Committee Biothecnologies Wabt-Unesco 2008-13, membro World Academy Biomedical Technology (Unesco 2007-12), 11 anni in Comitato scientifico
  • 21. 21 sicurezza sanitaria di IBD (azienda responsabile sicurezza Tribunali Corte Appello Napoli), CdA Fondazione Beaumont Onlus ricerche su cancro presieduta dal condidato al Nobel Tarro e con il Prefetto Napoli (2011-12), Accademico Europeo per le Relazioni Economiche e Culturali 2004- 2015. Per 32 anni socio e titolare di un’importante farmacia, fino al 2010. Socio dal 1990, Segretario a 29 anni 1990-95 (tra i più giovani d’Italia), Presidente 2000-01 Rotary Club Pompei-Vesuvio, 14 anni Delegato dei Governors per Archivio Distretto 2100-Italia (oltre 3.000 rotariani e ca 80 Club) e presso I.C.R. per Rotary Italia; in Comm.ni Italia: Etica professionale, Azione Mondiale, Informatica; tra i molti ruoli internazionali: archeologia Pompei-Cartagine; Comitato Premio Magna Grecia; autore e presentatore al Consiglio Mondiale di Legislazione del Rotary della Proposta di istituzione Giornata internazionale a tutela della Vita (2001-04). Dal 1986 al 1990 Presidente a Napoli, coordinatore nazionale e fondatore Federazione Giovani Farmacisti; Rappresentante nazionale Sindacato Federativo. Assist. Prof. Microbiologia Fac. F.cia Na (1985-90, Cattedra Prof. Lembo-Ist. Sup. Sanità). Membro Gruppo internaz. di Studio ISHP Storia Farmacopee (Univ. Berna, 2012-13). Nell’ambito degli eventi “World no-tobacco day”, ha partecipato a varie iniziative presso il Ministero della Salute. Proponente e padrino di vari Soci Onorari, tra cui: Arciv. di Pompei Mons. Francesco Saverio Toppi, dal 2013 Servo di Dio in Causa di Beatificazione e Canonizzazione (Rotary, 1992); Dino De Laurentiis (proposto nel 2000), produttore cinematografico di Hollywood e Premio Oscar alla carriera (Rotary, 2001); Antonio Greco, Presidente Tribunale TA (Rotary, 2000); Giulio Tarro, virologo Candidato al Premio Nobel per la Medicina 2000 e 2015 (Asas, 2011); Gianni Rivera, Vice Campione del Mondo di Calcio (Aerec, 2012); Patrizio Polisca, già aiutante dei medici di Paolo VI e Giovanni Paolo II e Medico del Papa con Benedetto XVI e Francesco e Direttore Sanitario del Vaticano; Gualtiero Ricciardi, Presidente Istituto Superiore di Sanità. Premi internazionali: Diploma d’Onore per Servizi eccezionali a titolo individuale nelle 5 Vie di Azione da Presidente Rotary International (Evanston 2001: solo 100/anno/1,5 mln soci); Benemerenza Anticrimine-Task Force Rotary Italia, Albania, ex-Jugoslavia, S. Marino (Zurigo 2001); Sapientia Mundi-Etica (Rm 2008); Unione Legion d’Oro-Lavoro (Rm 2010); Veritas in Charitate-Religione (2011); Bonifaciano-Cultura e Società (2011); Norman Ac.-Editoria Medaglia aurata (Rm 2014); Norman Ac.-Sanità Galeno (Rm 2014); Norman Ac.-Sanità 2^ ed. Galeno (Rm 2015); Norman Ac.-Arte fotografica Medaglia aurata (Rm 2015). Premi nazionali: Aesculapius-Sanità Patroc. Presidenza Consiglio Ministri (Rm 1987); LXVIII Piccinini Asas- Mi.BAC-Ricerca storico-scientifica (Rm 2006); LXV Stramezzi-Sanità (Rm 2007); Capitolino- Attività umanitaria (Rm 2010); Tiberino- Cultura (Rm 2012); LXXIV Serono-Storia e Letteratura (Rm 2012), Aerec-Cultura (Rm 2013); Benemerenza al merito Sanità pubblica (Roma, DPR 2013): solo 269 dal 1800; Tiberino-Scienza (Rm 2014); LXXIV Piccinini Asas-Mi.BACT-Ricerca storico- scientifica (Rm 2014); Medaglia d’Argento al merito Sanità pubblica (Roma, DPR 2016); Speciale Asas-Mi.BACT-Studi storici in scienze biomediche e farmaceutiche (Rm 2016). Autore di un’ampia e qualificata produzione letteraria che ammonta a oltre 790 pubblicazioni sanitarie, professionali, scientifiche, storiche, religiose, artistiche, di cui gran parte su riviste dotate di revisione critica, indexate