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Linee di sviluppo del Lean in Italia

                                   A cura di
                               Arnaldo Camuffo
Professore Ordinario di Organizzazione Aziendale, Università Bocconi, Milano
 Direttore Scientifico del Lean Enterprise Center of Italy, Fondazione CUOA
         Direttore Scientifico del Lean Experience Factory, Keymec
              Membro, Board of Directors, Lean Global Network
Contenuti

• Riflessioni sull’evoluzione del Lean Movement in Italia
• Made in Leanitaly: risultati ed evidenze empiriche
• Lean management, performance economico-finanziaria
  e generazione di valore
• Implicazioni strategiche e di politica industriale
• Proposte e prossimi passi
L’evoluzione storica del lean
     movement in Italia                                                                                                        Università attive
                                                                                                                               •Ca’ Foscari
                                          WCOM
                                           Efeso                    Pirelli                                                    •Padova
                          Shingo                                   Indesit                                                     •Udine
                         Monden                                    Ansaldo
                                                                                                        WCM
                                                                                                                               •Politecnico Milano
                       Schoenberger        TPM                                                                                 •Politecnico Torino
                                         Yamashina
                                                                                                                               •LIUC
                                           JMAC 1988
                                                                                                                               •Bocconi
   JMA                 JMAC
                                             Europe                                                      Lean Club varese
                                            Koudate                                                      Kart factory 2009

            Circoli qualità            TQM
                                                           FIAT                  FIAT               FIAT            FIAT
Toyota         1972 Snia              CWQC
                                                          Marentino              Melfi              FAPS            WCM
            1978 Ire IGNIS             1980s
                                                            1989                 1993               2001            2006
               Galgano                Galgano

                                                                                                McKinsey
                                                                                                                     LEF
                                                            Fabbrica             SKF                              Pordenone
                                        IMVP MIT
                                                            Integrata         Electrolux
                                           Lean
                                                              Telos            Merloni
                                        Production
                                                                                                     CLEC Lean club
                                                                       LEI- USA 1997                   CUOA 2006
                                                                      LEC/LEA-UK 1997
                                                        MIT LAI                             Finmeccanica
                                                                                               Alenia
                                                                    Boeing
                                                                                           Ducati
                                                                           Porsche
                                         Shingijutsu     Porsche          consulting                Brembo
                                                                                                           Porsche Akademies
                                                                                                                Bergamo

                                                                                                    Bonfiglioli

         1970                 1980                     1990                              2000                         2010
Esperienze “lean” di imprese italiane
sulle principali testate italiane 1990-2011




      Fonte: elaborazione su dati IlSole24Ore e Factiva
Distribuzione geografica delle esperienze “lean” riportate sulle
             principali testate italiane 1990-2011




                                  fonte: elaborazione su dati IlSole24Ore e Factiva
Distribuzione geografica e ripartizione dimensionale delle
esperienze “lean” riportate sulle principali testate italiane 1990-
                              2011




                                      fonte: elaborazione su dati IlSole24Ore e Factiva
Caratteristiche Lean movement in Italia
•   Deficit informativo
•   2 ondate
     –   Grande impresa (1990-1996)
     –   Piccola e media impresa (2006-2010)
•   Le grandi imprese hanno le problematiche tipiche note a livello globale
     –   Organizzazione per il lean e ambidexterity
     –   Processo di roll-out
     –   Sostenibilità dei risultati
•   Grande effervescenza a Nord e soprattutto nordest
•   Esposizione al lean tramite una molteplicità di canali di conoscenza (se non si entra in contatto, l’adozione è
    improbabile)
•   Riduzione costi, competitività, pressioni esterne sono il fattore di innesco (apertura e confronto all’esterno come
    evento scatenante)
•   Variabili organizzative e culturali facilitano l’adozione (leadership e orientamento al cambiamento/innovazione)
•   Società di consulenza come supporto prevalente all’introduzione del lean (insieme alla costituzione di un team
    interno)
•   VSM e 5S sono i primi tools introdotti
•   Difficoltà principali all’introduzione del lean in ambito culturale, organizzative e di gestione delle risorse umane
•   Non esiste una via unica al coinvolgimento del sindacato. Possono essere opportune strategie diverse anche in
    fasi diverse del progetto di trasformazione
Iniziative in atto In Italia
     per diffondere il lean thinking
a supporto delle piccole e medie imprese
Associazione           Denominazione               Presenza    Anno    Attività Svolte                  Partners
imprenditoriale        Centro/Iniziativa Lean      lean club   Avvio
territoriale

Confindustria Ancona Club Qualità                  si          2007    Percorso Teorico                 JMAC e CUOA Lean
                                                                                                        Enterprise Center

Confindustria Belluno Lean Enterprise Project      no          2007    Percorso Teorico/Pratico         CUOA Lean Enterprise
Dolomiti                                                                                                Center

Bergamo                Porsche Akademy             no          2008    Percorso Teorico                 Porsche Consulting

Confindustria Como     n.d.                        no          2009    Implementazione Tecniche         n.d.
                                                                       Kaizen
Confindustria Lecco    n.d.                        no          2006    Corsi di Formazione              Bonfiglioli Consulting e
                                                                                                        Autonomi

Confindustria          Club Innovatori             si          2010    Percorso Formativo               Bonfiglioli Consulting
Modena
Confindustria Monza    n.d.                        no          2010    Percorso Formativo               Paolo Bavutti
e Brianza
Associazione          Progetto “Lean               no          2006    Percorso Formativo               CUOA Lean Enterprise
Industriale di Novara Management” 2010                                                                  Center of Italy e Galgano

Unione Industriali     Lean Experience Factory     no          2010    Percorso Formativo               McKinsey
Pordenone
Associazione           Riorganizzarsi attraverso il no         2008    Percorso Formativo               J. Larco & Associates Inc.
Industriali Reggio     Lean Thinking
Emilia

Unindustria Treviso    Percorso di avvicinamento   no          2006    Percorso Formativo               CUOA Lean Enterprise
                       all’Organizzazione Snella                                                        Center

Unione degli           Lean Club                   si          2010    Attività didattica e formativa   Università Carlo Cattaneo-
Industriali Varese                                                                                      LIUC

Confindustria Vicenza Lean Enterprise Center of    si          2006    Attività didattiva e formativa   Lean Enterprise Institute,
                       Italy (fondazione Cuoa)                                                          Boston
I Lean Centers come knowledge intensive business services
• Centri o Istituti finalizzati al supporto dell’adozione del lean
  thinking nelle piccole imprese (equivalente funzionale di Toyota
  OMCD/TSSC)
    –   Ricerca
    –   Sensibilizzazione
    –   Formazione
    –   Assistenza
• Richiedono un nucleo di ingegneri o lean experts/agents che
  conoscano e abbiano applicato il lean thinking (investimenti, ruolo
  delle associazioni imprenditoriali e dei governi locali)
• Basati su “lean clubs” (equivalente delle supplier associations
  Jshuken groups Toyota)
• Richiedono investimenti specifici (no semplice outsourcing o
  intermediazione), indipendenza di azione (governance di eventuali
  conflitti di interesse), garanzia di qualificazione e competenza
  (certificazione)
I processi di Lean Transformation
nelle piccole e medie imprese in Italia:
          un’analisi empirica
Le aziende coinvolte nella ricerca
Distribuzione geografica del campione analizzato


                                                1
                  4
            2         3
                                            2
        3                          11



1                                       2
Lean Assessment

                                                          LEAN ASSESSMENT
                        Lean in strategic planning
                        Lean Strategy deployment                                      LEAN IN STRATEGY
• Il grado di           Change attitude
                        Management Commitment
  avanzamento nel       Management style
                                                                                 MANAGEMENT COMMITTMENT
  Lean journey è        Workforce Competences & Training
                        Workforce Empow. & Responsibility                        LEAN PEOPLE MANAGEMENT
  stato misurato        Workforce Rewards&Recognition
  utilizzando uno       Kaizen
                        Problem Solving
  specifico strumento                                                        CONTINUOUS IMPROVEMENT TOOLS
                        Visual management
                        Standardized Work
  di valutazione        Pull System
  composto da           Level Schedule
                        Continuous flow
  29 dimensioni         Takt time
  (scala 1-5)           Plant Layout
                        Shop floor layout
  raggruppate in 8      Man-machine separation
                                                                                         LEAN TOOLS
                        Defects detection and prevention (Pokayoke)
  aree.                 Stopping production policy (Andon)
                        5S
                        TPM
                        Set up reduction
                        Material Storage
                                                                                   MATERIAL MANAGEMENT
                        Material Containers
                        Supplier Pull
                                                                                   SUPPLIER MANAGEMENT
                        Lean Supply Chains
                        Product development                                       INNOVATION MANAGEMENT
                                                          Per gentile concessione di SDA Bocconi School of Management
Aspetti principali dell’implementazione

