2. Le origini del teatro
Al periodo della Grecia classica, il V secolo a.C.,
risalgono la quasi totalità degli autori e delle
opere teatrali oggi conosciute. Gli ateniesi della
Atene classica, per i quali le rappresentazioni
erano non solo uno spettacolo ma anche una
cerimonia religiosa, conoscevano tre tipi di opere
teatrali: la tragedia, la commedia e il dramma
satiresco.
Le rappresentazioni teatrali avvenivano ad Atene
in occasione di tre feste in onore di Dioniso (dio
del teatro, nonché dell'estasi, del vino e della
liberazione dei sensi) che si tenevano nel corso
dell'anno: le Grandi Dionisie, le Lenee e le
Dionisie rurali. Il teatro, dato il suo vasto seguito,
divenne veicolo di diffusione di idee e
problematiche nella vita politica e culturale della
Atene democratica.
3. Struttura del teatro greco
I teatri erano in genere costruiti sul fianco di una collina per
sfruttare il pendio naturale. Il teatro greco si articola a partire
da un recinto centrale in cui viene rappresentato lo
spettacolo: l’orchestra (da orchèomai, danzare), dove si
esibisce il coro.
Il coro esprimeva le proprie riflessioni sullo spettacolo e
separava le scene in atti. L’accompagnamento musicale era
costituito dalla cetra e dall’aulos. Il coro era formato dai
Coreuti e dal Corego che aveva tre funzioni: istruttore,
coreografo e corifeo.
Intorno all’orchestra è disposta la cavea (kòilon) per gli
spettatori. Dalla parte opposta è collocata la skenè, o edificio
scenico, dove gli attori cambiano costume. All’orchestra si
accede tramite due accessi detti pàradoi, che separano
l’edificio scenico dalla cavea. Nel IV secolo si dà più spazio a
una pedana rialzata davanti la skenè, il proskènion o
palcoscenico, dove gli attori si esibiscono.
4. Maschere e costumi greci
Gli attori facevano uso di maschere di lino, sughero e poi di legno.
Funzioni della maschera:
• Amplificava la voce, fungendo da megafono.
• Accentuava l’espressione del volto
• Interpretava le figure femminili.
I costumi teatrali sono abiti, appositamente creati per la scena, che
vengono indossati dagli attori in una rappresentazione. Il costume riveste
una grande importanza nella storia del teatro e la sua evoluzione è
strettamente intrecciata a quella del teatro stesso.
Il costume era codificato da regole e cambiava a seconda del genere
rappresentato (commedia o tragedia), così come cambiavano le calzature
indossate.
Nelle commedie si usava un mantello ampio e destrutturato chiamato
‘’pallium’’; nelle tragedie si usavano i ‘’cothurni ‘’ (calzari alti).
5. TRAGEDIA COMMEDIA DRAMMA SATIRESCO
È un genere teatrale, la cui messa in scena era
una cerimonia di tipo religiosocon forti valenze
sociali. Precisamente, la tragedia è l'estensione
in senso drammatico di antichi riti in onore di
Dioniso. Il motivo della tragedia greca è
strettamente connesso con l'epica, ossia il mito,
ma dal punto di vista della comunicazione la
tragedia sviluppa mezzi del tutto nuovi: il
mythos ("parola", "racconto") si fonde con
l'azione, cioè con la rappresentazione diretta
("dramma", deriva da δρὰω, "agire"), in cui il
pubblico vede con i propri occhi i personaggi che
compaiono come entità distinte che agiscono
autonomamente sulla scena provvisti ciascuno
di una propria dimensione psicologica.
Si distingue in :
• Commedia greca antica (V-IV
secolo a.C.), caratterizzata dalla
satira politico-sociale;
• Commedia di mezzo (IV secolo a.
C.), che esercita in modo più
astratto la satira letteraria o
mitologica;
• Commedia nuova (IV-III secolo
a.C.), una commedia di costume.
Riconducibile nella sfera del culto
del dio Dioniso, si caratterizzava
per una struttura semplice in cui il
coro era costituito da elementi
travestiti da satiri, che alternavano
recitazione e danze.
Presentava la struttura della
tragedia, il colorito farsesco della
commedia, una felice conclusione,
aspetti burleschi e personaggi tipici
della tradizione popolare.
9. La struttura del teatro romano
A Roma l’edificio teatrale era sempre
innalzato in pianura.
