2. Definizione
Apprendimento:
Cambiamento
relativamente
stabile
del
comportamento di un soggetto di fronte ad una specifica
situazione sperimentata ripetutamente (Cicogna, 2001)
L’apprendimento non si riferisce solo a conoscenze, capacità ma
anche atteggiamenti, valori e abitudini; riguarda perciò tutta la sfera
della personalità.
E’ influenzato da variabili personologiche, motivazionali e stati
emotivi del soggetto. Il problema delle differenze individuali.
3. Quali i paradigmi sperimentali?
Condizionamento Classico (Pavlov)
Condizionamento Operante (introdotto da Thorndike
ma sviluppato e “identificato” con Skinner)
Apprendimento Latente (Tolman)
Apprendimento Osservativo (Bandura)
4. Pavlov e il Condizionamento classico
Pavlov (1849-1936)
5. Condizionamento classico:paradigma
Situazione di partenza: Prima del condizionamento
SI
cibo
RI
salivazione
S neutro
campanello/luce…
Risposta fisiologica di tipo
riflesso, cioè automatica, mediata
dal sistema nervoso. I Riflessi
incondizionati
sono
risposte
innate agli stimoli.
Durante la fase di condizionamento (Acquisizione)
S neutro
campanello/luce…
SI
cibo
RI
salivazione
Dopo il Condizionamento
SC
campanello/luce…
RC Salivazione
(“secrezione psichica”)
6. I concetti-chiave di questo paradigma
Condizionamento classico (o rispondente o schema S-R): Il riflesso
condizionato può essere definito come la formazione di un nuovo
legame, o relazione fra uno stimolo ambientale e una determinata
reazione dell’organismo. Questo avviene sulla base dell’apprendimento
di una ASSOCIAZIONE fra due stimoli, neutro e incondizionato,
presentati in stretta contiguità temporale (il neutro precede
l’incondizionato).
Estinzione e recupero spontaneo: Dopo un
certo numero di prove nelle quali lo stimolo
condizionato non è seguito dallo stimolo
incondizionato la risposta acquisita si
estingue.
Ciò non significa però che l’associazione fra
gli stimoli sia annullata: fenomeno del
recupero spontaneo e del riapprendimento
(risparmio di apprendimento).
7. Generalizzazione: fenomeno di estensione delle risposte condizionate a
tutti gli stimoli molto simili a quello condizionato. Il processo di
generalizzazione è automatico.
Discriminazione: La capacità, appresa, di distinguere fra due stimoli
simili, così che la risposta condizionata venga elicitata solo per lo
stimolo originario. In questo caso occorre inibire la generalizzazione
automatica, sottoponendo il soggetto a una ulteriore procedura di
addestramento, che viene definita condizionamento discriminativo.
8. Il caso del Piccolo Albert: La paura appresa
Apprendimento, tramite condizionamento, di una risposta di
paura di fronte a stimoli originariamente neutri.
Esperimento di Watson e Rayner (1920):
Prima del condizionamento: la paura (RI) è provocata nei bambini da un
forte rumore (SI) e dalla improvvisa mancanza di appoggio (SI)
Durante il Condizionamento: Mentre il bambino sta giocando con un
piccolo animale (S neutro), viene presentato un forte rumore (SI). Il
bambino ha una reazione di paura.
Dopo il Condizionamento: reazione di paura alla vista dell’animale.
Successiva generalizzazione a stimoli simili.
Secondo questa impostazione le fobie e altre sintomatologie
nevrotiche si svilupperebbero in seguito a meccanismi associativi
riconducibili a quelli del condizionamento classico. I metodi clinici di
trattamento si basano su tecniche di DECONDIZIONAMENTO.
10. I concetti-chiave
L’apprendimento avviene per prove ed errori, ed è regolato da 2
leggi: la legge dell’esercizio e dell’effetto.
L’apprendimento migliora con l’esercizio e la ripetizione delle prove.
La probabilità che un comportamento venga messo in atto aumenta
se quel comportamento produce un effetto positivo.
La legge dell’effetto introduce il concetto chiave del
Condizionamento operante che sarà poi sviluppato da Skinner: gli
effetti (ricompensa o punizione) di una risposta operante
determinano la probabilità che quella risposta sia nuovamente
emessa.
12. Dispositivo sperimentale: Skinner’s box
Skinner (1930) ideò un nuovo
dispositivo: “la gabbia di Skinner”.
Si tratta di una gabbia con all’interno
una leva o un altro meccanismo su cui
l’animale può agire in modo da
produrre un preciso effetto (es. ricevere
un po’ di acqua o una pallina di cibo).