                                         LEAN IN
                                                                                    • Il legame con la
                                        STRATEGY
                                         5,00
                                                                                      strategia e l’impegno
             INNOVATION                  4,00
                                                                MANAGEMENT
                                                                                      del management
            MANAGEMENT
                                         3,00   2,98
                                                                COMMITTMENT           emergono come gli
                                                         3,03
                                                                                      elementi di maggiore
                                         2,00
                                 1,93                                                 rilevanza.
                                         1,00


         SUPPLIER                                                     LEAN PEOPLE
                                         0,00
       MANAGEMENT         1,98                           2,21         MANAGEMENT



                             2,29                      2,39                         • Emerge una certa
                                                2,44                                  difficoltà nel
                                                                 CONTINUOUS
             MATERIAL
            MANAGEMENT
                                                                IMPROVEMENT           promuovere l’adozione
                                                                   TOOLS
                                                                                      di logiche Lean nella
                                        LEAN TOOLS                                    gestione delle persone.


• L’estensione dei principi Lean al di
    fuori del manufacturing appare
       ancora molto circoscritta.
L’applicazione dei tools non è scontata

• Enfasi su
                                                   0,00   0,50   1,00   1,50   2,00   2,50   3,00
  riorganizzazione
  dello shop floor (cell       Shop floor layout

                            Stopping production
  layout)                         (Andon)

                                Continuous flow
• Alcuni strumenti
                                    Pull System
  generalmente ritenuti i
                                             5S
  basic della Lean (5S,                                                                             Assessment
                                                                                                    (valori medi)
  TPM, SMED) non sono              Plant Layout
                                                                                                    Dev std
  sempre applicati in          Set up reduction


  modo completo.                 Level Schedule


                                           TPM


• Particolarmente critica         Man-machine
                                   separation

  la valutazione                      Takt time

  sull’applicazione dei               Pokayoke

  concetti del takt time.
Tra i pionieri del lean
                           il gruppo dei Migliori è in fuga …

4,00                                                               • Il grado di
                                                                     avanzamento
                                                                     nell’adozione del
                                                                     Lean è assai
3,00                                                        3,03     differenziato tra
                                                                     Best (primo
                                                2,60
                                                                     quartile) e Poor
                                    2,38
                                                                     (ultimo quartile)
         Max
2,00
       Media        1,89

         Min



1,00
               4Q              3Q          2Q          1Q
… e il Migliore è molto più avanti del Peggiore

                   0,0   0,5   1,0   1,5   2,0   2,5   3,0   3,5   4,0   4,5   5,0
                                                                                             • Appare evidente la
                                                                                               diversità sul fronte
LEAN IN STRATEGY
                                                                                               dell’impegno del
  MANAGEMENT
  COMMITTMENT
                                                                                               management e della
                                                                                               convinzione con cui la
  LEAN PEOPLE
  MANAGEMENT                                                                                   Lean viene vista sotto il
   CONTINUOUS
  IMPROVEMENT                                                                        Best
                                                                                               profilo strategico.
     TOOLS
                                                                                     Worst
     LEAN TOOLS
                                                                                             • La differenza maggiore
                                                                                               non risiede
   MATERIAL
  MANAGEMENT                                                                                   nell’adozione dei tools
    SUPPLIER
  MANAGEMENT



  INNOVATION
  MANAGEMENT
Le principali evidenze (1)
• Tutte le aziende del campione sembrano molto
  “convinte” a livello strategico del processo avviato e lo
  testimoniano con l’elevato impegno del management
  nelle attività Lean (realtà o retorica?)
• Quando la strategia è permeata dal pensiero snello,
  risulta più elevato il grado di adesione intellettuale del
  management.
• Appare, invece, meno efficace il processo di
  trasformazione Lean nei confronti delle risorse umane.
• Estrema difficoltà nel creare sistemi di rewarding capaci
  di assicurare un chiaro legame con le attività Lean e i
  risultati conseguiti.
Le principali evidenze (2)

• Dalle valutazioni effettuate emerge ancora una forte
  focalizzazione sulla “fabbrica”.
• L’estensione dei principi Lean alle aree non strettamente
  manifatturiere (fornitori e sviluppo prodotto) è ancora
  limitata.
• L’implementazione di alcuni tool non è così scontata, c’è
  ancora molto da lavorare per raggiungere livelli di
  eccellenza anche in alcuni Lean basics
SVILUPPARE UNA TRASFORMAZIONE LEAN:
Quali caratteristiche dei sistemi di management

                                 Team di ricerca:
          Francesca Chiara, Università di Padova e Fondazione CUOA
            Fabrizio Gerli, Università di Venezia e Fondazione CUOA
 Chiara Paolino, Università Bocconi, SDA Bocconi e Università Cattolica, Milano
          Raffaele Secchi, Università Bocconi e SDA Bocconi, Milano
            Davide Weber, Università di Padova e Fondazione CUOA
Quali caratteristiche del sistema di management sono
   necessarie per sviluppare efficacemente una
                  trasformazione lean?

 Obiettivi:
    – Identificare le caratteristiche organizzative attivate nel processo
      di trasformazione lean
    – Identificare le caratteristiche organizzative distintive emerse
      nelle aziende più avanzate
Schema d’intervista: il percorso di trasformazione lean

    1. La fase di avvio dell’implementazione del lean
       management in azienda
    2. I primi risultati ottenuti
    3. Alcune specifiche situazioni in cui è stato
       conseguito un risultato significativo attraverso
       l’applicazione di strumenti di lean management




   39 ore di intervista registrata
   120 ore di codifica
   560 comportamenti organizzativi rilevati
Quali caratteristiche del sistema di management
 per gestire un processo di trasformazione lean?
               Orizzontalità organizzativa
               Responsabilità manageriale
               Valutazione dei processi
               Planning iterativo
               Polivalenza manageriale
               Sviluppo manageriale da gemba
               Fattualità decisionale
               Problem solving scientifico
               Sviluppo di standard
               Dissoluzione gerarchica
               Lentezza manageriale
               Insegnamento
               Apertura mentale
               Challenge

Fonte: Lean Survey Research Program, Lean Enterprise Institute, Boston;
Womack J., 2011, Gemba Walks
Lean dictionary /1
1. Orizzontalità organizzativa
Forte focus sul flusso orizzontale del valore attraverso molte organizzazioni, dalle materie prime al
cliente finale, esteso a tutta l’organizzazione.
2. Responsabilità manageriale
Chiara assegnazione di responsabilità manageriale da parte del superiore gerarchico,
particolarmente per risolvere problemi interfunzionali e orizzontali all’interno di organizzazioni
verticali (come Toyota) attribuendo autorità verticale.
3. Valutazione dei processi
I manager di linea sono giudicati in base allo stato del processo che governano, con rapidi feedback
loops con il management del livello superiore. “Se il processo è corretto i risultati saranno corretti”.
4. Planning iterativo
Pianificazione e direttive con feedback loops circolari, con capi che chiedono “Quale pensi che sia il
nostro problema?”, “Quali pensi che siano le potenziali soluzioni (contromisure)?” “Quale
contromisura pensi che dovremmo selezionare” “ Chi deve fare cosa e quando per testare (PDCA) la
contromisura?”
5. Polivalenza manageriale
Manager di linea su incarichi estesi, con profonda conoscenza di processo.
6. Sviluppo manageriale da Gemba
Tutti i manager sono sviluppati attraverso apprendimento interno nel gemba (ad es. con analisi A3
ripetitive) attraverso un confronto con i superiori nel corso della loro carriera.
7. Fattualità decisionale
Decisioni prese nel punto di creazione del valore, convertendo dati in fatti (“vai a vedere, chiedi
perché, mostra rispetto”).
Lean dictionary /2
8. Problem solving scientifico
Problem solving e miglioramento condotti da manager di linea che si assumono la responsabilità
quando necessario per team interfunzionali, con staff dedicati a problemi tecnici unici.
9. Sviluppo di standard
Standardizzazione delle attività condotta da manager di linea in collaborazione con i team di
lavoro, con auditing frequente.
10. Dissoluzione gerarchica
Rapporto tra numero di capi e numero di collaboratori che generano valore dovrebbe essere
fissato per supportare pienamente e rapidamente i bisogni del lavoro diretto, per massimizzare
l’efficienza e l’efficacia.
11. Lentezza manageriale
“Andare lenti” come mandato generale: “iniziare con il problema” e perseguire molte potenziali
contromisure in parallelo (con costi più alti e più tempo all’inizio, seguiti da minori costi, meno
tempo e clienti e dipendenti più contenti alla fine).
12. Insegnamento
I manager agiscono come insegnanti/istruttori e usano strumenti lean (processi sottostanti standard
work, A3, TWI, VSM, etc.) come katas per cambiare, formare e/o rendere flessibile la mentalità
delle persone.
13. Apertura mentale
I manager usano e mettono in pratica diversi katas (processi sottostanti standard work, A3, TWI,
VSM, etc.) per ottenere le informazioni necessarie per apprendere come risolvere i problemi.
14. Challenge
I manager facilitano l’auto-definizione di obiettivi in termini di condizioni/stati futuri sulla base della
implementazione della strategia e del valore per il cliente.
Modern vs Lean Management

