Dati di tipo aperto: cosa cambia con la nuova Agenda Digitale italiana
1. Webinar dati.gov.it
Roma, 25/10/2012
Dati di tipo aperto: cosa
cambia con la nuova Agenda
digitale italiana
Lorenzo Benussi
lorenzo.benussi@gmail.com
twitter: lorenzobenussi
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2. chi sono
Advisor for Digital Policy of the
Minister of Education and Research
Research & Business Development
TOP-IX Consortium
Fellow, NEXA Centre for
Internet & Society
Polytechnic of Turin
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4. Ref: National Geographic http://ngm.nationalgeographic.com/big-idea/14/augmented-reality
un mondo di dati
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5. The value of metrics
• Data Hal Varian, Google’s Chief Economist
• Information
• Knowledge
• Value
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6. When I say that innovation is being democratized, I mean
that users of products and services—both firms and individual
consumers—are increasingly able to innovate for themselves.
(Democratizing Innovation, Eric Von Hippel)
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7. Miniere di informazioni pubbliche
• Il settore pubblico produce e
gestisce una grande quantità di
dati che possono generare
sviluppo economico, se
condivisi (app. 140 miliardi di €
all’anno in EU)
• I dati pubblici sono “materia
prima” per creare nuovi
strumenti e servizi innovativi
COURTESY/RON WHEELER. The 8,000-foot deep Homestake Gold
Mine in South Dakota is the site where scientists, including UC
Berkeley researchers, plan to construct the world's deepest research
center.
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8. Dati grezzi ora!
"... give us the unadulterated data, we want the data, we want
unadulterated data. We have to ask for raw data now."
Tim Berners-Lee, advisor data.gov.uk
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9. open data... panico
I. Qualità dei dati (riuscirò a garantire consistenza,
affidabilità, aggiornamento?)
II. Metadati e comprensione (i miei dati sono
comprensibili? e quanto costa renderli chiari al
pubblico?)
III. Impatto dei dati (alto, basso, assente? - come è
possibile incrementare l’impatto?)
IV. Dati pubblici utilizzati per business privati (è giusto, è
conveniente?)
V. Competizione dall’esterno della PA (mi ruberanno il
lavoro?)
VI. Trasparenza e controllo (mi controlleranno?)
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10. open data: niente panico
I. La qualità dei dati è un “mito” - non esiste in
assoluto, è un processo
II. Dei “buoni” metadati sono molto utili anche
all’interno della PA
III. Impatto: scegliere alcuni dataset “sexy” (sapete quali
sono ;)
IV. La competizione migliora il livello di servizio e
favorisce l’innovazione
V. L’utilizzo privato dei dati pubblici è una risorsa
VI. Trasparenza & controllo - essere trasparente ti
renderà sereno e felice (e comunque accadrà in ogni
caso) - transparency by design
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11. open data
in italia
l’Italia è più che una nazione
è una rete di città
è un sistema complesso
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12. open data in italia:
numeri e
distribuzione
geografica
fonte: dati.gov.it (settembre 2012)
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20. Leggi regionali
• Piemonte
• Lazio
• Provincia autonoma di
Trento
• Puglia
Proposte di legge:
• Basilicata, Campania, Sicilia,
Umbria, Lombardia, Friuli-
Venezia Giulia.
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24. Un piccolo comune:
Settimo Torinese
PROS
• comunità attiva localmente
• “forte” impegno politico
• soluzioni a problemi di tutti i
giorni
CONS
• ristretto numero di dati a
disposizione
• difficoltà a rendere l’attività
scalabile
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25. Grandi Comuni: Rome (Firenze, Milano)
PROS
• dati molto interessanti
• open data & comunità intelligenti
• soluzioni a problemi quotidiani
• forte commitement amministrativo e politico
CONS
• basso commitement amministrativo e politico
• limitata capacità discrezionale e di spesa
• mancanza di una strategia di “ingaggio”
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26. Regione Piemonte
PROS
• area geografica vasta e grandi quantità
di dati
• potere legislativo
• possibilità di definire e imporre
standard
CONS
• proprietà limitata sui dati (alcuni sono
dei comuni, altri della PA centrale, ecc.)
• distanza da problemi “quotidiani” dati.piemonte.it
• mancanza di una strategia politica
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27. Amministrazione centrale : MIUR
PROS
• grandi quantità di dati e “ricche” basi di
dati
• alto impatto
• standardizzazione e leadership
CONS
• utilizzi opportunistici (problemi politici)
• data storytelling
• cultura dei dati (giornali, società civile,
ecc.)
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28. open data italy
Open Data si sta diffondendo:
1. esistono molti portali ma ancora pochi
dati;
2. i dati disponibili sono spesso di medio/
bassa rilevanza, è necessario rilasciare
dati di reale “impatto”;
3. è importante migliorare il dialogo con la
comunità di imprese, professionisti e
cittadini (workshop e concorsi).
4. le norme sono fondamentali ma non
sufficienti, devono essere applicate e
praticate
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31. Modifiche Art. 52 (Accesso telematico e riutilizzo dei
dati delle pubbliche amministrazioni).
1. L’accesso telematico a dati, documenti e procedimenti e il
riutilizzo dei dati e documenti è disciplinato dai soggetti di cui
all’articolo 2, comma 2, secondo le disposizioni del presente
codice e nel rispetto della normativa vigente.
Entro 120 giorni dall’entrata in vigore del presente decreto-
legge, le pubbliche amministrazioni pubblicano nel proprio sito
web, all’interno della sezione «Trasparenza, valutazione e
merito» i regolamenti che disciplinano l’esercizio della facoltà
di accesso telematico [e] riutilizzo, compreso il catalogo
dei dati e dei metadati in loro possesso.
