2. Gaio Giulio Cesare Germanico (latino: Gaius Iulius Caesar Germanicus; Anzio, 31
agosto 12 – Roma, 24 gennaio 41) , meglio conosciuto come Gaio Cesare o Caligola, fu
il terzo imperatore romano, appartenente alla dinastia giulio-claudia, e regnò
dal 37 al 41. Le fonti storiche pervenute lo hanno reso noto per la sua
stravaganza, eccentricità e depravazione, tramandandone un'immagine di despota.
L'esiguità delle fonti fa comunque di Caligola il meno conosciuto di tutti gli imperatori
della dinastia. Fu assassinato da un gruppo di sue guardie.
3. La conoscenza di Caligola è limitata in quanto gli scritti di
Tacito relativi a questo imperatore sono andati perduti.
Le informazioni derivano principalmente da due
fonti, entrambe ostili, che hanno preferito raccontare
anedddoti piuttosto che le reali azioni di Caligola: Svetonio
e Dione Cassio.
Altre informazioni su Caligola si hanno da Seneca (1-
65), Filone di Alessandria (circa 30 a.C - 45 d.C.) e
Giuseppe Flavio (37-dopo il 100 d.C.).
Caligola regnò per 4 anni. Si trovò contro, come Nerone, il
senato e le classi più ricche. Fu molto amato dal popolo e
dai militari, che ricordavano le grandi imprese di suo padre
Germanico.
Venne ucciso, a 29 anni, in una congiura di palazzo, che
dopo 24 ore era terminata con la sconfitta dei senatori e la
condanna del suo assassino.
La tradizione narra che, per molto tempo, lo spirito di
Caligola rimase a vagare inquieto sull'Esquilino, dove era
stato frettolosamente sepolto dall'amico Erode
Agrippa, nipote di Erode il Grande.
4. Località: Impero Romano
Epoca: 12-41 d.C.
Famiglia :Giulio-Claudia
Le origini
Il 31 agosto del 12 d.C. nasce Gaio Giulio Cesare Germanico. Il luogo di nascita è controverso: Anzio,
Tivoli, Ambiotino nel territorio dei Treveri o un accampamento militare paterno.
Suo padre era il generale Gaio Giulio Cesare Germanico, nipote di Ottavia, sorella di Augusto. Era stato
adottato da Tiberio ed era destinato a divenire imperatore.
Sua madre era Agrippina Maggiore, figlia di Giulia, figlia di Augusto, nipote di Giulio Cesare.
Agrippina ebbe 9 figli, dei quali sei superarono l'infanzia: Caligola, Nerone, Druso, Agrippina Minore,
Drusilla e Livilla. Agrippina Minore sarebbe diventata moglie dell'imperatore Claudio e madre
dell'imperatore Nerone.
Il piccolo Gaio visse nell'accampamento militare e divenne il favorito delle truppe. Indossò l'uniforme dei
legionari e ricevette il soprannome di Caligola, diminutivo di caliga, il sandalo militare. Da grande avrebbe
odiato il soprannome.
Il padre Germanico morì all'età di 33 anni, forse vittima di un avvelenamento. Gaio aveva 7 anni.
Nel 27 Tiberio esiliò Agrippina ad Ercolano. Il quindicenne Caligola venne affidato alla bisavola Livia, la
moglie di Augusto e quando Livia morì, Caligola venne affidato alla nonna paterna Antonia Minore.
5. Tiberio inviò Agrippina, la madre di Caligola, in esilio a Pantadaria (odierna Ventotene) e Nerone, il
fratello maggiore, a Ponza.
Tiberio fece arrestare Druso, l'altro fratello di Caligola, e lo fece rinchiudere in un sotterraneo della
residenza imperiale sul Palatino.
Nel 31 Tiberio chiamò Caligola a Capri, che era diventata la residenza dell'imperatore. Caligola iniziò a
ricevere le prime cariche pubbliche.
Nel 31 il fratello Nerone morì a Ponza, apparentemente suicida.
Nel 33 il fratello Druso venne lasciato morire d'inedia da Tiberio. Il 18 ottobre dello stesso anno
moriva la madre Agrippina anch'essa d'inedia, ma suicida.