              Orizzontalità organizzativa:

MODERN MANAGEMENT:             LEAN MANAGEMENT:
Forte focus sulle funzioni     Forte focus sul flusso
verticali e sui dipartimenti   orizzontale del valore
organizzativi, come            attraverso molte
meccanismi di                  organizzazioni, dalle materie
ottimizzazione e controllo     prime al cliente finale, esteso
                               a tutta l’organizzazione
Applicazione di scale di graduazione
Orizzontalità organizzativa:
 0. Forte focus sulle funzioni verticali e sui dipartimenti organizzativi,
come meccanismi di ottimizzazione e controllo



      2. Forte focus sul flusso orizzontale del valore interno
      e verso clienti o fornitori

          3. Forte focus sul flusso orizzontale del valore attraverso molte
          organizzazioni, dalle materie prime al cliente finale, relativamente
          a una o poche value stream

             4. Forte focus sul flusso orizzontale del valore attraverso molte
             organizzazioni, dalle materie prime al cliente finale,
             esteso a tutta l’organizzazione
Ampliamento delle caratteristiche analizzate
                            Orizzontalità organizzativa
                            Responsabilità manageriale
                            Valutazione dei processi
            Lean            Planning iterativo
            Survey          Polivalenza manageriale
            Research        Sviluppo manageriale da gemba
            Program -       Fattualità decisionale
                            Problem solving scientifico
            Lean
                            Sviluppo di standard
            Enterprise      Dissoluzione gerarchica
            Institute       Lentezza manageriale
                            Insegnamento
                            Apertura mentale
                            Challenge
                            Costruzione della motivazione
          Ulteriori         Influenza organizzativa
          caratteristiche   Contaminazione culturale
          tratte da         Determinazione al cambiamento
                            Progettazione organizzativa
          analisi
                            Uso di reti relazionali
          tematica          Costruzione dei team
Lean dictionary /3
15. COSTRUZIONE DELLA MOTIVAZIONE
Il progetto viene adeguatamente comunicato, vengono date informazioni di feedback e creati eventi
motivazionali.
16. INFLUENZA ORGANIZZATIVA / GESTIONE DEL POTERE
Vengono sviluppate azioni dirette e indirette finalizzate a creare le condizioni politiche interne per far
attecchire il progetto lean.
17. CONTAMINAZIONE CULTURALE
Attività di diffusione dell’approccio lean all’esterno (ad es. nella supply chain) anche mettendo a
disposizione il proprio know-how.
18. DETERMINAZIONE AL CAMBIAMENTO
Concentrare sforzi e investimenti su processi di significativo impatto (economico, di volumi, ecc.).
19. PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA
Sviluppo di soluzioni e processi organizzativi funzionali alla futura implementazione di soluzioni lean.
20. USO DI RETI RELAZIONALI
Costruzione e mantenimento di reti relazionali utili allo sviluppo del lean.
21. COSTRUZIONE DEI TEAM
Utilizzo di tecniche evolute per favorire il teamworking (ad es. action learning).
Esempio di codifica e analisi tematica /1
«Noi oggi, tutti i clienti nuovi che abbiamo, li agganciamo
praticamente per i concetti di fornitura lean. Siamo arrivati al
punto tale di studiare con il cliente il Kanban, l’asservimento
della sua linea di montaggio (…). Noi oggi vendiamo un sistema,
un servizio, un modo di portare le cose in linea»



 Orizzontalità organizzativa:
0. Forte focus sulle funzioni verticali e sui dipartimenti organizzativi, come
meccanismi di ottimizzazione e controllo
1. Forte focus sul solo flusso orizzontale del valore interno
2. Forte focus sul flusso orizzontale del valore interno e verso clienti o fornitori
3. Forte focus sul flusso orizzontale del valore attraverso molte organizzazioni, dalle
materie prime al cliente finale, relativamente a una o poche value stream
4. Forte focus sul flusso orizzontale del valore attraverso molte organizzazioni, dalle
materie prime al cliente finale, esteso a tutta l’organizzazione
Esempio di codifica e analisi tematica /2
 «Con quei fornitori, che non conoscevano l’approccio lean, siamo partiti
 con un codice pilota. Li abbiamo invitati in azienda e gli abbiamo detto:
 “guarda, questo è quello che stiamo facendo con altri fornitori, questo è
 il modo in cui funziona, questi sono i vantaggi per noi e questi i
 vantaggi per voi! Proviamo con un codice pilota, vediamo come va,
 tiriamo le somme su quello e poi vediamo di estenderlo gradualmente,
 in base a quello che è l’impegno che anche voi potete metterci!”. E non
 è stato semplice; si cercava di capire il problema, gli si diceva:
 “guardate noi come facciamo internamente, guardate, valutate…”»




Contaminazione culturale:
0. Ricerca di best practice con cui confrontarsi in contesti di business analoghi ai propri.
1.Ricerca di best practice con cui confrontarsi in contesti di business significativamente
diversi dai propri.
2. Apertura al confronto con altre realtà facendo e ricevendo visite aziendali.
3. Attività di diffusione dell’approccio lean all’esterno (ad es. nella supply chain)
 anche mettendo a disposizione il proprio know-how.
Le caratteristiche del sistema di management rilevate
Fattualità decisionale: un esempio


« La prima attività è stata quella di un’analisi sul campo: siamo andati a studiare il
processo con le logiche tipiche della mappatura del flusso del valore, per cogliere
la situazione reale e non quella fotografata dal sistema informativo. Siamo quindi
partiti su due, tre giornate, ci siamo passati tutto il flusso del valore di quell’attività
e abbiamo cominciato con matita e foglio di carta a segnarci i numeri. Poi
facevamo domande direttamente alle persone che lavoravano a quel processo:
“Quanti sono i pezzi?”, “Quant’è la scorta?”, “Chi è che ti dà l’informazione?”.
Siamo poi arrivati dal as is al to be! »


Decisioni prese nel punto di creazione del valore, convertendo dati in fatti
(“vai a vedere, chiedi perché, mostra rispetto”).
Costruzione della motivazione: un esempio

“Il big bang è stato nel momento in cui abbiamo avuto l’approvazione
dell’investimento per l’implementazione del progetto Lean e il Presidente stesso ha
lanciato il progetto attraverso una riunione organizzata in una particolare location
con tutti i dipendenti: fino all’ultimo operaio è stato spiegato il progetto dal
Presidente! Poi abbiamo continuato con delle riunioni a frequenza mensile, con dei
team briefing, per tenere tutti aggiornati, anche chi non era ancora direttamente
coinvolto. Era necessario tenere informata la struttura dei progressi, delle difficoltà,
dei successi e degli insuccessi.”

