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AMBIENTE
EUROPA
Sguardo rapido sulle politiche
dell’ Unione Europea
In materia di ambiente, territorio e paesaggio
Claudia Petrucci
AMBIENTE Biosfera terrestre
;
• È la somma di tutti gli
habitat di ogni specie
vivente
• E’ l'insieme di molti
diversi ecosistemi che si
scambiano risorse vitali
• E’ l'insieme delle risorse
indispensabili a garantire
la vita di tutte le specie
viventi
• La possibilità di rinnovare
queste risorse dipende
dal rapporto tra tempi di
sfruttamento e tempi di
ripristino
La 'fortuna biologica', del pianeta si deve
a un insieme di delicati equilibri millenari,
che lo rendono, a quanto ne sappiamo,
unico
L’inquinamento non conosce frontiere
Nasa Research Center 2009
Europa e
Ambiente
Unione Europea
4 milioni di km²
503 milioni di
abitanti
Principi :
• Congruenza tra i
settori di intervento
• Prevenzione
• Precauzione
• Chi inquina paga
• Sviluppo sostenibile
Micro
Storia
• 1957 Trattato istitutivo di Roma : non ci sono norme ambientali
Le esternalità negative delle attività economiche non sembravano così pesanti in un
mondo che contava allora meno di 3 miliardi di abitanti , ma c’è un richiamo alla
necessità di evitare danni in stati membri diversi dal proprio
• 1972 ONU Stoccolma Dichiarazione dei principi sull’ambiente umano
• 1986-87 Atto Unico Europeo gli stati riconoscono alla CEE competenze ambientali complessive
(1992 e poi 2006 con strumento Natura 2000 sulla protezione biodiversità) . Si costituisce
l’Agenzia europea dell’ambiente www.eea.europa.eu
• 1993 Trattato di Maastricht introduce i principi di precauzione e di prevenzione , dato che
l’eliminazione dei danni già avvenuti, anche nei casi in cui fosse possibile, è costosa e
difficile.
• 2001 Nizza e i trattati successivi ampliano e definiscono gli obiettivi
Lo Sviluppo sostenibile; il « Chi inquina paga» ; la Correzione alla fonte;
il Principio di integrazione tra i settori (Congruenza)
e le caratteristiche degli interventi :
Standard di tutela comune e di qualità elevata (non solo «minimi»)
Direttive
Regolamenti
Carta dei diritti fondamentali
dell’Unione europea
2000 e poi 2007
Articolo 37 - Tutela dell'ambiente
Un livello elevato di tutela dell'ambiente e il miglioramento della sua
qualità devono essere integrati nelle politiche dell'Unione e garantiti
conformemente al principio dello sviluppo sostenibile.
Articolo 38 - Protezione dei consumatori
Nelle politiche dell'Unione è garantito un livello elevato di protezione dei
consumatori.
Livello elevato significa che ogni stato membro deve fare il massimo che può
7 Programmi di azione ambientale dal
1973 al 2014
hanno portato a
• 200 atti legislativi a tutela dell’ambiente
• L’incorporazione dell’ambiente e della biodiversità nelle politiche agricole,
territoriali, di silvicoltura e marine, in modo da evitare contraddizioni tra le
politiche perseguite ( questo significa il «Principio di Congruenza»)
• Una Rete di 26mila aree protette , Natura 2000 , 18% del territorio UE e 4% dei
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• Il rafforzamento di ricerca e conoscenza scientifica
• Direttive in materia di inquinamento delle acque, dell’aria, da rifiuti, da
sostanze pericolose e da rumore (DIRETTIVA QUADRO SULLE ACQUE 2000;
DIRETTIVA RUMORE AMBIENTALE 2002 ; Direttiva sulla VIA, Valutazione di
Impatto Ambientale; e molte altre) che vincolano gli stati membri in materia di :
– Gestione sostenibile delle risorse umane (suolo, acqua, zone naturali e costiere);
– Controllo integrato degli inquinamenti (particolare attenzione per la prevenzione dei
rifiuti)
– Riduzione dei consumi di energie non rinnovabili
– Migliore gestione della mobilità
– Miglioramento della qualità dell’ambiente urbano
– Miglioramento della sanità pubblica e della sicurezza (valutazione e gestione dei rischi
– Obbligo di informazioni e valutazioni relative ai rischi per la salute associati all’uso di
una determinata sostanza chimica (anche etichettatura ecologica), e se tecnicamente
ed economicamente possibile, si richiede di sostituire le sostanze pericolose con
sostanze meno tossiche.
