La vicenda del neoclassicismo inizia alla metà del XVIII secolo (1750), per concludersi con la fine dell’impero napoleonico nel 1815. Ciò che contraddistinse lo stile artistico di quegli anni fu l’adesione ai principi dell’arte classica. Quei principi di armonia, equilibrio, compostezza, proporzione, serenità, che erano presenti nell’arte degli antichi greci e degli antichi romani che, proprio in questo periodo, fu riscoperta e ristudiata con maggior attenzione ed interesse grazie alle numerose scoperte archeologiche.
2. Winckelmann , Johann Joachim. -
Archeologo ed erudito (Stendal, Prussia, 1717 - Trieste 1768). Stabilitosi a Roma,
divenne soprintendente alle antichità (1764) e poté dedicarsi allo
studio dell'arte classica.
La definizione di Winckelmann delle statue
greche come espressione di "nobile
semplicità e serena grandezza":
semplicità nel senso di essenzialità,
universalità e non esagerazione,
naturalezza e spontaneità,
naturale sviluppo di una forma verso la
sua perfezione; grandezza, invece, nel
senso di onnicomprensività,
magnanimità, frutto di un animo
lungimirante che tutto abbraccia e nulla
esclude,
una grandezza serena che è tale poiché di
nulla abbisogna.
5. Il Primo Console supera le Alpi al Gran San Bernardo
La scena che poi è stata rappresentata
è puramente idealistica, dato che in
realtà Napoleone passò attraverso le
Alpi mentre c’era bel tempo e mentre
era caricato su un mulo e portato
attraverso il passaggio da una guida.
Non potendo rappresentare una scena
del genere, David (spronato da
Napoleone), decise di trasformare
completamente la scena, ponendo il
soggetto su un bellissimo cavallo, ed
aggiungendo sulla roccia che si trova in
primo piano i nomi di coloro che in
precedenza avevano attraversato le
Alpi, ovvero Annibale e Carlo Magno.
1801
6. In primo piano, su di una roccia, sono incisi i
nomi di Bonaparte, Annibale e Carlo Magno
Imperatore, a richiamare gli altri due grandi
personaggi storici che valicarono le Alpi.
8. L’ambiente è raffigurato secondo i principi della prospettiva centrale. Ciò dà un
senso di equilibrio orizzontale che accentua la solennità del momento
rappresentato. Il quadro si divide idealmente in tre riquadri distinti, segnati dai
tre archi a tutto sesto dello sfondo. Nel primo riquadro ci sono i tre fratelli
Orazi. Al centro c’è il padre. Ha un aspetto solenne. Ha in mano le tre spade
che sta per consegnare ai figli dopo aver raccolto il loro giuramento. L’altra
mano è sollevata in alto, a simboleggiare la superiorità del principio per il
quale vanno a combattere: la difesa della patria e delle loro famiglie. Nel terzo
riquadro ci sono le moglie degli Orazi con due figli. Sono accasciate ed
addolorate anche se non compiono gesti di teatrale disperazione.
Il richiamo all’eroismo è il grande contenuto di questo quadro. Un contenuto
etico. Un contenuto forte. A sottolineare il richiamo al Classico ci sono gli abiti
dei tre fratelli, abbigliamento da guerrieri Romani.
9.
10. “13 luglio 1793,
Marié Anne Charlotte Corday al cittadino Marat.
E’ sufficiente il mio dolore per avere il vostro perdono”.
11. Il pugnale sporco di sangue
ancora caldo.
Questo dipinto anticipa il
Romanticismo, per il
soggetto un uomo che lotta
per i suoi ideali e nello
stesso tempo un evento di
cronaca.
20. Canova nei suoi disegni e nelle sue sculture incarna i
principi neoclassici di Winckelmann.
Realizzò inoltre il Ritratto di Paolina Borghese nelle vesti di Venere vincitrice,
che tiene in mano il pomo della vittoria offerto da Perseo alla dea più bella.
Paolina è rappresentata distesa su cuscini con il busto semieretto e nudo. Le
parti scoperte sono ricoperte di cera rosata per conferirle un aspetto umano.
L'opera ha una freddezza tipicamente neoclassica dovuta allo schema
compositivo precisissimo.
21. La dea Teti per non rimanere zitella sposò un mortale che era un re e si chiamava Peleo, dopo
pochi giorni fecero una festa e invitarono tutti gli dei tranne Eris, la dea della discordia. Il
piccolo dio dell'amore Eros vide Eris che non era invitata e allora la cacciò via dicendole di non
portare discordia. Eris si arrabbiò molto e per vendicarsi degli sposi e di Eros andò a prendere
una mela d'oro dall'albero delle mele e ci scrisse qualcosa; poi la lanciò sul tavolo degli dei. Le
dee volevano vedere e toccare la mela e allora si presero a gomitate e a spintoni finché Zeus
non prese lui la mela e lesse a voce alta "ALLA PIÙ BELLA" tutte le dee si scatenarono ma solo
tre erano le più belle una si chiamava Pallade , "la moglie di Zeus "cioè Era e Afrodite. Pallade le
promise la saggezza , Era le promise di essere il re di troia e Afrodite le promise la donna più
bella del mondo cioè Elena. Quello che doveva scegliere era Paride . Naturalmente Paride
scelse Afrodite e le diede la mela. Paride pentito non disse niente alla, fidanzata anche se lo
sapeva già.