e con impact factor; oltre 50 libri (di cui 14 con complessive 35 edizioni e 19 ristampe, numerosi tradotti anche in inglese, francese, tedesco e spagnolo) con editori prestigiosi come Zanichelli, con patrocini da Ministero Beni Culturali, Unesco, Rotary, Università, ecc., recensiti da Testate di rilievo nazionale, presenti in oltre 120 Biblioteche italiane (tra cui: Quirinale, Accademia Nazionale Scienze, Ministeri) e in oltre 40 Nazioni (tra cui: National Institute Health-USA, Nationale de France, Congress UK), in Istituti di Cultura, Università, Musei. Alla Fiera di Francoforte ha debuttato un suo libro. Oltre 80 opere multimediali (in varie lingue e più edizioni e ristampe ) spesso di notevole pregio e pubblicate con editori e patrocini prestigiosi (tra cui Bayer S.p.A.). Cataloghi: Library of Congress UK Authority (NACO); Bibliothèque nationale de France; Deutsche Nationalbibliothek; Library of National Institutes of Health (NIH) U.S.A.; Biblioteca Magistrale S.M. Ordine di Malta; Biblioteca della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI; 2000 Outstanding Intellectuals IBC-Cambridge UK dal 2010; Opac Sbn con oltre 200 opere; Scheda di Autorità Ministero BAC. Vari libri hanno apprezzamenti da autorità istituzionali, tra cui alcuni regnanti europei e più volte il Capo dello Stato e il Santo Padre.
  • 22. 22 * * * Alcuni libri: Società globale informazione, 1996; Rotary per l’Uomo, 2001; Gestione sicurezza in Farmacia (pres. Dr. Renzulli, già Consulente Sicurezza all’ONU, 2004); Arte e storia Farmacia (pres. Prof. Ledermann, Presid. International Society History Pharmacy, 2 ediz., 2006); Storia e attività del SMOM (4 ediz., 2007); Meridiani farmaceutici tra etica laica e morale cattolica (pres. Prof. Tarro, Comm. Naz.le Bioetica, 3 ediz., 2008); Thesaurus Pharmacologicus (pres. Presid. Farmacisti Italiani Dr. Mandelli 2009); Tempo scolpito in silenzio eternità. Riflessioni su indagine diacronica per memoria homo faber (pres. eminenti storico Fra’ von Lobstein e critico Prof. Carosella, 6 rist., 2010); Attività farmaceutiche Regno di Napoli (pres.: Presid. Acc. It. Storia Farmacia Dr. Corvi, 2010); Logos e teofania nel tempo digitale (pres. Mons. Trafny, Presid. Dpt Scienza-Fede Pontificio Consiglio Cultura, 2012); Aspetti religiosi e dimensione ecclesiale SMOM (2013); Musei di farmacia: eco del passato per un riscatto futuro (pres. Prof. Ledermann, Direttore Biblioteca Svizzera, 2015); Fotografie - circa 200 sue opere, selezionate per temi filosofici e creativi tra quelle realizzate in oltre 40 anni (2015). Tra i multimedia: Cenni arte e storia farmacia (patroc. AISF, 2002); Influenza A/H1N1 (patroc. Unesco, 2009). “Ho imparato così tanto da voi, Uomini… Ho imparato che ognuno vuole vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata” Gabriel Garcia Marquez PROFILO ESSENZIALE INFORMATICO Esperto dei sistemi operativi Windows (3.11, 95, 98, Millennium, 2000, XP), dei programmi Office Microsoft (Excel, PowerPoint, Word, Publisher, Paint, Explorer, One Note, Works, Outlook Express, Windows Media Player), del programma database di archiviazione Oracle (small edition multilicenza), dei programmi di grafica e impaginazione Adobe Photoshop, Corel Draw, Corel Photopaint, Corel Painter; dei programmi video e fotografici Nikon, Nikon Imaging, Image Composer, ACDSee v3.1, Inter Video DVD4, Canon Easy-PhotoPrint; del programma web Front Page; dei programmi HP Precisionscan Pro, Adobe Acrobat, Nikon Tranfer, ACDSeeNero Burning ROM, Nero Express. Esperto dell’utilizzo di dispositivi particolari collegati al pc: macchina fotografica digitale, scanner. Ha un’ottima pratica con i software Google+, Google Maps e Google Mail e del browswer Google Crome. È in possesso di una buona