La seconda lezione del Corso Comunicare la scienza di Antonio Massara approfondisce la net economy e le conseguenze della disintermediazione, sia nei business model che nelle modalità di condivisione delle storie. Il Piano Editoriale contempla tutte le opzioni di condivisione delle storie per tipo di contenuto, tempo e target.
Una nuova metafora per il ruolo della Seo, quella della magnetizzazione dei contenuti all'interno del grande pagliaio del web, aiuta la comprensione dei meccanismi alla base del Seo e del ruolo dei motori di ricerca. Viene inoltre illustrata la dinamica dei content lunghi, del blogging e la realtà degli ebook, veri strumenti di condivisione di storie lunghe.
4. business model
gutenberghiano
• un autore concepito come un eremita;
• un editore, produttore e businessman;
• un tipografo;
• una galassia di librerie sparse in tutto il
mondo;
• un popolo di lettori con gli interessi più
vari
10. disintermediazione:
conseguenze
• ci sei se produci fieno per tutti;
• local + global = glocal
• chi cerca, trova, ma è difficile;
• ogni pagliuzza è diversa dall’altra, ma appena ti
allontani tutto è uguale;
• tempo inesistente, tutto è sempre.
11. prima condizione
• produrre;
• 10.000 ore (Malcom Gladwell)
• le ore crescono, soprattutto
quando sbagli;
• l’esempio degli altri;
17. long tail
• prodotti, no tempo = il
pagliaio!
• notorietà, NON $ =
influencing!
• milioni di nicchie
• c’è posto per tutti quelli che
hanno un’identità
18. nel pagliaio
• abbiamo tanti aghi, grossi e piccoli, sono le
nostre storie;
• le pagliuzze siamo noi, poveri esseri umani
alla ricerca delle emozioni pungenti degli
aghi;
19. nel pagliaio
• gli aghi migliori hanno un polo magnetico;
• i bravi narratori creano un campo
magnetico che raggruppa e orienta gli aghi;
• le pagliuzze amano molti e precisi campi
magnetici; ce n’è per tutti i gusti: scienza,
religione, calcio, sport, porno, politica,
cronaca, collezionismo etc etc
20. nel pagliaio
• i bravi narratori creano un campo
magnetico che raggruppa e orienta gli aghi;
• il campo magnetizza con un’energia
misteriosa
21. emotone = energia di
campo
ondata
emozione
istantanea
aggregante
pro tempore
amore
istantaneo
22. nel pagliaio
l’emotone cerca l’emotivo (il
target)
l’emotivo cerca l’emotone
cioè
le notizie e gli argomenti trovano
coloro che sono interessati.
23. nel pagliaio: il target
tra le pagliuzze c’è il vostro target
ci vorrebbero due giorni per parlare del target e di
come relazionarsi
tutte le regole si sintetizzano in una sola: amate il
vostro target
se non potete amarlo, fate come Tars in
“Interstellar”: 90% di verità, 75% di umorismo.
24. nel pagliaio
il Piano editoriale è la storia
esecutiva di come creare un
campo magnetico e la
produzione di aghi, nel tempo.
Ricordate, il pagliaio è eterno.
25. nel pagliaio
oltre ai creatori di aghi ed
emotoni, nel pagliaio ci sono
degli strani animaletti
26. il pagliaio brulica di
Googli
Sono sensibili ai campi
magnetici degli Emotoni e li
seguono, raggruppando aghi.
Si chiamano Googli.
27. la Seo
Le Seo tratta dei modi di essere
visibili ai Googli.
Se buttiamo un solo ago non
magnetizzato, se il campo è
debole e l’Emotone inadeguato,
i Googli non lo troveranno mai.
28. cosa vedono i Googli
i Googli vedono
PAROLE
e
STORIE
L’algoritmo
di
Google
ha
cominciato
con
le
parole,
poi
è
passato
al
semantico,
cioè
interpreta
e
propone
le
storie.
Oggi
una
tag
vale
poco,
una
storia
vale
molto,
molte
storie
sono
un
campo
magnetico.
29. i Googli amano
• moltissimi aghi piccoli,
pochi grandi, tutti
magnetici;
• un grande campo
magnetico che li
abbraccia tutti (la storia
lunga)
30. tipi di aghi
• tweet
• facebook post
• whatsapp, bla
bla
• blog
• sito
• slides
• pitch
• video
• eventi
• ebook
• film
• sponsorship
• ….
31. non potete fare tutto
• per produrre tutti i tipi di aghi ci
vorrebbe una redazione da major
di Hollywood, lasciate stare;
• scegliete due social e il blog/sito,
poi passerete a quelli blu
nell’ambito del Piano Editoriale.
32. megatrends
• smartphone vs tablet
• computer portatili per imparare e
lavorare;
• Chrome Os
• Html5 vince; scrivete in html, tutto
è più facile
33. Piano Editoriale
La comunicazione in rete deve
essere PROGRAMMATA
• per digraph
• nel tempo
• nei mezzi.