Nel 33 Caligola si sposò ad Anzio con Giunia Claudia, figlia di Marco Giunio Silano. La sposa sarebbe
morta durante la gravidanza.
A Capri Caligola divenne molto amico di Marco Giulio Agrippa, nipote di Erode il Grande. Agrippa è
passato alla storia con il nome di Erode Agrippa I, re di Giudea.
6. Il 16 marzo del 37 Tiberio morì a Miseno, in una villa costruita dal
generale Mario. Aveva 79 anni. CALIGOLA IMPERATORE
Caligola prese il controllo della situazione e organizzò la sua
ascesa: venne acclamato imperatore dai pretoriani e dalle truppe di
stanza a Miseno.
Il 28 marzo Caligola arrivò a Roma, accolto da una folla
festante, e si presentò davanti al senato che gli conferì la massima
autorità sullo stato. Caligola aveva 25 anni.
Caligola di dedicò alla politica orientale, affidando ad Agrippa il
regno della Giudea settentrionale e alla politica interna. Abolì il
reato di lesa maestà, un crimine dai contorni incerti.
Bruciò pubblicamente tutti i documenti e le lettere di coloro che
avevano contribuito alla rovina dei suoi familiari.
Sospese tutti i processi per lesa maestà e graziò tutti i condannati
all'esilio.
Caligola divenne console, insieme allo zio Claudio, il 1° luglio del
37. Lasciò la carica il 1° settembre. Tiberio Gemello, nipote di
Tiberio, venne adottato da Caligola.
Il senato annullò il testamento di Tiberio che lasciava l'eredità dei
suoi beni a Caligola e a Tiberio Gemello. Unico erede divenne
Caligola.
La malattia di Caligola
Nell'autunno del 37 Caligola si ammalò. Si sparse la voce che stesse
per morire. Ma in ottobre o novembre Caligola si riprese.
7. La congiura di Tiberio
Gemello
Alla fine del 37 Tiberio
Gemello, sospettato di aver
tramato contro Caligola
durante la sua malattia, si
suicidò. Fu sepolto nel
mausoleo di Augusto.
Verso la fine dell'anno 37
Caligola fece il suo secondo
matrimonio con Livia
Orestilla. Il matrimonio
durò poco e Orestilla venne
presto ripudiata.
Nel 38 Erode Agrippa partì
per raggiungere il suo regno.
I senatori, sempre ossequienti, approvarono immediatamente la richiesta di
Nell'autunno del 38
Caligola di reintrodurre il reato di lesa maestà e decretarono cerimonie annuali
Caligola si sposò con Lollia
per celebrarare la Clementia di Caligola.
Paolina.
Nella seconda metà del 39 Caligola divorziò da Lollia Paolina, accusata di
Il 1° gennaio 39 Caligola
sterilità, e si sposò con Milonia Cesonia. Pochi giorni dopo la cerimonia Cesonia
divenne console per la
partorì Giulia Drusilla.
seconda volta,ma dopo 30
A causa di conflitti con il senato, Caligola sostituì i consoli.
giorni Caligola si dimise.
Dopo aver sventato una pericolosa congiura politico-militare, Caligola partì da
Caligola fece un discorso
Mevania, nei pressi del Clitumno, per iniziare la campagna militare contro i
decisivo al senato.
britanni e i germani nell'autunno del 39.
8. La situazione della Britannia
La Britannia era stata invasa nel 55 e 54 a.C. da Cesare, che
aveva tuttavia abbandonato l'isola dopo aver concluso degli
accordi con le popolazioni locali, sottomesse a tributo.
In Germania, invece,i romani non avevano più ripreso
l'avanzata in Germania dopo Germanico. Nel 39
Caligola, figlio di Germanico, decise di riprendere l'opera del
padre.
Caligola arrivò a Lione, la capitale della Gallia e fu console
per la terza volta, ma poi si dimise. Il rinvio della invasione
della Britannia. A marzo del 40 Caligola rinviò l'invasione
della Britannia.Sarebbe stato Claudio a portare a compimento
l'invasione della Britannia nel 43-44.