pratica del software gestionale Content Management System CMS “WordPress” versione 3.0 in linguaggio PHP con database Mysql. Delegato A.Gi.Far al Congresso Nazionale “Farmatica 1987” dell'Unione Tecnica Farmacisti Italiani UTIFAR (Arezzo, 12.1987); promotore di corsi di formazione professionale di alfabetizzazione informatica patrocinati da FOFI e Federfarma in collaborazione con CSF (nov/dic 1987). Nel Distretto 2100-Italia del Rotary International è: Componente della Commissione Informatizzazione a.r. 1994-95 e a.r. 2000-01, Componente della Commissione Informatizzazione dei Club a.r. 1995-96. Autore di alcuni programmi informatici di gestione tecnico-operativa, finanziaria ed amministrativa per farmacia (dal 1997). Nel Rotary Club è: autore, promotore e curatore della Tavola rotariana nel Rotary Club Pompei Oplonti Vesuvio Est sul tema: “Scienza e tecnica per il progetto Uomo: la città cablata” (Pompei, 10 marzo 1993); autore, promotore e curatore della Tavola rotariana nel Rotary Club Pompei Oplonti Vesuvio Est sul tema: “Scienza e tecnica per il progetto Uomo: la realtà virtuale” (Pompei, 7 aprile 1993); progettista (nel 1999) e realizzatore (nel novembre 2000) a favore dei figli dei carcerati presso i Centri Educativi Giovanili di Pompei di una ludoteca composta da enciclopedie multimediali, fiabe sonore, video cassette e cd-rom educational (sul corpo umano) e di home cinema, giochi, ecc., in collaborazione con Rizzoli-Corriere della Sera; coautore e coordinatore del progetto di informatizzazione di 3 Guardie Mediche dell’ASL del territorio (ottobre 2000); autore del progetto di un mega sito web multimediale con 67 link (gen. 2001); ideatore e coordinatore del Corso di videoformazione per studenti S.M.S. sulla leadership. Ideatore e co-autore di una campagna di tutela dei minori in Internet varata alla presenza del Prefetto di Napoli: progetta per le scuole elementari e medie del territorio del Rotary Club
  • 23. 23 una Campagna di tutela dei minori in Internet che attua con la collaborazione della Vice Presidente Rotaract, pittrice Stefania Sabatino, autrice di un fumetto contenente suggerimenti ed avvertenze stampato e distribuito in 10.000 esemplari (maggio 2001). È organizzatore e coordinatore, per incrementare le conoscenze, le capacità e l’utilizzo delle nuove tecnologie informative e comunicative (ict) a vari livelli, di quattro corsi gratuiti per informatica in collaborazione con la società Bit Informatica di Torre del Greco: “Info over 60”, corso di informatica generale per ultrasessantenni non rotariani; “Info Onlus”, corso di informatica generale per non rotariani; “Info Rotary”, corso di e-commerce per rotariani; “Info pmi”, corso di e-commerce per imprenditori.l Al termine di tutti i corsi ciascun partecipante ha ricevuto un libro edito dal Rotary Club contenente utili approfondimenti tecnici e giuridici su aspetti inerenti la società dell’informazione (maggio e giugno 2001). Nel Distretto 2100-Italia del Rotary International è: Componente della Commissione Sito Web 2003-04; autore, in qualità di Delegato dei Governatori (dal 1994 al 2004), di un articolato software di archivio con analisi di funzioni rotariane, gestionale (cartaceo ed elettronico) e descrittivo multimediale; autore dell’opera multimediale “Archivio Rotary D. 2100 dal 1994 al 2003: nuovo software operativo e manuali”, 3 cd-rom (1,74 Gb, 1.427 files, 112 directory, oltre 21.000 pagine elettroniche, circa 1.800 grafici e centinaia di diapositive) Ed. Longobardi, 2003. Nel Sovrano Militare Ordine di Malta: è autore di consistenti donazioni hardware e software per il potenziamento dell’informatizzazione della Biblioteca e dell’Archivio del Centro Studi Melitensi - Palazzo Ameglio, Taranto - del Gran Priorato