Nel VII Programma d’azione
per l’ambiente (2013),
attualmente in corso,
si riprendono i principi già visti
“Chi inquina paga”, “Precauzione e Prevenzione”,
“Riduzione dell’inquinamento alla fonte di produzione del
bene e si introduce il principio
“Produrre una volta, riutilizzare molte volte , cioè
allungare la vita dei materiali cambiandone la destinazione
d’uso («Economia circolare», da proporre entro dicembre:
la consultazione delle forze sociali chiude il 20 agosto)
Si dà anche una stima
del valore dei servizi forniti dagli ecosistemi protetti
dalla Rete Natura 2000: cattura e sequestro di CO2,
protezione contro inondazioni e erosione costiera , risorse
idriche. Il valore è stimato tra i 200 e i 300 miliardi di euro
all’anno , molto più del costo annuale dei circa 6 miliardi
necessari per gestire la rete.
Risorse e Infrazioni
l’Unione Europea interviene direttamente su problemi
riguardanti l’ambiente tramite uno strumento finanziario,
creato già dal 1992, per sostenere azioni e progetti
concernenti l’ambiente, la conservazione della natura, il
clima.
Tale strumento si chiama “LIFE” (The financial instrument for
the environment). A oggi, LIFE ha finanziato oltre 4000
progetti per un montante totale che sfiora i 3,5 miliardi di
euro. Sembra molto, ma non lo è
Se uno stato non attua una
direttiva UE si avvia una
procedura di infrazione.
Nel 2007 l’Italia aveva 67
procedure in materia
ambientale, oggi ridotte a circa
20. Quasi tutte riguardano lo
smaltimento rifiuti, e gli
scarichi non a norma
La cifra si riferisce a
tutti gli Stati Membri
dell’UE, alla molteplicità
dei problemi ambientali
da affrontare e al
periodo di 12 anni ( 3,5
miliardi di euro annui
sono stimati necessari
per la protezione
dell’ambiente solo in
Italia).
Il programma LIFE lanciato
il 1/06/2015
Bilancio totale € 240 811 337.
 di cui
• € 184 141 337 destinati al sotto programma
ambiente
di cui almeno il 55% per la conservazione di aree naturali
e biodiversità
• € 56 670 000 destinati al sotto programma per
azioni di contrasto alle alterazioni del clima
Limiti
• Il bilancio della UE è ridotto e gli stati non
intendono aumentarlo, anzi.
• L’intervento di tutela ambientale è efficace
solo se su larga scala, e non sempre le
direttive bastano ad allineare il
comportamento degli stati
• Su questioni strategiche spesso non si arriva
nemmeno a una direttiva
esempio 1 : Carbon tax ?
• La carbon tax è una tassa sulle risorse energetiche che emettono CO2 nell'atmosfera. È un esempio di
ecotassa, che colpisce un "male" anziché un "bene". È uno strumento di politica fiscale secondo il quale
ogni tonnellata di inquinamento da CO2 rilasciata dai combustibili fossili sarà soggetto ad un’aliquota
fissata dal governo. E’ tanto più efficace quanto più applicata in modo uniforme su vaste aree
geografiche, perché altrimenti incentiverebbe solo lo spostamento delle produzioni inquinanti e non la
loro riduzione . L’Unione Europea ha discusso una carbon tax per i suoi stati membri, ma ha poi ripiegato
su un sistema di quote prezzo per le emissioni di carbonio che è iniziato nel gennaio 2005. Tuttavia il
sistema (detto di emissions trading) non è efficace come sarebbe una vera e propria tassa, perché il
pagamento per le emissioni non è riscosso da una autorità di governo, ma è piuttosto come un prezzo di
mercato che fluttua, e a volte può sembrare perfino più conveniente pagare piuttosto che investire in
produzioni meno inquinanti
esempio 2 : Direttiva a protezione del
suolo fertile ?