Caligola non rientrò immediatamente a Roma, ma si recò in
Campania, dove rimase fino alla fine di agosto, quando rientrò
a Roma in occasione del suo compleanno.
Le minacce contro Caligola
I senatori continuarono a cospirare contro Caligola. Ci furono
alcuni attentati. Caligola fu costretto ad entrare in senato con
un corpo di guardia e a sedere su di uno scranno alto e ben
protetto.
Venne rafforzato anche il numero delle coorti pretorie portate
da nove a dodici.
Caligola affidò la sua sicurezza ad un corpo speciale composto
da Germani.
9. L'assassinio
Il 17 gennaio del 41 ebbero inizio i ludi palatini. Di
fronte al palazzo imperiale venne allestito un teatro
mobile. Gli spettatori erano migliaia. Il luogo molto
angusto. Difficile per le guardie del corpo controllare
e intervenire.
Caligola arrivò in teatro quando questo era già
pieno. Verso l'ora settima (intorno all'una), secondo
la sua abitudine si allontanò per fare un bagno e un
leggero pasto. Con Caligola erano lo zio Claudio, il
cognato Marco Vinicio e l'amico Valerio Asiatico.
I congiurati riuscirono a far cambiare percorso a
Caligola isolandolo dalla scorta che lo perse di vista.
All'interno di una stretta galleria Caligola incontrò
degli attori e si intrattenne a parlare con loro.
Poi improvvisamente Cassio Cherea, tribuno delle
coorti pretorie, lo colpì tra il collo e la spalla.
Caligola cercò di fuggire ma Cornelio
Sabino, anch'egli tribuno delle coorti pretorie, lo
raggiunse e lo colpì a morte. Gli unici a reagire
furono i lettighieri. Caligola fu colpito da non meno
di trenta pugnalate.
Non aveva ancora 29 anni e aveva regnato per meno
di 4 anni.
10. La fuga dei congiurati
I sorveglianti e le guardie del corpo bloccarono la
galleria verso il teatro. I congiurati fuggirono in
direzione dei palazzi imperiali.
La scorta germanica accorse e uccise immediatamente
alcuni dei cospiratori. Il medico Alcione, un altro
congiurato, fece fuggire molti dei ricercati con la
scusa di mandarli a prendere l'occorrente per curare i
feriti.
La strage della famiglia
Durante la fuga Cherea, non soddisfatto della morte
di Caligola, mandò il tribuno Lupo nel palazzo
imperiale ad uccidere Cesonia, la moglie
dell'imperatore. Poi fu la volta della piccola Drusilla,
la figlia di Caligola, che venne sfracellata contro una
parete.
Il funerale
Il corpo di Caligola venne trasportato nei giardini
Lamiani sull'Esquilino. Erode Agrippa, fedele oltre la
Arco di Caligola - Pompei morte all'amico, si occupò del funerale. Il corpo venne
cremato in fretta e sepolto in forma provvisoria.
Quando le sorelle tornarono dall'esilio diedero degna
sepoltura al fratello, forse nel mausoleo di Augusto.
11. Le reazioni
I consoli convocarono il senato. I senatori approvarono un
decreto in cui si accusava Caligola di una serie di crimini.
Intanto il popolo, addolorato per la morte
dell'imperatore, si assembrò nel foro e chiese di conoscere
gli autori dell'assassinio.
I senatori fecero trasportare sul Campidoglio il tesoro
pubblico, normalmente conservato nel tempio di Saturno
sito nel foro.
I pretoriani si riunirono e decisero di nominare imperatore
Claudio, lo zio di Caligola, trovato ancora in vita nel
palazzo imperiale.
Intanto Claudio aveva ricevuto la visita di Erode
Agrippa, dopo che questi aveva sepolto sull'Esquilino
Caligola.
Erode Agrippa informò Claudio della debolezza e
divisione che c'era nel senato. Tutte le truppe presenti a
Roma si unirono ai pretoriani. Il popolo circondò il senato
invocando Claudio imperatore.
I senatori compresero di aver perduto. In ventiquattro ore
il colpo di stato del senato era fallito.