di Napoli e Sicilia (da ottobre 2002); sostiene le attività di alfabetizzazione del Cav. di Giustizia Fra’ Giorgio Maria Castriota Scanderbeg nella provincia albanese di Klos-Fane effettuando invii di consistente materiale informatico (2002-2004); dona un’intera biblioteca multimediale e videoteca scientifiche, culturali e di catechismo cattolico con strumentazioni elettroniche e si reca in missione melitense in Albania a Klos-Fane, Durazzo e Valona per l’allestimento (19-25 luglio 2005). È autore del website della Fondazione Chiron (aprile 2006), ne è Direttore responsabile da febbraio 2007. Nel 2010 è tra i progettisti del nuovo sito internet della Fondazione Chiron e dal 2011 ne è il Webmaster. È membro del Programma Hewlett-Packard Smart Web Printing Improvement per il miglioramento della stampa da web e per l’ottimizzazione dei prodotti HP (dal 2011). È Host della rete Speedtest.net (tra i più conosciuti e completi tester specialist del mondo, che dispone di server per test di qualità in ogni grande città a livello mondiale), avvalendosi di un moderno web server e di una connessione alla dorsale internet di 100 Mb/s disponibili, e partecipa ai test di velocità della banda larga creando onde di velocità, gestendo la cronologia dei test, assegnando un nome alle connessioni e raggruppandole (da aprile 2012). Progetta e partecipa alla realizzazione del website professionale “Raimondo Villano”, articolato in 3 macroaree (Curricula, Business, Non Profit) e aree (Documenti, Foto, Download, Riservata) per complessive oltre 100 sezioni e varie funzioni professionali, tra cui: e- commerce, newsletter, data-base integrato, videofilmati, registrazioni telematiche (dicembre 2012/marzo 2013); Webmaster del sito “Raimondo Villano (da marzo 2013). È membro volontario del Programma di miglioramento dei prodotti Adobe, attivo per la realizzazione di progettazione delle versioni future di Acrobat e per comprendere e anticipare le esigenze dei clienti al fine di sviluppare prodotti e soluzioni all'avanguardia nel mondo (dal 19 dicembre 2013); Ha tenuto varie conferenze: a) in ambito professionale è relatore: in apertura alle Giornate “Farmacia attualità” su “L’informatica per l’aggiornamento e la qualificazione professionale della Farmacia” (Napoli, Sala Don Bosco del Comitato Regionale di Controllo Co.Re.Co., 6 novembre 1987); con l’ing. Riccardo BACHRACH su “Internet per il Rotary” (Rotary Club Pompei Oplonti Vesuvio Est, Pompei, Ristorante Il Principe, 17 gennaio 2001). alle Giornate dell’Accademia Italiana di Storia della Farmacia indette a Napoli (24-26 aprile 2002) e a Firenze (17 dicembre 2002) con presentazione della prima e seconda edizione del suo libro multimediale “Il profumo del tempo - cenni di arte e storia della farmacia”. b) nel Rotary International ha tenuto molte conferenze (1990-2007) di alto livello su tematiche di:
  • 24. 24informatica; telematica; nuove tecnologie. Onorificenze: Medaglia da Presidente Unione Tecnica Italiana Farmacisti UTIFAR Elio Machi “per l’attività informatica per la professione” nell’ambito delle “Giornate Farmatica” (Arezzo, 1987); Lettere di Encomio per l’attività di Archivio Distrettuale dai Governatori Mello, Barbato, Sansalone, Carosella (1994-99); Lettera di Encomio della C&O dell’Ufficio Collaterale Rotary International di Zurigo per l’Europa e l’Africa Dr.ssa Olympia Branca Masa (Zurigo, 1999). Con la Società Dante Alighieri, in accordo con uno dei più importanti dizionari dell’uso della lingua italiana contemporanea, il Devoto-Oli by Mondadori Education, l’autore è “Custode del lemma: digitale” per il 2011/2012 nell’ambito della campagna “Adotta una parola” per la sensibilizzazione del pubblico ad un uso corretto e consapevole delle parole, di sostegno