Il suolo fertile è una risorsa preziosa e non rinnovabile.
Questo e la sintesi grafica della Dia 14 sono tratti da: Paolo Pileri Che cosa c’è sotto, Altreconomia 2015
Il suolo fertile è minacciato
• Compattamento e Impermeabilizzazione
(«cementificazione»)
• Ogni giorno in Europa scompaiono 3 km2 di suolo
per urbanizzazioni e infrastrutture. 200.000 km2
(l’area della Gran Bretagna) è persa definitivamente
• Contaminazione da inquinanti industriali
• Erosione e dilavamento
• Salinizzazione
• Solo indirettamente in qualche direttiva riguardante l’agricoltura o il clima
sono espressamente indicate delle azioni in favore della salvaguardia del
suolo. Solo pochi Stati Membri dell’UE hanno adottato una legislazione
specifica per la protezione del suolo. L’Italia NON è tra questi
• Per queste ragioni, constatato l’insostenibile consumo di suolo, la
Commissione Europea nel 2006 aveva proposto la direttiva “Strategia
Tematica per la protezione del suolo dell’Unione Europea“.
MA
• Ogni proposta di direttiva è sottoposta alla procedura di co-decisione: ciò
significa che il Parlamento Europeo e il Consiglio dei Ministri dell’Ambiente
devono essere d’accordo su un testo legislativo comune, basato su una
proposta della Commissione Europea e sulle osservazioni del Comitato delle
Regioni e del Comitato Economico e Sociale.
• Malgrado l’accettazione delle linee guida della proposta di direttiva, il
Consiglio ha considerato il testo non adeguato ad una maggioranza
qualificata (seduta del 30/03/2014).
OTTO Anni di discussione
• Ora un appello di scienziati ha
rilanciato la campagna di opinione
per giungere a una nuova direttiva
che protegga le funzioni
ecosistemiche del suolo
Una strategia e quattro pilastri:
Istituire un quadro legislativo che
consenta di proteggere e utilizzare i
suoli in modo sostenibile
(Legislazione),
Integrare a protezione del suolo nelle
politiche nazionali e comunitarie
(Integrazione),
Rafforzare la base di conoscenze
(Ricerca),
Diffondere la coscienza del problema
(Sensibilizzazione).
• Quando si parla di suolo e della loro importanza per le generazioni
future, è relativamente “semplice” identificare principi, tecniche,
metodi utili a salvaguardare i suoli e il territorio. Tutto ciò grazie
all’esistenza (anche a livello europeo) di specifiche reti scientifiche e
accademiche.
• Le difficoltà si incontrano all’atto di tradurre i principi scientifici in
regole, cioè in politiche europee valide per tutto il territorio
dell’Unione.
• E non si tratta solo di difficoltà di ordine tecnico o politico, ma anche
e soprattutto filosofico ed etico.
• Il suolo è ancora considerato un bene nazionale per
eccellenza; è l’esplicito concetto di “terra = patria”, cui
più o meno inconsciamente non si vuole o non si può
politicamente rinunciare.
Chi è interessato troverà maggiori informazioni e il testo della petizione (in inglese) su:
http://www.proteggiamoilsuolo.it/signs.html
• Dall’ Appello degli
scienziati:
esempio 3 : Tutela del Paesaggio ?
Anche senza didascalie i due paesaggi collinari raffigurati in alto sarebbero facilmente riconoscibili come
paesaggi europei. I paesaggi di agricoltura industriale di pianura raffigurati in basso potrebbero invece
essere localizzati in molte e diverse aree del mondo (tra cui certo anche alcune aree europee). Sarebbe
invece ben più difficile trovare in altre aree del mondo paesaggi simili ai due in alto
Langhe Marche
esempio 3 : Tutela del Paesaggio ?
.