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32. Modifiche Art. 52 (Accesso telematico e riutilizzo dei
dati delle pubbliche amministrazioni).
2. I dati e i documenti che le amministrazioni
titolari pubblicano, con qualsiasi modalità, senza
l’espressa adozione di una licenza di cui all’articolo 2,
comma 1, lettera h), del decreto legislativo 24 gennaio 2006, n.
36, si intendono rilasciati come dati di tipo aperto ai
sensi all’arti- colo 68, comma 3, del presente Codice.
L’eventuale adozione di una licenza di cui al citato articolo 2,
comma 1, lettera h), è motivata ai sensi delle linee guida
nazionali di cui al comma 7
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33. Modifiche Art. 52 (Accesso telematico e riutilizzo dei
dati delle pubbliche amministrazioni).
3. Nella definizione dei capitolati o degli schemi dei
contratti di appalto relativi a prodotti e servizi che com-
portino la raccolta e la gestione di dati pubblici, le pubbliche
amministrazioni di cui all’articolo 2, comma 2, prevedono
clausole idonee a consentire l’accesso telematico e
il riutilizzo, da parte di persone fisiche e giuridiche, di tali dati,
dei metadati, degli schemi delle strutture di dati e delle relative
banche dati.
4. Le attività volte a garantire l’accesso telematico e il
riutilizzo dei dati delle pubbliche amministrazioni rientrano tra
i parametri di valutazione della performance
dirigenziale ai sensi dell’articolo 11, comma 9, del decreto
legislativo 27 ottobre 2009, n. 150.
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34. Modifiche Art. 52 (Accesso telematico e riutilizzo dei
dati delle pubbliche amministrazioni).
5. L’Agenzia per l’Italia digitale promuove le politiche di
valorizzazione del patrimonio informativo pubblico nazionale e attua le
disposizioni di cui al capo V del pre- sente Codice.
6. Entro il mese di febbraio di ogni anno l’Agenzia trasmette al
Presidente del Consiglio dei Ministri o al Ministro delegato per
l’innovazione tecnologica, che li approva entro il mese successivo, un’
Agenda nazionale in cui definisce contenuti e gli obiettivi delle
politiche di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico e un
rapporto annuale sullo stato del processo di valorizzazione in Italia;
tale rapporto è pubblicato in formato aperto sul sito istituzionale della
Presidenza del Consiglio dei Ministri.
8. Il Presidente del Consiglio o il Ministro delegato per
l’innovazione tecnologica riferisce annualmente al Parlamento
sullo stato di attuazione delle disposizioni del presente articolo.
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35. Modifiche Art. 52 (Accesso telematico e riutilizzo dei
dati delle pubbliche amministrazioni).
7. L’Agenzia definisce e aggiorna annualmente le linee guida
nazionali che individuano
gli standard tecnici, compresa la determinazione delle ontologie
dei servizi e dei dati,
le procedure e le modalità di attuazione delle disposizioni del
Capo V del presente Codice
con l’obiettivo di rendere il processo omogeneo a livello nazionale,
efficiente ed efficace. Le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo
2, comma 2, del presente Codice si uniforma- no alle suddette linee
guida.
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36. Modifiche Art. 68
3. Agli effetti del presente decreto legislativo si intende per [...] b) dati di
tipo aperto, i dati che presentano le seguenti caratteristiche:
1) sono disponibili secondo i termini di una licenza che ne
permetta l’utilizzo da parte di chiunque, anche per finalità
commerciali;
2) sono accessibili attraverso le tecnologie dell’informazione e della
comunicazione, ivi comprese le reti telematiche pubbliche e private, in
formati aperti ai sensi della lettera a), sono adatti all’utilizzo
automatico da parte di programmi per elaboratori e sono provvisti
dei relativi metadati;
3) sono resi disponibili gratuitamente attraverso le tecnologie
dell’informazione e della comunicazione, ivi comprese le reti telematiche
pubbliche e private, oppure sono resi disponibili ai costi marginali
sostenuti per la loro riproduzione e divulgazione. L’Agenzia per l’Italia
digitale può stabilire, con propria deliberazione, i casi eccezionali,
individuati secondo criteri oggettivi, trasparenti e verificabili, in cui essi
sono resi disponibili a tariffe superiori ai costi marginali.
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37. Ulteriori disposizioni
2. All’articolo 1, comma 1, dopo la lettera n), del decreto legislativo 7
marzo 2005, n. 82, è inserita la seguente:
«n-bis) Riutilizzo: uso del dato di cui all’articolo 2, comma 1, lettera
e), del decreto legislativo 24 gennaio 2006, n. 36;».
3. In sede di prima applicazione, i regolamenti di cui all’articolo 52,
comma 1, del citato decreto legislativo n. 82 del 2005, come sostituito
dal comma 1 del presente articolo, sono pubblicati entro 120 giorni dalla
data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-
legge. Con riferimento ai documenti e ai dati già pubblicati, la
disposizione di cui all’articolo 52, comma 2, del citato decreto legislativo
n. 82 del 2005, trova applicazione entro novanta giorni dalla data di
entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.
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38. Open Data richiedono norme adeguate e
“prospettiva”:
1. cambiano i sistemi informativi (big
data, linked data, ecc.)
2. cambiano i processi organizzativi
(informazione è organizzazione)
3. cambiano le dinamiche di mercato
(innovazione & competizione);
4. modificano le relazioni tra PA e
società civile (wikicrazia, government
as a platform).
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