L’edificio di forma semicircolare era
costituito da tre parti:
1. l’orchestra
2. la scena
3. la cavea (ripartita in tre settori)
Gli elementi scenografici erano:
• Le scene
• I periaktoi
• l’auleum
Data la sua forma era possibile
stendere un velarium per proteggere
gli spettatori.
10. L’anfiteatro romano di Catania
L’Anfiteatro romano di Catania, di cui è visibile
solo una piccola sezione nella parte occidentale della
piazza Stesicoro, è una imponente struttura costruita in
epoca imperiale, risalente al II secolo. Nel 1943,
durante lo sbarco degli Alleati la struttura venne
adoperata come rifugio. Successivamente si
susseguirono periodi di interesse e di abbandono.
L’edificio presentava la pianta di forma ellittica, la
circonferenza esterna misurava 309 metri e la
circonferenza dell’Arena 192 metri.
Poteva inoltre contenere 15.000 spettatori seduti e
molti di più in piedi,con l’aggiunta di impalcature lignee.
Qui ebbero luogo i combattimenti di gladiatori e le
naumachie (riproduzioni di battaglie navali). Venne
costruito con la pietra lavica dell’Etna e ricoperta da
marmi. A decorazione del portone metallico, che
permette l’accesso, venne recuperata una architrave su
cui fu incisa la scritta “ AMPHITHEATRUM INSIGNE”.
12. Livio Andronico
Livio Andronico
Nel 240 a. C., secondo la testimonianza di
Cicerone, sarebbe stata rappresentata per
la prima volta a Roma un’opera teatrale
composta da Livio Andronico: è l’inizio
ufficiale della letteratura latina. Non
sappiamo se la fabula fosse una tragedia o
una commedia, ma sappiamo che l’autore
coltivò entrambi i generi. Di lui ci rimane
qualche breve frammento e qualche titolo.
Divenuto famoso come autore di opere
teatrali, nel 207, nel pieno della seconda
guerra punica, venne incaricato di
comporre un inno propiziatorio in onore di
Giunone Regina.
13. LE GUERRE PUNICHE
PRIMA GUERRA
PUNICA
264-241 a.C.
SECONDA GUERRA
PUNICA
218-202 a.C.
TERZA GUERRA
PUNICA
149-146 a.C.
Roma crea la sua
prima flotta navale
Nella battaglia di Milazzo
sconfigge la flotta
cartaginese
Una prima e fallimentare
spedizione militare di
Roma anche in Nord Africa
Roma sconfigge
Cartagine e conquista
la Sicilia
Roma sottomise: i Galli, la
Sardegna e la Corsica
Annibale (generale
cartaginese) valicò le Alpi
con decine di elefanti
Rivolta dei Mercenari
241-238 a.C.
Annibale sconfisse i
Romani in Italia
202 a.C. battaglia di Zama i
Romani, con Publio Cornelio
Scipione, sconfiggono i
Cartaginesi.
Fine della guerra
149 a.C.
I Romani tornano in
Africa con l’esercito di
Scipione Emiliano
Roma ha il pieno
controllo del
Mediterraneo
146 a.C.
Cartagine conquistata e
completamente distrutta
Cartagine assediata
per 2 anni
Tra Roma e Cartagine per il
controllo del Mediterraneo
14.
15. Alcuni titoli:
• Amphitruo (Anfitrione)
• Asinaria (La commedia degli asini)
• Aulularia (La commedia della pentola)
• Bacchides (Le Bacchidi)
• Captivi (I prigionieri)
• Casina (La fanciulla del caso)
• Cistellaria (La commedia della cesta)
21. Biografia
PublioTerenzio è stato un commediografo romano, probabilmente di etnia
berbera, attivo a Roma dal 166 a.C. al 160 a.C.
Fu uno dei primi autori latini a introdurre il concetto di humanitas, elemento
caratterizzante del Circolo degli Scipioni.
Fu in stretti rapporti con il Circolo degli Scipioni e grazie a queste
frequentazioni apprese l'uso alto del latino. Durante la sua carriera di
commediografo venne accusato di plagio, tanto cheTerenzio stesso si
difese tramite le sue commedie.Morì mentre si trovava in viaggio in Grecia
nel 159 a.C., all'età di circa 26 anni.
[Circolo degli Scipioni]
22. Le commedie
Terenzio, infatti, praticava la contaminatio, ovvero
introduceva all'interno di una stessa commedia personaggi
ed episodi appartenenti a commedie diverse, anch'esse
comunque di origine greca
Terenzio scrisse soltanto 6 fabulae palliatae, basate più sul
contenuto che sull’azione scenica. Le sue opere non si limitano ad una
semplice traduzione e riproposizione degli originali greci.