Paesaggio designa una determinata parte di
territorio, così come è
percepita dalle popolazioni, il cui carattere
deriva dall’azione di fattori
naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni
[art. 1a]
La Convenzione europea del paesaggio è stata adottata dal Comitato dei
Ministri del Consiglio d'Europa a Strasburgo il 19 luglio 2000
La Convenzione Europea definisce il
“paesaggio” in una prospettiva di
preservazione della diversità del paesaggio
stesso e ne privilegia l’aspetto “sociale” di
paesaggio modellato nel passato dall’uomo e
dalla natura. Nel prendere in considerazione il
riconoscimento e la tutela ne sottolinea
l’importanza culturale, ambientale, sociale,
storica. Infine invita gli Stati a definire politiche
di salvaguardia, gestione e conservazione per le
generazioni future.
Ma non si tratta del Consiglio
Europeo (cioè dell’Unione Europea),
bensì di un organismo internazionale
fondato nel 1949 al fine di
promuovere “la democrazia, i diritti
dell’uomo, l’identità culturale e la
ricerca di soluzioni ai problemi sociali
in Europa”. 47 stati europei ne sono
membri.
La Convenzione non è una Direttiva,
né è stata recepita in una Direttiva, la
sua approvazione dipende quindi
solo dalle volontà degli stati, L’Italia
l’ha approvata , tra mille resistenze
solo nel il 2008.
esempio 3 : Tutela del Paesaggio ?
NON ESSENDO UNA DIRETTIVA , la Convenzione
NON HA VALORE VINCOLANTE, e nei suoi
confronti NON VALE IL PRINCIPIO DI
CONGRUENZA.
Non basta cioè appellarsi ad essa per fermare
decisioni in campo economico, (promozione di
assetti agricoli, o avvio e collocazione di impianti
e infrastrutture) che venissero decise, senza
adeguata valutazione di impatto, a livello
europeo, nazionale o locale
Per esempio: potenziare
l’energia eolica è certo una
scelta sostenibile.
Ma lo è anche se gli
impianti sono collocati
qui?
(rendering di un progetto di 186 pale
alte 150mt tra Orvieto e Tuscania
recentemente presentato da un privato
alle due regioni Umbria e Lazio)
UN LIVELLO ELEVATO DI TUTELA
DELL'AMBIENTE
E IL MIGLIORAMENTO DELLA SUA
QUALITÀ
Nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione c’è
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gli strumenti che l’Unione Europea si e’data
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?

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  • 1. AMBIENTE EUROPA Sguardo rapido sulle politiche dell’ Unione Europea In materia di ambiente, territorio e paesaggio Claudia Petrucci
  • 2. AMBIENTE Biosfera terrestre ; • È la somma di tutti gli habitat di ogni specie vivente • E’ l'insieme di molti diversi ecosistemi che si scambiano risorse vitali • E’ l'insieme delle risorse indispensabili a garantire la vita di tutte le specie viventi • La possibilità di rinnovare queste risorse dipende dal rapporto tra tempi di sfruttamento e tempi di ripristino La 'fortuna biologica', del pianeta si deve a un insieme di delicati equilibri millenari, che lo rendono, a quanto ne sappiamo, unico L’inquinamento non conosce frontiere Nasa Research Center 2009
  • 3. Europa e Ambiente Unione Europea 4 milioni di km² 503 milioni di abitanti Principi : • Congruenza tra i settori di intervento • Prevenzione • Precauzione • Chi inquina paga • Sviluppo sostenibile
  • 4. Micro Storia • 1957 Trattato istitutivo di Roma : non ci sono norme ambientali Le esternalità negative delle attività economiche non sembravano così pesanti in un mondo che contava allora meno di 3 miliardi di abitanti , ma c’è un richiamo alla necessità di evitare danni in stati membri diversi dal proprio • 1972 ONU Stoccolma Dichiarazione dei principi sull’ambiente umano • 1986-87 Atto Unico Europeo gli stati riconoscono alla CEE competenze ambientali complessive (1992 e poi 2006 con strumento Natura 2000 sulla protezione biodiversità) . Si costituisce l’Agenzia europea dell’ambiente www.eea.europa.eu • 1993 Trattato di Maastricht introduce i principi di precauzione e di prevenzione , dato che l’eliminazione dei danni già avvenuti, anche nei casi in cui fosse possibile, è costosa e difficile. • 2001 Nizza e i trattati successivi ampliano e definiscono gli obiettivi Lo Sviluppo sostenibile; il « Chi inquina paga» ; la Correzione alla fonte; il Principio di integrazione tra i settori (Congruenza) e le caratteristiche degli interventi : Standard di tutela comune e di qualità elevata (non solo «minimi») Direttive Regolamenti