Il progetto viene adeguatamente comunicato, vengono date informazioni
di feedback e creati eventi motivazionali
Principal components analysis sulle caratteristiche
                         rilevate




1) LEAN ORGANIZATION 2) LEAN LEADERSHIP                  3) LEAN MINDSET
 Orizzontalità organizzativa   Challenge                 Planning iterativo
 Polivalenza manageriale       Costruzione motivazione   Problem solving scientifico
 Sviluppo di standard
                               Influenza organizzativa   Uso di reti relazionali
 Dissoluzione gerarchica
 Progettazione organizzativa

 Valutazione dei processi      Fattualità decisionale    Sviluppo manageriale da
 Insegnamento                  Apertura mentale          gemba
                               Costruzione dei team      Contaminazione culturale
Frequenza di rilevazione
       delle caratteristiche
in base alla dimensione aziendale




                                        Numero medio di caratteristiche
                                    emerse in base alla dimensione aziendale




                       LSRP - LEI

                   LSRP - LEI
Relazione tra caratteristiche del sistema di
management rilevate e score di Lean Assessment




                                       R2 = 0.454
                                       p = 0.002
                                         = 0.674
Le caratteristiche distintive
                                         Frequenze %         Mann Whitney U Test
                                       Freq.       Freq.
      Caratteristiche organizzative                          Z values
                                      Superior   Followers

Orizzontalità organizzativa            25,00      11,81       2,01**    DISTINTIVA
Responsabilità manageriale             22,22      11,11       0,92
Valutazione dei processi               33,33       -5,56      1,79**    DISTINTIVA
Planning iterativo                     27,78      20,37       0,37
Polivalenza manageriale                44,44       0,00       1,71**    DISTINTIVA
Sviluppo manageriale da gemba          20,33      14,83       0,09
Fattualità decisionale                 48,15      55,56       0,61
Problem solving scientifico            22,22      22,22       0,26
Sviluppo di standard                   29,63       3,70      2,53***    DISTINTIVA
Dissoluzione gerarchica                22,22       5,56       1,16
Lentezza manageriale                   22,22      44,44       1,25
Insegnamento                           33,33       5,56       1,52*     DISTINTIVA
Apertura mentale                       7,41        0,00       0,84
Challenge                              0,00       11,11       0,69
Costruzione della motivazione          30,56      22,22       0,63
Influenza organizzativa                20,37      27,78       0,86
Contaminazione culturale               25,03      26,92       0,27
Determinazione al cambiamento          24,03       3,69       2,01**    DISTINTIVA
Progettazione organizzativa            22,22      11,11       0,97
Uso di reti relazionali                13,89       8,33       0,70
Costruzione dei team                   16,67       0,00       2,24**    DISTINTIVA
In sintesi
• Relazione diretta tra caratteristiche del sistema di
  management e grado di snellezza dell’organizzazione
• Caratteristiche distintive:
   –   Orizzontalità organizzativa
   –   Valutazione dei processi
   –   Polivalenza manageriale
   –   Sviluppo di standard
   –   Insegnamento
   –   Determinazione al cambiamento
   –   Costruzione dei team
• In particolare, i fattori riferibili a Lean Organization e Lean
  Leadership risultano legati alla lean performance e
  complementari tra di loro
Investimenti in lean capabilities, performance
           economico-finanziaria e rapporti con le
                   istituzioni finanziarie*




* Sezione sviluppata in collaborazione con Edoardo Gardella e con il supporto di Tom Jackson
L’impatto del Lean Management sui driver di performance operativa
                                                                        Return on
  Return on Sales                 Turnover Operativo
                                                                     Invested Capital

        EBIT                             Fatturato                         EBIT
      Fatturato                      Capitale Investito              Capitale Investito
                            x              Netto            =              Netto
  Leve Operative:                   Leve Operative:                …miglioramenti di :
     Costi diretti                    Volumi                         Redditività
     Costi indiretti                  Throughput Rate                Solidità
     Costi di struttura               Asset tangibili
                                                                     Liquidità
     Qualità/Prezzo
                                                                     … e Crescita

Key financials di un’impresa che ha iniziato il processo di Lean Transformation
nell’anno 2000 raggiungendo livelli top nel settore




          Return on Sales             Turnover Operativo                      ROIC
Qual è il il contributo del Lean Management alla performance operativa

 Performance =         Settore     x    Strategia    x Organizzazione      +


                                            Lean Management

     ROICi        =   ROICsetto x ROICstrategia x        ROICorganizzazione +
                           re

                                                ROIClean

 calcolo dei flussi di cassa operativi associati al Lean Management
 ROIClean,t x Capitale Investito Nettot          x    (1- tax rate)             NOPATlean,t


NOPATlean,t   -       Investimentilean,t                   Flusso di Cassa Operativolean,t


Valore Creato dal Lean =               Flussi di Cassa Operativilean
Stima dei Flussi di Cassa generati dal Lean di un’impresa che ha iniziato il processo di
     Lean Transformation nell’anno 2000
    Flussi di Cassa Lean vs. Investimenti…
                                                                                                   • Ipotesi di cumulo e mantenimento dei
                                                                                                   miglioramenti conseguibili nei
                                                                                                   successivi esercizi
                                                                                                   • Effetto di crescita esponenziale del
                                                                                                   valore cumulato dei Flussi Lean

                                                                                                       …e Flussi di cassa cumulati




       • Investimenti pressoché costanti nei
       diversi esercizi
       • Primi flussi crescenti derivanti da
       iniziative “quick wins”
       • Momentaneo stallo, ma successivo
       ritorno al trend di crescita
Nota: il metodo di calcolo adottato non consente la stima dei Flussi di Cassa Lean relativi all’anno 2001, sebbene l’impresa abbia conseguito miglioramenti di performance a
fronte dei primi investimenti
Origine ed evoluzione dei Flussi di Cassa Lean in funzione degli investimenti
     Risultati degli investimenti in lean capability                   Possibile andamento della funzione di
                                                                  Yt             produzione del lean A crescente
      Sistema Lean               Yt = A x Lt x Kt                                                         + >1

                                                                                                          + =1
• Funzione di tipo Cobb-Douglas,con possibilità di                                                        + <1
fissare ex-ante la produttività dei fattori ( e ) o di
stimare ex-post
• Stima attraverso regressione lineare previa
linearizzazione con trasformazione logaritmica delle
variabili (dipendenti e indipendenti)                                                          L,K (cumulati)

Variabili della Funzione di Produzione del Lean Management                              Per l’azienda analizzata

Yt
          Flusso di Cassa Operativo annuale generato dal Lean nel periodo in esame,                1.134.505€
          stimato dal differenziale di ROIC                                                        (media 2002-09)
          Produttività totale del Lean Management, conseguente alla formazione
A         della Lean Capability, all’adozione del metodo Hoshin Kanri e al                              0,001
          commitment del management
Lt
          Investimenti in persone necessari per implementare il lean (training, KPO,                521.864€
          Kaizen week,..)                                                                          (media 2001-09)

Kt
          Investimenti in conoscenza e tecnologia lean (consulenti esterni, software,               232.787€
          layout produttivo,…)                                                                     (media 2001-09)

 ,        Contributo e produttività dei fattori alla creazione dei Flussi Lean                   1,081 e 0,529
                                                                                                                 45
Metodologie tradizionali di valutazione (NPV, Economic Profit) basate su DCF


    Caratteristiche degli investimenti in                       Ipotesi alla base dei metodi
    Lean Management:                                            tradizionali:
    • Asset intangibile (Lean Capability)                       • Assunzioni deterministiche circa i
    (Kogut e Kulatilaka 2001)
                                                                flussi in uscita (investimenti) e in
    • Investimenti successivi e                                 entrata (Copeland e Antikarov 2001)
    concatenati (Trigeorgis 1996)
                                                                • Valore finanziario del tempo
    • Path Dependency (Lander e Pinches                         minor “peso” dei flussi più distanti
    1998)
                                                                • Mancanza di flessibilità circa il
    • Miglioramenti progressivi dei
                                                                pattern di decisioni sottostante ai
    fattori che determinano i flussi lean
                                                                progetti in esame (Copeland, Koller e
    (A, , )                                                     Murrin 2000)
    • Capacità di adattare e calibrare
    piani e decisioni (Smit e Trigeorgis 2004)


                                    Flusso CassaLean,t - Investimentolean,t
     Valore Attuale Netto =                                                    =     928.159€
                                                (1 + Kasset)t