Si fa predisponendo un
PIANO EDITORIALE
34. Piano Editoriale
• obiettivo
• target
• mezzi (se qualcuno prova solo a nominate Tv e Stampa,
me ne vado)
• date notevoli
• wording
• copy brevissimo, breve,
medio, lungo e lunghissimo
• condivisione attiva: planning
• feedback e interazione
36. PE target
• accademici
• alti
• bassi
• politici
• nazionali
• regionali
• amministratori pubblici
• europei
• locali
• appassionati del tema
• locali
• on line
• cultori della scienza
• locali
• on line
• scuola
• università
• popolazione
37. media
• tweet
• facebook post
• whatsapp, bla
bla
• blog
• sito
• newsletter
• slides
• pitch
• video
• eventi
• ebook
• film
• sponsorship
• …..
38. date notevoli
• Presentazioni
• convegni
• viaggi
• ospitalità
• meeting
importanti
• esperimenti
pianificati
• video trailer
• news letters
• call for papers
• etc
39. wording
Individuazione ed elencazione delle parole chiave
essenziali per la coerente narrativa dello
storytelling di progetto.
Il wording dovrà essere presente nella maggior
parte dei contenuti comunque condivisi, a
qualunque livello, e sarà presente nella semantica
per la Seo, tag compresi.
41. PE stat
• Google Analytics + newsletter feedback +
Slideshare stats
• Klout?
42. PE
• non importa se ve lo chiedono;
• non importa se ve lo fanno fare;
• non importa se lo dovete rivedere ogni
mese
SE comunicate, fatevi il vostro PE.
e tenete il wording
appeso alla parete quando scrivete
43. sito/blog
• un sito che cambia è come un solo
ago magnetizzato;
• un blog produce un’infinità di aghi,
tutti nel campo;
• potete produrre aghi piccoli e grandi
e metterli insieme in un digraph
grosso
44. blog
• Due principali piattaforme: Blogger
(Google) e Wordpress.
• Il blogging è un lavoro serio, non
cominciate se non avete in mente un
progetto a lungo termine.
• Una conversazione approfondita.
45. ebook
• l’ebook è un digraph dal content lungo;
• nato come imitazione del libro di carta, è
diventato multimediale e interattivo;
• può diventare il content di riferimento
(vision, mission, storia lunga etc etc);
• tecnicamente facile da fare, potenzialmente
a costo di produzione basso, può diventare
complesso e costoso come un film
47. ebook fisso e fluido
• ebook a formato fluido: testo e immagini che si
leggono per pagine o da scrolling con la
possibilità di cambiare font in natura e
dimensione; prevalenza del testo.
• ebook formato fisso: schermate fisse navigabili
per pagine; ottimo per ebook “quasi film”, il
testo è secondario.
48. ebook formati
• si contano più di 140 formati digitali
diversi, e altri ne stanno nascendo
• perché tutti gli editori di carta
pensano di diventare monopolisti
degli ebook
• hanno già perso la partita
49. iBook (apple)
• è un formato proprietario
• si realizzano con un software made in
Apple: iBook Author
• solo per IOS
• è il più usato per digraph “quasi film”
50. ePub 3.0
• è un formato per ebook-digraph
• nasce nel 2007
• è un “quasi standard”
• funziona con l’Html5 (Web!)
• sta vincendo nel formato “Fluido”
51. fare un ePub
• può essere semplicissimo o complicatissimo, in
funzione diretta della multimedialità contenuta
nell’opera e del software utilizzato per il montaggio:
• Software dedicati per computer (Mac, Windows, fra
poco App di Chrome),
• piattaforme on line di traduzione,
• piattaforme on line di montaggio,
• agenzie di editing, pubblicazione e servizi vari.
52. piattaforme on line di
“traduzione”
• molte piattaforme di distribuzione offrono la
possibilità di fare l’upload di un testo (word) e di
ottenere un epub (o altro) da pubblicare sulle stesse
piattaforme:
• Smashwords
• Amazon
• etc etc.
53. scrivere per schermi
❖ parole incolonnate (più poesia che prosa)
❖ aria, spazio, interazione “contro libro di carta”
❖ nel formato fluido
❖ font e dimensione del carattere le sceglie il lettore
❖ pagine o lettura per scorrimento (scrolling)
❖ Nel formato fisso:
❖ dimensione del carattere (pensare a smartphone vs tablet)
❖ slide più che pagine
54. elementi dell’ebook
• metadati:
• titolo
• autore/i
• editore/i
• breve testo
• colophon : autore, titolo, copyright anno, link a
blog o altre risorse autoriali;
• capitoli
• eventuali premesse, prefazioni e postfazioni
• immagini jpg o png;
55. template
• quasi tutti i software di edizione
(montaggio) funzionano utilizzando i
TEMPLATE
• il TEMPLATE è uno schema di grafica/
impaginazione che aiuta nella
redazione del Digraph. Una sorta di
“modulo precompilato”.
56. storyboard
• un ebook è una via di mezzo tra un film e un
libro di carta: occorre montarlo.
• a partire dal manoscritto (html) è opportuno
suddividere tutti gli elementi (testo, foto,
video) in singoli file e tenerli pronti per il
montaggio sul software;
• nei processi complessi è utile fare uno
storyboard.
57. in ambiente Mac
• Pages (in esportazione e solo testo)
(solo distribuzione Apple)
• iBookAuthor (fluidi e fissi) (solo
distribuzione Apple)
• Vellum (a pagamento per epub e
mobi)