  • 5. Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea 2000 e poi 2007 Articolo 37 - Tutela dell'ambiente Un livello elevato di tutela dell'ambiente e il miglioramento della sua qualità devono essere integrati nelle politiche dell'Unione e garantiti conformemente al principio dello sviluppo sostenibile. Articolo 38 - Protezione dei consumatori Nelle politiche dell'Unione è garantito un livello elevato di protezione dei consumatori. Livello elevato significa che ogni stato membro deve fare il massimo che può
  • 6. 7 Programmi di azione ambientale dal 1973 al 2014 hanno portato a • 200 atti legislativi a tutela dell’ambiente • L’incorporazione dell’ambiente e della biodiversità nelle politiche agricole, territoriali, di silvicoltura e marine, in modo da evitare contraddizioni tra le politiche perseguite ( questo significa il «Principio di Congruenza») • Una Rete di 26mila aree protette , Natura 2000 , 18% del territorio UE e 4% dei mari • Il rafforzamento di ricerca e conoscenza scientifica • Direttive in materia di inquinamento delle acque, dell’aria, da rifiuti, da sostanze pericolose e da rumore (DIRETTIVA QUADRO SULLE ACQUE 2000; DIRETTIVA RUMORE AMBIENTALE 2002 ; Direttiva sulla VIA, Valutazione di Impatto Ambientale; e molte altre) che vincolano gli stati membri in materia di : – Gestione sostenibile delle risorse umane (suolo, acqua, zone naturali e costiere); – Controllo integrato degli inquinamenti (particolare attenzione per la prevenzione dei rifiuti) – Riduzione dei consumi di energie non rinnovabili – Migliore gestione della mobilità – Miglioramento della qualità dell’ambiente urbano – Miglioramento della sanità pubblica e della sicurezza (valutazione e gestione dei rischi – Obbligo di informazioni e valutazioni relative ai rischi per la salute associati all’uso di una determinata sostanza chimica (anche etichettatura ecologica), e se tecnicamente ed economicamente possibile, si richiede di sostituire le sostanze pericolose con sostanze meno tossiche.
  • 7. Nel VII Programma d’azione per l’ambiente (2013), attualmente in corso, si riprendono i principi già visti “Chi inquina paga”, “Precauzione e Prevenzione”, “Riduzione dell’inquinamento alla fonte di produzione del bene e si introduce il principio “Produrre una volta, riutilizzare molte volte , cioè allungare la vita dei materiali cambiandone la destinazione d’uso («Economia circolare», da proporre entro dicembre: la consultazione delle forze sociali chiude il 20 agosto) Si dà anche una stima del valore dei servizi forniti dagli ecosistemi protetti dalla Rete Natura 2000: cattura e sequestro di CO2, protezione contro inondazioni e erosione costiera , risorse idriche. Il valore è stimato tra i 200 e i 300 miliardi di euro all’anno , molto più del costo annuale dei circa 6 miliardi necessari per gestire la rete.
  • 8. Risorse e Infrazioni l’Unione Europea interviene direttamente su problemi riguardanti l’ambiente tramite uno strumento finanziario, creato già dal 1992, per sostenere azioni e progetti concernenti l’ambiente, la conservazione della natura, il clima. Tale strumento si chiama “LIFE” (The financial instrument for the environment). A oggi, LIFE ha finanziato oltre 4000 progetti per un montante totale che sfiora i 3,5 miliardi di euro. Sembra molto, ma non lo è Se uno stato non attua una direttiva UE si avvia una procedura di infrazione. Nel 2007 l’Italia aveva 67 procedure in materia ambientale, oggi ridotte a circa 20. Quasi tutte riguardano lo smaltimento rifiuti, e gli scarichi non a norma La cifra si riferisce a tutti gli Stati Membri dell’UE, alla molteplicità dei problemi ambientali da affrontare e al periodo di 12 anni ( 3,5 miliardi di euro annui sono stimati necessari per la protezione dell’ambiente solo in Italia).