       • Sottostima del valore conseguibile con l’implementazione del Lean Management
• Scarsa precisione nel supportare le decisioni del management in fase di Lean Transformation
                      •Opportunità di passare al metodo delle opzioni reali
Implicazioni strategiche e di politica
             industriale
Le sfide a livello di
      sistema
 • Proseguire il processo di “evangelizzazione” attraverso la diffusione
   della conoscenza dei lean basics
 • Favorire il processo di selezione dei contenuti, delle iniziative e delle
   attività (consulenza, formazione, convegni) per non disperdere le
   risorse (certificazione e osservatorio nazionale)
 • Sviluppare nuovi contenuti (ricerca e nuovi prodotti formativi) in
   grado di cogliere le specificità del contesto italiano e di superare la
   “mitologia Toyota”
 • Consentire l’accesso al lean alle pmi attraverso la moltiplicazione dei
   lean clubs e lean centers (con garanzia di qualificazione dei servizi,
   indipendenza e non asservimento a interessi particolari)
 • Collegare i processi lean alla performance economico-finanziaria
   delle imprese e ai processi di finanziamento bancari
 • Coinvolgere il sindacato in percorsi di apprendimento e
   sperimentazione comuni
Potenziali rischi
 per le imprese
• Per i “neofiti”: partire con il piede sbagliato
    –   Scegliere male il consulente
    –   Non essere convinti
    –   Non conoscere ciò che si sta implementando
    –   Non essere disposti a investire e sbagliare
• Per chi è a livello intermedio: rimanere fermi in mezzo al guado
    –   Non ripensare strategia, prodotti, mercati
    –   Non avere pazienza sui risultati
    –   Non cambiare, dove necessario, management, modello organizzativo e stile di gestione
    –   Pensare che, una volta adottati i tools, il più sia fatto
    –   Pensare di essere diventati “esperti”
    –   Non dotarsi di una struttura interna
• Per chi è “avanzato”: crogiolarsi nell’autocompiacimento e nell’astrazione
    –   Limitarsi a gestire l’esistente
    –   Non promuovere obiettivi sfidanti
    –   Razionare gli investimenti
    –   Non ampliare l’applicazione del Lean a tutta l’impresa e a tutta la supply chain
Prossimi passi e
    proposte
• Sviluppare processo di benchmarking sulla base delle evidenze
  emerse dalla ricerca (lean assessment)
• Promuovere attività di coaching (CLEC) e peer review (club
  members) per il top management sullo stato di avanzamento della
  lean transformation
• Sviluppare sistema di valutazione del modello di leadership sulla
  base delle evidenze emerse dalla ricerca
• Sviluppare nuovi programmi formativi (in coerenza con LGN)

• Pubblicizzare la storia e le attività del lean club a livello
  internazionale
    – a partire da LEI transformation summit (Jacksonville, Florida, Marzo 2012)
    – attraverso
        • testimonianza su collaborative learning e video da realizzare presso le imprese del lean
          club e da presentare
        • Instant survey su total return di 5 anni di lean club

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Linee di sviluppo del lean in italia