[Verso del foglio 4 del Codex Vaticanus Latinus 3868, con un'immagine dell'Andria di
Terenzio.]
23. L'Hecyra ("La suocera") è ispirata da due commedie, una di
Apollodoro di Caristo e un'altra di Menandro. Fu
rappresentata per la prima volta nel 165 a.C. ma non ebbe
successo pur essendo recitata da Ambivio Turpione (l'attore
più famoso di quel tempo). Fu ripresentata nel 160 a.C. in
occasioni dei giochi funebri per Lucio Emilio Paolo con lo
stesso risultato dato che gli spettatori abbandonarono il teatro
preferendo assistere ad uno spettacolo di gladiatori. Sempre
nello stesso anno in occasioni dei ludi Romani fu
rappresentata nuovamente e ottenne successo. La commedia
presenta 2 prologhi e 5 atti.
Hecyra
24. Dèmea, ha due figli: Eschino e Ctesifone; fa adottare il primo dal
fratello Micione, mentre si occupa personalmente dell'educazione
del secondo. Micione educa il figlio adottivo con un metodo basato
sulla reciproca fiducia e liberalità; Demea, invece, educa il proprio
con il metodo tradizionale, basato sui principi del mos maiorum, il
costume degli antenati, e sull'esercizio della patria potestas,
l'autorità paterna. Eschino rapisce da una casa una citarista,
Bacchide, perché di lei si è innamorato il fratello, che per terrore del
padre non ha mai osato nulla per realizzare la sua storia d'amore.
Tuttavia, alla fine Dèmea decide di cambiare mentalità, rendendosi
conto che in questo modo è più facile guadagnarsi il rispetto e
l'amore dei figli. La commedia si conclude con il matrimonio di
Eschino e Panfila e con l'acquisto di Bacchide da parte di Ctesifone.
.
Adelphoe
25. Il vecchio Simone si è accordato con il vicino di casa Cremete
perché i loro figli, Panfilo e Filùmena, si sposino. Panfilo ha
però una relazione segreta con Glicerio, fanciulla da cui
attende un figlio e che tutti credono sorella dell'etera Criside.
Simone scopre la relazione del figlio solo in occasione del
funerale di Criside; profondamente irritato da questa
"ribellione", gli comunica l'imminenza delle nozze con
Filumena, nonostante Cremete abbia annullato l'accordo.
Intanto Carìno, amico di Panfilo, è innamorato di Filùmena. A
risolvere l'intricata situazione giunge Critone, un parente di
Crìside, il quale svela che non esiste alcun legame di parentela
tra Glicerio e Crìside e che Glicerio è figlia di Crèmete. Così
avviene un doppio matrimonio tra Pànfilo e Glicerio e Carìno e
Filùmena.
Andria
26. Phormio
Protagonista è il parassita Formione, che riesce
con vari stratagemmi a combinare l'unione dei due
cugini Fedria e Antifone con le due ragazze di cui
sono innamorati, una suonatrice di cetra e una
ragazza povera, che Antifone sposa in assenza del
padre. Alla fine si scopre che questa è la cugina di
Antifone e, per quanto riguarda la citarista, il
parassita riesce a ottenere il denaro per riscattarla.
27. Battaglia di Magnesia
Il 190 a.C. ,oltre ad essere l’anno di morte diTerenzio, segna l’inizio di una
dolorosa guerra che coinvolse truppe della Repubblica romana e della Dinastia
Seleucide di Siria. Si consumò nella pianura a nord di Magnesia ad Sipylum,
attualmente Manisa.
Le forze romane erano decisamente inferiori a quelle
seleucidi.
Lucio Cornelio Scipione, schierò l'esercito con le legioni
Le forze seleucidi erano composte da più di 70.000 uomini
Antioco perde conto i Romani, con i quali firmerà un
accordo di pace
28. •Gneo Nevio fu autore
di cothurnatae ma
anche di praetextae,
ossia di tragedie di
argomento romano,
nelle quali il
sentimento della
pietas familiare si
incontra con i valori
della civitas.
Il teatro a Roma durante l’Impero
29. Maschera teatrale romana, da Pompei
Due erano le possibilità:
1) Tragedie allestite secondo i canoni
tradizionali.
2) Non più vere e proprie
rappresentazioni teatrali, ma pubbliche
letture .
•In questo secondo caso le parti
cantate furono scorporate dal testo e
affidate all’esecuzione di un solista.
•Uditorio di intenditori.