  • 9. Il programma LIFE lanciato il 1/06/2015 Bilancio totale € 240 811 337.  di cui • € 184 141 337 destinati al sotto programma ambiente di cui almeno il 55% per la conservazione di aree naturali e biodiversità • € 56 670 000 destinati al sotto programma per azioni di contrasto alle alterazioni del clima
  • 10. Limiti • Il bilancio della UE è ridotto e gli stati non intendono aumentarlo, anzi. • L’intervento di tutela ambientale è efficace solo se su larga scala, e non sempre le direttive bastano ad allineare il comportamento degli stati • Su questioni strategiche spesso non si arriva nemmeno a una direttiva
  • 11. esempio 1 : Carbon tax ? • La carbon tax è una tassa sulle risorse energetiche che emettono CO2 nell'atmosfera. È un esempio di ecotassa, che colpisce un "male" anziché un "bene". È uno strumento di politica fiscale secondo il quale ogni tonnellata di inquinamento da CO2 rilasciata dai combustibili fossili sarà soggetto ad un’aliquota fissata dal governo. E’ tanto più efficace quanto più applicata in modo uniforme su vaste aree geografiche, perché altrimenti incentiverebbe solo lo spostamento delle produzioni inquinanti e non la loro riduzione . L’Unione Europea ha discusso una carbon tax per i suoi stati membri, ma ha poi ripiegato su un sistema di quote prezzo per le emissioni di carbonio che è iniziato nel gennaio 2005. Tuttavia il sistema (detto di emissions trading) non è efficace come sarebbe una vera e propria tassa, perché il pagamento per le emissioni non è riscosso da una autorità di governo, ma è piuttosto come un prezzo di mercato che fluttua, e a volte può sembrare perfino più conveniente pagare piuttosto che investire in produzioni meno inquinanti
  • 12. esempio 2 : Direttiva a protezione del suolo fertile ? Il suolo fertile è una risorsa preziosa e non rinnovabile. Questo e la sintesi grafica della Dia 14 sono tratti da: Paolo Pileri Che cosa c’è sotto, Altreconomia 2015
  • 13. Il suolo fertile è minacciato • Compattamento e Impermeabilizzazione («cementificazione») • Ogni giorno in Europa scompaiono 3 km2 di suolo per urbanizzazioni e infrastrutture. 200.000 km2 (l’area della Gran Bretagna) è persa definitivamente • Contaminazione da inquinanti industriali • Erosione e dilavamento • Salinizzazione
  • 14.
  • 15. • Solo indirettamente in qualche direttiva riguardante l’agricoltura o il clima sono espressamente indicate delle azioni in favore della salvaguardia del suolo. Solo pochi Stati Membri dell’UE hanno adottato una legislazione specifica per la protezione del suolo. L’Italia NON è tra questi • Per queste ragioni, constatato l’insostenibile consumo di suolo, la Commissione Europea nel 2006 aveva proposto la direttiva “Strategia Tematica per la protezione del suolo dell’Unione Europea“. MA • Ogni proposta di direttiva è sottoposta alla procedura di co-decisione: ciò significa che il Parlamento Europeo e il Consiglio dei Ministri dell’Ambiente devono essere d’accordo su un testo legislativo comune, basato su una proposta della Commissione Europea e sulle osservazioni del Comitato delle Regioni e del Comitato Economico e Sociale. • Malgrado l’accettazione delle linee guida della proposta di direttiva, il Consiglio ha considerato il testo non adeguato ad una maggioranza qualificata (seduta del 30/03/2014). OTTO Anni di discussione
  • 16. • Ora un appello di scienziati ha rilanciato la campagna di opinione per giungere a una nuova direttiva che protegga le funzioni ecosistemiche del suolo Una strategia e quattro pilastri: Istituire un quadro legislativo che consenta di proteggere e utilizzare i suoli in modo sostenibile (Legislazione), Integrare a protezione del suolo nelle politiche nazionali e comunitarie (Integrazione), Rafforzare la base di conoscenze (Ricerca), Diffondere la coscienza del problema (Sensibilizzazione).