  • 1. Linee di sviluppo del Lean in Italia A cura di Arnaldo Camuffo Professore Ordinario di Organizzazione Aziendale, Università Bocconi, Milano Direttore Scientifico del Lean Enterprise Center of Italy, Fondazione CUOA Direttore Scientifico del Lean Experience Factory, Keymec Membro, Board of Directors, Lean Global Network
  • 2. Contenuti • Riflessioni sull’evoluzione del Lean Movement in Italia • Made in Leanitaly: risultati ed evidenze empiriche • Lean management, performance economico-finanziaria e generazione di valore • Implicazioni strategiche e di politica industriale • Proposte e prossimi passi
  • 3. L’evoluzione storica del lean movement in Italia Università attive •Ca’ Foscari WCOM Efeso Pirelli •Padova Shingo Indesit •Udine Monden Ansaldo WCM •Politecnico Milano Schoenberger TPM •Politecnico Torino Yamashina •LIUC JMAC 1988 •Bocconi JMA JMAC Europe Lean Club varese Koudate Kart factory 2009 Circoli qualità TQM FIAT FIAT FIAT FIAT Toyota 1972 Snia CWQC Marentino Melfi FAPS WCM 1978 Ire IGNIS 1980s 1989 1993 2001 2006 Galgano Galgano McKinsey LEF Fabbrica SKF Pordenone IMVP MIT Integrata Electrolux Lean Telos Merloni Production CLEC Lean club LEI- USA 1997 CUOA 2006 LEC/LEA-UK 1997 MIT LAI Finmeccanica Alenia Boeing Ducati Porsche Shingijutsu Porsche consulting Brembo Porsche Akademies Bergamo Bonfiglioli 1970 1980 1990 2000 2010
  • 4. Esperienze “lean” di imprese italiane sulle principali testate italiane 1990-2011 Fonte: elaborazione su dati IlSole24Ore e Factiva
  • 5. Distribuzione geografica delle esperienze “lean” riportate sulle principali testate italiane 1990-2011 fonte: elaborazione su dati IlSole24Ore e Factiva
  • 6. Distribuzione geografica e ripartizione dimensionale delle esperienze “lean” riportate sulle principali testate italiane 1990- 2011 fonte: elaborazione su dati IlSole24Ore e Factiva
  • 7. Caratteristiche Lean movement in Italia • Deficit informativo • 2 ondate – Grande impresa (1990-1996) – Piccola e media impresa (2006-2010) • Le grandi imprese hanno le problematiche tipiche note a livello globale – Organizzazione per il lean e ambidexterity – Processo di roll-out – Sostenibilità dei risultati • Grande effervescenza a Nord e soprattutto nordest • Esposizione al lean tramite una molteplicità di canali di conoscenza (se non si entra in contatto, l’adozione è improbabile) • Riduzione costi, competitività, pressioni esterne sono il fattore di innesco (apertura e confronto all’esterno come evento scatenante) • Variabili organizzative e culturali facilitano l’adozione (leadership e orientamento al cambiamento/innovazione) • Società di consulenza come supporto prevalente all’introduzione del lean (insieme alla costituzione di un team interno) • VSM e 5S sono i primi tools introdotti • Difficoltà principali all’introduzione del lean in ambito culturale, organizzative e di gestione delle risorse umane • Non esiste una via unica al coinvolgimento del sindacato. Possono essere opportune strategie diverse anche in fasi diverse del progetto di trasformazione
  • 8. Iniziative in atto In Italia per diffondere il lean thinking a supporto delle piccole e medie imprese
  • 9. Associazione Denominazione Presenza Anno Attività Svolte Partners imprenditoriale Centro/Iniziativa Lean lean club Avvio territoriale Confindustria Ancona Club Qualità si 2007 Percorso Teorico JMAC e CUOA Lean Enterprise Center Confindustria Belluno Lean Enterprise Project no 2007 Percorso Teorico/Pratico CUOA Lean Enterprise Dolomiti Center Bergamo Porsche Akademy no 2008 Percorso Teorico Porsche Consulting Confindustria Como n.d. no 2009 Implementazione Tecniche n.d. Kaizen Confindustria Lecco n.d. no 2006 Corsi di Formazione Bonfiglioli Consulting e Autonomi Confindustria Club Innovatori si 2010 Percorso Formativo Bonfiglioli Consulting Modena Confindustria Monza n.d. no 2010 Percorso Formativo Paolo Bavutti e Brianza Associazione Progetto “Lean no 2006 Percorso Formativo CUOA Lean Enterprise Industriale di Novara Management” 2010 Center of Italy e Galgano Unione Industriali Lean Experience Factory no 2010 Percorso Formativo McKinsey Pordenone Associazione Riorganizzarsi attraverso il no 2008 Percorso Formativo J. Larco & Associates Inc. Industriali Reggio Lean Thinking Emilia Unindustria Treviso Percorso di avvicinamento no 2006 Percorso Formativo CUOA Lean Enterprise all’Organizzazione Snella Center Unione degli Lean Club si 2010 Attività didattica e formativa Università Carlo Cattaneo- Industriali Varese LIUC Confindustria Vicenza Lean Enterprise Center of si 2006 Attività didattiva e formativa Lean Enterprise Institute, Italy (fondazione Cuoa) Boston
  • 10. I Lean Centers come knowledge intensive business services • Centri o Istituti finalizzati al supporto dell’adozione del lean thinking nelle piccole imprese (equivalente funzionale di Toyota OMCD/TSSC) – Ricerca – Sensibilizzazione – Formazione – Assistenza • Richiedono un nucleo di ingegneri o lean experts/agents che conoscano e abbiano applicato il lean thinking (investimenti, ruolo delle associazioni imprenditoriali e dei governi locali) • Basati su “lean clubs” (equivalente delle supplier associations Jshuken groups Toyota) • Richiedono investimenti specifici (no semplice outsourcing o intermediazione), indipendenza di azione (governance di eventuali conflitti di interesse), garanzia di qualificazione e competenza (certificazione)
  • 11. I processi di Lean Transformation nelle piccole e medie imprese in Italia: un’analisi empirica
  • 12. Le aziende coinvolte nella ricerca
  • 13. Distribuzione geografica del campione analizzato 1 4 2 3 2 3 11 1 2
  • 14. Lean Assessment LEAN ASSESSMENT Lean in strategic planning Lean Strategy deployment LEAN IN STRATEGY • Il grado di Change attitude Management Commitment avanzamento nel Management style MANAGEMENT COMMITTMENT Lean journey è Workforce Competences & Training Workforce Empow. & Responsibility LEAN PEOPLE MANAGEMENT stato misurato Workforce Rewards&Recognition utilizzando uno Kaizen Problem Solving specifico strumento CONTINUOUS IMPROVEMENT TOOLS Visual management Standardized Work di valutazione Pull System composto da Level Schedule Continuous flow 29 dimensioni Takt time (scala 1-5) Plant Layout Shop floor layout raggruppate in 8 Man-machine separation LEAN TOOLS Defects detection and prevention (Pokayoke) aree. Stopping production policy (Andon) 5S TPM Set up reduction Material Storage MATERIAL MANAGEMENT Material Containers Supplier Pull SUPPLIER MANAGEMENT Lean Supply Chains Product development INNOVATION MANAGEMENT Per gentile concessione di SDA Bocconi School of Management
  • 15. Aspetti principali dell’implementazione LEAN IN • Il legame con la STRATEGY 5,00 strategia e l’impegno INNOVATION 4,00 MANAGEMENT del management MANAGEMENT 3,00 2,98 COMMITTMENT emergono come gli 3,03 elementi di maggiore 2,00 1,93 rilevanza. 1,00 SUPPLIER LEAN PEOPLE 0,00 MANAGEMENT 1,98 2,21 MANAGEMENT 2,29 2,39 • Emerge una certa 2,44 difficoltà nel CONTINUOUS MATERIAL MANAGEMENT IMPROVEMENT promuovere l’adozione TOOLS di logiche Lean nella LEAN TOOLS gestione delle persone. • L’estensione dei principi Lean al di fuori del manufacturing appare ancora molto circoscritta.
  • 16. L’applicazione dei tools non è scontata • Enfasi su 0,00 0,50 1,00 1,50 2,00 2,50 3,00 riorganizzazione dello shop floor (cell Shop floor layout Stopping production layout) (Andon) Continuous flow • Alcuni strumenti Pull System generalmente ritenuti i 5S basic della Lean (5S, Assessment (valori medi) TPM, SMED) non sono Plant Layout Dev std sempre applicati in Set up reduction modo completo. Level Schedule TPM • Particolarmente critica Man-machine separation la valutazione Takt time sull’applicazione dei Pokayoke concetti del takt time.
  • 17. Tra i pionieri del lean il gruppo dei Migliori è in fuga … 4,00 • Il grado di avanzamento nell’adozione del Lean è assai 3,00 3,03 differenziato tra Best (primo 2,60 quartile) e Poor 2,38 (ultimo quartile) Max 2,00 Media 1,89 Min 1,00 4Q 3Q 2Q 1Q
  • 18. … e il Migliore è molto più avanti del Peggiore 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 5,0 • Appare evidente la diversità sul fronte LEAN IN STRATEGY dell’impegno del MANAGEMENT COMMITTMENT management e della convinzione con cui la LEAN PEOPLE MANAGEMENT Lean viene vista sotto il CONTINUOUS IMPROVEMENT Best profilo strategico. TOOLS Worst LEAN TOOLS • La differenza maggiore non risiede MATERIAL MANAGEMENT nell’adozione dei tools SUPPLIER MANAGEMENT INNOVATION MANAGEMENT
  • 19. Le principali evidenze (1) • Tutte le aziende del campione sembrano molto “convinte” a livello strategico del processo avviato e lo testimoniano con l’elevato impegno del management nelle attività Lean (realtà o retorica?) • Quando la strategia è permeata dal pensiero snello, risulta più elevato il grado di adesione intellettuale del management. • Appare, invece, meno efficace il processo di trasformazione Lean nei confronti delle risorse umane. • Estrema difficoltà nel creare sistemi di rewarding capaci di assicurare un chiaro legame con le attività Lean e i risultati conseguiti.
  • 20. Le principali evidenze (2) • Dalle valutazioni effettuate emerge ancora una forte focalizzazione sulla “fabbrica”. • L’estensione dei principi Lean alle aree non strettamente manifatturiere (fornitori e sviluppo prodotto) è ancora limitata. • L’implementazione di alcuni tool non è così scontata, c’è ancora molto da lavorare per raggiungere livelli di eccellenza anche in alcuni Lean basics
  • 21. SVILUPPARE UNA TRASFORMAZIONE LEAN: Quali caratteristiche dei sistemi di management Team di ricerca: Francesca Chiara, Università di Padova e Fondazione CUOA Fabrizio Gerli, Università di Venezia e Fondazione CUOA Chiara Paolino, Università Bocconi, SDA Bocconi e Università Cattolica, Milano Raffaele Secchi, Università Bocconi e SDA Bocconi, Milano Davide Weber, Università di Padova e Fondazione CUOA