Le risposte sono registrate da un
dispositivo, in modo automatico e
cumulativo su una striscia di carta
scorrevole collegata alla gabbia, che
indica quante volte è stata premuta la
leva e a quali intervalli.
13. Concetti chiave di questo paradigma
Skinner introdusse una nuova terminologia:
-risposta operante: per indicare ogni comportamento che produce
un effetto sull’ambiente.
-rinforzo: effetto positivo o negativo del comportamento. L’effetto
del rinforzo varia a seconda della natura e della intensità del
rinforzo ma anche dell’intervallo di tempo che intercorre fra
risposta e rinforzo.
-condizionamento operante: processo con cui gli effetti di una
risposta operante modificano le probabilità che la stessa risposta
sia prodotta in futuro. L’apprendimento può essere descritto in
termini di variazione nel tasso di risposta. La frequenza di
emissione della risposta nell’unità di tempo è il parametro di misura
più utilizzato.
Al pari del condizionamento classico si ha una fase di acquisizione, una
estinzione (ma non è mai scomparsa assoluta!), recupero spontaneo,
generalizzazione e discriminazione.
14. I rinforzi
I rinforzi possono essere classificati in base a 3 criteri:
-la valenza sull’organismo: rinforzi positivi e negativi.
I rinforzi positivi sono conseguenze “soggettivamente” gradite e piacevoli.
I rinforzi negativi consistono nell’allontanamento o cessazione di uno
stiomolo spiacevole. DIVERSI dalla punizione in cui invece il
comportamento produce la comparsa di un evento spiacevole o la
scomparsa di uno piacevole.
-i bisogni sui quali agiscono, sulla base del quale si distinguono i
rinforzi primari e secondari. Quelli primari hanno valore per la
sopravvivenza e non sono appresi. Quelli secondari sono diventati
“rinforzi” in seguito ad apprendimento, perchè inizialmente erano
stimoli neutri (es. denaro, giudizio sociale, gli apprezzamenti).
-le modalità di somministrazione: continua o intermittente (parziale).
Nella vita quotidiana può accadere che una data risposta ottenga un
rinforzo soltanto saltuariamente. Si parla in questo caso di rinforzo
parziale, per distinguerlo da quello continuo. Skinner ha indicato 4
diversi
PROGRAMMI di rinforzo parziale con diversi effetti
sull’apprendimento.
15. Modellamento
Il modellamento per approssimazioni successive o shaping
consiste nel rinforzare ogni risposta che si approssima sempre di
più a quella desiderata, finchè quest’ultima non compare.
16. A confronto
Condizionamento Classico
Condizionamento operante
Si basa sulla associazione fra
due stimoli
L’organismo è più passivo
La risposta è elicitata
Si basa sull’associazione
risposta (emessa
spontaneamente) e rinforzo
Organismo più attivo
La risposta è spontanea
Processi comuni: estinzione, recupero spontaneo,
la generalizzazione e la discriminazione.
17. Tolman e l’ Apprendimento Latente
Esperimento di Tolman e Honzik (1930)
1 gruppo di topi (G1): rinforzo (cibo) quando uscivano dal labirinto
2 gruppo (G2): nessun rinforzo (cibo) quando uscivano dal labirinto
3 gruppo (G3): nessun rinforzo nei primi 10 giorni-rinforzo dall’ undicesimo.
G2
G1
G3
I topi del G1 apprendevano con
velocità superiore a quelli del
G2 e G3 MA a partire dal 12°
giorno (un giorno dopo la
introduzione del rinforzo) la
prestazione dei topi del G3
migliorò fino ad eguagliare e
addirittura superare quella dei
topi del G1.
18. Concetti chiave
Apprendimento Latente: Apprendimento e prestazione sono due
concetti distinti; l’apprendimento si verifica anche in assenza di
rinforzo ma non si traduce in prestazione manifesta (A. latente).
Il rinforzo-motivazione è necessario per tradurre
l’apprendimento in prestazione.
Mappa cognitiva: I topi messi nel labirinto apprendono una serie
organizzata di informazioni spaziali, come una mappa cognitiva
o rappresentazione mentale di del percorso da seguire.
19. Bandura e L’apprendimento osservativo
Nella teoria di A. Bandura (Teoria dell’apprendimento sociale, 1977),
indica il processo per cui un individuo può apprendere un determinato
comportamento osservandolo in un altro individuo (definito «modello»).
Questo processo è chiamato «modellamento» (modeling).
Si distingue dall'apprendimento per imitazione che indica l'acquisizione di
specifici atti comportamentali, mentre quello che è appreso in questo caso
è un modello generale di comportamento.