  • 17. • Quando si parla di suolo e della loro importanza per le generazioni future, è relativamente “semplice” identificare principi, tecniche, metodi utili a salvaguardare i suoli e il territorio. Tutto ciò grazie all’esistenza (anche a livello europeo) di specifiche reti scientifiche e accademiche. • Le difficoltà si incontrano all’atto di tradurre i principi scientifici in regole, cioè in politiche europee valide per tutto il territorio dell’Unione. • E non si tratta solo di difficoltà di ordine tecnico o politico, ma anche e soprattutto filosofico ed etico. • Il suolo è ancora considerato un bene nazionale per eccellenza; è l’esplicito concetto di “terra = patria”, cui più o meno inconsciamente non si vuole o non si può politicamente rinunciare. Chi è interessato troverà maggiori informazioni e il testo della petizione (in inglese) su: http://www.proteggiamoilsuolo.it/signs.html • Dall’ Appello degli scienziati:
  • 18. esempio 3 : Tutela del Paesaggio ? Anche senza didascalie i due paesaggi collinari raffigurati in alto sarebbero facilmente riconoscibili come paesaggi europei. I paesaggi di agricoltura industriale di pianura raffigurati in basso potrebbero invece essere localizzati in molte e diverse aree del mondo (tra cui certo anche alcune aree europee). Sarebbe invece ben più difficile trovare in altre aree del mondo paesaggi simili ai due in alto Langhe Marche
  • 19. esempio 3 : Tutela del Paesaggio ? . Paesaggio designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni [art. 1a] La Convenzione europea del paesaggio è stata adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa a Strasburgo il 19 luglio 2000 La Convenzione Europea definisce il “paesaggio” in una prospettiva di preservazione della diversità del paesaggio stesso e ne privilegia l’aspetto “sociale” di paesaggio modellato nel passato dall’uomo e dalla natura. Nel prendere in considerazione il riconoscimento e la tutela ne sottolinea l’importanza culturale, ambientale, sociale, storica. Infine invita gli Stati a definire politiche di salvaguardia, gestione e conservazione per le generazioni future. Ma non si tratta del Consiglio Europeo (cioè dell’Unione Europea), bensì di un organismo internazionale fondato nel 1949 al fine di promuovere “la democrazia, i diritti dell’uomo, l’identità culturale e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali in Europa”. 47 stati europei ne sono membri. La Convenzione non è una Direttiva, né è stata recepita in una Direttiva, la sua approvazione dipende quindi solo dalle volontà degli stati, L’Italia l’ha approvata , tra mille resistenze solo nel il 2008.
  • 20. esempio 3 : Tutela del Paesaggio ? NON ESSENDO UNA DIRETTIVA , la Convenzione NON HA VALORE VINCOLANTE, e nei suoi confronti NON VALE IL PRINCIPIO DI CONGRUENZA. Non basta cioè appellarsi ad essa per fermare decisioni in campo economico, (promozione di assetti agricoli, o avvio e collocazione di impianti e infrastrutture) che venissero decise, senza adeguata valutazione di impatto, a livello europeo, nazionale o locale Per esempio: potenziare l’energia eolica è certo una scelta sostenibile. Ma lo è anche se gli impianti sono collocati qui? (rendering di un progetto di 186 pale alte 150mt tra Orvieto e Tuscania recentemente presentato da un privato alle due regioni Umbria e Lazio)
  • 21. UN LIVELLO ELEVATO DI TUTELA DELL'AMBIENTE E IL MIGLIORAMENTO DELLA SUA QUALITÀ Nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione c’è (art. 37) gli strumenti che l’Unione Europea si e’data sono adeguati a garantire questo diritto ?