  • 22. Quali caratteristiche del sistema di management sono necessarie per sviluppare efficacemente una trasformazione lean? Obiettivi: – Identificare le caratteristiche organizzative attivate nel processo di trasformazione lean – Identificare le caratteristiche organizzative distintive emerse nelle aziende più avanzate
  • 23. Schema d’intervista: il percorso di trasformazione lean 1. La fase di avvio dell’implementazione del lean management in azienda 2. I primi risultati ottenuti 3. Alcune specifiche situazioni in cui è stato conseguito un risultato significativo attraverso l’applicazione di strumenti di lean management 39 ore di intervista registrata 120 ore di codifica 560 comportamenti organizzativi rilevati
  • 24. Quali caratteristiche del sistema di management per gestire un processo di trasformazione lean? Orizzontalità organizzativa Responsabilità manageriale Valutazione dei processi Planning iterativo Polivalenza manageriale Sviluppo manageriale da gemba Fattualità decisionale Problem solving scientifico Sviluppo di standard Dissoluzione gerarchica Lentezza manageriale Insegnamento Apertura mentale Challenge Fonte: Lean Survey Research Program, Lean Enterprise Institute, Boston; Womack J., 2011, Gemba Walks
  • 25. Lean dictionary /1 1. Orizzontalità organizzativa Forte focus sul flusso orizzontale del valore attraverso molte organizzazioni, dalle materie prime al cliente finale, esteso a tutta l’organizzazione. 2. Responsabilità manageriale Chiara assegnazione di responsabilità manageriale da parte del superiore gerarchico, particolarmente per risolvere problemi interfunzionali e orizzontali all’interno di organizzazioni verticali (come Toyota) attribuendo autorità verticale. 3. Valutazione dei processi I manager di linea sono giudicati in base allo stato del processo che governano, con rapidi feedback loops con il management del livello superiore. “Se il processo è corretto i risultati saranno corretti”. 4. Planning iterativo Pianificazione e direttive con feedback loops circolari, con capi che chiedono “Quale pensi che sia il nostro problema?”, “Quali pensi che siano le potenziali soluzioni (contromisure)?” “Quale contromisura pensi che dovremmo selezionare” “ Chi deve fare cosa e quando per testare (PDCA) la contromisura?” 5. Polivalenza manageriale Manager di linea su incarichi estesi, con profonda conoscenza di processo. 6. Sviluppo manageriale da Gemba Tutti i manager sono sviluppati attraverso apprendimento interno nel gemba (ad es. con analisi A3 ripetitive) attraverso un confronto con i superiori nel corso della loro carriera. 7. Fattualità decisionale Decisioni prese nel punto di creazione del valore, convertendo dati in fatti (“vai a vedere, chiedi perché, mostra rispetto”).
  • 26. Lean dictionary /2 8. Problem solving scientifico Problem solving e miglioramento condotti da manager di linea che si assumono la responsabilità quando necessario per team interfunzionali, con staff dedicati a problemi tecnici unici. 9. Sviluppo di standard Standardizzazione delle attività condotta da manager di linea in collaborazione con i team di lavoro, con auditing frequente. 10. Dissoluzione gerarchica Rapporto tra numero di capi e numero di collaboratori che generano valore dovrebbe essere fissato per supportare pienamente e rapidamente i bisogni del lavoro diretto, per massimizzare l’efficienza e l’efficacia. 11. Lentezza manageriale “Andare lenti” come mandato generale: “iniziare con il problema” e perseguire molte potenziali contromisure in parallelo (con costi più alti e più tempo all’inizio, seguiti da minori costi, meno tempo e clienti e dipendenti più contenti alla fine). 12. Insegnamento I manager agiscono come insegnanti/istruttori e usano strumenti lean (processi sottostanti standard work, A3, TWI, VSM, etc.) come katas per cambiare, formare e/o rendere flessibile la mentalità delle persone. 13. Apertura mentale I manager usano e mettono in pratica diversi katas (processi sottostanti standard work, A3, TWI, VSM, etc.) per ottenere le informazioni necessarie per apprendere come risolvere i problemi. 14. Challenge I manager facilitano l’auto-definizione di obiettivi in termini di condizioni/stati futuri sulla base della implementazione della strategia e del valore per il cliente.
  • 27. Modern vs Lean Management Orizzontalità organizzativa: MODERN MANAGEMENT: LEAN MANAGEMENT: Forte focus sulle funzioni Forte focus sul flusso verticali e sui dipartimenti orizzontale del valore organizzativi, come attraverso molte meccanismi di organizzazioni, dalle materie ottimizzazione e controllo prime al cliente finale, esteso a tutta l’organizzazione
  • 28. Applicazione di scale di graduazione Orizzontalità organizzativa: 0. Forte focus sulle funzioni verticali e sui dipartimenti organizzativi, come meccanismi di ottimizzazione e controllo 2. Forte focus sul flusso orizzontale del valore interno e verso clienti o fornitori 3. Forte focus sul flusso orizzontale del valore attraverso molte organizzazioni, dalle materie prime al cliente finale, relativamente a una o poche value stream 4. Forte focus sul flusso orizzontale del valore attraverso molte organizzazioni, dalle materie prime al cliente finale, esteso a tutta l’organizzazione
  • 29. Ampliamento delle caratteristiche analizzate Orizzontalità organizzativa Responsabilità manageriale Valutazione dei processi Lean Planning iterativo Survey Polivalenza manageriale Research Sviluppo manageriale da gemba Program - Fattualità decisionale Problem solving scientifico Lean Sviluppo di standard Enterprise Dissoluzione gerarchica Institute Lentezza manageriale Insegnamento Apertura mentale Challenge Costruzione della motivazione Ulteriori Influenza organizzativa caratteristiche Contaminazione culturale tratte da Determinazione al cambiamento Progettazione organizzativa analisi Uso di reti relazionali tematica Costruzione dei team
  • 30. Lean dictionary /3 15. COSTRUZIONE DELLA MOTIVAZIONE Il progetto viene adeguatamente comunicato, vengono date informazioni di feedback e creati eventi motivazionali. 16. INFLUENZA ORGANIZZATIVA / GESTIONE DEL POTERE Vengono sviluppate azioni dirette e indirette finalizzate a creare le condizioni politiche interne per far attecchire il progetto lean. 17. CONTAMINAZIONE CULTURALE Attività di diffusione dell’approccio lean all’esterno (ad es. nella supply chain) anche mettendo a disposizione il proprio know-how. 18. DETERMINAZIONE AL CAMBIAMENTO Concentrare sforzi e investimenti su processi di significativo impatto (economico, di volumi, ecc.). 19. PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA Sviluppo di soluzioni e processi organizzativi funzionali alla futura implementazione di soluzioni lean. 20. USO DI RETI RELAZIONALI Costruzione e mantenimento di reti relazionali utili allo sviluppo del lean. 21. COSTRUZIONE DEI TEAM Utilizzo di tecniche evolute per favorire il teamworking (ad es. action learning).
  • 31. Esempio di codifica e analisi tematica /1 «Noi oggi, tutti i clienti nuovi che abbiamo, li agganciamo praticamente per i concetti di fornitura lean. Siamo arrivati al punto tale di studiare con il cliente il Kanban, l’asservimento della sua linea di montaggio (…). Noi oggi vendiamo un sistema, un servizio, un modo di portare le cose in linea» Orizzontalità organizzativa: 0. Forte focus sulle funzioni verticali e sui dipartimenti organizzativi, come meccanismi di ottimizzazione e controllo 1. Forte focus sul solo flusso orizzontale del valore interno 2. Forte focus sul flusso orizzontale del valore interno e verso clienti o fornitori 3. Forte focus sul flusso orizzontale del valore attraverso molte organizzazioni, dalle materie prime al cliente finale, relativamente a una o poche value stream 4. Forte focus sul flusso orizzontale del valore attraverso molte organizzazioni, dalle materie prime al cliente finale, esteso a tutta l’organizzazione
  • 32. Esempio di codifica e analisi tematica /2 «Con quei fornitori, che non conoscevano l’approccio lean, siamo partiti con un codice pilota. Li abbiamo invitati in azienda e gli abbiamo detto: “guarda, questo è quello che stiamo facendo con altri fornitori, questo è il modo in cui funziona, questi sono i vantaggi per noi e questi i vantaggi per voi! Proviamo con un codice pilota, vediamo come va, tiriamo le somme su quello e poi vediamo di estenderlo gradualmente, in base a quello che è l’impegno che anche voi potete metterci!”. E non è stato semplice; si cercava di capire il problema, gli si diceva: “guardate noi come facciamo internamente, guardate, valutate…”» Contaminazione culturale: 0. Ricerca di best practice con cui confrontarsi in contesti di business analoghi ai propri. 1.Ricerca di best practice con cui confrontarsi in contesti di business significativamente diversi dai propri. 2. Apertura al confronto con altre realtà facendo e ricevendo visite aziendali. 3. Attività di diffusione dell’approccio lean all’esterno (ad es. nella supply chain) anche mettendo a disposizione il proprio know-how.
  • 33. Le caratteristiche del sistema di management rilevate
  • 34. Fattualità decisionale: un esempio « La prima attività è stata quella di un’analisi sul campo: siamo andati a studiare il processo con le logiche tipiche della mappatura del flusso del valore, per cogliere la situazione reale e non quella fotografata dal sistema informativo. Siamo quindi partiti su due, tre giornate, ci siamo passati tutto il flusso del valore di quell’attività e abbiamo cominciato con matita e foglio di carta a segnarci i numeri. Poi facevamo domande direttamente alle persone che lavoravano a quel processo: “Quanti sono i pezzi?”, “Quant’è la scorta?”, “Chi è che ti dà l’informazione?”. Siamo poi arrivati dal as is al to be! » Decisioni prese nel punto di creazione del valore, convertendo dati in fatti (“vai a vedere, chiedi perché, mostra rispetto”).