alla conoscenza più ampia del lessico italiano, di monitoraggio di alcuni termini e, più in generale, di promozione della grande varietà di espressione del mondo della comunicazione globale. Tale iniziativa, interpretando il sentimento di affezione verso la propria lingua, è tesa ad arginare l’impoverimento del lessico nella lingua italiana contemporanea e comporta l’impegno sia di segnalare i casi in cui la parola viene usata in modo non adeguato sia di usare la parola scelta tutte le volte che se ne presenta l’occasione. Il lemma assunto in tutela e monitoraggio, espunte le parole base, è acquisito attingendo ad una lista che rappresenta la traccia della lingua italiana nel suo insieme, sia parole che circolano ormai poco, e delle quali sente la mancanza, sia parole nuove, che lo colpiscono per la loro utilità , sia parole tecniche, alle quali è legato per lavoro o interessi personali (Roma, 17 ottobre 2011). Sottoscrittore della petizione on-line a sostegno dello sviluppo del progetto Europeana (nell’ambito della campagna di sensibilizzazione “Allez Culture”, diffusa dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali), dopo il taglio drastico dell’Unione Europea da nove a un miliardo di euro nel bilancio 2014-2020 per il Connecting Europe Facility (CEF) il piano europeo per lo sviluppo di infrastrutture e reti digitali. Europeana (ad oggi conta aggregati 27 milioni di libri, immagini, film e registrazioni) lavora con musei, gallerie, biblioteche e archivi di tutti i Paesi europei per rendere la conoscenza e la cultura disponibili online e collega tra loro i cittadini europei con la loro storia e il loro patrimonio culturale. Europeana, in pratica, funge da catalizzatore per lo sviluppo e l’accesso al patrimonio culturale europeo in quanto: rende accessibili on-line i beni culturali; nel finanziamento che riceve sono compresi anche i progetti per l’accesso al patrimonio culturale digitale e lo sviluppo di nuovi servizi, nei quali partecipano tutti i paesi europei; al suo sviluppo partecipano gli aggregatori nazionali, come CulturaItalia, che coinvolgono a loro volta gli istituti culturali nel territorio nel processo di digitalizzazione dei dati e di miglioramento dei servizi per l’accesso al patrimonio culturale; ha standardizzato i dati di oltre 2.200 istituti culturali di tutti i Paesi europei e in 29 lingue; nel 2012 ha aperto tutti i 20 milioni di record aggregati rilasciandoli sotto la licenza Creative Commons Zero Public Domain Dedication che li rende disponibili per il riutilizzo sia commerciale che non commerciale; rende disponibili alle industrie creative e alle nuove imprese risorse aggregate rese interoperabili, complete di informazioni sul copyright; favorisce una cittadinanza digitale d’Europa. Testo integrale della Petizione per i membri del Consiglio europeo, della Commissione e del Parlamento “Mantenere la cultura europea aperta a tutti on-line”: “Chiediamo il vostro sostegno nelle discussioni di bilancio circa l'infrastruttura digitale europea. Europeana , un fiore all'occhiello dell'Unione europea e leader mondiale nel suo settore, deve essere finanziato attraverso le Linee Guida della Telecom per collegare l'Europa, il meccanismo di finanziamento proposto. Europeana lavora con gallerie, biblioteche, archivi e musei in tutti i paesi europei a fare conoscenza e cultura disponibile online. Colleghiamo tutti in Europa con la loro storia e il patrimonio condiviso - 27 milioni di libri, immagini, film e registrazioni finora.Insieme, stiamo sperimentando nuovi modi per coinvolgere le persone di cultura attraverso i siti web, applicazioni, software e social media, attraverso la condivisione delle nostre competenze, modelli di business e codice, e attraverso i servizi