  • 35. Costruzione della motivazione: un esempio “Il big bang è stato nel momento in cui abbiamo avuto l’approvazione dell’investimento per l’implementazione del progetto Lean e il Presidente stesso ha lanciato il progetto attraverso una riunione organizzata in una particolare location con tutti i dipendenti: fino all’ultimo operaio è stato spiegato il progetto dal Presidente! Poi abbiamo continuato con delle riunioni a frequenza mensile, con dei team briefing, per tenere tutti aggiornati, anche chi non era ancora direttamente coinvolto. Era necessario tenere informata la struttura dei progressi, delle difficoltà, dei successi e degli insuccessi.” Il progetto viene adeguatamente comunicato, vengono date informazioni di feedback e creati eventi motivazionali
  • 36. Principal components analysis sulle caratteristiche rilevate 1) LEAN ORGANIZATION 2) LEAN LEADERSHIP 3) LEAN MINDSET Orizzontalità organizzativa Challenge Planning iterativo Polivalenza manageriale Costruzione motivazione Problem solving scientifico Sviluppo di standard Influenza organizzativa Uso di reti relazionali Dissoluzione gerarchica Progettazione organizzativa Valutazione dei processi Fattualità decisionale Sviluppo manageriale da Insegnamento Apertura mentale gemba Costruzione dei team Contaminazione culturale
  • 37. Frequenza di rilevazione delle caratteristiche in base alla dimensione aziendale Numero medio di caratteristiche emerse in base alla dimensione aziendale LSRP - LEI LSRP - LEI
  • 38. Relazione tra caratteristiche del sistema di management rilevate e score di Lean Assessment R2 = 0.454 p = 0.002 = 0.674
  • 39. Le caratteristiche distintive Frequenze % Mann Whitney U Test Freq. Freq. Caratteristiche organizzative Z values Superior Followers Orizzontalità organizzativa 25,00 11,81 2,01** DISTINTIVA Responsabilità manageriale 22,22 11,11 0,92 Valutazione dei processi 33,33 -5,56 1,79** DISTINTIVA Planning iterativo 27,78 20,37 0,37 Polivalenza manageriale 44,44 0,00 1,71** DISTINTIVA Sviluppo manageriale da gemba 20,33 14,83 0,09 Fattualità decisionale 48,15 55,56 0,61 Problem solving scientifico 22,22 22,22 0,26 Sviluppo di standard 29,63 3,70 2,53*** DISTINTIVA Dissoluzione gerarchica 22,22 5,56 1,16 Lentezza manageriale 22,22 44,44 1,25 Insegnamento 33,33 5,56 1,52* DISTINTIVA Apertura mentale 7,41 0,00 0,84 Challenge 0,00 11,11 0,69 Costruzione della motivazione 30,56 22,22 0,63 Influenza organizzativa 20,37 27,78 0,86 Contaminazione culturale 25,03 26,92 0,27 Determinazione al cambiamento 24,03 3,69 2,01** DISTINTIVA Progettazione organizzativa 22,22 11,11 0,97 Uso di reti relazionali 13,89 8,33 0,70 Costruzione dei team 16,67 0,00 2,24** DISTINTIVA
  • 40. In sintesi • Relazione diretta tra caratteristiche del sistema di management e grado di snellezza dell’organizzazione • Caratteristiche distintive: – Orizzontalità organizzativa – Valutazione dei processi – Polivalenza manageriale – Sviluppo di standard – Insegnamento – Determinazione al cambiamento – Costruzione dei team • In particolare, i fattori riferibili a Lean Organization e Lean Leadership risultano legati alla lean performance e complementari tra di loro
  • 41. Investimenti in lean capabilities, performance economico-finanziaria e rapporti con le istituzioni finanziarie* * Sezione sviluppata in collaborazione con Edoardo Gardella e con il supporto di Tom Jackson
  • 42. L’impatto del Lean Management sui driver di performance operativa Return on Return on Sales Turnover Operativo Invested Capital EBIT Fatturato EBIT Fatturato Capitale Investito Capitale Investito x Netto = Netto Leve Operative: Leve Operative: …miglioramenti di : Costi diretti Volumi Redditività Costi indiretti Throughput Rate Solidità Costi di struttura Asset tangibili Liquidità Qualità/Prezzo … e Crescita Key financials di un’impresa che ha iniziato il processo di Lean Transformation nell’anno 2000 raggiungendo livelli top nel settore Return on Sales Turnover Operativo ROIC
  • 43. Qual è il il contributo del Lean Management alla performance operativa Performance = Settore x Strategia x Organizzazione + Lean Management ROICi = ROICsetto x ROICstrategia x ROICorganizzazione + re ROIClean calcolo dei flussi di cassa operativi associati al Lean Management ROIClean,t x Capitale Investito Nettot x (1- tax rate) NOPATlean,t NOPATlean,t - Investimentilean,t Flusso di Cassa Operativolean,t Valore Creato dal Lean = Flussi di Cassa Operativilean
  • 44. Stima dei Flussi di Cassa generati dal Lean di un’impresa che ha iniziato il processo di Lean Transformation nell’anno 2000 Flussi di Cassa Lean vs. Investimenti… • Ipotesi di cumulo e mantenimento dei miglioramenti conseguibili nei successivi esercizi • Effetto di crescita esponenziale del valore cumulato dei Flussi Lean …e Flussi di cassa cumulati • Investimenti pressoché costanti nei diversi esercizi • Primi flussi crescenti derivanti da iniziative “quick wins” • Momentaneo stallo, ma successivo ritorno al trend di crescita Nota: il metodo di calcolo adottato non consente la stima dei Flussi di Cassa Lean relativi all’anno 2001, sebbene l’impresa abbia conseguito miglioramenti di performance a fronte dei primi investimenti
  • 45. Origine ed evoluzione dei Flussi di Cassa Lean in funzione degli investimenti Risultati degli investimenti in lean capability Possibile andamento della funzione di Yt produzione del lean A crescente Sistema Lean Yt = A x Lt x Kt + >1 + =1 • Funzione di tipo Cobb-Douglas,con possibilità di + <1 fissare ex-ante la produttività dei fattori ( e ) o di stimare ex-post • Stima attraverso regressione lineare previa linearizzazione con trasformazione logaritmica delle variabili (dipendenti e indipendenti) L,K (cumulati) Variabili della Funzione di Produzione del Lean Management Per l’azienda analizzata Yt Flusso di Cassa Operativo annuale generato dal Lean nel periodo in esame, 1.134.505€ stimato dal differenziale di ROIC (media 2002-09) Produttività totale del Lean Management, conseguente alla formazione A della Lean Capability, all’adozione del metodo Hoshin Kanri e al 0,001 commitment del management Lt Investimenti in persone necessari per implementare il lean (training, KPO, 521.864€ Kaizen week,..) (media 2001-09) Kt Investimenti in conoscenza e tecnologia lean (consulenti esterni, software, 232.787€ layout produttivo,…) (media 2001-09) , Contributo e produttività dei fattori alla creazione dei Flussi Lean 1,081 e 0,529 45
  • 46. Metodologie tradizionali di valutazione (NPV, Economic Profit) basate su DCF Caratteristiche degli investimenti in Ipotesi alla base dei metodi Lean Management: tradizionali: • Asset intangibile (Lean Capability) • Assunzioni deterministiche circa i (Kogut e Kulatilaka 2001) flussi in uscita (investimenti) e in • Investimenti successivi e entrata (Copeland e Antikarov 2001) concatenati (Trigeorgis 1996) • Valore finanziario del tempo • Path Dependency (Lander e Pinches minor “peso” dei flussi più distanti 1998) • Mancanza di flessibilità circa il • Miglioramenti progressivi dei pattern di decisioni sottostante ai fattori che determinano i flussi lean progetti in esame (Copeland, Koller e (A, , ) Murrin 2000) • Capacità di adattare e calibrare piani e decisioni (Smit e Trigeorgis 2004) Flusso CassaLean,t - Investimentolean,t Valore Attuale Netto = = 928.159€ (1 + Kasset)t • Sottostima del valore conseguibile con l’implementazione del Lean Management • Scarsa precisione nel supportare le decisioni del management in fase di Lean Transformation •Opportunità di passare al metodo delle opzioni reali
  • 47. Implicazioni strategiche e di politica industriale
  • 48. Le sfide a livello di sistema • Proseguire il processo di “evangelizzazione” attraverso la diffusione della conoscenza dei lean basics • Favorire il processo di selezione dei contenuti, delle iniziative e delle attività (consulenza, formazione, convegni) per non disperdere le risorse (certificazione e osservatorio nazionale) • Sviluppare nuovi contenuti (ricerca e nuovi prodotti formativi) in grado di cogliere le specificità del contesto italiano e di superare la “mitologia Toyota” • Consentire l’accesso al lean alle pmi attraverso la moltiplicazione dei lean clubs e lean centers (con garanzia di qualificazione dei servizi, indipendenza e non asservimento a interessi particolari) • Collegare i processi lean alla performance economico-finanziaria delle imprese e ai processi di finanziamento bancari • Coinvolgere il sindacato in percorsi di apprendimento e sperimentazione comuni
  • 49. Potenziali rischi per le imprese • Per i “neofiti”: partire con il piede sbagliato – Scegliere male il consulente – Non essere convinti – Non conoscere ciò che si sta implementando – Non essere disposti a investire e sbagliare • Per chi è a livello intermedio: rimanere fermi in mezzo al guado – Non ripensare strategia, prodotti, mercati – Non avere pazienza sui risultati – Non cambiare, dove necessario, management, modello organizzativo e stile di gestione – Pensare che, una volta adottati i tools, il più sia fatto – Pensare di essere diventati “esperti” – Non dotarsi di una struttura interna • Per chi è “avanzato”: crogiolarsi nell’autocompiacimento e nell’astrazione – Limitarsi a gestire l’esistente – Non promuovere obiettivi sfidanti – Razionare gli investimenti – Non ampliare l’applicazione del Lean a tutta l’impresa e a tutta la supply chain
  • 50. Prossimi passi e proposte • Sviluppare processo di benchmarking sulla base delle evidenze emerse dalla ricerca (lean assessment) • Promuovere attività di coaching (CLEC) e peer review (club members) per il top management sullo stato di avanzamento della lean transformation • Sviluppare sistema di valutazione del modello di leadership sulla base delle evidenze emerse dalla ricerca • Sviluppare nuovi programmi formativi (in coerenza con LGN) • Pubblicizzare la storia e le attività del lean club a livello internazionale – a partire da LEI transformation summit (Jacksonville, Florida, Marzo 2012) – attraverso • testimonianza su collaborative learning e video da realizzare presso le imprese del lean club e da presentare • Instant survey su total return di 5 anni di lean club